Telecom Italia comunica di aver proceduto all’impugnazione del provvedimento (Risoluzione n. 1/2010 della Comisión Nacional de Defensa de la Competencia) con cui l’autorità antitrust argentina pretende di stabilire tempi e modalità del disinvestimento della partecipazione e dei diritti appartenenti al Gruppo Telecom Italia in Sofora S.A. (controllante Telecom Argentina S.A.).
Siamo impegnati a tutelare - ha commentato Franco Bernabè, amministratore delegato del Gruppo Telecom Italia – gli interessi del Gruppo e di tutti i suoi Azionisti in ogni sede e con ogni mezzo, e il nuovo ricorso che abbiamo presentato lo testimonia una volta di più. In Argentina si sta perpetuando sotto gli occhi di tutti un’evidente violazione del diritto e un danno al patrimonio di un Gruppo italiano che opera con successo in quel Paese da 15 anni”.
Il provvedimento impugnato dà seguito alla Risoluzione n. 483/2009 della Secreteria de Comercio Interior argentina (anch’essa già a suo tempo impugnata), che ha subordinato l’approvazione dell’operazione di acquisto di Olimpia S.p.A. da parte di Telco S.p.A. (la c.d. Operazione Telco) al disinvestimento integrale della partecipazione diretta e indiretta detenuta da Telecom Italia in Sofora.
Telecom Italia osserva che le due misure, pur affermando di trovare il loro fondamento in violazioni di legge imputate alle parti dell’Operazione Telco (Pirelli & C. S.p.A. e Sintonia S.A. quali venditori di Olimpia S.p.A.; Assicurazioni Generali S.p.A., Intesa Sanpaolo S.p.A., Mediobanca S.p.A., Telefónica S.A. e la stessa Sintonia S.A. quali acquirenti di Olimpia tramite Telco), incidono in realtà anche e soprattutto sul Gruppo Telecom Italia, attuale e legittimo proprietario delle partecipazioni e delle opzioni di cui è pretesa la dismissione e che peraltro, paradossalmente,
- è estraneo alle violazioni imputate alle parti dell’Operazione Telco;
- è estraneo e non ha partecipato ai procedimenti che hanno portato ai provvedimenti impugnati.
Telecom Italia considera illegittima e iniqua ogni decisione finora assunta dalle autorità argentine finalizzata al disinvestimento dei suoi asset ed ha pertanto proposto istanza per la dichiarazione della nullità della Risoluzione e degli atti amministrativi connessi, previa loro sospensione.
Milano, 14 gennaio 2010