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Relazione finanziaria annuale.jpg
Signore azioniste, signori azionisti,
l’anno 2023 è stato molto importante per la nostra società. Il 5
novembre, trascorso quasi un anno e mezzo dal capital market
day del 7 luglio 2022 in cui avevamo presentato il piano di
delayering (ovvero la prospettiva di separazione del nostro
Gruppo in quattro differenti entità), dopo un processo lungo e
complesso il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato
l’offerta presentata dal fondo KKR per l’acquisto della società
della rete fissa di accesso cosiddetta NETCO.
Un traguardo per nulla scontato se si considera che nel corso
degli ultimi due decenni erano stati avviati diversi progetti di
scorporo della rete nessuno dei quali è poi stato portato a
compimento.
Con il closing dell’operazione si chiuderà un’era e se ne aprirà
un’altra, che segnerà l’evoluzione del settore in maniera così
profonda da marcare un prima e un dopo.
L’operazione, per valore, strategicità e complessità, non avrà
eguali a livello nazionale ed internazionale. Conseguentemente,
essa ha già determinato un enorme carico di lavoro
preparatorio di natura gestionale e organizzativa. Nel
contempo, il riassetto e il rilancio del nostro gruppo sono
proseguiti senza soste, portando a buoni risultati in linea con la
guidance che ci eravamo dati e che, a differenza di quanto
avvenuto in passato, stiamo continuando a rispettare anno
dopo anno, trimestre dopo trimestre.
Lo scorso anno il contesto macroeconomico non è stato facile.
Il PIL del nostro Paese ha drasticamente decelerato rispetto al
2022, passando dal 3,7 allo 0,9 per cento. In Europa, le
incertezze su uno stabile ritorno dell’inflazione a livelli
compatibili con la stabilità dei prezzi non si sono dissipate e
hanno ritardato l’atteso ammorbidimento della politica
monetaria. L’instabilità delle relazioni internazionali e le vicende
belliche aggiungono ulteriore incertezza agli andamenti delle
economie.
Nel nostro Gruppo, nonostante tutto, i ricavi totali sono cresciuti
del 3,1 per cento, i ricavi da servizi del 2,3. Soprattutto, la
crescita dell’EBITDA (+5,7 per cento) e dell’EBITDA after lease
(+6,1 per cento) sono la chiara evidenza dell’efficacia del lavoro
svolto e del fatto che la strada del risanamento operativo che è
stata intrapresa continua a essere quella giusta.
Con riferimento alle sole attività domestiche, i ricavi da servizi
sono tornati positivi dopo 22 trimestri; EBITA e EBITDA after
lease hanno mostrato per tutto il 2023 una tendenza in
progressivo miglioramento.
Entriamo più in dettaglio. Nella divisione consumer il numero
crescente di clienti coinvolti nelle attività di repricing ha
generato importanti ricavi aggiuntivi in un paese che continua
ad avere i prezzi tra più bassi d’Europa, senza che questo
abbia determinato un aumento del tasso di abbandono.
Nell’ultimo trimestre del 2023 i ricavi medi per cliente di rete
fissa e di rete mobile sono cresciuti rispettivamente del 5,2 per
cento e del 2,9 per cento. Da sei trimestri consecutivi
manteniamo, e anzi consolidiamo, la nostra leadership nella
quota di mercato delle nuove attivazioni di linee FTTH.
In Tim Enterprise i ricavi da servizi sono cresciuti lo scorso anno
del 5,1 per cento, più della media del resto del mercato per il
secondo anno consecutivo. Continua il riequilibrio della nostra
offerta, con i servizi di connettività che assumono un peso via
via minore a favore di servizi a maggior valore aggiunto e più
personalizzati, quindi con minori tassi di abbandono: il cloud
computing, i servizi IT e quelli di cyber security. L’acquisizione
di contratti con la Pubblica Amministrazione nell’ambito del Polo
Strategico Nazionale prosegue a ritmi superiori alle aspettative.
Le attività infrastrutturali e di sviluppo della rete registrano ricavi
totali in crescita del 3,7 per cento. Le linee di rete fissa di TIM
(per più di due terzi FTTx) rappresentano il 77 per cento del
mercato complessivo. In termini di copertura FTTH del territorio
italiano a fine 2023 sono state raggiunte 9,2 milioni di unità
immobiliari tecniche, pari al 38 per cento del totale del Paese.
Contestualmente, gli avanzamenti dei bandi pubblici del PNRR
(rispetto ai quali sono già stati incassati circa 750 milioni di euro
di anticipo) proseguono in linea con i piani prestabiliti.
Infine, le attività brasiliane, sostenute anche da una pronunciata
crescita dell’economia di quel Paese, hanno chiuso il 2023 con
risultati brillanti, registrando una crescita dei ricavi superiore al
10 per cento, mentre l’EBITDA è cresciuto quasi del 15.
Risultati superiori alle aspettative grazie anche alle operazioni
di consolidamento del settore nelle quali TIM Brasil ha giocato
un ruolo da protagonista. Nel mese di Aprile 2023 si è
proceduto alla fusione di Cozani (ovvero con il veicolo
interamente di proprietà del Gruppo TIM Brasil che in
precedenza era stato utilizzato per l’acquisizione degli asset di
rete mobile di OI) in TIM S.A.. Anche per il prossimo triennio
(2024-2026) la crescita attesa rimane solida sia in termini di
ricavi (CAGR del 5-6 per cento) sia in termini di EBITDA (CAGR
del 6-8 per cento). TIM Brasil continuerà a essere molto
importante per il Gruppo, compensando la minor generazione di
cassa in Italia, per ragioni sia macroeconomiche sia di maggior
competizione sul mercato.
Quanto ai costi, l’obiettivo di riduzione fissato per il Gruppo nel
2023 è stato raggiunto: 800 milioni, come previsto dal piano di
trasformazione per il triennio 2023-25.
Per andare oltre, occorre ridurre il debito di TIM e superare i
vincoli regolatori. Il fondo KKR ha manifestato l’intenzione di
comprare la rete fissa di TIM e ha offerto alla fine un prezzo e
condizioni contrattuali che consentono tra l’altro di rimborsare
gran parte del debito di TIM, riportandone il livello a un multiplo
inferiore a 2 volte l’EBITDA AL, che rappresenta la media dei
migliori peers europei.
Da qui la decisione del nostro Consiglio di Amministrazione del
5 novembre scorso, richiamata all’inizio.
Nei giorni immediatamente successivi alla presentazione del
Piano Industriale per il triennio 2024-2026 il mercato borsistico
ha inteso penalizzare la quotazione delle nostre azioni, in
ragione di stime per il debito e per la generazione di cassa
ritenute peggiori rispetto alle aspettative maturate fino a quel
momento. Ma quasi tutti gli investitori e tutti gli analisti
convengono sul punto che la cessione della rete fissa di
accesso sia comunque l’unica opzione possibile per riportare
TIM su una traiettoria di crescita robusta e duratura. Questo è
anche il nostro convincimento.
La vera sfida deve ancora iniziare. Ora serve rimboccarsi le
maniche e lavorare sodo per dare vita, concretezza e continuità
al piano da noi presentato così da poter progressivamente
riconquistare sul campo e con i fatti la fiducia del mercato e di
tutti gli stakeholder. La strada tracciata resta ben disegnata e
diritta davanti a noi.
                                                       
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Separatore Relazione finanziaria annuale.jpg
INDICE
RELAZIONE SULLA GESTIONE ....................................
Gruppo TIM .............................................................................................
Principali dati economico - finanziari del Gruppo TIM ............................................................
Andamento economico consolidato ........................................................................................
Principali sviluppi commerciali ...................................................................................................
Principali variazioni del contesto normativo ............................................................................
Il contesto competitivo ...............................................................................................................
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato ...............................................................
Tabelle di dettaglio – Dati consolidati ......................................................................................
Indicatori After Lease ..................................................................................................................
Aspetti di sostenibilità .................................................................................................................
Innovazione, ricerca e sviluppo ..................................................................................................
Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario .........................................................
Eventi successivi al 31 dicembre 2023 ......................................................................................
Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2024 ....................................................
Principali rischi e incertezze ........................................................................................................
Informazioni per gli investitori ....................................................................................................
Operazioni con parti correlate ...................................................................................................
Indicatori alternativi di performance ........................................................................................
TIM S.p.A. ................................................................................................
Commento ai principali dati economico-finanziari di TIM S.p.A. ..........................................
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A. .................................................................................................
Indicatori After Lease - TIM S.p.A. .............................................................................................
Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato ..................................................................
Organi sociali ................................................................................................................................
Macrostruttura organizzativa al 31 dicembre 2023 ................................................................
Indice ..............................................................................................................................................
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ....................................................................
Conto economico separato consolidato ..................................................................................
Conto economico complessivo consolidato ............................................................................
Movimenti del patrimonio netto consolidato ..........................................................................
Rendiconto finanziario consolidato ...........................................................................................
Note al Bilancio consolidato .......................................................................................................
Relazione della società di revisione ...........................................................................................
BILANCIO SEPARATO DI TIM S.p.A. ............................
Indice ..............................................................................................................................................
Situazione patrimoniale-finanziaria ..........................................................................................
Conto economico separato ........................................................................................................
Conto economico complessivo ..................................................................................................
Movimenti del patrimonio netto ................................................................................................
Rendiconto finanziario ................................................................................................................
Note al Bilancio di TIM S.p.A. ......................................................................................................
Relazione della società di revisione ...........................................................................................
ALTRE INFORMAZIONI .................................................
Proposte deliberative ...................................................................................................................
Glossario ........................................................................................................................................
Notizie utili ....................................................................................................................................
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
La composizione del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è la seguente:
Presidente
Salvatore Rossi (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale
Pietro Labriola
Consiglieri
Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giulio Gallazzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Alessandro Pansa
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Massimo Sarmi
Segretario
Agostino Nuzzolo
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi
Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti
Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi
Società di revisione
EY S.p.A.
Relazione finanziaria annuale
al 31 dicembre 2023
Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale                               
di TIM S.p.A
8
Separatore Relazione sulla gestione.jpg
Infografica Gruppo TIM.jpg
PRINCIPALI DATI ECONOMICO - FINANZIARI DEL
GRUPPO TIM
Dati economici e finanziari consolidati
(milioni di euro)
2023
2022
2021
2020
2019
Ricavi
16.296
15.788
15.316
15.805
17.974
EBITDA
(1)
5.710
5.347
5.080
6.739
8.151
EBIT Ante Svalutazioni dell'Avviamento
836
606
591
2.104
3.175
Svalutazioni dell'Avviamento
(4.120)
EBIT
(1)
836
606
(3.529)
2.104
3.175
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(880)
(588)
(4.515)
1.397
1.739
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.107)
(2.654)
(8.400)
7.352
1.226
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
16
Utile (perdita) dell'esercizio
(1.107)
(2.654)
(8.400)
7.352
1.242
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della
Controllante
(1.441)
(2.925)
(8.652)
7.224
916
Investimenti industriali & spectrum
3.982
4.077
4.630
3.409
3.784
Dati patrimoniali consolidati
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2021
31.12.2020
31.12.2019
Totale Attività
62.159
62.027
69.187
73.234
70.104
Totale Patrimonio Netto
17.513
18.725
22.039
28.840
22.626
- attribuibile ai Soci della Controllante
13.646
15.061
17.414
26.215
20.280
- attribuibile alle partecipazioni di minoranza
3.867
3.664
4.625
2.625
2.346
Totale Passività
44.646
43.302
47.148
44.394
47.478
Totale Patrimonio Netto e Passività
62.159
62.027
69.187
73.234
70.104
Capitale
11.620
11.614
11.614
11.588
11.587
Indebitamento finanziario netto contabile
(1)
25.776
25.370
22.416
23.714
28.246
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
25.656
25.364
22.187
23.326
27.668
Capitale investito netto rettificato
(2)
43.169
44.089
44.226
52.166
50.294
Debt Ratio (Indebitamento finanziario netto rettificato/
Capitale investito netto rettificato)
59,4%
57,5%
50,2%
44,7%
55,0%
Indici reddituali consolidati
2023
2022
2021
2020
2019
EBITDA / Ricavi
(1)
35,0%
33,9%
33,2%
42,6%
45,3%
EBIT / Ricavi (ROS)
(1)
5,1%
3,8%
(23,0%)
13,3%
17,7%
Indebitamento finanziario netto rettificato/EBITDA
(1)
4,5
4,7
4,4
3,5
3,4
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo “Indicatori alternativi di performance”.
(2) Capitale investito netto rettificato = Patrimonio netto totale + Indebitamento finanziario netto rettificato.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
11
Personale, consistenza di Gruppo a fine esercizio (1)
(unità)
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2021
31.12.2020
31.12.2019
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/
Attività non correnti destinate a essere cedute)
47.180
50.392
51.929
52.347
55.198
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
Personale, consistenza media di Gruppo (1)
(unità equivalenti)
2023
2022
2021
2020
2019
Personale (esclude l'organico relativo alle Attività cessate/
Attività non correnti destinate a essere cedute)
43.145
45.912
47.942
49.099
51.917
Personale relativo alle Attività cessate/Attività non correnti
destinate a essere cedute
Indicatori finanziari
TIM S.p.A.
(euro)
2023
2022
2021
Quotazioni (media dicembre)
- Ordinaria
0,28
0,21
0,45
- Risparmio
0,28
0,20
0,42
Dividendo per azione
(2)
- Ordinaria
- Risparmio
Pay Out Ratio
(2) (*)
Capitalizzazione di Borsa (in milioni di euro)
5.934
4.465
9.387
Market to Book Value
(**)
0,45
0,31
0,57
Dividend Yield (su quotazioni medie dicembre)
(2) (***)
- Ordinaria
- Risparmio
Gruppo TIM
(euro)
2023
2022
2021
Risultato per azione (base) – azioni ordinarie
(0,07)
(0,14)
(0,40)
Risultato per azione (base) – azioni di risparmio
(0,07)
(0,14)
(0,40)
Risultato per azione (diluito) – azioni ordinarie
(0,07)
(0,14)
(0,40)
Risultato per azione (diluito) – azioni di risparmio
(0,07)
(0,14)
(0,40)
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato.
(2) Per l’esercizio 2023 l’indicatore è stato calcolato sulla base delle proposte deliberative sottoposte all’Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2024.
Per tutti i periodi si è assunto quale indice di riferimento l’Utile della Capogruppo, calcolato escludendo le partite di natura non ricorrente (così come
dettagliate nella Nota “Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti” del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023).
(*) Dividendi pagati nell’esercizio successivo/utile dell’esercizio.
(**) Capitalizzazione/Patrimonio Netto di TIM S.p.A.. 
(***) Dividendo per azione/Quotazioni.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
12
Highlights
I risultati del quarto trimestre 2023, che confermano il trend di miglioramento del business domestico e la forte
crescita di TIM Brasil, consentono di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2023, rispettando,
per la prima volta dal 2010, tutte le guidance per il secondo esercizio consecutivo.
In particolare, rispetto al quarto trimestre 2022, i ricavi totali di Gruppo sono in crescita dell’1,9% YoY a 4,3
miliardi di euro, mentre i ricavi da servizi di Gruppo aumentano del 3% YoY a 4 miliardi di euro grazie al
contributo positivo del Brasile (+8,2% YoY) e del domestico (+1,2% YoY), che torna a crescere dopo 22
trimestri.
Prosegue il trend di crescita dell’EBITDA di Gruppo che nel quarto trimestre segna un aumento del 6,8% YoY
attestandosi a 1,6 miliardi di euro, con la Business Unit Domestic in crescita per il terzo trimestre consecutivo
(+5,5% YoY) e con TIM Brasil che conferma il proprio solido percorso (+9,5% YoY)
L’EBITDA After Lease di Gruppo aumenta del 9,4% YoY a 1,3 miliardi di euro, con il business domestico in
crescita del 5,3% YoY e con TIM Brasil in crescita del 18,2% YoY.
Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello
di efficienza strutturale di TIM Domestic ("Piano di Trasformazione", target cumulato di riduzione dei cash cost
di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale) raggiungendo a fine 2023 il 106% del target
incrementale di 800 milioni di euro. La riduzione cumulata nel biennio 2022-2023 è stata pertanto pari a circa
1,1 miliardi di euro.
Gli investimenti sono risultati pari a 4 miliardi di euro a livello di Gruppo, di cui 3,1 miliardi di euro relativi al
business domestico.
L’Equity free cash flow su base after lease nei dodici mesi è sostanzialmente neutro mentre l’Equity Free Cash
Flow è positivo per 0,8 miliardi di euro, grazie anche agli anticipi ricevuti per il PNRR.
L’indebitamento finanziario netto after lease al 31 dicembre 2023 si attesta a 20,3 miliardi di euro, in
aumento di 0,3 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022 e in calo di 835 milioni di euro sul trimestre
precedente. L’indebitamento finanziario netto rettificato è pari a 25,7 miliardi di euro, in aumento di 0,3
miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Il margine di liquidità risulta pari a circa 9,2 miliardi di euro (comprensivo degli anticipi PNRR in corso di
accreditamento al 31 dicembre 2023 pari a circa 0.5 miliardi di euro), e copre le scadenze del debito fino al
2025. A supporto della posizione di liquidità, il Gruppo nel corso del 2023 ha chiuso con successo diverse
iniziative di rifinanziamento raccogliendo 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l’avanzamento delle attività relative ai bandi PNRR, TIM conferma l’accelerazione delle
realizzazioni di rete a copertura dei civici del Piano Italia 1 Giga, con circa 255 mila case connesse in FTTH, pari
al 76% dell’intero target 2023 da connettere, dove 4 lotti dei 7 assegnati hanno superato il 100% dell’obiettivo
prefissato nell’anno. Sui restanti 3 lotti TIM ha messo in campo una serie di azioni volte al riallineamento ai
piani di bando, senza rischio di riduzione dei contributi. Relativamente al piano 5G Backhauling sono stati
connessi circa 3.600 siti, pari al 106% del target, e un’ulteriore accelerazione è prevista nei prossimi mesi. Per
quanto riguarda il Piano 5G Densificazione è stato superato il target annuale, con oltre 150 aree coperte e un
risultato pari al 109% dell’obiettivo. 
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
13
Highlights finanziari
(milioni di euro) - dati reported
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni %
2023
2022
Variazioni %
(a)
(b)
(a-b)
(c)
(d)
(c-d)
Ricavi
4.343
4.259
2,0
16.296
15.788
3,2
EBITDA
(1)
1.493
1.402
6,5
5.710
5.347
6,8
EBITDA Margin
(1)
34,4%
32,9%
1,5pp
35,0%
33,9%
1,1pp
EBIT
(1)
268
168
59,5
836
606
38,0
EBIT Margin
(1)
6,2%
3,9%
2,3pp
5,1%
3,8%
1,3pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della
Controllante
(317)
(197)
(60,9)
(1.441)
(2.925)
50,7
Investimenti industriali & spectrum
1.337
1.315
1,7
3.982
4.077
(2,3)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
assoluta
(a)
(b)
(a-b)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(1)
25.656
25.364
292
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo “Indicatori alternativi di performance”.
Risultati organici (1)
(milioni di euro) - dati organici
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni %
2023
2022
Variazioni %
(a)
(b)
(a-b)
(c)
(d)
(c-d)
RICAVI TOTALI
4.343
4.263
1,9
16.296
15.804
3,1
Domestic
3.177
3.181
(0,1)
11.922
11.851
0,6
Brasile
1.176
1.091
7,7
4.412
3.986
10,7
Altre attività, rettifiche e elisioni
(10)
(9)
(38)
(33)
RICAVI DA SERVIZI
3.971
3.854
3,0
14.953
14.615
2,3
Domestic
2.851
2.818
1,2
10.721
10.792
(0,7)
di cui Fisso
2.241
2.176
3,0
8.313
8.269
0,5
di cui Mobile
741
779
(4,9)
2.942
3.060
(3,9)
Brasile
1.131
1.045
8,2
4.271
3.856
10,8
Altre attività, rettifiche e elisioni
(11)
(9)
(39)
(33)
EBITDA
1.596
1.495
6,8
6.383
6.039
5,7
Domestic
1.012
959
5,5
4.242
4.173
1,7
Brasile
587
536
9,5
2.149
1.874
14,7
Altre attività, rettifiche e elisioni
(3)
(8)
(8)
EBITDA After Lease
1.327
1.213
9,4
5.304
5.001
6,1
Domestic
872
828
5,3
3.707
3.661
1,3
Brasile
458
385
18,2
1.605
1.348
18,8
Altre attività, rettifiche e elisioni
(3)
(8)
(8)
CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni)
1.337
1.299
2,9
3.982
3.985
(0,1)
Domestic
1.095
1.059
3,4
3.148
3.127
0,7
Brasile
242
240
1,3
834
858
(2,7)
(1) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell’effetto di conversione dei bilanci in valuta e
della variazione del perimetro di consolidamento.
(milioni di euro) - dati reported
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni %
2023
2022
Variazioni %
(a)
(b)
(a-b)
(c)
(d)
(c-d)
Equity Free Cash Flow
1.001
363
763
624
22,3
Equity Free Cash Flow After Lease
843
209
(64)
(26)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato (2)
25.656
25.364
1,2
Indebitamento Finanziario Netto After Lease(2)
20.349
20.015
1,7
(2) Indebitamento finanziario netto rettificato. La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata
dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
14
Eventi non ricorrenti
Nel 2023 e nel 2022 il Gruppo TIM ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e
operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono
evidenziati in quanto di ammontare significativo. Gli oneri non ricorrenti comprendono, fra gli altri, eventuali
svalutazioni dell’avviamento, oneri connessi a riorganizzazione/ristrutturazione aziendale, accantonamenti per
contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlati, passività con clienti e/o fornitori,
accantonamenti per contratti onerosi e rettifiche relative ad esercizi precedenti.
In dettaglio:
(milioni di euro)
2023
2022
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
Altri proventi operativi
Recupero costi operativi
11
(23)
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e altri oneri
44
56
Costi del personale
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
484
572
Altri costi operativi
Altri oneri ed accantonamenti
134
77
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze)
e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
673
682
Minusvalenze nette da realizzo di attività non correnti
3
Impatto su Risultato operativo (EBIT)
676
682
In particolare, gli eventi non ricorrenti dell'esercizio 2023 comprendono:
484 milioni di euro per costi per il personale (572 milioni di euro nell'esercizio 2022) connessi anche
all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012 n. 92, come da accordi siglati con le Organizzazioni
Sindacali da società della Business Unit Domestic;
189 milioni di euro (110 milioni di euro nell'esercizio 2022) per oneri connessi principalmente a contenziosi,
a sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad essi correlate, all’aggiornamento del Fondo
Rischi contrattuali per Contratti Onerosi (IAS 37) relativi ad un rapporto pluriennale in essere nonché ad
accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e al recupero di costi operativi;
3 milioni di euro relativi a minusvalenze nette da realizzo di attività non correnti.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
15
La performance ESG del Gruppo
In linea con i target ESG fissati nel Piano Industriale 2023-2025 nel corso del 2023, le attività ESG hanno
riguardato: la riduzione delle emissioni, la crescita digitale dell’Italia, l’engagement e lo sviluppo dei dipendenti,
il rafforzamento della governance.
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI 
I risultati emissivi sono in linea con la roadmap del Piano che prevede di raggiungere il 100% di energia
rinnovabile entro il 2025, la carbon neutrality entro il 2030, il net zero entro il 2040.
Hanno contribuito a tali risultati le seguenti attività:
ENERGIA ELETTRICA
L'implementazione di un nuovo Power Purchase Agreement della durata di 9 anni per la fornitura di circa
200 GWh/anno di energia green per il periodo 2023-2031, che integra l’accordo già firmato nel 2021 per la
fornitura di 340GWh/anno per 10 anni, per un approvvigionamento complessivo di 540GWh/a.
Un nuovo impianto fotovoltaico nella centrale di Pisa con Enel X con una produzione stimata a partire dal
2024 di oltre 1,6 GWh/a che si aggiunge agli 80 impianti già operativi.
ECONOMIA CIRCOLARE ED EFFICIENZA DELLE RISORSE
Il lancio del “programma rottamazione ADSL” con il duplice obiettivo di diffondere la fibra e allungare la
vita utile dei modem. Sono stati recuperati circa 1.800 modem grazie ad un bonus di 120 euro riconosciuto
ai clienti per la restituzione.
La rigenerazione di più di 16.000 modem guasti grazie alla collaborazione lavorativa dei detenuti del
Carcere di Torino contrattualizzati tramite il fornitore TIM.
L’attivazione online delle eSIM (embedded SIM) configurabili tramite l’identità digitale sul proprio
smartphone.
La donazione da parte di TIM e della Fondazione Olivetti al FAI del complesso della Chiesa e dell’ex
Convento di San Bernardino a Ivrea, che sarà restaurato grazie a un finanziamento del Ministero della
Cultura.
Nell’ambito dell’efficientamento delle infrastrutture, è stato dismesso il 95% delle cabine di telefonia
pubblica su un parco totale di 14.000 impianti. Le cabine verranno in massima parte conferite come rifiuti
speciali per il recupero dei materiali di fabbricazione.
Sono stati spenti apparati di telefonia fissa e mobile obsoleti per un saving progressivo di 145 GWh/a.
SOCIAL - CRESCITA DIGITALE
Anche i risultati riguardanti la Crescita Digitale sono in linea con la roadmap del Piano.
I ricavi dei servizi Cloud, IoT e Security registrano una crescita del 10% rispetto al 2022; i Digital Identity
Services registrano una crescita del 45% rispetto al 2022, a cui contribuiscono la crescita della Firma
Digitale nel mercato Enterprise e della PEC sul mercato Consumer.
La copertura FTTH raggiunge il 38% in linea con il valore obiettivo al 2025.
Hanno contribuito a tali risultati le seguenti attività:
Telsy, società del Gruppo focalizzata sulla cybersecurity, ha acquisito TS-Way, azienda italiana
specializzata nella cyber threat intelligence, ovvero nei servizi di prevenzione e di analisi degli attacchi
informatici.
È stato lanciato il primo microchip "made in Italy" per la cybersicurezza che potrà essere applicato a tutti i
sistemi informatici e di comunicazione che gestiscono informazioni confidenziali.
È stata lanciata “TIM Growth Platform”, la piattaforma online per lo scouting e la selezione di soluzioni
innovative nel cui contesto sono state aperte due sfide: la “TIM Cybersecurity Made in Italy Challenge" e
la “TIM AI Challenge”. 
È partito il piano "Italia 1 Giga" attraverso FiberCop con il cablaggio di circa 255 mila civici in 463 comuni.
È stato avviato il piano di innovazione della rete ottica terrestre e sottomarina di Sparkle con nuove
tecnologie a velocità fino a 800G in Europa, Medio Oriente e Sud America.
SOCIAL – PEOPLE
Anche i risultati sull’engagement e lo sviluppo delle persone di TIM sono in linea con la roadmap del Piano.
GENDER EQUALITY  E INCLUSIONE
A fine 2023, il target women in leadership position fissato a livello di Gruppo  per contrastare il gender gap
ha raggiunto il 30% superando l’obiettivo previsto al 2025 (≥29%).
È’ stata conseguita la Certificazione per la Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022) che attesta
l’implementazione di un sistema di gestione che colma i divari esistenti tramite azioni concrete e KPI e che
ha previsto anche la costituzione di uno Steering Committee Gender Equality.
È’ stata lanciata l’app Women Plus per supportare le donne in ambito lavorativo tramite la formazione, il
mentoring e l’incrocio tra le proprie competenze e i lavori disponibili sul mercato. 
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
16
Gli oltre 200 Negozi TIM (vendita diretta), sono diventati "Punti Viola", ovvero "luoghi sicuri" per le donne
vittime o testimoni di molestie o violenze, grazie alla collaborazione con l’associazione no profit "Donne x
Strada" che ha realizzato una formazione ad hoc per gli addetti TIM.
A dicembre, su stampa, web, social e TV, è stata lanciata la campagna di sensibilizzazione
#LaParitàNonPuòAspettare per creare consapevolezza sul divario di genere e incoraggiare il superamento
di stereotipi e ostacoli  al raggiungimento della parità.
Anche questo anno si è svolta la “4 Weeks 4 Inclusion”, la maratona di eventi ideata da TIM, e realizzata in
collaborazione con 400 partner, per diffondere i valori della diversità e dell’inclusione con webinar ed eventi
dal vivo che hanno prodotto 25 mila interazioni sui social e 4 milioni di visualizzazioni.
FORMAZIONE E ENGAGEMENT
La percentuale di “people trained on ESG skills” ha raggiunto il 95% superando il target previsto al 2025
(≥90%). Anche l'obiettivo sull’engagement dei giovani è in linea con quello fissato al 2025 registrando un
livello di soddisfazione del 77%.
GOVERNANCE
È stato approvato il nuovo Codice Etico del Gruppo che riconosce la sostenibilità come punto di
riferimento della strategia di lungo periodo di TIM.
È stata pubblicata la nuova “Policy delle Risorse Umane e Pari Opportunità” che pone l’accento
sull'inclusione e le pari opportunità nel convincimento che esista una relazione positiva tra inclusione e
performance aziendale.
Il sistema di reporting ESG è stato rafforzato includendo il tracciamento dei dati di sostenibilità relativi a
target, progetti oltre a quelli del reporting non finanziario.
INDICI E RATING ESG
Il Gruppo è entrato nella A-List di CDP come leader nella trasparenza aziendale e nella performance dei
cambiamenti climatici.
TIM in Italia è stata confermata nel Dow Jones Sustainability Europe Index tra i Sustainability leaders del
settore di S&P Global, unica azienda italiana nel settore telco. Il Gruppo è inoltre incluso nella Top 10% ESG
Score del S&P Global Sustainability Yearbook 2024.
TIM in Italia ha ottenuto la Medaglia di platino di Ecovadis in quanto  parte del 1% delle migliori aziende
per le prestazioni ESG in tema  di lavoro, diritti umani, ambiente, etica e catena di fornitura.
Il Gruppo è stato confermato  dal Refinitiv Diversity and Inclusion Index come leader mondiale nel settore
telco per le politiche di diversità e inclusione.
TIM in Italia è stata premiata dal Parks LGBT+ Diversity Index come migliore azienda per l’inclusione delle
persone LGBT+.
TIM in Italia si è aggiudicata il Diversity Brand Awards 2024 per l’impegno nella Diversity & Inclusion.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
17
Contratti complessi
Il Gruppo TIM, nell’ambito di un processo volto ad assicurare l’identificazione e la definizione delle iniziative di
evoluzione del sistema di controllo interno di gestione dei rischi aziendali, a partire dal 2022 ha istituito un
Comitato Tecnico per la supervisione dei contratti complessi (il “Comitato Tecnico”).
Il Comitato Tecnico ha definito:
i criteri oggettivi in base ai quali classificare un contratto come “contratto complesso”;
l’iter valutativo e autorizzativo dei contratti complessi che prevede il coinvolgimento di una pluralità di
soggetti e di competenze in grado di valutare i diversi profili di rischio (processo decisionale collegiale);
l’aggiornamento della policy che disciplina il processo di formalizzazione della contrattualistica nel Gruppo
prevedendo una chiara identificazione e formalizzazione dei razionali alla base del processo decisionale di
assegnazione dei contratti complessi, nonché dei relativi meccanismi di escalation, rafforzando così il
processo di individuazione e la ricostruzione delle fonti, degli elementi informativi e dei controlli eseguiti.
A partire dall'esercizio 2021 alcuni contratti di durata pluriennale per l'offerta di contenuti multimedia e un 
accordo di connettività hanno evidenziato un margine complessivo lungo l’intera durata contrattuale negativo,
con la necessità di effettuare accantonamenti per l'iscrizione di un Fondo Rischi contrattuali per contratti
onerosi per i periodi di durata residua degli accordi. Il valore residuo del Fondo Rischi e le previsioni del margine
contrattuale complessivo sono periodicamente rivisti, al fine di confermare o aggiornare le stime iniziali e
l'importo residuo del Fondo stesso.
L’utilizzo del Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi lungo la durata contrattuale consente di
compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all’andamento operativo dei business
sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti -
rilevando una marginalità operativa (organica) nulla.
Il Fondo rischi contrattuali per contratti onerosi al 31 dicembre 2023 ammonta a complessivi 177 milioni di euro.
Di seguito si evidenzia:
l’ammontare utilizzato nell'esercizio 2023 del Fondo rischi a fronte del margine negativo; 
l’ammontare della marginalità organica complessiva (EBITDA organico) in assenza dell'utilizzo  del Fondo
rischi per contratti onerosi.
Gruppo TIM
Business Unit Domestic
(milioni di euro)
2023
2022
2023
2022
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
6.383
6.039
4.242
4.173
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del
Margine negativo
(98)
(346)
(98)
(346)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
6.285
5.693
4.144
3.827
L’importo di 98 milioni di euro rappresenta il margine negativo a fronte del quale è stato utilizzato il fondo.
Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla
Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa.
Con riferimento ai contratti pluriennali che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte
corrispettivi a titolo di minimo garantito, occorre richiamare come la valutazione di tali contratti e la stima dei
costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono fra gli altri dinamiche di mercato,
pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio.
Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato
previsionale rimanga nell’ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il
controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future
circa l’andamento dei contratti stessi, l’importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che
verranno generati.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
18
Premessa
I risultati economico-finanziari del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. dell’esercizio 2023 e dell’esercizio precedente posto
a confronto sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dall’International Accounting
Standards Board e omologati dall’Unione Europea (definiti come “IFRS”).
I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio
consolidato del Gruppo TIM e di Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2022, fatta eccezione per le
modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione
patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli
IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance.
In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto
delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull’EBITDA e sull’EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento
finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow; Flusso di cassa della gestione operativa; Flusso di
cassa della gestione operativa (al netto delle licenze). A seguito dell’adozione dell’IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM
presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease (“EBITDA-AL”),
Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.
In linea con gli orientamenti dell’ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415),
il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel capitolo "Indicatori alternativi di performance" ed è
anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione
degli indicatori.
Si segnala inoltre che il capitolo “Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2024” contiene dichiarazioni
previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in
relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente
Relazione Finanziaria Annuale non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto
i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come
conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della
sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo “Principali rischi e
incertezze”, in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all’attività di business del Gruppo TIM
che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Principali variazioni del perimetro di
consolidamento del Gruppo TIM
Le principali variazioni del perimetro di consolidamento intervenute nell'esercizio 2023 sono state le seguenti:
TS-Way S.r.l. (entrata nel perimetro della Business Unit Domestic): in data 20 aprile 2023 Telsy S.p.A. ha
acquisito il 100% del capitale sociale della società. TS-Way è attiva nel campo della sicurezza
dell'Information Technology;
TIM Servizi Digitali S.p.A. (uscita dal perimetro della Business Unit Domestic) : in data 4 agosto 2023 TIM
S.p.A. ha ceduto il 100% del capitale sociale della società.
Inoltre, a novembre 2023 il Gruppo TIM, attraverso Olivetti S.p.A., ha ceduto a Buffetti (gruppo Dylog) il ramo
d’azienda di Olivetti dedicato ai sistemi di cassa per il settore retail.
Nell'esercizio 2022 le principali operazioni societarie erano state le seguenti:
Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A. (Business Unit Brasile): in data 20 aprile 2022, TIM
S.A. ha acquisito il 100% del capitale sociale della società. In Cozani è confluito il ramo d'azienda relativo a
quota parte delle attività, dei diritti e degli obblighi di telefonia mobile di Oi Móvel - Em Recuperação
Judicial. Dal 1° aprile 2023 è efficace l'incorporazione della società in TIM S.A.;
Mindicity S.r.l. (Business Unit Domestic): in data 30 maggio 2022 Olivetti S.p.A. ha acquisito il 70% del
capitale sociale della società. Mindicity gestisce una piattaforma software e attività nell'ambito delle Smart
City;
Movenda S.p.A. (Business Unit Domestic): nel mese di luglio 2022 TIM S.p.A, ha acquisito il 100% del capitale
sociale della società. Movenda offriva soluzioni di Digital Identity. Nel corso del 2022 Movenda S.p.A. è stata
fusa per incorporazione in TIM S.p.A. con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° luglio 2022;
Daphne 3 S.p.A. (Business Unit Domestic): in data 4 agosto 2022 TIM S.p.A. ha ceduto il 41% del capitale
sociale della holding Daphne 3. La società detiene una partecipazione del 29,9% in Infrastrutture Wireless
Italiane ("INWIT").
Inoltre, in data 4 agosto 2022 è stata costituita la società Polo Strategico Nazionale S.p.A., di cui TIM S.p.A.
detiene il 45% del capitale sociale. La società si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e
gestione dell'infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e servizi cloud per la Pubblica Amministrazione.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economico-finanziari del Gruppo TIM
19
ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO
Ricavi
I ricavi totali del Gruppo TIM dell'esercizio 2023 ammontano a 16.296 milioni di euro, +3,2% rispetto al 2022
(15.788 milioni di euro).
L’analisi dei ricavi totali dell'esercizio 2023 ripartiti per settore operativo in confronto all'esercizio 2022 è la
seguente:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
peso %
peso %
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic
11.922
73,2
11.858
75,1
64
0,5
0,6
Brasile
4.412
27,1
3.963
25,1
449
11,3
10,7
Altre attività
Rettifiche ed elisioni
(38)
(0,3)
(33)
(0,2)
(5)
Totale consolidato
16.296
100,0
15.788
100,0
508
3,2
3,1
La variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo è calcolata escludendo l’effetto delle variazioni dei tassi
di cambio 1 (+ 16 milioni di euro) e delle variazioni del perimetro di consolidamento.
I ricavi del quarto trimestre 2023 ammontano a 4.343 milioni di euro (4.259 milioni di euro nel quarto trimestre
2022).
EBITDA
L’EBITDA del Gruppo dell'esercizio 2023 è pari a 5.710 milioni di euro (5.347 milioni di euro nell'esercizio 2022,
+6,8% in termini reported, +5,7% in termini organici).
Il dettaglio dell’EBITDA e dell’incidenza percentuale del margine sui ricavi ripartiti per settore operativo
dell'esercizio 2023 in confronto con l'esercizio 2022 sono i seguenti:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
peso %
peso %
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
Domestic
3.577
62,6
3.519
65,8
58
1,6
1,7
% sui Ricavi
30,0
29,7
0,3pp
0,4pp
Brasile
2.141
37,5
1.839
34,4
302
16,4
14,7
% sui Ricavi
48,5
46,4
2,1pp
1,7pp
Altre attività
(8)
(0,1)
(12)
(0,2)
4
Rettifiche ed elisioni
1
(1)
Totale consolidato
5.710
100,0
5.347
100,0
363
6,8
5,7
L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente si attesta a 6.383 milioni di euro con
un’incidenza sui ricavi del 39,2% (6.039 milioni di euro nell'esercizio 2022, con un’incidenza sui ricavi del 38,2%).
L’EBITDA dell'esercizio 2023 sconta oneri netti non ricorrenti per complessivi 673 milioni di euro (682 milioni di
euro nell'esercizio 2022).
Per ulteriori dettagli, oltre a quanto riportato nel capitolo “Eventi non ricorrenti” della presente relazione sulla
gestione, si rinvia alla Nota “Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti” del Bilancio consolidato al 31
dicembre 2023 del Gruppo TIM.
L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBITDA
5.710
5.347
363
6,8
Effetto conversione bilanci in valuta
10
(10)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
673
682
(9)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente
6.383
6.039
344
5,7
% sui Ricavi
39,2
38,2
1,0pp
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento economico consolidato
20
1 I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di valuta locale per 1 euro) sono per il real brasiliano pari a
5,40158 nell'esercizio 2023 e a 5,43993 nell'esercizio 2022; per il dollaro americano sono pari a 1,08157   nell'esercizio 2023 e a 1,05335  nell'esercizio
2022. L’impatto della variazione dei tassi di cambio è calcolato applicando al periodo posto a confronto i tassi di conversione delle valute estere
utilizzati per il periodo corrente.
L’effetto della variazione dei cambi è principalmente relativo alla Business Unit Brasile.
L’EBITDA organico - escluso l'utilizzo del Fondo rischi a copertura dei contratti onerosi - nell'esercizio 2023 è
pari a 6.285 milioni di euro (5.693 milioni di euro nell'esercizio 2022).
L’EBITDA del quarto trimestre 2023 ammonta a 1.493 milioni di euro (1.402 milioni di euro nel quarto trimestre
2022).
L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del quarto trimestre 2023 è pari a 1.596 milioni di
euro (1.495 milioni di euro nel quarto trimestre 2022).
Sull’EBITDA hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:
Acquisti di materie e servizi (7.518 milioni di euro; 7.239 milioni di euro nell'esercizio 2022):
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Acquisti di beni
1.158
1.164
(6)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
1.295
1.335
(40)
Costi commerciali e di pubblicità
1.690
1.498
192
Consulenze e prestazioni professionali
229
311
(82)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing
1.476
1.431
45
Costi per godimento beni di terzi
935
798
137
Altri
735
702
33
Totale acquisti di materie e servizi
7.518
7.239
279
% sui Ricavi
46,1
45,9
0,2pp
L'incremento è riferibile principalmente alla Business Unit Domestic (+165 milioni di euro) e alla Business Unit
Brasile (+125 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di 9 milioni di euro).
Costi del personale (2.987 milioni di euro; 3.180 milioni di euro nell'esercizio 2022):
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Costi del personale Italia
2.624
2.842
(218)
Costi e oneri del personale ordinari
2.142
2.272
(130)
Oneri di ristrutturazione e altro
482
570
(88)
Costi del personale Estero
363
338
25
Costi e oneri del personale ordinari
361
336
25
Oneri di ristrutturazione e altro
2
2
Totale costi del personale
2.987
3.180
(193)
% sui Ricavi
18,3
20,1
(1,8)pp
Il decremento di 193 milioni di euro è principalmente attribuibile:
alla contrazione di 130 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale
principalmente dovuta al saving conseguente la riduzione della consistenza media retribuita, pari a
complessive -2.883 unità medie, di cui –625 unità medie correlate all’applicazione del c.d. "Contratto di
Espansione" che comporta una riduzione oraria del personale in forza;
alla diminuzione di 88 milioni di euro della voce “Oneri di ristrutturazione e altro” della componente
italiana. Nel 2023 sono stati sostenuti oneri per complessivi 482 milioni di euro correlati principalmente
alle uscite di personale previste in base all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, di
cui agli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali da società italiane della Business Unit Domestic.
Nel 2022 erano stati accantonati oneri per complessivi 570 milioni di euro principalmente per
accantonamenti ed oneri correlati alle uscite di personale dirigente e non dirigente, previste anche in
base all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e all’ex-art. 41, comma 5bis, d.lgs. n.
148/2015, come da accordi siglati, nel periodo giugno-settembre 2022 con le OO.SS. e riferiti
interamente ad alcune società italiane della Business Unit Domestic.
al maggior costo di 25 milioni di euro della componente estera correlato principalmente all’impatto del
turn over , della variazione dei tassi di cambio e delle dinamiche retributive locali della Business Unit
Brasile.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento economico consolidato
21
Altri proventi operativi ( 206 milioni di euro; 213 milioni di euro nell'esercizio 2022):
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici
37
39
(2)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi
17
13
4
Contributi in conto impianti e in conto esercizio
44
38
6
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze
38
37
1
Revisioni di stima e altre rettifiche
51
68
(17)
Proventi  da formazione agevolata
5
1
4
Altri
14
17
(3)
Totale
206
213
(7)
Altri costi operativi (872 milioni di euro; 816 milioni di euro nell'esercizio 2022):
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti
233
236
(3)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri
88
129
(41)
Contributi e canoni per l’esercizio di attività di telecomunicazioni
241
243
(2)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse
109
104
5
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative
32
25
7
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages
12
13
(1)
Altri oneri
157
66
91
Totale
872
816
56
Gli Altri costi operativi dell'esercizio 2023 aumentano di 56 milioni di euro, in particolare la variazione degli Altri
oneri è principalmente relativa a sanzioni di carattere regolatorio.
Ammortamenti
Nell'esercizio 2023 ammontano a 4.863 milioni di euro (4.777 milioni di euro nell'esercizio 2022) e sono così
dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
1.540
1.517
23
Ammortamento delle attività materiali
2.361
2.348
13
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi
962
912
50
Totale
4.863
4.777
86
     
   
L'incremento di 86 milioni di euro è ascrivile per 59 milioni di euro alla Business Unit Brasile e per 27 milioni di
euro alla Business Unit Domestic.
Svalutazioni nette di attività non correnti
Le Svalutazioni nette di attività non correnti sono nulle sia nell'esercizio 2023 che nell'esercizio 2022.
L’Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore
(impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della
società.
In sede di Bilancio 2023 il Gruppo TIM ha svolto il processo di impairment test sull’Avviamento. Le risultanze di
tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato
i valori dell’Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota “Avviamento” del Bilancio consolidato al 31
dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento economico consolidato
22
EBIT
L’EBIT del Gruppo TIM dell'esercizio 2023 è pari a 836 milioni di euro (606 milioni di euro nell'esercizio 2022).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 1.512 milioni di euro (1.294 milioni di
euro nell'esercizio 2022) con un’incidenza sui ricavi del 9,3% (8,2%nell'esercizio 2022).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBIT
836
606
230
38,0
Effetto conversione bilanci in valuta
6
(6)
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
676
682
(6)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente
1.512
1.294
218
16,8
’L'EBIT del quarto trimestre 2023 ammonta a 268 milioni di euro (168 milioni di euro nel quarto trimestre 2022).
L’EBIT organico al netto della componente non ricorrente del quarto trimestre 2023 è pari a 373 milioni di euro
(258 milioni di euro nel quarto trimestre 2022).
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
Il saldo dell'esercizio 2023 accoglie principalmente il provento connesso alla definizione, nell'ottobre 2023, del
Prezzo di Chiusura Adjusted (Adjusted Closing Price) relativo all'acquisizione da parte della società controllata
brasiliana TIM S.A. di parte degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi (56 milioni di euro). Più in dettaglio in
data 4 ottobre 2023 TIM S.A. ha comunicato che il Tribunale Arbitrale ha approvato un accordo stipulato tra la
Società, Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A. ("Acquirenti") e Oi S.A. - Em Recuperação Judicial ("Venditore") per
porre fine alla controversia e alla procedura arbitrale relativa alla rettifica post closing del prezzo di acquisizione
degli asset di telefonia mobile di Oi. Il prezzo finale per la quota di asset di telefonia mobile attribuita a TIM S.A.,
considerando la rettifica post closing negoziata nell'accordo, è stato di 6,68 miliardi di reais, prendendo come
riferimento la data del closing ("Prezzo Finale Rettificato di TIM").
Tenendo conto del Prezzo Finale Rettificato di TIM, TIM S.A. ha pertanto riscattato una quota corrispondente
alla metà dell'importo che era stato depositato in giudizio e successivamente trasferito al Tribunale Arbitrale,
equivalente inizialmente a circa 317 milioni di reais. L'importo del provento, rideterminato alla data del closing,
include l'aggiornamento con la variazione del 100% dell'indice CDI fino al deposito in giudizio, gli interessi e/o
l'aggiornamento monetario applicabili fino alla data del rispettivo rimborso. L'importo rimanente è stato
ritirato dal Venditore come parte del prezzo di acquisto degli asset di telefonia mobile attribuiti a TIM S.A.. A
seguito dell'accordo, tutte le questioni e le controversie pendenti tra TIM S.A. e Oi S.A. in relazione
all'acquisizione degli asset di telefonia mobile sono state risolte.
Nell'esercizio 2022 il saldo comprendeva principalmente la plusvalenza netta connessa alla cessione del 41%
del capitale sociale della holding Daphne 3, che attualmente detiene una partecipazione del 29,9% in
Infrastrutture Wireless Italiane - INWIT (171 milioni di euro) nonché la plusvalenza netta connessa alla cessione
della partecipazione in Satispay (33 milioni di euro).
Saldo dei proventi/(oneri) finanziari
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.740 milioni di euro (negativo per 1.423 milioni di euro
nell'esercizio 2022). L’incremento è sostanzialmente ascrivibile alla dinamica dei tassi di interesse e alla
maggiore esposizione debitoria.
Imposte sul reddito
Nell'esercizio 2023 la voce imposte sul reddito è pari a 227 milioni di euro (2.066 milioni di euro nell'esercizio
2022) e si riferisce principalmente a FiberCop S.p.A. e alla Business Unit Brasile che hanno registrato un
risultato ante imposte positivo.
Nel bilancio 2023 TIM S.p.A. non ha iscritto imposte anticipate per perdite fiscali dell’esercizio e degli esercizi
precedenti, in considerazione della valutazione circa la distribuzione temporale della recuperabilità delle
attività per imposte anticipate della società.
Nel 2022 la voce rifletteva principalmente l'impatto, pari a 1.964 milioni di euro, derivante dall'esercizio da
parte della Capogruppo TIM S.p.A. dell'opzione di revoca del riallineamento dell'avviamento.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento economico consolidato
23
Utile (perdita) dell'esercizio
E’ così dettagliato:
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell'esercizio
(1.107)
(2.654)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.441)
(2.925)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
334
271
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di
minoranza
334
271
Il Risultato netto dell'esercizio 2023 attribuibile ai Soci della Controllante registra una perdita di 1.441 milioni
di euro (-2.925 milioni di euro nell'esercizio 2022) e sconta l’effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 680
milioni di euro (2.431 milioni di euro nell'esercizio 2022).
Per ulteriori dettagli sulle partite non ricorrenti, si rinvia alla Nota “Eventi e operazioni non ricorrenti” del
Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento economico consolidato
24
Infografica BU.jpg
PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE
BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM
Domestic
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni                                                                 
(a-b)
(a)
(b)
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi
11.922
11.858
64
0,5
0,6
EBITDA
3.577
3.519
58
1,6
1,7
% sui Ricavi
30,0
29,7
0,3pp
0,4pp
EBIT
10
24
(14)
(58,3)
(0,1)
% sui Ricavi
0,1
0,2
(0,1)pp
0,0pp
Personale a fine esercizio (unità) (°)
37.901
40.984
(3.083)
(7,5)
(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato 31 unità al 31 dicembre 2023 (15 unità al 31 dicembre 2022).
(milioni di euro)
4° Trimestre                               
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni                                                                 
(a-b)
(a)
(b)
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
Ricavi
3.177
3.185
(8)
(0,3)
(0,1)
EBITDA
909
878
31
3,5
5,5
% sui Ricavi
28,6
27,6
1,0pp
1,8pp
EBIT
9
(16)
25
75,4
% sui Ricavi
0,3
(0,5)
0,8pp
1,6pp
(milioni di euro)
2023
2022
EBITDA
3.577
3.519
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi)
4.242
4.173
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo
(98)
(346)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi)
4.144
3.827
Fisso
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2021
Accessi totali TIM Retail (migliaia)
7.975
8.290
8.647
di cui NGN (1)
5.580
5.417
5.186
Accessi totali TIM Wholesale (migliaia)
7.247
7.525
7.729
di cui NGN
5.280
5.171
4.819
Accessi broadband TIM Retail attivi (migliaia)
7.196
7.443
7.733
ARPU Consumer (€/mese) (2)
28,1
28,3
30,1
ARPU Broadband (€/mese) (3)
38,1
35,6
33,4
(1)  Accessi UltraBroadband in modalità FTTx e FWA, incluse anche le linee “solo dati” e GBE (Gigabit Ethernet).
(2)  Ricavi da servizi retail organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer.
(3)  Ricavi da servizi broadband organici rapportati alla consistenza media degli accessi broadband TIM retail attivi.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                               
Business Unit Domestic
26
Mobile
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2021
Consistenza linee a fine periodo (migliaia)
30.128
30.407
30.466
di cui Human
18.071
18.438
19.054
Churn rate (%) (4)
12,8
13,3
14,7
Users broadband (migliaia) (5)
12.592
12.577
12.783
ARPU Retail (€/mese) (6)
6,9
7,1
7,5
ARPU Human (€/mese) (7)
11,4
11,5
11,7
(4)  Percentuale di linee totali cessate nel periodo rispetto alla consistenza media totale.
(5)  Linee mobili che utilizzano servizi dati.
(6)  Ricavi da servizi retail organici (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media totale linee.
(7)  Ricavi da servizi retail organici ( visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human.
Ricavi
I ricavi della Business Unit Domestic ammontano a 11.922 milioni di euro, in aumento di 64 milioni di euro
rispetto all'esercizio 2022 (+0,5%). In termini organici aumentano di 71 milioni di euro (+0,6% rispetto
all'esercizio 2022).
I ricavi da Servizi stand alone ammontano a 10.721 milioni di euro (-78 milioni di euro rispetto all'esercizio
2022, -0,7%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonché gli effetti derivanti dal
nuovo modello di commercializzazione che ha comportato, a partire dal quarto trimestre 2022, l'eliminazione
del cosiddetto "contributo di attivazione"; in termini organici, si riducono di 71 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022 (-0,7%).
In dettaglio:
i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 8.313 milioni di euro, con un incremento
rispetto all'esercizio 2022 (+0,5%) grazie principalmente alla crescita dei ricavi da soluzioni ICT (+155 milioni
di euro rispetto all'esercizio 2022, +9,9%) e dei ricavi Multimedia parzialmente compensata dalla
diminuzione degli accessi e dalla variazione negativa dei citati "contributi di attivazione";
i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 2.942 milioni di euro (-119 milioni di euro
rispetto all'esercizio 2022, -3,9%) principalmente per effetto della contrazione della customer base
connessa a linee human .
I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.201 milioni di euro
nell'esercizio 2023, in aumento di 142 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022, principalmente in ragione
dell'accordo commerciale avviato da TIM e FiberCop con Open Fiber nel 2022 per le cosiddette aree bianche
(aree a bassa densità abitativa in cui non vi è previsione di investimento privato per banda ultralarga), esteso a
partire dal terzo trimestre 2023 anche a parte delle aree grigie (aree in cui è previsto lo sviluppo di una sola rete
a banda ultralarga). Tale accordo prevede che Open Fiber acquisti da FiberCop il diritto d’uso (IRU) per
infrastrutture aeree e collegamenti d’accesso alla casa del cliente.
I ricavi per segmento di clientela/aree di attività sono esposti coerentemente con le aree di responsabilità e con
la relativa focalizzazione del mercato di riferimento. Conseguentemente, i dati comparativi dei periodi
precedenti sono stati riespressi. Sono pertanto di seguito esposti il dettaglio sui ricavi suddivisi fra: Consumer e
Small Medium Business, Enterprise, Wholesale National Market, Wholesale International Market, Other,
completi della descrizione analitica del perimetro di riferimento, così come attualmente rappresentati ai fini
delle analisi interne.
Consumer e Small Medium Business (SMB). Il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme di servizi e
prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla
telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti) e per la clientela delle PMI
(Piccole e medie imprese) e SOHO (Small Office Home Office); è inclusa la società TIM Retail, che coordina
l’attività dei negozi di proprietà.
(milioni di euro)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
2023
2022
Variazioni %
(a)
(b)
(c)
(d)
(a-b)/b
(c-d)/d
organica
esclusi
non
ricorrenti
(a-b)/b
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c-d)/d
Ricavi Consumer e
Small Medium
Business
1.418
1.464
5.629
5.913
(3,2)
(4,8)
(3,2)
(4,8)
Ricavi da servizi
1.283
1.306
5.123
5.355
(1,8)
(4,3)
(1,8)
(4,3)
Ricavi Handset e
Bundle & Handset
135
158
506
558
(14,5)
(9,2)
(14,5)
(9,2)
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                               
Business Unit Domestic
27
In termini organici, i ricavi del segmento Consumer e SMB sono pari a 5.629 milioni di euro (-284 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022, -4,8%) e presentano un andamento che sconta l’impatto dello sfidante
contesto competitivo. La dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi,
che sono pari a 5.123 milioni di euro, con una diminuzione di 232 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022
(-4,3%).
Inoltre:
i ricavi da Servizi stand alone del mercato Mobile ammontano, in termini organici, a 2.169 milioni di
euro (-88 milioni di euro, -3,9% rispetto all'esercizio 2022). Permane l’impatto della dinamica
competitiva seppur con una minore riduzione della customer base calling; in riduzione i ricavi da traffico
entrante per la progressiva riduzione delle tariffe di interconnessione;
i ricavi da Servizi stand alone del mercato Fisso ammontano, in termini organici, a 2.972 milioni di
euro (-152 milioni di euro, -4,9% rispetto all'esercizio 2022), prevalentemente per effetto della riduzione
dei livelli di ARPU e della minore customer base.
I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer e SMB sono pari a 506 milioni di euro, -52
milioni di euro rispetto all'esercizio 2022: la variazione è principalmente connessa al progressivo
rallentamento del mercato dei terminali mobili.
Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme di servizi e prodotti di connettività e soluzioni
ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account. Sono incluse le società: Olivetti, TI
Trust Technologies, Telsy e Noovle. 
In termini organici, i ricavi del segmento sono pari a 3.088 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio
2022 di 120 milioni di euro (+4,1%), di cui +5,1% per la componente dei ricavi da servizi stand alone.
(milioni di euro)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
2023
2022
Variazioni %
(a)
(b)
(c)
(d)
(a-b)/b
(c-d)/d
organica
esclusi
non
ricorrenti
(a-b)/b
organica
esclusi
non
ricorrenti
(c-d)/d
Ricavi Enterprise
981
917
3.088
2.968
6,9
4,1
6,9
4,1
Ricavi da servizi
866
792
2.772
2.638
9,3
5,1
9,3
5,1
Ricavi Handset e
Bundle & Handset
115
125
316
330
(8,0)
(4,1)
(8,0)
(4,1)
In particolare:
i ricavi da servizi stand alone del mercato Mobile sono stabili rispetto all'esercizio 2022 (+4 milioni di
euro);
i ricavi da servizi stand alone del mercato Fisso hanno evidenziato una variazione di +129 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022 (+5,8%), principalmente per l'incremento dei ricavi da servizi ICT.
Wholesale National Market. Il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio
dei servizi wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico
sia del Fisso che del Mobile, e degli MVNOs. Sono incluse le società: TI San Marino e Telefonia Mobile
Sammarinese.
Il segmento Wholesale National Market presenta nell'esercizio 2023 ricavi pari a 2.014 milioni di euro, in
aumento rispetto all'esercizio 2022 di 66 milioni di euro (+3,4%), grazie anche all'impatto positivo della
dinamica dei prezzi regolatori.
Wholesale International Market. In tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo Telecom Italia
Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di
telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso
reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America.
I ricavi dell'esercizio 2023 del segmento Wholesale International Market sono pari a 1.021 milioni di euro, in
crescita rispetto all'esercizio 2022 (+29 milioni di euro, +2,9%), grazie principalmente ai ricavi di vendita per
spettro/fibra e alla crescita dei ricavi relativi alle soluzioni per operatori mobili a cui si affianca una strategia
di razionalizzazione dei ricavi voce.
Other. Comprende:
Altre strutture Operations: presidio dell’innovazione tecnologica e dei processi di sviluppo, ingegneria,
realizzazione ed esercizio delle infrastrutture di rete, IT, impiantistiche e immobiliari di competenza;
Staff & Other: servizi e prestazioni svolte dalle funzioni di Staff e altre attività di supporto effettuate da
società minori.
I ricavi dell'esercizio 2023 sono pari a 392 milioni di euro, in aumento di 120 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022. Si segnala che i ricavi dell'esercizio 2023 comprendono circa 177 milioni di euro relativi al
citato accordo commerciale avviato da TIM e FiberCop con Open Fiber nel 2022 per le cosiddette aree
bianche ed esteso, a partire dal terzo trimestre 2023, anche a parte delle aree grigie.
Eliminations: nell'esercizio 2023 ammontano a 222 milioni di euro (235 milioni di euro nell'esercizio 2022).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                               
Business Unit Domestic
28
EBITDA
L’EBITDA dell'esercizio 2023 della Business Unit Domestic è pari a 3.577 milioni di euro (+58 milioni di euro
rispetto all'esercizio 2022, +1,6%), con un'incidenza sui ricavi pari al 30,0% (+0,3 punti percentuali rispetto
all'esercizio 2022).
L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente, si attesta a 4.242 milioni di euro (+69 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022, +1,7%). In particolare, l’EBITDA dell'esercizio 2023 sconta partite non ricorrenti
per 665 milioni di euro, mentre nell'esercizio 2022 scontava un impatto complessivo di 655 milioni di euro di
partite non ricorrenti.
L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBITDA
3.577
3.519
58
1,6
Effetto conversione bilanci in valuta
(1)
1
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti
665
655
10
1,5
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente
4.242
4.173
69
1,7
L’EBITDA organico - escluso l'utilizzo del Fondo rischi a copertura di contratti onerosi - nell'esercizio 2023 è
pari a 4.144 milioni di euro (3.827 milioni di euro nell'esercizio 2022).
L’EBITDA del quarto trimestre 2023 ammonta a 909 milioni di euro (878 milioni di euro nel quarto trimestre
2022).
L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente del quarto trimestre 2023 è pari a 1.012 milioni di
euro (+53 milioni di euro rispetto al quarto trimestre 2022).
In relazione alle dinamiche delle principali voci si evidenzia che hanno influito sui principali andamenti le stesse
dinamiche già commentate nell'ambito consolidato; in dettaglio:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Acquisti di materie e servizi
5.862
5.697
165
Costi del personale
2.648
2.868
(220)
Altri costi operativi
484
444
40
In particolare:
Altri proventi operativi sono pari a 190 milioni di euro con una riduzione di 6 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici
23
26
(3)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi
17
13
4
Contributi in conto impianti e in conto esercizio
44
36
8
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze
38
37
1
Revisioni di stima e altre rettifiche
53
68
(15)
Proventi per attività di formazione agevolata
5
1
4
Altri proventi
10
15
(5)
Totale
190
196
(6)
Acquisti di materie e servizi sono pari a 5.862 milioni di euro con un incremento 165 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Acquisti di beni
944
994
(50)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d’interconnessione
1.096
1.175
(79)
Costi commerciali e di pubblicità
1.181
1.031
150
Consulenze e prestazioni professionali
89
137
(48)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing
1.227
1.203
24
Costi per godimento di beni di terzi
666
531
135
Altri
659
626
33
Totale acquisti di materie e servizi
5.862
5.697
165
% sui Ricavi
49,2
48,0
1,2
Costi del personale sono pari a 2.648 milioni di euro con una diminuzione di 220 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022. Hanno influito su tale andamento le stesse dinamiche già commentate nell'andamento
economico consolidato.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                               
Business Unit Domestic
29
Altri costi operativi sono pari a 484 milioni di euro con un incremento di 40 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti
115
120
(5)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri
59
106
(47)
Contributi e canoni per l’esercizio di attività di
telecomunicazioni
45
44
1
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse
82
86
(4)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative
32
25
7
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
10
11
(1)
Altri oneri
141
52
89
Totale
484
444
40
Gli Altri costi operativi dell'esercizio 2023 aumentano di 40 milioni di euro, in particolare la variazione degli
Altri oneri è principalmente relativa a sanzioni di carattere regolatorio.
La voce comprende una componente non ricorrente, pari a 134 milioni di euro, riferibile principalmente a
sanzioni di carattere regolatorio, accantonamenti per contratti onerosi e oneri connessi alla gestione dei crediti.
La componente non ricorrente dell'esercizio 2022, pari a 78 milioni di euro, si riferiva principalmente a
contenziosi, transazioni, oneri per sanzioni di carattere regolatorio e oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di
progetti non ricorrenti.
EBIT
L’EBIT nell'esercizio 2023 della Business Unit Domestic è pari a 10 milioni di euro (-14 milioni di euro rispetto
all'esercizio 2022), con un’incidenza sui ricavi pari al 0,1% (-0,1 punti percentuali rispetto all'esercizio 2022).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente si attesta a 678 milioni di euro (-1 milione di euro
rispetto all'esercizio 2022, -0,1%) con un’incidenza sui ricavi del 5,7% (in linea rispetto all'esercizio 2022).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBIT
10
24
(14)
(58,3)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti
668
655
13
2,0
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente
678
679
(1)
(0,1)
L’EBIT del quarto trimestre 2023 è pari a 9 milioni di euro (-16 milioni di euro nel quarto trimestre 2022).
L’EBIT organico al netto della componente non ricorrente del quarto trimestre 2023 è pari a 114 milioni di euro
(65 milioni di euro nel quarto trimestre 2022).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                               
Business Unit Domestic
30
Brasile
(milioni di euro)
(milioni di reais)
2023
2022
2023
2022
Variazioni
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
(a)
(b)
(c)
(d)
(c-d)
(c-d)/d
Ricavi
4.412
3.963
23.834
21.531
2.303
10,7
10,7
EBITDA
2.141
1.839
11.562
9.993
1.569
15,7
14,7
% sui Ricavi
48,5
46,4
48,5
46,4
2,1pp
1,7pp
EBIT
833
593
4.501
3.236
1.265
39,1
35,0
% sui Ricavi
18,9
15,0
18,9
15,0
3,9pp
3,5pp
Personale a fine esercizio (unità)
9.267
9.395
(128)
(1,4)
I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 5,40158 nell'esercizio 2023 e a
5,43993 nell'esercizio 2022.
(milioni di euro)
(milioni di reais)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni
assolute
%
% organica
esclusi non
ricorrenti
(a)
(b)
(c)
(d)
(c-d)
(c-d)/d
Ricavi
1.176
1.083
6.275
5.825
450
7,7
7,7
EBITDA
587
524
3.128
2.824
304
10,8
9,5
% sui Ricavi
49,8
48,5
49,8
48,5
1,3pp
0,8pp
EBIT
261
184
1.399
994
405
40,7
36,2
% sui Ricavi
22,3
17,1
22,3
17,1
5,2pp
4,7pp
2023
2022
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*)
61.248
62.485
ARPU mobile (reais)
29,5
26,1
ARPU BroadBand (reais)
96,9
96,4
(*) Include linee aziendali.
La Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) offre servizi di telefonia mobile, trasmissione dati e servizi di
banda larga residenziale.
Ricavi
I ricavi dell'esercizio 2023 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 23.834 milioni di reais
(21.531 milioni di reais nell'esercizio 2022, +10,7%).
L'accelerazione è stata determinata dai ricavi da servizi (23.071 milioni di reais rispetto ai 20.829 milioni di reais
nell'esercizio 2022, +10,8%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita dell'11,2% rispetto all'esercizio
2022. Questa performance è principalmente riconducibile al continuo miglioramento dei segmenti pre-paid e
post-paid sostenuto dall'acquisizione degli assets di telefonia mobile di Oi (Cozani). I ricavi da servizi di telefonia
fissa hanno registrato una crescita del 4,6% rispetto all'esercizio 2022, determinata dal ritmo di espansione di
Ultrafibra.
I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 763 milioni di reais (702 milioni di reais nell'esercizio 2022).
I ricavi del quarto trimestre 2023 ammontano a 6.275 milioni di reais, in crescita del 7,7% rispetto al quarto
trimestre 2022 (5.825 milioni di reais).
L’ARPU mobile nell'esercizio 2023 è stato pari a 29,5 reais, +13,1% rispetto all'esercizio 2022 (26,1 reais).
Le linee mobili complessive al 31 dicembre 2023 sono pari a 61,2 milioni (62,5 milioni al 31 dicembre 2022). La
variazione è attribuibile per -1,6 milioni al segmento pre-paid e +0,4 milioni al segmento post-paid. Al 31
dicembre 2023 i clienti post-paid rappresentano il 45,1% della base clienti (43,6% a dicembre 2022).
Le attività BroadBand di Ultrafibra hanno registrato, al 31 dicembre 2023, una crescita netta positiva della base
clienti di 86,4 mila unità rispetto al 31 dicembre 2022. Inoltre, la base clienti continua a concentrarsi nelle
connessioni ad alta velocità, con più del 50% che supera i 100Mbps.
L’ARPU BroadBand dell'esercizio 2023 è stato di 96,9 reais (96,4 reais nell'esercizio 2022).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                                 
Business Unit Brasile
31
EBITDA
L'EBITDA dell'esercizio 2023 ammonta a 11.562 milioni di reais (9.993 milioni di reais nell'esercizio 2022,
+15,7 %) e il margine sui ricavi è pari al 48,5% (46,4% nell'esercizio 2022).
L'EBITDA dell'esercizio 2023 sconta oneri non ricorrenti per 42 milioni di reais (128 milioni di reais nell'esercizio
2022) principalmente connessi allo sviluppo di progetti non ricorrenti e a processi di riorganizzazione aziendale.
L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 14,7% ed è calcolato come
segue:
(milioni di reais)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBITDA
11.562
9.993
1.569
15,7
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
42
128
(86)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente
11.604
10.121
1.483
14,7
La crescita dell'EBITDA è attribuibile alla positiva performance dei ricavi da servizi rafforzata dall'acquisizione
delle attività di Oi-Cozani e all'aumento dei prezzi dei piani tariffari post-paid e TIM Controle.
Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 48,7% (47,0% nell'esercizio 2022).
L’EBITDA del quarto trimestre 2023 è pari a 3.128 milioni di reais, in crescita del 10,8% rispetto al quarto
trimestre 2022 (2.824 milioni di reais).
Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del quarto trimestre 2023 si attesta al 49,9% (49,1% nel
quarto trimestre 2022).
Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:
(milioni di euro)
(milioni di reais)
2023
2022
2023
2022
Variazione
(a)
(b)
(c)
(d)
(c-d)
Acquisti di materie e servizi
1.687
1.562
9.111
8.490
621
Costi del personale
338
311
1.823
1.690
133
Altri costi operativi
383
367
2.075
1.992
83
Variazione delle rimanenze
(18)
(6)
(96)
(34)
(62)
EBIT
L'EBIT dell'esercizio 2023 è pari a 4.501 milioni di reais (3.236 milioni di reais nell'esercizio 2022, +39,1%).
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nell'esercizio 2023 a 4.543 milioni di reais
(3.364 milioni di reais nell'esercizio 2022) con un margine sui ricavi del 19,1% (15,6% nell'esercizio 2022).
L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
(milioni di reais)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBIT
4.501
3.236
1.265
39,1
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
42
128
(86)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente
4.543
3.364
1.179
35,0
L’EBIT del quarto trimestre 2023 è pari a 1.399 milioni di reais (994 milioni di reais nel quarto trimestre 2022).
Al netto degli oneri non ricorrenti il margine sui ricavi del quarto trimestre 2023 è pari al 22,3%, (17,6% nel
quarto trimestre 2022).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali dati economici e operativi delle BU del Gruppo TIM                                 
Business Unit Brasile
32
Bilancio_Finanziario_Layout_ITA_Sviluppi Commerciali.jpg
PRINCIPALI SVILUPPI COMMERCIALI
Domestic
Consolidamento del nuovo posizionamento di Brand
Nel 2023, TIM ha consolidato il proprio posizionamento espresso nel claim "La forza delle connessioni",
attraverso il proseguimento del format TV di successo che racconta storie di connessioni umane abilitate
dalla tecnologia TIM, coinvolgendo le maggiori eccellenze italiane nel panorama sportivo e presidiando il
mondo della musica su tutti i segmenti.
Con una storia centenaria al servizio dello sviluppo e della crescita del Paese, l'impegno di TIM non è solo quello
di servire le persone e le aziende attraverso l’affidabile offerta di servizi, ma di essere presenti come forza per il
cambiamento e il progresso del Paese, sentendo come brand la responsabilità di massimizzare l’impatto
positivo sulla società. Per questo la piattaforma di comunicazione si è arricchita di un nuovo playground "La
Parità Non Può Aspettare", per sottolineare l'impegno di TIM a favore della parità di genere e sensibilizzare su
questo importante tema.
Nasce così la campagna "La forza delle connessioni per vincere gli stereotipi" che ha supportato la Nazionale
di Calcio Femminile ai Mondiali di Australia e Nuova Zelanda, affermando il diritto delle bambine di sognare
libere da stereotipi e pregiudizi. Testimonial donne, rappresentanti di diversi ambiti professionali, legati al
mondo TIM, hanno evidenziato statistiche impietose sul vasto divario di genere nei loro settori, lanciando una
sfida ad agire.
Inoltre, TIM ha rafforzato la sua immagine verso l'innovazione e spinto sull'engagement, cercando di essere
riconosciuto non solo come un fornitore di servizi di Telco e ICT, ma anche come un partner digitale che offre
soluzioni avanzate e servizi orientati al consumatore, vicino alle persone, ai loro bisogni e alle loro passioni.
Rinnovamento della value proposition con focus evoluzione della
tecnologia e convergenza, focus su segmenti strategici e sostenibilità
Primi sul mercato con l’offerta in Fibra a 10Gbps
Sviluppo 5G in oltre 2.300 comuni
Push convergenza, con benefici cross per i clienti Fissi e/o Mobili di TIM
Nuovi portafogli TIM Power di offerta Fibra e 5G con servizi di sicurezza e assistenza
Primi in Italia ad offrire la possibilità di attivare on line una nuova linea (o richiedere la
portabilità del numero) in pochi minuti con SPID/eSIM
Estensione servizio WiFi calling anche su iPhone
Consumer
Nel corso del 2023 TIM ha proseguito nel percorso di sviluppo della rete e di ampliamento della copertura FTTH
confermando il primato della velocità delle connessioni in Fibra FTTH con prestazioni fino a 10 Gigabit al
secondo, grazie alla tecnologia XGS-PON (10 Gigabit Capable Symmetric-Passive Optical Network).
L’offerta TIM WiFi Power All Inclusive, porta non solo velocità fino a 10 Gigabit ma anche il meglio della
tecnologia grazie al modem TIM 10Gbit, offrendo una connessione potente, stabile, sicura in ogni angolo della
casa e un’assistenza dedicata per un’esperienza di navigazione di altissimo livello. L’offerta si affianca alle altre
offerte del portafoglio TIM WiFi Power, la Smart e la Top entrambe con profilo di velocità a 2,5Gbit in download.
A partire da novembre 2023 le due offerte top di gamma sono state unificate in una nuova offerta TIM WiFi
Power Top con velocità fino a 10Gbit.
Una particolare spinta commerciale è stata data nel corso di tutto il 2023 alla convergenza, quale leva di
fidelizzazione e di miglioramento della customer experience. Il meccanismo di TIM Unica è stato valorizzato già
a partire dalla prima metà dell’anno con il lancio dalla nuova TIM Unica Power.
TIM ha continuato a sviluppare il mercato UBB fisso anche con la tecnologia FWA, in logica complementare
alle tecnologie FTTx per coprire le aree non ancora servite. Nel corso del 2023 è stata lanciata una nuova 
offerta FWA particolarmente vantaggiosa e dedicata alle seconde case, consentendo al cliente di usufruire di
una seconda linea anche in zone non coperte dalla Fibra. L’offerta FWA è disponibile anche in modalità
ricaricabile con velocità fino a 40 Mega.
In coerenza con l’obiettivo strategico di sostenibilità ambientale, nel corso del 2023 TIM ha lanciato sul mercato
la Promo Rottamazione, che consente al cliente di rottamare il vecchio modem o la vecchia linea in rame
usufruendo di uno sconto sul nuovo collegamento in Fibra.
Anche per il 2023 TIM ha continuato a sostenere l’adozione delle nuove tecnologie in Fibra con offerte dedicate
ai clienti già ADSL raggiunti dal servizio FTTCab e FTTH, proponendo la migrazione verso la nuova tecnologia
senza costi aggiuntivi e facendo leva sui nuovi contenuti dell’offerta distintivi rispetto al mercato e in
particolare sulle offerte Per TE dedicate alla Customer Base.
Sul fronte del Mobile nel corso del 2023 TIM ha continuato a sostenere lo sviluppo dell’UltraBroadBand,
consolidando il 4G e sviluppando il 5G in oltre 2.300 comuni con velocità fino a 2 Gigabit al secondo. 
Il posizionamento di leadership tecnologica costituisce per TIM un vantaggio competitivo fondamentale per
differenziarsi in un mercato altamente competitivo. Sfruttando l’elemento distintivo della qualità della rete,
TIM ha potuto proseguire una strategia di “valore”, mantenendo un posizionamento premium sul mercato,
come testimoniato dalle numerose iniziative commerciali e di comunicazione sul 5G. Inoltre, TIM è stato il
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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primo operatore in Italia ad assicurare una customer experience completamente digitale per attivare una
nuova linea mobile o richiedere la portabilità del numero. I clienti infatti, comodamente da casa, possono
attivare una e-SIM utilizzando come servizio di identificazione lo SPID.
Il portafoglio devices di TIM nel 2023 si è ampliato a nuove tipologie di prodotto, seguendo una strategia di
diversificazione che punta sia ad attirare nuovi segmenti di clientela, sia a contrastare la contrazione del
mercato smartphone.
In questo ambito, le categorie più rilevanti sono:
Wearables, in particolare Samsung e Apple, con una crescita del +130% YoY;
PlayStation 5 e Smart TV, che inaugurano la nuova categoria di prodotti “House of Devices”, che punta
all’incremento della diffusione dei servizi core di TIM sia perché ne crea l’occasione d’uso, sia perché
aumenta la pedonalità nei negozi TIM. Lanciati nel secondo semestre 2023, questi prodotti pesano fino al
15% del totale finanziamenti del periodo.
Il successo nella commercializzazione di questi nuovi prodotti è stato possibile soprattutto grazie a 2 fattori:
possibilità per i punti vendita di finanziare prodotti direttamente da magazzino TIM, senza la necessità di
avere fisicamente il prodotto; questa nuova funzionalità, disponibile da luglio 2023, è particolarmente
rilevante per prodotti ingombranti (smart TV) e per prodotti con disponibilità limitate (es. Sony PS5 e Apple
iPhone);
ampliamento dei finanziamenti con TIMFin anche ai clienti TIM Fisso (circa il 25% dei finanziamenti da
maggio 2023).
Queste nuove funzionalità, disponibili per tutte le categorie di prodotto, e la spinta sui nuovi canali, hanno
contribuito alla crescita dei finanziamenti smartphone del +7% YoY, a fronte di un calo del -12% a totale
mercato Italia (fonte GFK).
Altri importanti fattori determinanti per la crescita sono:
forte crescita dei canali Digital, +70% YoY;
introduzione di politiche su sell-in che mirano a guidare l’acquisto da parte dei negozi, con l’obiettivo di
diminuire la dipendenza dai fornitori a minore marginalità (Apple e Samsung) e incrementare l’incidenza di
vendor minori;
crescita sui finanziamenti dei prodotti di fascia medio-bassa, mercato con ampi margini di crescita.
Continua la crescita anche del comparto assicurativo: “TIMFin Assicura Smartphone” (copertura assicurativa
di TIMFin, ancillare alla vendita degli smartphone, che copre la riparazione o la sostituzione dello smartphone in
caso di danni accidentali e/o in caso di furto) nel corso del 2023 ha venduto polizze sul 17% degli smartphone
finanziati, con numeri in aumento nel corso dell’anno e la chiusura di dicembre 2023 al 25%.
Per incentivare la raccolta ed il riciclo degli smartphone usati, TIM e TIMFin propongono “TIM Rivaluta
Smartphone”, il programma di tradeIn, grazie al quale i clienti TIM ottengono un voucher con importo pari al
valore dello smartphone usato; il voucher può essere utilizzato per ottenere una riduzione della rata sul
finanziamento di un nuovo device, con un doppio vantaggio:
sostenibilità: permette ai clienti di mettere in atto comportamenti che favoriscono il recupero dell’usato e
la riduzione degli sprechi;
convenienza: il valore dell’usato diventa uno sconto sull’acquisto del nuovo smartphone.
Nel corso del 2023, TIM Rivaluta Smartphone ha occupato un posto di rilievo nella strategia commerciale di
TIM, attraverso comunicazione, sia su canali tradizionali che digitali, offerte di supervalutazione dell’usato,
politiche di commissioning dedicate.
Con il servizio “TIM Rivaluta Smartphone” il 5% dei nuovi devices finanziati ha permesso il recupero di uno
smartphone usato.
La crescita delle linee Fisse e Mobili con devices finanziati (+41% YoY) è fondamentale nell’ambito della
politica di presidio del valore della Customer Base di TIM, con un churn delle linee con finanziamento inferiore
del -55% rispetto alle linee senza finanziamento.
La rete distributiva TIM, convenzionata con TIMFin, annovera circa 3 mila dealer e più di 5 mila punti vendita
(PoS) ed offre una copertura capillare su tutto il territorio nazionale. Prevalentemente è impegnata nel
finanziamento degli smartphone, che i clienti acquistano in modalità rateale, e nella proposizione di prodotti
assicurativi, ancillari alla vendita degli smartphones.
Il processo di finanziamento di TIMFin è completamente digitale, attraverso l’utilizzo di strumenti di OCR
(Optical Character Recognition), algoritmi di scoring per la valutazione automatica dei clienti, firma digitale OTP
(One-Time-Password), per la formalizzazione dei contratti in forma elettronica, e documentazione
completamente dematerializzata (“paperless”), al fine di assicurare la più celere risposta alla richiesta di
finanziamento e la migliore esperienza per i clienti. La soluzione informatica è inserita nel sistema informativo
che TIM mette a disposizione alla propria rete distributiva.
In sintesi, i principali dati di TIMFin:
il numero di operazioni di prestiti finalizzati all’acquisto di device perfezionate nel corso del 2023 è cresciuto
del +17% rispetto al 2022;
il numero di finanziamenti di prestiti personali perfezionati nel corso del 2023 è cresciuto del 58% rispetto
al 2022.
Da luglio 2023 è stata lanciata la possibilità di finanziamento in negozio degli apparati tramite TIMFin anche
per ditte individuali e liberi professionisti.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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Inoltre, per garantire un posizionamento distintivo, TIM ha continuato a promuovere e migliorare il suo
portafoglio di servizi digitali quali: TIM PEC, SPID, Servizio cloud in partnership con Google, TIM One Number,
Smart mobility e TIM MyBroker. Il nuovo servizio di WiFi calling, TIM Voce WiFi, che consente di parlare con lo
smartphone anche in assenza di copertura mobile utilizzando una connessione WiFi è stato esteso nel corso
del 2023 a tutti i WiFi pubblici o privati e agli iPhone.
Segmento Small e Medium Business
Nel corso del 2023 TIM ha rafforzato il focus sull’offerta Voucher con il bonus governativo di connettività,
raggiungendo alla chiusura del piano un peso come TIM pari a circa il 40% delle risorse utilizzate a totale Italia.
Per i clienti SoHo è stato lanciato il servizio TIM Ufficio Ovunque Sei, una nuova soluzione di centralino in
cloud che permette di gestire in modo semplice e rapido tutte le chiamate del numero fisso anche dal proprio
smartphone, con un servizio autoinstallante e personalizzabile con un click dal cliente tramite app. Tale
soluzione è diventata elemento caratterizzante dell’offerta di punta TIM Premium Ovunque Sei 10Giga e
dell’offerta Voucher.
Per soddisfare i bisogni più rilevanti dei clienti SMB è stato lanciato il nuovo portafoglio Fibra che ha puntato:
alla forza delle connessioni con velocità a 2,5Giga e 10Giga, all’assistenza dedicata con operatore disponibile
h24 e 7 giorni su 7 e alla fidelizzazione del cliente con benefici legati alla convergenza fisso-mobile “TIM Unica
business” e alla domiciliazione delle bollette.
TIM, inoltre, ha incrementato la penetrazione di soluzioni di connettività professionale a Banda Garantita e
VoIP per il mercato della Piccola e Media Impresa attraverso la promozione e la spinta commerciale del
portafoglio TIM Comunica recuperando competitività nel panorama delle soluzioni di comunicazione avanzata
che caratterizzano il mondo business.
Sull’offerta Mobile è proseguita la spinta commerciale su offerte convergenti, domiciliate e con Giga illimitati.
Si è puntato inoltre sul miglioramento della qualità del servizio, come punto di differenziazione dai competitors,
garantendo una copertura più estesa grazie al lancio del WIFI Calling (TIM Voce WIFI) disponibile sia per
terminali Android che, da fine 2023, anche per Apple.
Consolidamento del canale negozi come Touch Point commerciale per le partite IVA.
Sviluppo di contenuti ad hoc per il canale digitale TIM Business al fine di aumentare le acquisizioni di soluzioni
dell’offerta del fisso, mobile e ICT per il mercato SOHO. Sviluppo di servizi online dedicati ai clienti su app e web.
Sostenibilità
TIM conferma la propria attenzione all’impatto ambientale con diverse iniziative, quali la vendita di smartphone
rigenerati, esclusivamente di Classe A+ per garantire al cliente finale la massima garanzia di qualità (solo pezzi
di ricambio originali), ma riducendo al minimo gli accessori ed i materiali di confezionamento, nonché
mantenendo la commercializzazione di SIM in formato “half card” (metà delle normali SIM card) e l’utilizzo di
plastiche riciclate per il card carrier, con un risparmio di circa 14 tonnellate l’anno di plastica, A questo si
aggiunge a partire da dicembre 2023  il lancio della nuova eSIM Web, completamente smaterializzata,  che
prevede l’invio della eSIM card ai clienti (per le nuove attivazioni/MNP) tramite QR Code via mail.
TIM aderisce inoltre all’Ecorating Consortium, organismo che valuta l’impatto ambientale degli smartphone
prendendo in considerazione il loro intero ciclo di vita, dal processo produttivo, alla riparabilità nonché
all’utilizzo, fino allo smaltimento.
Sul mercato Small e Medium Business - SMB, prosegue la vendita di smartphone ricondizionati, per rispondere
alle esigenze della clientela business in cerca di acquisti sostenibili senza rinunciare alle prestazioni e alla
qualità. I prodotti ricondizionati si caratterizzano per avere il più alto grado di ricondizionamento (First Class),
una garanzia a 24 mesi ed un bundle pack con la protezione Kasko All Risk inclusa nel prezzo.
Gestione data driven della customer base
Uno dei pillar della strategia TIM è la valorizzazione della Customer base in logica Data driven con obiettivo
Revenue Maximization. 
A tal fine proseguono le attività di trasformazione della piattaforma CVM in logica real time attraverso il
continuo improvement di algoritmi di ML e l’introduzione dei primi use case basati sulle capability di Customer
Data Platform per incrementare l’efficacia delle azioni commerciali.
Consumer
Nell’ottica della strategia di posizionamento "Volume to Value", le azioni CVM del 2023 si sono orientate verso
l’incremento della share of wallet della Customer Base.
Le iniziative di cross-selling Fisso rivolte alla Customer Base Mobile Only, con particolare enfasi su TIM Unica,
hanno rappresentato un elemento chiave per incrementare la penetrazione della Customer Base convergente,
grazie all’introduzione di nuove offerte e vantaggi sempre più differenziati in base ai need e al valore del cliente
Mobile Only.
Specularmente, le campagne di cross selling MNP rivolte a specifici target di clienti fixed only hanno continuato
a contribuire all’incremento della Customer Base convergente e a prevenire il churn.
Un altro aspetto rilevante è stato l'incremento della penetrazione della fibra ottica (FTTH) attraverso un Action
plan dedicato all'Upgrade tecnologico della Customer base, con campagne mirate in base al valore e ai need
del cliente.
Inoltre, sempre nell’ambito della strategia "Volume to Value", sono proseguite le azioni di riposizionamento di
prezzo applicate a una parte della base clienti fissa e mobile, con conseguente incremento dell’ARPU sia nel
fisso sia nel mobile ed impatti limitati sul tasso di abbandono (churn rate).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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Segmento Small e Medium Business
Il 2023 ha visto crescere tutti i principali KPI sulla customer base delle piccole e medie imprese. Il churn è stato il
più basso degli ultimi 3 anni grazie ad azioni mirate data driven sulla prevention dei clienti a rischio:
miglioramento del modello predittivo;
affinamento dei cluster;
ottimizzazione delle selling;
e ad azioni di up-crosselling che lavorano anche sul churn:
push convergenza fisso-mobile (churn -0,4p.p./mese su fisso e –0,8p.p./mese su mobile);
domiciliazione (churn -0,4p.p./mese su fisso e –1,18p.p. su mobile);
upgrade a Fibra (churn -0,3p.p./mese); 
incremento connettività evoluta sul fisso (TIM Comunica) e giga illimitati sul mobile (churn -0,5p.p./mese su
fisso e –0,3p.p./mese su mobile).
Sul piano della Customer Experience il 2023 ha visto l’incremento del Customer Satisfaction Index sia del fisso
sia del mobile, attraverso azioni che hanno lavorato su diversi fronti:
offerta: semplificazione dei processi di offerta al cliente in Customer Base attraverso l’evoluzione della
piattaforma di proponi CVM che ha completato nell’anno il processo di integrazione con tutti i canali;
assistenza al cliente: su assistenza tecnica inserimento comunicazione data di prevista risoluzione guasti
fuori SLA e miglioramento tracking guasti, su assistenza commerciale introduzione nuovo modello di
gestione clienti standard e a valore con rafforzamento presidio integrato Sales e Customer Care per i clienti
a portafoglio più pregiati; evoluzione digital caring e push adoption App ed Area Clienti.
Servizi digitali: nuovo modello di content delivery, soluzioni ICT chiavi in
mano e nuovi servizi innovativi
Consumer
Anche nel 2023 i contenuti confermano e rafforzano il loro ruolo determinante a sostegno del posizionamento
di TIM. TIMVISION si consolida ulteriormente come principale aggregatore di contenuti sportivi e
d’intrattenimento sul mercato televisivo italiano, grazie al rinnovo e all’ampliamento degli accordi con i
principali operatori del mercato nazionale e internazionale e al lancio, a fine novembre 2023, di un nuovo
portafoglio di offerta più completo, conveniente e vicino alle esigenze molteplici del cliente.
I nuovi pacchetti accolgono le novità lanciate dai partner Disney+ e Netflix in termini di nuovi piani di
abbonamento, solo con TIMVISION infatti il cliente può scegliere a quale piano aderire in qualsiasi momento, e
integrano per la prima volta in Italia Amazon Prime all’interno di alcune offerte (bundle).
Sul fronte degli accordi di partnership il 2023 è stato ricco di rinnovi: per i contenuti sportivi a fine dicembre
2023 è stato siglato il nuovo contratto con DAZN che consente a TIMVISION di continuare ad offrire tutta la
Serie A TIM per i prossimi 5 anni a partire dalla stagione 2024-25; per l’intrattenimento sono stati rinnovati gli
accordi con Disney+ (a marzo 2023) e Netflix e Amazon Prime (a novembre 2023).
Ad inizio 2023 è stata finalizzata la migrazione della piattaforma tecnologica TIMVISION verso MyCanal,
completando l’ingresso di TIMVISION nell’ecosistema global di Canal+.
Small e Medium Business
Nel corso del 2023 TIM Business ha continuato a lavorare sulla semplificazione del portafoglio di soluzioni ICT
attraverso la focalizzazione su un set di offerte costruite con i top player del mercato, facili da vendere e
rispondenti ai needs dei clienti in ambito: 
sicurezza Informatica, con il lancio ad ottobre di soluzioni realizzate con Telsy;
TIM Cybersecurity Training, formazione del personale per imparare a difendersi dagli attacchi
informatici con corsi in e-learning;
TIM Protezione Dispositivi, protezione e rilevazione degli endpoint aziendali dal furto di dati sensibili,
virus e malware;
TIM Risposta Attacchi Cyber, assistenza dedicata con un team di esperti per reagire tempestivamente
in caso di attacchi e incidenti informatici difendendo dati e patrimonio aziendale;
cloud & collaboration grazie alle partnership con Google e Microsoft per l’erogazione di soluzioni di cloud
computing, storage, backup dati, collaborazione e produttività aziendale; 
marketing digitale con soluzioni per la creazione di sito web, e-commerce con nuove esperienze di
acquisto, gestione pagine social (Facebook, Instagram, Linkedin) e campagne di advertising per fidelizzare i
clienti;
IoT con soluzioni per la geolocalizzazione/tracciamento delle flotte aziendali, monitoraggio delle
performance e manutenzione predittiva dei macchinari aziendali.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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Enterprise
Nel corso del 2023, TIM ha confermato il proprio ruolo di leadership nel mercato italiano delle Grandi Imprese
e della Pubblica Amministrazione, consolidandosi come azienda pioniera nel processo di trasformazione
digitale del Paese e assumendo un ruolo chiave nell’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR).
L’anno ha visto consolidarsi l’organizzazione di TIM Enterprise e il rafforzamento del proprio posizionamento
sulle cinque principali aree d’affari (TLC fisse, TLC mobili, cloud computing e servizi IT, cyber security e Internet
of Things), integrando la nuova practice di Enterprise Professional Services alle soluzioni di piattaforma e a
quelle verticali già rese disponibili anche grazie alle fabbriche del Gruppo: Noovle per il Cloud e i Data Center,
Telsy per i servizi Cyber, Olivetti per l’IoT e i big data, supportata da Mindicity e Staer per le smart cities e lo
smart metering, Trust Technologies per la digital identity.
Grazie alle infrastrutture e alle competenze cloud “state of the art” di TIM, nel 2023 ha avuto pieno avvio
operativo il Polo Strategico Nazionale - di cui TIM è principale socio e abilitatore tecnologico - al quale
hanno già aderito oltre 300 Pubbliche Amministrazioni e che costituisce un asse fondamentale nella strategia
nazionale per la digitalizzazione della PA italiana, anche grazie ai fondi previsti dalla Missione 1 del PNRR. Il
progetto ha vissuto negli ultimi mesi una rilevante accelerazione sia in termini di amministrazioni
contrattualizzate che di volumi di progetti.
Più in generale, in un mercato ICT variegato e competitivo, dominato dallo shortage di competenze “digital” sia
nel privato sia nel pubblico, la performance commerciale di TIM Enterprise ha proseguito il virtuoso percorso di
crescita dei ricavi degli ultimi anni, con un mix di ricavi da servizi ulteriormente spostato verso il comparto IT,
che ha stabilmente superato il 50%, cui si è aggiunta una tenuta dei ricavi tradizionali da TLC, in over
performance verso il mercato di riferimento.
La value proposition multicloud di TIM – in particolare sullo IaaS, in cui TIM Enterprise ha confermato la
leadership, ha consentito di mantenere un tasso di crescita prossimo al 25% sul mercato privato. Il
posizionamento unico sul mercato italiano di full ICT provider ha consentito l’aggiudicazione di importanti
commesse e progetti anche su ambiti innovativi, fra cui le realizzazioni di Smart Cities per le città di Brescia
(Capitale della Cultura 2023) e Bari, basate sulla piattaforma Urban Genius, che comprende soluzioni IoT, big
data, analytics e modelli previsionali basati Intelligenza artificiale, o come il progetto ESA “5G Sensor@Sea”,
per la realizzazione di uno “smart vessel 5G” in collaborazione con il porto di Livorno.
La capacità di co-innovazione di TIM è stata messa a disposizione del mercato anche secondo modelli di open
innovation e di co-innovation, attraverso la partecipazione a centri di trasferimento tecnologico, come i 5
Competence Centers ad alta specializzazione e le Case per le Tecnologie Emergenti promossi dal MIMIT cui
TIM partecipa, la promozione di tre Challenge per start-up e scale-up, sulle Smart Cities, l’Intelligenza Artificiale
e la Cyber Security nonchè la promozione e partecipazione in incontri e contesti di awareness, fra cui il
Roadshow ANCI sulle Smart Cities.
Brasile
Il 2023 si è contraddistinto per il consolidamento di TIM come leader nella copertura del settore mobile, al
primo posto nel Network Consistency Quality Index. Nel settore fisso TIM ha mantenuto la strategia di
migrazione massiva dei clienti FTTC verso FTTH, ampliando la base clienti UltraFibra, al fine di massimizzare
l’esperienza del cliente e la redditività.
TIM rafforza la propria ricerca di sviluppo sociale e digitalizzazione in Brasile, e per il 16° anno consecutivo è
stata selezionata per il Corporate Sustainability Index – ISE B3, oltre a raggiungere più di 700 mila persone con
benefici educativi attraverso TIM Institute. La partnership commerciale di TIM con Descomplica continua a
produrre eccellenti risultati, con circa 400 mila clienti TIM registrati sulla piattaforma didattica, che offre
prodotti mirati all'esame ENEM, corsi universitari e post-laurea, oltre a diversi corsi gratuiti.
Marketing e posizionamento del marchio: continua il rafforzamento della credibilità del marchio,
sostenendo lo sviluppo sociale e la digitalizzazione in Brasile, sviluppando al contempo la caratteristica
qualitativa della rete. TIM continua a posizionarsii all’avanguardia nella trasformazione digitale della
società. Lo slogan del marchio “Immagina le possibilità” invita i clienti a vedere il futuro in una luce
positiva e dimostra l'impegno ad essere al loro fianco mentre affrontano nuove sfide, aprendo un mondo
di opportunità. Per rafforzare il posizionamento del marchio come brand che valorizza i clienti e porta
vantaggi che vanno oltre i semplici gigabyte di dati, nel 2023 TIM ha lanciato una partnership innovativa
con uno dei marchi tecnologici più importanti - Apple, prima partnership in America Latina di servizi di
telecomunicazioni e servizi Apple One. TIM ha continuato a promuovere i valori e le convinzioni sulla
diversità e l'inclusione, lanciando un manifesto sulla parità di genere, oltre a fornire continuo supporto a
diverse attività.
Offerte mobile: nel 2023 è proseguita la strategia innovativa e pionieristica in tutti i settori del mercato
consumer (pre-paid, controllo e post-paid), continuando ad ampliare i confini del mercato per mantenere
TIM all’avanguardia dell’innovazione, prima e unica ad esplorare alleanze dirompenti quali: Amazon Prime
Video con una partnership unica ed esclusiva; connettività Internet gratuita a bordo sugli aeromobili GOL e
LATAM; primo e unico operatore in Brasile ad integrare Apple One nei propri piani, oltre alla partnership con
Zé Delivery, con ricariche che generano cashback per il cliente da utilizzare nell'app. Inoltre,TIM è il primo
operatore in America Latina a lanciare un'offerta di prova per incentivare l'utilizzo del miglior 5G sulla più
grande rete mobile del Brasile (30 GB totalmente gratuiti, da utilizzare nell’arco di 30 giorni), grazie alla
posizione di pionieri nell'uso dell'attivazione remota di e-sim su larga scala nel mercato latinoamericano.
Attraverso questa strategia TIM vuole mantenere rilevanza sul mercato interno e consentire ai clienti di
sfruttare appieno le crescenti capacità di rete, mentre avanza l’era del 5G.
Customer Experience: TIM lavora costantemente per migliorare l'esperienza e la soddisfazione dei clienti
attraverso la tecnologia. L'evoluzione delle soluzioni IA e i canali digitali sono fondamentali per questo
scopo. Nel 2023 sono stati avviati alcuni casi d’utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa: assistente
virtuale, voce e SMS in tempo reale con riepilogo delle chiamate e un chat bot evoluto. E' inoltre stata
implementata una strategia per posizionare l'app MEU TIM come principale punto di contatto per i clienti. 
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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Nel 2023 TIM è stata l’azienda leader di settore nelle classifiche di risoluzione elaborate da Anatel, Procon-
SP e Reclame Aqui.
Canali di vendita: è sempre elevata l'attenzione sulla produttività dei canali, la segmentazione e la qualità
delle vendite. Nel 2023 gli obiettivi primari erano incentrati sull’aumento della quota di canali proprietari,
sull’avanzamento del processo di internalizzazione dell’e-commerce e sulla riprogettazione dell’app MEU
TIM per innalzare strategicamente l’esperienza del cliente, ampliare la base di utenti e ottimizzare il loro
percorso digitale. E' stata completata con successo la fase iniziale di internalizzazione delle operazioni
dell'azienda e del sistema di e-commerce, raggiungendo un nuovo record di vendite e migliorando i canali
di vendita non assistiti, con l'obiettivo di migliorare il customer journey, dando priorità all'ottimizzazione dei
tassi di conversione.
Mercato residenziale: nel 2023 è proseguita la migrazione dei clienti da FTTC a FTTH, al fine di
massimizzare l'esperienza del cliente e la redditività, consolidando al contempo il modello asset-light per
espandere la presenza attraverso partnership di rete neutre come quella con I-Systems.
Corporate: allo scopo di plasmare un nuovo mercato B2B con elevate opportunità di crescita, sfruttando i
nostri punti di forza nel mobile, TIM utilizza la connettività IoT come trampolino di lancio per espandersi
verso soluzioni e servizi, ampliando nuove opportunità in:
connettività IoT: copertura mobile, rete privata;
soluzioni IoT oltre la connettività: illuminazione intelligente, agricoltura di precisione, gestione
allevamenti;
soluzioni IoT oltre la connettività (5G): operazioni autonome, videosorveglianza e analisi, con
collaborazioni con aziende leader in Brasile in quattro principali settori verticali: agroalimentare,
logistica, consumi energetici e industria.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Sviluppi commerciali
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PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO
NORMATIVO
Domestic
Si riportano di seguito i principali aggiornamenti del contesto normativo in ambito domestico intervenuti nel
corso del 2023.
In merito ai procedimenti Antitrust, si rimanda alla Nota “Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre
informazioni, impegni e garanzie” del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Regolamentazione europea
Regolamentazione roaming intra-europeo
Il regolamento roaming 2022/612, entrato in vigore il 1° luglio 2022, estende ai viaggiatori europei all’interno
dell’Unione europea i vantaggi del roaming a tariffa nazionale (Roam Like At Home) fino al 2032 e introduce
ulteriori vantaggi e tutele per i consumatori:
qualità del servizio: i fornitori di roaming sono obbligati a offrire la stessa qualità del servizio in roaming di
quella sperimentata a livello nazionale, se le stesse condizioni sono disponibili sulla rete nel paese di
destinazione;
migliore accesso e gratuità dei servizi di emergenza;
maggiore trasparenza sui costi dei servizi a valore aggiunto;
maggiore trasparenza sui costi del roaming su reti mobili non terrestri (navi ed aerei).
È, inoltre, prevista un'ulteriore riduzione dei massimali all'ingrosso per garantire la sostenibilità per gli operatori:
2022
2023
2024
2025
2026
2027
voce
€cent/min
2,2
2,2
2,2
1,9
1,9
1,9
SMS
€cent/SMS
0,4
0,4
0,4
0,3
0,3
0,3
dati
€cent/GB
2
1,8
1,55
1,3
1,1
1
Il regolamento prevede che la Commissione europea valuti le misure relative alle comunicazioni intra-UE
(chiamate e SMS dal proprio paese a un altro Stato membro) e verificare se e in quale misura sussista la
necessità di ridurre i massimali per tutelare i consumatori dopo il 2024.  A fine 2023, la Commissione non ha
avanzato alcuna proposta, ma sono in discussione nuove misure proposte dal Parlamento nell’ambito del
Gigabit Infrastructure Act.
2030 Policy Programme “Path to the Digital Decade”
Il 19 dicembre 2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea la Decisione (UE) 2022/2481
del 14 dicembre 2022 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030. La decisione è
entrata in vigore il 9 gennaio 2023.
La decisione in parte ridefinisce gli obiettivi digitali della Comunicazione della Commissione europea
COM(2021) 118 final del 9 marzo 2021 (cosiddetta Comunicazione “Digital Compass”):
cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale con
l’obiettivo di conseguire l’equilibrio di genere: almeno l’80% della popolazione con competenze digitali di
base e 20 milioni di specialisti ICT impiegati nella UE;
infrastrutture digitali sicure, resilienti, performanti e sostenibili: in particolare, gli obiettivi di copertura
Gigabit fino al punto terminale per tutti gli utenti finali di rete fissa e copertura di tutte le zone abitate con
reti wireless di prossima generazione ad alta velocità con prestazioni almeno equivalenti al 5G e di
installare almeno 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri, distribuiti in modo da
garantire l’accesso a servizi di dati a bassa latenza (pochi millisecondi) ovunque si trovino le imprese;
trasformazione digitale delle imprese: almeno il 75% delle imprese usa il cloud computing, e/o big data e/o
intelligenza artificiale; livello base di intensità digitale per almeno il 90% delle PMI e raddoppio del numero
delle aziende unicorno (innovative);
digitalizzazione dei servizi pubblici: 100% dei servizi pubblici digitali online; 100% dei cittadini con accesso al
fascicolo sanitario elettronico ed all’identità digitale.
La decisione prevede, inoltre, un meccanismo di cooperazione annuale con gli Stati membri che consiste in:
un sistema di monitoraggio strutturato, trasparente e condiviso basato sul Digital Economy and Society
Index (DESI) per misurare i progressi verso ciascuno degli obiettivi 2030, un sistema di indicatori chiave di
performance (KPI) definiti dalla Commissione il 30 giugno 2023 mediante l’atto esecutivo C(2023) 4288
final;
un report annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuterà i progressi e
raccomanderà delle azioni (il primo report è stato pubblicato dalla Commissione il 27 settembre 2023
insieme alla Comunicazione C(2023) 7500 final che stabilisce le tendenze previste a livello di Unione per gli
obiettivi digitali);
roadmap multi-annuali strategiche sulla decade digitale, nel quale ciascuno Stato membro deve indicare le
policy adottate o pianificate e le misure in supporto agli obiettivi 2030;
Relazione sulla gestione del Gruppo
TIM
Principali variazioni del contesto normativo
40
un quadro strutturato annuale per discutere e per gestire le aree con progressi insufficienti tramite
raccomandazioni e impegni condivisi tra la Commissione e gli Stati membri;
un meccanismo per supportare l’implementazione di progetti multinazionali.
Aiuti di Stato a favore delle reti a banda larga
Il 12 dicembre 2022 la Commissione europea ha adottato le nuove linee guida sugli Aiuti di Stato per la larga
banda (Comunicazione C(2022) 9343 final ), che revisionano le precedenti linee guida del 2013, in particolare:
è ridefinito per le reti fisse il fallimento di mercato, che può ora sussistere laddove il mercato non è in grado
di fornire e non è probabile che fornisca agli utenti finali una velocità di almeno 1 Gbps download/150 Mbps
upload. Nelle aree nere (con almeno due reti fisse ad almeno 100 Mbps), l’aiuto potrebbe essere
autorizzato se nessuna delle reti presenti (o credibilmente programmate) raggiunge almeno 300 Mbps
download;
sono fornite linee guida specifiche per le reti mobili, laddove un fallimento di mercato può sussistere nelle
aree in cui non è presente o non è programmata in modo credibile una rete mobile in grado di rispondere
alle esigenze degli utenti finali (anche per specifici use cases). In caso di obblighi legali (es. connessi ai diritti
d'uso dello spettro radio) gli aiuti possono essere concessi per coprire solo i costi aggiuntivi legati al
miglioramento della qualità del servizio;
sono introdotte linee guida riguardo gli Aiuti di stato a supporto della domanda (voucher), divisi in due
categorie: i) “voucher sociali” destinati a particolari categorie di utenti (es. basso reddito) per acquisire o
mantenere una connessione broadband; ii) “voucher per il collegamento ad Internet” la cui platea dei
destinatari può essere più ampia con l’obiettivo di incentivare la domanda, quindi escludendo sovvenzioni
al mantenimento del servizio esistente.
La Commissione ha anche adottato il 23 giugno 2023 il Regolamento C(2023) 4278 final che emenda il General
Block Exemption Regulation (Regolamento (UE) No 651/2014) che identifica i casi di aiuto di stato che sono
esentati dalla notifica alla Commissione europea.
Digital Markets Act (DMA)
Il 12 ottobre 2022 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il testo del Digital Markets Act
o DMA (Regolamento (UE) 2022/1925 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 Settembre 2022 relativo a
mercati equi e contendibili nel settore digitale e che modifica le Direttive (UE) 2019/1937 e (UE) 2020/1828
(Regolamento sui mercati digitali).
Il nuovo Regolamento ha l’obiettivo di garantire mercati digitali più contendibili ed equi attraverso la
regolamentazione delle principali piattaforme gestite dai cosiddetti “Gatekeeper” (soggetti con fatturato annuo
nello Spazio economico europeo maggiore di 7,5 miliardi di euro o una capitalizzazione di mercato media
maggiore di 75 miliardi di euro oltre a fornire un servizio di piattaforma ad almeno 45 milioni di clienti finali
attivi mensilmente e a oltre 10.000 utenti business attivi annualmente). Sono esclusi dall’ambito di
applicazione del Regolamento le reti e i servizi di comunicazione elettronica (diversi da quelli relativi ai servizi di
comunicazione interpersonale indipendenti dal numero).
Sono previsti obblighi e divieti specifici che i Gatekeeper devono osservare per non incorrere in sanzioni (fino al
10% del fatturato annuo globale).
Tra gli obblighi previsti in capo ai Gatekeeper vi sono, ad esempio, quello  di consentire agli utenti commerciali
di offrire gli stessi prodotti o servizi agli utenti finali attraverso servizi di intermediazione online di terzi o
attraverso il proprio canale di vendita diretta online a prezzi o condizioni diversi da quelli offerti attraverso i
servizi di intermediazione online del Gatekeeper oppure quello di consentire agli utenti commerciali, a titolo
gratuito, di comunicare e promuovere offerte, anche a condizioni diverse, agli utenti finali acquisiti attraverso il
servizio del Gatekeeper o attraverso altri canali, e di stipulare contratti con gli utenti finali, a prescindere dal
fatto che essi si avvalgano dei servizi del Gatekeeper. E’ altresì previsto un obbligo per i Gatekeeper di rendere
interoperabili, mediante offerte di riferimento, i propri servizi di comunicazione interpersonale.
Tra i divieti previsti vi sono, ad esempio, quello del “self preferencing” dei prodotti o dei servizi del Gatekeeper o
quello dell’uso incrociato dei dati dei clienti acquisiti anche attraverso la vendita di servizi di terzi.
Il 6 settembre 2023 la Commissione ha designato per la prima volta 6 Gatekeepers (Alphabet, Amazon, Apple,
ByteDance, Meta, Microsoft) per un totale di 22 Core Platform Services (CPS). Le piattaforme indicate come
Gatekeeper dovranno rispettare i nuovi obblighi e divieti imposti a partire dal marzo 2024.
Digital Services Act (DSA)
Il 27 ottobre 2022 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il testo del Digital Services Act
o DSA (Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022 relativo a un
mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (regolamento sui servizi digitali). Il
nuovo Regolamento ha l’obiettivo di creare un quadro armonizzato, a livello UE, sugli obblighi specifici di
diligenza per determinati fornitori di servizi intermediari garantendo il rispetto dei diritti degli utilizzatori dei
servizi online che risiedono nell’UE a prescindere dalla provenienza del fornitore.
I destinatari del provvedimento sono i cosiddetti fornitori di “Servizi intermediari” (“Mere conduit”, “Caching”,
Hosting”, le Piattaforme online di intermediazione e le Grandi piattaforme online e i motori di ricerca (con più
di 45 milioni di utenti attivi mensili; individuate ad aprile 2023 per la prima volta 17 grandi piattaforme online e
due grandi motori di ricerca). Sono previsti obblighi differenziati e gradualmente crescenti sulla base della
tipologia e della dimensione dei fornitori. Tra gli obblighi previsti ci sono ad esempio, quello di garantire sistemi
interni di gestione dei reclami, la eventuale risoluzione extragiudiziale delle controversie, la gestione
preferenziale per i cosiddetti "segnalatori attendibili", misure contro gli abusi ripetuti, la tracciabilità degli
operatori commerciali, una trasparente reportistica annuale. Le sanzioni in caso di inottemperanza possono
arrivare fino al 6% del fatturato.
La gran parte delle norme sarà applicabile dal 17 febbraio 2024.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
41
Network and Information System Directive (NIS2)
La nuova Direttiva 2022/2555 (NIS2), che sostituisce l’attuale Direttiva 2016/1148 (NIS) è entrata in vigore il 16
gennaio 2023 e dovrà essere trasposta negli ordinamenti nazionali entro il 17 ottobre 2024 e sarà applicabile
dal 18 ottobre 2024.
La NIS2 prevede l’ampliamento dell’ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza delle reti e dei
sistemi informativi, includendo da un lato settori attualmente coperti da altre normative, che vengono
contestualmente abrogate (i.e. le misure di sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica,
attualmente incluse nel Codice delle Comunicazione elettroniche europeo) ed estendendo dall’altro le norme a
nuovi soggetti (e.g. Data center, CDN, ecc.).
La Direttiva mantiene l’obbligo di adottare misure di sicurezza commisurate al rischio, introducendo tuttavia
una serie di requisiti minimi, inclusa la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento, e rivede le
procedure di notifica obbligatoria degli incidenti informatici.
Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 2% del fatturato.
La Direttiva prevede, inoltre, il potenziamento degli organi e delle attività di supervisione a livello comunitario,
con l’obiettivo di migliorare la collaborazione per contrastare la minaccia informatica globale, grazie alla
condivisione delle esperienze tra gli stati membri.
Cyber Resilience Act (CRA)
Il 1° dicembre 2023 è stato raggiunto un accordo politico tra il Parlamento e il Consiglio sul nuovo regolamento
Cyber Resilience Act (CRA), proposto dalla Commissione europea nel settembre 2022. Nelle prossime settimane
proseguiranno i lavori a livello tecnico per finalizzare i dettagli del nuovo regolamento.
Il CRA migliorerà il livello di cybersicurezza dei prodotti digitali, in quanto introduce requisiti obbligatori
proporzionati in materia di cybersicurezza per tutti i prodotti connessi, dai baby monitor, agli smartwatch e ai
giochi per computer, fino ai firewall e ai router. Il regolamento adotta un approccio basato sul rischio, con
diversi requisiti di sicurezza associati ai diversi livelli di rischio. La Commissione ha valutato che meno del 10%
dei prodotti sarà soggetto agli obblighi più onerosi, che comprendono certificazioni di conformità da parte di
terzi.
Una volta entrato in vigore il CRA, i produttori di hardware e software dovranno implementare misure di
sicurezza informatica per l’intero ciclo di vita del prodotto, dai primi stadi di progettazione e sviluppo,
all’immissione del prodotto sul mercato e per almeno 5 anni, a meno che la durata dichiarata del prodotto non
sia inferiore. Tutti i prodotti immessi sul mercato dell’UE dovranno recare il marchio CE per garantire la loro
conformità al CRA. 
Data Act
A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre 2023, il Data Act, regolamento europeo che
introduce norme armonizzate sull’accesso equo ai dati e sul loro utilizzo è entrato in vigore l’11 gennaio 2024 e
sarà direttamente applicabile a partire dal 12 settembre 2025.
La norma copre diversi ambiti:
Business to Business
in primo luogo, mira a garantire l'equità nell'allocazione del valore dei dati generati da dispositivi connessi tra
gli attori dell'economia dei dati. Il Regolamento prevede un diritto condiviso nell’utilizzo dei dati tra il
produttore e l’utilizzatore di dispositivi connessi, consentendo a quest’ultimo di accedere – senza indebito
ritardo e a titolo gratuito – ai dati generati dal dispositivo e di condividere tali dati con terze parti per fornire
servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati su di essi.
Tuttavia, il Data Act prevede che nella circolazione dei dati fra imprese possa essere previsto il pagamento di
un prezzo ragionevole e non discriminatorio che comprenda il costo per la messa a disposizione e gli
investimenti compiuti per la raccolta e la produzione di tali dati.
Il Data Act riconosce inoltre, che alcuni dati potrebbero rappresentare segreti commerciali, la cui circolazione
lederebbe interessi e diritti proprietari delle imprese. Il testo del regolamento ha dunque introdotto una serie di
disposizioni volte alla tutela di tali informazioni.
Business to Government
Il regolamento mira, inoltre, a promuovere l'utilizzo di dati detenuti dalle imprese private da parte degli enti del
settore pubblico in situazioni di emergenza, come le emergenze sanitarie o le gravi catastrofi naturali, ed in
altri casi eccezionali, laddove non sia possibile reperire i dati sul mercato e la mancanza di tali dati impedisca al
soggetto pubblico di svolgere un compito specifico di interesse pubblico previsto dalla legge. La condivisione
dei dati in situazioni di emergenza dovrà essere effettuata gratuitamente, mentre nei restanti casi eccezionali i
soggetti privati avranno diritto ad un compenso ragionevole.
Servizi Cloud
Il regolamento introduce requisiti di interoperabilità dei data processing services - quali i servizi di cloud o edge
computing - volti a prevenire fenomeni di vendor lock-in e agevolare la possibilità per gli utenti di passare a un
nuovo fornitore.
Inoltre, il Data Act offre tutele specifiche per impedire trasferimenti illeciti dei dati non personali detenuti dai
fornitori di servizi cloud verso Paesi terzi, in conflitto con gli obblighi di protezione dei dati ai sensi del diritto
dell’UE o degli Stati Membri.
Pacchetto connettività
La Commissione europea ha presentato il 23 febbraio 2023 un pacchetto di iniziative regolamentari volte a
promuovere la connettività ed in particolare gli investimenti nelle nuove reti Gigabit e 5G, al fine di contribuire
al raggiungimento degli obiettivi Digital Compass 2030. Le misure includono:
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
42
Raccomandazione Gigabit: una bozza di nuova Raccomandazione riguardante l’approccio regolamentare
(obblighi in capo all’operatore con Significativo Potere di Mercato - SPM) che dovrebbero applicare le
Autorità Nazionali nell’analisi dei mercati dell’accesso fisso per promuovere la connettività Gigabit. La
Raccomandazione revisiona la Raccomandazione NGA del 2010 e la Raccomandazione sulle misure di non
discriminazione e metodologie di costo del 2013. Il BEREC ha fornito la sua opinione il 5 maggio 2023 e
l’adozione finale è prevista nel primo trimestre 2024.
Gigabit Infrastructure Act: una proposta legislativa di revisione della Direttiva 2014/61/UE recante misure
volte a ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità (trasposta
tramite il d. lgs. 33/2016), che diverrà un Regolamento rinominato “Gigabit Infrastructure Act” (GIA). Il GIA
include misure simmetriche relative all’accesso alle infrastrutture esistenti per l’installazione di elementi di
una rete Very High Capacity, sia fissa che mobile, all’accesso alle infrastrutture e verticali interni ai palazzi,
al coordinamento dei lavori civili ed ai permessi per effettuare i lavori per installare le reti. I triloghi tra
Consiglio, Parlamento e Commissione europea sono iniziati il 5 dicembre 2023 con previsto raggiungimento
di un accordo provvisorio il 9 febbraio 2024 e adozione finale entro l’estate 2024. Tra i temi più critici si
evidenzia la proposta del Parlamento di abrogare la surcharge sui prezzi delle chiamate intra-UE
(attualmente sottoposti a tetti di prezzo fino a maggio 2024). Il Consiglio, invece, vorrebbe una maggiore
flessibilità per gli Stati membri, l’eliminazione del principio del silenzio assenso nel rilascio dei permessi e
maggiori tempi di implementazione delle nuove misure (24 mesi dall’entrata in vigore del Regolamento,
anziché i 6 mesi proposti dalla Commissione).
Consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività: questionario volto a raccogliere le
opinioni degli stakeholder circa le evoluzioni tecnologiche e di mercato in atto ed il loro impatto sul settore
delle comunicazioni elettroniche. Include anche domande volte a raccogliere elementi utili a valutare la
possibilità di prevedere un equo contributo agli investimenti nelle infrastrutture di connettività da parte di
tutti i player del mercato che beneficiano della trasformazione digitale. A valle della consultazione, ad
ottobre 2023, il Commissario europeo al Mercato interno, T. Breton, ha annunciato la pubblicazione di un
Libro bianco sugli investimenti nel settore delle TLC (prevista per fine febbraio 2024) che dovrebbe poi
aprire la strada al "Digital Networks Act", una proposta legislativa per "ridefinire il DNA della
regolamentazione" UE nelle TLC.
Mercati wholesale di rete fissa
Analisi mercato dell’accesso di rete fissa
La delibera n. 348/19/CONS pubblicata in data 8 agosto 2019 definisce gli obblighi e le condizioni economiche
dei servizi di accesso wholesale per il periodo 2018-2021.
Nel novembre 2020, AGCom ha concluso la valutazione preliminare di affidabilità del progetto di separazione
volontaria di TIM per la creazione di FiberCop (la Newco, controllata da TIM e partecipata da KKR Infrastructure
Fund e Fastweb, che in data 31 marzo 2021 ha acquisito la rete di accesso secondaria in rame e fibra in capo a
TIM e Flash Fiber).
Con la delibera n. 637/20/CONS, pubblicata nel dicembre 2020, l’Autorità ha avviato il procedimento relativo
all'analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa ai sensi dell'articolo 50-ter del Codice e,
contemporaneamente, ha avviato la consultazione pubblica sul FiberCop, i cui esiti sono stati pubblicati ad
ottobre 2021 con delibera n. 253/21/CONS.
Prezzi 2022 e 2023 per i servizi di accesso all’ingrosso alla rete fissa
In attesa del completamento dell'analisi coordinata dei mercati di accesso avviata con la decisione n. 637/20/
CONS, con la delibera n. 132/23/CONS, l’Autorità ha approvato i prezzi dell’accesso wholesale 2022 e 2023 per i
servizi di accesso all'ingrosso alla rete fissa di rame e fibra offerti da TIM/FiberCop in quanto ha ritenuto
necessario garantire la necessaria prevedibilità regolamentare per tutti gli operatori attivi sul mercato sia
all'ingrosso sia al dettaglio ed evitare l'applicazione retroattiva delle condizioni economiche, come
ripetutamente richiesto dalla Commissione europea.
La seguente tabella riporta i prezzi dei principali servizi di accesso all'ingrosso approvati per il 2023 rispetto ai
valori approvati per il 2021 che sono confermati uguali per il 2022.
Servizi
Canoni 2023
(€)
Canoni
2022=2021
(€)
Variazioni
(2023 vs 2021)
ULL
9,91
8,90
+11,3%
SLU
5,89
5,30
+11,1%
VULA-FTTC
13,07
12,50
+4,6%
Fibra spenta in primaria – IRU 15 anni
1.874,38
2.484,53
-24,6%
Fibra spenta in secondaria – IRU 15 anni
1.314,72
1.563,21
-15,9%
VULA-FTTH
14,26
15,35 (2021)
14,84 (2022)
-7,1%
Verticale in fibra
2,50
2,80
-10,7%
Verticale in rame
0,51
0,47
+8,5%
Questa decisione riduce il differenziale tra i prezzi di accesso all'ingrosso in fibra e in rame creando, da un lato,
un incentivo a investire in nuove reti FTTH sia per gli operatori storici che per i nuovi operatori, e dall'altro,
un'accelerazione della migrazione dei clienti dalle vecchie reti in rame alle nuove reti in fibra. È una decisione
per certi versi storica che inverte una tendenza decennale di riduzione.
A inizio luglio 2023 l’Autorità con delibera n. 152/23/CONS ha avviato la consultazione pubblica (con scadenza
15 settembre 2023) per la regolamentazione dei mercati di accesso alla rete fissa di TIM per il periodo 2024-28.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
43
I principali contenuti dello schema di provvedimento sono:
la forte crescita nel quinquennio dei canoni mensili dei servizi su rame ULL, SLU e VULA-FTTC, a fronte di
un canone VULA-FTTH stabile che a fine periodo costerà come il VULA-FTTC;
Canoni (€/mese)
2023
2024
2025
2026
2027
2028
ULL
9,91
10,26
10,44
10,65
10,87
11,16
SLU
5,89
7,24
7,37
7,52
7,69
7,90
VULA-FTTC
13,07
13,07
13,18
13,40
13,73
14,18
VULA-FTTH GPON
14,26
14,24
14,23
14,21
14,19
14,18
Fonte: AGCom – Delibera n. 152/23/CONS
la deregolamentazione del bitstream rame e fibra su tutto il territorio nazionale;
la regolamentazione dell’accesso semi-GPON, in caso di mancata approvazione degli impegni di co-
investimento che si sostituirebbero alla regolazione;
la regolamentazione dell’accesso full-GPON;
la differenziazione geografica delle regole. In particolare, per il Mercato 1 (comprensivo dell’accesso fisico
locale su rame e fibra e dei servizi VULA), non è prevista la regolamentazione ex ante per i comuni di
Milano e di Cagliari, mentre non è previsto l’obbligo di orientamento al costo dei servizi VULA (FTTC e
FTTH), semi-GPON, semi-VULA e full-GPON per altri 59 comuni valutati contendibili dall’Autorità e pari a
circa il 9% della popolazione);
la riduzione da 24 a 12 mesi del periodo di preavviso per il decommissioning con introduzione esplicita
dell’End of Sale (EoS) dei servizi rame.
Il procedimento in esame, tuttora in corso, aggiornerà il quadro regolamentare dei mercati dei servizi di
accesso all’ingrosso alla rete fissa sulla base delle mutate condizioni concorrenziali e dei nuovi assetti societari
e di mercato.
Piano di trasformazione di TIM
Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l’obiettivo strategico di
riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell’integrazione verticale, per ulteriori dettagli si
rimanda alla sezione "Informazioni per gli investitori" della presente Relazione sulla gestione.
Offerta di co-investimento in una rete VHC
In data 29 gennaio 2021 TIM ha notificato all’Autorità una offerta di co-investimento per la realizzazione di una
nuova rete in fibra ai sensi degli articoli 76 e 79 del Nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche
(CCEE) affinché ne sia valutata la conformità al suddetto art. 76 ai fini della deregolamentazione della nuova
infrastruttura in fibra.
Tale offerta è stata successivamente modificata ed integrata da TIM a marzo, aprile e da ultimo a dicembre
2021 alla luce delle indicazioni fornite dall’Autorità nelle “Conclusioni preliminari” trasmesse a TIM all’esito del
market test avviato con delibera n. 110/21/CONS.
Il progetto di co-investimento è aperto a qualsiasi fornitore di reti o servizi di comunicazione elettronica ed è il
primo caso di co-investimento europeo su scala nazionale e di applicazione del nuovo Codice. 
In particolare, il progetto ha l'obiettivo di raggiungere complessivamente - entro aprile 2026 - 9,7 milioni di UIT
(Unità Immobiliari Tecniche), sui 13,9 milioni presenti, in 2.549 comuni.
In data 11 gennaio 2022 AGCom ha pubblicato la delibera n. 1/22/CONS che ha avviato la consultazione
pubblica, terminata il 9 febbraio 2022, sul trattamento regolamentare della rete in fibra di FiberCop oggetto
dell’Offerta di co-investimento.
La delibera in consultazione prevedeva l’approvazione degli impegni di co-investimento che sono resi vincolanti
per un periodo di 10 anni ai sensi dell’art. 76 del nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche Europeo
(CCEE). In particolare, TIM sarà vincolata ai suddetti impegni e non sarà sottoposta ad alcun ulteriore obbligo
regolamentare sulla rete secondaria in fibra in tutti i Comuni nei quali sia stato stipulato almeno un accordo di
co-investimento tra un operatore alternativo e FiberCop con riferimento ai seguenti servizi:
accesso semi-GPON;
accesso alle infrastrutture di posa e fibra spenta su rete secondaria;
accesso al segmento verticale di terminazione in fibra;
ogni altro eventuale servizio di accesso che insiste unicamente sulla rete secondaria oggetto del co-
investimento.
In data 16 maggio 2022, l’Autorità ha notificato lo schema di provvedimento alla Commissione europea.
Tuttavia, in data 7 giugno 2022 AGCom ha ritirato la notifica a seguito della comunicazione di TIM di un
meccanismo di indicizzazione all’inflazione dei prezzi dell’Offerta di co-investimento, per tenere conto del
recente, imprevisto e significativo, aumento dell’inflazione. Il meccanismo di indicizzazione è stato
successivamente modificato da TIM in luglio e ottobre 2022 sulla base delle indicazioni fornite dall'Autorità.
Con la delibera n. 385/22/CONS pubblicata il 7 novembre 2022 l’Autorità ha avviato un market test sul
meccanismo di indicizzazione dei prezzi proposto a scaglioni da TIM per determinare il tasso di inflazione
annuale da applicare ai prezzi dell'offerta di co-investimento a partire dal 2023. L'Offerta estende anche
l'applicazione delle condizioni economiche per il 2021 ai co-investitori che aderiscono entro aprile 2023.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
44
Gli approfondimenti istruttori disposti da AGCom non hanno comportato la rinnovazione in toto del
procedimento, ma si sono limitati a valutare la conformità dei nuovi prezzi ai criteri previsti dal Codice, anche
sulla base degli esiti di un market test ad hoc a valle del quale verrà rinnovata la notifica in Commissione
europea.
In data 9 febbraio 2023 l’Autorità ha comunicato a TIM le proprie conclusioni preliminari con le quali ha
richiesto una revisione del modello di indicizzazione dei prezzi dell’Offerta di co-investimento. In data 15
dicembre 2023, TIM ha formalmente comunicato l’impossibilità di accogliere le richieste formulate
dall’Autorità, evidenziando inoltre che avrebbe provveduto a rimuovere l’offerta di coinvestimento dai siti
wholesale di TIM e FiberCop per assicurare a tutto il mercato la doverosa trasparenza.
Di conseguenza, in data 20 dicembre 2023 l’Autorità, con delibera n. 339/23/CONS, non ha approvato la
proposta di Impegni notificata da TIM ai sensi degli articoli 87 e 90 del Codice delle comunicazioni elettroniche
(articoli 76 e 79 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche) relativa al co-investimento per la
realizzazione di nuove reti ad altissima capacità – VHCN.
Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga
La Strategia italiana per la Banda Ultralarga – “Verso la Gigabit Society”, approvata il 25 maggio 2021 dal
Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), definisce le azioni necessarie al raggiungimento
degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 –
rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. "Gigabit
Society") e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. "Digital compass") con la quale ha presentato la visione,
gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030.
Tali obiettivi europei di trasformazione digitale si sviluppano intorno a 4 punti cardinali:
(1) le competenze digitali;
(2) la digitalizzazione dei servizi pubblici;
(3) la trasformazione digitale delle imprese;
(4) la realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili.
Uno degli obiettivi fissati dalla Commissione europea è permettere entro il 2030 che tutte le famiglie dell’UE
possano beneficiare di una connettività Gigabit e che tutte le zone abitate siano coperte dalle reti 5G.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR) approvato dal Governo il 29 aprile 2021 destina il 27%
delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per progetti strategici per la banda ultra-larga, in
continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015.
La Strategia, oltre ad avere come obiettivo il completamento del Piano di copertura delle cd. aree bianche
(aree a bassa densità abitativa in cui non vi è previsione di investimento privato per banda ultralarga) e delle
misure a sostegno della domanda già avviate (c.d. voucher), prevede cinque ulteriori Piani di intervento
pubblico per coprire le aree geografiche in cui l’offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da
parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente, e si prevede lo sarà anche nei prossimi anni.
Il PNRR stanzia per i progetti a banda ultra-larga complessivamente 6,7 miliardi di euro distribuiti sui seguenti
Piani:
Piano “Italia 1G”;
Piano “Italia 5G”, di cui:
Aree No 4G/5G;
Corridoi 5G;
Strade extraurbane 5G ready.
Piano “Sanità Connessa”;
Piano “Scuola Connessa”;
Piano ”Isole minori".
Attraverso tali misure, il Governo intende anticipare al 2026 – quindi di ben 4 anni – gli obiettivi di connettività a
1 Gbit/s per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate fissati dalla nuova strategia europea Digital
Compass per il 2030.
Piano "Italia 1G"
Il Piano "Italia 1G" prevede di garantire una copertura fissa di 1 Giga in download e almeno 200 Mbit/s in upload
nelle zone grigie e nere dove fino al 2026 i piani degli operatori privati non possono garantire connessioni
"affidabili" con almeno 100 Mbit/s in download.
In questo contesto, nell'aprile 2021, Infratel Italia (società in house del MISE) ha avviato una mappatura dei
piani di copertura fissa UBB 2021-2026 da parte di tutti gli operatori privati, inclusa la copertura FWA su un
totale di 21,3 milioni di indirizzi "grigi" (ovvero in aree in cui è previsto lo sviluppo di una sola rete a banda
ultralarga e "neri " (ovvero in aree in cui è previsto lo sviluppo di almeno due reti fisse a banda ultralarga),
come risultanti dalle precedenti mappature.
I risultati della mappatura fissa sono stati pubblicati il 6 agosto 2021.
Individuando come soglia di intervento una copertura di 300 Mbit/s, sono stati individuati come oggetto di
intervento pubblico circa 6,2 milioni di indirizzi stradali privi di copertura a 300 Mbit/s.
A seguito di una consultazione pubblica sulle modalità di intervento, per l'erogazione dei finanziamenti pubblici
sono stati utilizzati bandi con modello a incentivo su base regionale o multiregionale.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
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Nello stesso streaming del Piano “Italia 1G”, Infratel in data 13 ottobre 2021 ha avviato una consultazione
complementare conclusasi il 15 novembre 2021, relativa all'aggiornamento della mappatura delle coperture
fisse UBB delle “Aree Bianche” del Piano BUL 2016 che include, un totale di 11,8 milioni di civici:
i civici dei bandi BUL aggiudicati alla concessionaria pubblica Open Fiber S.p.A.;
i civici corrispondenti a circa 450.000 unità immobiliari ubicate in aree remote (cd. “case sparse”), non
comprese nei precedenti piani di intervento pubblico.
Lo scopo della mappatura è stato quello di identificare i civici presenti nelle suddette aree che sono state
escluse dall'intervento pubblico e non saranno raggiunte, nei prossimi 5 anni (30 settembre 2021 - 30
settembre 2026), da investimenti privati idonei a garantire una velocità di connessione in download di almeno
300 Mbit/s nell'ora di punta.
Sulla base dei piani di copertura dichiarati da Open Fiber e dagli operatori privati, sono stati individuati 1,6
milioni di indirizzi stradali non coperti a 300 Mbit/s entro il 2026 che saranno oggetto di finanziamento pubblico
per il completamento del Piano “Italia 1G”.
Il "Piano Italia 1G" è stato notificato alla Commissione europea l'8 novembre 2021 ed è stato approvato in data
27 gennaio 2022.
In data 15 gennaio 2022 è stato pubblicato da Infratel il bando "Italia 1G" per la concessione di contributi
pubblici per il finanziamento di progetti di investimento per la realizzazione di nuove infrastrutture di
telecomunicazioni e relativi apparati di accesso in grado di erogare servizi con capacità di almeno 1 Gbit/s in
download e 200 Mbit/s in upload, con scadenza 31 marzo 2022.
I civici coinvolti nel bando (circa 6,9 milioni) sono suddivisi in 15 lotti e il finanziamento previsto a bando è pari a
3,68 miliardi di euro. Ciascun concorrente poteva aggiudicarsi fino a un massimo di 8 lotti.
Il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota non inferiore al 30% rimarrà
a carico del beneficiario.
Gli esiti delle gare sono stati pubblicati in data 24 maggio 2022 e sono i seguenti:
TIM si è aggiudicata i bandi relativi a: Sardegna (lotto 1), Abruzzo, Molise, Marche e Umbria (lotto 3),
Piemonte, Liguria e Val d’Aosta (lotto 4), Calabria Sud (lotto 5), Calabria Nord-Cs (lotto 11) e Basilicata
(lotto 14) per un totale di circa 1,6 miliardi di euro;
Open Fiber si è aggiudicata i bandi relativi a: Puglia (lotto2), Toscana (lotto 6), Lazio (lotto 7), Sicilia (lotto 8),
Emilia-Romagna (lotto 9) Campania (lotto 10), Friuli-Venezia Giulia-Veneto (lotto 12) e Lombardia (lotto 13)
per un totale di circa 1,8 miliardi di euro.
Il bando relativo a Trento e Bolzano (lotto 15) è stato riproposto con scadenza 3 giugno ed è stato aggiudicato
a TIM in data 28 giugno 2022 per un totale di circa 65 milioni di euro.
In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni tra Infratel e gli operatori aggiudicatari dei singoli lotti.
Piano "Italia 5G"
Il Piano “Italia 5G” prevede la copertura 5G con 150 Mbit/s in download e almeno 50 Mbit/s in upload nelle
seguenti aree:
Corridoi europei 5G (2.645 km): 420 milioni di euro;
Strade extraurbane predisposte per il 5G (10.000 km): 600 milioni di euro;
No aree 5G/4G: 1 miliardo di euro.
Per identificare le aree da finanziare, Infratel ha effettuato una mappatura dei piani di copertura mobile 4G e
5G 2021-2026 degli operatori privati, comprensivi dei collegamenti di backhauling in fibra dei siti.
A esito della consultazione sono stati individuati come soggetti ad intervento pubblico:
13.200 siti radiomobili, che comprendono circa 18.600 SRB (Stazioni Radio Base) su cui implementare il
backhauling in fibra;
un 15% del territorio nazionale cui afferisce però solo l’1,6% della popolazione, ma con importanti vie di
trasporto terrestri quali strade e ferrovie, da coprire in 5G.
Tali risultati sono stati sottoposti a consultazione pubblica fino al 15 dicembre 2021.
A seguito degli esiti della consultazione pubblica, in data 21 marzo 2022 Infratel ha pubblicato due bandi di
gara per favorire la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo di reti 5G nelle zone del Paese
prive di investimenti da parte del mercato:
Bando Backhauling fibra (Piano 5G Backhauling);
Bando Nuovi siti 5G (Piano 5G Copertura).
La Commissione europea ha approvato la misura di aiuto comprendente entrambi i bandi in data 25 aprile
2022. Il termine per presentare le offerte è scaduto il 9 maggio 2022.
Piano 5G Backhauling
Il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di oltre
10.000 siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi. È suddiviso in 6 lotti pluriregionali e mette a
gara un totale di 949.132.899 euro.
Relazione sulla gestione del
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In data 13 giugno 2022 tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a TIM per un controvalore complessivo di
725.043.820 euro.
In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti tra Infratel e TIM.
Piano 5G Copertura
Il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili 5G (fibra, infrastrutture e
componenti elettroniche) in oltre 2400 aree del Paese con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in
downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% del costo complessivo.
Anche il secondo bando è suddiviso in 6 lotti pluriregionali ma diversi dai precedenti e mette a gara un totale di
974.016.970 euro.
Il secondo bando per la realizzazione di nuovi siti 5G è andato deserto ed è stato ripubblicato con modifiche in
data 20 maggio con scadenza 10 giugno 2022.
Il nuovo bando prevede un finanziamento di 567.043.033 euro su un numero inferiore di siti da collegare
rispetto al precedente (-50%).
In data 28 giugno 2022 Infratel ha reso noto che tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a INWIT S.p.A. in
costituendo Raggruppamento Temporaneo di Impresa con TIM e Vodafone per un totale di circa 346 milioni di
euro.
In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti tra Infratel e il raggruppamento
di imprese guidato da INWIT S.p.A..
Piano "Sanità Connessa"
Il Piano “Sanità Connessa” ha lo scopo di fornire connettività con velocità simmetrica a partire da 1 Gbit/s fino a
10 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese.
Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una gara per la fornitura di servizi di
connettività a banda ultra-larga presso le strutture del servizio sanitario pubblico sul territorio italiano,
compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza
11 aprile 2022.
Il bando prevede uno stanziamento di 387 milioni di euro ed è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso
soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.
L’aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.
L’Importo complessivo aggiudicato è stato pari a 314 milioni di euro.
TIM si è aggiudicata due degli otto lotti comprendenti le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e Umbria
aggiudicandosi circa 78 milioni di euro.
In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.
Piano "Scuola Connessa"
Il Piano “Scuola Connessa” mira a completare il Piano Scuola 2020-2023 avviato dal Governo il 5 maggio 2020
con cui era stata prevista la fornitura della connessione a banda ultra-larga fino a 1 Gbit/s con 100 Mbit/s
garantiti a 35.000 edifici scolastici (circa il 78% del totale), ossia di tutti gli edifici delle scuole secondarie di
primo e secondo livello del territorio nazionale e, nelle "aree bianche", anche il collegamento di tutti i plessi
delle scuole primarie e dell’infanzia.
Il Piano Scuola 2020-2023 è stato condotto da Infratel che, tra il settembre e dicembre 2020 ha effettuato una
consultazione pubblica e emanato un bando di gara con un finanziamento pubblico di 274 milioni di euro
suddiviso in 7 lotti su base geografica (con un limite di due lotti che possono essere assegnati allo stesso
concorrente che può presentare offerte per tutti i lotti).
In data 26 febbraio 2021 è stata comunicata l’aggiudicazione dei singoli lotti.
L’importo complessivo aggiudicato è stato pari a 271 milioni di euro.
TIM si è aggiudicata due degli otto lotti, comprendenti le regioni Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e
Puglia, aggiudicandosi circa 84 milioni di euro.
Il nuovo Piano "Scuola Connessa" mira a completare l’intervento pubblico già avviato, includendo i restanti
9.900 edifici che saranno forniti di connettività a 1 Gbit/s con relativa assistenza tecnica per 5 anni.
Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una nuova gara, con una dotazione
complessiva di oltre 184 milioni di euro per la fornitura di servizi di connettività Internet a banda ultra-larga
presso scuole sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di
gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.
Il bando è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.
L’aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.
L’Importo complessivo aggiudicato è stato pari a circa 166 milioni di euro.
TIM si è aggiudicata quattro degli otto lotti comprendenti le regioni Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Toscana,
Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna aggiudicandosi oltre 99 milioni di euro.
In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
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Piano "Isole minori"
Il Piano “Isole minori” mira a fornire connettività adeguata a 18 isole minori oggi prive di collegamenti con fibra
ottica con il continente. In particolare, le isole saranno dotate di backhaul ottico che consentirà lo sviluppo della
connettività a banda ultra-larga. Il backhaul ottico sarà accessibile a tutti gli operatori tramite Submarine
Backhaul Access Point individuati secondo il criterio di minore distanza dal punto neutro di consegna (NDP), se
presente nell’isola, e dal punto di approdo del cavo sottomarino.
Il budget complessivo è pari a 60,5 milioni di euro.
La misura sarà attuata mediante modelli di intervento diretto. La nuova rete sarà interamente finanziata e di
proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori, scelti sulla base di un processo di selezione
competitivo, aperto, trasparente e non discriminatorio.
La gara per individuare gli operatori economici a cui affidare la progettazione, fornitura e posa in opera di cavi
sottomarini a fibre ottiche per la realizzazione del “Piano isole minori” è stata avviata in data 18 novembre
2021 e si è conclusa in data 22 dicembre 2021. Poiché la gara è andata deserta, Infratel l’ha riproposta, con
modifiche, in data 11 febbraio 2022 con scadenza 18 marzo 2022 e il bando è stato assegnato alla società
Elettra TLC in data 28 aprile 2022 per circa 45 milioni di euro.
Nuova consultazione sulla mappatura delle reti di backhauling 2023
In data 18 dicembre 2023 Infratel ha avviato una nuova consultazione, con scadenza 31 gennaio 2024, al fine di
aggiornare la mappatura delle reti di backhauling. La mappatura ha l’obiettivo di conoscere se i punti di
raccolta della rete fissa di accesso (su portante fisico o radio FWA) esistenti, o pianificati entro il 2026,
dispongono di rete di backhaul da capacità tale da trasportare il traffico offerto dalla rete di accesso in grado di
fornire velocità di connessione in download pari o superiore a 300 Mbit/s nel periodo di picco per ciascuna UI
passed.
Nel caso venisse riscontrato un fallimento del mercato ossia se emergesse che la capacità della rete di
backhauling, esistente o prevista, non è in grado di far fronte allo sviluppo atteso delle corrispondenti reti di
accesso sulla base delle esigenze attuali e future degli utenti finali potrebbe essere previsto un intervento
pubblico a sostegno delle reti di backhauling.
Piano Voucher
L’obiettivo del Piano, avviato in data 5 maggio 2020 con uno stanziamento complessivo di più di 1 miliardo di
euro, è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e
VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di
servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.
Voucher per le famiglie
Prima fase
Una prima fase di intervento, avviata il 9 novembre 2020, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, a favore
delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro alle quali è destinato un contributo di 500 euro (200 euro per la
connettività e 300 euro per tablet o PC in comodato d’uso), rispondeva alla necessità di fronteggiare, nella
prima fase della pandemia da Covid-19, gli effetti dell’emergenza sanitaria e garantire servizi di connessione
idonei a dare continuità alle attività scolastiche e lavorative dei nuclei familiari. La prima fase si è conclusa in
data 9 novembre 2021, a un anno dal suo inizio, come da decreto attuativo. Tale misura si è rivelata poco
incentivante: dell’intero importo stanziato di 200 milioni di euro non ne sono stati assegnati oltre 93 milioni di
euro. Sono stati assegnati 210.000 bonus a fronte di una disponibilità di 400.000.
Seconda fase
In data 27 aprile 2022 Infratel ha avviato una consultazione pubblica propedeutica all’avvio di una seconda fase
di erogazione dei voucher destinati alle famiglie.
Le risorse complessive stanziate per l’intervento ammontano a 407.470.769 euro.
L’obiettivo dell’intervento è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda
ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie che
usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.
La consultazione è scaduta il 31 maggio 2022.
In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione integrativa a quella conclusasi a maggio 2022, con
scadenza 22 aprile 2023, al fine di acquisire pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:
intervento a favore delle famiglie, senza limitazioni ISEE e senza un contratto dati attivo alla rete fissa in
banda larga e ultra-larga;
erogazione di un voucher pari a 300 euro, per incentivare abbonamenti ad almeno 300Mbps sotto forma di
sconto sul prezzo di attivazione (ove presente) e sull’importo dei canoni di erogazione del servizio per un
periodo fino a 24 mesi, e comprenderà la fornitura dei relativi apparati elettronici (CPE);
esclusione delle famiglie che hanno già beneficiato del voucher connettività durante la fase 1, destinata
alle famiglie meno abbienti;
erogazione di un contributo aggiuntivo pari ad un massimo di 130 euro per la copertura di costi relativi a
opere civili che dovessero sostenere all’interno della propria proprietà privata al fine di predisporla al
passaggio della necessaria infrastruttura.
Ad integrazione delle osservazioni raccolte nel corso delle precedenti consultazioni, svolte nei mesi di aprile-
maggio 2022 e di marzo-aprile 2023, Infratel ha avviato, in data 11 dicembre 2023, una nuova consultazione
pubblica riguardante la seconda fase del “Piano voucher per l’incentivazione della domanda di connettività in
banda ultra larga delle famiglie”.  La consultazione ’è scaduta l’11 gennaio 2024.
Relazione sulla gestione del
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Principali variazioni del contesto normativo
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La nuova proposta di intervento, a favore delle famiglie, prevede:
l’erogazione di un voucher pari a 100 euro sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione (ove presente) e
sull’importo dei canoni di erogazione del servizio, compresa la fornitura dei relativi apparati elettronici
(CPE), per un periodo fino a 24 mesi;
l’attivazione di un abbonamento ad almeno 300 Mbit/s in download;
la portabilità del voucher in qualsiasi momento in caso di cambio di abbonamento al fine di evitare
qualsiasi forma di lock-in sui contratti.
I soggetti che potranno accedere al voucher sono le famiglie che:
non dispongono di alcun servizio di connettività ovvero che non hanno avuto una connessione negli ultimi
6 mesi;
dispongono di un servizio con velocità di download inferiore a 30 Mbit/s.
Voucher per le imprese
L’intervento di incentivazione per le imprese, approvato dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre
2021, è stato avviato in data 1° marzo 2022 e mira a favorire la connettività a internet ultraveloce delle imprese
e la digitalizzazione del sistema produttivo.
Al netto di quanto attribuito a spese di comunicazione e di accompagnamento della misura e a rimborso dei
costi diretti e indiretti legati alla realizzazione dell’attività l’ammontare destinato all’erogazione dei voucher è di
circa 590 milioni di euro.
I beneficiari potranno richiedere un solo voucher per garantire un incremento della velocità di connessione, da
30 Mbit/s a oltre 1 Gbit/s variabile da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro, in funzione della
velocità di download garantita e della durata del contratto (da 18 a 24 mesi).
Il Piano Voucher per le imprese aveva inizialmente una durata fino al 15 dicembre 2022 che è stata prorogata
fino al 31 dicembre 2023.
La proroga era stata richiesta dal Governo italiano alla Commissione europea, in considerazione degli oltre 430
milioni di euro ancora disponibili e tenuto conto dell’estensione della platea dei beneficiari ai professionisti
(persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano una professione intellettuale, in proprio o in forma
associata) avvenuta a maggio 2022.
In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione riguardante il “Piano Voucher per l’incentivazione
della domanda di connettività delle imprese – Servizi applicativi” scaduta il 22 aprile 2023 al fine di acquisire
pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:
intervento a favore delle micro, piccole e medie imprese, nonché delle persone fisiche titolari di partita IVA
che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale ai sensi dell’articolo 2229 del
Codice civile, ovvero una delle professioni non organizzate di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4;
erogazione di un voucher di valore variabile, per l’attivazione di servizi applicativi in ambito 5G, Cloud, Cyber
Security, Big Data, Intelligenza artificiale, Blockchain, droni, a supporto delle attività dei soggetti beneficiari;
potranno richiedere il contributo voucher le imprese o i professionisti che dispongono già di un contratto ad
almeno 30 Mbps di velocità in download.
Alla scadenza prevista, TIM ha inviato il proprio contributo. Non sono stati ancora pubblicati gli esiti di tale
consultazione.
Mercati wholesale di rete mobile
Analisi di mercato terminazione mobile
Il 22 gennaio 2019 AGCom ha pubblicato la decisione finale relativa all’analisi del mercato della terminazione
su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCom ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe
simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel
2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l’assenza di obbligo di
controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell’Area Economica Europea (AEE);
tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli
operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.
Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è previsto, inoltre, un percorso di
riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale
per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55
centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.
Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti
cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.
Mercati retail di rete fissa
Servizio Universale
Costo netto
A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato
la decisione n. 1/08/CIR di AGCom sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del
costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera
89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la
consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019,
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Principali variazioni del contesto normativo
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l’Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR)
con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di
euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni
di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005
approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di
Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l’Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di
consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l’analisi di sostituibilità fisso-mobile,
in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n.
6881 dell’8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da
Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di
Stato sù indicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23
maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/
CIR, l’Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.
In data 21 luglio 2020, AGCom ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell’iniquità del costo
netto del servizio universale 1999-2009. L’estensione dell’arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si
è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il
profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità
2004-2007, rinnovate da AGCom con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In
ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l’Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un
nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le
annualità in oggetto. L’orientamento espresso da AGCom in consultazione è quello di riconoscere l’iniquità
dell’onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l’Autorità
non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.
In data 29 marzo 2021, l’AGCom, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l’obbligo di
partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A
seguito dell’impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l’obbligo di
versamento a carico degli operatori.
In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso
degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all’iniquità dell’onere (2^ facie) con riguardo
agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati
invece respinti dal TAR.
AGCom in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti
dalla delibera n. 92/21/CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS. Anche
alla luce dello sviluppo del giudizio sulla delibera n. 18/21/CIR, non sembrano sussistere i presupposti previsti
dalla legge e dalla normativa AGCom sui procedimenti amministrativi per la sospensione del predetto
procedimento, il quale potrebbe e dovrebbe essere riattivato dall’Autorità quantomeno al fine del calcolo del
valore del costo iniquo, attendendosi l’esito delle controversie pendenti per la sola ripartizione delle relative
quote tra gli operatori.
Il Consiglio di Stato con l’ordinanza collegiale n. 3885/2023, pubblicata in data 18 aprile 2023, ha rimesso alla
Corte di Giustizia UE le questioni pregiudiziali riferite alla partecipazione degli Operatori Mobili alla
contribuzione al Fondo USO, sospendendo qualsiasi altro giudizio in merito. La decisione della Corte di Giustizia
UE e del Consiglio di Stato è attesa indicativamente entro il 2025.
Nuovo Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di
contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche
Il 3 gennaio 2024 AGCom ha pubblicato la delibera n. 307/23/CONS recante disposizioni a tutela degli utenti
finali in materia di contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche, che abroga la delibera
n. 519/15/CONS.
Il nuovo regolamento disciplina la fase precontrattuale, contrattuale e la cessazione del contratto, trovando
applicazione per tutti i contratti indipendentemente dal momento della stipula ad eccezione di quanto previsto
per i costi di cessazione in caso di recesso, che trova applicazione solo ai contratti conclusi successivamente al
3 gennaio 2024.
Le disposizioni del regolamento che comportano sviluppi e interventi sui sistemi saranno implementate entro 6
mesi dalla sua entrata in vigore.
Il regolamento si applica ai consumatori nonché per diverse disposizioni anche alle microimprese, alle piccole
imprese e alle organizzazioni senza scopo di lucro.
Offerte indicizzate con inflazione
La delibera n. 307/23/CONS disciplina anche i contratti con previsione di adeguamento dei prezzi al consumo.
Secondo AGCom le offerte indicizzate (senza mark-up) sono lecite e in caso di adeguamento il cliente non ha
facoltà di recesso senza costi.
Per poter applicare le clausole di indicizzazione è necessario però acquisire il consenso espresso del cliente
(opt-in).
I contratti non possono prevedere alcun correttivo rispetto all’applicazione integrale dell’indice di
adeguamento pubblico, inclusa l’applicazione di soglie rispetto all’indice o mark-up aggiunti o aumenti minimi
nel corso del periodo contrattuale.
La prima indicizzazione non può avvenire prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto.
In caso di variazione dei prezzi superiore al 5%, il cliente deve poter passare ad un’offerta equivalente non
indicizzata.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
50
Le condizioni contrattuali devono prevedere che l’operatore ha il diritto di incrementare le tariffe in misura
corrispondente all’aumento dell’indice annuale dei prezzi al consumo ed è, al contempo, obbligato a
ripercuotere le riduzioni di tale indice, diminuendo le tariffe in misura corrispondente alla riduzione.
Le clausole finora introdotte nei contratti in essere sono nulle se il cliente non le “accetta” ex post.
L’indice di riferimento usato per adeguare i contratti è l’Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di
operai e impiegati (FOI).
Infine, la comunicazione commerciale deve osservare stringenti requisiti di trasparenza sugli effetti economici
dell’indicizzazione.
Mercati retail di rete mobile
Servizi Premium
A febbraio 2021, con delibera n. 10/21/CONS, AGCom ha adottato nuove misure relative all’attivazione dei
servizi digitali a contenuto in abbonamento da rete mobile. In particolare, è stata previsto un blocco (barring) di
default sulle SIM, ossia una inibizione all’acquisto di tali servizi che può essere rimossa previa ed espressa
manifestazione di volontà del cliente, ed un processo di acquisizione del consenso del cliente per singolo
acquisto tramite inserimento di una password temporanea (cd. OTP). La delibera citata è stata appellata da
TIM al TAR.
Con delibera n. 91/22/CONS AGCom ha sanzionato TIM per la mancata osservanza della delibera n. 10/21/CONS
relativamente ai servizi in abbonamento in “carrier billing”, sia a brand TIM sulla propria piattaforma che
disponibili su piattaforme di terzi, ordinandole contestualmente di implementare la procedura di acquisizione
della prova del consenso da parte del cliente nel caso di acquisti dei servizi digitali a brand TIM. La delibera
citata è stata appellata da TIM al TAR con ricorso per motivi aggiunti.
A febbraio 2023, il TAR del Lazio ha, da un lato, annullato parzialmente la delibera n. 91/22/CONS ravvisando
un'illegittimità della stessa nella parte relativa alla definizione della sanzione, che andrà ora rideterminata da
parte dell’Autorità, e, dall’altro, ha respinto il ricorso principale avverso la delibera n. 10/21/CONS.
La Società ha presentato appello al Consiglio di Stato a maggio 2023.
A dicembre 2023, con delibera n. 306/23/CONS AGCom ha accettato le misure poste in essere da TIM ai fini
dell’ottemperanza all’Ordine di cui alla delibera n. 91/22/CONS.
Servizi di controllo parentale
Con delibera n. 9/23/CONS, AGCom ha definito apposite “Linee guida in materia di Sistemi di protezione dei
minori dai rischi del cyberspazio” in attuazione dell’articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, i cui
effetti sono entrati in vigore da novembre 2023.
In estrema sintesi, dette Linee Guida prevedono che il sistema di controllo parentale sia pre-attivato sulle
offerte dedicate/sottoscritte dal minore, offerto “a richiesta” per le altre offerte (sia fisse che mobili) e sempre
gratuito per il cliente finale.
Sul medesimo tema, ad ottobre 2023, con decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123 (cd. Decreto Caivano),
coordinato con la legge di conversione 13 novembre 2023, n. 159, sono stati introdotti nuovi obblighi per i
produttori di terminali, che entro settembre 2024 dovranno immettere sul mercato dispositivi con sistemi di
parental control. Nelle more che i produttori rendano disponibili i servizi di parental control, i fornitori di servizi di
comunicazione elettronica assicurano la disponibilità di applicazioni di controllo parentale.
La medesima norma ha posto ulteriori obblighi informativi sia sui produttori di dispositivi sia sui fornitori di
servizi di comunicazione elettronica sulla possibilità e sull’importanza di installare applicazioni di controllo
parentale.
Qualità dei Servizi
Qualità dei servizi inclusi nel Servizio Universale
Il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche (introdotto con il D.Lgs 207/2021 entrato in vigore il 24
dicembre 2021) ha abrogato l’art. 61 del precedente Codice, il quale stabiliva un meccanismo di fissazione, con
delibere di AGCom, di obiettivi annuali sulla Qualità del Servizio Universale che TIM era tenuto a rispettare pena
il pagamento di sanzioni amministrative.
Il nuovo Codice ha altresì incluso nel Servizio Universale il servizio di accesso a internet a banda larga. In
relazione a ciò, con la delibera n. 162/22/CONS, pubblicata il 10 giugno 2022, AGCom ha avviato un
procedimento finalizzato a definire, alla luce delle circostanze nazionali e della larghezza minima di banda di
cui dispone la maggioranza dei consumatori nel territorio italiano (e tenendo conto della relazione del BEREC
sulle migliori prassi), il servizio di accesso adeguato a internet a banda larga, necessario per garantire la
partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale ed economica della società. L’accesso a internet dovrà essere
in grado di fornire la larghezza di banda necessaria per supportare almeno l’insieme minimo di servizi di cui
all’Allegato 5 del nuovo Codice. Successivamente, in data 28 dicembre 2022, AGCom ha sottoposto a
consultazione uno schema di provvedimento (delibera n. 421/22/CONS) in cui propone come accesso adeguato
a internet da garantire come servizio universale un valore di 4 Mbps in download.
Agli esiti del procedimento istruttorio, con la delibera n. 309/23/CONS, l’Autorità ha fissato, tuttavia, a 20 Mbps
la velocità nominale in download per un servizio di accesso adeguato a internet a banda larga.
Tale velocità di connessione è stata definita tenendo conto delle circostanze nazionali, dei requisiti di qualità e
tecnici necessari per supportare almeno l’insieme minimo di servizi appositamente elencati nell’Allegato 5 al
Codice, nonché delle osservazioni degli operatori acquisite nell’ambito del procedimento istruttorio.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
51
Qualità dei servizi mobili e personali
Con delibera n. 23/23/CONS, AGCom ha aggiornato la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi
di comunicazioni mobili e personali nonché la disciplina delle campagne di misura della qualità del servizio dati
a banda larga. La nuova delibera, tra l’altro:
recepisce alcune misure previste dal Regolamento (UE) n. 2015/2120 e dalle correlate Linee Guida del
BEREC in tema di accesso a una Internet aperta ed in particolare l’obbligo di indicare nei contratti degli
operatori mobili la velocità massima stimata e la velocità pubblicizzata in download e in upload;
introduce l’obbligo di prevedere sui siti web degli operatori delle mappe di copertura per le diverse
tecnologie, con una granularità dei pixel coperti non superiore a 100 m2.
Qualità dei servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa
Con delibera n. 405/22/CONS AGCom ha avviato un procedimento finalizzato ad accorpare ed aggiornare la
regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazione vocale fissa e in materia di qualità e
carte dei servizi di accesso a internet da postazione fissa.
Con la delibera n. 156/23/CONS del 31 luglio 2023 AGCom ha introdotto una nuova direttiva in tema di “qualità
e carte dei servizi di comunicazione elettroniche da postazione fissa”, accorpando le due precedenti direttive su
“qualità e carte dei servizi di telefonia fissa” (ex delibera n. 254/04/CSP che viene contestualmente superata) e
su “qualità e carte dei servizi di accesso a internet da postazione fissa” (ex delibere n. 131/06/CSP, n. 244/08/
CSP s.m.i. che vengono contestualmente superate).
La nuova disciplina prevede che:
tutte le disposizioni della nuova direttiva (comprese quelle che comportano obblighi contrattuali) si
applicano anche alle linee FWA;
nei Prospetti che riportano le caratteristiche tecniche delle offerte devono essere riportate (oltre alle
“velocità minime” in download e upload, al “ritardo massimo di connessione” e al “tasso massimo di
perdita dei pacchetti”) anche le “velocità massime” e le “velocità normalmente disponibili” in download e
in upload:
in caso di mancato rispetto da parte dell’operatore anche di uno solo dei valori dei livelli di qualità del
servizio la nuova direttiva prevede che il cliente possa cessare la linea senza alcun addebito (previsione già
esistente e che viene confermata), oppure che possa richiedere gli indennizzi contrattualmente previsti o
avviare una procedura tramite piattaforma ConciliaWeb.
Qualità del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche e
dei servizi media audiovisivi
Con delibera n. 436/22/CONS AGCom ha avviato un procedimento finalizzato ad aggiornare la
regolamentazione della qualità del servizio di assistenza telefonica ai clienti nel settore delle comunicazioni
elettroniche, estendendola al contempo la regolamentazione ai canali di assistenza digitale e ai servizi di
assistenza del settore media-audiovisivo. Il procedimento, prorogato con delibera n. 155/23/CONS del 27 giugno
2023, è ancora in corso.
Contributi Autorità
Contributo AGCom
Il 17 gennaio 2023, AGCom ha emesso le delibere n. 409/22/CONS, 410/22/CONS e 416/22/CONS relative al
pagamento del contributo AGCom per l'anno 2023 (calcolato sui dati del bilancio 2021). Le linee guida per il
calcolo della quota contributiva sono invariate rispetto alle linee guida per il calcolo del contributo 2022. Per
l'anno 2023, AGCom ha incrementato il tasso portandolo al 1,40 per mille per il mercato delle comunicazioni
elettroniche ed al 2,00 per mille per i servizi “media”. Sulla base di questa aliquota, TIM ha pagato, sotto
riserva, circa 16,116 milioni di euro.
Privacy e protezione dei dati personali
Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), Codice Privacy e ulteriore
normativa applicabile in materia
TIM si è dotata sin dal 2003 di un Modello operativo articolato, a presidio della corretta applicazione a livello di
Gruppo del Regolamento (UE) n. 2016/679 (c.d. “General Data Protection Regulation” o in breve GDPR), del
D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (cd. Codice privacy) e dell’ulteriore normativa applicabile in materia di protezione
dei dati personali.
Nel 2023 è entrato a regime il rinnovato modello privacy aziendale, realizzato anche a seguito di un
assessment, condotto da due primarie società di consulenza dal quale era comunque emersa “una sostanziale
conformità” del Modello Operativo già adottato da TIM. Infatti, nel corso del 2022 ed inizio 2023 sono state
realizzate una serie di attività migliorative, tra cui in particolare:
l’esecuzione di una nuova mappatura delle attività di trattamento di dati personali in raccordo con i
processi operativi aziendali con la definizione di una nuova metodologia di valutazione del rischio privacy
associato ad ogni trattamento;
la rivisitazione del processo di gestione dei trattamenti e di aggiornamento del Registro dei trattamenti;
l’introduzione di nuovi strumenti informatici, tra cui quello per la gestione delle Informative e quello per la
gestione dei citati Registri, che consentono la digitalizzazione e l’integrazione delle informazioni gestite.
A livello normativo, nel corso del 2023, si segnala l’importanza della Decisione di adeguatezza del 10 luglio
2023 con la quale la Commissione europea ha stabilito che i trasferimenti di dati personali a organizzazioni/
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Principali variazioni del contesto normativo
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aziende statunitensi che aderiscono al “EU-U.S. Data Privacy Framework” sono assistiti da un adeguato livello
di protezione, equivalente a quello dell’UE/SEE. essendosi impegnate al rispetto di una serie di principi e
obblighi considerati da sempre fondamentali per l’Unione europea in materia di protezione dei dati personali.
Tale Decisione comporta una semplificazione nei trasferimenti di dati personali da TIM o altra società del
Gruppo a controparti contrattuali statunitensi aderenti al citato “EU-U.S. Data Privacy Framework “che sono
equiparati a quelli verso controparti europee.
La policy “Sistema delle regole per l’applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo
Telecom Italia”, che è l’insieme delle norme e delle regole operative che disciplinano il trattamento dei dati
personali ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia, definite specificamente per il
Gruppo TIM, è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale.
La Funzione Privacy di TIM pianifica annualmente specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le
diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l’applicazione della normativa sul
trattamento dei dati personali.
Spettro
Con delibera n. 147/22/CONS AGCom ha autorizzato la chiusura del servizio 3G/UMTS di TIM, a partire dal 1°
giugno 2022. Le risorse frequenziali così liberate saranno utilizzate per rafforzare la capacità della rete LTE.
A marzo 2022, con delibera n. 66/22/CONS AGCom ha assentito alla richiesta di proroga dei diritti d’uso delle
frequenze di TIM in banda 3,4–3,6 GHz (2x21 MHz in 9 regioni del Sud Italia) che scadono nel 2023 e allo
scambio di un blocco di 20 MHz con Linkem. Tale scambio consente a TIM di detenere 20 MHz a livello
nazionale nella suddetta banda, portando la dotazione complessiva nella banda 3,4-3,8 GHz a 100 MHz. Ai fini
della proroga a maggio 2022 TIM, su base richiesta del MISE, ha corrisposto circa 5 milioni di euro per il rinnovo
dei diritti d’uso sino al 31 dicembre 2029.
A giugno 2022, AGCom con la delibera n. 157/22/CONS ha espresso il proprio parere favorevole alla richiesta di
proroga della durata dei diritti d’uso dello spettro per reti radio WLL nella banda 27.5-29.5 GHz (2x112 MHz
FDD) di TIM, per ulteriori sette anni, fino al 31 dicembre 2029. Ai fini della proroga a luglio 2022 TIM ha
corrisposto, su base richiesta del MISE, circa 9,68 milioni di euro.
Nuove agevolazioni per i consumatori disabili
Con la delibera n. 290/21/CONS l’Autorità delle Garanzie nelle comunicazioni ha definito la nuova
regolamentazione a favore degli utenti con disabilità.
Con tale delibera viene ampliata la platea degli attuali destinatari delle agevolazioni in materia di servizi di
comunicazione elettronica estendendo le agevolazioni tariffarie dei servizi di rete fissa e di rete mobile,
attualmente riconosciute solo agli utenti non vedenti e non udenti, anche agli utenti invalidi con gravi
limitazioni della capacità di deambulazione. A tal fine, viene prevista una fase sperimentale di applicazione
delle misure, della durata di dodici mesi prorogabili, al fine di ottenere informazioni sulla nuova platea e
sull’efficacia delle misure adottate. I nuovi destinatari delle agevolazioni hanno potuto inviare le richieste di
adesione entro una finestra temporale di 90 giorni, dal 1° gennaio al 1° aprile 2022 con decorrenza delle
agevolazioni dal 30 aprile 2022.
Nel corso del 2023 AGCom ha deciso di aprire una nuova fase sperimentale fino a giugno 2024 e
successivamente ha esteso il diritto all’agevolazione anche alle offerte dedicate ai minori.
TIM, da sempre molto attenta ai bisogni degli utenti con disabilità, sia nel 2022 che nel 2023, ha deciso di
applicare le agevolazioni agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione oltre il dettato
regolamentare.
Telefonia pubblica
A seguito del recepimento della Direttiva UE 2018/1972, che lascia al singolo Stato membro la possibilità di
rimuovere o confermare gli obblighi in vigore, il Codice delle Comunicazioni elettroniche non prevede più la
telefonia pubblica tra i servizi sottoposti a obbligo di Servizio Universale, ma rimanda la materia a una
successiva valutazione.
L’Autorità con la Delibera 98/23/CONS, del 19 aprile 2023, ha concluso la sua analisi riconoscendo per le
postazioni stradali il venir meno delle esigenze di Servizio Universale e abrogando pertanto il relativo obbligo di
fornitura in capo a TIM. Le cabine, quindi, potranno essere rimosse previa verifica dell’esistenza di un’adeguata
copertura mobile da parte di almeno un operatore. La verifica della copertura mobile sarà effettuata da TIM in
fase di dismissione ed i casi di impianti non coperti, andranno segnalati ad AGCom, che ne potrà sospendere la
dismissione in attesa di individuare le opportune soluzioni. In tutti gli altri casi, TIM può procedere previa
affissione di un apposito cartello almeno 30 giorni prima della data prevista per la dismissione dell’impianto.
TIM dovrà inviare un report semestrale sulle postazioni telefoniche stradali dismesse.
Per le postazioni pubbliche ubicate nei luoghi di rilevanza sociale (ospedali con almeno 10 posti letto; carceri;
caserme, con almeno 50 occupanti stabili, in cui sia prevista la schermatura del segnale di telefonia mobile),
AGCom conferma, invece, l’obbligo di Servizio Universale. L’Autorità però riconosce la necessità di poter
provvedere al superamento della concezione tradizionale del Servizio Universale per queste specifiche
fattispecie e stabilisce l’avvio di "un tavolo tecnico con l’obiettivo di definire le nuove tecnologie di fornitura e
modalità di gestione dei costi a carico del chiamante del servizio di telefonia pubblica al fine di consentire
l’upgrade tecnologico alla rete in fibra ottica".
Golden Power
La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli
obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto “Decreto Golden Power”, recante norme in materia di poteri
speciali), in quanto impresa che:
svolge “attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale” (come da art. 1 del
D.L.) e
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Principali variazioni del contesto normativo
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detiene reti e impianti “necessari ad assicurare l’approvvigionamento minimo e l’operatività dei servizi
pubblici essenziali”, beni e rapporti “di rilevanza strategica per l’interesse nazionale” nel settore delle
comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).
L’architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con
l’emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre 2017.
Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali
previsti dall’articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni,
gravanti su TIM e sulle società controllate Sparkle e Telsy, tra cui in particolare l’obbligo di assicurare la
presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura
attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di
abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.
Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri
speciali previsti dall’articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l’imposizione di ulteriori prescrizioni e
condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del
Servizio Universale. Inoltre, con D.P.C.M. del 16 novembre 2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito
della notifica presentata da TIM in ordine all’operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A., ha esercitato i
poteri speciali mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni facenti riferimento alle reti e agli impianti inclusi
nel ramo di azienda trasferito a FiberCop. Con tali prescrizioni il Governo ha richiesto l’adozione di adeguati
piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari a garantire la continuità del Servizio Universale.
Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli
effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha
introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.
Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del
5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l’ambito
di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente L. n. 41/2019 a qualunque fornitura
relativa al 5G, indipendentemente dall’appartenenza geografica del fornitore e ha ridefinito i poteri speciali
dello Stato. In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l’obbligo di notifica preventiva alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con
possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.
Il Piano è soggetto all’approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni;
l’omessa notifica comporta per l’impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.
Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica
Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata
quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituito con la Legge 18 novembre 2019
n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.
L’impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi,
che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l’adozione di misure di
sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l’affidamento sicuro delle forniture ICT e la
notifica degli incidenti di sicurezza.
Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini
organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di
sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori
pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione
di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli
interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può
derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.
La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono
arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l’impiego di prodotti e di servizi in assenza della comunicazione o del
superamento dei test o in violazione delle condizioni previste può comportare l’applicazione della sanzione
amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo
nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della
violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di
fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l’espletamento dei procedimenti o delle attività
ispettive e di vigilanza.
Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale
Relativamente alle misure per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese, in continuità con il
Decreto Legge n. 76 del 2020 c.d. "DL Semplificazioni", sono state introdotte ulteriori misure di semplificazione
che si riportano in sintesi di seguito.
Decreto legge n. 77/2021 (“Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di
rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”) che ha
introdotto importanti misure di semplificazione per accelerare il completamento sia delle reti 5G che delle
reti in fibra ottica a banda ultra-larga. Il Decreto è stato approvato in via definitiva, con modificazioni, dalla
Legge 29 luglio 2021, n. 108.
Decreto Legge n. 21/2022 (“Ucraina”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 51 del 20 maggio 2022,
che ha introdotto ulteriori misure di semplificazione per l’installazione delle reti di telecomunicazione
prevedendo:
l’eliminazione dell’obbligo di presentazione della documentazione relativa alle emissioni
elettromagnetiche per l’installazione delle infrastrutture, quali pali, torri e tralicci, destinate ad ospitare
gli impianti radioelettrici;
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agevolazioni per la realizzazione delle reti TLC affidate con procedura di gara in concessione. In
particolare, i soggetti titolari di concessioni per la realizzazione di reti di telecomunicazioni affidate con
procedure di gara possono procedere alla realizzazione dei lavori anche mediante società controllate e
in deroga ad eventuali clausole convenzionali.
Decreto Legge n. 36/2022 (“PNRR2”), convertito con modificazioni dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022, che
ha introdotto nell’ordinamento nuove misure di favore per le imprese di comunicazioni elettroniche. In
particolare, mediante puntuali modifiche al Codice delle Comunicazioni Elettroniche, sono state introdotte
ulteriori semplificazioni delle procedure autorizzatorie per gli impianti radioelettrici ed è stata ampliata la
portata del divieto in capo agli enti locali di imporre oneri agli operatori per l’occupazione di suolo pubblico.
Inoltre, fino al 31 dicembre 2026, non è richiesta la procedura di valutazione d'incidenza per i lavori di scavo
lunghi meno di 200 metri per la posa di infrastruttura a banda ultra-larga.
Decreto Legge n. 187/2022 (“DL Lukoil”) convertito con modificazioni dalla legge n. 10 del 1° febbraio  2023
ha introdotto nell’ordinamento  una previsione normativa in tema di bandi per l’infrastrutturazione digitale
che demanda ad AGCom, sentito il parere del MIMIT, l’individuazione degli standard tecnici cui devono
attenersi gli aggiudicatari dei bandi (pubblicati dopo la conversione in legge del DL in oggetto)  per la
realizzazione  dell’infrastruttura di rete in fibra ottica, in considerazione del carattere strategico
dell’infrastruttura  e al fine di assicurare l’interesse nazionale ad una rete che garantisca servizi altamente
performanti.
Decreto Legge n. 13/2023 (“PNRR3”), convertito con modificazioni dalla legge n. 41 del 21 aprile 2023, che
ha introdotto ulteriori misure in tema di semplificazione delle procedure di posa in opera di infrastrutture a
banda ultra-larga (art. 18). Gli interventi normativi riguardano:
la semplificazione del processo di rilascio dell’ordinanza traffico (da adottare entro il termine perentorio
di 10 giorni dalla data di ricezione dell’istanza);
la proroga di 24 mesi delle autorizzazioni (rilasciate alla data del 22 aprile 2023) per infrastrutture UBB;
l’introduzione di misure di semplificazione per il rilascio dell’autorizzazione sismica;
l’esenzione dall’obbligo di ottenere le autorizzazioni ambientalistiche per gli interventi realizzati con
tecnica della micro-trincea;
l’armonizzazione delle competenze comunali in materia di installazione impianti TLC con legge quadro
36/2001;
l’ampliamento dei soggetti chiamati a partecipare alle conferenze dei servizi;
la presentazione in formato digitale e a mezzo PEC di autorizzazioni per l’installazione di impianti di
telefonia mobile;
la riduzione del termine (in conferenza Servizi) da 90 a 60 giorni per la formazione del silenzio assenso
relativo alla conclusione del procedimento per le istanze autorizzatorie del mobile;
disposizioni di coordinamento tra il cd. decreto scavi e CCE in tema di divieto di imposizione canoni/
oneri.
In tema di bandi PNRR il DL ha disposto:
Anticipo pagamenti bandi Italia 1 Giga, 5G backhauling e densificazione. L’estensione ai bandi
indicati, dell’applicazione della previsione normativa del Codice Appalti che riconosce un’anticipazione
fino al 30% del valore complessivo del contratto.
Piano BUL Aree Bianche – Anticipo. Il Fondo di rotazione (L.183/1987) è autorizzato a concedere al
MIMIT un anticipo, delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi cofinanziati
da fondi strutturali UE (FEASR) nel limite di 100 milioni di euro per il 2023.
Direttiva del Presidente del Consiglio del 2 novembre 2023 sulla semplificazione amministrativa per la
realizzazione delle infrastrutture di TLC nell’ambito del PNRR (Direttiva “Butti").
La Direttiva ha lo scopo di diffondere linee di azione per semplificare il processo di autorizzazione per la
realizzazione delle infrastrutture digitali del PNRR (Piani “Italia a 1 Giga”, “Italia 5G”, “Scuola connessa”,
“Sanità connessa” e “Collegamento Isole minori”). Tale obiettivo è perseguito anche attraverso il
superamento delle difficoltà per il rilascio dei permessi e l’ulteriore stimola, anche attraverso obblighi per la
Pubblica Amminstrazione (PA), della collaborazione con gli enti locali. In caso di ritardi o inerzia della PA
sono previsti meccanismi di intervento da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale. Principi
introdotti dalla Direttiva:
le infrastrutture di comunicazione sono assimilabili alle opere di urbanizzazione primaria;
i soggetti titolari di competenze amministrative garantiscono piena collaborazione istituzionale ed
amministrativa;
per l'installazione delle reti di comunicazione elettronica mediante posa di fibra ottica non si applica la
disciplina edilizia e urbanistica;.
per la richiesta di acquisizione documentale si applica il principio del “once only;
sono raccomandate verifiche preliminari per identificare casi in cui l’autorizzazione può essere quasi
immediata;
sono vietate ordinanze che potrebbero ostacolare lo sviluppo delle infrastrutture;
i procedimenti di autorizzazione devono essere conclusi, entro i termini di legge;
procedimenti per installazione impianti mobili: per acquisizione di documenti/pareri, ecc. il
responsabile convoca la conferenza servizi entro 5 giorni; le istanze di autorizzazione si intendono
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Principali variazioni del contesto normativo
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accolte se, entro 60 giorni dalla presentazione del progetto non sia stato espresso diniego/parere
negativo/dissenso; decorso tale termine, entro 7 giorni, l’amministrazione comunica l’avvenuta
autorizzazione, scaduto anche tale termine è sufficiente l’autocertificazione;
procedimenti per installazione opere civili, scavi ed occupazioni suolo pubblico: resta fermo quanto
stabilito dall’art. 49 del CCE;
procedimenti per la posa di infrastrutture a banda ultra larga: resta fermo quanto già stabilito
dall’art. 40 del Decreto Governance PNRR.
Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche
Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207 recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del
Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni
elettroniche", è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre 2021 ed è entrato in vigore il 24
dicembre 2021.
Il nuovo Codice rivede e sostituisce il precedente quadro normativo e introduce importanti novità tra cui in
particolare si evidenzia quanto segue:
favorire la migrazione rame-fibra dei clienti: l’utente deve consentire agli operatori di effettuare gli
interventi di adeguamento tecnologico della rete di accesso, volti al miglioramento della connessione
(senza modifiche delle condizioni economiche);
durata contrattuale: prevedere una durata iniziale dei contratti non superiore a 24 mesi e introdurre
almeno un'offerta commerciale di durata massima iniziale pari a 12 mesi;
sanzioni: forte inasprimento soprattutto per quanto concerne le violazioni in materia di tutela degli utenti;
diritto di recesso in caso di ius variandi: allungamento del termine per esercitare il recesso (60 giorni dalla
comunicazione delle modifiche contrattuali anziché 30 giorni);
diritto di recesso: viene ribadito che restano ferme le disposizioni di cui all’art. 1 del DL 7/2007 (DL Bersani)
ma è prevista l’eliminazione del costo di disattivazione in caso di disdetta/recesso dopo la scadenza del
contratto (12/24 mesi) ed è introdotta la facoltà per il cliente di restituire l’apparecchiatura terminale di
rete prima della scadenza contrattuale concordata, senza ulteriori oneri;
Servizio Universale: inclusione del servizio di accesso a internet broadband con una larghezza di banda che
consenta l’inclusione di tutti i cittadini alla vita economica e sociale del Paese (art. 94). AGCom ha in corso
il procedimento teso a definire quale debba essere la larghezza di banda adeguata. Previsto un riesame
degli obblighi esistenti, da parte del Ministero, entro il 21 dicembre 2022 (scadenza non rispettata) e
successivamente ogni 3 anni (art. 97). In particolare, il Codice distingue tra obblighi di copertura e di
fornitura dei servizi.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al fine di acquisire l’orientamento del mercato sull’applicazione,
ad un anno dall’entrata in vigore del Decreto legislativo in oggetto, della nuova normativa di settore, il 12
maggio 2023 ha avviato una consultazione del mercato, rivolta agli Operatori di mercato delle reti e dei servizi
di comunicazione elettronica, conclusa il 15 giugno 2023, sui correttivi al Decreto legislativo 8 novembre 2021,
n. 207.
A valle della consultazione di mercato, il Consiglio dei Ministri, il 18 dicembre 2023 ha approvato, in esame
preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni correttive al decreto legislativo 8 novembre
2021, n. 207.
Il testo, trasmesso il 22 dicembre 2023 in Parlamento per il prescritto parere parlamentare a seguito del quale
tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva, aggiorna e adegua le disposizioni vigenti
all'evoluzione, della tecnologia relativa ai servizi di comunicazione elettronica (connessione 5G), in particolare
l'innovazione e la realizzazione delle infrastrutture digitali (ripetitori per le connessioni 5G; cavi in fibra ottica)
apportando correttivi anche alle disposizioni procedurali in un'ottica di semplificazione e riduzione dei tempi
burocratici. Tra le novità introdotte:
Identificazione della clientela/SPID. Per l’identificazione del cliente nei casi di nuova attivazione e di
portabilità del numero o cambio della SIM, i sistemi di identità digitale sono equipollenti ad ogni effetto di
legge ai documenti d’identità.
Limitazioni legali della proprietà/Rete Mobile. Estesa la possibilità, per gli operatori, di accesso alle parti
comuni degli edifici anche per le attività di sviluppo della rete mobile.
Divieto limitazione alle installazioni da parte di Regioni/Enti. Le Regioni e gli Enti locali non limitano a
particolari aree del territorio la possibilità di installazione, ferme restando le specifiche disposizioni a tutela
di aree di particolare pregio storico-paesaggistico o ambientale ovvero di protezione dall'esposizione ai
campi elettromagnetici di zone sensibili, dovendo, nel qual caso, garantire comunque una localizzazione
alternativa che assicuri il medesimo effetto.
Installazione impianti/Modulistica. La descrizione dell’impianto installato, da inviare ai Comuni deve
essere effettuata sulla base della modulistica predisposta dall’ente locale, ove assente sulla base di
specifici allegati indicati.
Procedimenti autorizzatori per impianti radioelettrici. L’istanza di autorizzazione deve essere presentata
mediante portale telematico, in assenza tramite PEC. Sono soggette ad autocertificazione di attivazione le
installazioni e modificazioni delle caratteristiche trasmissive degli impianti con potenza massima al
connettore d’antenna inferiore o uguale a 10 watt e con dimensione della superficie radiante non superiore
a 0,5 metri quadrati.
Autorizzazione generale per le reti e i servizi di comunicazione elettronica. Introdotto un nuovo allegato
per la segnalazione per la cessione dell’autorizzazione generale per l’offerta al pubblico di reti e servizi di
comunicazione elettronica. Tale segnalazione sostituisce la SCIA.
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Definizioni
access point. Definito come “dispositivo di rete che consente l’accesso ad un numero variabile di utenti
tra una rete radio LAN e una rete di comunicazione elettronica”;
identificazione univoca indiretta dell’utente. Viene effettuata acquisendo l’identità tecnica
precedentemente validata e anagrafata da altri soggetti pubblici o esercenti un servizio di pubblica
utilità;
impianto di comunicazione elettronica: insieme di dispositivi di rete che comprende le
apparecchiature e le infrastrutture necessarie per la trasmissione, la ricezione e l'elaborazione di
segnali elettronici e che consente la comunicazione tra individui o dispositivi.
Sanzioni
il sistema sanzionatorio rimane pressoché inalterato. Viene specificato che per determinare l’entità
delle sanzioni per non ottemperanza agli ordini, diffide, ma anche agli atti di natura regolamentare o
regolatoria viene preso in considerazione il fatturato realizzato nel mercato delle comunicazioni
elettroniche (invece di quello relativo al mercato al quale l'inottemperanza si riferisce);
introdotta una nuova ipotesi sanzionatoria nel caso di mancata identificazione degli utenti che
richiedono attivazioni di SIM telefoniche (in coerenza con le modifiche all’art. 98 undetricies
Identificazione degli utenti);
le sanzioni in violazione dell’articolo 98-decies possono essere irrogate anche ai soggetti non fornitori di
reti e servizi di comunicazione elettronica (da 50 mila euro a 1 milione di euro);
introdotto un meccanismo di riduzione della sanzione pari ad 1/3 del minimo edittale nell’ipotesi in cui
il trasgressore paghi entro 10 giorni dalla contestazione.
Mappatura geografica delle installazioni di rete e dell’offerta di servizi di connettività:
posticipato al 21 dicembre 2024 (invece del 2023) l’attività di mappatura geografica della copertura
delle reti in grado di fornire banda larga da parte del Ministero e di AGCom;
la mappatura dovrà riportate anche il grado di utilizzo delle reti;
le informazioni rilasciate dalle imprese sui piani di installazione delle reti hanno natura di dichiarazioni
vincolanti ed implicano l’obbligo di riferire in merito allo stato di implementazione dei piani di
installazione delle reti oggetto di dichiarazione;
aree designate. Il Ministero può designare aree in cui abbia accertato che nessuna impresa o autorità
pubblica abbia installato o intenda installare una rete che garantisca prestazioni pari a una velocità di
download di almeno 300 Mbps (attualmente era 100 Mbps).
Rincaro prezzi energia
Al fine di contrastare il rincaro dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, il Governo anche nel corso del 2023, ha
adottato numerosi provvedimenti legislativi d’urgenza per sostenere le imprese energivore e non energivore e
quelle gasivore e non. Si evidenziano nel seguito i decreti-legge adottati, con una breve illustrazione delle
principali rispettive misure.
Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (“Legge di bilancio 2023”)
Incremento valore credito di imposta per energia e gas per il 1° trimestre 2023 (35% elettricità e 45% gas);
azzeramento per 1° trimestre 2023 oneri generali di sistema nel settore elettrico limitatamente alle utenze
in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW;
proroga IVA al 5% per le somministrazioni di gas metano per i consumi del 1° trimestre 2023;
proroga “sterilizzazione” oneri generali di sistema nel settore del gas naturale per il 1° trimestre 2023:
conferma aliquote degli oneri generali di sistema in vigore nel 4° trimestre 2022;
eliminazione oneri di sistema per finanziare il decommissioning nucleare.
Decreto legge n.  34/2023 (“Aiuti quinques”)
Proroga al 30 giugno 2023 del credito d’imposta per energia (10%) riconosciuto alle imprese con contatori
di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW diverse dalle imprese a forte consumo di energia;
Proroga al 30 giugno 2023 del credito d’imposta per gas (20%), per usi energetici diversi dagli usi
termoelettrici;
Proroga IVA (5%) al 30 giugno 2023 sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi
civili e industriali, e azzeramento oneri generali nel settore gas.
Decreto legge n. 57/2023 (“Rigassificatori”)
Azzeramento fino al 30 settembre 2023 delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri
generali di sistema per il settore del gas;
Proroga IVA (5%) fino al 30 settembre 2023, sulle somministrazioni di gas metano usato per
combustione per usi civili e industriali, e per le forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle
somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio
energia per l’erogazione dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici.
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Principali variazioni del contesto normativo
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Decreto legge n. 131/2023 (“Energia e tutela risparmio”)
Azzeramento per il quarto trimestre 2023 delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri
generali di sistema per il settore del gas;
Proroga IVA (5%) per il quarto trimestre 2023, sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione
per usi civili e industriali, e per le forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di
energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia per l’erogazione
dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici.
Finanziamento di operazioni attinenti a società di rilievo strategico –
ingresso del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) in NetCo
Decreto legge 104/2023 (“Asset”)
Ai fini della realizzazione di operazioni attinenti a società di rilievo strategico, comprese l'acquisizione o la
riacquisizione di partecipazioni azionarie, autorizza la spesa nel limite massimo di euro 2.525 milioni di euro per
l'anno 2023 e demanda la definizione delle operazioni societarie da realizzare ad uno o più successivi DPCM.
DPCM 1 settembre 2023
Il DPCM ha autorizzato la partecipazione statale, con un esborso di massimo 2,2  miliardi di euro, tramite
l’acquisizione da parte del Ministero di Economia e Finanze,  di una quota di NetCo (fino ad un massimo del
20% ).
Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (Legge 214/2023)
Il provvedimento, entrato in vigore il 31 dicembre 2023, dispone:
Adeguamento limiti di esposizione elettromagnetica
Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, può essere emanato DPCM (di concerto con il
Ministero della Salute e previa intesa in Conferenza Unificata) per adeguare i limiti di esposizione, i valori di
attenzione e gli obiettivi di qualità alle raccomandazioni UE.
Se non si raggiunge l’accordo entro successivi 30 giorni può comunque essere emanato DPCM dal
Presidente del Consiglio con nuovi valori.
Decorso tale termine (120 +30 giorni) in via provvisoria e cautelativa vengono fissati i seguenti valori:
15 V/m per quanto attiene all'intensità di campo elettrico E;
0,039 A/m per quanto attiene l'intensità di campo magnetico H;
0,59 W/m2 per quanto attiene alla densità di potenza.
Offerte dedicate
I fornitori di reti o servizi di comunicazione elettronica non possono effettuare offerte dedicate con riferimento
alle ipotesi in cui si utilizzino informazioni acquisite tramite data base per la portabilità dei numeri mobili.
Contrasto alla diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto
d’autore mediante reti di comunicazione elettronica (Legge n. 93 /2023)
Il provvedimento prevede:
Implementazione di una Piattaforma tecnologica automatizzata
Al fine di rafforzare il contrasto delle azioni di pirateria on line mediante reti di comunicazione elettronica è
prevista l’implementazione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato
attraverso cui gli Internet Service  Provider, a seguito di provvedimento adottato  da AGCom, su istanza del
titolare o licenziatario del diritto,  dovranno procedere a disabilitare l’accesso a contenuti diffusi
abusivamente mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e dell’instradamento del
traffico di rete verso indirizzi IP destinati ad attività illecite. 
L'elenco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP attraverso i quali sono resi disponibili i contenuti diffusi
abusivamente, viene aggiornato da parte del titolare dei diritti o dei loro aventi causa e comunicato
direttamente e simultaneamente tramite la piattaforma ad AGCom e ai soggetti destinatari del
provvedimento che devono provvedere tempestivamente alla rimozione o alla disabilitazione, comunque
entro il termine massimo di 30 minuti dalla comunicazione. Nel caso di eventi live/prime visioni, il
provvedimento cautelare abbreviato, adottato da AGCom a seguito dell’istanza del titolare dei diritti, deve
essere eseguito prima dell’inizio o al più tardi nel corso della trasmissione. AGCom può applicare per ogni
violazione riscontrata una sanzione amministrativa da 10 mila euro fino al 2% del fatturato realizzato
nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notifica della contestazione.
AGCom con delibera n. 321/23/CONS ha definito i requisiti tecnici e operativi per il funzionamento della
piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato. Gli ISP sono tenuti ad accreditarsi alla
piattaforma entro il termine massimo del 31 gennaio 2024.
Revisione del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMAV)
A valle della consultazione del mercato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, svolta nel luglio 2023,
sui correttivi al Decreto legislativo 8 novembre 2021 n. 208 (TUSMAV), il Consiglio dei Ministri del 18 dicembre
2023 ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni correttive al decreto
legislativo 208/2021. Il provvedimento, trasmesso il 22 dicembre 2023 in Parlamento per il prescritto parere
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parlamentare a seguito del quale tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva, intende
integrare il TUSMAV allineandolo alle modifiche apportate alla normativa europea di riferimento, determinate
dalla rapida evoluzione tecnologica del settore dei media e dei servizi digitali.
Per quanto riguarda gli obblighi dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta (TIMVISION), nell’ambito
dei correttivi introdotti, si evidenzia nello specifico:
l’innalzamento della quota investimento destinata all’acquisto, preacquisto e produzione di opere di
espressione originale italiana. Portata dal 50% al 60% la sotto-quota riferita alle opere espressione
originale italiana, ovunque prodotte da produttori indipendenti (negli ultimi 5 anni) di cui 1/5 a opere
cinematografiche;
gli obblighi di investimento in opere UE per il 2024, sono pari al 20% degli introiti netti in Italia;
eliminato il ricorso alla regolamentazione secondaria per l’individuazione di ulteriori sotto-quote di
investimento in opere audiovisive di espressione originale italiana di produttori indipendenti, nonché per la
limitazione temporale dei diritti di utilizzazione e sfruttamento delle opere e per le modalità di
valorizzazione delle stesse sulle diverse piattaforme;
inalterato il regime sanzionatorio rispetto al d.lgs. 208/202 (che in caso di violazione di obblighi di
programmazione o di investimento prevede sanzioni da un minimo di 100.000 euro a un massimo di
5.000.000 di euro e fino all’1% del fatturato annuo se il valore di tale percentuale è superiore a 5 milioni di
euro).
Brasile
Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni
Nel 2019 è stata approvata la Legge n. 13.879, che è entrata in vigore il 4 ottobre 2019, stabilendo un nuovo
ambiente normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Si tratta del più grande
cambiamento da 20 anni.
Il nuovo quadro delle telecomunicazioni permette ai licenziatari di linea fissa di adattare i loro contratti,
passando da un regime di concessione a un regime di autorizzazione. Questa transizione da concessione ad
autorizzazione deve essere richiesta dal licenziatario e richiede l'approvazione di Anatel (“Agencia Nacional de
Telecomunicações”). In cambio i concessionari devono, tra le altre condizioni, assumere impegni
d'investimento per ampliare i servizi di telefonia fissa a banda larga in aree in cui non vi sono dinamiche
competitive adeguate per questi servizi, al fine di ridurre al minimo le carenze e le disuguaglianze tra le aree
brasiliane.
Il cambiamento riguarda anche i ruoli per autorizzare l'uso delle frequenze radio, stabilendo rinnovi successivi
(in precedenza limitati a uno solo) e permette lo scambio di frequenze radio tra operatori (mercato secondario
dello spettro).
Nel giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto n. 10.402, che disciplina la procedura di adeguamento della
concessione al regime autorizzativo, nonché la definizione dei criteri di calcolo degli impegni di investimento. Il
decreto ha anche stabilito le linee guida per l'estensione dell'autorizzazione delle frequenze radio, che sarà
detenuta da Anatel per garantire maggiore sicurezza agli investimenti nel settore.
Politiche pubbliche applicabili al settore delle telecomunicazioni
Il decreto n. 9612/2018 (“Connectivity Plan”) ha stabilito regole importanti con una serie di linee guida per
l'adeguamento dei termini di condotta, la concessione onerosa di autorizzazione dello spettro e atti normativi
in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore
copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso
della banda larga fissa in aree prive di accesso a internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Tale decreto
stabilisce, inoltre, che la rete risultante dagli impegni deve essere condivisa dal momento della sua entrata in
servizio, salvo che non esista un'adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.
In relazione alle scadenze per lo sviluppo delle pipeline non conformi alla normativa vigente, alle autorizzazioni
per le licenze d'uso delle frequenze radio e all'introduzione di altre disposizioni regolamentari in generale, gli
investimenti previsti si concentreranno principalmente sull'espansione delle reti mobili e fisse a banda larga e
su specifiche aree del Paese. Le reti di telecomunicazioni costruite nell'ambito del piano di investimenti
avranno un accesso condiviso. Il decreto è stato modificato dal Decreto n.10.799/2021, che ha incluso le priorità
di politiche pubbliche per la copertura delle "aree di censimento con scuole pubbliche"; la copertura di centri
abitati non serviti con telefonia cellulare e l'espansione dell'accesso fisso a banda larga in luoghi senza
accesso. Il decreto è stato modificato dal Decreto n. 11.299/2022, che ha previsto la possibilità di una rete
privata federale gestita in esclusiva da Telebras (società statale brasiliana).
Il decreto prevede anche l'assegnazione di fondi per l'approvazione dei progetti approvati da Connected Cities e
per la fornitura temporanea di banda larga fissa o mobile. Inoltre, disciplina la rete federale privata che può
essere realizzata da altri organismi o enti pubblici o privati e i criteri per l'uso e il governo della rete saranno
definiti dal Governo Federale nei termini stabiliti in un atto del Ministro di Stato per le Comunicazioni.
Nel 2020 il governo federale ha pubblicato il Decreto n. 10.480/2020, che disciplina la normativa sulle antenne
(Legge n.13.116/2015) allo scopo di incentivare lo sviluppo dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni.
Tale decreto favorisce lo sviluppo delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni e rappresenta un passo
importante verso la rimozione di problemi storici del settore che ne impediscono lo sviluppo (diritto di
passaggio libero su autostrade e ferrovie, silenzio-assenso, piccole celle e dig once sono alcuni degli esempi di
questa rimozione normativa di problemi storici).
Nello stesso anno la Legge n.14.109/2020 ha concesso l'uso del FUST (Fondo di Universalizzazione dei Servizi di
Telecomunicazione) anche da parte del settore privato, per espandere la connettività nelle aree rurali o urbane
con un basso indice di sviluppo umano (ISU), nonché le politiche di istruzione e innovazione tecnologica dei
servizi nelle aree rurali. Il 15 giugno 2021 il Provvedimento Provvisorio n. 1.018/2020 è stato trasformato nella
Legge n. 14.173/2021, riducendo le tariffe per le stazioni terrestri di internet satellitare e cambiando alcune
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regole di applicazione del FUST. La legge limita la riscossione del FUST tra il 2022 e il 2026 agli operatori di
telecomunicazioni che eseguono programmi di universalizzazione, approvati dal Consiglio di Amministrazione
di Anatel, con risorse degli stessi operatori. Il beneficio sarà valido per cinque anni a partire dal 1° gennaio 2022
e sarà progressivo: 10% nel primo anno; 25% nel secondo anno; 40% nel terzo anno; e 50% dal quarto anno in
poi. Inoltre, la nuova legislazione elimina l'obbligo di condividere le torri a una distanza inferiore a 500 metri
l'una dall'altra. L'eliminazione di questo obbligo è fondamentale per lo sviluppo del 5G in Brasile, anche per
garantire lo scenario di densificazione previsto per la nuova tecnologia.
Nel primo trimestre 2022 il Governo federale ha firmato il Decreto n. 11.004/2022, che regola l'utilizzo del FUST
e stabilisce le indicazioni per l'utilizzo delle risorse da parte del Management Board, istituito nel giugno 2022.
All'inizio di luglio è stato pubblicato il regolamento interno del Management Board del FUST ed è stato
proposto un budget per il 2023 per l'inclusione digitale. Nella seconda metà del 2022 il Consiglio di gestione ha
definito nella Delibera 02/2022 ulteriori dettagli sui meccanismi di utilizzo del FUST, chiarendo il ruolo
dell'Agente finanziario, il meccanismo di accountability e la funzione di Anatel nell’applicazione della riduzione
del contributo nel meccanismo di waiver. Il Consiglio ha inoltre presentato programmi di connettività per le
scuole elementari pubbliche e progetti per espandere la connettività e le sovvenzioni per gli utenti a basso
reddito.
Revisione del regolamento sulla qualità del servizio
A dicembre 2019 Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazione
(RQUAL), basato su una regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello, la qualità è misurata in
base a tre indicatori principali - Indice di Qualità del Servizio, Indice della Qualità Percepita e Indice dei Reclami
degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione
reattiva, Anatel potrà adottare misure secondo i casi specifici, come il risarcimento di consumatori, l'adozione
di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di
qualità.
A seguito del lavoro congiunto di Anatel, degli operatori e dell'ESAQ (“Ente di supporto alla garanzia della
qualità”) per definire gli obiettivi, i criteri e i valori di riferimento degli indicatori, a fine novembre 2021 il
Consiglio di Amministrazione di Anatel ha formalizzato i documenti di riferimento che supportano questo
regolamento: il Manuale Operativo e i Valori di Riferimento; ha inoltre stabilito l'entrata in vigore operativa il 1°
marzo 2022. Attualmente i risultati degli indicatori di qualità sono già pubblicati mensilmente dall'Agenzia sul
suo sito web, in particolare in relazione al Marchio di qualità (che stimola la concorrenza nella qualità). Nel
novembre 2023 l'Agenzia ha stabilito la sospensione temporanea e parziale del documento sui valori di
riferimento e dei marchi di qualità per gli anni 2022 e 2023 e ha concesso un periodo di 120 giorni per la
presentazione di una nuova proposta di metodo e parametri per la definizione dei marchi di qualità.
Revisione del Regolamento generale sui diritti dei consumatori
Nel novembre 2023 Anatel ha pubblicato la Delibera n. 765/2023, il Nuovo Regolamento Generale sui Diritti dei
Consumatori ("RGC"), che revoca la Delibera n. 632/2014 e stabilisce nuove regole generali per il servizio clienti,
la fatturazione e le offerte, applicabili ai clienti di telefonia fissa, mobile, banda larga e TV via cavo. Il nuovo
RGC entrerà in vigore tra nove mesi per quanto riguarda le regole generali e tra quindici mesi per quanto
riguarda la registrazione delle offerte e le regole di adeguamento dei prezzi.
Protezione dei dati
Il 14 agosto 2018 è stata promulgata la LGPD (“Legge Generale sulla Protezione dei Dati” n. 13.709/2018).
Nel dicembre 2018 il Provvedimento provvisorio n. 869/2018 ha istituito l'ANPD (“Autorità Nazionale per la
Protezione dei Dati”), posticipando inoltre l'entrata in vigore della legge a 24 mesi (agosto 2020).
Nel giugno 2020 la Legge n. 14.010/2020 ha rinviato l'entrata in vigore della LGPD, solo per le disposizioni
relative a multe e sanzioni, all'agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre
2020. Inoltre, nell'agosto 2020 è entrato in vigore il Decreto n. 10.474/2020, che istituisce l'ANPD (Autorità
nazionale brasiliana per la protezione dei dati), responsabile tra l'altro di: sviluppare le linee guida per la Politica
nazionale di protezione dei dati; supervisionare le aziende e applicare sanzioni; emettere regolamenti e
procedure sulla protezione dei dati personali.
Nell'agosto 2021 sono entrati in vigore gli articoli relativi alle attività di vigilanza e sanzione dell'Autorità
Nazionale (ANPD).
Nell'ottobre 2021 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 1 dell’ottobre 2021) per il Processo di Vigilanza
e Amministrativo Sanzionatorio, nell'ambito di competenza dell'ANPD.
Nel gennaio 2022 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n.2 del gennaio 2022) che recepisce la LGPD per
micro, piccole e medie imprese responsabili del trattamento dati.
Nel giugno 2022 è stato pubblicato il Provvedimento Provvisorio n. 1.124, che ha trasformato l'Autorità
nazionale brasiliana per la protezione dei dati ("ANPD") in un'agenzia indipendente di natura speciale. Il
Provvedimento Provvisorio ha effetto immediato, ma deve essere sottoposto all'approvazione del Congresso
per diventare legge.
A ottobre 2022 il Provvedimento Provvisorio n.1.124 è stato convertito nella Legge n. 14.460/22, che ha
trasformato l'Autorità nazionale brasiliana per la protezione dei dati ("ANPD") in un'agenzia indipendente di
natura speciale.
Nel dicembre 2022 è stato pubblicato il nuovo modulo di segnalazione degli incidenti, con obbligo di
segnalazione in caso di violazione dei dati personali.
Nel gennaio 2023 l'ANPD diventa un ente autarchico collegato al Ministero della Giustizia e della Pubblica
Sicurezza.
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Trasformazione digitale, IoT e intelligenza artificiale
A marzo 2018 è stato pubblicato il Decreto E-Digital (Decreto n. 9.319/2018) per individuare circa 100 azioni
strategiche volte a stimolare la concorrenza e i livelli di produttività online nel paese, aumentando al contempo
i livelli di connettività ed inclusione digitale. Queste azioni cercano di affrontare le principali questioni
strategiche dell'economia digitale, tra cui l'infrastruttura di connettività, l'uso e la protezione dei dati, l'IoT e la
sicurezza informatica.
Nel novembre 2022 la MCTI (Ministério da Ciência, Tecnologia e Inovação) ha pubblicato l'Ordinanza
("Portaria") n. 6.543, che ha approvato la Strategia brasiliana per la trasformazione digitale ("E-Digital") per il
ciclo 2022-2026. Questo regolamento ha stabilito azioni mirate alla crescita del mercato delle
telecomunicazioni, all'industria 4.0, all'istruzione, al mercato e alle pratiche internazionali, alla digitalizzazione
delle piattaforme governative, alla privacy e alla sicurezza.
A giugno 2019 è stato pubblicato il decreto sul Piano Nazionale per l'Internet delle Cose (Decreto n.
9.854/2019), allo scopo di regolamentare e incoraggiare questa tecnologia in Brasile. L'IoT è definito come
“l'infrastruttura che integra la fornitura di servizi a valore aggiunto con la capacità di collegare fisicamente o
virtualmente le cose utilizzando dispositivi basati sulla tecnologia di informazione e comunicazione esistente e
la loro evoluzione, con interoperabilità”. Il decreto elenca i temi seguenti, definendoli necessari a sostenere
ulteriormente il Piano Nazionale per l'Internet delle Cose: (i) scienza, tecnologia e innovazione; (ii) integrazione
internazionale; (iii) istruzione e formazione professionale; (iv) infrastruttura di connettività e interoperabilità; (v)
regolamentazione, sicurezza e privacy; (vi) fattibilità economica.
Al fine di sviluppare un ambiente IoT nel paese, è stata approvata la Legge n. 14.108/2020. Questa legge
esenta le stazioni di base e le attrezzature che integrano gli ecosistemi machine-to-machine (M2M) dal FISTEL
(un’imposta amministrativa riscossa da Anatel) per 5 anni e, inoltre, estingue la licenza precedente. La
definizione e la regolamentazione dei sistemi di comunicazione M2M sono stabilite da Anatel.
Nell'aprile 2021, è stata pubblicata dal MCTI la Strategia Brasiliana per l'Intelligenza Artificiale che ha l'obiettivo
di guidare le iniziative a favore dello sviluppo della ricerca e dell'innovazione, nelle soluzioni con applicazione
dell'Intelligenza Artificiale, così come il suo uso etico e consapevole volto all’innovazione. Nel febbraio 2022 è
stata istituita una commissione di esperti legali con l'obiettivo di elaborare una proposta legislativa che affronti
le sfide e le opportunità dell'IA in Brasile. Nell'aprile 2022 il Senato ha avviato una consultazione pubblica per
discutere il nuovo quadro normativo sull'intelligenza artificiale in Brasile. La consultazione pubblica è svolta da
una commissione di giuristi specializzati che dovranno occuparsi dei seguenti aspetti: contesti economico-
sociali e benefici dell'intelligenza artificiale (IA); sviluppo sostenibile e benessere; innovazione; ricerca e sviluppo
dell'IA (fondi di risorse e partenariati pubblico-privati); sicurezza pubblica; agricoltura; industria; servizi digitali;
information technology; e robot nel settore sanitario.
Nel 2023 al Congresso brasiliano è stato presentato il disegno di legge n. 2.338/2023, frutto del lavoro della
commissione di esperti legali. La proposta stabilisce principi, regole e linee guida per disciplinare lo sviluppo e
l'applicazione dell'IA nel Paese. Per il 2024 si attende una nuova versione del disegno di legge n. 2.338 da parte
del relatore della Commissione temporanea.
Gara 5G
Nel febbraio 2021 il consiglio di amministrazione di Anatel ha approvato l'avviso pubblico per l'asta 5G.
Successivamente c'è stata una valutazione da parte della Corte dei conti federale brasiliana (TCU), conclusasi il
25 agosto 2021. L’asta è tornata per l'analisi ad Anatel, che il 24 settembre 2021 ha approvato l'avviso. L'asta
prevista nel secondo semestre del 2021 si è tenuta a novembre 2021. TIM ha acquisito 11 lotti, con un valore
totale offerto di 1,05 miliardi di reais, in 3 bande di frequenza: 3,5 GHz, 2,3 GHz e 26 GHz. Le bande acquisite
hanno una serie di obblighi che devono essere soddisfatti con contributi finanziari o la costruzione di
infrastrutture di rete mobile e fissa. Di conseguenza, TIM garantisce la capacità di spettro necessaria per
seguire il suo percorso di crescita nel mercato della telefonia mobile a livello nazionale, essendo pronta alle
richieste dei suoi clienti e ad esplorare nuove applicazioni e sviluppare soluzioni innovative che richiedono
capacità e connettività ad alta velocità.
Principali impegni associati a ogni banda:
2,3 GHz: copertura 4G in alcuni comuni e località (regioni sud e sud-est);
3,5 GHz: copertura 5G in tutti i comuni con una popolazione uguale o superiore a 30.000 abitanti fino al
2029 più obblighi di backhaul in fibra in 138 comuni più contributi aggiuntivi ad una nuova entità (EAF) per
realizzare i seguenti progetti: pulizia del 3,5 GHz, impiego di fibra in Amazzonia e costruzione di una rete
privata a uso esclusivo del governo federale;
26 GHz: contributi ad una nuova entità (EACE) per la realizzazione di progetti di connettività delle scuole.
Standard per la rendicontazione delle informazioni sulla sostenibilità
Il 20 ottobre 2023 la Commissione brasiliana dei valori mobiliari (CVM) ha pubblicato la delibera n. 193, che
prevede la preparazione e la divulgazione di relazioni informative finanziarie relative alla sostenibilità, sulla
base dello standard internazionale emesso dall'International Sustainability Standards Board (ISSB). La CVM
sottolinea nel documento che la decisione ha tenuto conto delle raccomandazioni dell'International
Organization of Securities Commissions (IOSCO), arrivando alla conclusione che questi standard forniscono un
quadro globale efficace e proporzionato di informazioni destinate agli investitori, che servono ad aiutare i
mercati finanziari globali a valutare i rischi e le opportunità correlati alla sostenibilità.
La delibera prevede per società quotate in borsa, fondi di investimento e società di cartolarizzazione la facoltà,
su base volontaria, di predisporre e pubblicare informazioni finanziarie relative alla sostenibilità, basate sullo
standard internazionale emesso dall'ISSB, a partire dagli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2024 o
successivamente. Per le società quotate in borsa, inoltre, fissa l'obbligo di preparare e pubblicare informazioni
finanziarie relative alla sostenibilità, basate sugli standard ISSB, a partire dagli esercizi fiscali che iniziano il 1°
gennaio 2026 o successivamente.
Con questa delibera il Brasile è diventato uno dei Paesi pionieri nell'adozione degli standard ISSB.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali variazioni del contesto normativo
61
IL CONTESTO COMPETITIVO
Domestic
Il mercato
Nel corso del 2022 il mercato italiano delle telecomunicazioni (TLC) ha mostrato una sensibile riduzione di
ricavi (-3,3% YoY) sia per la rete fissa (-1,7% YoY), sia per la rete mobile (-5,3% YoY) 1.
Questo mercato rimane altamente competitivo, con un indice dei prezzi delle telecomunicazioni in costante
riduzione anno su anno, confermata anche nel 2022 (-2,83% YoY), nonostante la contemporanea crescita
dell’indice generale dei prezzi al consumo (+11,60% YoY) 2.
Nel corso del primo semestre del 2023 si è registrato un leggero incremento dei ricavi totali (+0,3 % YoY) per
effetto di un sensibile incremento dei ricavi di rete fissa (+3,4 % YoY) quasi completamente compensato da
una riduzione dei ricavi di rete mobile (-3,5%% YoY) 3.
Lo sviluppo della banda larga e della banda ultra larga continua ad essere il principale elemento
dell'evoluzione del mercato favorendo il progressivo incremento del traffico trasportato dalle reti, sia per il fisso
(+12,9% anno su anno, l’incremento di traffico totale di rete fissa nel terzo trimestre 2023) sia per il mobile
(+22,3% anno su anno, l’incremento di traffico complessivo giornaliero nella rete mobile nei primi nove mesi
del 2023).
In larga parte questo traffico è generato dai servizi offerti dagli Over The Top (OTT), i quali non contribuiscono
allo sviluppo delle infrastrutture internet in misura proporzionale al traffico generato sulle stesse; per questo
motivo gli operatori di TLC chiedono da tempo alla Commissione Europea di prevedere un meccanismo di
contribuzione da parte degli OTT a favore degli operatori in grado di compensare lo sbilanciamento tra livello di
traffico generato nelle reti e il contributo fornito allo sviluppo e al mantenimento delle stesse (c.d. Fair Share).
A seguito di questa richiesta, la Commissione ha avviato una serie di iniziative, tra le quali l’inserimento di
alcuni quesiti sul Fair Share alla consultazione avviata sul futuro del settore delle comunicazioni elettroniche e
delle relative infrastrutture.
Per quanto riguarda l'attuale posizionamento degli operatori di telecomunicazioni in mercati convergenti, si
evidenziano alcune tendenze già anticipate sopra con differenziati livelli di evoluzione:
lo sviluppo di nuovi servizi nel settore dei media e dell'intrattenimento (TV, Musica, Gaming) e nuovi servizi
digitali (smart home, digital advertising, mobile payment-identità digitale);
lo sviluppo di servizi innovativi nel mercato IT, in particolare in ambito Cloud, IoT e Cybersecurity.
Concorrenza nel settore delle telecomunicazioni fisse
Il mercato delle telecomunicazioni fisse continua a essere caratterizzato da un lato dalla flessione dei ricavi da
accesso e voce e, dall'altro, dalla crescita dei ricavi da banda larga e ultra larga. Negli ultimi anni gli operatori si
sono concentrati principalmente sullo sviluppo della penetrazione della banda larga e ultra larga, attraverso
l'introduzione di pacchetti "bundled" voce, banda larga e servizi, in un contesto di elevata concorrenza con
conseguente pressione sui prezzi.
Il mercato retail continua progressivamente ad aumentare il livello di competizione, con l’indice di
concentrazione HHI che si riduce anno su anno.
A settembre 2023, gli Accessi Fissi complessivi sono 20,08 milioni e registrano una sensibile flessione su base
trimestrale di -91 migliaia (-0,5% QoQ) e su base annuale di -215 migliaia (-1,1% YoY). TIM è primo operatore
con una quota di mercato del 40,2% in calo di -1,1 punti percentuali YoY; segue Vodafone con una market
share del 15,9% stabile YoY. WindTre ha una market share del 14,0% (-0,2 punti percentuali YoY) mentre
Fastweb registra una market share del 13,8% (-0,1 punti percentuali YoY). Sky raggiunge una market share del
3,0% (+0,8 punti percentuali YoY 4).
Dopo un lungo periodo di crescita ininterrotta, degli accessi a banda larga, nel 2023 si sono registrati i primi
segnali di una leggera inversione di tendenza. A settembre 2023 gli accessi broadband ammontano a 18,89
milioni e sono in sensibile diminuzione sia su base trimestrale, di -63 mila unità (-0,3% QoQ), sia su base annua,
di -100 mila unità (-0,5% YoY) 5.
Su base annuale risultano in crescita gli accessi in tecnologia FTTH (4,30 milioni, +26,7% YoY) e FWA (2,07
milioni, +7,3% YoY) mentre sono in diminuzione gli accessi in tecnologia FTTC (9,95 milioni, -3,9% YoY) e ADSL
(-741 migliaia, -22,5%) 6.
Concorrenza nel settore delle telecomunicazioni mobili
Nel mercato mobile continua sia la crescita delle SIM Machine to Machine (M2M) sia quella delle SIM Human, le
quali dopo una lunga serie di trimestri in calo, a partire dal secondo trimestre 2021 hanno iniziato nuovamente
a crescere.
Nel terzo trimestre 2023 le linee Mobili Totali (Human+M2M) sono pari a 108,5 milioni con una crescita su base
annua di +1,4 milioni (+1,3% YoY): in crescita sia le linee M2M che raggiungono i 29,7 milioni, +1,05 milioni YoY
(+3,7%), sia le linee Human che sono pari a 78,9 milioni con un incremento di +348 mila linee YoY (+0,4%). 
Rispetto al trimestre precedente, le linee Human sono in crescita di +104 mila linee (+0,1%).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Il contesto competitivo
62
1 Fonte: AGCOM “Relazione annuale 2023” (dati 2022).
2 Fonte: AGCOM “Relazione annuale 2023” (dati 2022).
3 Fonte: Osservatorio AGCOM 2° trimestre 2023.
4 Fonte: Osservatorio AGCOM 3° trimestre 2023.
5 Fonte: Osservatorio AGCOM 3° trimestre 2023.
6 Fonte: Osservatorio AGCOM 3° trimestre 2023.
Lo scenario competitivo del mercato italiano delle telecomunicazioni mobili nel 2023 continua ad essere
caratterizzato da un'offerta aggressiva da parte dell'operatore Iliad in termini di prezzo e volume di dati offerti,
seguita da quelle degli operatori virtuali (MVNO), inducendo una pressione generale sui prezzi del mercato.
L'operatore Iliad e gli operatori virtuali nel complesso continuano a guadagnare clienti e, di conseguenza,
quote di mercato a scapito di altri operatori infrastrutturati, principalmente quelli con la quota di mercato più
elevata.
Nel terzo trimestre 2023 TIM è market share leader del mercato mobile totale (Human+M2M) con una quota del
27,9% (-0,6 punti percentuali YoY), seguito da Vodafone con una market share del 27,2% (-0,5 punti percentuali
YoY) e da WindTre con una market share del 23,7% (-0,5 punti percentuali YoY).
Considerando le sole linee Human, WindTre è leader con una market share del 24,7% ma in calo di -1,1 punti
percentuali YoY; seguono TIM con una market share del 24,2% in calo di -0,7 punti percentuali YoY e Vodafone
con una market share del 21,9% in contrazione di -0,7 punti percentuali YoY, Iliad raggiunge una quota del
13,3% in crescita di +1,4 punti percentuali YoY.
La competizione 5G prosegue con la presenza contemporanea di TIM, Vodafone, WindTre, Iliad e Fastweb per
le offerte mobili e la progressiva copertura delle principali città. La diffusione del 5G è iniziata anche nel
segmento business, abilitando soluzioni specializzate per i mercati verticali anche se la diffusione di questi
servizi in questo segmento ancora non decolla.
Brasile
Nel 2023 lo scenario macroeconomico ha registrato una ripresa più rapida del previsto di tutti i principali
indicatori (crescita del PIL, inflazione, tassi di interesse). Tale ripresa può aumentare il potere di acquisto della
popolazione. Le ultime stime sull'inflazione indicano un tasso di inflazione del 4,5% alla fine del 2023, in linea
con l'obiettivo centrale, che, sommato a uno scenario politico positivo, ha portato all’abbassamento del rischio
Paese da parte di S&P (il livello più basso degli ultimi 12 mesi). Il governo è stato in grado di affrontare le
principali questioni economiche e il ministro dell'Economia si è impegnato a rispettare la responsabilità fiscale,
superando i precedenti timori. La riforma fiscale è stata approvata, con alcune eccezioni che saranno riviste dal
Congresso. L'obiettivo di azzerare il deficit pubblico nel 2024 è stato mantenuto, nonostante divergenze interne
tra Lula e Haddad. L'economia continua a registrare buoni risultati, con l'Ibovespa in crescita del 22% circa nel
2023 e il tasso di interesse all'11,75% a fine anno (dal 13,75% alla fine del 2022). Le convinzioni del mercato
riguardo alla discesa dei tassi d'interesse sono state confermate, nonostante il contesto internazionale con il
proseguimento della guerra in Ucraina e il conflitto in Israele, ma permangono alcune preoccupazioni per
l'inflazione dovute a: i) i timori che il conflitto tra Israele e Hamas possa ripercuotersi sui prezzi del carburante;
ii) l'aumento dei prezzi dell'energia (maggiori consumi dovuti al clima più caldo). Le prossime priorità previste
in materia fiscale sono già sulla buona strada: regolamentazione delle scommesse sportive e del gioco
d'azzardo, tassazione dei fondi offshore ed esclusivi.
Le previsioni per i prossimi anni indicano un contesto più favorevole: migliori prospettive di crescita economica,
con tassi d'interesse più bassi, positivi per le aziende per attrarre investimenti e migliorare il loro cash flow, un
contesto più attraente per la crescita degli investimenti esteri, ma con il timore di un trend di rallentamento.
Situazione politica favorevole per l'approvazione delle riforme chiave, inflazione sotto controllo e tassi
d'interesse in calo stimolano i consumi e riducono la pressione sui costi operativi e finanziari. Il mercato
azionario brasiliano è tornato positivo con valori record e il tasso di disoccupazione è ai minimi.
Il nuovo governo brasiliano ha mantenuto il sostegno finanziario per le persone con redditi più bassi e ha
cercato di aumentare il salario minimo, il che, insieme a un tasso di disoccupazione più basso, sta sostenendo i
consumi, compresi quelli dei servizi di telecomunicazione.
Il settore delle telecomunicazioni mobili si è consolidato nel 2022 con la finalizzazione della vendita di Oi. Le
aziende acquirenti stanno migrando la loro base clienti e le loro infrastrutture. Con un operatore in meno, il
settore ha visto prevalere una certa razionalità nel mercato e nella concorrenza, con i fornitori di servizi che
hanno mantenuto l'attenzione sullo sviluppo di offerte sempre più attraenti per il consumatore, non solo in
termini di prezzo, ma anche con servizi aggiuntivi, ad esempio attraverso partnership con aziende che
forniscono streaming di contenuti video. La grande sfida consiste nel coinvolgere sempre di più i clienti,
offrendo un'esperienza end-to-end più conveniente e più fluida, con soluzioni di integrazione completamente
digitali al fine di ridurre il churn rate, o tasso di abbandono, e monetizzare la base clienti.
Nel segmento pre-paid a dicembre 2023 la base clienti è diminuita del 4,0% su base annua. Dopo la
disconnessione della base di clienti acquisita da Oi, il mercato è tornato al trend del 2020 di riduzione del
mercato pre-paid. Con l'uscita di Oi (l'operatore più aggressivo in termini di prezzo) e la conseguente
diminuzione della concorrenza, il mercato dovrebbe diventare più razionale. L'obiettivo principale degli
operatori di mercato è quello di aumentare la percentuale di utilizzo dei servizi, facendo leva sul processo di
consolidamento delle SIM card in corso sul mercato, incoraggiando la migrazione verso piani settimanali (e
mensili) o piani ibridi (post-paid Controle), offrendo una gamma di pacchetti di servizi in bundle sulla base delle
diverse esigenze dei clienti (chiamate vocali illimitate o pacchetti dati). Obiettivo della strategia è migliorare il
mix della base clienti e garantire una maggiore stabilità (insieme alla riduzione del churn rate) e la crescita
dell'ARPU.
A dicembre 2023 il segmento della telefonia mobile post-paid ha registrato un aumento della base clienti del
6,3% su base annua, grazie soprattutto al post-paid ex-M2M (+4,8 milioni) ma anche al segmento post-paid
M2M (+4,0 milioni). Questo mercato continuerà probabilmente a subire l'effetto delle migrazioni dai segmenti
pre-paid a quelli ibridi "Controle". Dopo l’uscita di Oi ci aspettiamo una maggiore razionalità del mercato.
Questa crescita si basa su strategie di segmentazione dell'offerta, attraverso l'introduzione di caratteristiche
distintive nell'utilizzo dei servizi dati (per es. utilizzo illimitato dei dati su specifiche app come WhatsApp,
Facebook, Twitter, Netflix, ecc.), nel perseguire una logica di politica "More for More" che mira a garantire una
maggiore stabilità dei prezzi e un’efficace azione di riposizionamento della base clienti su offerte a più alto
valore (voce+dati+bundle con contenuti OTT).
La qualità del servizio continua a essere un elemento di differenziazione. I fornitori di telecomunicazioni che
hanno investito di più nello sviluppo delle reti 4G (copertura e capacità) e nel miglioramento dei processi che
determinano l'esperienza dei clienti avranno una maggiore capacità di applicare prezzi premium, poiché i
clienti aumentano le proprie aspettative e danno sempre più importanza alla qualità dei servizi di dati e ai
contenuti di maggior valore. I principali operatori mobili forniscono già copertura 4G per il 100% della
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Il contesto competitivo
63
popolazione brasiliana (aggiornamento a novembre 2023), con i tre operatori principali che offrono una
disponibilità media del 4G superiore al 94% (secondo il rapporto Open Signal di luglio 2023).
Il 2023 è stato un anno di crescita della copertura 5G e della base clienti. Nel dicembre 2023 la copertura 5G ha
superato le 300 città e la base di clienti ha raggiunto i 20,5 milioni (8,0% del mercato). L'obiettivo finale degli
operatori è quello di aumentare l'ARPU della telefonia mobile grazie al consumo di nuovi servizi abilitati dal 5G
(ad esempio: tariffe basate sulla latenza, funzionalità aggiuntive quali pacchetti di intrattenimento). Si prevede
che il 5G porterà nuove applicazioni per il segmento B2B in molti settori.
La crescita del mercato della banda larga fissa ha registrato un rallentamento nell'ultimo anno, con una
crescita del +4,7% nel dicembre 2023 (anno su anno) a fronte di un +8,9% nel dicembre 2022 (anno su anno),
forse in ragione di numeri inferiori alla realtà comunicati dai fornitori di servizi Internet (ISP) più piccoli. La
crescita deriva principalmente dagli ISP (+1,8 milioni anno su anno nel dicembre 2023, che rappresenta l'86%
della crescita totale del mercato di 2,1 milioni), che tendono a offrire servizi più economici e a raggiungere aree
in cui gli operatori tradizionali hanno infrastrutture limitate, grazie a un mix di crescita organica e acquisizioni
strategiche, che ha portato all'aumento del numero di operatori di mercato forti, ciascuno desideroso di
espandere e rafforzare la propria presenza regionale in tutto il paese. Dal 2021 sono state perfezionate alcune
IPO significative (Brisanet, Unifique e Desktop) oltre ad altri investimenti negli ISP, che hanno portato capitali
per aumentare la copertura. Di conseguenza, per gli operatori storici tradizionali è stato difficoltoso far crescere
la propria base clienti (Oi in calo del 5,2% su base annua, Claro in crescita del 2,3%, Vivo del 4,0% - l'eccezione
è rappresentata da TIM, in crescita del 11,9%). Il tasso di penetrazione della popolazione ha già raggiunto il 65%
circa dei 74 milioni di famiglie ed è iniziata una fase di maturità, ma con margini di crescita nel medio termine
rispetto a molti altri Paesi, sostenuti dal miglioramento della situazione macroeconomica.
In questo contesto, dal 2017 TIM ha adottato una strategia commerciale per ampliare la copertura e la base
clienti, offrendo servizi internet a banda ultra larga, principalmente attraverso FTTH, non solo in alcune delle
più grandi città del Brasile, ma anche in città dove si presentano opportunità per un simile servizio di alta
qualità. Concentrandosi inoltre sulla riduzione dei punti critici per aumentare la retention. TIM ha una base
clienti di oltre 800 mila utenti a dicembre 2023 (crescita del 11,9% anno su anno). Per crescere in modo più
rapido e smart, la strada è stata quella dello scorporo degli asset in fibra e dell'implementazione di un modello
asset light per accelerare l'espansione del footprint. In un recente report di OpenSignal, TIM è stata riconosciuta
al primo posto per qualità costante della banda larga.
C’è anche concorrenza da parte di altri servizi al di fuori del settore delle telecomunicazioni, come i fornitori
OTT globali e locali, che offrono contenuti e servizi basati su internet, comprese chiamate vocali e
messaggistica, senza pagare l'infrastruttura di rete. Le applicazioni OTT sono diventate così importanti per i
clienti che in molti casi vengono offerte dagli operatori di telefonia mobile come servizi gratuiti. Le applicazioni
di comunicazione OTT hanno un modello di business che richiede un aumento del traffico di rete, ma sono le
società di telecomunicazioni che devono finanziare ed effettuare gli investimenti nell'infrastruttura di rete
necessari per gestire l'aumento del traffico internet generato dalle applicazioni OTT.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Il contesto competitivo
64
ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO
CONSOLIDATO
Attivo non corrente
Avviamento: aumenta di 59 milioni di euro, da 19.111 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 19.170 milioni di
euro al 31 dicembre 2023, principalmente per le differenze cambio positive (+40 milioni di euro) relative
all’avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile e per effetto dell'iscrizione dell'Avviamento a
seguito dell'acquisizione del controllo, nell'ambito della Business Unit Domestic, di TS-Way S.r.l. (19 milioni
di euro).
Per maggiori dettagli si rimanda alle Note "Aggregazioni aziendali" e “Avviamento” del Bilancio
consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 534 milioni di euro, da 7.656 milioni di euro di fine
2022 a 7.122 milioni di euro al 31 dicembre 2023, quale saldo fra:
investimenti industriali (+ 912 milioni di euro);
ammortamenti dell'esercizio (-1.540 milioni di euro);
altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 94 milioni di euro).
Le differenze cambio sono positive per 93 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit
Brasile.
Attività materiali: aumentano di 592 milioni di euro, da 14.100 milioni di euro di fine 2022 a 14.692 milioni
di euro al 31 dicembre 2023, quale saldo fra:
investimenti industriali (+2.941 milioni di euro);
ammortamenti dell'esercizio (-2.361 milioni di euro);
altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto positivo di 12 milioni di euro).
Le differenze cambio sono positive per 84 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit
Brasile.
Diritti d’uso su beni di terzi (comprendono principalmente i diritti d'uso su contratti di locazione
immobiliare, connettività di rete e infrastruttrure di telecomunicazioni, ecc.): aumentano di 27 milioni di
euro, da 5.488 milioni di euro di fine 2022 a 5.515 milioni di euro al 31 dicembre 2023, quale saldo fra:
investimenti (+129 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+1.087 milioni di euro); in
particolare, gli incrementi sono relativi per 553 milioni di euro alla Business Unit Domestic e
comprendono il risultato dell' assessment operato dalla Capogruppo TIM S.p.A. sulle durate contrattuali
delle locazioni immobiliari che ha comportato un allungamento di alcune delle stesse con conseguente
incremento dei diritti d'uso e delle passività finanziarie per circa 380 milioni di euro. L'incremento
comprende inoltre 534 milioni di euro riferibile alla Business Unit Brasile e relativo principalmente alla
ricontrattualizzazione di alcuni contratti per siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile;
ammortamenti dell'esercizio (-962 milioni di euro);
dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 227 milioni di euro). Le
differenze cambio sono positive per 77 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit
Brasile.
Patrimonio netto consolidato
Al 31 dicembre 2023 è pari a 17.513 milioni di euro (18.725 milioni di euro al 31 dicembre 2022), di cui 13.646
milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (15.061 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e 3.867 milioni di
euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (3.664 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Più in dettaglio, le
variazioni del patrimonio netto consolidato sono state le seguenti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
A inizio esercizio
18.725
22.039
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(1.035)
(1.912)
Dividendi deliberati da:
(197)
(86)
TIM S.p.A.
Altre società del Gruppo
(197)
(86)
Daphne 3 - deconsolidamento
(1.332)
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto
2
6
Altri movimenti
18
10
A fine esercizio
17.513
18.725
Flussi finanziari
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 dicembre 2023 è pari a 25.656 milioni di euro (25.364 milioni
di euro al 31 dicembre 2022).
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
65
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo dell'esercizio 2023 è positivo
per 2.601 milioni di euro (-625 milioni di euro nell'esercizio 2022 scontando, in particolare, i pagamenti per
l'acquisizione di diritti d'uso di frequenze per servizi di telecomunicazioni in Italia e in Brasile).
Le principali operazioni che hanno inciso sull’andamento dell’indebitamento finanziario netto rettificato sono di
seguito esposte:
Variazione dell’Indebitamento finanziario netto rettificato
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
EBITDA
5.710
5.347
363
Investimenti industriali di competenza
(3.982)
(4.077)
95
Variazione del capitale circolante netto operativo:
503
(1.736)
2.239
Variazione delle rimanenze
(31)
(35)
4
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti
(39)
(81)
42
Variazione dei debiti commerciali
252
398
(146)
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum
(48)
(2.144)
2.096
Altre variazioni di crediti/debiti operativi
369
126
243
Variazione dei fondi relativi al personale
(291)
156
(447)
Anticipo ricevuto su contributi PNRR
758
758
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni
(97)
(315)
218
Operating free cash flow netto
2.601
(625)
3.226
% sui Ricavi
16,0
(4,0)
20,0pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni
11
1.341
(1.330)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori
2
(2)
Investimenti finanziari
(33)
(1.905)
1.872
Pagamento dividendi
(189)
(68)
(121)
Incrementi di contratti di leasing
(1.087)
(832)
(255)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(1.595)
(1.090)
(505)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(292)
(3.177)
2.885
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
(292)
(3.177)
2.885
L'Equity Free Cash Flow dell'esercizio 2023 ammonta a +763 milioni di euro (+624 milioni di euro nell'esercizio
2022). Tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il
rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e
frequenze.
L’Equity Free Cash Flow è determinato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(292)
(3.177)
2.885
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i
rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni
anticipate di operazioni di leasing (+))
785
827
(42)
Pagamento delle licenze TLC e per l’utilizzo di frequenze
48
2.242
(2.194)
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o
cessioni di partecipazioni
33
666
(633)
Pagamento dei dividendi e Change in Equity
189
66
123
Equity Free Cash Flow
763
624
139
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all’EBITDA, hanno in particolare inciso sulla
variazione dell’indebitamento finanziario netto rettificato dell'esercizio 2023 le seguenti voci:
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
66
Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum
Nell'esercizio 2023 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum sono pari a 3.982
milioni di euro (4.077 milioni di euro nell'esercizio 2022).
Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
peso %
peso %
Domestic
3.148
79,1
3.207
78,7
(59)
Brasile
834
20,9
870
21,3
(36)
Altre attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato
3.982
100,0
4.077
100,0
(95)
% sui Ricavi
24,4
25,8
(1,4)pp
In particolare:
la Business Unit Domestic presenta investimenti industriali per 3.148 milioni di euro, con una quota
significativa volta allo sviluppo delle reti FTTC/FTTH. La riduzione di 59 milioni di euro rispetto all’esercizio
2022 è principalmente connessa al completamento nel corso del 2022 da parte di Noovle delle region
connesse alla partnership con Google;
la Business Unit Brasile ha registrato nell'esercizio 2023 investimenti industriali per 834 milioni di euro (870
milioni di euro nell'esercizio 2022). Escludendo l'impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (+6
milioni di euro), gli investimenti industriali si riducono di 42 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022. La
riduzione è dovuta ai minori investimenti connessi all’integrazione delle attività del gruppo Oi e alla rete 4G,
ma parzialmente compensata dall’accelerazione degli investimenti in tecnologia 5G e dalla continua
espansione della tecnologia FTTH-Ultrafibra.
Variazione del Capitale circolante netto operativo
Nell'esercizio 2023 il Capitale circolante netto operativo presenta un aumento di 503 milioni di euro (-1.736
milioni di euro nell'esercizio 2022) ascrivibile principalmente alla variazione dei debiti commerciali (+252 milioni
di euro) e degli altri crediti e debiti operativi (+369 milioni di euro).
Variazione dei fondi relativi al personale
Nell'esercizio 2023 i fondi relativi al personale si riducono di 291 milioni di euro principalmente per l'effetto delle
uscite di personale, dirigente e non dirigente, in base all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n.
92 ed all’ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015, come da accordi siglati con le Organizzazioni Sindacali e
riferiti interamente alle società italiane della Business Unit Domestic.
Anticipo ricevuto su contributi PNRR
Ad agosto 2022 il Gruppo TIM (“TIM”) ha sottoscritto con Infratel (“Ente Concedente”, “EC”) le convenzioni
relative all’aggiudicazione dei 3 bandi infrastrutturali di settore, aventi ad oggetto la concessione di contributi
pubblici per il finanziamento di progetti di investimento, per la realizzazione di nuove infrastrutture di
telecomunicazioni e relativi apparati di accesso.
Nel corso dell'esercizio 2023 il Gruppo ha incassato complessivamente 758 milioni di euro per l’anticipazione sui
fondi PNRR relativi ai 3 bandi infrastrutturali (di cui 488 milioni di euro come crediti finanziari incassati in data 2
gennaio 2024).
Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato del Gruppo
TIM al 31 dicembre 2023.
Investimenti finanziari
Nell'esercizio 2023 sono pari ad un esborso netto di 33 milioni di euro, in dettaglio comprendono:
l'esborso per l'acquisizione del 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l.;
la sottoscrizione della ricapitalizzazione delle società Polo Strategico Nazionale S.p.A. e la sottoscrizione
della ricapitalizzazione delle società TIMFin S.p.A.;
la contribuzione della Business Unit Brasile nel fondo di investimento, focalizzato sulle soluzioni 5G, Upload
Ventures Growth;
l'incasso da parte della Business Unit Brasile di 51 milioni di euro, connesso alla restituzione a fine 2023 di
quota parte del Prezzo di Chiusura Adjusted (Adjusted Closing Price) relativo all'acquisizione effettuata nel
2022 dalla controllata brasiliana TIM S.A. di parte degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi.
Nell'esercizio 2022 ammontavano a 1.905 milioni di euro e comprendevano principalmente l'impatto derivante
dall'acquisizione del 100% del capitale sociale di Cozani RJ Infraestrutura e Rede de Telecomunicações S.A., ora
incorporata in TIM S.A..
Incrementi di contratti di leasing
Nell'esercizio 2023 la voce è pari a 1.087 milioni di euro (832 milioni di euro nell'esercizio 2022) e comprende il
maggior valore di diritti d’uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
67
locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti. Nell'esercizio 2023 ha inciso significativamente
l’assessment sulle durate delle locazioni immobiliari operato dalla Capogruppo TIM S.p.A..
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi
Nell'esercizio 2023 il flusso presenta un saldo negativo per complessivi 1.595 milioni di euro (negativo per 1.090
milioni di euro nell'esercizio 2022). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione
finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non
operativa.
Cessioni di crediti a società di factoring
Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2023
hanno comportato un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 pari a 1.135
milioni di euro (1.155 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Indebitamento finanziario netto
La composizione dell’indebitamento finanziario netto è la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni
15.297
15.259
38
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
5.987
6.480
(493)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
4.743
4.597
146
26.027
26.336
(309)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni
3.266
2.799
467
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
2.505
2.240
265
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
838
870
(32)
6.609
5.909
700
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Totale debito finanziario lordo
32.636
32.245
391
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 
(112)
(49)
(63)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
(1.103)
(1.602)
499
(1.215)
(1.651)
436
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
(1.882)
(1.446)
(436)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
(162)
(69)
(93)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
(689)
(154)
(535)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
(2.912)
(3.555)
643
(5.645)
(5.224)
(421)
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Totale attività finanziarie
(6.860)
(6.875)
15
Indebitamento finanziario netto contabile
25.776
25.370
406
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(120)
(6)
(114)
Indebitamento finanziario netto rettificato
25.656
25.364
292
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato
32.001
31.682
319
Totale attività finanziarie rettificate
(6.345)
(6.318)
(27)
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni
3.266
2.799
467
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
1.166
1.139
27
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
786
856
(70)
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato,
all’integrale copertura del rischio di cambio e all’ottimizzazione dell’esposizione ai tassi di interesse attraverso
opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l’utilizzo di selezionati strumenti finanziari
derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante,
oggetto di copertura.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
68
Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una
composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso
variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito.
Tenuto conto dell’attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine
delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65%-85%
per la componente a tasso fisso e 15%-35% per la componente a tasso variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida “Gestione e controllo dei rischi
finanziari” e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell’indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta,
oltre al consueto indicatore (ridefinito “Indebitamento finanziario netto contabile”), anche una misura
denominata “Indebitamento finanziario netto rettificato”, che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei
mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti
per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti
finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l’Indebitamento finanziario netto rettificato
esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell’IFRS 13 – Valutazione del fair
value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.
Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo “Indicatori alternativi di performance”.
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 25.656 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in
aumento di 292 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (25.364 milioni di euro), quale effetto netto:
della positiva dinamica operativa, comprensiva dell'incasso di complessivi 758 milioni di euro per
l’anticipazione sui fondi PNRR relativi ai 3 bandi infrastrutturali (di cui 488 milioni di euro come crediti
finanziari incassati in data 2 gennaio 2024);
dei fabbisogni connessi alla gestione finanziaria e fiscale, dei debiti per leasing e del pagamento dei
dividendi in Brasile.
Per una migliore comprensione dell’informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di
rappresentazione dell’Indebitamento Finanziario Netto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile
25.776
25.370
406
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(120)
(6)
(114)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato
25.656
25.364
292
Leasing
(5.307)
(5.349)
42
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease
20.349
20.015
334
L’ Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 dicembre 2023 è pari a 25.776 milioni di euro, in aumento di
406 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (25.370 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value
di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione annua di 114 milioni di euro dovuta
alla dinamica dei mercati sui tassi di interesse; tale valutazione rettifica l’Indebitamento Finanziario Netto
contabile non avendo effetti monetari.
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease) al 31 dicembre
2023 risulta pari a 20.349 milioni di euro, in aumento di 334 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (20.015
milioni di euro), quale effetto netto della positiva dinamica operativa a cui si sono contrapposti i fabbisogni
della gestione finanziaria e fiscale e del pagamento dei dividendi in Brasile.
Debito finanziario lordo
Obbligazioni
Le obbligazioni al 31 dicembre 2023 sono iscritte per un importo pari a 18.563 milioni di euro (18.058 milioni di
euro al 31 dicembre 2022). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 18.046 milioni di euro (17.552
milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Relativamente all’evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2023 si segnala quanto segue:
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di emissione
Nuove emissioni
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875%
Euro
850
27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875%
Euro
400
12/4/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
20/7/2023
TIM Brasil Serviços e Participações S.A. 5.000 milioni di BRL
BRL
5.000
31/7/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
28/9/2023
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
69
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25%
Euro
1.000
16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a)
GBP
375
19/5/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,5%
Euro
1.000
19/7/2023
(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di riacquisto
Riacquisti
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625%, scadenza 19/1/2024
Euro
300
20/7/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4%, scadenza 11/4/2024
Euro
300
20/7/2023
Revolving Credit Facility
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 31 dicembre 2023:
(miliardi di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Accordato
Utilizzato
Accordato
Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026
4,0
4,0
Totale
4,0
4,0
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di
una linea “Committed”, le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di
cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of
default, ognuna come definita nel contratto).
Scadenze delle passività finanziarie e costo medio del debito
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente
entro dodici mesi) è pari a 6,72 anni.
Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal
rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a 5,4%, mentre il costo medio del debito di
Gruppo “After Lease” risulta pari a 4,9%.
Attività finanziarie correnti e margine di liquidità
Al 31 dicembre 2023 il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 8.695 milioni di euro ed è
calcolato considerando:
la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per
complessivi 4.695 milioni di euro (5.001 milioni di euro al 31 dicembre 2022), comprensivi anche di 847
milioni di euro (valore nominale) di pronti contro termine scadenti entro giugno 2024;
l’ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente
disponibile.
Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie (correnti e non) di Gruppo in scadenza per i
prossimi 24 mesi.
In particolare:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 2.912 milioni di euro (3.555 milioni di euro al 31 dicembre
2022). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni
bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America
sono stati effettuati con primarie controparti locali;
rischio Paese : gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.
Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.882 milioni di euro (1.446 milioni di euro al 31 dicembre 2022):
tali forme di investimento rappresentano un’alternativa all’impiego della liquidità con l’obiettivo di migliorarne
il rendimento. Comprendono 1.007 milioni di euro di Titoli di Stato detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 509
milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con
un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 366 milioni di euro relativi a impieghi in fondi
monetari effettuati dalla Business Unit Brasile.
Ai fini della determinazione del margine di liquidità, non sono stati considerati i "BTP 15 luglio 2028" detenuti
da Telecom Italia Finance S.A. ed oggetto di accordo di prestito titoli con TIM S.p.A. siglato il 18 ottobre 2023; in
particolare, dei complessivi 131 milioni di euro nominali di titoli oggetto del prestito, una parte corrispondente
di volta in volta ad un controvalore di mercato di 99 milioni di euro è stata costituita in pegno da TIM S.p.A. il 25
ottobre 2023 a fronte di una garanzia bancaria emessa in pari data da MPS a favore dell’INPS, a sostegno
dell’applicazione dell’art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
70
Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto
2011, rappresentano impieghi in “Titoli del debito sovrano”, sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida
per la “Gestione e controllo dei rischi finanziari” di cui il Gruppo TIM si è dotato.
Nel quarto trimestre del 2023 l’indebitamento finanziario netto rettificato diminuisce di 682 milioni di euro
rispetto al 30 settembre 2023 (26.338 milioni di euro), quale effetto netto della positiva dinamica operativa
(comprensiva del citato incasso degli anticipi sui fondi PNRR relativi all'aggiudicazione di 3 bandi infrastrutturali
per complessivi 758 milioni di euro) a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione finanziaria e dei debiti
per leasing.
(milioni di euro)
31.12.2023
30.9.2023
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile
25.776
26.471
(695)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(120)
(133)
13
Indebitamento finanziario netto rettificato
25.656
26.338
(682)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato
32.001
32.451
(450)
Totale attività finanziarie rettificate
(6.345)
(6.113)
(232)
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato
71
TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI 
Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo
Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre
informazioni del Gruppo TIM.
Conto economico separato consolidato
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
(a-b)
(a)
(b)
assolute
%
Ricavi
16.296
15.788
508
3,2
Altri proventi operativi
206
213
(7)
(3,3)
Totale ricavi e proventi operativi
16.502
16.001
501
3,1
Acquisti di materie e servizi
(7.518)
(7.239)
(279)
(3,9)
Costi del personale
(2.987)
(3.180)
193
6,1
Altri costi operativi
(872)
(816)
(56)
(6,9)
Variazione delle rimanenze
47
22
25
Attività realizzate internamente
538
559
(21)
(3,8)
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
5.710
5.347
363
6,8
Ammortamenti
(4.863)
(4.777)
(86)
(1,8)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(11)
36
(47)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT)
836
606
230
38,0
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(29)
23
(52)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
53
206
(153)
Proventi finanziari
1.095
1.115
(20)
(1,8)
Oneri finanziari
(2.835)
(2.538)
(297)
(11,7)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(880)
(588)
(292)
(49,7)
Imposte sul reddito
(227)
(2.066)
1.839
89,0
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.107)
(2.654)
1.547
58,3
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell’esercizio
(1.107)
(2.654)
1.547
58,3
Attribuibile a:
Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
1.484
50,7
Partecipazioni di minoranza
334
271
63
23,2
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
72
Conto economico complessivo consolidato
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico
Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell’Utile (perdita) dell'esercizio, come da Conto Economico
Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli
Azionisti.
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell’esercizio
(a)
(1.107)
(2.654)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
3
(2)
Effetto fiscale
(b)
3
(2)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
(8)
77
Effetto fiscale
(17)
(c)
(8)
60
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(5)
58
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
43
(130)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
(9)
21
Effetto fiscale
(1)
4
(f)
33
(105)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
(382)
488
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
192
(235)
Effetto fiscale
45
(61)
(g)
(145)
192
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere
189
597
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h)
189
597
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
77
684
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
72
742
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+m)
(1.035)
(1.912)
Attribuibile a:
Soci della Controllante
(1.432)
(2.365)
Partecipazioni di minoranza
397
453
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
73
Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazioni
(a)
(b)
(a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento
19.170
19.111
59
Attività immateriali a vita utile definita
7.122
7.656
(534)
26.292
26.767
(475)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà
14.692
14.100
592
Diritti d’uso su beni di terzi
5.515
5.488
27
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
537
539
(2)
Altre partecipazioni
140
116
24
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva 
112
49
63
Altre attività finanziarie non correnti
1.103
1.602
(499)
Crediti vari e altre attività non correnti
2.187
2.365
(178)
Attività per imposte anticipate
701
769
(68)
4.780
5.440
(660)
Totale Attività non correnti
(a)
51.279
51.795
(516)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino
345
322
23
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
4.699
4.539
160
Crediti per imposte sul reddito
191
147
44
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
162
69
93
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
2.571
1.600
971
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
2.912
3.555
(643)
5.645
5.224
421
Sub-totale Attività correnti
10.880
10.232
648
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti
(b)
10.880
10.232
648
Totale Attività
(a+b)
62.159
62.027
132
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
74
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazioni
(a)
(b)
(a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
13.646
15.061
(1.415)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.867
3.664
203
Totale Patrimonio netto
(c)
17.513
18.725
(1.212)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
21.284
21.739
(455)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
4.743
4.597
146
Fondi relativi al personale
511
684
(173)
Passività per imposte differite
83
84
(1)
Fondi per rischi e oneri
679
910
(231)
Debiti vari e altre passività non correnti
1.326
1.146
180
Totale Passività non correnti
(d)
28.626
29.160
(534)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
5.771
5.039
732
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
838
870
(32)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
9.384
8.199
1.185
Debiti per imposte sul reddito
27
34
(7)
Sub-totale Passività correnti
16.020
14.142
1.878
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti
(e)
16.020
14.142
1.878
Totale Passività
(f=d+e)
44.646
43.302
1.344
Totale Patrimonio netto e passività
(c+f)
62.159
62.027
132
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
75
Rendiconto finanziario consolidato
(milioni di euro)
2023
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.107)
(2.654)
Rettifiche per:
Ammortamenti
4.863
4.777
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni)
(6)
9
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite)
148
2.645
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(35)
(242)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
29
(23)
Variazione dei fondi relativi al personale
(291)
156
Variazione delle rimanenze
(31)
(35)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti
(39)
(81)
Variazione dei debiti commerciali
191
484
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito
(21)
(478)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività
243
337
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
3.944
4.895
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(3.969)
(6.305)
Contributi in conto impianti incassati
758
3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
19
(1.316)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni
(49)
(26)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
(1)
(919)
969
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
1.278
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
11
62
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(4.149)
(5.335)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre
241
(436)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
4.037
2.288
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
(4.607)
(4.615)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non
68
(36)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
2
Dividendi pagati
(189)
(68)
Variazioni di possesso in imprese controllate
(6)
(4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(456)
(2.869)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
(661)
(3.309)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio
(f)
3.555
6.904
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g)
18
(40)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio
(h=e+f+g)
2.912
3.555
(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 2.342 milioni di euro nel 2023 (3.042 milioni di euro nel 2022) e rimborsi di titoli negoziabili per
1.995 milioni di euro nel 2023 (3.924 milioni di euro nel 2022), relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A...
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
76
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d’uso su beni di terzi
(milioni di euro)
2023
2022
Acquisti di attività immateriali
(912)
(1.128)
Acquisti di attività materiali
(2.941)
(2.828)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
(1.216)
(953)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(5.069)
(4.909)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
1.100
(1.396)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(3.969)
(6.305)
Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato
(milioni di euro)
2023
2022
Imposte sul reddito (pagate)/incassate
(117)
164
Interessi pagati
(2.103)
(1.668)
Interessi incassati
597
562
Dividendi incassati
20
155
Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette
(milioni di euro)
2023
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento
3.555
6.904
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.555
6.904
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento
2.912
3.555
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.912
3.555
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell’ambito della Nota “Indebitamento
finanziario netto” del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
77
Altre informazioni
Consistenza media retribuita del personale
(unità equivalenti)
2023
2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Consistenza media retribuita–Italia
33.983
36.866
(2.883)
Consistenza media retribuita–Estero
9.162
9.046
116
Totale consistenza media retribuita (1)
43.145
45.912
(2.767)
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 31 unità medie in Italia nell'esercizio 2023; 15 unità medie in Italia nell'esercizio
2022.
Organico a fine esercizio
(unità)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Organico – Italia
37.670
40.752
(3.082)
Organico – Estero
9.510
9.640
(130)
Totale organico a fine esercizio (1)
47.180
50.392
(3.212)
(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 31 unità in Italia al 31.12.2023; 15 unità in Italia al 31.12.2022).
Organico a fine esercizio - dettaglio per Business Unit
(unità)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Domestic
37.901
40.984
(3.083)
Brasile
9.267
9.395
(128)
Altre attività
12
13
(1)
Totale
47.180
50.392
(3.212)
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati
78
INDICATORI AFTER LEASE
Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione
patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli
IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell’adozione dell’IFRS 16 il Gruppo
TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
EBITDA AFTER LEASE GRUPPO TIM
(milioni di euro)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni
2023
2022
Variazioni
assolute
%
assolute
%
EBITDA ORGANICO  esclusa componente non ricorrente
1.596
1.495
101
6,8
6.383
6.039
344
5,7
Canoni per leasing
(269)
(282)
13
4,6
(1.079)
(1.038)
(41)
(3,9)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL)
1.327
1.213
114
9,4
5.304
5.001
303
6,1
EBITDA AFTER LEASE DOMESTIC
(milioni di euro)
4° Trimestre                               
2023
4° Trimestre                               
2022
Variazioni
2023
2022
Variazioni
assolute
%
assolute
%
EBITDA ORGANICO  esclusa componente non ricorrente
1.012
959
53
5,5
4.242
4.173
69
1,7
Canoni per leasing
(140)
(131)
(9)
(6,9)
(535)
(512)
(23)
(4,5)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL)
872
828
44
5,3
3.707
3.661
46
1,3
EBITDA AFTER LEASE BRASILE
(milioni di euro)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazioni
2023
2022
Variazioni
assolute
%
assolute
%
EBITDA ORGANICO  esclusa componente non ricorrente
587
536
51
9,5
2.149
1.874
275
14,7
Canoni per leasing (*)
(129)
(151)
22
14,6
(544)
(526)
(18)
(3,4)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL)
458
385
73
18,2
1.605
1.348
257
18,8
(*) Nell'esercizio 2023 non includono le penali (circa 238 milioni di reais; circa 44 milioni di euro) connesse al decommissioning plan conseguente all’acquisizione
delle attività mobili del gruppo Oi.
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
25.656
25.364
292
Leasing
(5.307)
(5.349)
42
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease
20.349
20.015
334
EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM
(milioni di euro)
4° Trimestre                                 
2023
4° Trimestre                                 
2022
Variazione
2023
2022
Variazione
Equity Free Cash Flow
1.001
363
638
763
624
139
Variazione contratti di Leasing (quota capitale)
(158)
(154)
(4)
(827)
(650)
(177)
Equity Free Cash Flow After Lease
843
209
634
(64)
(26)
(38)
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Indicatori After Lease
79
ASPETTI DI SOSTENIBILITA'
L'analisi di materialità
Nel corso del 2023, come previsto dal D.Lgs. 254/2016, TIM ha condotto l’Analisi di Materialità, processo alla
base della Rendicontazione Non Finanziaria. L’analisi è stata realizzata secondo gli standard della Global
Reporting Initiative (“GRI”) attraverso un processo di identificazione dei temi materiali basato sul principio
della rilevanza d’impatto, ovvero della valutazione dell’impatto - effettivo o potenziale, negativo o positivo -
che il Gruppo può generare sull’economia, la società e l’ambiente per ciascun tema materiale individuato.
I temi sono stati selezionati attraverso una piattaforma di analisi che raccoglie e analizza un numero
consistente di fonti documentali del settore di riferimento, dei principali peer per il business del Gruppo e dei
principali social media, garantendo una base informativa solida e costantemente aggiornata. Il processo ha
visto, inoltre, la partecipazione attiva della funzione Enterprise Risk Management per la valutazione dei rischi
connessi ai temi individuati.
Processo di identificazione dei temi materiali
I temi materiali 2023 sono stati individuati sulla base di una solida base documentale che considera le
tematiche ESG specifiche del settore Technology & Telecommunication, il contesto operativo e strategico del
Gruppo TIM, le sue relazioni di business, i peer di settore e ogni altra organizzazione rilevante. Il ricorso
all’intelligenza artificiale ha garantito il reperimento di informazioni costantemente aggiornate nonché un
continuo monitoraggio dei media per raccogliere il sentiment degli stakeholder.
L’analisi è stata svolta con il coinvolgimento del Top Management di TIM, dei membri del Comitato di
Sostenibilità e di un campione significativo di rappresentanti di tutte le categorie di stakeholder realizzando
quasi 1.000 interviste, in modalità diretta o online, che hanno permesso di valutare e misurare gli impatti
associati a ciascun tema.
Gli stakeholder coinvolti rappresentano le otto categorie identificate dal Gruppo: Clienti, Fornitori, Comunità
Finanziaria, Enti Regolatori, Società Civile, Business Community di settore, Media e Persone TIM.
L’individuazione e la valutazione delle categorie è avvenuta con un assessment annuale, condotto secondo le
specifiche dello standard internazionale di Accountability AA100SES, che il Gruppo TIM realizza al fine di
cogliere al meglio l’evoluzione delle sue relazioni aziendali.
Per ciascun tema materiale sono stati identificati gli impatti - negativi o positivi, effettivi o potenziali - che
TIM può avere sull'economia, l'ambiente e le persone, analizzando le attività del Gruppo, le sue relazioni di
business e i possibili effetti generati o indotti direttamente o indirettamente e sintetizzando le risultanze
dell’analisi documentale, del sentiment raccolto dai media e le evidenze emerse dallo stakeholder engagement
al quale è stato assegnato peso maggiore. Il processo ha coinvolto anche la funzione Enterprise Risk
Management per verificare che i temi materiali individuati ricadano nell’ambito dei rischi ESG presidiati dal
Sistema di Risk Management.
Nel 2023, fermo restando che non si sono rilevate variazioni sostanziali rispetto al precedente esercizio, si è
proceduto ad una ottimizzazione ed una riclassificazione dei temi materiali che ha determinato il passaggio da
16 a 10 temi materiali.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Aspetti di sostenibilità
80
I risultati in sintesi
I 10 temi materiali identificati con l’Analisi di Materialità condotta sono elencati di seguito con l’evidenza del
tipo di impatto identificato.
GRI 3.2 Elenco temi materiali_2023.jpg
I temi prioritari per il Gruppo TIM e per i propri stakeholder insistono su 10 dei 17 Obiettivi di Sviluppo
Sostenibile al cui raggiungimento TIM ritiene di poter contribuire attraverso le proprie persone, tecnologie e
servizi, adottando policy che promuovono e tutelano i diritti umani e l’ambiente.
Nello specifico i Goal rilevanti sono:
n. 3: Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
n. 4: Istruzione di qualità;
n. 5: Parità di genere;
n. 7: Energia pulita e accessibile;
n. 8: Lavoro dignitoso e crescita economica;
n. 9: Imprese, innovazione e infrastrutture;
n. 10: Ridurre le disuguaglianze;
n. 11: Città e comunità sostenibili;
n. 12: Consumo e produzione responsabili;
n. 13: Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le sue conseguenze;
n. 16: Pace, Giustizia e Istituzioni solidi;
n. 17: Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Validazione e Review
La validazione dei temi materiali e dell’intero processo di analisi di materialità è stata effettuata dalla
funzione Sustainability di Corporate Communication & Sustainability che si è avvalsa del supporto di esperti
interni ed esterni. I risultati esposti in tabella sono stati poi sottoposti alla validazione da parte del Comitato
Sostenibilità e del Comitato Controllo e Rischi.
L’analisi di materialità costituisce la base della Dichiarazione Non Finanziaria 2023 e della costruzione del Piano
Strategico ESG del Gruppo.
La fase di review verrà realizzata come attività preparatoria del prossimo ciclo di rendicontazione con
l’obiettivo di sottoporre i risultati delle analisi aggiornate a specifiche attività di stakeholder engagement.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Aspetti di sostenibilità
81
INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO
Il 2023 ha visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento
tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione, forte dei suoi TIM Innovation Labs, con sedi
a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un
vantaggio competitivo per l’Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del
valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line che di aumento dell’efficienza dell’Azienda. Più
in generale nelle attività di Ricerca e Sviluppo TIM impegna 1.450 persone in Italia.
TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:
alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione,
ecc.) per favorire l’incontro della “domanda” e dell'“offerta”;
alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici;
ad un approccio orientato al modello di piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai
soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi
digitali.
L’innovazione di rete e i servizi 5G based
Decine di miliardi di device e sensori applicati a cose e persone, con connessione ad altissime prestazioni che
genereranno un numero sempre crescente di dati, accompagnando l’evoluzione della società digitale dei
prossimi 20 anni, dalla mobilità urbana alla sicurezza, dall’e-government alla salute, dal monitoraggio
ambientale ai trasporti, fino all’offerta turistica e all’entertainment. Questo l’impatto del 5G, tecnologia
fondamentale per una serie di servizi digitali grazie a una velocità che raggiungerà i 10Gbps, con una latenza di
1 millisecondo.
TIM guida a livello mondiale l’innovazione tecnologica 5G e in questo ruolo l’azienda, con un importante
investimento, si è aggiudicata le migliori frequenze messe in gara dal MISE con l’obiettivo di sviluppare gli asset
infrastrutturali necessari per la crescita dei nuovi business, cogliendo anche i recenti vantaggi legati ai fondi
messi a disposizione dal PNRR per la creazione di nuove reti 5G nel Paese.
Relativamente ai piani 5G Backhauling e 5G Copertura, le realizzazioni sono in linea con i target previsti dal
PNRR.
A maggio la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), assistita con una garanzia al 60% da SACE, ha
confermato l’impegno al fianco di TIM nello sviluppo delle infrastrutture di rete di ultima generazione,
attraverso un finanziamento da 0,36 miliardi di euro, dedicato al potenziamento della copertura 5G in Italia. Il
finanziamento consentirà al Gruppo TIM di avere accesso a uno strumento di debito a condizioni più favorevoli
rispetto a quelle offerte dal mercato e conferma la strategicità degli investimenti di ampliamento della
copertura 5G sul territorio nazionale entro fine 2025 in capo a TIM.
TIM è stato il primo operatore ad attivare un’antenna 5G in Italia su onde millimetriche, il primo a coprire in 5G
l’intera Repubblica di San Marino e il primo ad aver mostrato in Italia il funzionamento di un’auto
completamente guidata da remoto con il 5G (insieme a Ericsson e al Comune di Torino), tra i primi in Europa a
realizzare un concerto-evento dal vivo con tecnologia 5G a onde millimetriche e in realtà immersiva (in
collaborazione con Qualcomm) nell’Anfiteatro di Pompei.
TIM ha già raggiunto a Milano oltre il 90% di copertura con il 5G. Il servizio è disponibile nelle principali città e in
oltre 2.300 Comuni per cittadini e imprese ad una velocità fino a 2 Gigabit al secondo.
Per il dettaglio di ulteriori località 5G consultare il seguente link https://www.tim.it/fisso-e-mobile/mobile/
mappa-copertura-mobile.
TIM continuerà ad estendere la copertura in 5G, con l’obiettivo di raggiungere il 90% della popolazione entro il
2025, come previsto dal nuovo piano strategico.
Potranno beneficiare del 5G molti comuni avvalendosi anche di connessioni superveloci grazie alla soluzione
FWA (Fixed Wireless Access). 
Oggi il Gruppo TIM con oltre 23 milioni di chilometri di fibra posata sul territorio nazionale raggiunge con servizi
di banda ultralarga oltre 5.750 comuni italiani in cui sono disponibili i servizi a beneficio di cittadini, imprese e
pubbliche amministrazioni. La copertura FTTx è di circa il 95% delle linee attive. La rete mobile 4G di TIM
raggiunge oltre il 99% della popolazione (dati ottobre 2023).
Entro il 2025 il Gruppo ha l’obiettivo di raggiungere in FTTH il 48% delle unità immobiliari del Paese.
TIM è stato anche il primo operatore in Italia e tra i primi in Europa a lanciare in oltre 30 città l’offerta,
consumer e business, con connessioni in fibra FTTH ad elevate prestazioni fino a 10 Gigabit al secondo grazie
alla tecnologia XGS-PON (10 Gigabit capable Symmetric Passive Optical Network).
I benefici del 5G saranno evidenti per:
consumatori – potranno disporre di una vasta gamma di servizi innovativi basati sull’Internet of Things con
device connessi a sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, elettrodomestici e
telecamere. Inoltre, si potranno vivere esperienze immersive in 3D nell’entertainment grazie alla bassa
latenza e all’alta capacità di banda del 5G;
imprese - saranno abilitati nuovi processi produttivi che grazie alle caratteristiche della tecnologia 5G e al
connubio con l’intelligenza artificiale, Cloud e Smart robotics avranno una maggiore efficienza, affidabilità e
sicurezza;
cittadini - le smart city diventeranno realtà grazie alla disponibilità dei dati forniti da milioni di sensori
applicati agli oggetti (es. pali della luce, semafori, ecc.) collegati in rete. Ogni comune potrà avere così una
propria Control Room.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
82
Le più recenti applicazioni e scenari d’uso del 5G di TIM
Offerta rete privata 5G per le imprese
TIM propone l’offerta di rete 5G privata per tutti i clienti che hanno necessità di connettività dedicata. La
soluzione garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, componenti per
ottimizzare il successo competitivo in molti settori del mercato.
Auto, Trasporti e Porti
Da dicembre 2022 TIM e Google Cloud hanno lanciato la prima piattaforma in Italia che abilita la smart mobility
su tecnologia Edge Cloud 5G di TIM e che renderà possibile lo sviluppo di nuove applicazioni dedicate alle auto
connesse e al trasporto intelligente. Il progetto utilizza la rete 5G di TIM nell’area di Bologna e Modena e
consentirà al MASA (Modena Automotive Smart Area) e all’Università di Modena e Reggio Emilia di provare le
nuove soluzioni per le auto a guida autonoma ed assistita e applicazioni di cloud mobility evolute, che
richiedono una comunicazione dinamica e ultrasicura tra i veicoli e l’infrastruttura stradale e l’integrazione con
i sistemi della smart city.
Da giugno 2022 TIM partecipa alla sperimentazione "5G-Carmen", un progetto transfrontaliero sui servizi di
guida autonoma e assistita, sviluppati sulla rete mobile 5G lungo il tratto autostradale al confine tra Italia,
Austria e Germania. Il test ha dimostrato una continuità di servizio per tutti gli automobilisti che si
spostavano da un paese all'altro, garantendo il roaming con lo stesso livello di qualità del servizio garantito
agli utenti nazionali. Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, coordinato dalla Fondazione Bruno
Kessler, vede la collaborazione di altri operatori e player del settore.
TIM ha realizzato la copertura 5G dedicata al test site sulla A35 Brebemi dedicato alla realizzazione e
testing di un innovativo sistema di spire posizionate sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia
necessaria ai mezzi (auto, camion, bus). Un sistema di mobilità a "zero emissioni", che include differenti
elementi studiati dalle eccellenze industriali coinvolte per interagire tra loro, quali asfalto, centraline, cavi,
veicoli elettrici e connettività 5G.
TIM è capofila del consorzio che sta lavorando al progetto 5G MASS (Maritime Autonomous Surface Ship),
finanziato dalla European Space Agency (ESA), e di cui fanno parte anche CNIT, Cetena, Flysight e Grimaldi.
Il progetto prevede di realizzare una Rete Privata 5G ad alta capacità e bassa latenza per supportare lo use
case di attracco assistito di una nave della flotta ECO di Grimaldi all’interno del Porto di Livorno, grazie allo
scambio continuo di informazioni della nave con la rete. I porti, essenziali per l’economia europea, devono
gestire sempre maggiori volumi di merci e considerare sempre più la necessità di digitalizzare le operazioni
di carico e scarico, favorendo anche l’accorciamento dei tempi di ingresso e uscita dal porto. Per maggiori
dettagli si veda https://www.timenterprise.it/approfondimenti/tim-enterprise-rete-privata-5g-livorno. 
Smart City
A Venezia la Control Room per la smart city del futuro, unica in Italia, riunisce in una "cabina di regia" soluzioni
per migliorare la mobilità e la sicurezza della città realizzando un modello di intelligenza urbana basato su
tecnologie abilitanti quali IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud.
TIM Enterprise ha reso possibile l’implementazione del progetto con la soluzione TIM Urban Genius sviluppata
in collaborazione con Olivetti, società del Gruppo specializzata nell’IoT. "TIM Urban Genius" è una consolle,
dotata delle migliori tecnologie digitali, che realizza un modello di smart city sostenibile in grado di rispondere
anche ad eventi improvvisi, a supporto delle Amministrazioni, dei cittadini e a beneficio della collettività e già
adottata da diversi comuni di grandi e piccole dimensioni. "TIM Urban Genius" utilizza le più moderne
tecnologie di Information Technology, in particolare Big Data e Video Analytics e Machine Learning, Internet of
Things, Cloud Computing e 5G per fornire informazioni e previsioni in tempo reale, a supporto delle decisioni 
delle Amministrazioni per il controllo e la misura dello stato della città, del traffico stradale e acqueo, per il
governo dei flussi e per l’assistenza alla mobilità dei cittadini, consentendo di intervenire rapidamente o in
anticipo in situazioni di necessità e di ottimizzare la pianificazione dei servizi.
In questo ambito, oltre a Venezia, sono stati avviati altri progetti come quello a Cairo Montenotte, che ha
l’obiettivo di migliorare la mobilità e la sicurezza urbana e il più recente ad Assisi, per rilevare le presenze
turistiche nella città, basato su un particolare algoritmo che consente di analizzare numeri e provenienze,
partendo dai dati raccolti dalla rete telefonica mobile, in modalità anonima e nel pieno rispetto della privacy.
TIM è partner del nuovo laboratorio urbano di Torino "La Casa delle tecnologie emergenti - CTE Next" per lo
sviluppo di settori strategici come la mobilità intelligente, l'industria 4.0 e i servizi urbani innovativi. Si tratta di
un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM.
TIM è (dal 2022) partner della CTE COBO, Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna, che
rappresenta un’infrastruttura tecnologica diffusa sul territorio dell’Emilia-Romagna, volta a portare
innovazione e crescita sostenibile in settori strategici come: Industria 4.0, Industria Culturale e Creativa e Servizi
urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate
dal 5G di TIM per lo sviluppo dei servizi digitali di nuova generazione.
Turismo, Cultura & Entertainment
Le nuove tecnologie di extended reality (realtà estesa) rappresentano valide alternative di contatto con
spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del
territorio e della cultura.
La piattaforma tecnologica consente la creazione e la personalizzazione delle esperienze di realtà aumentata e
virtuale e nasce da sperimentazioni realizzate dall’area Innovazione di TIM. Attualmente queste soluzioni
innovative sono a catalogo nell’offerta di TIM Enterprise.
A dicembre 2023, TIM Enterprise ha presentato a Firenze, insieme a Opera di Santa Croce, un progetto che
consente di unire cultura e tecnologia per valorizzare il patrimonio artistico italiano.
Per tutto il 2024 i visitatori potranno apprezzare le opere presenti all’interno del Complesso Monumentale
di Firenze in una modalità innovativa utilizzando smartphone 5G a onde millimetriche alimentate da
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
83
Qualcomm Technologies, sui quali è installata un’applicazione di realtà aumentata sviluppata da Live
Reply. Un nuovo modo di vivere l’arte reso possibile grazie all’elevata capacità di banda e minima latenza
della tecnologia 5G a onde millimetriche di TIM e alle soluzioni di Extended Reality di TIM Enterprise.
A ottobre 2023, TIM è partner della CTE di Napoli la Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE), un centro di
innovazione avanzata nel settore delle industrie culturali e creative in via di realizzazione nella zona di
Napoli Est. TIM realizzerà un’infrastruttura di rete 5G indoor dedicata al nuovo centro tecnologico.
L’infrastruttura è finalizzata a supportare la sperimentazione dei servizi delle aziende che aderiscono al
progetto.
A luglio 2023 - The Jackal Meta-Show. 4 attori, 2 robot, infiniti universi è una commedia ambientata nel
multiverso e trasmessa in live streaming, con protagonisti i The Jackal e attori meta-umani. TIM in questo
progetto - che si è classificato al primo posto nel bando 5G audiovisivo finanziato dal Ministero delle
Imprese e del Made in Italy - come partner tecnologico ha contribuito alla realizzazione dello spettacolo in
diretta streaming a 360°, mettendo a disposizione la rete 5G. In particolare, per le riprese effettuate sui due
set (Roma e Frosinone dove si tenuto lo show) è stata utilizzata una rete privata 5G TIM in grado di
garantire la perfetta sincronia degli spostamenti degli attori sui diversi set come se fossero in un unico
ambiente. Con questa sperimentazione si sono testate le applicazioni del 5G nel contesto
dell’intrattenimento, dove si richiedono velocità di trasmissione elevate e bassa latenza. Grazie alle
caratteristiche della rete 5G, la soluzione proposta ha permesso la fruizione ad altissima qualità di
contenuti audiovisivi prodotti in luoghi differenti - come se fossero realizzati in un unico contesto - e diffusi
in modalità live.
A giugno 2023 il Gruppo TIM per la 1° tappa del Giro d’Italia Under 23 di Aglièm ha realizzato una
piattaforma che unisce 5G, Cloud e Intelligenza Artificiale, per far vivere agli appassionati un’esperienza
ancora più ricca di contenuti durante la competizione sportiva. Messe in campo riprese video con un
innovativo sistema multiview live 5G e Cloud utilizzando zainetti tecnologici posizionati su moto ed
elicottero per seguire i ciclisti nel corso della gara. Inoltre, un’App ha consentito di scegliere su device più
inquadrature in tempo reale, con la possibilità di visualizzare gli highlight più interessanti dell'evento,
selezionati da un algoritmo di Intelligenza Artificiale.
Da febbraio 2023 TIM partecipa al progetto Opificio Digitale per la cultura – Casa delle Tecnologie di
Genova, in cui grazie alle proprie soluzioni tecnologiche e applicative 5G, IoT e XR contribuisce alle attività
di conservazione e fruibilità del patrimonio culturale, della sicurezza e della logistica, in collaborazione con
il Comune di Genova e con l’Università di Genova.
Automazione e robotica industriale
Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore
efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L‘utilizzo di una
connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e
sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.
A gennaio 2023 TIM Enterprise ha avviato la partnership con Ilmea, azienda metalmeccanica di Boncore nel
Salento, tra le prime in Italia a dotarsi di una rete privata 5G. La soluzione Private Network 5G di TIM abilita
l’interconnessione delle macchine e la produzione di dati funzionale agli obiettivi di business, con tutti i
vantaggi del 5G su un perimetro privato: alta sicurezza, velocità, bassa latenza e flessibilità. Questo servizio
risponde alla crescente necessità delle aziende di accelerare il processo di digitalizzazione e modernizzare
le catene produttive.
Al BI-REX di Bologna è stata inaugurata la rete privata virtuale 5G di TIM che connetterà le tecnologie
presenti nella Linea Pilota del Centro di Competenza ad alta specializzazione per l'Industria 4.0. La rete
privata virtuale 5G di TIM dedicata garantirà connessione stabile, a bassa latenza e ampiezza di banda,
necessarie al funzionamento ottimale della Linea Pilota del centro bolognese, focalizzato sulle aree di
sviluppo Big Data, Additive Manufacturing, Robotica, Finitura e metrologia. Un "Innovation hub" dove sono
impiegate le soluzioni tecnologiche più all’avanguardia abilitate dal 5G.
TIM, con EXOR International, connette a Verona la prima fabbrica in 5G: la prima smart factory italiana
connessa grazie alla rete privata 5G di TIM che consentirà di sviluppare innovative soluzioni ’Industry 4.0.
Ottimizzati i processi sfruttando la bassissima latenza e il massimo livello di sicurezza e affidabilità che
caratterizzano le coperture indoor dedicate. In questo modo si garantisce una maggiore efficienza e viene
migliorato in modo significativo il ciclo produttivo.
TIM, insieme a Ericsson, Google, CIM4.0 e Reply hanno sperimentato un’innovativa soluzione per
l’automazione del "Network Slicing 5G", rendendo disponibili diverse applicazioni in ambito Industry 4.0 e
consentendo alle imprese manifatturiere di migliorare la propria capacità produttiva. Altro use case è
quello sperimentato da TIM, con CIM4.0, Santer Reply e Prima Industrie, nell’ambito del progetto finanziato
"5G For Factory". La sperimentazione, applicata alla filiera di Additive Manufacturing, ha utilizzato le
potenzialità del 5G in termini di bassa latenza, elevata banda, sensoristica, flessibilità di riconfigurazione e
sicurezza. Queste caratteristiche sono state abilitate anche dal contemporaneo impiego delle
infrastrutture di Edge Computing. Lo use case è relativo al monitoraggio remotizzato delle stampanti 3D
nel corso del loro processo produttivo.
Smart Agriculture
TIM Enterprise offre TIM Easy Farm, il servizio di agricoltura di precisione, farm management e tracciabilità della
filiera sviluppato con Olivetti per le aziende del settore agroalimentare. Grazie alla connettività evoluta e alle
più innovative tecnologie quali droni e sensori IoT, Big Data Analytics, intelligenza artificiale e blockchain, TIM
Easy Farm consente di ottimizzare le operazioni sul campo e le risorse impiegate, ottenendo una riduzione dei
costi, una maggiore qualità e sostenibilità della produzione e la certificazione dell’attività svolta attraverso
tutta la filiera, dal campo alla tavola.
L’innovazione e la ricerca con le Università
Nel 2023 le attività di ricerca e sviluppo si sono fortemente concentrate su un modello che garantisce una
visione di eco-sistema che persegue l’Open Innovation anche attraverso la collaborazione con alcuni Atenei di
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
84
eccellenza. Il 2023 ha visto, infatti, TIM concentrata nella creazione di un vero e proprio “Open Innovation
Ecosystem” incentrato sulla collaborazione con alcune Università italiane proprio per sviluppare nuovi Open
Lab e Progetti di Ricerca, anche attraverso la contribuzione a PhD per interiorizzare conoscenze specialistiche,
ma anche per la condivisione di trend tecnologici forieri di nuove opportunità di crescita all’interno di un
mercato sempre più globale.
Open Innovation si innesca quindi in un ecosistema integrato con le direzioni strategiche europee ed italiane
costituito da commesse, dottorati, PoC, sviluppo di prototipi-demo, Community Open Source, progetti finanziati
e dissemination.
La ricerca con le Università per Innovation del 2023 ha individuato specificamente dei veri e propri percorsi
strutturati su alcune tematiche di medio-lungo termine per complementare ed arricchire il know-how interno e
costruire una visione d’insieme a 360°:
impostare percorsi e collaborazioni di medio termine;
continuità delle Convenzioni di ricerca con specifici Accordi Quadro con:
Politecnico di Torino con 14 progetti di ricerca su AI&Big Data, Edge&Cloud, IoT, Mobility, Industry,
SDN&Optics, Quantum&CyberSec, Radio Evolution;
Università di Catania con 4 progetti su AI&BigData, IoT, Mobility.
Università di Milano con 2 studi rivolti alla modellazione e design di un simulatore 5G con funzionalità
avanzate di telco edge node. In particolare, la modellazione di un simulatore 5G compatibile con le
specifiche delle reti TIM in grado di supportare nodi di Mobile Edge Computing.
Università di Napoli Federico II con un’attività di ricerca e prototipazione per la definizione di modelli di
servizi innovativi, abilitati dalle tecnologie emergenti, attraverso la tecnologia 5G utilizzando devices di
ultimissima generazione per interagire con gli spazi urbani in maniera innovativa e per migliorare la
sostenibilità delle città coinvolgendo il settore pubblico, privato ed i cittadini, e adottando un approccio
fortemente data-driven e l’utilizzo di enabler tecnologici di ultima generazione.
continuazione dei contratti di ricerca con:
il CNIT sul tema del 5G con lo scopo di definire e realizzare un ambiente simulato ("Environment")
realistico grazie all’utilizzo sinergico di campagne di misura dei dati MDT, dei dati prestazionali di rete
(KPI di cella) e del software di simulazione elettromagnetica delle reti radiomobili TIMPLAN di TIM;
Università di Torino con uno studio e sperimentazione dei Large Language Model applicati alla gestione
dei documenti, tenendo in considerazione sia aspetti tecnici relativi al Natural Language Processing sia
aspetti di Human in the Loop riguardanti l’interazione con queste tecnologie (prompt design and
engineering).
Università di Trento con 2 progetti di ricerca sul tema del Radio Evolution per lo sviluppo di applicazioni
di ottimizzazione del beamformig in architettura ORAN.
Alcuni numeri:
collaborazioni di ricerca per circa 797.000 euro annui di commesse su tutti i temi tecnologici di rete fissa,
mobile, cloud, AI, energia, IoT, Mobility, Industry con diversi Dipartimenti per un totale di 25 progetti di
ricerca specifici;
le testimonianze di ricercatori TIM a vario titolo nei corsi universitari;
10 PhD finanziati da TIM;
Quantum Academy (prima in Italia);
la collaborazione nei progetti Europei e Nazionali, dal programma Horizon a Restart;
una proficua collaborazione con l’ecosistema di ricerca in cinque Centri di Competenza Industria 4.0 (Birex,
CIM 4.0, Smact, Artes, Meditech) e nelle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE Next di Torino, Genova,
Cagliari, Bologna) promosse dal MIMIT.  Le collaborazioni prevedono la realizzazione di coperture radio 5G
ad alte prestazioni, come la rete di accesso di tipo pubblica, che consente l’accesso sia a piattaforme
messe a disposizione da TIM, che ad applicativi disponibili su Internet, o reti di accesso di tipo privato, che
dedicano la capacità disponibile ai soli utenti coinvolti, dando accesso ad applicativi disponibili localmente.
Gli use case sono focalizzati in ambito Musei e Beni Culturali, Smart City, Industry 4.0 e Urban Air Mobility
con lo sviluppo e integrazione di componenti tecnologici relativi a Extended Reality, Intelligenza Artificiale,
Sistemi di Monitoraggio IoT evoluti e Security/Blockchain.
Ricerca e sviluppo in Brasile
La funzione Architecture & Technology Evolution 1 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo (R&S); i suoi
compiti principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica per la rete e l'informatica, l'identificazione
delle esigenze evolutive per le nuove tecnologie e i nuovi dispositivi, la convergenza delle linee guida
dell'architettura e delle alleanze strategiche al fine di utilizzare i nuovi modelli di business e garantire che
l'evoluzione dell'infrastruttura di rete sia in linea con la strategia aziendale.
Nel 2023 la funzione comprendeva oltre 50 persone, tra cui specialisti di telecomunicazioni, elettrici ed
elettronici, informatici ed altri specialisti con competenze ed esperienze professionali, che coprono tutte le aree
di conoscenza delle reti e dell'IT, rispondendo all'esigenza di innovazione e sostegno delle attività di ricerca e
sviluppo.
TIM Lab è l'ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, che gioca anche un ruolo strategico nel
fornire supporto per la conduzione di Credibility Test, Trial e PoC (Proof of Concept), collaborando con i principali
fornitori di tecnologia e partner attraverso la condivisione delle conoscenze, l'infrastruttura tecnologica per i
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
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1 Architecture & Technology Evolution all'interno del Chief Technology Office (CTO).
test di interoperabilità, la valutazione del personale e la definizione dei requisiti tecnici; in sinergia con la
funzione R&S, favorisce l’innovazione e promuove le collaborazioni con università e istituti di ricerca.
Il TIM Lab Innovation Center si è trasferito nel quartiere di São Cristóvão, a Rio de Janeiro, nello Stato di Rio de
Janeiro e ha una superficie di 850 m2 e può essere utilizzato anche come spazio di innovazione aperto a nuove
opportunità, guidando l'innovazione nel mercato brasiliano delle telecomunicazioni e agendo come punto di
riferimento nazionale per la R&S 2.
Per il 2024 TIM Lab ha in programma di espandersi tramite investimenti da parte di partner strategici di         
TIM S.A.. In base ai piani tale espansione sarà attuata in una nuova dimensione, con la creazione del TIM
Customer Experience Center (CEC), per rafforzare la capacità di validazione di nuovi software, funzionalità,
soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi, e per far crescere l'attuale struttura al fine di gestire e sviluppare più
business e opportunità.
La Funzione Architecture & Technology Evolution ha continuato a dedicarsi a progetti e iniziative per
l'evoluzione del business di TIM, che è possibile suddividere nei seguenti macro gruppi:
rete di nuova generazione;
con un impatto positivo sull'ambiente e sulla società;
future applicazioni Internet;
iniziative Open Lab.
Progetti di rete di nuova generazione
La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz dal 2G/3G al 4G, con una configurazione di
distribuzione multilayer, produce importanti vantaggi competitivi per TIM S.A.:
la riduzione dei costi per l'implementazione del LTE 3, l’ampliamento dell'area di copertura LTE e
l'attivazione della strategia di carrier aggregation, migliorando l'esperienza del cliente grazie a un
throughput più elevato;
la migliore copertura indoor. Oltre all'espansione della copertura, l'uso delle bande 850/1.800/2.100 MHz
potrebbe aumentare la capacità nelle città già coperte dalla banda LTE 2,6 GHz, con costi aggiuntivi
contenuti.
In questo scenario, oltre il 99% degli attuali terminali LTE è compatibile con le bande 1.800 MHz, 2.600 MHz e
altre bande disponibili. Pertanto, l'implementazione del LTE multilayer continua a essere un'ottima strategia
che beneficia della diffusione dei dispositivi.
Alla fine del 2022 TIM S.A. ha coperto tutte le città del Brasile, assicurando il 100% della presenza a livello
nazionale. Un anno dopo, nel dicembre 2023, tutte le città brasiliane hanno anche la copertura LTE, grazie alla
banda B28 a bassa frequenza (700 MHz), la cui liberazione dello spettro è stata completata nel giugno 2019.
Queste iniziative hanno consentito di anticipare di un anno il Piano Industriale di TIM.
Sempre alla fine del 2023 TIM S.A. utilizza la banda n78 (3.500 MHz) in oltre 200 città, tra cui tutte le capitali
brasiliane, con un approccio 5G SA (Standalone). Inoltre, TIM ha un numero di antenne quasi pari alla somma di
quelle dei suoi concorrenti.
Progetti che comportano una riduzione dei consumi energetici
L'espansione della "LTE RAN Sharing (Condivisione RAN LTE)", in collaborazione con altri operatori mobili in
Brasile per adempiere agli obblighi normativi derivanti dall'asta dello spettro 4G, mira a definire i requisiti di
architettura, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione "LTE RAN Sharing 4", ottimizzando risorse e
costi di rete 5. Ad oggi si tratta del più grande accordo di condivisione RAN al mondo e fornisce servizi 4G alle
principali città brasiliane.
L'accordo di condivisione della RAN consente a TIM S.A. di promuovere la diffusione del LTE nelle aree rurali
brasiliane, grazie a un'efficace condivisione dello spettro, dell'accesso e del backhaul 6. Dopo l'acquisizione di Oi,
la soluzione RAN LTE Sharing, tra TIM S.A. e Telefónica, basata sull'architettura MOCN, ha ampliato i vantaggi
e l'efficienza di questo modello tecnico. In questo caso i consumi energetici registrati per il sito, a seconda della
tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, hanno mostrato una riduzione fino al 10%.
Nel dicembre 2019 TIM S.A. e Telefónica hanno stipulato nuovi contratti di sharing volti ad aumentare
l'efficienza dei costi di rete attraverso le seguenti iniziative:
Rete unica: condivisione di reti 3G/4G in città con meno di 30 mila abitanti, utilizzando l'architettura MOCN,
per mantenere l'infrastruttura di uno solo degli operatori in queste città, consentendo di spegnere i siti
completamente ridondanti. Alla fine del 2023 è stato implementato l'11% del perimetro dell'accordo, con
generazione di efficienze energetiche per circa 1,0 milioni di reais. Questo perimetro può produrre ulteriori
risparmi per circa 15 milioni di reais nel 2024 per quanto riguarda i costi di Tower Co (alloggi, affitti, canone
di base, ecc.) dopo la dismissione delle torri. La realizzazione del resto del progetto proseguirà nel 2024.
Spegnimento del 2G: condivisione a livello nazionale della rete 2G con tecnologia GWCN, che consente a
entrambi gli operatori di spegnere una parte (circa il 50%) della propria rete con la medesima tecnologia,
risparmiando di conseguenza su costi energetici e di manutenzione. Dopo un periodo minimo di
condivisione, gli operatori potranno chiudere completamente le reti 2G rimanenti. Alla fine del 2023 è stato
realizzato circa il 40% del perimetro dell'accordo, con generazione di efficienze energetiche per circa 6,0
milioni di reais.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
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2 TIM Lab di TIM S.A. collabora anche con TIM Lab Italia, che vanta oltre 50 anni di esperienza.
3 Long Term Evolution.
4 Condivisione della Radio Access Network (Rete di accesso radio - RAN).
5 I costi infrastrutturali sono principalmente associati all'introduzione di nuovi sistemi di diffusione e altri componenti elettronici, all'infrastruttura
passiva dei siti e alle reti di trasporto; pertanto la condivisione delle risorse fornite dalla RAN LTE consente agli operatori di telecomunicazioni una
significativa ottimizzazione dei costi.
6 Nel settore delle telecomunicazioni, una rete di backhaul o rete di ritorno è la porzione di una rete gerarchica che comprende le connessioni
intermedie tra la rete centrale (o rete dorsale) e le piccole sottoreti ai "margini" della rete gerarchica stessa.
Progetti di rete di nuova generazione, future applicazioni di Internet,
impatti positivi su ambiente e società
UX Mapping & Device Healing - Nel 2023 TIM S.A. ha avviato lo sviluppo di un'applicazione che sarà integrata
nell'app Android Meu TIM e avrà il compito di raccogliere informazioni relative all'esperienza dell'utente (UX)
associate ad informazioni sulla rete e sul dispositivo, che saranno utilizzate come uno degli input per la
pianificazione e l'ottimizzazione della rete e per le attività di troubleshooting. Questa prima fase del progetto
porterà al lancio operativo nel primo trimestre 2024. In seguito, l'applicazione si evolverà e sarà in grado di
valutare la configurazione del dispositivo ed eseguire routine di healing (procedure di riconfigurazione degli
smartphone per adattarli meglio alla rete) previo consenso dell'utente. Tale “risanamento” del dispositivo sarà
collegato all’healing del database di rete/IT, fornendo un processo E2E per migliorare l'esperienza dell'utente.
La conclusione di questa seconda fase è prevista per il secondo trimestre 2024. Il costo totale del progetto è
stimato in circa 1,4 milioni di reais.
Internet of Things - Già nel 2018 TIM S.A. ha lanciato la primissima rete commerciale NB-IoT 7 in Sud America
per sviluppare servizi innovativi, consapevole che l'introduzione di massa dell'IoT potrà apportare cambiamenti
dirompenti nel mercato della telefonia mobile, perché fa leva sulla creazione di servizi e - tra l’altro - è un
potenziale strumento per uso agricolo, connessione degli autoveicoli, soluzioni di tracciabilità e assistenza
socio-sanitaria. Nel 2023 TIM S.A. ha sviluppato servizi pubblici attraverso la propria copertura NB-IoT,
diventando il principale partner pubblico-privato grazie alla fornitura di soluzioni per l'efficienza energetica
nell'illuminazione pubblica: TIM S.A. ha installato 150 mila dispositivi smart di illuminazione NB-IoT (27 volte in
più rispetto all'anno precedente).
Agrobusiness - Dal 2018, insieme a Nokia e BR Digital, TIM S.A. si concentra sul potenziale agroalimentare in
Brasile, offrendo connessioni nelle aree rurali (non solo per applicazioni aziendali, ma anche per l'inclusione
digitale dei dipendenti del settore Agribusiness e dei residenti dei piccoli centri). Nel 2020 TIM ha rafforzato il
proprio posizionamento relativamente all'agricoltura verticale 8, con la creazione dell'ecosistema
ConnectarAgro che riunisce TIM S.A., fornitori di soluzioni per il segmento agricolo e fornitori di soluzioni di
telecomunicazione.
5G - Il lancio commerciale è avvenuto nel 2020, attraverso la tecnologia di condivisione dinamica dello spettro
(DSS), sfruttando lo spettro legacy. Nel 2022 il 5G Standalone (SA) è stato lanciato in tutte le capitali brasiliane
e nel 2023 TIM S.A. ha consolidato la sua leadership di copertura 5G in oltre 200 città. TIM S.A. è stata anche
premiata da Open Signal con il primo Consistent Quality award 9.
Connected Car - Nel 2021 sono state sviluppate per Stellantis le soluzioni di telemetria e connettività per i
servizi utente di Connected Car, che supporterà la telemetria avanzata e i servizi di assistenza Stellantis per i
suoi veicoli, oltre alla connettività Wi-Fi e altri servizi a valore aggiunto per i proprietari di auto.
5G per il settore automotive - Nel 2023 TIM S.A. ha aderito al progetto Conecta 2030, una collaborazione con
partner quali IPFacens (Istituto di Ricerca del Centro Universitario Facens) e Stellantis, che ha ricevuto una
sovvenzione di 3 milioni di reais dal governo brasiliano ed è dedicato a migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti
mediante tecnologie all'avanguardia e connettività 5G. Per TIM S.A. l'obiettivo principale è quello di sviluppare
nuovi prodotti/servizi che possano generare nuove entrate attraverso la proprietà intellettuale.
Reti private - Nel 2022 TIM ha iniziato a offrire reti private, con funzionalità edge core e Multi-Access Edge
Computing (MEC) presso la sede del cliente, consentendo l'implementazione di servizi ad alto throughput,
bassa latenza e alta disponibilità sul 5G. Sempre nel 2022, TIM ha eseguito un Proof of Concept con un cliente
del settore automobilistico, dimostrando con successo un caso d'uso di controlli automatizzati di conformità
qualitativa. Le prime implementazioni sono state avviate 2023, presso clienti dei settori agroalimentare e
logistica portuale.
Open RAN - Dal 2020 TIM S.A., Telecom Infra Project (TIP) e Inatel hanno lanciato il programma Open Field per
sfruttare soluzioni aperte e disaggregate per la Radio Access Network (RAN). Il programma è stato completato
nel 2023, con test sul campo presso il campus Inatel di Santa Rita do Sapucaí - MG. Nel corso dell’anno è stato
possibile omologare due fornitori OEM (Original Equipment Manufacturer) nelle tecnologie Open RAN 4G e 5G e
anche giungere alla conclusione che l'ambiente Open RAN non è ancora completamente maturo. Nel 2024 TIM
S.A. sta valutando nuove iniziative Open RAN a cui aderire per continuare a sfruttare questa tecnologia.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Ricerca e sviluppo
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7 Narrowband Internet of Things (NB-IoT) è uno standard tecnologico radio LPWAN (Low Power Wide Area Network) sviluppato dal 3GPP per
consentire la comunicazione con un'ampia gamma di dispositivi mobili e servizi.
8 Colture fuori suolo in serre chiuse di grandi dimensioni, che si sviluppano in altezza su più livelli, climatizzate e automatizzate. Questi sistemi sono
del 75% più produttivi rispetto alla tradizionale agricoltura in campo e consumano circa il 95% di acqua in meno.
9 Report Open Signal “Brazilian Mobile Network Experience”, luglio 2023, disponibile su opensignal.com/reports/2023/07/brazil/mobile-network-
experience.
DICHIARAZIONE CONSOLIDATA DI CARATTERE
NON FINANZIARIO
TIM in quanto Ente di Interesse Pubblico Rilevante (EIPR) redige e presenta la “Dichiarazione consolidata di
carattere non finanziario”, sotto forma di “relazione distinta”, così come previsto dall’art. 5 Collocazione della
dichiarazione e regime di pubblicità del d.lgs. 254/2016, riguardante la comunicazione di informazioni di
carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi
dimensioni. Inoltre, in allegato alla “Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario”, viene presentata la
relazione emessa dal revisore designato ai sensi dell’art. 3, comma 10, del d.lgs. n. 254/2016; l’incarico è stato
conferito a EY S.p.A..
La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario è disponibile nella sezione di sostenibilità del sito
gruppotim.it.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario
88
EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2023
Si rimanda alla Nota “Eventi successivi al 31 dicembre 2023” del Bilancio consolidato e separato al 31 dicembre
2023 rispettivamente del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE
PER L’ESERCIZIO 2024
Il nuovo Piano "Free to Run", che segue il percorso di trasformazione avviato nel precedente biennio, individua
le linee di sviluppo per TIM nel 2024-2026: nonostante un contesto macroeconomico fortemente incerto, si
prevede un significativo miglioramento di tutte le metriche economico finanziarie, mantenendo una solida
struttura di capitale.
Di seguito i target finanziari sulla base del nuovo perimetro (dati organici 1, inclusa Sparkle 2):
Ricavi di Gruppo in crescita del 3% medio annuo nell’arco di piano (CAGR 2023-2026) da 14,4 miliardi di
euro pro-forma nel 2023 3; per TIM Domestic ricavi in crescita del 2% medio annuo nel triennio da 10
miliardi di euro pro-forma nel 20233. Per il 2024 i ricavi di Gruppo sono attesi in crescita del 3-4% e del 2-3%
per TIM Domestic.
EBITDA organico After Lease di Gruppo in crescita dell’8% medio annuo nell’arco di piano (CAGR
2023-2026) da 3,5 miliardi di euro pro-forma del 20233; per TIM Domestic EBITDA organico After Lease in
crescita del 9-10% medio annuo nel triennio da 1,9 miliardi di euro pro-forma del 20233. Per il 2024 EBITDA
organico After Lease di Gruppo in crescita dell’8-9% e del 9-10% per TIM Domestic.
EBITDA organico After Lease–Capex di Gruppo in aumento da 1,3 miliardi di euro pro-forma nel 20233 a
circa 2,2 miliardi di euro nel 2026; per TIM Domestic EBITDA organico After Lease – Capex in crescita a circa
1,1 miliardi di euro da 0,6 miliardi di euro pro-forma nel 20233. Per il 2024 prevista una crescita del 15-17% a
livello di Gruppo e dell’11-12% per TIM Domestic.
Riduzione dell’indebitamento di Gruppo, con un rapporto Debito/EBITDA After Lease in calo a 1,6-1,7 4 volte
rispetto a 3,8 5 volte dei pro-forma al 20233.
Il Gruppo stima un Equity Free Cash Flow After Lease positivo sia in Italia sia in Brasile in orizzonte di piano.
Per quanto riguarda le singole entities che compongono il Gruppo TIM il piano industriale prevede le seguenti
linee strategiche:
TIM Consumer: proseguirà la stabilizzazione del core business, con un progressivo aumento dell’Arpu fisso
e mobile, migliorando al tempo stesso la convergenza dei clienti fra i due settori. In parallelo sarà
sviluppato il modello di "Customer Platform", con un focus sulla crescita dei ricavi "beyond connectivity"
attraverso nuove partnership e opportunità nel settore delle famiglie e delle piccole e medie imprese.
TIM Enterprise: facendo leva sul proprio posizionamento e su vantaggi competitivi unici, continuerà
l’accelerazione dei ricavi da servizi guidata da un’ulteriore espansione nel mercato ICT, amplificata da un
posizionamento sui settori chiave per la crescita (Cloud, IoT, Cybersecurity). Particolare focus sarà dedicato
al settore del Cloud grazie a partnership con i principali operatori mondiali e al pieno avvio operativo del
Polo Strategico Nazionale (di cui TIM è principale socio e abilitatore tecnologico).
TIM Brasil: è prevista un’ulteriore crescita dei ricavi e dell’Ebitda, con una generazione di cassa in crescita in
doppia cifra in orizzonte di piano.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Eventi successivi al 31 dicembre 2023
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1 Escludendo le fluttuazioni nei tassi di cambio, le voci non ricorrenti e variazioni nell’area di consolidamento. Dati di Gruppo con un tasso di cambio
medio 5,4 R$/€
2 Dati finanziari di Sparkle: ricavi al netto del fatturato intercompany ~ € 0,8 miliardi nel 2023 (~ € 0,9 miliardi di euro nel 2026); Ebitda AL ~ € 0,1
miliardi nel 2023 (~ € 0,2 miliardi nel 2026); Capex ~ € 0,1 miliardi nel 2023 (~ € 0,2 miliardi nel 2026)
3 Dati preliminari pro-forma non sottoposti a revisione
4 Esclusa la remunerazione per gli azionisti. Calcolato come rapporto fra il Debito Netto After Lease di Gruppo sottratto il deleverage atteso dalla
vendita di NetCo, pari a 14,2 miliardi di euro senza considerare potenziali aggiustamenti di prezzo ed earnouts, e l’EBITDA Organico Adjusted After
Lease di Gruppo sottratto l’EBITDA After Lease di NetCo
5   Leva al 31 dicembre 2023 basata sulla precedente vista di Gruppo
PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE
Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.
Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management in continua evoluzione, allineato con
normative e standard internazionali, per consentire di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo
all’interno del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di
Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo Enterprise Risk Management è integrato con i processi di
pianificazione strategica e operativa ed è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire
sull’attività d’impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili e di fornire una ragionevole sicurezza sul
conseguimento degli obiettivi aziendali.
Il Modello di Enterprise Risk Management adottato dal Gruppo TIM:
individua e aggiorna, in collaborazione con i Risk Owner, il portafoglio complessivo dei rischi ai quali è
esposto il Gruppo mediante l’analisi del Piano Industriale e dei più significativi progetti di investimento, il
monitoraggio del contesto di riferimento (ad esempio macroeconomico e regolatorio), analisi specifiche sui
rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali, il monitoraggio e l’analisi nel continuo del profilo di
rischio, al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio;
valuta quantitativamente i rischi non solo singolarmente, ma anche in un’ottica di portafoglio, tenendo
conto delle correlazioni;
supporta il management nella definizione e nel monitoraggio dei piani di mitigazione dei rischi;
gestisce il flusso di informazioni verso il top management e gli organismi deputati alla valutazione del
Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) producendo la relativa reportistica a supporto.
In tale ambito, si evidenzia il perdurare del conflitto Russia-Ucraina, il sorgere del recente conflitto in medio-
oriente tra Israele e Palestina oltre ai possibili incrementi dei costi connessi alle pressioni inflattive. Inoltre, a
titolo non esaustivo si richiamano i seguenti ulteriori fattori: l’evoluzione del contesto di mercato, l’ingresso di
nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, l’avvio di procedimenti da parte delle Autorità e i
conseguenti ritardi nell’implementazione delle nuove strategie, le problematiche connesse alle nuove reti e
infrastrutture, gli adempimenti connessi all’esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power)
con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.
Rischi relativi alle attività di business e del settore
Rischi connessi alle dinamiche competitive
Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere un elevato livello di competizione che comporta per il
Gruppo TIM rischi di riduzione della quota di mercato e pressione sui prezzi negli ambiti geografici in cui opera.
Ad un quadro complesso si è aggiunto nel mercato del fisso il recente lancio di Iliad (sia nel segmento
residenziale che, più recentemente nel segmento business), già presente in ambito mobile.
Oltre ai servizi tradizionali del core business cresce l’importanza e la competizione nel mercato dei servizi
innovativi e delle offerte convergenti, con l’estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e
rischi per gli operatori.
Dal lato infrastrutturale, permane la competizione con piccoli operatori locali ma soprattutto con l’operatore
nazionale Open Fiber per la fornitura delle connessioni di accesso in fibra ottica.
La situazione macroeconomica e le tensioni geopolitiche hanno riacceso i fenomeni inflattivi in tutti i paesi
europei a livelli che non si vedevano dai primi anni ’90, in epoche antecedenti alla liberalizzazione del settore.
Nello scenario italiano, caratterizzato da prezzi retail e wholesale tra i più bassi d’Europa, la spinta inflattiva può
determinare ulteriori rischi per il settore che sono in corso di mitigazione attraverso interventi del regolatore sui
prezzi all’ingrosso e sulle modalità di adeguamento dei prezzi retail.
Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai
servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da
voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri
portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo TIM Brasil potrebbe essere condizionato dalla necessità
di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.
In ambito domestico, per conseguire l’obiettivo strategico di mitigare i vincoli normativi, ridurre il livello di
indebitamento e aumentare il focus sui mercati di riferimento, è in corso un percorso di trasformazione volto a
superare la struttura di operatore verticalmente integrato con separazione di asset infrastrutturali di rete fissa
dai servizi. In particolare il 5 novembre 2023, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l’offerta
vincolante presentata il 16 ottobre da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (“KKR”) relativamente all’acquisto
delle attività di rete fissa di TIM ("NetCo") e il 6 novembre 2023, TIM ha sottoscritto con Optics BidCo S.p.A.
(società controllata da KKR) il transaction agreement relativo a Netco. Per maggiori dettagli sulla struttura
dell'operazione si rimanda alla sezione "Informazioni per gli investitori" della presente Relazione sulla gestione.
Alla luce degli accordi sopra descritti che comportano una diversa articolazione in entità separate nonché sulla
base dei conseguenti assetti contrattuali, il Gruppo TIM potrebbe essere soggetto, tra l'altro a:
costi aggiuntivi inattesi o impatti negativi sulle proprie funzioni aziendali a seguito del processo di
separazione o dell’adempimento degli obblighi verso NetCo ai sensi di tali accordi di servizio;
potenziali passività, durante il periodo di accordo all'ingrosso, qualora non riesca a soddisfare determinati
obblighi, ciascuno dei quali potrebbe influire negativamente sulla sua condizione finanziaria e sui risultati
delle operazioni.
Inoltre, il Gruppo TIM prevede che la perdita del controllo e il deconsolidamento di NetCo comporti
miglioramenti del contesto normativo per TIM Enterprise e TIM Consumer nel mercato italiano, che potranno
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
90
consentire a tali Unità di Business di competere in condizioni di piena parità con i concorrenti ai sensi delle leggi
sulla concorrenza applicabili. Tuttavia, il nuovo contesto normativo che deriverà dal consolidamento ed in
particolare le modifiche rispetto a quello previgente, sarà definito dalle competenti Autorità in esito ai
procedimenti previsti.
Rischi connessi ad accordi con Fornitori e Partners
Il Gruppo TIM intrattiene rapporti importanti con diversi fornitori di hardware, software e servizi di cui si avvale
per il funzionamento della propria rete e dei propri sistemi e per l'assistenza ai clienti. Inoltre, si affida a vari
fornitori per la fornitura di apparecchiature di rete, telefoni cellulari e accessori necessari per la propria attività.
Si avvale inoltre di numerosi fornitori, in particolare in relazione a fornitori di smartphone, fornitori di licenze
software e per l'implementazione di reti di telecomunicazioni mobili. Per raggiungere la capacità trasmissiva e i
livelli qualitativi necessari al crescente numero di abbonati e alle loro mutevoli esigenze, si affida in parte alle
reti di comunicazione elettronica di altri operatori e alle reti realizzate da alcuni enti locali, come Fastweb,
Open Fiber, A2A.
I principali fornitori del Gruppo TIM sono impegnati nella fornitura di prodotti mass-market (smartphone e
licenze software) e nella fornitura e realizzazione di reti di telecomunicazioni mobili. Non esistono vincoli al
Gruppo TIM alla sostituzione di tali fornitori con altri fornitori.
Uno o più fornitori del Gruppo TIM potrebbero non essere in grado di fornire i prodotti e/o servizi interessati. Ciò
potrebbe influire sulla capacità del Gruppo TIM di controllare completamente le proprie reti, offrire servizi di
alta qualità e condurre le proprie operazioni, o potrebbe comportare costi aggiuntivi, ognuno dei quali potrebbe
avere un impatto negativo rilevante sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo
TIM.
Il Gruppo TIM assume inoltre una serie di subappaltatori per la manutenzione della propria rete, la gestione dei
propri call center e la fornitura, installazione e manutenzione dei terminali allestiti presso le abitazioni dei propri
clienti. Il Gruppo TIM, pur operando con un numero limitato di subappaltatori che seleziona e monitora
attentamente, non può garantire che i loro incarichi siano svolti correttamente e pienamente conformi agli
standard di qualità e sicurezza richiesti o che gli incarichi non vengano ulteriormente assegnati ad altri terzi
appaltatori. Nel caso in cui i prodotti hardware o software o i relativi servizi di o da terzi appaltatori siano
difettosi, o se i compiti assegnati ai suoi subappaltatori non siano eseguiti correttamente, potrebbero esserci
rischi connessi alla capacità di far valere azioni di regresso nei confronti di fornitori o subappaltatori,
soprattutto se le garanzie previste nei contratti sono superate da quelle previste nei contratti del Gruppo TIM
con i clienti, in singoli casi, o se i fornitori o subappaltatori sono insolventi, in tutto o in parte. Inoltre, ciò
danneggerebbe i rapporti del Gruppo TIM con i propri clienti e la reputazione dei propri brand.
Non vi è alcuna garanzia che il Gruppo TIM sarà in grado di ottenere l'hardware, il software e i servizi di cui ha
bisogno per lo svolgimento della propria attività, in modo tempestivo, a condizioni competitive e in quantità
adeguate. Il verificarsi di uno qualsiasi di questi rischi può creare problemi tecnici, danneggiare la sua
reputazione, comportare la perdita di clienti e avere un effetto negativo sostanziale sulla sua attività, sulla
situazione finanziaria e sui risultati delle operazioni.
Inoltre, il Gruppo TIM ha stipulato contratti pluriennali per la distribuzione di contenuti televisivi che lo
impegnano a corrispondere alle controparti un importo minimo garantito. La valutazione di tali contratti, e la
stima dei costi ad essi associati, sono soggetti a una serie di rischi e incertezze che includono, tra gli altri, le
dinamiche di mercato, i pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie
a supporto dei servizi. Tali stime sono riviste periodicamente sulla base di dati consuntivi al fine di garantire che
i dati previsionali rimangano entro intervalli ragionevolmente prevedibili. In passato, abbiamo affrontato rischi
relativi alle nostre procedure di controllo interno rispetto a contratti complessi e potremmo dover affrontare
rischi simili in futuro. Ad esempio, nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, il Gruppo TIM ha contabilizzato
accantonamenti per rischi contrattuali per contratti onerosi. Per ulteriori dettagli si veda la Nota 22 del Bilancio
Consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo del Gruppo TIM
potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti,
l'importo del margine stimato (positivo o negativo) e/o i flussi di cassa che saranno generati.
Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse, mobili e all’ICT
Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende
necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta
qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell’azienda
da fenomeni erosivi.
Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:
realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai
piani di sviluppo del business;
aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti;
espandere la capacità delle sue reti fisse e mobili esistenti per far fronte all'aumento dell'utilizzo della
banda.
Molte di queste attività non sono interamente sotto il controllo di TIM e possono essere condizionate dalla
normativa applicabile. Se TIM non riesce a mantenere, migliorare o aggiornare le sue reti, i suoi servizi e
prodotti potrebbero essere meno attraenti per i nuovi clienti e potrebbe perdere i clienti esistenti a favore dei
concorrenti.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
91
Imprevedibile aumento istantaneo del traffico
Incrementi istantanei considerevoli e imprevedibili di traffico dovuti, ad esempio, a eventi live video trasmessi
su rete da un OTT (Over The Top), in alcuni casi potrebbero condizionare fortemente le prestazioni complessive
della rete di TIM (sia fissa che mobile) per tutta la durata del periodo dell’evento, provocando rallentamenti o
momentanei blocchi delle comunicazioni con conseguenze sulla reputazione e sulla soddisfazione del cliente.
Internet e banda larga 4.5G/5G
Il continuo sviluppo dei servizi internet e broadband, anche grazie all'utilizzo di fondi pubblici legati al PNRR
(Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), costituisce per TIM un obiettivo strategico che punta ad aumentare
l'utilizzo delle proprie reti per compensare la riduzione dei tradizionali servizi voce. La sua capacità di
implementare con successo questa strategia può essere influenzata negativamente se:
la copertura mobile a banda larga non cresce come previsto;
la concorrenza cresce fino ad includere attori di mercati contigui o sviluppi tecnologici che introducono
nuove piattaforme per l'accesso a Internet e/o la distribuzione di Internet;
non è in grado di fornire connessioni a banda larga e servizi a banda larga/mobili superiori rispetto ai suoi
concorrenti;
subisce interruzioni di rete o relativi problemi di capacità con l'infrastruttura di rete;
ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni;
ritardo nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi dovuto a possibili shock di fornitura;
non è in grado di ottenere adeguati ritorni dagli investimenti relativi allo sviluppo della propria rete.
Tuttavia, l'implementazione delle tecnologie mobili UBB 4.5G/5G dipende da una serie di fattori, tra cui la
disponibilità e la selezione di tecnologie all'avanguardia da parte dei fornitori di reti/piattaforme e dispositivi di
TIM. Se TIM non riesce a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione di una copertura mobile UBB (Ultra
Broadband) adeguata, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento
strategicamente importante.
Ciascuno dei suddetti fattori può influire negativamente sulla corretta attuazione della strategia del Gruppo
TIM e, di conseguenza, sull'attività e sui risultati operativi del Gruppo TIM.
In particolare, eventuali ritardi negli appalti PNRR o nelle attività connesse sono soggetti a penali
predeterminate, che potrebbero essere rilevanti e comportare finanche la revoca complessiva del contributo
assegnato al Gruppo TIM.
Rete di accesso fisso UBB
Uno degli obiettivi di TIM è quello di accelerare il roll-out di una nuova rete di telecomunicazioni in grado di
fornire ai clienti connessioni UBB, anche grazie all'utilizzo di fondi pubblici legati al PNRR (Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza) nelle regioni in cui TIM si è aggiudicata la gara.
Tuttavia, l'implementazione delle tecnologie UBB dipende da una serie di fattori, tra cui:
ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni per l'installazione delle linee;
resistenza da parte degli enti gestori delle strade e degli amministratori della Pubbliche Amministrazioni
riguardo l’utilizzo di tecniche innovative per lo scavo e la posa dei cavi in fibra ottica;
ritardo nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi dovuto a possibili shock di fornitura;
aumento del costo dei trasporti, delle materie prime e del lavoro delle società di rete a causa delle
pressioni inflazionistiche e dell'aumento dei costi dell'energia;
ritardo nell'operazione di verifica e controllo da parte del SINFI (Sistema Informativo Nazionale Federato
delle Infrastrutture).
Se TIM non riesce a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione della copertura UBB nei tempi previsti,
potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente
importante, il che potrebbe avere un impatto negativo sul Gruppo. Inoltre, nelle gare del PNRR, l'eventuale
ritardo nel completamento della messa in esercizio verrebbe sanzionato con penali predeterminate che
possono essere anche molto pesanti fino, in caso di ritardo rilevante, alla revoca complessiva del contributo
concesso.
Asset e servizi ICT a supporto del Business
Il Gruppo TIM intende continuare a puntare sulla convergenza Information Technology-Telecomunicazioni
rivolgendosi al mercato ICT, offrendo la gestione di reti e infrastrutture nonché i servizi di application
management. In particolare, poiché il mercato dei servizi cloud continua a crescere, il mercato ICT dovrebbe
diventare un elemento chiave della sua strategia.
Per questo motivo è stato recentemente costituito il Polo Strategico Nazionale (“PSN”), di cui il Gruppo TIM
detiene una quota del 45%, che si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e gestione delle
infrastrutture per la fornitura di servizi e soluzioni cloud per le pubbliche amministrazioni locali e nazionali
italiane.
TIM prevede che la concorrenza in questo mercato si intensificherà con l'ingresso di nuovi player, in particolare
operatori di telecomunicazioni che collaborano con operatori IT.
La mancata o parziale realizzazione delle proprie strategie relativamente allo sviluppo di asset e servizi a
supporto del business da parte di TIM, potrebbe impedire il raggiungimento dei propri obiettivi in un settore
considerato strategico, oltre a danneggiare la sua reputazione.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
92
Rischi di Cyber Security
Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte
di TIM, dato l’ingente patrimonio di asset informatici che l’azienda gestisce sia in termini di proprie
infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all’erogazione di servizi alla clientela, alcuni
dei quali, essenziali, rientranti nella recente normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale
Cibernetica.
Attacchi cyber possono interrompere la disponibilità del servizio e compromettere i dati, mettendo a rischio la
reputazione dell'azienda come fornitore di infrastrutture nazionali critiche oltre che generare perdite
finanziarie, riduzione di quota di mercato e sanzioni regolatorie.
Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione delle reti dalle principali
minacce (ad esempio: virus, malware, hacker, furto di dati). Rispetto all’ampia tassonomia degli attaccanti
(Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l’attività è condotta da TIM non solo a salvaguardia delle
proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo
della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l’azienda e per il sistema
paese.
Per quanto riguarda la fase di prevenzione, TIM presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza
per gli asset informatici dell’azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla
mitigazione del rischio cyber e di garantire l’adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche
al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo, l’azienda ha,
inoltre, predisposto avanzati laboratori di test e sperimentazione per testare a livello di sicurezza gli apparati
prima che vengano messi in campo e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei
prodotti hardware e software impiegati sulla propria rete.
Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center
(SOC), opera h24 per 365 giorni l’anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire
a contenere gli impatti. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi cyber.
Per quanto riguarda la comprensione e la prevenzione delle minacce cyber TIM è dotata di una struttura
dedicata di Cyber Threat Intelligence che acquisisce, elabora e utilizza dati e informazioni provenienti da
molteplici fonti esterne (pubbliche, private, istituzionali e del deep e dark web) per innalzare la sua capacità di
identificazione e contrasto tempestivo delle minacce emergenti e delineare scenari evolutivi di rischio e
minaccia.
In questo contesto si inseriscono gli scambi informativi e la collaborazione con l’Agenzia per la Cyber Sicurezza
Nazionale (ACN) e le altre istituzioni (es. Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle
infrastrutture critiche - CNAIPIC).
In relazione al conflitto Russia-Ucraina e alla crisi nel contesto medio orientale, TIM continua ad agire in
coordinamento con l’Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN).
In particolare, a seguito dell'evoluzione della crisi e di scambi informativi a livello europeo e della NATO, TIM è
stata invitata ad innalzare il livello di allerta in relazione al rischio cyber.
Rischi di Continuità di Business
Il successo del Gruppo TIM dipende in gran parte dalla continua e ininterrotta performance dei propri sistemi IT,
di rete e di alcuni hardware e datacenter che gestisce per i propri clienti. Inoltre, le operazioni del Gruppo TIM
comportano l'elaborazione e l'archiviazione quotidiana di grandi quantità di dati dei clienti e richiedono la
trasmissione e l'archiviazione ininterrotta, accurata, permanentemente disponibile, in tempo reale e sicura dei
dati dei clienti e di altro tipo in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili.
L'infrastruttura tecnica del Gruppo TIM (inclusa l'infrastruttura di rete per i servizi di telecomunicazioni fisse e
mobili) e gli asset gestiti per conto dei clienti, sono vulnerabili a danni o interruzioni per guasti tecnologici,
blackout, alluvioni, tempeste, incendi, atti terroristici, illeciti, errori umani ed eventi simili. Problemi imprevisti
presso le strutture del Gruppo TIM, guasti di sistema, guasti hardware e software, virus informatici e attacchi
informatici (inclusi furto di informazioni, corruzione di dati, interruzioni operative o perdite finanziarie connesse
a quanto sopra) e perdita di dati, nonché attacchi terroristici contro la sua infrastruttura potrebbe influire sulla
qualità dei suoi servizi e causare interruzioni del servizio. Ciascuno di questi eventi potrebbe comportare una
riduzione del traffico utenti e dei ricavi e potrebbe influire negativamente sui livelli di soddisfazione dei clienti
del Gruppo TIM, ridurre la sua base clienti e danneggiare la sua reputazione.
TIM ha adottato un framework di “Business Continuity Management System” (BCMS), in linea con gli standard
internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.
TIM, infatti, considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del Valore e della
Reputazione del Gruppo, nell’erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti
con la Clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice
di riferimento.
TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che, supportato dalla Direzione Aziendale,
garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l’impatto di potenziali perdite, mantenere
praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di
formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.
TIM inoltre effettua periodiche attività di risk assessment sugli asset aziendali volte a valutare e mitigare i rischi
di possibili danni diretti e/o di interruzione di attività, implementando altresì specifici programmi assicurativi a
copertura di questi rischi.
Dal 2021 TIM ha avviato il percorso di certificazione ISO 22301 (Sicurezza e resilienza - Sistemi di gestione per la
continuità operativa) relativamente alla governance del proprio BCMS e ai processi maggiormente rilevanti. Ad
oggi sono stati certificati 41 processi nelle aree: Tecnologica, Customer Operations, Commerciale, Finanziaria,
Security e HRO. Questo consentirà sia di migliorare la continuità dei servizi offerti, sia di fornire maggiori
garanzie in tal senso ai propri stakeholder.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
93
Rischi di frodi
Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più
sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.
Fenomeni “tradizionali” quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota
maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di
frodi “internet style” stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo ( Internet spamming/phishing, service
reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di
interconnessione, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti
per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio
internazionale.
Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei
fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un’attività di fraud risk assessment che contribuisce, in
sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e
monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi.
La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti
dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni comprensivi di indicazioni comportamentali
a cui i dipendenti ed i collaboratori dell’Azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (prevention). Nella
fase di detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla
fondatezza dell’illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo end-
to-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell’azione svolta e individuate le
eventuali azioni di miglioramento dell’efficacia del processo di fraud management.
Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto
di controllo a distanza dell’attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato
attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano
ipotizzare gravi illeciti.
Rischi legati ai principali temi di sostenibilità
Da molti anni il Gruppo coinvolge attivamente e consulta sistematicamente i propri stakeholder con l’obiettivo
di migliorare le sue performance ambientali, sociali e di governance (ESG). I risultati dell’attività di stakeholder
engagement, come emergono dalla matrice di materialità, sono riflessi nel Piano ESG, centrale nel Piano
Strategico triennale del Gruppo.
Il piano di azioni a supporto della strategia ESG è finalizzato ad ottenere un impatto concreto e rilevante nello
sviluppo del business che ha fatto propri gli obiettivi di tutela dell’ambiente e di inclusione sociale.
Di seguito i principali eventi e rischi ESG con impatto per TIM:
Clima ed economia circolare
Le operazioni e la catena del valore del Gruppo TIM hanno un impatto ambientale negativo, in particolare in
termini di emissioni di gas serra (GHG) e di rifiuti elettronici (e-waste). La maggior parte delle emissioni di gas
a effetto serra viene generata nella catena di fornitura, mentre i rifiuti elettronici fanno principalmente
riferimento alla fine del ciclo di vita di dispositivi mobili, router e apparecchiature di rete.
Il Gruppo TIM sta assistendo a crescenti esigenze e aspettative da parte di clienti, istituzioni, investitori e altri
stakeholder per gestire gli impatti ambientali negativi derivanti dalle emissioni di gas serra e dai rifiuti
elettronici.
Vi è inoltre una crescente pressione normativa a livello nazionale ed europeo in relazione a tematiche quali
l'efficienza energetica nei data center e l'estensione della durata del ciclo di vita dei dispositivi elettronici. Tali
pressioni potrebbero comportare un aumento dei costi per la Società.
Il Gruppo TIM si è posto l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030, anche grazie all'impegno ad
acquistare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Inoltre, si è impegnato a raggiungere net zero emission
entro il 2040 e una riduzione del 47% delle emissioni della propria value chain (Scope 3) relativamente
all'acquisto di beni e servizi, all'acquisto di beni strumentali e all'utilizzo di prodotti venduti ai clienti.
Il peggioramento del cambiamento climatico, con il continuo aumento delle temperature medie globali,
aumenta la probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, alluvioni e tempeste
di vento che possono causare gravi interruzioni ai servizi di telecomunicazioni e ICT, ridurre l'efficienza del
lavoro (ore effettivamente lavorate), avere un conseguente impatto sul business di TIM. Condizioni
meteorologiche più estreme possono anche determinare la necessità di ulteriori investimenti nella
tecnologia di raffreddamento e in altre infrastrutture più resilienti.
La mancata attuazione di modelli di business circolari, come l'offerta di prodotti progettati con criteri
ecosostenibili o l'utilizzo di materiali riciclabili, può comportare minori opportunità di cost saving e la mancata
realizzazione di ulteriori ricavi.
Non riuscire a soddisfare le richieste e le aspettative degli stakeholder può comportare un impatto sulla
reputazione, minori ricavi o limitare l'accesso a finanziamenti sostenibili.
L'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, la disponibilità di certificati di energia rinnovabile o l'eventuale
introduzione di una carbon tax potrebbero inoltre aumentare i costi operativi per la Società.
Inclusione sociale
Il digital divide rappresenta un ostacolo alla diffusione della digitalizzazione e alla crescita del Paese e ai
correlati servizi di connettività con il rischio di ripercussioni in ambito commerciale.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
94
TIM è fortemente impegnata nella promozione dell'inclusione digitale in Italia anche grazie ai bandi PNRR
come quelli per la Scuola Connessa e la Sanità Digitale o il progetto PSN volto a rafforzare la digitalizzazione
della Pubblica Amministrazione italiana.
Per promuovere l'inclusione digitale, TIM punta anche sui servizi di Identità Digitale: oltre 5 milioni di servizi
attivi tra PEC, Firma Digitale e Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) consentono a cittadini e imprese di
accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
La mancata attuazione della strategia per l'inclusione digitale può comportare un danno reputazionale prima
ancora che una perdita di ricavi.
Competenze ed engagement del personale
La capacità di attrarre e trattenere personale qualificato, specializzato e motivato è un fattore chiave di
successo per il perseguimento degli obiettivi strategici e il raggiungimento di un elevato livello di customer
experience.
Per assicurarsi le giuste competenze, TIM ha bisogno di assumere, sviluppare e trattenere dipendenti
altamente qualificati nel settore ICT e Cybersecurity. La ricerca di questa tipologia di personale sta diventando
sempre più impegnativa e la sua mancanza può influire sulla capacità di TIM di sviluppare aree di business
nuove o in forte crescita e, quindi, realizzare la propria strategia.
Rischi finanziari
Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi
di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all’andamento in generale
dei mercati azionari di riferimento e, più specificamente, rischi legati all’andamento della quotazione delle
azioni delle società del Gruppo TIM.
Generalmente il Gruppo TIM copre l'esposizione in valute estere, ma non il rischio di traslazione relativo alle sue
controllate estere. Secondo le policy di Gruppo, la copertura dell'esposizione in valute estere è obbligatoria
quando relativa alle passività finanziarie. Pertanto, il Gruppo TIM – che ha stipulato e potrebbe continuare a
stipulare una quota di finanziamenti in valute diverse dall'euro, principalmente in dollari USA - in linea con le
proprie politiche di gestione del rischio, generalmente copre tale esposizione al rischio di cambio attraverso
cross-currency e interest rate swap. Tuttavia, gli strumenti di copertura potrebbero non riuscire a proteggere
efficacemente il Gruppo TIM da movimenti avversi dei tassi di cambio. In merito al rischio di traslazione,
l'andamento dei tassi di cambio dell'euro rispetto alle altre valute (in particolare il Real brasiliano) potrebbe
influire negativamente sui risultati consolidati. Un apprezzamento dell'euro rispetto alle valute di alcuni paesi
in cui il Gruppo TIM opera, o ha effettuato investimenti, ridurrà il valore relativo dei ricavi, o degli asset, delle
operazioni condotte in tali paesi e, pertanto, potrebbe influire negativamente sui risultati operativi o sulla
situazione finanziaria.
Inoltre, il Gruppo TIM è esposto al rischio di tasso di interesse su quella parte del suo debito lordo consolidato
che è soggetta ad indicizzazione a tassi variabili. La decisione di mantenere una certa struttura di debito a
tasso fisso e variabile ha come obiettivo la minimizzazione dell’impatto negativo degli interessi pagati e viene
parzialmente realizzata attraverso l’impiego di strumenti derivati tramite cui le passività a tasso variabile sono
convertite sinteticamente in strumenti a tasso fisso. Qualsiasi variazione dei tassi di interesse che non sia stata
adeguatamente coperta da contratti derivati può comportare un impatto sul profilo economico delle passività
finanziarie a tasso variabile di TIM, il che può avere effetti negativi sui risultati delle sue operazioni e sui flussi
finanziari.
Un aumento degli spread sovrani, e del rischio di default che essi riflettono, nei paesi in cui il Gruppo TIM opera,
può incidere sul valore delle sue attività in tali paesi.
TIM potrebbe inoltre essere esposta a rischi finanziari come quelli legati all'andamento dei mercati azionari in
generale e, più specificamente, rischi legati all'andamento del prezzo delle azioni delle società del Gruppo TIM.
Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro
gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la
gestione operativa, l’individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il
monitoraggio dei risultati conseguiti.
In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l’obiettivo di mantenere un “adeguato livello di
flessibilità finanziaria”, in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la
copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.
Commercial Credit Risk
L'operatività del Gruppo TIM dipende in misura significativa dalla capacità dei propri clienti di pagare i propri
servizi. In Brasile, ai sensi della normativa Anatel, il Gruppo TIM è autorizzato ad adottare alcune misure per
ridurre le inadempienze dei clienti, come ad esempio limitare i servizi che il Gruppo TIM fornisce ai clienti con
una storia di inadempienze. Qualora il Gruppo TIM non sia in grado di adottare misure per limitare i mancati
pagamenti dei propri abbonati o che gli consentano di accettare nuovi abbonati sulla base della storia
creditizia, il Gruppo TIM rimarrà soggetto a inesigibilità che potrebbero incidere negativamente sui risultati
attesi.
Rischi connessi ai fattori macroeconomici
La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso
dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall’influenza di molteplici fattori macroeconomici
come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l’aumento del tasso di inflazione e
dei tassi di cambio dei mercati in cui è presente.
A questi fattori si aggiungono le incertezze collegate all’evolversi della guerra in Ucraina, del recente conflitto
israelo-palestinese e la trasformazione strutturale dei mercati energetici.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
95
Secondo ISTAT nel terzo trimestre 2023 il PIL italiano ha registrato una crescita positiva dello 0,1% sia rispetto
al trimestre precedente sia rispetto al terzo trimestre del 2022, mentre per il 2023 la crescita dovrebbe
attestarsi intorno allo 0,7%. Anche per l’anno prossimo le attese di una crescita di parità entità dipendono
dall’effettivo verificarsi delle aspettative di un’ulteriore crescita dell’occupazione, di decelerazione
dell’inflazione e di un parziale recupero delle retribuzioni.
La volatilità dei prezzi dell’energia colpisce l’industria europea, soprattutto i settori più energivori. Lo shock
dell’offerta energetica verificatasi nel 2022 ha evidenziato la dipendenza dei paesi europei dalle fonti di energia
fossili. Le maggiori incertezze sono legate alla crescita delle altre principali economie mondiali, ai possibili
sviluppi della guerra in Ucraina e alle sue possibili ripercussioni sia in termini di sanzioni e di impatti sul mercato
energetico. Inoltre, il recente conflitto israelo-palestinese potrebbe produrre ulteriori effetti squilibranti, con
problemi sul piano energetico, considerando l’importanza della regione che ospita i principali produttori di
petrolio, ma anche le principali rotte marittime attraverso il Golfo di Suez.
Con riferimento al costo dell’energia, va segnalato che il Gruppo TIM ha implementato un programma di
coperture e saving che, sul perimetro domestico, hanno consentito di coprire con anticipo la maggior parte dei
fabbisogni 2023 e buona parte di quelli 2024.
Un punto di particolare attenzione merita l’impatto che l’attuale contesto geopolitico può far registrare sulla
supply chain. In particolare, uno scenario inflattivo dei costi dell’energia può incidere sui costi di trasporto e su
quelli delle materie prime. Inoltre, un accresciuto senso di rischio geopolitico e stress all'interno delle catene di
approvvigionamento globali susseguiti alla pandemia Covid-19 e al conflitto Russia-Ucraina stanno
contribuendo ai timori di un rallentamento della crescita del commercio globale. Una serie di politiche
interventistiche mirate da parte dell'Occidente nei confronti dei paesi che dipendono dall'importazione di
tecnologia avanzata e le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina possono acuire una situazione già tesa.
Per quanto concerne il Brasile, la crescita risente del rallentamento dell’economia globale, in particolare degli
USA e della Cina. Anche a seguito di una politica monetaria restrittiva che è servita a ridare credibilità e
stabilità alla moneta brasiliana e a contenere l’inflazione, per l’economia brasiliana per il 2023 ci si attende un
rallentamento della crescita che dovrebbe attestarsi intorno al 2,9% 1. Il ridimensionamento della crescita e la
necessità di mantenere sussidi per la parte più povera della popolazione che fatica a fronteggiare i rincari di
benzina e beni alimentari, così come il crescente indebitamento sia pubblico che privato rappresentano i
principali rischi e sfide che il paese si trova ad affrontare dopo le elezioni presidenziali di fine anno.
Incertezza geopolitica
Per quanto concerne il conflitto Russia-Ucraina al momento l'impatto della situazione geopolitica sul business
del Gruppo TIM è di natura indiretta, principalmente legata all'aumento dei costi per energia, materiali e
trasporti.
Nel caso in cui le tensioni militari, economiche e politiche dovessero continuare a crescere, la situazione
potrebbe avere gravi conseguenze globali imponendo una grave minaccia alla sicurezza globale che potrebbe
aumentare e intensificare i rischi per il Gruppo TIM. Tali rischi includono la sicurezza e la protezione della forza
lavoro del Gruppo TIM, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le reti e i dati del Gruppo TIM o dei
suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una
maggiore inflazione nel breve e medio termine.
In particolare, per le entità del gruppo Telecom Italia Sparkle (parte del Gruppo TIM) che operano nelle aree
impattate dal conflitto Russia-Ucraina, non si sono registrate ripercussioni significative nei rapporti
commerciali, nella domanda di servizi internazionali dalle aree interessate dal conflitto e negli incassi
sostanzialmente regolari dei crediti commerciali. Gli asset del Gruppo TIM nei Paesi interessati non sono
significativi. Il conflitto Russia-Ucraina ha portato indirettamente anche ad un generale aumento dei prezzi
dell'energia, un aumento dell'inflazione e, in ultima analisi, del costo del finanziamento. Inoltre, il conflitto
Russia-Ucraina potrebbe comportare attacchi informatici contro paesi che sostengono sanzioni economiche
contro la Russia. Le entità del Gruppo TIM, in coordinamento con l'Agenzia Nazionale per la Cybersecurity
(“ACN”), hanno alzato il livello di allerta del monitoraggio ICT per i rischi di sicurezza informatica.
Relativamente al conflitto in medio-oriente tra Israele e Palestina, sorto all’inizio del mese di ottobre 2023, e le
connesse turbolenze nell’area del Mar Rosso, le implicazioni per il Gruppo risultano ancora incerte e dovrebbero
diventare più chiare nel tempo. Comunque, ad un primo esame, potrebbero verificarsi impatti sia a livello di
volatilità dei costi (e.g.: energia) sia nei rapporti commerciali internazionali. 
Nuove varianti di Covid-19
Sebbene il picco della pandemia di Covid-19 sia passato, la possibilità di nuovi focolai della pandemia dovuti a
nuove varianti non può essere completamente esclusa. Ciò potrebbe influire sull'operatività del Gruppo TIM e
potrebbe determinare un calo dei volumi di roaming, una minore crescita dei clienti, un aumento dei crediti
inesigibili, effetti negativi sulla manutenzione della rete e sulla catena di fornitura con conseguenti diminuzione
di margini, ricavi o ritardi nei flussi di cassa.
Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio
Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall’inosservanza/
violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e
interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti
sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.
Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi
che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli
eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all’evoluzione normativa o qualora
sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo
predisposto.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
96
1 Banco Central do Brasil - Inflation Report - September 2023
Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di
regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti
di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in
caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi,
sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.
Rischi di natura regolatoria
Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da
parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCom) possono determinare cambiamenti nel
quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato.
Inoltre, la posizione di significativo potere di mercato detenuta da TIM nei mercati dell’accesso di rete fissa e la
struttura dei mercati mobili comportano un’elevata attenzione da parte dell’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.
I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:
mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da
parte di AGCom che di AGCM;
eventuali decisioni AGCom circa politiche tariffarie, anche con effetto retroattivo (ad esempio: revisione dei
prezzi relativi ad anni precedenti, efficacia ed effettiva attuazione di politiche di repricing, anche a seguito
di sentenze del Giudice amministrativo);
eventuali decisioni AGCom che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui
tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di
livello minimo dei prezzi retail per garantirne la replicabilità);
eventuali presunte inadeguatezze, riscontrate da AGCom o AGCM, nell’implementazione di processi e
sistemi volti alla gestione dei servizi regolamentati;
eventuali decisioni AGCom o AGCM che impongano vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base
della normativa a tutela dei consumatori.
General Data Protection Regulation (GDPR)
Il Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a
partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell’ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018 rispetto al
previgente Codice Privacy prevede tra l’altro un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie,
che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al
4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore.
Al fine di garantire – in TIM e nell’ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati
personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), TIM
adotta tutte le necessarie iniziative finalizzate a rendersi conforme alle suddette previsioni. In particolare, nel
corso del 2022 è stato avviato un progetto di revisione del modello privacy di TIM che ha portato
all’aggiornamento del registro dei trattamenti e dei testi di tutte le informative sul trattamento dei dati
personali, fornite da TIM e dalle altre Società del Gruppo alle differenti tipologie di interessati (es. clienti,
dipendenti, visitatori).
I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare
attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite
dalla normativa aziendale dedicata all’applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell’autorità Garante della
protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali, che presentano particolari rischi, sono sottoposti a
valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board
(EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all’opportuno livello
manageriale della organizzazione della Società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di
accountability fissato dal GDPR.
TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti e i pareri adottati dal Garante per la
Protezione dei Dati Personali (GPDP), adotta tutte le iniziative necessarie per adempiere al rispetto delle
predette disposizioni, si impegna anche a mantenere e verificare nel continuo l'efficacia dei controlli adottati.
Tuttavia, il rischio di carenze nell'attuazione delle misure di sicurezza, nell'adempimento dei requisiti legali sul
trattamento dei dati, nell'applicazione delle norme sulla conservazione dei dati, nella notifica delle violazioni
dei dati entro i ristretti tempi obbligatori potrebbe portare a contenziosi con l'autorità per la protezione dei dati
e essere sanzionato. Inoltre, il rischio di violazione dei dati personali può portare a contenziosi con gli interessati
e danni reputazionali, con ripercussioni sulla attività di TIM.
Salute e Sicurezza sul Lavoro
TIM assicura il rispetto delle previsioni legislative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro volte a
prevenire possibili incidenti e danni alla salute in qualsiasi modo connessi allo svolgimento della prestazione
lavorativa. Valuta, pertanto, i rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori ai fini della loro progressiva riduzione
al minimo e predispone il relativo Documento di Valutazione dei Rischi, adottando i principi, gli standard e le
soluzioni con l’obiettivo di conseguire “zero infortuni sul lavoro” ed attuando idonee misure di prevenzione e la
verifica della loro adeguatezza ed efficacia.
La sensibilizzazione ed il coinvolgimento sulle politiche e sugli obiettivi di salute e sicurezza e relativi a sistemi
di controllo interno, nonché la formazione e l'informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono
considerati strumenti fondamentali per il raggiungimento dei risultati attesi. Al fine di integrare e rafforzare
ulteriormente le metodologie di gestione e controllo interne, nonché a promuovere iniziative volte ad innalzare
la qualità degli ambienti di lavoro con l’obiettivo di migliorare la loro vivibilità e il benessere dei dipendenti, è
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
97
stato anche attivato nel 2021 un nuovo sistema di gestione conforme agli standard riconosciuti (ISO 45001)
avente come perimetro tutti i processi relativi agli asset immobiliari ad uso ufficio e promiscui presidiati.
Golden Power
L’emanazione dei Decreti cosiddetti “Golden Power”, con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, finalizzati
all’attribuzione allo Stato dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza
Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide
nella relazione pubblico-privato, arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro
Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita. Ciò potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di
TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma dall'altro, TIM, in quanto
operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti rendendo più complesso un eventuale cambio di
quote di controllo di TIM, tutelando così gli investimenti e garantendo un più elevato livello di sicurezza degli
asset e dei servizi strategici.
In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il provvedimento del 28 settembre 2017 ha stabilito che la
Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto “Decreto Golden Power”, recante norme in
materia di poteri speciali), in quanto impresa che:
svolge “attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale” (come da art. 1 del
D.L.) e
detiene reti e impianti “necessari ad assicurare l’approvvigionamento minimo e l’operatività dei servizi
pubblici essenziali”, beni e rapporti “di rilevanza strategica per l’interesse nazionale” nel settore delle
comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).
La mancata osservanza di tali obblighi determina, salvo che il fatto costituisca reato, l’applicazione di sanzioni
amministrative pecuniarie fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiori all’ 1% del
fatturato d’impresa o del fatturato cumulato delle imprese coinvolte nell’ultimo esercizio per il quale sia stato
approvato il bilancio.
L’architettura normativa relativa a TIM ha comportato nel 2017 l’emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2
novembre.
Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali
previsti dall’articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti
su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito
governance aziendale e di organizzazione; in particolare, è imposto l’obbligo di assicurare la presenza nei
Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con
quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) nonché la
costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest’ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta
alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività
strategiche e alla rete.
Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri
speciali previsti dall’articolo 2 del D.L. 21/2012, mediante l’imposizione a TIM di ulteriori prescrizioni e condizioni
con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio
universale.
In caso di inadempimento o violazione delle prescrizioni e condizioni imposte dai due D.P.C.M. del 2017, è
prevista l’applicazione delle sanzioni di cui al D.L. n. 21/2012 sopra menzionate.
La mancata osservanza delle disposizioni previste ai fini dell’esercizio del potere di veto determina, salvo che il
fatto costituisca reato, l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore
dell'operazione e comunque non inferiore all’ 1% del fatturato cumulato.
Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli
effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha
introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.
Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del
5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, estendendo l’ambito
di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente Legge n. 41 del 2019 a qualunque
fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall’appartenenza geografica del fornitore, e ha ridefinito i poteri
speciali dello Stato. 
In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l’obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di
apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.
Il Piano è soggetto all’approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni;
l’omessa notifica comporta per l’impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.
In relazione ai Piani annuali presentati da TIM nel mese di luglio 2022 e nel mese di maggio 2023 la Presidenza
del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall’art. 1-bis del D.L. 21/2012, mediante
l’imposizione di specifiche prescrizioni al fine di tutelare gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza
nazionale.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
98
Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica
Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata
quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituita con la L. n. 133/2019, di
conversione del D.L. n. 105/2019.
L’impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi,
che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l’adozione di misure di
sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l’affidamento sicuro delle forniture ICT e la
notifica degli incidenti di sicurezza.
Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini
organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di
sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori
pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione
di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli
interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può
derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.
La mancata osservanza degli obblighi normativi in ambito PSNC a carico di TIM comporta sanzioni
amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l’impiego di prodotti e di servizi in
assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione
delle condizioni stabilite può comportare l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della
incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle
imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con
la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero
per ostacolare o condizionare l’espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Principali rischi e incertezze
99
INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI
Capitale Sociale TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023
Capitale Sociale
euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale)
15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale)
6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A.
105.062.422
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull’intero capitale sociale
0,49%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di dicembre 2023)
5.934 milioni di euro
L’Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome “TIM
S.p.A.” in alternativa a “Telecom Italia S.p.A.”.
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di
TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3.
Codici
TIM - Telecom Italia
TIM S.A.
ordinarie
risparmio
 
Borsa
IT0003497168
IT0003497176
BRTIMSACNOR5
Bloomberg
TIT IM
TITR IM
TIMS3 BZ
Reuters
TLIT.MI
TLITn.MI
TIMS3.SA
Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni
avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..
Azionisti
Composizione dell’azionariato al 31 dicembre 2023 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle
comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):
806
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Informazioni per gli investitori
100
Partecipazioni rilevanti nel capitale
Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi
dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti
partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:
Soggetto
Tipologia di possesso
Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A.
Diretto
23,75%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A.
Diretto
9,81%
Rappresentanti comuni
L’Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 28 giugno 2022 ha confermato Dario Trevisan
rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024.
Ad esito dell’assemblea di approvazione del bilancio per l’esercizio 2024, sarà convocata l’assemblea di
categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.
Rating al 31 dicembre 2023
Al 31 dicembre 2023, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings –
risulta il seguente:
Rating
Outlook
STANDARD & POOR'S
B+
Under review for upgrade
MOODY'S
B1
Under review for upgrade
FITCH RATINGS
BB-
Under review for upgrade
In data 6 novembre 2023 Moody’s ha posto il rating di Telecom Italia B1 sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
In data 9 novembre 2023 Standard & Poor’s ha posto il rating di Telecom Italia B+ sotto osservazione per un
possibile futuro upgrade.
In data 10 novembre 2023 Fitch ha posto il rating di Telecom Italia BB- sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
TIM: NetCo disposal
Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l’obiettivo strategico di
riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell’integrazione verticale e ha conferito
all’Amministratore Delegato il mandato di valutare e sottoporre all’organo amministrativo per le deliberazioni
del caso le eventuali operazioni e i possibili accordi di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo,
idonei al conseguimento del suddetto obiettivo strategico.
In data 3, 4 e 5 novembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., all’esito di un ampio e approfondito
esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari e legali, ha esaminato ed accettato l’offerta
vincolante presentata il 16 ottobre 2023 da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") per l’acquisto di attività
relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. (“NetCo”), da
parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR).
In esecuzione delle deliberazioni assunte, TIM S.p.A. ha sottoscritto con Optics BidCo il transaction agreement
che disciplina:
il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo d'azienda - costituito da attività relative alla rete primaria,
all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop
S.p.A., società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame, e
il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell’intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in
FiberCop S.p.A. medesima, all’esito del predetto conferimento.
Il transaction agreement prevede che alla data del closing si proceda alla sottoscrizione di master services
agreement che regoleranno i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi tra NetCo a TIM S.p.A. a seguito
del completamento dell’operazione.
Il transaction agreement prevede inoltre che il corrispettivo per la vendita della partecipazione potrà essere
parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del Gruppo TIM contestualmente
al closing dell’operazione NetCo (c.d. liability management). Il Consiglio di Amministrazione di TIM, in data 6
marzo 2024, ha deliberato di conferire mandato all’Amministratore Delegato per provvedere all’attuazione,
sussistendone i presupposti, delle attività funzionali alla realizzazione dell’operazione di trasferimento del
debito mediante un complesso di offerte di scambio, aventi ad oggetto talune serie di obbligazioni emesse dal
Gruppo TIM e con scadenza a partire dal 2026.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Informazioni per gli investitori
101
Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024, una volta completate le attività prodromiche
e soddisfatte alcune condizioni sospensive (completamento del conferimento della rete primaria,
autorizzazione Antitrust, autorizzazione in materia di sovvenzioni estere distorsive); l'operazione ha già
ottenuto l'autorizzazione prevista dalla disciplina in materia di Golden Power, come da comunicato stampa
emesso in data 17 gennaio 2024.
Quando le citate attività saranno completate e le connesse condizioni sospensive saranno soddisfatte, NetCo,
ai sensi dell’IFRS 5, sarà classificata quale Attività disponibile per la vendita.
L’offerta valorizza NetCo a un Enterprise value di 18,8 miliardi di euro. Sono inoltre previsti incrementi derivanti
dal potenziale trasferimento di parte del debito a NetCo e da earn-out legati al verificarsi di determinate
condizioni per un valore complessivo di 3,2 miliardi di euro.
In particolare, l’offerta ipotizza che al closing il prezzo del ramo d’azienda oggetto di conferimento in FiberCop
sia soggetto ad aggiustamento (usuale per questa tipologia di operazione) in relazione a determinati parametri
e target predefiniti, quali, inter alia, la cassa e il debito trasferiti, il livello del capitale circolante, il costo
registrato negli ultimi 12 mesi dei dipendenti trasferiti e il rispetto di alcuni obiettivi di investimento e di
installazione della rete in fibra ottica.
Il completamento dell’operazione consentirà al Gruppo di ottenere una riduzione del debito di circa 14 miliardi
di euro e di rendere più solida la struttura di capitale, con un rapporto fra debito netto ed Ebitda inferiore a 2
volte (After Lease).
Si segnala che, in data 15 dicembre 2023, la Società ha ricevuto la notifica di un ordinario atto di citazione da
parte dell’azionista Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della citata delibera consiliare del 5
novembre di approvazione della predetta operazione. Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né
ha chiesto di inibire in via d’urgenza l’esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. La Società si è
costituita nel giudizio per contestare la fondatezza delle argomentazioni e delle richieste formulate da Vivendi,
confermando la legittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione e degli accordi
sottoscritti con Optics BidCo per l’operazione che sarà realizzata nei tempi e nei modi previsti.
NetCo - ServCo 2.jpg
Deroga all’obbligo di pubblicazione dei documenti informativi
per operazioni straordinarie
In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di
cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di
pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento
di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.
Condizioni per la quotazione di azioni di società controllanti
società costituite e regolate dalla legge di stati non
appartenenti alla Unione Europea
TIM S.p.A. conferma la sussistenza al 31 dicembre 2023 delle condizioni di cui all’articolo 15, comma 1, lettera
a), b) e c), punto i) del Regolamento Consob n. 20249/2017 e s.m., per la quotazione delle proprie azioni in
mercati regolamentati.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Informazioni per gli investitori
102
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Ai sensi dell’art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le
“Operazioni con parti correlate” e delle successive modifiche, nell'esercizio 2023 non si segnalano operazioni di
maggiore rilevanza, così come definite dall’art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che
abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A..
Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nell'esercizio 2023 che abbiano influito in misura rilevante sulla
situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A. né sono intervenute modifiche o sviluppi
delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell’esercizio 2022 che abbiano
avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM e di TIM S.p.A.
nell'esercizio 2023.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma
regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che
contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n.
17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti
di Governance - Altri Codici e Procedure.
Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Note di Bilancio
Consolidato e di Bilancio Separato “Operazioni con parti correlate”.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Operazioni con parti correlate
103
INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE
In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni
interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di
performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della propria gestione economica e
della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un’utile unità di misura
per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).
Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque,
essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS. Poiché queste misure non sono definite
dagli IFRS, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la
comparabilità tra le società può essere limitata.
Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:
EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all’EBIT. Questi indicatori sono
determinati come segue:
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+
Oneri finanziari
-
Proventi finanziari
+/-
Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni (1)
+/-
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto (2)
EBIT- Risultato Operativo
+/-
Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/-
Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+
Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
Attività non correnti
(1) Oneri/(proventi) da partecipazioni per TIM S.p.A..
(2) Voce presente solo a livello di Gruppo.
Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull’EBITDA e sull’EBIT: tali
indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell’EBITDA e dell’EBIT,
escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell’area di consolidamento, delle differenze cambio e
degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. Il Gruppo TIM presenta la riconciliazione tra il dato
“contabile o reported” e quello “organico esclusa la componente non ricorrente”.
EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità
del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit di generare profitti attraverso i suoi ricavi.
L’EBITDA margin e l’EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un’entità analizzando le
percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT.
Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l’Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un
indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal
Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività
Finanziarie. Il Gruppo TIM presenta una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimoniale-
finanziaria utilizzati per il calcolo dell’Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.
Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell’indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM
presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito “Indebitamento finanziario netto contabile”), anche una
misura denominata “Indebitamento finanziario netto rettificato”, che sterilizza gli effetti causati dalla
volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei
derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati
embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario,
l’Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari
(compresi gli effetti dell’IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate
passività/attività finanziarie.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Indicatori alternativi di performance
104
L’indebitamento finanziario netto viene determinato come segue :
+
Passività finanziarie non correnti
+
Passività finanziarie correnti
+
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
A)
Debito Finanziario lordo
+
Attività finanziarie non correnti
+
Attività finanziarie correnti
+
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
B)
Attività Finanziarie
C=(A - B)
Indebitamento finanziario netto contabile
D)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
E=(C + D)
Indebitamento finanziario netto rettificato
Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la
remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali
investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L’indicatore, in particolare, evidenzia la
variazione dell’indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal 
pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/
cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/
diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/
o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).
L’Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento
+/-
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/
estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+))
-
Pagamento delle licenze TLC e per l’utilizzo di frequenze
+/-
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
-
Pagamento dei dividendi e Change in Equity
Equity Free Cash Flow
Investimenti industriali (al netto delle licenze di TLC): questa misura finanziaria rappresenta le attività di
investimento industriale al netto degli investimenti per competenza relativi alle licenze di TLC per l'utilizzo
delle frequenze. 
Flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow - OFCF) e flusso di cassa della
gestione operativa (al netto delle licenze): queste misure finanziarie rappresentano il flusso di cassa
disponibile per rimborsare il debito (compresi i debiti per leasing) e per coprire eventuali investimenti
finanziari e, nel caso dell'OFCF, i pagamenti delle licenze e delle frequenze.
Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) e il flusso di cassa della gestione
operativa (al netto delle licenze) sono calcolati come segue:
EBITDA
-
Investimenti industriali di competenza
+/-
Variazione del capitale circolante netto operativo (Variazione delle rimanenze, Variazione dei crediti
commerciali e altri crediti netti, Variazione dei debiti commerciali, Variazione di debiti per licenze di telefonia
mobile / spectrum, Altre variazioni di crediti/debiti operativi, Variazione dei fondi relativi al personale, Variazione
dei fondi operativi e altre variazioni)
Operating Free Cash Flow
-
Pagamento delle licenze di TLC e per l’utilizzo delle frequenze
Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze)
Indicatori alternativi di performance After Lease
A seguito dell’adozione dell’IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di
performance:
EBITDA After Lease (“EBITDA-AL”), calcolato rettificando l’EBITDA Organico al netto delle partite non
ricorrenti, degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing;
Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall’Indebitamento
finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing. TIM
ritiene che l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità
di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall’Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai
canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
+
Equity Free Cash Flow
-
Quota capitale dei canoni di leasing
Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.
Relazione sulla gestione del
Gruppo TIM
Indicatori alternativi di performance
105
NUOVA SPA_ITA_Infografica_3.jpg
COMMENTO AI PRINCIPALI DATI ECONOMICO-
FINANZIARI DI TIM S.p.A.
Le principali variazioni del perimetro societario
Nel corso dell'esercizio 2023 le principali operazioni societarie sono state le seguenti:
TIM Servizi Digitali S.p.A.: in data 4 agosto 2023 TIM S.p.A. ha ceduto il 100% del capitale sociale della
società TIM Servizi Digitali S.p.A. alla società Nextaly S.r.l..
Nel corso dell'esercizio 2022 le principali operazioni societarie sono state le seguenti:
Daphne 3 S.p.A. : in data 4 agosto 2022 TIM S.p.A. ha ceduto il 41% del capitale sociale della holding Daphne
3, che detiene una partecipazione del 29,9% in Infrastrutture Wireless Italiane ("INWIT") a un consorzio di
investitori guidato da Ardian;
Movenda S.p.A. : in data 25 luglio 2022 TIM S.p.A. ha acquisito il 100% del capitale sociale della società, che
offre soluzioni di Digital Identity. Dal 31 dicembre 2022 è efficace la fusione per incorporazione di Movenda
S.p.A. in TIM S.p.A. con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° luglio 2022;
Polo Strategico Nazionale S.p.A.: in data 4 agosto 2022 è stata costituita la società che si occupa della
progettazione, predisposizione, allestimento e gestione dell'infrastruttura per l’erogazione di soluzioni e
servizi cloud per la Pubblica Amministrazione. TIM S.p.A. detiene il 45% del capitale sociale della Joint
Venture.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
107
Eventi non ricorrenti
Nel 2023 e nel 2022 TIM S.p.A.  ha registrato oneri operativi netti non ricorrenti connessi a eventi e operazioni
che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa e che sono evidenziati
in quanto di ammontare significativo. Gli oneri non ricorrenti comprendono, fra gli altri, eventuali svalutazioni
dell'avviamento, accantonamenti per contenziosi di carattere regolatorio e potenziali passività a essi correlati,
passività con clienti e/o fornitori e accantonamenti per contratti onerosi, oneri connessi a riorganizzazione/
ristrutturazione aziendale e rettifiche relative a esercizi precedenti.
In dettaglio:
(milioni di euro)
2023
2022
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
Ricavi
Rettifiche ricavi
Altri proventi operativi
(23)
Recupero costi operativi
(23)
Acquisti di materie e servizi e Variazione delle rimanenze
37
30
Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e altri oneri
37
30
Costi del personale
468
537
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
468
537
Altri costi operativi
134
76
Altri oneri e accantonamenti
134
76
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/
(minusvalenze) e Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti
(EBITDA)
639
620
Plusvalenze/minusvalenze da realizzo di attività non correnti
(2)
Plusvalenza da realizzo di attività non correnti
(2)
Impatto su Risultato operativo (EBIT)
637
620
Gli eventi non ricorrenti dell'esercizio 2023 comprendono:
37 milioni di euro di costi per acquisti di materie e servizi, relativi principalmente a consulenze e prestazioni
professionali connesse a operazioni societarie e alla gestione di contenziosi di carattere regolatorio;
468 milioni di euro di costi del personale connessi principalmente a processi di riorganizzazione/
ristrutturazione aziendale correlati alle uscite di personale non dirigente, previste anche in base
all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come da accordo siglato dalla Società con le
OO.SS. nel corso dell'esercizio;
134 milioni di euro di altri costi operativi riferibili principalmente a sanzioni di carattere regolatorio,
all'aggiornamento del fondo rischi contrattuali per contratti onerosi (IAS 37) relativamente a un rapporto
pluriennale in essere, nonchè a oneri connessi alla gestione dei crediti;
2 milioni di euro di plusvalenza da realizzo di attività non correnti riferibile alla cessione di siti
infrastrutturali.
Gli eventi non ricorrenti dell'esercizio 2022 comprendevano:
23 milioni di euro di proventi per recupero di costi operativi;
30 milioni di euro per oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti nonchè a costi per
acquisti relativi ad approvvigionamenti resisi necessari per la gestione dell’emergenza sanitaria;
537 milioni di euro di costi del personale connessi principalmente a processi di riorganizzazione/
ristrutturazione aziendale in applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell’ex-art. 41,
comma 5bis, d.lgs. n. 148/2015, come da accordi siglati da TIM S.p.A., nel corso dell'esercizio 2022, con le
OO.SS.;
76 milioni di euro di altri costi operativi riferibili principalmente agli accantonamenti per contenziosi,
transazioni, sanzioni di carattere regolatorio e potenziali passività ad esse correlate.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
108
Andamento economico
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni %
organica
esclusi non
ricorrenti
(a)
(b)
(a - b)/b
Ricavi
12.140
12.098
0,3
0,3
EBITDA
(1)
2.002
2.086
(4,0)
(2,4)
EBITDA Margin
(1)
16,5%
17,2%
(0,7)pp
(0,6)pp 
EBIT
(1)
(758)
(649)
16,8
EBIT Margin
(1)
(6,2%)
(5,4%)
(0,8)pp
(0,8)pp 
Utile (perdita) dell'esercizio
(995)
(3.077)
(67,7)
(0,6)
Investimenti industriali
1.663
1.744
(4,6)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione assoluta
(a)
(b)
(a-b)
Indebitamento Finanziario netto contabile
(1)
21.664
22.139
(475)
Indebitamento Finanziario netto rettificato
(1)
21.149
21.709
(560)
Personale a fine esercizio (unità)
32.951
35.524
(2.573)
(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo “Indicatori alternativi di performance”.
Contratti complessi
Il Gruppo TIM, nell’ambito di un processo volto ad assicurare l’identificazione e la definizione delle iniziative di
evoluzione del sistema di controllo interno di gestione dei rischi aziendali, ha istituito nell'esercizio 2022 un
Comitato Tecnico per la supervisione dei contratti complessi (il “Comitato Tecnico”).
Il Comitato Tecnico ha definito:
i criteri oggettivi in base ai quali classificare un contratto come “contratto complesso”;
l’iter valutativo e autorizzativo dei contratti complessi che preveda il coinvolgimento di una pluralità di
soggetti e di competenze in grado di valutare i diversi profili di rischio (processo decisionale collegiale);
l’aggiornamento della policy che disciplina il processo di formalizzazione della contrattualistica nel Gruppo
prevedendo una chiara identificazione e formalizzazione dei razionali alla base del processo decisionale di
assegnazione dei contratti complessi, nonché dei relativi meccanismi di escalation, rafforzando così il
processo di individuazione e la ricostruzione delle fonti, degli elementi informativi e dei controlli eseguiti.
A partire dall'esercizio 2021 alcuni contratti di durata pluriennale per l'offerta di contenuti multimedia e un
accordo di connettività hanno evidenziato un margine complessivo lungo l’intera durata contrattuale negativo,
con la necessità di effettuare accantonamenti per l'iscrizione di un Fondo Rischi contrattuali per contratti
onerosi per i periodi di durata residua degli accordi. Il valore residuo del fondo rischi e la previsione del margine
contrattuale complessivo sono periodicamente rivisti, al fine di confermare o aggiornare le stime iniziali e
l'importo residuo del fondo stesso.
L’utilizzo del Fondo rischi contrattuali per contratti onerosi lungo la durata contrattuale consente di
compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all’andamento operativo dei business
sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti -
rilevando una marginalità operativa (organica) nulla.
Il Fondo rischi contrattuali per contratti onerosi al 31 dicembre 2023 ammonta a complessivi 177 milioni di euro.
Di seguito si evidenzia:
l’ammontare utilizzato del Fondo rischi a fronte del margine negativo;
 
l’ammontare della marginalità organica complessiva (EBITDA organico) in assenza dell’utilizzo del Fondo
rischi per contratti onerosi.
(milioni di euro)
2023
2022
EBITDA
2.002
2.086
EBITDA ORGANICO (incluso l’utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi)
2.641
2.706
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del Margine negativo
(98)
(346)
EBITDA ORGANICO (escluso l’utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi)
2.543
2.360
L’importo di 98 milioni di euro rappresenta il margine negativo a fronte del quale è stato utilizzato il fondo.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
109
Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi comporta un pari impatto sulla
Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa.
Con riferimento ai contratti pluriennali che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte
corrispettivi a titolo di minimo garantito, occorre richiamare come la valutazione di tali contratti e la stima dei
costi a essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono, fra gli altri, dinamiche di mercato,
pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio.
Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato
previsionale rimanga nell’ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il
controllo della società, pertanto potrebbero impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future
circa l’andamento dei contratti stessi, l’importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che
verranno generati.
Ricavi
I ricavi dell'esercizio 2023 sono pari a 12.140 milioni di euro (12.098 milioni di euro nell'esercizio 2022), con un
incremento di 42 milioni di euro, pari a + 0,3%.
I ricavi da servizi stand alone ammontano a 10.324 milioni di euro (-62 milioni di euro rispetto all'esercizio
2022, pari a -0,6%) e scontano gli impatti del contesto competitivo sulla customer base nonchè gli effetti
derivanti dal nuovo modello di commercializzazione che ha comportato, a partire dal quarto trimestre 2022,
l’eliminazione del cosiddetto “contributo di attivazione”.
In dettaglio:
i ricavi da servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 7.823 milioni di euro, con una variazione
positiva di 42 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022 (+0,5%), grazie principalmente alla crescita dei ricavi
da soluzioni ICT e dei ricavi multimedia parzialmente compensata dalla diminuzione degli accessi e dalla
variazione negativa dei citati contributi di attivazione;
i ricavi da servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 2.939 milioni di euro, con una variazione
negativa di 119 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022 (-3,9%) principalmente per effetto della
contrazione della customer base connessa a linee human.
I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 1.815 milioni di euro
nell'esercizio 2023, in aumento di 104 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022, in ragione principalmente della
vendita di infrastrutture a FiberCop e della vendita di fibra/spettro del segmento Wholesale.
I ricavi per segmento di clientela/aree di attività, a partire dal presente bilancio, sono esposti coerentemente
con le aree di responsabilità e con la relativa focalizzazione del mercato di riferimento. Conseguentemente, i
dati comparativi dell'esercizio precedente sono stati riespressi. Sono pertanto di seguito esposti i dettagli dei
ricavi suddivisi fra: Consumer e Small Medium Business, Enterprise, Wholesale Market, Other, completi della
descrizione analitica del perimetro di riferimento, così come attualmente rappresentati ai fini delle analisi
interne.
Consumer e Small Medium Business (SMB). Il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme di servizi e
prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla
telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti) e per la clientela delle PMI
(Piccole e medie imprese), SOHO (Small Office Home Office) e degli MVNOs.
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
Ricavi Consumer e Small Medium Business
5.820
6.091
(271)
Ricavi da servizi
5.315
5.539
(224)
Ricavi Handset e Bundle & Handset
505
552
(47)
In particolare:
i ricavi da servizi stand alone del mercato Mobile ammontano a 2.365 milioni di euro e registrano una
riduzione di 81 milioni di euro (-3,3%) rispetto all'esercizio 2022, imputabile principalmente alla
dinamica competitiva e alla contrazione dei ricavi da traffico entrante per la progressiva riduzione delle
tariffe di interconnessione;
i ricavi da servizi stand alone del mercato Fisso ammontano a 2.967 milioni di euro, in diminuzione di
151 milioni di euro (-4,8%) rispetto all'esercizio 2022, prevalentemente per effetto della riduzione dei
livelli di ARPU e della minore customer base.
I ricavi Handset e Bundle & Handset del segmento Consumer e SMB sono pari a 505 milioni di euro, in
diminuzione di 47 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022; la variazione è principalmente connessa al
progressivo rallentamento del mercato dei terminali mobili.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
110
Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall’insieme di servizi e prodotti di connettività e soluzioni
ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account.
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
Ricavi Enterprise
2.983
2.805
178
Ricavi da servizi
2.708
2.533
175
Ricavi Handset e Bundle & Handset
275
272
3
In particolare:
i ricavi da servizi stand alone del mercato Mobile sono pari a 490 milioni di euro, con un incremento di
4 milioni di euro (+0,8%) rispetto all'esercizio 2022;
i ricavi da servizi stand alone del mercato Fisso sono pari a 2.271 milioni di euro, con un incremento di
170 milioni di euro (+8,1%) rispetto all'esercizio 2022, principalmente per l'incremento dei ricavi da
servizi ICT.
Wholesale Market. Il perimetro di riferimento è costituito dalla gestione e sviluppo del portafoglio dei servizi
wholesale, regolamentati e non, diretti agli operatori di telecomunicazioni del mercato domestico sia del
Fisso sia del Mobile.
Il segmento Wholesale Market presenta nell'esercizio 2023 ricavi pari a 1.808 milioni di euro, in aumento
rispetto all'esercizio 2022 di 57 milioni di euro (+3,3%), principalmente grazie alla crescita dei ricavi relativi
alle soluzioni per operatori mobili a cui si affianca una strategia di razionalizzazione dei ricavi voce.
Other. I ricavi del segmento Other dell'esercizio 2023 sono pari a 1.529 milioni di euro, in aumento di 78
milioni di euro rispetto all'esercizio 2022. Si segnala che la voce accoglie, a partire dall'esercizio 2022, i ricavi
verso la società controllata FiberCop, relativi principalmente alla vendita di infrastrutture e ai servizi di
manutenzione rete.
EBITDA
L'EBITDA dell'esercizio 2023 è pari a 2.002 milioni di euro (2.086 milioni di euro nell'esercizio 2022), con
un’incidenza sui ricavi del 16,5 %, in decremento di 0,7 punti percentuali rispetto all'esercizio 2022 (17,2 %).
L’EBITDA organico - al netto della componente non ricorrente - si attesta a 2.641 milioni di euro con
un’incidenza sui ricavi del 21,8 % (22,4 % nell'esercizio 2022) e registra una riduzione di 65 milioni di euro
rispetto all'esercizio 2022. TIM S.p.A. ha registrato nel 2023 oneri netti non ricorrenti per complessivi 639 milioni
di euro (620 milioni di euro nell'esercizio 2022).
Gli oneri non ricorrenti comprendono, fra gli altri, oneri connessi alla riorganizzazione/ristrutturazione
aziendale, accantonamenti per contratti onerosi, sanzioni di carattere regolatorio, oneri connessi alla gestione
dei crediti, consulenze e prestazioni professionali relative a operazioni societarie e alla gestione di contenziosi di
carattere regolatorio. Per ulteriori dettagli, oltre a quanto riportato nel capitolo “Eventi non ricorrenti” della
presente relazione sulla gestione, si rinvia alla Nota “Eventi e operazioni non ricorrenti” del Bilancio separato di
TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023.
L’EBITDA organico escluso l'effetto dell'utilizzo dei fondi per contratti onerosi dell'esercizio 2023 è pari a
2.543 milioni di euro.
L’EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBITDA
2.002
2.086
(84)
(4,0)
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti
639
620
19
3,1
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente
2.641
2.706
(65)
(2,4)
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
111
A livello di EBITDA si registra inoltre quanto segue:
Altri proventi operativi
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici
22
26
(4)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi
33
23
10
Contributi in conto impianti e in conto esercizio
39
36
3
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze
31
32
(1)
Revisioni di stima e altre rettifiche
51
68
(17)
Proventi per attività di formazione agevolata
5
1
4
Altri
46
59
(13)
Totale
227
245
(18)
Acquisti di materie e servizi
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Acquisti di beni
863
911
(48)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi
di accesso a reti di telecomunicazioni
566
655
(89)
Costi commerciali e di pubblicità
1.482
1.344
138
Consulenze e prestazioni professionali
111
110
1
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing
1.187
1.159
28
Costi per godimento di beni di terzi
632
486
146
Altri
3.019
2.937
82
Totale acquisti di materie e servizi
7.860
7.602
258
% sui Ricavi
64,7
62,8
1,9pp
La voce Acquisti di materie e servizi rileva un incremento di 258 milioni di euro, dovuto principalmente ai
maggiori costi commerciali e di pubblicità e costi per godimento di beni di terzi (soprattutto costi di noleggio
delle licenze software).
La voce comprende una componente non ricorrente pari a 37 milioni di euro, relativa principalmente a
consulenze e prestazioni professionali connesse a operazioni societarie e alla gestione di contenziosi di
carattere regolatorio.
Costi del personale
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Costi e oneri del personale ordinari
1.909
2.041
(132)
Oneri di ristrutturazione e accantonamenti a fondi per il
personale e altri
468
537
(69)
Totale costi del personale
2.377
2.578
(201)
I costi del personale si riducono di 201 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022; si evidenziano di seguito i
principali elementi che hanno influito su tale variazione:
decremento di 132 milioni di euro dei costi ordinari del personale, principalmente dovuto al saving
conseguente alla riduzione della consistenza media retribuita per complessive -2.329 unità medie, di
cui – 414 unità medie derivanti dall’applicazione del Contratto di Espansione da parte della Società;
decremento di 69 milioni di euro degli oneri di ristrutturazione aziendale; al 31 dicembre 2023 sono stati
sostenuti oneri per complessivi 468 milioni di euro correlati principalmente alle uscite di personale
previste in base all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come da accordo siglato da
TIM S.p.A. con le OO.SS. nel corso dell'anno.
L’organico al 31 dicembre 2023 ammonta a 32.951 unità (35.524 unità al 31 dicembre 2022), con una
diminuzione di 2.573 unità.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
112
Altri costi operativi
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti
111
115
(4)
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri
56
118
(62)
Contributi e canoni per l’esercizio di attività di
telecomunicazioni
42
43
(1)
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse
48
55
(7)
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative
32
24
8
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
9
10
(1)
Altri oneri
138
55
83
Totale
436
420
16
Gli Altri costi operativi dell'esercizio 2023 aumentano di 16 milioni di euro, in particolare la variazione degli Altri
oneri è principalmente relativa a sanzioni di carattere regolatorio.
La voce comprende una componente non ricorrente pari a 134 milioni di euro (nell'esercizio 2022 la
componente non ricorrente ammontava a 76 milioni di euro), riferibile principalmente a sanzioni di carattere
regolatorio, accantonamenti per contratti onerosi e oneri connessi alla gestione dei crediti.
Ammortamenti e investimenti
Gli ammortamenti dell'esercizio 2023 risultano pari a 2.743 milioni di euro (2.759 milioni di euro nell'esercizio
2022) e sono così dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
1.046
1.030
16
Ammortamento delle attività materiali
1.229
1.270
(41)
Ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi
468
459
9
Totale
2.743
2.759
(16)
Di seguito le principali evidenze:
l’ammortamento delle attività immateriali è pari a 1.046 milioni di euro e si incrementa di 16 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022, principalmente a seguito dell'avvio del processo di ammortamento della
licenza per banda 34-36 MhZ, acquisita nel 2022 dall'operatore OpNet (ex Linkem), nonché della messa in
esercizio delle licenze 5G 700 MHz a partire da giugno 2022. L’incremento di ammortamento derivante
dalle licenze acquisite (complessivamente pari a circa 28 milioni di euro) è stato parzialmente compensato
da minori ammortamenti su sviluppi applicativi software e su diritti trasmissivi televisivi (-12 milioni di
euro);
l’ammortamento delle attività materiali di proprietà è pari a 1.229 milioni di euro ed evidenzia una
diminuzione di 41 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022, attribuibile alla dinamica degli investimenti e
delle esercibilità. I minori ammortamenti si riferiscono soprattutto alle seguenti voci:
impianti trasmissivi UMTS e LTE (- 31 milioni di euro);
apparati NGAN FTTC (- 23 milioni di euro);
autocommutatori (- 11 milioni di euro);
sistemi RNC UMTS (- 6 milioni di euro);
postazioni di lavoro e sistemi di gestione hardware OSS & BSS (- 5 milioni di euro); 
adeguamento del fondo oneri di ripristino (- 2 milioni di euro).
I minori ammortamenti sulle voci indicate sono parzialmente compensati da maggiori ammortamenti
relativi principalmente a:
apparati di accesso 5G e Multistandard (+19 milioni di euro);
rete in rame, a seguito dell'accelerazione dell’ammortamento per lo switch-off previsto per il 2030 (+12
milioni di euro);
videocomunicazione (+3 milioni di euro);
terminali mobili a noleggio (+3 milioni di euro);
apparecchiatura e telefonia fissa sociale (+4 milioni di euro);
l’ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi è pari a 468 milioni di euro e si incrementa di 9 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022, principalmente a seguito dell'incremento dei diritti d'uso legato
prevalentemente all'allungamento delle durate delle locazioni immobiliari.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
113
Gli investimenti industriali sono complessivamente pari 1.663 milioni di euro (1.744 milioni di euro nell'esercizio
2022), con una riduzione di 81 milioni di euro. Sono così dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Investimenti nelle attività immateriali a vita utile definita
617
776
(159)
Investimenti nelle attività materiali
989
899
90
Investimenti nei diritti d'uso su beni di terzi
57
69
(12)
Totale
1.663
1.744
(81)
Gli investimenti nelle attività immateriali registrano una diminuzione di 159 milioni di euro, principalmente a
seguito di minori acquisizioni di licenze (-70 milioni di euro a fronte dell’acquisizione dall'operatore OpNet ex
Linkem, avvenuta nel 2022, delle licenze per banda 34-36 MhZ); minori investimenti in sistemi OSS&BSS (-32
milioni di euro) e in commutazione dati (-2 milioni di euro); minori lavori in corso per circa 57 milioni di euro
essenzialmente dovuti a minori investimenti su licenze, progetti di digital e system transformation e running IT.
Gli investimenti in attività materiali e diritti d’uso su beni di terzi registrano complessivamente un
incremento di 78 milioni di euro riferibile per 90 milioni di euro agli investimenti in attività materiali,
principalmente riconducibile a maggiori acquisizioni di materiali di rete a magazzino impianti e a maggiori
investimenti in corso legati allo sviluppo dei bandi del PNRR; si rileva inoltre un decremento di 12 milioni di euro
sugli investimenti nei diritti d'uso su beni di terzi, sostanzialmente in ragione di minori investimenti
infrastrutturali.
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti
La voce è negativa per 17 milioni di euro nell'esercizio 2023 (positiva per 24 milioni di euro nell'esercizio 2022);
in particolare si rilevano:
minusvalenze per 21 milioni di euro, principalmente conseguenti alla dismissione di Stazioni Radio Base,
alla vendita di apparati e agli impatti conseguenti al progetto di decommissioning e di ammodernamento
di asset;
plusvalenze per 4 milioni di euro riferibili alla cessione di siti infrastrutturali e alla chiusura anticipata di
contratti di locazione.
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
La voce è pressoché nulla nell'esercizio 2023 (così come nell'esercizio 2022).
In sede di Bilancio 2023 la Società ha effettuato il processo di impairment test sull’Avviamento. Le risultanze di
tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato
i valori dell’Avviamento attribuito alle attività domestiche del Gruppo. Per una più dettagliata analisi si rimanda
a quanto illustrato nella Nota “Avviamento” del Bilancio separato al 31 dicembre 2023 di TIM S.p.A..
EBIT
L’EBIT dell'esercizio 2023 è negativo per 758 milioni di euro (negativo per 649 milioni di euro nell'esercizio
2022). L’EBIT dell'esercizio 2023 sconta l’impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per 637 milioni di euro
(620 milioni di euro nell'esercizio 2022).
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è negativo per 121 milioni di euro (negativo per 29
milioni di euro nell'esercizio 2022).
Per maggiori dettagli inerenti le componenti non ricorrenti si rinvia alla Nota “Eventi e operazioni non
ricorrenti” del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023, oltre a quanto riportato nel capitolo “Eventi
non ricorrenti” della presente relazione sulla gestione.
L’EBIT organico, al netto della componente non ricorrente, è calcolato come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBIT
(758)
(649)
(109)
16,8
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti
637
620
17
2,7
EBIT ORGANICO - esclusa componente non ricorrente
(121)
(29)
(92)
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
114
Saldo dei proventi (oneri) da partecipazioni
La voce è pari a 911 milioni di euro (408 milioni di euro nell'esercizio 2022):
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Dividendi
1.087
113
974
Plusvalenze nette su cessione partecipazioni
313
(313)
Altri proventi da partecipazioni
Minusvalenze e riduzioni di valore di attività finanziarie
(176)
(18)
(158)
Altri oneri da partecipazioni
Totale
911
408
503
Si segnala in particolare quanto segue:
i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate Telecom Italia Finance (988 milioni di euro)
e FiberCop (84 milioni di euro) e alla società collegata Daphne 3 (12 milioni di euro). Nell'esercizio 2022 i
dividendi si riferivano principalmente alla società controllata Telecom Italia Finance (54 milioni di euro) e
alla società collegata Daphne 3 (57 milioni di euro).
le plusvalenze nette su cessione di partecipazioni non sono presenti nell'esercizio 2023. Nell'esercizio 2022
si riferivano alla cessione del 41% del capitale sociale della holding Daphne 3 a un consorzio di investitori
guidato da Ardian.
le minusvalenze e riduzioni di valore di attività finanziarie si riferiscono:
per 144 milioni di euro alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Telecom Italia
Sparkle S.p.A. e Olivetti S.p.A. Società Benefit e nella società collegata Italtel S.p.A.;
per 12 milioni di euro all'accantonamento al fondo oneri su partecipate in relazione alle società
controllate Olivetti S.p.A. Società Benefit e TI Latam Participações e Gestão Administrativa Ltda;
per la parte residua alla cessione della partecipazione nella società controllata TIM Servizi Digitali.
Nell'esercizio 2022 le minusvalenze e riduzioni di valore si riferivano principalmente alla svalutazione della
partecipazione nella società controllata Tim Servizi Digitali.
Saldo dei Proventi/(Oneri) finanziari
Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 1.194 milioni di euro (negativo per 993 milioni di euro
nell'esercizio 2022). L’incremento è sostanzialmente ascrivibile alla dinamica dei tassi di interesse e alla
maggiore esposizione debitoria.
La voce è così composta:
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Proventi finanziari
999
1.415
(416)
Oneri finanziari
(2.193)
(2.408)
215
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(1.194)
(993)
(201)
Imposte sul reddito
Nell'esercizio 2023 si sono registrati proventi per imposte per 46 milioni di euro (oneri per 1.843 milioni di euro
nel 2022); la voce riflette principalmente il saldo netto del beneficio del consolidato fiscale solo in parte
compensato dall'onere per imposte differite. Nell'esercizio 2022 la voce rifletteva principalmente l'impatto, pari
a 1.964 milioni di euro, derivante dall'esercizio dell'opzione di revoca del riallineamento dell'avviamento.
Nel bilancio 2023 non sono state iscritte imposte anticipate per perdite fiscali dell’esercizio e degli esercizi
precedenti, in considerazione della valutazione circa la distribuzione temporale della recuperabilità delle
attività per imposte anticipate di TIM S.p.A..
Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Imposte sul reddito (correnti e differite)" del Bilancio separato di TIM
S.p.A. al 31 dicembre 2023.
Risultato dell'esercizio
Il risultato dell'esercizio 2023 è negativo per 995 milioni di euro (negativo per 3.077 milioni di euro nell'esercizio
2022) e sconta l’effetto negativo di oneri netti non ricorrenti per 673 milioni di euro (2.281 milioni di euro
nell'esercizio 2022).
Per ulteriori dettagli sulle partite non ricorrenti, si rinvia alla Nota “Eventi e operazioni significativi non
ricorrenti” del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
115
Andamento patrimoniale e finanziario
Struttura patrimoniale
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
Attivo
Attivo non corrente
43.470
43.974
(504)
Avviamento
12.064
12.064
Attività immateriali a vita utile definita
4.578
5.023
(445)
Attività materiali
6.561
6.837
(276)
Diritti d'uso su beni di terzi
3.271
3.188
83
Altre attività non correnti
16.590
16.401
189
Attività per imposte anticipate
406
461
(55)
Attivo corrente
6.499
6.407
92
Rimanenze di magazzino, Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.759
4.486
273
Crediti per imposte sul reddito
42
34
8
Attività finanziarie correnti
1.698
1.887
(189)
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
49.969
50.381
(412)
Passivo
Patrimonio netto
13.156
14.252
(1.096)
Passivo non corrente
22.578
23.402
(824)
Passivo corrente
14.235
12.727
1.508
49.969
50.381
(412)
Attivo non corrente
Avviamento: è invariato rispetto rispetto al 31 dicembre 2022; per maggiori dettagli si rimanda alla Nota 3
"Avviamento" del bilancio separato al 31 dicembre 2023 di TIM S.p.A..
Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 445 milioni di euro, da 5.023 milioni di euro di fine
2022 a 4.578 milioni di euro al 31 dicembre 2023, quale saldo fra le seguenti partite:
investimenti industriali (+617 milioni di euro);
ammortamenti dell'esercizio (-1.046 milioni di euro);
dismissioni, riclassifiche e altre variazioni (-16 milioni di euro).
Attività materiali: diminuiscono di 276 milioni di euro per effetto delle seguenti partite:
investimenti industriali (+989 milioni di euro);
ammortamenti dell'esercizio (-1.229 milioni di euro);
dismissioni, riclassifiche e altre variazioni ( -36 milioni di euro).
Diritti d’uso su beni di terzi (sono relativi principalmente a contratti di locazione immobiliare, connettività
di rete e infrastrutture di telecomunicazione, ecc.): aumentano di 83 milioni di euro per effetto delle
seguenti partite:
investimenti (+57 milioni di euro);
incrementi di contratti di leasing (+533 milioni di euro) legati principalmente all'assessment delle
durate delle locazioni immobiliari che ha comportato un allungamento di alcune delle stesse con
conseguente incremento dei diritti d'uso e delle passività finanziarie per circa 380 milioni di euro;
ammortamenti dell'esercizio (-468 milioni di euro);
dismissioni, riclassifiche e altre variazioni (-39 milioni di euro).
Attività per imposte anticipate: diminuiscono di 55 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
116
Patrimonio netto
Il Patrimonio netto, pari a 13.156 milioni di euro, si decrementa di 1.096 milioni di euro rispetto al 31 dicembre
2022 (14.252 milioni di euro). Nella tabella che segue sono riportate le variazioni del patrimonio netto
nell'esercizio 2023 e nell'esercizio 2022:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
A inizio esercizio
14.252
16.564
Utile (perdita) dell'esercizio
(995)
(3.077)
Dividendi deliberati
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto e altre variazioni
6
6
Movimentazione della riserva per attività finanziarie rilevate al far value nelle altre
componenti del conto economico complessivo e degli strumenti derivati di copertura
(99)
707
Movimentazione della riserva per rimisurazione piani per dipendenti a benefici definiti
(IAS 19)
(8)
52
A fine esercizio
13.156
14.252
Flussi finanziari
Variazione dell’indebitamento finanziario netto
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
EBITDA
2.002
2.086
(84)
Investimenti industriali di competenza
(1.663)
(1.744)
81
Variazione del Capitale circolante netto operativo:
396
(1.654)
2.050
Variazione delle rimanenze
(5)
(28)
23
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti
(162)
(205)
43
Variazione dei debiti commerciali
239
344
(105)
Variazioni di debiti per licenze di telefonia mobile
(1.738)
1.738
Altre variazioni di crediti/debiti operativi
324
(27)
351
Variazione dei fondi relativi al personale
(290)
144
(434)
Anticipo ricevuto su contributi PNRR
758
758
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni
(130)
(329)
199
Operating free cash flow netto
1.073
(1.497)
2.570
% sui Ricavi
8,8
(12,4)
21,2
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni
7
1.283
(1.276)
Aumenti/rimborsi di capitale
Investimenti finanziari
(33)
(46)
13
Flusso dividendi
1.087
112
975
Incrementi di contratti di leasing
(533)
(321)
(212)
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non
operativi
(1.126)
267
(1.393)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
contabile
475
(202)
677
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
117
Equity Free Cash Flow
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
contabile
475
(202)
677
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
85
(895)
980
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
560
(1.097)
1.657
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/
o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni
anticipate di operazioni di leasing (+))
471
261
210
Pagamento delle licenze tlc e per l’utilizzo di frequenze
1.805
(1.805)
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o
cessioni di partecipazioni
33
(1.232)
1.265
Pagamento dei dividendi e Change in Equity
1
(1)
Equity Free Cash Flow
1.064
(262)
1.326
L'aumento dell’operating free cash flow netto dell'esercizio 2023 rispetto all'esercizio 2022 (+2.570 milioni di
euro) è principalmente riconducibile alla variazione del capitale circolante netto operativo (+2.050 milioni di
euro, di cui 1.738 milioni di euro dovuti al pagamento nel precedente esercizio dell'ultima rata della licenza 5G)
e all'incasso dell'anticipo sui contributi PNRR (+758 milioni di euro).
Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all’EBITDA, hanno in particolare inciso sulla
variazione dell’indebitamento finanziario netto nell'esercizio i flussi di seguito riportati.
Flusso investimenti industriali
Gli investimenti industriali sono complessivamente pari a 1.663 milioni di euro (1.744 milioni di euro
nell'esercizio 2022), con una diminuzione di 81 milioni di euro, principalmente determinata da minori
investimenti in attività immateriali (159 milioni di euro) e nei diritti d'uso su beni di terzi (12 milioni di euro), solo
parzialmente compensati dai maggiori investimenti nelle attività materiali (90 milioni di euro).
Anticipo ricevuto su contributi PNRR
Ad agosto 2022 TIM ha sottoscritto con Infratel (“Ente Concedente”, “EC”) le convenzioni relative
all’aggiudicazione dei 3 bandi infrastrutturali di settore, aventi a oggetto la concessione di contributi pubblici
per il finanziamento di progetti di investimento, per la realizzazione di nuove infrastrutture di telecomunicazioni
e relativi apparati di accesso.
Nel corso dell'esercizio 2023 TIM ha incassato complessivamente 758 milioni di euro per l'anticipazione sui
fondi PNRR relativi ai 3 bandi infrastrutturali (di cui 488 milioni di euro come crediti finanziari incassati in data 2
gennaio 2024).
Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 15 "Indebitamento finanziario netto" del bilancio separato al 31
dicembre 2023 di TIM S.p.A..
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni
Ammonta a 7 milioni di euro e si riferisce principalmente alla cessione di attività materiali e immateriali. Nel
2022 era positivo per 1.283 milioni di euro e si riferiva principalmente alla cessione del 41% di Daphne 3, che
detiene una partecipazione del 29,9% in Infrastrutture Wireless Italiane ("INWIT"), a un consorzio di investitori
guidato da Ardian.
Flusso investimenti finanziari
Ammonta a 33 milioni di euro e si riferisce principalmente ai versamenti in conto partecipazione a favore delle
società collegate Polo Strategico Nazionale (19 milioni di euro) e TIMFin (10 milioni di euro). Nell'esercizio 2022
ammontava a 46 milioni di euro e si riferiva principalmente all'acquisizione di partecipazione nelle società
collegate Italtel (10 milioni di euro) e Polo Strategico Nazionale (3 milioni di euro) e al versamento in conto
partecipazione per sottoscrizione di aumento di capitale a favore delle società controllate Telecom Italia
Ventures (11 milioni di euro) e Tim Servizi Digitali (19 milioni di euro), nonchè della collegata Polo Strategico
Nazionale (3 milioni di euro).
Incrementi di contratti di leasing
La voce è pari a 533 milioni di euro (321 milioni di euro nell'esercizio 2022). Gli incrementi di contratti di leasing
comprendono il maggior valore dei diritti d’uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di
incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti. Nell'esercizio 2023 ha inciso
significativamente l’assessment sulle durate delle locazioni immobiliari.
Aumenti/Rimborsi di capitale, comprensivi di oneri accessori
Sono assenti nell'esercizio 2023 (assenti anche nell'esercizio 2022).
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi
Comprende principalmente il pagamento di imposte, gli oneri finanziari netti e la variazione dei debiti e crediti
di natura non operativa.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
118
Cessioni di crediti a società di factoring
Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro soluto a società di factoring perfezionate nell'esercizio 2023
hanno comportato un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2023 pari a 1.082
milioni di euro (1.147 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Indebitamento finanziario netto
La composizione dell’indebitamento finanziario netto è la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni
9.445
10.118
(673)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
8.649
8.661
(12)
Passività per locazioni finanziarie
2.710
2.600
110
20.804
21.379
(575)
Passività finanziarie correnti (1)
Obbligazioni
3.007
2.668
339
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
2.976
3.022
(46)
Passività per locazioni finanziarie
467
459
8
6.450
6.149
301
Totale debito finanziario lordo
27.254
27.528
(274)
Attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva
(6)
(8)
2
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
(3.886)
(3.494)
(392)
(3.892)
(3.502)
(390)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
(68)
(45)
(23)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
(1.032)
(467)
(565)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
(598)
(1.375)
777
(1.698)
(1.887)
189
Totale attività finanziarie
(5.590)
(5.389)
(201)
Indebitamento finanziario netto contabile
21.664
22.139
(475)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(515)
(430)
(85)
Indebitamento finanziario netto rettificato
21.149
21.709
(560)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato
26.403
26.769
(366)
Totale attività finanziarie rettificate
(5.254)
(5.060)
(194)
(1) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni
3.007
2.668
339
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
1.180
1.537
(357)
Passività per locazioni finanziarie
433
435
(2)
La quota non corrente del debito finanziario lordo pari a 20.804 milioni di euro (21.379 milioni di euro a fine
2022) rappresenta il 76% del debito finanziario lordo totale.
Al fine del perseguimento a livello di Gruppo degli obiettivi in termini di composizione del debito e nell’ambito
delle Linee guida per la “Gestione e controllo dei rischi finanziari” adottate, TIM S.p.A., ricorrendo sia a
finanziamenti da terzi che intercompany, utilizza gli strumenti derivati IRS e CCIRS a copertura delle proprie
passività.
Gli strumenti finanziari derivati vengono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di
cambio sugli strumenti finanziari denominati in valute diverse dall’euro e per la gestione del rischio di interesse
sui finanziamenti a tasso fisso. Gli strumenti finanziari sono, invece, designati a copertura dei flussi di cassa
quando hanno l’obiettivo di predeterminare il tasso di cambio e di interesse dei flussi contrattuali variabili
futuri.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
119
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 21.149 milioni di euro al 31 dicembre 2023, in
diminuzione di 560 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (21.709 milioni di euro), quale effetto netto della
positiva dinamica operativa-fiscale (comprensiva dell'introito dei fondi PNRR relativi all'aggiudicazione di 3
bandi infrastrutturali per complessivi 758 milioni di euro, di cui 488 milioni di euro come crediti finanziari
incassati in data 2 gennaio 2024) e dell'incasso dividendi, a cui si sono contrapposti i fabbisogni della gestione
finanziaria e dei debiti per leasing.
Per una migliore comprensione dell’informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di
rappresentazione dell’Indebitamento Finanziario Netto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Contabile
21.664
22.139
(475)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(515)
(430)
(85)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
21.149
21.709
(560)
Leasing
(3.103)
(3.006)
(97)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease
18.046
18.703
(657)
L’Indebitamento Finanziario Netto contabile al 31 dicembre 2023 è pari a 21.664 milioni di euro, in
diminuzione di 475 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (22.139 milioni di euro). Lo storno della
valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione annua di 85
milioni di euro, dovuta alla dinamica dei mercati sui tassi di interesse; tale valutazione rettifica l’Indebitamento
Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dell’impatto di tutti i lease) al 31
dicembre 2023 risulta pari a 18.046 milioni di euro, in diminuzione di 657 milioni di euro rispetto al 31 dicembre
2022 (18.703 milioni di euro).
Debito finanziario lordo
Obbligazioni
Le obbligazioni al 31 dicembre 2023 sono iscritte per un importo pari a 12.452 milioni di euro (12.786 milioni di
euro al 31 dicembre 2022). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 12.177 milioni di euro, con una
riduzione di 322 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (12.499 milioni di euro).
Relativamente all’evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2023 si segnala quanto segue:
Nuove emissioni
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di emissione
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875%
Euro
850
27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875%
Euro
400
12/4/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
20/7/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
28/9/2023
Rimborsi
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25%
Euro
1.000
16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a)
GBP
375
19/5/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,5%
Euro
1.000
19/7/2023
(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.
Riacquisti
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di riacquisto
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625%, scadenza 19/1/2024
Euro
300
20/7/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4%, scadenza 11/4/2024
Euro
300
20/7/2023
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
120
Revolving Credit Facility e Term Loan
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 31 dicembre 2023:
(miliardi di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Accordato
Utilizzato
Accordato
Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026
4,0
4,0
Totale
4,0
4,0
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di
una linea “Committed”, le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di
cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of
default, ognuna come definita nel contratto).
Scadenze delle passività finanziarie
La scadenza media delle passività finanziarie non correnti (inclusa la quota del medio-lungo termine scadente
entro dodici mesi) è pari a 6,22 anni.
Per quanto concerne il dettaglio delle scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale
dell’esborso atteso, come contrattualmente definito, si rimanda a quanto descritto nella Nota “Passività
finanziarie (non correnti e correnti)” del Bilancio separato al 31 dicembre 2023 di TIM S.p.A..
Attività finanziarie e margine di liquidità
Le attività finanziarie ammontano a 5.590 milioni di euro (5.389 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si
riferiscono per 3.429 milioni di euro a crediti finanziari verso società del Gruppo.
Si precisa, inoltre, che 1.698 milioni di euro (1.887 milioni di euro al 31 dicembre 2022) sono classificati come
attività finanziarie correnti.
Il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. è pari a 4.598 milioni di euro ed è calcolato considerando:
la “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e i “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per 598
milioni di euro (1.375 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
l’ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente
disponibile.
Tale margine consente un’ampia copertura delle passività finanziarie in scadenza.
In particolare:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti sono pari a 598 milioni di euro (1.375 milioni di euro al 31
dicembre 2022). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
Scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
Rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con
elevato merito di credito;
Rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Commento ai principali dati economico-finanziari di
TIM S.p.A.
121
TABELLE DI DETTAGLIO - TIM S.p.A.
Conto economico separato
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
(a-b)
(a)
(b)
assolute
%
Ricavi
12.140
12.098
42
0,3
Altri proventi operativi
227
245
(18)
(7,3)
Totale ricavi e proventi operativi
12.367
12.343
24
0,2
Acquisti di materie e servizi
(7.860)
(7.602)
(258)
(3,4)
Costi del personale
(2.377)
(2.578)
201
7,8
Altri costi operativi
(436)
(420)
(16)
(3,8)
Variazione delle rimanenze
8
28
(20)
(71,4)
Attività realizzate internamente
300
315
(15)
(4,8)
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.002
2.086
(84)
(4,0)
Ammortamenti
(2.743)
(2.759)
16
0,6
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(17)
24
(41)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT)
(758)
(649)
(109)
(16,8)
Proventi (oneri) da partecipazioni
911
408
503
Proventi finanziari
999
1.415
(416)
(29,4)
Oneri finanziari
(2.193)
(2.408)
215
8,9
Utile (perdita) prima delle imposte
(1.041)
(1.234)
193
15,6
Imposte sul reddito
46
(1.843)
1.889
Utile (perdita) dell'esercizio
(995)
(3.077)
2.082
67,7
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
122
Conto economico complessivo
Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio), viene di seguito esposto il prospetto di Conto Economico
Complessivo, comprensivo, oltre che dell’utile (perdita) dell’esercizio come da Conto Economico Separato, delle
altre variazioni dei movimenti di Patrimonio Netto diversi da quelli con gli azionisti.
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell'esercizio
(a)
(995)
(3.077)
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
3
(2)
Effetto fiscale
(b)
3
(2)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
(8)
68
Effetto fiscale
(16)
(c)
(8)
52
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato
(e=b+c+d)
(5)
50
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel conto
economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
4
(17)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(1)
4
(f)
3
(13)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
(237)
1.019
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
100
(69)
Effetto fiscale
33
(228)
(g)
(104)
722
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
(i= f+g+h)
(101)
709
Totale altre componenti del conto economico complessivo
(k= e+i)
(106)
759
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+k)
(1.101)
(2.318)
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
123
Situazione patrimoniale-finanziaria
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazioni
(a)
(b)
(a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento
12.064
12.064
Attività immateriali a vita utile definita
4.578
5.023
(445)
16.642
17.087
(445)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà
6.561
6.837
(276)
Diritti d'uso su beni di terzi
3.271
3.188
83
Altre attività non correnti
Partecipazioni
10.903
11.021
(118)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
6
8
(2)
Altre attività finanziarie non correnti
3.886
3.494
392
Crediti vari e altre attività non correnti
1.795
1.878
(83)
Attività per imposte anticipate
406
461
(55)
16.996
16.862
134
Totale Attività non correnti
(a)
43.470
43.974
(504)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino
198
193
5
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
4.561
4.293
268
Crediti per imposte sul reddito
42
34
8
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
68
45
23
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e
altre attività finanziarie correnti
1.032
467
565
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
598
1.375
(777)
1.698
1.887
(189)
Totale Attività correnti
(b)
6.499
6.407
92
Totale Attività
(a+b)
49.969
50.381
(412)
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
124
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazioni
(a)
(b)
(a-b)
Patrimonio netto e passività
Patrimonio netto
Capitale emesso
11.677
11.677
meno: Azioni proprie
(57)
(63)
6
Capitale
11.620
11.614
6
Riserva da sovrapprezzo azioni
575
2.133
(1.558)
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) dell'esercizio
961
505
456
Totale Patrimonio netto
(c)
13.156
14.252
(1.096)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
18.094
18.779
(685)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
2.710
2.600
110
Fondi relativi al personale
472
631
(159)
Passività per imposte differite
Fondi per rischi e oneri
254
517
(263)
Debiti vari e altre passività non correnti
1.048
875
173
Totale Passività non correnti
  (d)
22.578
23.402
(824)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento
e altri
5.983
5.690
293
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
467
459
8
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
7.785
6.578
1.207
Debiti per imposte sul reddito
Totale Passività correnti
(e)
14.235
12.727
1.508
Totale Passività
(f=d+e)
36.813
36.129
684
Totale Patrimonio netto e passività
(c+f)
49.969
50.381
(412)
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
125
Rendiconto finanziario
(milioni di euro)
2023
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio
(995)
(3.077)
Rettifiche per:
Ammortamenti
2.743
2.759
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
161
21
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
88
2.662
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
31
(337)
Variazione dei fondi relativi al personale
(290)
144
Variazione delle rimanenze
(5)
(28)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti
(162)
(204)
Variazione dei debiti commerciali
166
444
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito
(8)
(452)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività
198
(589)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
1.927
1.343
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(1.590)
(3.582)
Contributi in conto impianti incassati
758
3
Variazione di disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni
(33)
(46)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(1.327)
140
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese
controllate
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività
immateriali, materiali, diritti d'uso su beni di terzi e di altre attività non
correnti
7
1.283
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(2.185)
(2.202)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre
465
48
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
3.110
2.000
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
(4.032)
(4.193)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non
91
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati
(1)
Variazioni di possesso in imprese controllate
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(366)
(2.146)
Flusso monetario complessivo
(d=a+b+c)
(624)
(3.005)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(e)
359
3.364
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(f=d+e)
(265)
359
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
126
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d’uso su beni di terzi
(milioni di euro)
2023
2022
Acquisti di attività immateriali
(617)
(776)
Acquisti di attività materiali
(989)
(899)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
(590)
(390)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni
di terzi per competenza
(2.196)
(2.065)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
606
(1.517)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni
di terzi per cassa
(1.590)
(3.582)
Informazioni aggiuntive del Rendiconto finanziario
(milioni di euro)
2023
2022
Imposte sul reddito (pagate)/incassate
101
233
Interessi pagati
(1.781)
(1.384)
Interessi incassati
749
556
Dividendi incassati
1.087
113
Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette
(milioni di euro)
2023
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
1.375
3.558
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
(1.016)
(194)
359
3.364
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
598
1.375
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
(863)
(1.016)
(265)
359
Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell’ambito della Nota
“Indebitamento finanziario netto” del Bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Tabelle di dettaglio - TIM S.p.A.
127
INDICATORI AFTER LEASE - TIM S.p.A.
Al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione
patrimoniale e finanziaria, la Società utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli
IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell’adozione dell’IFRS 16, TIM
presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:
EBITDA ADJUSTED AFTER LEASE TIM S.p.A.
(milioni di euro)
2023
2022
Variazioni
assolute
%
EBITDA ORGANICO - esclusa componente non ricorrente
2.641
2.706
(65)
(2,4)
Canoni per leasing
(518)
(495)
(23)
4,6
EBITDA adjusted After Lease (EBITDA-AL)
2.123
2.211
(88)
(4,0)
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE TIM S.p.A.
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
21.149
21.709
(560)
Leasing
(3.103)
(3.006)
(97)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease
18.046
18.703
(657)
EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE TIM S.p.A.
(milioni di euro)
2023
2022
Variazione
EQUITY FREE CASH FLOW
1.064
(262)
1.326
Variazione contratti di Leasing (quota capitale)
(375)
(381)
6
EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE
689
(643)
1.332
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Indicatori After Lease - TIM S.p.A.
128
RICONCILIAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO
CONSOLIDATO
(milioni di euro)
Risultato dell'esercizio
Patrimonio netto al 31.12
2023
2022
2023
2022
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio di TIM S.p.A.
(995)
(3.077)
13.156
14.252
Patrimonio netto e risultato d'esercizio delle società consolidate al
netto della quota di pertinenza di Azionisti Terzi
1.839
690
18.034
18.876
Rettifiche di consolidamento sul Patrimonio Netto e Risultato
dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante:
eliminazione del valore di carico delle partecipazioni
consolidate
(32.498)
(33.113)
svalutazioni di partecipazioni in imprese controllate incluse nei
risultati delle imprese consolidate
160
32
9.711
9.564
eliminazione dell'avviamento iscritto nel bilancio della
Capogruppo
(12.064)
(12.064)
iscrizione delle differenze positive derivanti dall'acquisto di
partecipazioni, di cui:
- avviamenti
16.992
16.941
- allocazione del prezzo d'acquisto a poste dell'attivo e del
passivo a seguito di operazioni di aggregazione aziendale
(17)
9
379
valutazione degli strumenti derivati di copertura in ottica di
Gruppo
(1)
16
227
231
effetto dell’eliminazione del valore di carico delle azioni della
Capogruppo di proprietà di TIM (ex Telecom Italia Finance)
56
56
dividendi infragruppo
(2.443)
(495)
(107)
variazioni di minusvalenze (plusvalenze) su vendite di
partecipazioni
(7)
(141)
(32)
(22)
altre rettifiche
6
67
55
68
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio attribuibile ai Soci
della Controllante
(1.441)
(2.925)
13.646
15.061
Patrimonio netto e Risultato dell'esercizio attribuibile alle
partecipazioni di minoranza
334
271
3.867
3.664
Patrimonio Netto e Risultato dell'esercizio del Bilancio
Consolidato
(1.107)
(2.654)
17.513
18.725
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Riconciliazione del Patrimonio Netto consolidato
129
ORGANI SOCIALI AL 31 DICEMBRE 2023
Consiglio di Amministrazione
L’Assemblea ordinaria degli Azionisti di TIM del 31 marzo 2021 ha nominato il Consiglio di Amministrazione,
stabilendo in 15 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre
2023) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi il successivo 1° aprile 2021 ha
confermato Salvatore Rossi Presidente e Luigi Gubitosi Amministratore Delegato della Società.
Nella riunione del 26 novembre 2021 Luigi Gubitosi ha rimesso le deleghe di Amministratore Delegato nonché
l’incarico di Direttore Generale. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Direttore Generale della
Società Pietro Labriola, cui sono stati attribuiti tutti i poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività
sociale. Sempre nella stessa riunione, il Consiglio di Amministrazione ha individuato Paola Sapienza quale Lead
Independent Director .
Successivamente, in data 17 dicembre 2021, Luigi Gubitosi si è dimesso dal Consiglio di Amministrazione di TIM
che, in data 21 gennaio 2022 ha cooptato Pietro Labriola, che ha mantenuto la carica di Direttore Generale, e lo
ha nominato Amministratore Delegato e CEO.
L’Assemblea del 7 aprile 2022 ha confermato Pietro Labriola Amministratore della Società (con scadenza fino
all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023) e il Consiglio di Amministrazione tenutosi in pari data lo ha
nominato Amministratore Delegato e CEO; Pietro Labriola ha inoltre manutenuto i poteri e le attribuzioni quali
Direttore Generale della Società. Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, si
qualifica come Amministratore Esecutivo (non indipendente).
L’attuale assetto di deleghe della Società prevede l'attribuzione:
al Presidente dei poteri di legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
all’Amministratore Delegato, in sintesi, dei poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all’attività
sociale, ad eccezione di quelli riservati al Consiglio di Amministrazione.
In data 29 settembre 2022 si è dimesso dalla carica Luca De Meo (che aveva già rinunciato, in data 23 marzo
2022, al ruolo di componente del Comitato per le nomine e la remunerazione). Il 16 novembre 2022 si è
dimesso Franck Cadoret. In loro sostituzione, rispettivamente in data 30 novembre 2022 e 15 dicembre 2022,
sono stati cooptati Giulio Gallazzi (Amministratore indipendente) e Massimo Sarmi, confermati nella carica
dall’Assemblea del 20 aprile 2023. In data 16 gennaio 2023 Arnaud Roy de Puyfontaine ha rassegnato le
dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione. Il 14 giugno 2023 è stato cooptato, in sua sostituzione,
Alessandro Pansa, che rimarrà in carica fino alla prossima Assemblea.
In data 18 gennaio 2024, Il Consiglio di Amministrazione della Società, esaminata la posizione del Presidente,
ha ritenuto superati i motivi che ne avevano determinato la dichiarazione di non indipendenza e ne ha
confermato l’indipendenza ai sensi delle norme di legge e regolamentari.
Al 31 dicembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è così composto:
Presidente
Salvatore Rossi
Amministratore Delegato e Direttore Generale
Pietro Labriola
Consiglieri
Paolo Boccardelli (indipendente)
Paola Bonomo (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Maurizio Carli (indipendente)
Cristiana Falcone (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Giulio Gallazzi (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Marella Moretti (indipendente)
Alessandro Pansa
Ilaria Romagnoli (indipendente)
Paola Sapienza (Lead Independent Director)
Massimo Sarmi
Segretario
Agostino Nuzzolo
Al 31 dicembre 2023 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:
Comitato per il Controllo e i Rischi, composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paolo
Boccardelli, Paola Bonomo, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
Comitato per le Nomine e la Remunerazione, composto dai Consiglieri: Paola Bonomo (Presidente), Paola
Camagni, Maurizio Carli e Paola Sapienza;
Comitato Parti Correlate, composto dai Consiglieri: Paolo Boccardelli (Presidente), Maurizio Carli, Cristiana
Falcone, Marella Moretti e Ilaria Romagnoli;
Comitato Sostenibilità, composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Salvatore Rossi, e dai
Consiglieri Paola Camagni, Cristiana Falcone, Federico Ferro Luzzi e Paola Sapienza.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Organi sociali al 31 dicembre 2023
130
Collegio Sindacale
L’Assemblea ordinaria del 31 marzo 2021 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino
all’approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2023.
Il Collegio Sindacale della Società risulta ad oggi così composto:
Presidente
Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi
Angelo Rocco Bonissoni
Francesca di Donato
Anna Doro
Massimo Gambini
Sindaci Supplenti
Ilaria Antonella Belluco
Laura Fiordelisi
Franco Maurizio Lagro
Paolo Prandi
Società di Revisione
L’Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l’incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM
S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili
societari
Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 14 febbraio 2022 ha nominato Adrian Calaza Noia
(Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei
documenti contabili di TIM S.p.A. con decorrenza dall’approvazione del progetto di bilancio 2021 della Società.
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Organi sociali al 31 dicembre 2023
131
MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA AL 31
DICEMBRE 2023
Relazione sulla gestione di
TIM S.p.A.
Macrostruttura organizzativa al 31 dicembre 2023
132
Macro Struttura 20231231.jpg
Bilancio consolidato.jpg
INDICE
Conto economico separato consolidato .............................................
Conto economico complessivo consolidato ......................................
Movimenti del patrimonio netto consolidato ...................................
Rendiconto finanziario consolidato ....................................................
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale ....................................
Nota 2 Principi contabili .................................................................................................................
Nota 3 Area di consolidamento ....................................................................................................
Nota 4 Aggregazioni aziendali ......................................................................................................
Nota 5 Avviamento .........................................................................................................................
Nota 6 Attività immateriali a vita utile definita .........................................................................
Nota 7 Attività materiali .................................................................................................................
Nota 8 Diritti d’uso su beni di terzi ...............................................................................................
Nota 9 Partecipazioni .....................................................................................................................
Nota 10 Attività finanziarie (non correnti e correnti) ................................................................
Nota 11 Crediti vari e altre attività non correnti .........................................................................
Nota 12 Imposte sul reddito (correnti e differite) ......................................................................
Nota 13 Rimanenze di magazzino ................................................................................................
Nota 14 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti.........................................................
Nota 15 Patrimonio netto ..............................................................................................................
Nota 16 Passività finanziarie (non correnti e correnti) ..............................................................
Nota 17 Indebitamento finanziario netto ....................................................................................
Nota 18 Gestione dei rischi finanziari ...........................................................................................
Nota 19 Strumenti derivati ............................................................................................................
Nota 20 Informazioni integrative su strumenti finanziari .........................................................
Nota 21 Fondi relativi al personale ...............................................................................................
Nota 22 Fondi per rischi e oneri ....................................................................................................
Nota 23 Debiti vari e altre passività non correnti .......................................................................
Nota 24 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti .......................................................
Nota 26 Ricavi ..................................................................................................................................
Nota 27 Altri proventi operativi .....................................................................................................
Nota 28 Acquisti di materie e servizi ............................................................................................
Nota 29 Costi del personale ..........................................................................................................
Nota 30 Altri costi operativi ...........................................................................................................
Nota 31 Attività realizzate internamente ....................................................................................
Nota 32 Ammortamenti ................................................................................................................
Nota 35 Altri proventi/(oneri) da partecipazioni .........................................................................
Nota 36 Proventi finanziari e Oneri finanziari .............................................................................
Nota 37 Utile (perdita) dell'esercizio ............................................................................................
Nota 38 Risultato per azione .........................................................................................................
Nota 39 Informativa per settore operativo .................................................................................
Nota 40 Operazioni con parti correlate .......................................................................................
Nota 42 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ..........................................................
Nota 44 Altre informazioni ............................................................................................................
Nota 45 Eventi successivi al 31 dicembre 2023 ..........................................................................
Nota 46 Le imprese del Gruppo TIM ............................................................................................
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
CONSOLIDATA
Attività
(milioni di euro)
note
31.12.2023
di cui con
parti
correlate
31.12.2022
di cui con
parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento
5)
19.170
19.111
Attività immateriali a vita utile definita
6)
7.122
7.656
26.292
26.767
Attività materiali
7)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà
14.692
14.100
Diritti d’uso su beni di terzi
8)
5.515
51
5.488
38
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
9)
537
539
Altre partecipazioni
9)
140
116
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva 
10)
112
64
49
1
Altre attività finanziarie non correnti
10)
1.103
1.602
Crediti vari e altre attività non correnti
11)
2.187
2
2.365
1
Attività per imposte anticipate
12)
701
769
4.780
5.440
Totale Attività non correnti
(a)
51.279
51.795
Attività correnti
Rimanenze di magazzino
13)
345
322
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
14)
4.699
94
4.539
81
Crediti per imposte sul reddito
191
147
Attività finanziarie correnti
10)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
162
53
69
11
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari
e altre attività finanziarie correnti
2.571
1.600
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
2.912
3.555
5.645
5.224
Sub-totale Attività correnti
10.880
10.232
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Attività correnti
(b)
10.880
10.232
Totale Attività
(a+b)
62.159
62.027
Bilancio consolidato                                         
del Gruppo TIM
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
135
Patrimonio netto e passività
(milioni di euro)
note
31.12.2023
di cui con
parti
correlate
31.12.2022
di cui con
parti
correlate
Patrimonio netto
15)
Capitale emesso
11.677
11.677
meno: Azioni proprie
(57)
(63)
Capitale
11.620
11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni
575
2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) dell'esercizio
1.451
1.314
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
13.646
15.061
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.867
3.664
Totale Patrimonio netto
17.513
18.725
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
16)
21.284
21.739
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
16)
4.743
2
4.597
10
Fondi relativi al personale
21)
511
684
Passività per imposte differite
12)
83
84
Fondi per rischi e oneri
22)
679
910
Debiti vari e altre passività non correnti
23)
1.326
19
1.146
21
Totale Passività non correnti
(d)
28.626
29.160
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
16)
5.771
2
5.039
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
16)
838
3
870
13
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
24)
9.384
123
8.199
149
Debiti per imposte sul reddito
12)
27
34
Sub-totale Passività correnti
16.020
14.142
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
di natura finanziaria
di natura non finanziaria
Totale Passività correnti
(e)
16.020
14.142
Totale Passività
(f=d+e)
44.646
43.302
Totale Patrimonio netto e passività
(c+f)
62.159
62.027
Bilancio consolidato                                         
del Gruppo TIM
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata
136
CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
note
Esercizio                                 
2023
di cui
con parti
correlate
Esercizio                                 
2022
di cui
con parti
correlate
Ricavi
26)
16.296
356
15.788
171
Altri proventi operativi
27)
206
(9)
213
3
Totale ricavi e proventi operativi
16.502
16.001
Acquisti di materie e servizi
28)
(7.518)
(331)
(7.239)
(491)
Costi del personale
29)
(2.987)
(91)
(3.180)
(100)
Altri costi operativi
30)
(872)
(816)
Variazione delle rimanenze
47
22
Attività realizzate internamente
31)
538
559
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
5.710
5.347
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente
42)
(673)
(682)
Ammortamenti
(4.863)
(5)
(4.777)
(33)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(11)
36
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT)
836
606
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente
42)
(676)
(682)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
9)
(29)
23
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
53
206
Proventi finanziari
36)
1.095
1.115
Oneri finanziari
36)
(2.835)
(4)
(2.538)
(12)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
(880)
(588)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente
42)
(669)
(490)
Imposte sul reddito
12)
(227)
(2.066)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
(1.107)
(2.654)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell’esercizio
37)
(1.107)
(2.654)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente
42)
(670)
(2.437)
Attribuibile a:
Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Partecipazioni di minoranza
334
271
(euro)
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Risultato per azione:
38)
Risultato per azione (Base=Diluito)
Azione ordinaria
(0,07)
(0,14)
Azione di risparmio
(0,07)
(0,14)
di cui:
da Attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante
azione ordinaria
(0,07)
(0,14)
azione di risparmio
(0,07)
(0,14)
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Conto economico separato consolidato
137
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
CONSOLIDATO
Nota 15
(milioni di euro)
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Utile (perdita) dell’esercizio
(a)
(1.107)
(2.654)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
3
(2)
Effetto fiscale
(b)
3
(2)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
(8)
77
Effetto fiscale
(17)
(c)
(8)
60
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
(5)
58
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
43
(130)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
(9)
21
Effetto fiscale
(1)
4
(f)
33
(105)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
(382)
488
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
192
(235)
Effetto fiscale
45
(61)
(g)
(145)
192
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere
189
597
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h)
189
597
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
77
684
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k)
72
742
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+m)
(1.035)
(1.912)
Attribuibile a:
Soci della Controllante
(1.432)
(2.365)
Partecipazioni di minoranza
397
453
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Conto economico complessivo consolidato
138
MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO
Movimenti dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro)
Capitale
Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale
Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2021
11.614
2.133
49
(128)
(2.500)
(130)
6.376
17.414
4.625
22.039
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati
(86)
(86)
Utile (perdita)
complessivo
dell'esercizio
(107)
193
415
59
(2.925)
(2.365)
453
(1.912)
Emissione di
strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
6
6
6
Daphne3 -
deconsolidamento
(1.332)
(1.332)
Altri movimenti
6
6
4
10
Saldo al 31
dicembre 2022
11.614
2.133
(58)
65
(2.085)
(71)
3.463
15.061
3.664
18.725
Movimenti dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023  Nota 15
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro)
Capitale
Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita)
dell'esercizio
Totale
Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2022
11.614
2.133
(58)
65
(2.085)
(71)
3.463
15.061
3.664
18.725
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Dividendi deliberati
(197)
(197)
Utile (perdita)
complessivo
dell'esercizio
36
(145)
126
(8)
(1.441)
(1.432)
397
(1.035)
Assegnazione
azioni proprie per
LTI
6
(6)
Strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
2
2
2
Altri movimenti
(1.558)
1.573
15
3
18
Saldo al 31
dicembre 2023
11.620
575
(22)
(80)
(1.959)
(79)
3.591
13.646
3.867
17.513
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Movimenti del patrimonio netto consolidato
139
RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
note
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.107)
(2.654)
Rettifiche per:
Ammortamenti
4.863
4.777
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(6)
9
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
148
2.645
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(35)
(242)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
29
(23)
Variazione dei fondi relativi al personale
(291)
156
Variazione delle rimanenze
(31)
(35)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti
(39)
(81)
Variazione dei debiti commerciali
191
484
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito
(21)
(478)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività
243
337
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
3.944
4.895
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(3.969)
(6.305)
Contributi in conto impianti incassati
758
3
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
19
(1.316)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni
(49)
(26)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(1)
(919)
969
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese
controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
1.278
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
11
62
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(4.149)
(5.335)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre
241
(436)
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
4.037
2.288
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
(4.607)
(4.615)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non
68
(36)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
2
Dividendi pagati(*)
(189)
(68)
Variazioni di possesso in imprese controllate
(6)
(4)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(456)
(2.869)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(d)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
(661)
(3.309)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(f)
3.555
6.904
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti nette
(g)
18
(40)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(h=e+f+g)
2.912
3.555
(*) di cui verso parti correlate
(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 2.342 milioni di euro nel 2023 (3.042 milioni di euro nel 2022) e rimborsi di titoli negoziabili per
1.995 milioni di euro nel 2023 (3.924 milioni di euro nel 2022), relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A...
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Rendiconto finanziario consolidato
140
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d’uso su beni di terzi
(milioni di euro)
note
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Acquisti di attività immateriali
6)
(912)
(1.128)
Acquisti di attività materiali
7)
(2.941)
(2.828)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
8)
(1.216)
(953)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza(*)
(5.069)
(4.909)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi
1.100
(1.396)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(3.969)
(6.305)
(*) di cui verso parti correlate
66
71
Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato
(milioni di euro)
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Imposte sul reddito (pagate)/incassate
(117)
164
Interessi pagati
(2.103)
(1.668)
Interessi incassati
597
562
Dividendi incassati
20
155
Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette
(milioni di euro)
Esercizio                                 
2023
Esercizio                                 
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento
3.555
6.904
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
3.555
6.904
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - da attività in funzionamento
2.912
3.555
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - da attività in funzionamento
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti - incluse fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista - inclusi fra le Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
2.912
3.555
Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell’ambito della Nota 17
“Indebitamento finanziario netto”.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Rendiconto finanziario consolidato
141
NOTA 1
FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI
CARATTERE GENERALE
Forma e contenuto
Telecom Italia S.p.A. (la “Capogruppo”), denominata in forma sintetica anche “TIM S.p.A.”, e le sue società
controllate formano il “Gruppo TIM” o il “Gruppo”.
TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.
Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle
telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione
dell’attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota “Principi contabili”) e nel rispetto dei criteri di
rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall’International
Accounting Standards Board e omologati dall’Unione Europea (definiti come “IFRS”), nonché delle disposizioni
legislative e regolamentari vigenti in Italia.
Si precisa, inoltre, che nel 2023, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell’esercizio
precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1°
gennaio 2023. Si veda la Nota “Principi contabili” per ulteriori dettagli.
Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività
finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività
finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono
stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per
riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono,
salvo diversa indicazione, all’esercizio precedente.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo
diversa indicazione).
La pubblicazione del bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM è stata autorizzata con
delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2024.
Schemi di bilancio
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le
passività secondo il criterio “corrente/non corrente”;
il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in
quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo,
risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di
riferimento.
Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all’EBIT (Risultato Operativo), l’indicatore
alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/
(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).
In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all’EBIT, l’EBITDA come financial target nelle presentazioni interne
(business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un’utile unità di
misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business
Unit).
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 1                                                                                                 
Forma, contenuto e altre informazioni di carattere
generale
142
L’EBIT e l’EBITDA sono determinati come segue:
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+
Oneri finanziari
-
Proventi finanziari
+/-
Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
+/-
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
EBIT-Risultato Operativo
+/-
Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/-
Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+
Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
Attività non correnti
il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all’utile (perdita) dell'esercizio, come da
Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da
quelle con gli Azionisti;
il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle
attività operative secondo il “metodo indiretto”, come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico
separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano
continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente
identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando
significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/
oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d’azienda e di partecipazioni; oneri
derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni
societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via
transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura
non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull’avviamento e/o su altre
attività immateriali e materiali.
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle
posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Informativa per settore operativo
Un settore operativo è una componente di un’entità:
che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti
operazioni con altre componenti della medesima entità);
i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell’entità (per TIM
il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell’adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e
della valutazione dei risultati; e
per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.
I settori operativi del Gruppo TIM sono presentati in coerenza e in continuità rispetto a quanto esposto nella
Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2022, e sono rappresentati per la parte relativa al
business delle telecomunicazioni, sulla base della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile).
Il termine “settore operativo” è considerato sinonimo di “Business Unit”.
I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:
Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti
finali (retail) e altri operatori (wholesale), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo
internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell’ambito dello sviluppo di reti in
fibre ottiche per clienti wholesale, le attività della società FiberCop S.p.A. per la fornitura di servizi di
accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge
computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l’Information Technology) e le strutture di supporto al
settore Domestic. Per ulteriori dettagli si fa rimando al capitolo “Principali dati economici e operativi delle
Business Unit del Gruppo TIM – Business Unit Domestic” della Relazione sulla gestione;
Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance
S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al “core business” del Gruppo TIM.
Nel corso del 2024, una volta completato il processo di trasformazione del Gruppo volto a superare il modello
verticalmente integrato e completata la cessione delle attività di rete fissa di TIM ("NetCo"), verrà effettuato un
assessment volto a identificare i settori operativi ai sensi dell’IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche
indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse
finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 1                                                                                                 
Forma, contenuto e altre informazioni di carattere
generale
143
NOTA 2
PRINCIPI CONTABILI
Continuità aziendale
Il bilancio consolidato dell’esercizio 2023 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività
aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro
prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).
In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del
Gruppo TIM sono esposti:
le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di
credito da parte delle agenzie di rating);
i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano,
nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di recessione ed inflazione. In particolare,
tali rischi sono legati all’aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, anche a seguito del
conflitto russo-ucraino;
i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che
possano condizionare le scelte tecnologiche); e
gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione
del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo “Informativa sul capitale” nell’ambito della Nota
“Patrimonio netto”;
la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità), così
come descritti nella Nota “Gestione dei rischi finanziari”.
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza
sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.
Principi di consolidamento
Nel bilancio consolidato sono inclusi i bilanci di tutte le imprese controllate a partire dalla data in cui se ne
assume il controllo e fino al momento in cui tale controllo cessa di esistere.
I bilanci di tutte le società controllate hanno data di chiusura coincidente con quella della Capogruppo TIM.
Il controllo esiste quando la Capogruppo TIM S.p.A. ha contemporaneamente:
il potere decisionale, ossia la capacità di dirigere le attività rilevanti della partecipata, cioè quelle attività
che hanno un’influenza significativa sui risultati della partecipata stessa;
il diritto a risultati (positivi o negativi) variabili rivenienti dalla sua partecipazione nell’entità;
la capacità di utilizzare il proprio potere decisionale per determinare l’ammontare dei risultati rivenienti
dalla sua partecipazione nell’entità.
L’esistenza del controllo è verificata ogni volta che fatti e circostanze indicano una variazione in uno o più dei
tre elementi qualificanti il controllo.
Nella preparazione del bilancio consolidato vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i
costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo alle partecipazioni di
minoranza in apposite voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, del conto economico separato
consolidato e del conto economico complessivo consolidato la quota del patrimonio netto e del risultato
dell’esercizio di loro spettanza.
Ai sensi dell’IFRS 10 (Bilancio consolidato), la perdita complessiva (comprensiva dell’utile/perdita dell’esercizio)
è attribuita ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche quando il patrimonio netto
attribuibile alle partecipazioni di minoranza presenta un saldo negativo.
Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi patrimoniali, economici e finanziari tra le
imprese del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.
Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente
quota di patrimonio netto di ciascuna delle controllate comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value
alla data di acquisizione del controllo. In tale data, l’avviamento (o “goodwill”), determinato come illustrato nel
prosieguo, viene iscritto tra le attività immateriali, mentre l’eventuale “utile derivante da un acquisto a prezzi
favorevoli (o avviamento negativo)” è iscritto nel conto economico separato consolidato.
Tutte le attività e le passività di imprese estere in moneta diversa dall’Euro che rientrano nell’area di
consolidamento sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di riferimento del bilancio
(metodo dei cambi correnti), mentre i relativi ricavi e costi sono convertiti ai tassi di cambio medi dell’esercizio.
Le differenze cambio di conversione risultanti dall’applicazione di questo metodo sono classificate come voce
di patrimonio netto fino alla cessione integrale della partecipazione ovvero quando la partecipata cessa di
essere qualificata come impresa controllata. All’atto della cessione parziale, senza perdita del controllo, la
quota delle differenze cambio relativa alla frazione di partecipazione dismessa è attribuita al patrimonio netto
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
144
delle partecipazioni di minoranza. Nella preparazione del rendiconto finanziario consolidato i flussi di cassa di
imprese estere consolidate espressi in valuta diversa dall’Euro vengono convertiti utilizzando i tassi di cambio
medi dell’esercizio.
L’avviamento e gli adeguamenti al fair value generati in sede di attribuzione del costo di acquisto di un’impresa
estera sono rilevati nella relativa valuta e sono convertiti utilizzando il tasso di cambio di fine esercizio.
Ai sensi dell’IFRS 10, le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non
comportano la perdita del controllo, sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto. In tali
circostanze, i valori contabili delle partecipazioni di maggioranza e di minoranza sono rettificati per riflettere le
variazioni nelle loro relative interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore di cui vengono
rettificate le partecipazioni di minoranza e il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto è rilevata
direttamente nel patrimonio netto ed attribuita ai soci della controllante.
Ai sensi dell’IFRS 10, la controllante, nel caso di perdita del controllo su una controllata:
elimina contabilmente:
le attività (incluso l’avviamento) e le passività;
i valori contabili di qualsiasi partecipazione di minoranza;
rileva contabilmente:
il fair value del corrispettivo eventualmente ricevuto;
il fair value dell’eventuale partecipazione residua detenuta nella ex controllata;
qualsiasi utile o perdita derivante dall’operazione nel conto economico separato consolidato;
la riclassifica a conto economico separato consolidato degli importi relativi alla controllata
precedentemente rilevati tra le altre componenti del conto economico complessivo.
Le partecipazioni in imprese collegate e in joint venture sono incluse nel bilancio consolidato con il metodo del
patrimonio netto, come previsto, rispettivamente, dallo IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint
venture) e dall’IFRS 11 (Accordi a controllo congiunto).
Un’impresa collegata è quella nella quale il Gruppo detiene almeno il 20% dei diritti di voto ovvero esercita
un’influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e gestionali.
Una joint venture è un accordo a controllo congiunto su un’entità in base al quale le parti che detengono il
controllo congiunto vantano dei diritti sulle attività nette dell’entità stessa.
Il controllo congiunto è la condivisione, stabilita tramite accordo, del controllo di un’attività economica, che
esiste unicamente quando per le decisioni relative a tale attività è richiesto il consenso unanime di tutte le parti
che condividono il controllo.
Le imprese collegate e le joint venture sono incluse nel bilancio consolidato dalla data in cui inizia l’influenza
notevole o il controllo congiunto e fino al momento in cui tale situazione cessa di esistere.
In applicazione del metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata ovvero in una joint
venture è inizialmente rilevata al costo e il valore contabile è aumentato o diminuito per rilevare la quota di
pertinenza della partecipante negli utili o nelle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione.
La quota dell’utile (perdita) d’esercizio della partecipata di pertinenza della partecipante è rilevata nel conto
economico separato consolidato. I dividendi ricevuti da una partecipata riducono il valore contabile della
partecipazione.
Le rettifiche al valore contabile della partecipazione sono dovute anche a variazioni nelle voci del prospetto
delle altre componenti di conto economico complessivo della partecipata (ad es. le variazioni derivanti dalle
differenze di conversione di partite in valuta estera). La quota di tali variazioni, di pertinenza della partecipante,
è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo.
Se la quota parte delle perdite di una entità in una società collegata o in una joint venture è uguale o superiore
alla propria interessenza nella società collegata o nella joint venture, l’entità interrompe la rilevazione della
propria quota delle ulteriori perdite. Dopo aver azzerato la partecipazione, le ulteriori perdite sono accantonate
e rilevate come passività, soltanto nella misura in cui l’entità abbia contratto obbligazioni legali o implicite
oppure abbia effettuato dei pagamenti per conto della società collegata o della joint venture. Se la collegata o
la joint venture in seguito realizza utili, l’entità riprende a rilevare la quota di utili di sua pertinenza solo dopo
che la stessa ha eguagliato la sua quota di perdite non rilevate.
Eventuali ulteriori interessenze a lungo termine (alcune tipologie di azioni privilegiate e finanziamenti a lungo
termine) nella società collegata o nella joint venture sono valutate applicando l’IFRS 9.
Gli utili e le perdite derivanti da operazioni “verso l’alto” e “verso il basso” tra un’entità (incluse le proprie
controllate consolidate) e un’impresa collegata o joint venture sono rilevati nel bilancio dell’entità soltanto
limitatamente alla quota d’interessenza di terzi nella collegata o nella joint venture.
La quota di pertinenza della partecipante agli utili e alle perdite della collegata o della joint venture risultante
da tali operazioni è eliminata.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
145
Attività immateriali
Avviamento
Ai sensi dell’IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l’avviamento viene rilevato nel bilancio alla data di acquisizione del
controllo di un business ed è determinato come eccedenza di (a) rispetto a (b), nel seguente modo:
a) la sommatoria di:
corrispettivo pagato (misurato secondo l’IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del fair
value alla data di acquisizione);
l’importo di qualsiasi partecipazione di minoranza nell’acquisita valutata in proporzione alla quota della
partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell’acquisita espresse al relativo fair
value;
nel caso di un’aggregazione aziendale realizzata in più fasi, il fair value alla data di acquisizione del
controllo della partecipazione già posseduta nell’impresa acquisita;
b) il fair value delle attività identificabili acquisite al netto delle passività identificabili assunte, misurate alla
data di acquisizione del controllo.
L’IFRS 3 prevede, tra l’altro:
l’imputazione a conto economico separato dei costi accessori connessi all’operazione di aggregazione
aziendale;
nel caso di un’aggregazione aziendale realizzata in più fasi, l’acquirente deve rimisurare il valore della
partecipazione che deteneva in precedenza nell’acquisita al fair value alla data di acquisizione del
controllo rilevando la differenza nel conto economico separato.
L’avviamento è classificato nella situazione patrimoniale finanziaria come un’attività immateriale a vita utile
indefinita.
L’avviamento inizialmente rilevato, è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per
maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e diritti
d’uso su beni di terzi - Avviamento). In caso di cessione del controllo di un’impresa precedentemente acquisita,
nella determinazione della plusvalenza o della minusvalenza da cessione si tiene conto del corrispondente
valore dell’avviamento.
Costi di sviluppo
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi,
attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all’attivo solo se tutte
le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all’attività di sviluppo è attendibilmente
determinabile, ii) vi è l’intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l’attività
disponibile all’uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l’attività è in grado di produrre benefici economici futuri.
I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite
direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/
servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti
dall’attività siano consumati dall’entità.
Altre attività immateriali a vita utile definita
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all’attivo,
secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l’uso dell’attività genererà
benefici economici futuri e quando il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro
stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l’attuale vita
utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto
economico separato consolidato su base prospettica.
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari
Gli immobili, impianti e macchinari sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti
successivamente all’acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici
futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato
consolidato quando sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove
sia presente un’obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le
passività nell’ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l’imputazione a conto economico separato
consolidato dell’onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il
processo di ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui
si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della
citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l’importo
dedotto dal costo dell’attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L’eventuale eccedenza è
rilevata immediatamente nel conto economico separato consolidato, in via convenzionale, alla voce
Ammortamenti.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
146
L’ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività.
Le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l’attuale vita utile stimata
differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico
separato consolidato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Diritti d'uso su beni di terzi
In base a quanto previsto dall’IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene
attraverso l’iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria,
rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell’iscrizione nell’attivo del diritto d’uso dell’attività
presa in locazione.
Alla data di decorrenza del contratto, il diritto d’uso è iscritto al costo che comprende: l’importo della
valutazione iniziale della passività del leasing, eventuali pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o
prima della data di decorrenza, i costi diretti iniziali sostenuti per la sottoscrizione del contratto e il valore
attuale della stima dei costi di ripristino e smantellamento previsti dal contratto, al netto di eventuali incentivi
ricevuti.
Successivamente, il diritto d’uso è ammortizzato lungo la durata contrattuale (o la vita utile del bene se
inferiore), soggetto a eventuali riduzioni di valore e rettificato per tener conto di eventuali rideterminazioni
della passività del leasing.
Il Gruppo TIM attrae nell’ambito di applicazione dell’IFRS 16, qualora ne ricorrano i presupposti e siano
soddisfatti i requisiti previsti dal principio, le fattispecie contrattuali aventi ad oggetto le risorse software in
cloud e lo spettro di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica. Tale impostazione è funzionale alle
specificità fortemente innovative di tali tipologie contrattuali aventi ad oggetto infrastrutture hardware e
trasmissive ottiche, nonché servizi software tecnologicamente avanzati.
Oneri finanziari capitalizzati
Ai sensi dello IAS 23 (Oneri finanziari ) il Gruppo capitalizza gli oneri finanziari solo se direttamente imputabili
all’acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un rilevante periodo di tempo (in via
convenzionale superiore ai 12 mesi) per essere pronto per l’uso previsto o per la vendita.
Gli oneri finanziari capitalizzati sono iscritti nel conto economico separato consolidato a diretta riduzione degli
“oneri finanziari” cui afferiscono.
Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e dei
diritti d'uso su beni di terzi
Avviamento
L’avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più
frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una
riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario
non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di
valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è
costituita dalla data di chiusura del bilancio. L’avviamento acquisito ed allocato nel corso dell’esercizio è
sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell’esercizio in cui l’acquisizione e l’allocazione
sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l’avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o
gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash Generating Unit – CGU) che beneficiano dell’acquisizione.
Se il valore contabile dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore
recuperabile, si rileva a conto economico separato consolidato una perdita per riduzione di valore. La perdita
per riduzione di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell’avviamento allocato all’unità
generatrice di flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell’unità in
proporzione al loro valore contabile fino all’ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita.
Il valore recuperabile di un’unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato
l’avviamento è il maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d’uso della stessa unità.
Il fair value al netto dei costi di vendita è stimato sulla base dell’income approach, in quanto permette di
riflettere i benefici derivanti da un futuro nuovo e diverso assetto di business. In particolare, il fair value al netto
dei costi di vendita si fonda sul valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di
attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito
compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall’ultimo anno dell’orizzonte temporale esplicito
per la stima del valore terminale.
Il valore d’uso di un’attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso
di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito
compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall’ultimo anno dell’orizzonte temporale esplicito
per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore
terminale dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente
il tasso medio di crescita a lungo termine del settore, del Paese o del mercato nel quale l’unità generatrice di
flussi di cassa (o il gruppo di unità) opera.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
147
Il valore d’uso di unità generatrici di flussi di cassa in valuta estera è stimato nella valuta locale attualizzando
tali flussi sulla base di un tasso appropriato per quella valuta. Il valore attuale così ottenuto è tradotto in Euro
sulla base del cambio a pronti alla data di riferimento della verifica della riduzione di valore (per le società del
Gruppo alla data di chiusura del bilancio).
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell’unità generatrice di flussi di
cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per
le quali l’entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione
dell’unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un’unità generatrice di flussi di cassa viene
determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell’unità generatrice di
flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le
attività non correnti nette destinate ad essere cedute) e includendo la quota di avviamento attribuibile agli
azionisti di minoranza.
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di
unità) cui è allocato l’avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore
comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano
flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle
singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o
gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo
anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita e diritti d’uso su
beni di terzi
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni che le attività sia immateriali
che materiali a vita utile definita e i diritti d’uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A
tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si
considera: l’obsolescenza o il deterioramento fisico dell’attività, eventuali cambiamenti significativi nell’uso
dell’attività e l’andamento economico dell’attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne,
invece, si considera: l’andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di
mercato o normative, l’andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per
valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette del Gruppo dovesse risultare
superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d’uso su beni di
terzi abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore
recuperabile è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d’uso. Il
valore d’uso è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di
attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività o del diritto. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile, il Gruppo stima il valore
recuperabile dell’unità generatrice di flussi di cassa cui l’attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a
conto economico separato consolidato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore
contabile dell’attività / diritto d’uso o dell’unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova
stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non
fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato
consolidato.
Strumenti finanziari
Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie
Nell’ambito della gestione del credito commerciale, il Management del Gruppo TIM ha definito i propri modelli
di business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d’incasso; ciò,
al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance
d’incasso dalla clientela, l’indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti,
l’attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria.
I modelli di business adottati sono i seguenti:
Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i
grandi clienti e gli OLO per la Business Unit Domestic, nonché la totalità dei crediti per la Business Unit
Brasile; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 “Attività valutate al costo ammortizzato”. Tali crediti
possono essere ceduti, ancorché non in modalità ricorrente, per esigenze di ottimizzazione finanziaria;
Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e
ricorrente quali, ad esempio per la Business Unit Domestic, i crediti verso la clientela attiva consumer,
small e business in attesa di essere ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 “Attività
finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo”. Così
come previsto dall’IFRS 9, la relativa riserva viene riversata a conto economico separato consolidato al
momento della cessione, ovvero in presenza di una riduzione di valore.
Nell’ambito della gestione delle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali verso i clienti, il Management
del Gruppo TIM ha definito i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle
tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e
gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità attraverso
le tesorerie delle società del Gruppo e secondo l’indirizzo strategico della Capogruppo TIM.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
148
I modelli di business adottati sono i seguenti: 
Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono
caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione
avviene al costo ammortizzato;
Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di
cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino
alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value
rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo consolidato;
Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione
dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un
livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value
attraverso il conto economico separato consolidato.
Altre partecipazioni
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non
correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo,
rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Le altre partecipazioni sono classificate tra le “attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto
economico separato consolidato” (FVTPL), nell’ambito delle attività correnti.
Al momento dell’acquisto di ciascuna partecipazione, l’IFRS 9 prevede l’opzione irrevocabile di iscrivere tali
partecipazioni tra le “attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto
economico complessivo consolidato” (FVTOCI), nell’ambito delle attività non correnti o correnti.
Le altre partecipazioni classificate fra le “attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
del conto economico complessivo” sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni
sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto
economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition
(cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato
consolidato.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le “attività finanziarie valutate al fair value
attraverso il conto economico separato” sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.
Titoli diversi dalle partecipazioni
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello
di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo
oppure al fair value attraverso il conto economico separato.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori,
sono destinati a permanere nel patrimonio del Gruppo per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono
classificati:
tra le “attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino
alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una
scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era
compresa tra 3 e 12 mesi);
tra le “attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico
complessivo” consolidato (FVTOCI) quando è detenuta nell’ambito di un modello di business il cui obiettivo
è quello di vendere l’attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La “Riserva per attività finanziarie
valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo” consolidato è
riversata a conto economico separato consolidato al momento della cessione ovvero in presenza di una
riduzione di valore;
tra le “attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato” consolidato (FVTPL)
negli altri casi.
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale
ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità
che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro
valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell’acquisto non è superiore a 3 mesi.
Riduzione di valore di attività finanziarie
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza
oggettiva che un’attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore.
La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss).
In particolare:
la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio
semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento
dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
149
effettuata principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su
indicatori storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune
categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni
specifiche sulle singole posizioni creditorie;
la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il
modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull’intera vita residua in
caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito.
Strumenti finanziari derivati
Così come consentito dall’IFRS 9, il Gruppo TIM ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di
contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell’IFRS 9.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dal Gruppo TIM sono volti a fronteggiare l’esposizione al rischio di
cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una
riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono
contabilizzati secondo le modalità stabilite per l’hedge accounting solo quando:
all’inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura
stessa;
si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
l’efficacia può essere attendibilmente misurata;
la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39.
Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si
applicano i seguenti trattamenti contabili:
Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alle
variazioni del fair value di un’attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l’utile o la
perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto
economico separato consolidato. L’utile o la perdita derivante dall’adeguamento al fair value della posta
coperta, per la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato
a conto economico separato consolidato.
Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alla
variabilità dei flussi finanziari di un’attività o di una passività iscritta in bilancio o di un’operazione prevista
altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall’adeguamento al fair value
dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al
fair value degli strumenti derivati di copertura). L’utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di
patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato consolidato negli stessi esercizi in cui gli
effetti dell’operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato consolidato.
L’utile o la perdita associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato
consolidato immediatamente. Se l’operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le
perdite non ancora realizzati contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente
a conto economico separato consolidato.
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, le variazioni di valore
rispetto alla rilevazione iniziale sono iscritte direttamente a conto economico separato consolidato.
Passività finanziarie
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti
qualora la cessione non trasferisca sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici, nonché altre passività finanziarie,
ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell’ambito dei contratti di
locazione finanziaria iscritti ai sensi dell’IFRS 16.
Ai sensi dell’IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Nell’ambito dei debiti commerciali sono anche classificate le operazioni di reverse factoring. Il Gruppo TIM ha
posto in essere accordi di reverse factoring attraverso i quali TIM conferisce alle banche partner mandato di
pagare i suoi fornitori a scadenza delle fatture. I fornitori che partecipano a tali programmi hanno la facoltà di
cedere (senza alcun onere per il Gruppo TIM) i crediti vantati verso il Gruppo. Essi possono esercitare tale
facoltà a loro totale discrezione e sostenendone tutti i costi per beneficiare dell’incasso prima della scadenza
contrattuale.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value;
successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di
valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite
dallo IAS 39 per l’hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value,
limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato consolidato e sono
controbilanciati dalla porzione efficace della perdita o dell’utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair
value dello strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei
flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità
stabilite dallo IAS 39 per l’hedge accounting.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
150
Cessioni di crediti
Il Gruppo TIM effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring e cartolarizzazione. Tali cessioni,
nella maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e
benefici relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell’IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi
contratti di servizio, in virtù dei quali gli acquirenti conferiscono mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di
incasso e gestione dei crediti, sono stati stipulati per mantenere la relazione tra la Società e la propria clientela.
Rimanenze di magazzino
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile
valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento,
mentre il presumibile valore di realizzo viene rilevato dall’osservazione dei prezzi correnti alla chiusura
dell’esercizio. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete
o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Attività non correnti destinate a essere cedute/Attività
operative cessate
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà
recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come
possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione
patrimoniale-finanziaria consolidata. I corrispondenti valori patrimoniali dell’esercizio precedente non sono
riclassificati nella situazione patrimoniale-finanziaria consolidata ma sono invece esposti separatamente in una
specifica colonna di variazione nell’evoluzione delle voci dell’attivo e del passivo nell’esercizio in cui le attività
non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.
Un’attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell’entità che è stata dismessa
o classificata come posseduta per la vendita, e:
rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività;
oppure
è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la
vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali. I
corrispondenti valori relativi all’esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente
nel conto economico separato consolidato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la
vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e
passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei
costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei
gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato
consolidato.
Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un’attività al netto
dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva
precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell’IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative
cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in
dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come
posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
* * *
Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l’obiettivo strategico di
riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell’integrazione verticale e ha conferito
all’Amministratore Delegato il mandato di valutare e sottoporre all’organo amministrativo per le deliberazioni
del caso le eventuali operazioni e i possibili accordi di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo,
idonei al conseguimento del suddetto obiettivo strategico.
In data 3, 4 e 5 novembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., all’esito di un ampio e approfondito
esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari e legali, ha esaminato ed accettato l’offerta
vincolante presentata il 16 ottobre 2023 da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") per l’acquisto di attività
relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. (“NetCo”), da
parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR).
In esecuzione delle deliberazioni assunte, TIM S.p.A. ha sottoscritto con Optics BidCo il transaction agreement
che disciplina:
il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo d'azienda - costituito da attività relative alla rete primaria,
all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop
S.p.A., società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame, e
il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell’intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in
FiberCop S.p.A. medesima, all’esito del predetto conferimento.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
151
Il transaction agreement prevede che alla data del closing si proceda alla sottoscrizione di master services
agreement che regoleranno i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi tra NetCo a TIM S.p.A. a seguito
del completamento dell’operazione.
Il transaction agreement prevede inoltre che il corrispettivo per la vendita della partecipazione potrà essere
parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del Gruppo TIM contestualmente
al closing dell’operazione NetCo (c.d. liability management ). Il Consiglio di Amministrazione di TIM, in data 6
marzo 2024, ha deliberato di conferire mandato all’Amministratore Delegato per provvedere all’attuazione,
sussistendone i presupposti, delle attività funzionali alla realizzazione dell’operazione di trasferimento del
debito mediante un complesso di offerte di scambio, aventi ad oggetto talune serie di obbligazioni emesse dal
Gruppo TIM e con scadenza a partire dal 2026.
Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024, una volta completate le attività prodromiche
e soddisfatte alcune condizioni sospensive (completamento del conferimento della rete primaria,
autorizzazione Antitrust, autorizzazione in materia di sovvenzioni estere distorsive); l'operazione ha già
ottenuto l'autorizzazione prevista dalla disciplina in materia di Golden Power, come da comunicato stampa
emesso in data 17 gennaio 2024.
Quando le citate attività saranno completate e le connesse condizioni sospensive saranno soddisfatte, NetCo,
ai sensi dell’IFRS 5, sarà classificata quale Attività disponibile per la vendita.
Fondi relativi al personale
Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio per le imprese italiane ai sensi dell’art. 2120 del Codice
Civile, ha natura di retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla
retribuzione percepita nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di “Piano a
benefici definiti” e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un
calcolo attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali (“rimisurazioni”) è iscritta fra le altre componenti del
conto economico complessivo consolidato. Il costo relativo alle prestazioni di lavoro per le società italiane del
Gruppo con meno di 50 dipendenti, nonché gli interessi passivi relativi alla componente del “time value” nei
calcoli attuariali (questi ultimi classificati tra gli oneri finanziari) sono iscritti a conto economico separato
consolidato.
A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la
destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all’azienda di
appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al “Fondo di
Tesoreria” gestito dall’INPS. Conseguentemente, l’obbligazione nei confronti dell’INPS e le contribuzioni alle
forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di “Piani a contribuzioni
definite”.
Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale
Le imprese del Gruppo riconoscono benefici addizionali a taluni dirigenti del Gruppo attraverso piani di
partecipazione al capitale (ad esempio piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani
vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall’IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall’IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei
beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è
rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato a conto economico
separato consolidato tra i “Costi del personale” lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e
quella di maturazione, con contropartita una riserva di Patrimonio Netto denominata “Altri strumenti
rappresentativi di patrimonio netto”. Le variazioni nel fair value successive alla data di assegnazione non
hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio viene aggiornata la stima del numero di diritti
che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è portata a rettifica della voce “Altri strumenti
rappresentativi di patrimonio netto” con contropartita “Costi del personale”.
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita
dei “Costi del personale”; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
Fondi per rischi e oneri
Le imprese del Gruppo rilevano i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un’obbligazione attuale, legale o
implicita, nei confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario
l’impiego di risorse del Gruppo per adempiere all’obbligazione, e quando può essere effettuata una stima
attendibile dell’ammontare dell’obbligazione stessa. Tra i fondi per rischi e oneri rientrano anche quelli costituiti
nel caso in cui la società abbia stipulato contratti che sono successivamente divenuti onerosi in quanto i costi
non discrezionali, necessari per l’adempimento delle obbligazioni assunte, superano i benefici economici che si
presume si otterranno dagli stessi contratti.
Quando l’effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni
sono attendibilmente stimabili, l’accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi
determinati tenendo conto dei rischi associati all’obbligazione; l’incremento del fondo connesso al trascorrere
del tempo è rilevato nel conto economico separato consolidato alla voce “Oneri finanziari”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
152
Contributi pubblici
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che il Gruppo
rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o
internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui il
Gruppo rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l’acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti
sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto
economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono
contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. “parità contabile”,
che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l’eccedenza
del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle “Altre riserve e utili (perdite)
accumulati, incluso l’utile (perdita) dell’esercizio”.
Operazioni in valuta estera
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Le attività e
le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di
riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato consolidato le differenze cambio generate
dall’estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro
rilevazione iniziale nell’esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
Ricavi
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell’esercizio derivanti dallo svolgimento dell’attività
ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e
l’imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dal Gruppo e non determinano un incremento
del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall’IFRS 15:
identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale)
e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente
vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di
pagamento e il Gruppo ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire
promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce
e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
determinazione del transaction price: è l’importo complessivamente contrattualizzato con la controparte,
avuto riguardo all’intera durata contrattuale; il Gruppo ha definito che la durata contrattuale è quella
derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad
un mese;
allocazione del transaction price alle performance obligation: l’allocazione avviene proporzionalmente ai
rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati
applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.
I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono,
pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi).
Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), il
Gruppo alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto
proporzionalmente agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;
rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle
caratteristiche della tipologia di ricavo:
Ricavi per prestazioni di servizi
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di
completamento del servizio, ovvero in base all’effettivo consumo.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti
agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all’ammontare fatturato al
cliente quando il servizio è reso direttamente dal Gruppo. Nel caso in cui il Gruppo operi
esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece
iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell’effettivo consumo. I ricavi
differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella
Situazione patrimoniale-finanziaria Consolidata alla voce “Debiti commerciali, vari e altre passività
correnti”.
Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base bimestrale/mensile per
la clientela Retail, mentre sono fatturati su base mensile e recano una scadenza a 40 o 60 giorni data
emissione a seconda che si tratti della componente mobile (40 giorni) o della componente fissa (60
giorni) per la clientela wholesale.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
153
Ricavi per vendite
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è
trasferito ai clienti.
Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione
avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell’ambito di
offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24, 30 o 48 rate mensili
a seconda della tipologia di offerta e cluster di clientela. Con particolare riferimento ai prodotti mobile
(smartphone e tablet) e alcune tipologie di prodotti del fisso venduti alla clientela consumer l’incasso
avviene al momento della vendita per il tramite della società finanziaria TIMFin che eroga il
finanziamento al cliente.
La rilevazione dei ricavi può generare l’iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In
particolare:
le Attività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi
che sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del
tempo;
le Passività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per
i quali il Gruppo ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.
I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; principalmente, costi tecnici di
attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto
economico separato consolidato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. Il
Gruppo TIM si avvale dell’espediente pratico, previsto dall’IFRS 15, di rilevare interamente a conto economico
consolidato i costi incrementali per l’ottenimento del contratto se il periodo di ammortamento non supera i 12
mesi.
Periodicamente viene valutata la recuperabilità delle attività derivanti da contratto e dei costi differiti.
Costi di ricerca e costi di pubblicità
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato consolidato
nell’esercizio in cui vengono sostenuti.
Proventi e oneri finanziari
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative
attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei
derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di
cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
Dividendi
I dividendi ricevuti dalle società diverse da quelle controllate, collegate e joint venture sono contabilizzati a
conto economico separato consolidato secondo il principio della competenza, ossia nell’esercizio in cui sorge il
relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei dividendi delle partecipate.
I dividendi distribuibili a terzi sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell’esercizio in cui sono
approvati dall’assemblea degli azionisti.
Imposte sul reddito (correnti e differite)
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile delle imprese del Gruppo.
Il calcolo delle imposte sul reddito correnti e differite è effettuato utilizzando tutti gli elementi e le informazioni
disponibili alla data del bilancio, tenendo conto delle leggi in vigore ed anche considerando ed includendo nelle
valutazioni tutti gli elementi che possono determinare incertezze nella determinazione degli importi a debito
verso l’erario, così come previsto dall’IFRIC 23.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato consolidato, ad eccezione di quelle relative
a voci direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto
fiscale è riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico
complessivo consolidato, è indicato l’ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra
le “altre componenti del conto economico complessivo consolidato”.
Gli accantonamenti per imposte che potrebbero generarsi dal trasferimento di utili non distribuiti delle imprese
controllate sono effettuati solo quando vi è la reale intenzione di trasferire tali utili.
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività
(balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la
base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio consolidato, ad eccezione
delle differenze derivanti da investimenti in imprese controllate per le quali non si prevede l’annullamento nel
prevedibile futuro. Le attività per imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute
nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere
recuperate. Le attività e le passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte
correnti e per le imposte differite, quando le imposte sul reddito sono applicate dalla medesima autorità fiscale
e quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali
per imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili, nei
rispettivi ordinamenti dei paesi in cui le imprese del Gruppo operano, negli esercizi nei quali le differenze
temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli “Altri costi operativi”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
154
Risultato per azione
Il risultato base per azione ordinaria è calcolato dividendo la quota di risultato economico del Gruppo
attribuibile alle azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio,
ed escludendo le azioni proprie. Analogamente, il risultato base per azione di risparmio è calcolato dividendo la
quota di risultato economico del Gruppo attribuibile alle azioni di risparmio per la media ponderata delle azioni
di risparmio in circolazione durante l’esercizio.
Ai fini del calcolo del risultato diluito per azione ordinaria, la media ponderata delle azioni in circolazione
durante l’esercizio è modificata assumendo la sottoscrizione di tutte le azioni potenziali derivanti, ad esempio,
dall’esercizio di diritti sulle azioni aventi effetto diluitivo. Anche il risultato netto del Gruppo è rettificato per
tener conto degli effetti, al netto delle imposte, di tali operazioni.
Uso di stime contabili
La redazione del bilancio consolidato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della
Direzione aziendale l’effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze
passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della
stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad
attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull’ammontare dei ricavi e dei costi nell’esercizio di
riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a
seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste
periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e
giudizi soggettivi da parte degli Amministratori
Area di bilancio
Stime contabili
Riduzione di valore dell’avviamento
La verifica della riduzione di valore dell’avviamento è effettuata mediante il
confronto tra il valore contabile delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro
valore recuperabile; quest’ultimo è rappresentato dal maggiore fra il fair value,
dedotti i costi di vendita, ed il valore d’uso della stessa unità. Tale complesso
processo di valutazione implica, tra l’altro, l’utilizzo di metodi quali il discounted
cash flow con le relative assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il fair value al
netto dei costi di vendita si fonda sul valore attuale dei flussi di cassa attesi
calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti
di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Il
valore recuperabile dipende sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel
modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di cassa attesi in futuro e
dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell’estrapolazione. La stima dei flussi di cassa
attesi ha tenuto conto dei rischi derivanti dal cambiamento climatico (così come
esplicitati nella sezione “Principali rischi e incertezze - Rischi legati ai principali temi
di sostenibilità” della Relazione sulla gestione) che allo stato attuale non hanno
comportato impatti significativi sul modello di Business del Gruppo.  Le ipotesi
chiave utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità
generatrici di flussi di cassa, inclusa un’analisi di sensitività, sono dettagliatamente
esposte nella Nota ”Avviamento”.
Riduzione di valore delle attività
immateriali e materiali a vita utile
definita e diritti d’uso su beni di terzi
Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo verifica se esistono indicazioni
che le attività sia materiali che immateriali a vita utile definita e sui diritti d’uso su
beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A tal fine si considerano
sia fonti interne che esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri
e la determinazione del fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione
aziendale di effettuare stime e assunzioni significative circa la determinazione del
tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. La
stima dei flussi di cassa attesi ha tenuto conto dei rischi derivanti dal cambiamento
climatico (così come esplicitati nella sezione “Principali rischi e incertezze - Rischi
legati ai principali temi di sostenibilità” della Relazione sulla gestione) che allo stato
attuale non hanno comportato impatti significativi sul modello di Business del
Gruppo.  Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle
attività e sull’ammontare di eventuali svalutazioni.
Aggregazioni aziendali
La rilevazione delle aggregazioni aziendali comporta l’iscrizione delle attività e
passività dell’impresa acquisita al relativo fair value alla data di acquisizione del
controllo nonché l’eventuale iscrizione dell’avviamento. La determinazione di tali
valori è effettuata attraverso un complesso processo di stima.
Passività per leasing e Diritti d’uso su
beni di terzi
La determinazione del valore della passività per leasing e del corrispondente diritto
d’uso è effettuata calcolando il valore attuale dei canoni di leasing, anche
considerando la stima sulla ragionevole certezza del rinnovo del contratto.
Capitalizzazione / differimento costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è
caratterizzato da alcuni elementi di stima / valutazione; in particolare, si segnala la
valutazione di: i) probabilità che l’ammontare dei costi capitalizzati venga
recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici
economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
155
Fondo svalutazione crediti
La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata
attraverso l'approccio semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo
tutta la vita del credito al momento dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni
successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata principalmente
attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori
storico-statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per
alcune categorie di crediti caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono
invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole posizioni creditorie.
Ammortamenti
I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello
scenario competitivo potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle
attività materiali e immateriali non correnti e potrebbero comportare una
differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi
sull’ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti, passività potenziali e
fondi relativi al personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al “Fondo oneri di ripristino”, la
stima dei costi futuri di smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un
processo complesso che richiede la valutazione delle passività derivanti da obblighi
di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi,
regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si
dovranno adempiere a distanza di parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a
procedimenti di natura regolatoria sono frutto di un processo di stima complesso
che si basa anche sulla probabilità di soccombenza. Gli accantonamenti connessi ai
fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine Rapporto,
sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi
potrebbero avere effetti significativi su tali fondi. Gli accantonamenti al Fondo
Rischi contrattuali sono anche correlati ai contratti eventualmente divenuti onerosi
e si basano su un articolato processo di stima che prevede la valutazione della
marginalità negativa complessiva dell’intero contratto; pertanto, includono i costi
non discrezionali necessari per l’adempimento delle obbligazioni assunte che
superano i benefici economici che si presume si otterranno dagli stessi contratti.
Ricavi
Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell’ammontare di sconti,
abbuoni e resi da iscrivere a diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità di
definizione degli stand alone selling price dei singoli prodotti o servizi e di
determinazione della durata contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15)
Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è
influenzato dalla stima della durata attesa del rapporto con il cliente, calcolata
sulla base degli indici di rotazione storica e delle previsioni future. Questa stima è
comunque soggetta a fluttuazioni e potrebbe rappresentare in maniera limitata il
comportamento futuro della clientela, specialmente in presenza di nuove offerte
commerciali o cambiamenti del contesto competitivo.
Imposte sul reddito (correnti e differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate in ciascun paese in cui
il Gruppo opera secondo una prudente interpretazione delle normative fiscali
vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione
del reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra
valori contabili e fiscali. In particolare, le attività per imposte anticipate sono
riconosciute nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile
futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della
recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle
perdite fiscali utilizzabili in esercizi successivi sia alle differenze temporanee
deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri e si basa su una
prudente pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è
determinato sia mediante modelli di valutazione che tengono anche conto di
valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi di cassa, la volatilità
attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o
quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la nota
“Informazioni integrative su strumenti finanziari”.
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in
assenza di un Principio o di un’Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la
Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da
adottare nell’ottica di fornire un bilancio consolidato che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-
finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari del Gruppo, che rifletta la sostanza economica delle
operazioni, sia neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
156
Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dal
1° gennaio 2023
Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e
brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
Modifiche all’IFRS 17 – Contratti assicurativi: prima applicazione dell’IFRS 17 e IFRS 9 –
Informazioni comparative
In data 8 settembre 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1491 che ha recepito alcune modifiche
relative alla presentazione delle informazioni comparative delle attività finanziarie in sede di prima
applicazione dell'IFRS 17 “Contratti assicurativi”.
L'emendamento aggiunge un'opzione di transizione che consente a un'entità di applicare un overlay di
classificazione opzionale nel/i periodo/i comparativo/i presentato/i in sede di prima applicazione dell'IFRS 17.
L'overlay consente a tutte le attività finanziarie, comprese quelle detenute in relazione ad attività non
connesse a contratti entro l'ambito di applicazione dell'IFRS 17, di essere classificate, strumento per strumento,
nel/i periodo/i comparativo/i in modo da allinearsi con il modo in cui l'entità si aspetta che tali attività siano
classificate per l'applicazione iniziale dell'IFRS 9. L'overlay può essere applicato dalle entità che hanno già
applicato l'IFRS 9 o lo applicheranno quando applicheranno l'IFRS 17.
L'IFRS 17 che recepisce l'emendamento è entrato in vigore per gli esercizi che hanno avuto inizio a partire dal 1°
gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori
In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo
IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori, in cui introduce una nuova definizione di
"stime contabili”.
Nel principio modificato, le stime contabili sono ora definite come "importi monetari in bilancio soggetti a
incertezza di misurazione".
Gli emendamenti chiariscono cosa sono i cambiamenti nelle stime contabili e come questi differiscono dal
cambiamento nei principi contabili e dalle correzioni di errori.
Le modifiche sono entrate in vigore per gli esercizi iniziati a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: Imposte differite relative ad attività e
passività derivanti da una singola operazione
In data 11 agosto 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1392 che ha recepito alcuni emendamenti
allo IAS 12 – Imposte sul reddito.
Le modifiche chiariscono come le società devono contabilizzare le imposte differite sui leasing e sui costi di
smantellamento/ripristino.
Lo IAS 12 specifica come una società deve contabilizzare le imposte sul reddito, incluse le imposte differite, che
rappresentano gli importi delle imposte pagabili o recuperabili in futuro.
Le modifiche in oggetto prevedono che un'entità rilevi imposte differite su determinate operazioni (es. leasing
e oneri di smantellamento e ripristino) che danno origine a differenze temporanee tassabili e deducibili di pari
importo al momento della rilevazione iniziale.
Secondo lo IAS 12, in determinate circostanze, le società sono esenti dall'iscrizione di imposte differite quando
rilevano attività o passività per la prima volta.
In seguito all’incertezza determinatasi sul fatto che l'esenzione si applichi ai contratti di locazione e agli
obblighi di smantellamento/ripristino, per consentire l'applicazione coerente del Principio, lo IASB ha emesso
queste modifiche di portata limitata.
Secondo le modifiche in oggetto, l'esenzione prevista dal principio non si applicherebbe ai leasing e agli obblighi
di smantellamento/ripristino, operazioni per le quali le società devono, pertanto, rilevare sia un'attività che una
passività per imposte differite.
Le modifiche sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 1 - Presentazione del bilancio
In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo
IAS 1- Presentazione del bilancio, in cui fornisce linee guida ed esempi per aiutare le entità nell’effettuare le
valutazioni di materialità ai fini all'informativa sui principi contabili.
Lo IASB ha anche emesso emendamenti all’“IFRS Practice Statement 2 - Making Materiality Judgements (the
PS)” per supportare le modifiche allo IAS 1, spiegando e dimostrando l'applicazione del "4 step materiality
process" alle informative sui principi contabili.
In particolare, le modifiche mirano ad aiutare le entità a fornire una più utile informativa sui principi contabili
attraverso:
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
157
la sostituzione della previsione per le entità di divulgare i propri principi contabili "significativi" con la
previsione di divulgare i propri principi contabili "materiali"; e
l’aggiunta di linee guida su come le entità applicano il concetto di “materialità” nel decidere in merito
all'informativa sui principi contabili.
Le modifiche sono entrate in vigore per gli esercizi iniziati a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 12 – Imposte sul reddito: Riforma fiscale internazionale – Regole del
“Pillar Two Model”
In data 8 novembre 2023 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2023/2468 che ha recepito alcuni
emendamenti allo IAS 12 – Imposte sul reddito: Riforma fiscale internazionale - regole del “Pillar Two
Model” (modello del secondo pilastro). Gli emendamenti introducono:
un'eccezione temporanea all'obbligo di contabilizzazione delle imposte differite derivanti dall'attuazione
della normativa del modello del secondo pilastro; e
requisiti di informativa mirati per le entità interessate per aiutare gli utilizzatori del bilancio a meglio
comprendere l'esposizione di un'entità alle imposte sul reddito derivanti dall’applicazione della normativa
del secondo pilastro.
Le Modifiche chiariscono che lo IAS 12 si applica alle imposte sul reddito derivanti dalla normativa tributaria in
attuazione delle regole del “Pillar Two Model” pubblicato dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico, che indirizza la tematica fiscale derivante dalla digitalizzazione dell'economia globale, c.d.
BEPS - Base Erosion and Profit Shifting; tali norme si applicano alle imprese multinazionali (MNE) con fatturato
superiore a 750 milioni di euro a livello consolidato). La legislazione fiscale in oggetto e le imposte sul reddito
che ne derivano sono denominate rispettivamente "legislazione del secondo pilastro" e "imposte sul reddito
del secondo pilastro". Le modifiche introducono nello IAS 12 un'eccezione obbligatoria per la rilevazione e
l’informativa circa le attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro.
Gli emendamenti stabiliscono che l'eccezione temporanea fornisce alle entità l'esonero dalla contabilizzazione
delle imposte differite in relazione a questa nuova e complessa legislazione fiscale, concedendo alle parti
interessate il tempo di valutare le implicazioni.
L'eccezione temporanea dalla rilevazione e dall’informativa sulle imposte differite e l'obbligo di informativa
circa l'applicazione dell'eccezione, si applicano immediatamente e retroattivamente all'emissione delle
Modifiche.
L'informativa dell'onere fiscale corrente relativo alle imposte sul reddito del secondo Pilastro e l’informativa
relativa ai periodi antecedenti l'entrata in vigore della normativa sono richiesti per gli esercizi annuali che sono
iniziati il o dopo il 1° gennaio 2023, ma non è richiesto per i periodi intermedi che terminano entro il 31 dicembre
2023.
Il Gruppo TIM ha applicato l'eccezione alla rilevazione e all'informativa sulle attività e passività fiscali differite,
pertanto, l’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non
ancora applicabili
Alla data di redazione del presente bilancio consolidato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi /
Interpretazioni non ancora entrati in vigore:
Applicazione
obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 7: Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative
1/1/2024
Modifiche allo IAS 21 - Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
1/1/2025
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 1: Presentazione del bilancio: passività non correnti con covenant
1/1/2024
Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non
correnti
1/1/2024
Modifiche all'IFRS 16: Passività per leasing in una vendita e retrolocazione
1/1/2024
Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dall'applicazione di tali nuovi Principi/
Interpretazioni sono attualmente in fase di valutazione; si ritiene, tuttavia, che gli stessi non siano significativi
rispetto ai risultati finanziari ed economici.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 2
Principi contabili
158
NOTA 3
AREA DI CONSOLIDAMENTO
Partecipazioni in società controllate consolidate
Composizione del Gruppo
TIM detiene la maggioranza dei diritti di voto in tutte le controllate incluse nell’area di consolidamento.
L’elenco completo delle società controllate consolidate, è riportato nella Nota 46 “Le imprese del Gruppo TIM”.
Area di consolidamento
Le variazioni intervenute nell’area di consolidamento al 31 dicembre 2023, rispetto al 31 dicembre 2022, sono di
seguito elencate.
Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:
Società
Business Unit
di riferimento
Mese
Entrate:
TS-WAY S.r.l.
Nuova acquisizione
Domestic
Aprile 2023
Uscite:
NOOVLE SLOVAKIA S.R.O.
Liquidata
Domestic
Marzo 2023
TIM SERVIZI DIGITALI S.p.A.
Ceduta
Domestic
Agosto 2023
TIESSE S.c.p.A.
Liquidata
Domestic
Ottobre 2023
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A.
Liquidata
Altre attività
Ottobre 2023
Fusioni:
COZANI RJ INFRAESTRUTURA E REDE DE
TELECOMUNICAÇÕES S.A.
Fusa in TIM S.A.
Brasile
Aprile 2023
Il numero delle imprese controllate, delle imprese collegate e delle joint ventures del Gruppo TIM, è così
ripartito:
31.12.2023
Imprese:
Italia
Estero
Totale
controllate consolidate con il metodo integrale
19
43
62
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
2
2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto
11
1
12
Totale imprese
32
44
76
31.12.2022
Imprese:
Italia
Estero
Totale
controllate consolidate con il metodo integrale
20
46
66
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
2
2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto
12
1
13
Totale imprese
34
47
81
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota “Le imprese del Gruppo TIM”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 3
Area di consolidamento
159
Società controllate con interessenze significative di minoranza
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo TIM detiene partecipazioni in società controllate, con interessenze significative di
minoranza, con riferimento alle società FiberCop S.p.A. e al gruppo TIM Brasil.
Si precisa che i dati di seguito presentati, al lordo delle elisioni dei rapporti con le altre società del Gruppo, sono
secondo gli IFRS e tengono conto delle rettifiche apportate al momento dell’acquisizione (allineamento al fair
value delle attività e passività acquisite).
FiberCop S.p.A. - Business Unit Domestic
La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2022 è
pari al 42,0% del capitale di FiberCop S.p.A., coincidente con i corrispondenti diritti di voto.
FiberCop S.p.A. - dati patrimoniali
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività non correnti
9.991
9.187
Attività correnti
707
515
Totale Attività
10.698
9.702
Passività non correnti
3.942
3.376
Passività correnti
966
800
Totale Passività
4.908
4.176
Patrimonio Netto
5.790
5.526
di cui Partecipazioni di minoranza
2.432
2.321
FiberCop S.p.A. - dati economici
(milioni di euro)
2023
2022
Ricavi
1.451
1.344
Utile (perdita) dell'esercizio
409
458
di cui Partecipazioni di minoranza
172
192
FiberCop S.p.A. - dati finanziari
Il flusso monetario complessivo generato nell’esercizio 2023 risulta positivo per 92 milioni di euro (nell’esercizio
2022: -37 milioni di euro).
Gruppo TIM Brasil - Business Unit Brasile
La quota delle interessenze partecipative, detenuta dalle partecipazioni di minoranza, al 31 dicembre 2023 è
pari al 33,4% del capitale di TIM S.A., coincidente con i corrispondenti diritti di voto.
Dati patrimoniali gruppo TIM Brasil
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività non correnti
8.596
8.649
Attività correnti
2.238
1.925
Totale Attività
10.834
10.574
Passività non correnti
3.832
3.157
Passività correnti
2.565
2.420
Totale Passività
6.397
5.577
Patrimonio Netto
4.437
4.997
di cui Partecipazioni di minoranza
1.646
1.545
Dati economici gruppo TIM Brasil
(milioni di euro)
2023
2022
Ricavi
4.412
3.963
Utile (perdita) dell'esercizio
448
289
di cui Partecipazioni di minoranza
175
102
Dati finanziari gruppo TIM Brasil
Il flusso monetario complessivo generato nell’esercizio 2023 risulta pari a +167 milioni di euro, in presenza di
una differenza cambio positiva di 20 milioni di euro.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 3
Area di consolidamento
160
Nell’esercizio 2022 risultava negativo per 369 milioni di euro, in presenza di una differenza cambio negativa di
45 milioni di euro.
Con riferimento alle società controllate con interessenze significative di minoranza si segnalano infine,
coerentemente con quanto evidenziato nella Relazione sulla gestione – Sezione “Principali rischi e incertezze”, i
principali fattori di rischio che potrebbero comportare restrizioni, anche significative, sulle attività delle stesse:
rischi strategici (rischi connessi a fattori macroeconomici e politici, nonché rischi connessi alle restrizioni
valutarie e alle dinamiche competitive);
rischi operativi (rischi connessi alla continuità di business e allo sviluppo delle reti fisse e mobili, nonché
rischi associati a controversie e contenziosi);
rischi finanziari;
rischi di Compliance e Regolatorio.
NOTA 4
AGGREGAZIONI AZIENDALI
Acquisizione del controllo di TS-Way S.r.l.
In data 20 aprile 2023, Telsy S.p.A. (società controllata italiana del Gruppo TIM focalizzata nel settore della
cybersecurity) ha acquisito il 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l., azienda italiana specializzata nei servizi
di prevenzione e analisi degli attacchi informatici (cyber threat intelligence).
Gli effetti contabili dell’aggregazione aziendale sono così sintetizzabili:
il corrispettivo è pari a 29 milioni di euro;
tutte le Attività acquisite e le Passività assunte della società acquisita sono state oggetto di valutazione per
la loro iscrizione a fair value;
in aggiunta al valore delle Attività acquisite e delle Passività assunte è stato iscritto un Avviamento, pari a
19 milioni di euro, determinato come segue:
(milioni di euro)
Valori a Fair Value
Valorizzazione del corrispettivo
(a)
29
Valore delle attività acquisite
(b)
15
Valore delle passività assunte
(c)
(5)
Avviamento
(a-b-c)
19
TS-Way S.r.l. – valori alla data di acquisizione
(milioni di euro)
Valori
correnti
a Fair Value
Valori
Contabili
Avviamento
19
Altre attività non correnti
11
Attività correnti
4
4
di cui Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
1
1
Totale attività
(a)
34
4
Totale passività non correnti
3
di cui Passività finanziarie non correnti
Totale passività correnti
2
2
di cui Passività finanziarie correnti
Totale passività
(b)
5
2
Attività nette
(a-b)
29
2
Si segnala inoltre che, qualora l’operazione di acquisizione di TS-Way S.r.l. fosse stata completata al 1° gennaio
2023, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM non avrebbe registrato impatti materiali sui
ricavi e sul risultato netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 3
Area di consolidamento
161
NOTA 5
AVVIAMENTO
Tale voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione negli anni 2022 e 2023:
(milioni di euro)
31.12.2021
Incrementi
Decrementi
Svalutazioni
Differenze
cambio
31.12.2022
Domestic
18.124
10
18.134
Brasile
444
502
31
977
Altre attività
Totale
18.568
512
31
19.111
(milioni di euro)
31.12.2022
Incrementi
Decrementi
Svalutazioni
Differenze
cambio
31.12.2023
Domestic
18.134
19
18.153
Brasile
977
40
1.017
Altre attività
Totale
19.111
19
40
19.170
L’Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore
(impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della
società.
Nel corso del 2023 l’Avviamento aumenta di 59 milioni di euro, da 19.111 milioni di euro di fine 2022 a 19.170
milioni di euro al 31 dicembre 2022.
In particolare:
l'Avviamento della Cash Generating Unit Domestic registra un incremento di 19 milioni di euro quasi
interamente riferibile all'acquisizione del controllo di TS-Way S.r.l.. Per maggiori dettagli si rimanda alla
Nota 4 “Aggregazioni aziendali”;
l'Avviamento della Cash Generating Unit Brasile registra differenze cambio positive per 40 milioni di euro (il
tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano (espresso in termini di
unità di valuta locale per 1 euro) è passato da 5,56520 al 31 dicembre 2022 a 5,34964 al 31 dicembre 2023).
I valori contabili lordi dell’Avviamento e delle relative svalutazioni per riduzione di valore accumulate dal 1°
gennaio 2004 (data di allocazione alle Unità Generatrici di Flussi Finanziari (CGU)) sino al 31 dicembre 2023 e
2022 sono così riepilogati:
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Valore
netto
Domestic
38.718
(20.565)
18.153
38.699
(20.565)
18.134
Brasile
1.189
(172)
1.017
1.143
(166)
977
Altre attività
Totale
39.907
(20.737)
19.170
39.842
(20.731)
19.111
I dati relativi alla CGU Brasile sono esposti in euro convertiti al cambio puntuale alla data di chiusura del
bilancio; il valore netto dell’avviamento relativo alla CGU corrisponde, al 31 dicembre 2023, a 5.439 milioni di
reais (5.439 milioni di reais al 31 dicembre 2022).
Le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l’avviamento sono le seguenti:
Settore
Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic
Domestic
Brasile
Brasile
L‘impairment test di secondo livello è assolto per somma dei valori dell’unità Domestic e Brasile (entrambe
espresse a fair value).
Ai sensi della disciplina contabile applicabile, il “valore recuperabile” delle CGU è pari al maggiore tra il “fair
value (valore equo) al netto dei costi di dismissione” e il “valore d’uso”.
La CGU Domestic ha operato nel corso del 2023 unitariamente, nel 2024 è prevista la separazione del c.d.
“perimetro NetCo” (Rete primaria – ramo d’azienda TIM, Rete secondaria – perimetro societario Fibercop,
Telenergia), per il quale il Consiglio di Amministrazione di TIM ha accettato una proposta di prezzo binding (che
rappresenta il fair value del perimetro oggetto di cessione). I tempi del closing sono subordinati ai necessari
percorsi autorizzativi (autorizzazione Golden Power (pervenuta a gennaio 2024) e autorizzazione Antitrust (in
corso)) e all’implementazione e completamento delle attività di separazione di Processi e Sistemi.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 5
Avviamento
162
Pertanto la configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile al 31 dicembre 2023 della
CGU Domestic è il Fair Value stimato sulla base di una valutazione ottenuta per somma di parti tra la subCGU
NetCo e la subCGU del perimetro rimanente della CGU Domestic (c.d. perimetro ServiceCo).
Quale stima di valore recuperabile di NetCo è stato assunto il valore attuale (alla data del 31 dicembre 2023)
del prezzo implicito nella binding offer (proposta di prezzo riferita alla data del 30 giugno 2024) da parte di un
soggetto indipendente (KKR) ed escludendo dal prezzo qualsiasi forma di earn-out.
Quale stima di valore recuperabile di ServiceCo è stato assunto invece il fair value fondato sull’income
approach, in quanto ritenuto in grado di meglio esprimere il valore delle attività del Gruppo (c.d. prospettiva del
partecipante al mercato) anche riflettendo gli interventi sui costi in vista di un eventuale futuro nuovo e diverso
assetto di business.
Per la CGU Brasile la configurazione di valore utilizzata è il fair value sulla base della capitalizzazione di borsa a
fine periodo.
Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in valuta Euro per la CGU Domestic e in valuta Reais
per la CGU Brasile. Per quest’ultima unità il valore recuperabile delle attività è determinato con la
denominazione della valuta funzionale e successivamente convertito al cambio puntuale alla data di chiusura
del bilancio.
Per la subCGU ServiceCo la stima del Fair Value sulla base dell’income approach è stata effettuata, nel rispetto
dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento i flussi del Piano Industriale
2024–2026, che prende le mosse dalle risultanze del consuntivo 2023: (i) riflette aspettative realistiche sulle
evoluzioni future; (ii) mette in campo attente azioni di cost cutting preparatorie al futuro assetto di business; (iii)
mantiene la prospettiva di utilizzo degli asset del mercato domestico in continuità rispetto alle condizioni
correnti al 31 dicembre 2023. I flussi di cassa attesi riportati nel Piano Industriale 2024-2026, approvato dal
Consiglio di Amministrazione, sono stati oggetto di analisi critica e con il supporto di esperti valutatori ed
esperti industriali ne è stata valutata la medio rappresentatività. I flussi medi attesi di Piano Industriale
2024-2026 sono stati estrapolati per ulteriori due anni (2027-2028), portando così il periodo di previsione
esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2024-2028). L’estrapolazione al 2027-2028 si è
resa necessaria, coerentemente con quanto effettuato dai principali incumbent europei, per intercettare
fenomeni di mercato, concorrenziali e industriali che manifesteranno i loro segnali oltre l’orizzonte di previsione
del Piano Industriale. Si precisa che, in presenza di input non osservabili, il Fair Value così determinato è
assegnato al livello 3 della gerarchia del fair value, così come previsto dall’IFRS 13 – Valutazione del fair value.
La stima del fair value secondo l’income approach richiede di determinare il valore attuale dei redditi oltre il
periodo di previsione esplicita (c.d. terminal value). A tal fine il flusso del 2028 è stato opportunamente
rettificato per tenere in considerazione un livello di investimenti di lungo termine normalizzato degli effetti
legati allo sviluppo di progetti in tecnologie innovative in essere negli anni di piano. Inoltre, con specifico
riferimento all’utilizzo della licenza 5G si è tenuto conto dei flussi incrementali netti attesi per la durata della
licenza oltre l’orizzonte quinquennale di piano. Tale approccio è coerente con la necessità di considerare, da un
lato i flussi di cassa negativi derivanti dagli investimenti a supporto dello sfruttamento della licenza 5G (inclusi
nel Piano Industriale), e dall’altro lato, i flussi di cassa positivi derivanti dalla componente incrementale di
business che la licenza consente di sviluppare lungo un arco temporale più ampio dei cinque anni di previsione
esplicita.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime del fair value per la
subCGU ServiceCo:
è stato stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio
applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di
attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese;
è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il “coefficiente Beta” e il
coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito.
Si riportano nel seguito per la subCGU Domestic:
il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso
WACC) e il tasso equivalente al lordo dell’effetto fiscale;
il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso
g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle
imposte, e il tasso di crescita g.
Parametri rilevanti ai fini delle stime del Fair Value
Domestic
(ServiceCo)
WACC
6,84 %
WACC prima delle imposte
8,90 %
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g)
0,83 %
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g)
6,01 %
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g)
8,07 %
Investimenti/Ricavi, in perpetuo
11,90 %
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 5
Avviamento
163
Il tasso di crescita nel valore terminale “g” della subCGU ServiceCo è stato stimato tenendo conto
dell’evoluzione attesa della domanda delle diverse aree di business, presidiate sotto il profilo degli investimenti
e delle competenze anche dalla controllata Noovle. Il tasso di crescita così stimato si colloca all’interno
dell’intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.
Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo
successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del
posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
Il valore recuperabile della Cash Generating Unit Domestic, determinato sulla base del Fair Value stimato per
somma di parti ha evidenziato un headroom di 2.107 milioni di euro.
Le differenze fra il valore recuperabile e i valori netti contabili per le CGU considerate ammontano a:
(milioni di euro)
Domestic
Brasile
Differenza tra i valori recuperabili e i valori netti contabili
+2.107
+3.484
Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, nell’esercizio 2023 vengono confermati i valori
dell’Avviamento iscritti in bilancio relativamente alla CGU Domestic (differenza positiva +2.107 milioni di euro) e
alla CGU Brasile (differenza positiva +3.484 milioni di euro).
Ai sensi dello IAS 36 è stata effettuata l'analisi di sensitività volta ad identificare la variazione delle variabili
chiave (WACC, marginalità così come catturata dal rapporto tra margine operativo lordo e revenues, saggio di
crescita dei redditi nel terminal value) che rende il valore recuperabile della CGU Domestic eguale al valore di
carico. Tale analisi è stata compiuta solo per la subCGU ServiceCo (per la quale il fair value è stato stimato sulla
base dell’income approach), in quanto il fair value della CGU Domestic è stato ottenuto per somma di parti
assumendo per NetCo il valore attuale della binding offer.
L’analisi evidenzia come:
una variazione in aumento dei costi tale da abbassare la marginalità di ServiceCo (=margine operativo
lordo/revenues) dell’1,64% oppure;
un rialzo del WACC dello 0,72% (al valore del 7,56%), oppure;
un saggio di crescita dei redditi nel terminal value pari a -0,16%;
allineerebbero il valore recuperabile al valore di carico.
Relativamente alla CGU Brasile la variazione del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento
considerata ai fini delle valutazioni di bilancio, che renderebbe il valore recuperabile pari al valore contabile
risulta essere uguale a -43,04%.
Il secondo livello di impairment test ha evidenziato un valore recuperabile superiore al valore di carico delle
attività del Gruppo nel suo complesso, non evidenziando quindi eventuali svalutazioni.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 5
Avviamento
164
NOTA 6
ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 534 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di
euro)
31.12.2021
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni
Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
31.12.2022
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.933
731
(1.069)
(1)
53
338
1.985
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
3.376
85
(442)
(1)
70
1.555
4.643
Altre attività
immateriali
3
2
(6)
(2)
48
45
Attività immateriali in
corso e acconti
1.835
310
54
48
(1.264)
983
Totale
7.147
1.128
(1.517)
(2)
175
48
677
7.656
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni
Differenze
cambio
Oneri
finanziari
capitalizzati
Altre
variazioni
31.12.2023
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.985
659
(1.045)
(1)
18
294
1.910
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
4.643
8
(485)
57
539
4.762
Altre attività
immateriali
45
3
(10)
2
11
51
Attività immateriali in
corso e acconti
983
242
(1)
16
18
(859)
399
Totale
7.656
912
(1.540)
(2)
93
18
(15)
7.122
Gli investimenti dell’esercizio 2023 sono pari a 912 milioni di euro (1.128 milioni di euro nell’es ercizio 2022) e
includono 230 milioni di euro di attività realizzate internamente (244 milioni di euro nell’esercizio 2022); per
ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 31 “Attività realizzate internamente”.
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno al 31 dicembre 2023 sono
rappresentati essenzialmente dal software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di
proprietà ed in licenza d’uso, sono ammortizzati in un periodo compreso tra 2 e 6 anni e si riferiscono
prevalentemente a TIM S.p.A. (1.254 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (445 milioni di euro) e a Noovle
S.p.A. (117 milioni di euro).
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili al 31 dicembre 2023 si riferiscono principalmente al costo residuo
delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (3.004 milioni di euro per TIM S.p.A. e 1.705 milioni di euro per la
Business Unit Brasile). Nel corso dell'esercizio 2023 si segnala, in particolare, il passaggio in esercizio dei diritti
d'uso delle frequenze 3,5 GHz (5G) della Business Unit Brasile e la proroga, fino al 31 dicembre 2029, dei diritti
d’uso della banda 28 GHz della Capogruppo TIM S.p.A..
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 6
Attività immateriali a vita utile definita
165
Il valore residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2023 (4.709 milioni di
euro) e le relative vite utili sono così dettagliati:
Tipologia
Valore residuo al
31.12.2023
Vita utile
Scadenza
Quota di
Amm.to
dell’esercizio
2023
(milioni di euro)
(anni)
(milioni di euro)
TIM S.p.A.:
UMTS 2100 MHz (proroga)
180
8
31.12.2029
30
WiMax (proroga)
4
7
31.12.2029
1
Banda 34-36 MHz OpNet (ex Linkem)
53
7
31.12.2029
9
LTE 1800 MHz
51
18
31.12.2029
9
LTE 800 MHz
360
17
31.12.2029
60
LTE 2600 MHz
40
17
31.12.2029
7
Banda L (1452-1492 MHz )
99
14
31.12.2029
16
Banda 900 e 1800 MHz
329
11
31.12.2029
55
Banda 3600-3800 MHz (5G)
1.242
19
31.12.2037
89
Banda 26.5-27.5 GHz (5G)
24
19
31.12.2037
2
Banda 694-790 MHz (5G)
614
15 anni e 6 mesi
31.12.2037
44
Banda 28 GHz (proroga)
8
7
31.12.2029
1
gruppo Tim Brasil:
Banda 800 MHz, 900 MHz e 1800 MHz
345
da 2 a 20
Da 2025 a 2039
31
Banda 1900 MHz e 2100 MHz
101
da 2 a 20
Da 2025 a 2039
9
Banda 700 MHz, 2500 MHz e 2,5 GHz (4G)
550
da 2 a 20
Da 2024 a 2039
82
Banda 2,3 GHz, 3,5 GHz e 26 GHz (5G)
709
da 10 a 20
Da 2030 a 2041
33
Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A. (318 milioni
di euro) e alla Business Unit Brasile (38 milioni di euro) e si riferiscono essenzialmente a sviluppi software. La
riduzione intervenuta nell'esercizio 2023 è principalmente connessa alle entrate in esercizio inclusa quella dei
diritti d'uso delle frequenze 3,5 GHz (5G) della Business Unit Brasile (530 milioni di euro). Per questi ultimi,
poiché il periodo di tempo necessario affinché i beni risultino pronti per l’uso è stato superiore ai 12 mesi, nel
corso dell'esercizio 2023 sono stati capitalizzati i relativi oneri finanziari per 18 milioni di euro. Gli oneri finanziari
capitalizzati sono stati portati a diretta riduzione della voce di conto economico “Oneri finanziari”.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2023 e al
31 dicembre 2022 sono così riepilogati:
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno
12.847
(10.862)
1.985
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
7.784
(3.141)
4.643
Altre attività immateriali
563
(518)
45
Attività immateriali in corso e acconti
983
983
Totale attività immateriali a vita utile definita
22.177
(14.521)
7.656
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno
13.932
(12.022)
1.910
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
8.454
(3.692)
4.762
Altre attività immateriali
596
(545)
51
Attività immateriali in corso e acconti
399
399
Totale attività immateriali a vita utile definita
23.381
(16.259)
7.122
Con riferimento ai valori lordi nel 2023 la Capogruppo TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per 29 milioni di euro
relative a diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno pressoché totalmente ammortizzati, tra cui sistemi e
sviluppi software relativi alla piattaforma TIMMusic cessata a giugno 2023 (19 milioni di euro) e brevetti
abbandonati o scaduti (8 milioni di euro).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 6
Attività immateriali a vita utile definita
166
NOTA 7
ATTIVITA' MATERIALI
Immobili, impianti e macchinari di proprietà
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 592 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni) /
Ripristini
Dismissioni
Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2022
Terreni
232
(1)
1
232
Fabbricati civili e
industriali
597
34
(37)
1
56
651
Impianti e
macchinari
11.254
2.198
(2.145)
(28)
202
521
12.002
Attrezzature
industriali e
commerciali
19
7
(8)
2
20
Altri beni
367
105
(158)
(1)
13
36
362
Attività materiali in
corso e acconti
842
484
(3)
11
(501)
833
Totale
13.311
2.828
(2.348)
(33)
228
114
14.100
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni
Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2023
Terreni
232
(4)
1
229
Fabbricati civili e
industriali
651
19
(37)
(4)
24
653
Impianti e
macchinari
12.002
2.081
(2.162)
(25)
76
438
12.410
Attrezzature
industriali e
commerciali
20
8
(7)
(1)
20
Altri beni
362
100
(155)
(1)
5
18
329
Attività materiali in
corso e acconti
833
733
(1)
3
(517)
1.051
Totale
14.100
2.941
(2.361)
(35)
84
(37)
14.692
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il
saldo al 31 dicembre 2023 si riferisce, in prevalenza, a TIM S.p.A. (184 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (33
milioni di euro).
La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a
centrali telefoniche o ad uso ufficio e le costruzioni leggere. Il saldo al 31 dicembre 2023 si riferisce
principalmente a TIM S.p.A. (407 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (216 milioni di euro).
La voce Impianti e macchinari comprende l’infrastruttura tecnologica adibita alla fornitura dei servizi di
telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Il saldo al 31 dicembre 2023 è
prevalentemente attribuibile a TIM S.p.A. (5.276 milioni di euro), a FiberCop S.p.A. (4.595 milioni di euro), alla
Business Unit Brasile (2.114 milioni di euro), al gruppo Telecom Italia Sparkle (259 milioni di euro) e a Noovle
S.p.A. (162 milioni di euro).
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l’esercizio e
la manutenzione degli impianti e macchinari ed è riferita prevalentemente a TIM S.p.A..
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di
lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d’ufficio.
La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l’acquisizione o
la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione
economica.
Gli investimenti dell’esercizio 2023 comprendono 308 milioni di euro di attività realizzate internamente (315
milioni di euro nell’esercizio 2022); per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 31 “Attività realizzate
internamente”.
Gli ammortamenti, le svalutazioni e i ripristini di valore sono stati iscritti a conto economico tra i componenti
del risultato operativo.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 7
Attività materiali
167
L’ammortamento 2023 e 2022 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività,
rappresentata, in prevalenza, dalle seguenti aliquote minime e massime:
Fabbricati civili e industriali
2% - 20%
Impianti e macchinari
3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali
15% - 20%
Altri beni
10% - 50%
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2023 e al
31 dicembre 2022 sono di seguito riepilogati:
(milioni di euro)
31.12.2022
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni
235
(3)
232
Fabbricati civili e industriali
2.051
(1.400)
651
Impianti e macchinari
73.824
(12)
(61.810)
12.002
Attrezzature industriali e commerciali
338
(1)
(317)
20
Altri beni
3.725
(2)
(3.361)
362
Attività materiali in corso e acconti
834
(1)
833
Totale
81.007
(19)
(66.888)
14.100
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Terreni
232
(3)
229
Fabbricati civili e industriali
2.053
(1.400)
653
Impianti e macchinari
76.271
(12)
(63.849)
12.410
Attrezzature industriali e commerciali
346
(1)
(325)
20
Altri beni
3.873
(2)
(3.542)
329
Attività materiali in corso e acconti
1.052
(1)
1.051
Totale
83.827
(19)
(69.116)
14.692
Con riferimento ai valori lordi, la Capogruppo TIM S.p.A. ha effettuato nel 2023 dismissioni per un valore
complessivo di 341 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente
ammortizzati, tra i quali: impianti e apparati trasmissivi di rete (95 milioni di euro), terreni, fabbricati e
costruzioni leggere (46 milioni di euro), apparati GSM SRB-DCS (45 milioni di euro), fibra ottica di accesso (40
milioni di euro), terminali a noleggio (27 milioni di euro).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 7
Attività materiali
168
NOTA 8
DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 27 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Incrementi
di contratti
di leasing
Ammortamenti
Dismissioni
Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2022
Immobili
2.848
35
347
(398)
(4)
35
104
2.967
Impianti e macchinari
1.847
53
462
(474)
(2)
108
376
2.370
Altri beni materiali
119
23
(38)
(3)
1
102
Attività materiali in
corso e acconti
30
25
(20)
35
Attività immateriali
3
8
(2)
5
14
Totale
4.847
121
832
(912)
(9)
143
466
5.488
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Incrementi
di contratti
di leasing
Ammortamenti
Dismissioni
Differenze
cambio
Altre
variazioni
31.12.2023
Immobili
2.967
27
711
(440)
(80)
22
(40)
3.167
Impianti e macchinari
2.370
68
348
(483)
(79)
55
(63)
2.216
Altri beni materiali
102
21
(35)
(3)
(12)
73
Attività materiali in
corso e acconti
35
18
(24)
29
Attività immateriali
14
16
7
(4)
(3)
30
Totale
5.488
129
1.087
(962)
(162)
77
(142)
5.515
Gli investimenti dell’esercizio 2023 si riferiscono principalmente alla Business Unit Domestic e sono
essenzialmente relativi all’acquisizione in IRU di capacità trasmissiva e di infrastrutture di telecomunicazioni
oltre a migliorie e spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione.
Gli incrementi di contratti di leasing dell’esercizio 2023, pari complessivamente a 1.087 milioni di euro, sono
relativi alla Business Unit Domestic per 553 milioni di euro e alla Business Unit Brasile per 534 milioni di euro.
Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d’uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione
passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti relativi a terreni e
fabbricati per uso ufficio ed industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a infrastrutture di
rete. Nell'esercizio 2023 gli incrementi comprendono il risultato dell'assessment operato dalla Capogruppo TIM
S.p.A. sulle durate contrattuali delle locazioni immobiliari che ha comportato un allungamento di alcune delle
stesse con conseguente incremento dei diritti d'uso e delle passività finanziarie per circa 380 milioni di euro.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato
operativo.
Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati
anticipatamente.
Le altre variazioni si riferiscono principalmente alle variazioni connesse al minor valore di diritti d’uso iscritto a
seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo e comprendono inoltre i passaggi in esercizio.
La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi
adattamenti edili e sono riferibili alla Business Unit Domestic (2.572 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile
(595 milioni di euro).
La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d’uso sulle infrastrutture per i servizi di
telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile (1.318 milioni di euro), alla Capogruppo TIM S.p.A.
(601 milioni di euro), a FiberCop S.p.A. (152 milioni di euro) e al gruppo Telecom Italia Sparkle (145 milioni di
euro). E’ qui compresa, tra gli altri, l’iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM
Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.
La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente i contratti di locazione su autoveicoli. Il decremento
rispetto al 31 dicembre 2023 è connesso anche al deconsolidamento della società TIM Servizi Digitali S.p.A.
ceduta dalla Capogruppo TIM S.p.A. in data 4 agosto 2023. La società é titolare di un diritto d’uso per affitto di
ramo d’azienda riveniente da un  contratto stipulato con Sittel S.p.A..
La voce Attività immateriali accoglie principalmente diritti d’uso di Telecom Italia Sparkle su spettri di
frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica non illuminata di cavi sottomarini nonché il diritto d'uso della
società controllata Telsy per l'utilizzo di una piattaforma in cloud computing realizzata a beneficio esclusivo
della società per l’esercizio di servizi di sicurezza.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 8
Diritti d'uso su beni di terzi
169
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2023 e al
31 dicembre 2022 sono di seguito riepilogati:
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Immobili
5.811
(13)
(2.831)
2.967
Impianti e macchinari
4.340
(278)
(1.692)
2.370
Altri beni
272
(170)
102
Attività materiali in corso e acconti
35
35
Attività immateriali
17
(3)
14
Totale
10.475
(291)
(4.696)
5.488
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore
lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore
netto
Immobili
6.324
(13)
(3.144)
3.167
Impianti e macchinari
4.582
(276)
(2.090)
2.216
Altri beni
240
(167)
73
Attività materiali in corso e acconti
29
29
Attività immateriali
36
(6)
30
Totale
11.211
(289)
(5.407)
5.515
Le svalutazioni di "Impianti e macchinari" sono principalmente relative a esercizi precedenti e riferibili agli
Indefeasible Rights of Use - IRU di capacità trasmissiva e di cavi per collegamenti internazionali acquisiti dal
gruppo Telecom Italia Sparkle.
Con riferimento ai valori lordi, nel 2023 la Capogruppo TIM S.p.A. ha effettuato dismissioni per un valore
complessivo di 130 milioni di euro attribuibili essenzialmente a immobili in locazione e alle relative migliorie ed
adattamenti (106 milioni di euro), autovetture in leasing (20 milioni di euro) e stazioni radio base (3 milioni di
euro).
NOTA 9
PARTECIPAZIONI
Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
comprendono:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
I-Systems S.A.
271
277
Daphne 3 S.p.A.
200
212
Italtel S.p.A.
7
9
NordCom S.p.A.
7
6
W.A.Y. S.r.l.
4
4
QTI S.r.l
2
3
Altre
2
2
Totale Imprese collegate
(a)
493
513
TIMFin S.p.A.
30
21
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
14
5
Totale Joint Ventures
(b)
44
26
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto
(a+b)
537
539
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 8
Diritti d'uso su beni di terzi
170
La movimentazione della voce è così dettagliata:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2022
I-Systems S.A.
253
(11)
35
277
Daphne 3 S.p.A.
(57)
269
212
Italtel S.p.A.
10
(1)
9
NordCom S.p.A.
6
6
W.A.Y. S.r.l.
4
4
QTI S.r.l
2
1
3
Satispay S.p.A.
20
(20)
Altre
3
(1)
2
Totale Imprese collegate
288
11
(20)
(69)
303
513
INWIT S.p.A.
2.669
(59)
(2.610)
TIMFin S.p.A.
22
(1)
21
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
5
5
Totale Joint Ventures
2.691
5
(60)
(2.610)
26
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
2.979
16
(20)
(129)
(2.307)
539
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2023
I-Systems S.A.
277
(17)
11
271
Daphne 3 S.p.A.
212
(12)
200
Italtel S.p.A.
9
(2)
7
NordCom S.p.A.
6
1
7
W.A.Y. S.r.l.
4
4
QTI S.r.l
3
(1)
2
Altre
2
2
Totale Imprese collegate
513
(31)
11
493
TIMFin S.p.A.
21
10
(1)
30
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
5
19
(10)
14
Totale Joint Ventures
26
29
(10)
(1)
44
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
539
29
(41)
10
537
Gli investimenti dell'esercizio 2023 comprendono principalmente le ricapitalizzazioni di Polo Strategico
Nazionale S.p.A. (19 milioni di euro) e TIMFin S.p.A. (10 milioni di euro).
L'adeguamento di Daphne 3 è relativo al dividendo distribuito dalla società nel corso dell'esercizio 2023.
Le "altre variazioni" includono principalmente le differenze cambio connesse alla partecipazione nella società
collegata brasiliana I-Systems S.A..
L’elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota “Le imprese
del Gruppo TIM”.
Le altre partecipazioni in imprese collegate valutate con il metodo del patrimonio netto del Gruppo TIM sono
non rilevanti sia singolarmente che in forma aggregata.
Partecipazioni in entità strutturate
Il Gruppo TIM non detiene partecipazioni in entità strutturate.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 9
Partecipazioni
171
Altre partecipazioni
La voce relativa alle Altre partecipazioni è così dettagliata:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del fair value
Altre variazioni
31.12.2022
SECO S.p.A.
92
(36)
56
Fin.Priv. S.r.l.
22
(2)
20
Northgate Telecom
Innovations Partners L.P.
17
3
(4)
16
UV T-Growth
12
8
(7)
(2)
11
Altre
13
13
Totale
156
11
(7)
(44)
116
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del fair value
Altre
variazioni
31.12.2023
SECO S.p.A.
56
(20)
36
Banco C6 S.A.
30
30
Fin.Priv. S.r.l.
20
3
23
UV T-Growth
11
9
(5)
15
Northgate Telecom
Innovations Partners L.P.
16
1
(4)
13
Upload Ventures Growth LP
10
10
Altre
13
13
Totale
116
20
(26)
30
140
La partecipazione in Banco C6 S.A. è rappresentativa dell’1,44% del capitale sociale della società conseguente
all’esercizio, da parte di TIM S.A. (Business Unit Brasile), dell’opzione per l’acquisto delle azioni C6 come
previsto dalla partnership stipulata tra le parti nel 2020. Dopo l’esercizio dell’opzione, TIM S.A. ricopre una
posizione di minoranza e non ha una posizione di controllo o di influenza significativa nella gestione di C6. Per
ulteriori dettagli si rimanda anche alla Nota 25 “Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,
impegni e garanzie”.
Inoltre:
nel corso dell'esercizio 2023, TIM S.A. (Business Unit Brasile) ha investito 10 milioni di euro nel fondo di
investimento focalizzato sulle soluzioni 5G denominato Upload Ventures Growth. Al 31 dicembre 2023 TIM
S.A. (Business Unit Brasile) non controlla la gestione del fondo né esercita un’influenza significativa;
al 31 dicembre 2023 il Gruppo TIM ha in essere l’impegno di sottoscrizione di quote:
del fondo UV T-Growth per un importo pari a 38,7 milioni di euro;
del fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 3,2 milioni di USD,
pari, al cambio del 31 dicembre 2023, a circa 2,9 milioni di euro.
TIM, così come consentito dall’IFRS 9, valuta le Altre partecipazioni prevalentemente al "fair value rilevato nelle
altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI)".
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 9
Partecipazioni
172
NOTA 10
ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E
CORRENTI)
Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale
31
39
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
968
1.435
Derivati non di copertura
95
119
Altri crediti finanziari
9
9
1.103
1.602
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva
112
49
Totale attività finanziarie non correnti
(a)
1.215
1.651
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI)
1.516
1.040
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL)
366
406
1.882
1.446
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Crediti verso il personale
24
21
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
117
84
Derivati non di copertura
57
47
Altri crediti finanziari a breve
491
2
689
154
(b)
2.571
1.600
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva
(c)
162
69
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
(d)
2.912
3.555
Totale attività finanziarie correnti
e=(b+c+d)
5.645
5.224
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(f)
Totale attività finanziarie non correnti e correnti
g=(a+e+f)
6.860
6.875
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:
contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d’uso e apparati;
contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la
metodologia finanziaria prevista dall’IFRS16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente
prossima alla vita economica del bene;
contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela. A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease
attivi è presente il debito finanziario per le corrispondenti locazioni passive.
I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti e correnti
di natura finanziaria comprendono le componenti di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura
e i ratei attivi su tali contratti.
I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market
dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. In particolare, comprendono 94 milioni di euro relativi
all’opzione a sottoscrivere azioni della C6 Bank con la quale TIM S.A. intrattiene rapporti di natura commerciale.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 19 “Strumenti derivati”.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 10                                                                                                 
Attività finanziarie (non correnti e correnti)
173
Gli altri crediti finanziari a breve si riferiscono per 488 milioni di euro all'anticipo dei fondi PNRR per il bando 1G
incassati in data 2 gennaio 2024. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 17 "Indebitamento finanziario
netto".
I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:
per 1.516 milioni di euro a titoli quotati, di cui 1.007 milioni di euro di Titoli di Stato acquistati da Telecom
Italia Finance S.A., nonché 509 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance
S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili.
Secondo l’IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività
finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo
(“FVTOCI” – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai
sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in “Titoli
del debito sovrano”, sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la “Gestione e controllo dei rischi
finanziari” di cui il Gruppo TIM si è dotato;
per 366 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati
secondo l’IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato
(“FVTPL” – Fair value through profit or loss).
In base a due accordi di prestito titoli siglati con Telecom Italia Finance S.A. il 27 novembre 2019, e
successivamente rinnovati il 28 aprile 2020, TIM S.p.A. aveva ricevuto in prestito fino al 2 febbraio 2021 (termine
rinnovabile) 98 milioni di euro (nominale) di BTP 1/3/2023 e 150 milioni di euro di BTP 15/4/2021; dal 1° dicembre
2019, TIM S.p.A. aveva concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli.
In data 27 gennaio 2021 TIM S.p.A. aveva rinnovato con Telecom Italia Finance S.A. l'accordo di prestito titoli
che prevedeva il prestito fino al 15 febbraio 2023 di 98 milioni di euro (nominale) del BTP 1/3/2023.
Il 29 gennaio 2021 TIM S.p.A. aveva ricevuto in prestito fino al 5 ottobre 2023 (termine rinnovabile) 24 milioni di
euro (nominale) di BTP 15/10/2023 e 67,5 milioni di euro (nominale) di BTP 1/2/2026; inoltre TIM S.p.A. aveva
concesso in prestito alla controparte NatWest i suddetti titoli in ottemperanza all’accordo siglato in data 21
dicembre 2020.
Il 14 e 16 febbraio 2023, i 98 milioni di BTP 1/3/2023 - in scadenza – sono stati sostituiti con 97,8 milioni del BTP
15/1/2026 rispettivamente nell’ambito del prestito titoli tra TIM S.p.A. e Telecom Italia Finance S.A. e tra TIM
S.p.A. e NatWest.
L'8 maggio 2023 il prestito titoli in essere con Telecom Italia Finance S.A. è stato terminato anticipatamente e
sostituito da un nuovo prestito con validità fino al 1 ottobre 2026 ed oggetto 40 milioni di euro del BTP
1/12/2026; dal 9 maggio 2023, TIM S.p.A. ha terminato anticipatamente il prestito in essere con NatWest e
concesso fino ad ottobre 2026 in prestito il suddetto titolo.
In base ad un accordo di prestito titoli siglato con Telecom Italia Finance S.A. il 18 ottobre 2023, TIM S.p.A. ha
ricevuto in prestito 131 milioni di euro nominali di BTP 15/07/2028 fino al 19 ottobre 2026; il 25 ottobre 2023, TIM
S.p.A. ha costituito un pegno su parte dei titoli corrispondente ad un controvalore di mercato di volta in volta
pari a 99 milioni di euro, a favore della controparte MPS in seguito al rilascio da parte di quest’ultima di una
garanzia bancaria a favore dell’INPS a sostegno dell’applicazione dell’art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno
2012.
Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel
bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 2 “Principi contabili”.
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 2.912 milioni di euro, diminuiscono di 643 milioni di
euro rispetto al 31 dicembre 2022 e sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali
2.294
2.622
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi)
618
933
Totale
2.912
3.555
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 31 dicembre 2023 hanno le seguenti
caratteristiche:
scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
rischio controparte: i depositi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato
merito di credito e con classe di rating almeno pari a BBB e outlook non negativo per quanto concerne
l’Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
rischio Paese: i depositi sono stati effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.
I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 618 milioni di euro
(595 milioni di euro al 31 dicembre 2022) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito
Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business
Unit Brasile.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 10                                                                                                 
Attività finanziarie (non correnti e correnti)
174
NOTA 11
CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI
Si riducono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 178 milioni di euro, e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui
Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti
(a)
390
154
560
275
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti
1.650
1.702
Altri costi differiti
147
103
(b)
1.797
1.805
Totale
(a+b)
2.187
154
2.365
275
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
I crediti vari non correnti ammontano a 390 milioni di euro (560 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e
includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 72 milioni di euro (124 milioni di euro al 31 dicembre
2022).
La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (345 milioni di euro; 516 milioni di euro al 31
dicembre 2022).
In particolare, la Business Unit Brasile al 31 dicembre 2023 presenta crediti non correnti relativi a:
depositi giudiziali per 129 milioni di euro (248 milioni di euro al 31 dicembre 2022). La riduzione rispetto al 31
dicembre 2022 è ascrivibile principalmente al rilascio del deposito giudiziale costituito nell'ottobre 2022 a
fronte del contenzioso connesso all'acquisizione degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi e conclusosi
ad ottobre 2023. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 25"Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre
informazioni, impegni e garanzie";
imposte indirette per 147 milioni di euro (153 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
imposte dirette per 41 milioni di euro (93 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Le altre attività non correnti ammontano a 1.797 milioni di euro (1.805 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e
comprendono principalmente:
Costi contrattuali differiti pari a 1.650 milioni di euro (1.702 milioni di euro al 31 dicembre 2022), relativi
principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la
clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di
vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa
del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il
business fisso).
I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.186 milioni di euro (2.271
milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono così dettagliati:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti
1.650
1.702
Costi contrattuali differiti correnti
536
569
Totale
2.186
2.271
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto
1.255
1.262
Costi di esecuzione del contratto
931
1.009
Totale
2.186
2.271
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 11
Crediti vari e altre attività non correnti
175
La movimentazione dei costi contrattuali differiti complessivi nell’esercizio 2023 è la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2022
Incremento
Rilascio a conto
economico
Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2023
Costi di acquisizione del contratto
1.262
369
(378)
2
1.255
Costi di esecuzione del contratto
1.009
173
(251)
931
Totale
2.271
542
(629)
2
2.186
I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa
608 milioni di euro nell’esercizio 2024, sulla base della consistenza al 31 dicembre 2023 senza tener conto
delle nuove quote differite.
(milioni di euro)
31.12.2023
esercizio di rilevazione a conto economico
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre il
2028
Costi di acquisizione del contratto
1.255
368
283
213
149
105
137
Costi di esecuzione del contratto
931
240
204
160
125
96
106
Totale
2.186
608
487
373
274
201
243
Altri costi differiti pari a 147 milioni di euro, attribuibili principalmente alla Capogruppo TIM S.p.A., alle
società del gruppo Telecom Italia Sparkle e alle società della Business Unit Brasile.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 11
Crediti vari e altre attività non correnti
176
NOTA 12
IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)
Crediti per imposte sul reddito
I Crediti per imposte sul reddito non correnti e correnti ammontano al 31 dicembre 2023 a 263 milioni di euro
(271 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
In particolare, comprendono:
crediti non correnti per 72 milioni di euro (124 milioni di euro al 31 dicembre 2022) riferibili alla Business Unit
Brasile (41 milioni di euro) ed alla Capogruppo TIM S.p.A. (31 milioni di euro). In dettaglio:
nel mese di settembre 2021, a seguito della decisione del Supremo Tribunale Federale brasiliano in
merito alla non riscossione dell'imposta sul reddito delle società e del contributo sociale sulla
rideterminazione monetaria che utilizza il tasso SELIC nei casi di pagamento indebito, TIM S.A. aveva
registrato nei crediti non correnti la sua migliore stima (circa 535 milioni di reais). Nel terzo trimestre
del 2023, a seguito della decisione finale favorevole e inappellabile che ha comportato l’approvazione
del credito da parte dell’Agenzia delle Entrate Federale brasiliana, TIM S.A. lo ha riclassificato nella
quota corrente (circa 470 milioni di reais);
i crediti della Capogruppo TIM S.p.A. comprendono crediti non oggetto di cessione, relativi a imposte e
interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini IRES dell’IRAP sul costo del lavoro, relativamente
a esercizi precedenti il 2012, in seguito all’entrata in vigore del D.L. 16/2012;
crediti correnti per 191 milioni di euro (147 milioni di euro al 31 dicembre 2022), riferibili alle società della
Business Unit Brasile (139 milioni di euro) e della Business Unit Domestic (52 milioni di euro). Nello specifico
accolgono  i crediti di TIM S.A. inerenti l'esito positivo della sopra citata decisione del Supremo Tribunale
Federale brasiliano, nonché i crediti per imposte pagate all’estero per 13 milioni di euro, l'eccedenza
residua IRAP di esercizi precedenti per 15 milioni di euro, il credito del consolidato fiscale per 10 milioni di
euro ed altri crediti d’imposta per 4 milioni di euro della Capogruppo TIM S.p.A..
Attività per imposte anticipate e passività per imposte differite
Il saldo netto è pari a 618 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (685 milioni di euro al 31 dicembre 2022) ed è così
composto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività per imposte anticipate
701
769
Passività per imposte differite
(83)
(84)
Totale
618
685
Le attività per imposte anticipate al 31 dicembre 2023 si riferiscono alla Business Unit Domestic per 466 milioni
di euro ed alla Business Unit Brasile per 235 milioni di euro. Al 31 dicembre 2022 le attività per imposte
anticipate si riferivano alla Business Unit Domestic per 523 milioni di euro ed alla Business Unit Brasile per 246
milioni di euro.
Nel bilancio 2023 la Capogruppo TIM S.p.A. non ha iscritto imposte anticipate IRES per perdite fiscali
dell’esercizio e degli esercizi precedenti, né imposte anticipate/differite IRAP, così come operato nel bilancio
dell'esercizio precedente, in considerazione della valutazione circa la distribuzione temporale della
recuperabilità delle attività per imposte anticipate.
Le passività per imposte differite si riferiscono principalmente a Telecom Italia Capital per 45 milioni di euro (52
milioni di euro al 31 dicembre 2022) ed alla Business Unit Domestic per 31 milioni di euro (24 milioni di euro al
31 dicembre 2022).
Poiché la presentazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata, ove ne esistano i
presupposti, tenendo conto delle compensazioni per entità giuridica, la composizione delle stesse al lordo delle
compensazioni effettuate, è la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività per imposte anticipate
1.307
1.285
Passività per imposte differite
(689)
(600)
Totale
618
685
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 12
Imposte sul reddito (correnti e differite)
177
Le differenze temporanee che compongono la voce al 31 dicembre 2023 e 2022, nonché la relativa
movimentazione nel corso dell’esercizio 2023, sono analizzate nel prospetto seguente:
(milioni di euro)
31.12.2022
Iscritte a
conto
economico
Riconosciute a
patrimonio
netto
Variazione area
di
consolidamento
e altre variazioni
31.12.2023
Attività per imposte anticipate
Perdite fiscali a nuovo (*)
25
(16)
30
39
Strumenti derivati
289
(4)
36
321
Fondo svalutazione crediti
120
120
Fondi per rischi e oneri
415
(41)
99
473
Ammortamenti tassati
112
18
130
Altre imposte anticipate
324
(19)
(81)
224
Totale
1.285
(62)
36
48
1.307
Passività per imposte differite
Strumenti derivati
(330)
(14)
8
(1)
(337)
Aggregazioni aziendali - per la parte relativa ai
plusvalori residui
(57)
(41)
(3)
(101)
Ammortamenti anticipati
(136)
(32)
(6)
(174)
Altre imposte differite
(77)
(77)
Totale
(600)
(87)
8
(10)
(689)
Totale Attività per imposte anticipate al netto
delle Passività per imposte differite
685
(149)
44
38
618
(*) Per il nuovo flusso di perdite fiscali 2023 la Capogruppo TIM S.p.A. non ha iscritto attività per imposte anticipate.
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e delle Passività per imposte differite al 31 dicembre 2023
sono le seguenti:
(milioni di euro)
Entro l’esercizio
successivo
Oltre l’esercizio
successivo
Totale al
31.12.2023
Attività per imposte anticipate
339
968
1.307
Passività per imposte differite
(61)
(628)
(689)
Totale Attività per imposte anticipate al netto delle Passività per
imposte differite
278
340
618
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo TIM ha perdite fiscali riportabili a nuovo per 4.402 milioni di euro relative,
principalmente, alla Capogruppo TIM S.p.A. ed alla società Telecom Italia Finance, con le seguenti scadenze:
Anno di scadenza
(milioni di euro)
2024
1
2025
1
2026
1
2027
2028
Scadenza successiva al 2028
31
Senza scadenza
4.368
Totale perdite fiscali riportabili a nuovo
4.402
Le perdite fiscali riportabili a nuovo, delle quali si è tenuto conto per la determinazione delle imposte
anticipate, ammontano a 144 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (73 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si
riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile. Le imposte anticipate sono state iscritte in quanto è stato
ritenuto probabile che in futuro sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate
le perdite fiscali.
Non sono invece state rilevate attività per imposte anticipate per un importo massimo di 1.036 milioni di euro
(685 milioni di euro al 31 dicembre 2022), corrispondenti a 4.257 milioni di euro di perdite fiscali portate a
nuovo, in quanto, allo stato, non se ne ritiene probabile la recuperabilità.
Al 31 dicembre 2023, non sono state stanziate imposte differite passive su un importo pari a circa 2,6 miliardi di
euro di riserve in sospensione di imposta e utili non distribuiti delle società controllate, poiché il Gruppo TIM è in
grado di controllare il momento in cui tali riserve saranno distribuite ed è probabile che tali utili cumulati non
saranno distribuiti nel prossimo futuro.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 12
Imposte sul reddito (correnti e differite)
178
Debiti per imposte sul reddito
Ammontano complessivamente a 27 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono così
composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Debiti per imposte sul reddito:
non correnti
correnti
27
34
Totale
27
34
La quota corrente, pari a 27 milioni di euro, si riferisce principalmente a società della Business Unit Domestic (8
milioni di euro) ed alla Business Unit Brasile (18 milioni di euro). I debiti per imposte correnti della Capogruppo
TIM S.p.A. sono azzerati (invariati rispetto al 31 dicembre 2022).
I debiti per imposte non correnti, sono azzerati (invariati rispetto al 31 dicembre 2022).
Imposte sul reddito
Le imposte sul reddito per gli esercizi 2023 e 2022 presentano il seguente dettaglio:
(milioni di euro)
2023
2022
Imposte correnti dell'esercizio
81
95
Maggiori (minori) imposte correnti di esercizi precedenti
(3)
(675)
Totale imposte correnti
78
(580)
Imposte differite
149
2.646
Totale imposte sul reddito da Attività in funzionamento
(a)
227
2.066
Imposte sul reddito da Attività cessate/Attività non correnti destinate
ad essere cedute
(b)
Totale imposte sul reddito
(a+b)
227
2.066
Le imposte correnti comprendono il provento rappresentato dal beneficio del consolidato fiscale per 132 milioni
di euro e le minori imposte di esercizi precedenti per 2 milioni di euro della Capogruppo TIM S.p.A., relative agli
effetti della dichiarazione dei redditi rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2022 sulla base degli elementi
allora disponibili.
Al beneficio per imposte correnti si contrappone l’onere per imposte differite della Capogruppo TIM S.p.A. di 88
milioni di euro, di cui 9 milioni di euro relative a esercizi precedenti.
La riconciliazione tra l’onere fiscale teorico, determinato applicando l’aliquota fiscale IRES vigente in Italia
(24%) e l’onere fiscale effettivo per gli esercizi chiusi il 31 dicembre 2023 e 2022 è la seguente:
(milioni di euro)
2023
2022
Risultato prima delle imposte da Attività in funzionamento
(880)
(588)
Imposte sul reddito teoriche da Attività in funzionamento
(211)
(141)
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione)
Perdite fiscali dell’esercizio non considerate recuperabili
401
280
Perdite fiscali di esercizi precedenti non recuperabili (recuperabili) in
esercizi futuri
(51)
(8)
IRES (beneficio)/stralcio imposte anticipate ex DL 104/2020 art. 110 e
altre
2.656
Brasile: diversa aliquota rispetto all'aliquota teorica in vigore in Italia
52
30
Brasile: incentivi agli investimenti
(44)
(29)
Altre differenze nette
40
(82)
Imposte effettive a conto economico da Attività in funzionamento,
esclusa IRAP e imposta sostitutiva
187
2.706
IRAP
40
52
Stralcio imposta sostitutiva ex DL 104/2020 art. 110
(692)
Totale imposte effettive a conto economico da Attività in
funzionamento
(a)
227
2.066
Imposte effettive a conto economico da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(b)
Totale imposte effettive a conto economico
(a)+(b)
227
2.066
Ai fini dell’analisi del carico fiscale relativo all‘Utile/(perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento, l’impatto dell’IRAP e dell’imposta sostitutiva ex DL 104/2020 art. 110 è stato tenuto distinto per
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 12
Imposte sul reddito (correnti e differite)
179
evitare ogni effetto distorsivo, essendo tali imposte valide per le sole società italiane e commisurate a una base
imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Global Minimum Tax
Il D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209, recante attuazione della riforma in materia di fiscalità internazionale, ha
recepito la Direttiva del Consiglio dell’Unione Europea n. 2022/2523/UE (la “Direttiva”), che implementa le
regole sviluppate dall’OCSE in materia di Pillar 2 e Global Minimum Tax (“Model Rules” o anche “GloBE Rules”).
Le nuove regole entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.
In estrema sintesi, le GloBE Rules introducono un sistema coordinato di regole rivolte ai gruppi multinazionali
con ricavi complessivi pari o superiori a 750 milioni di euro, finalizzate ad assicurare che gli stessi siano soggetti
a un livello impositivo minimo di almeno il 15 per cento in relazione ai redditi prodotti in ogni Paese in cui
operano. Le GloBE Rules prevedono l’applicazione di un’imposizione integrativa (c.d. Top Up Tax) dovuta nel
caso in cui l’aliquota effettiva (Effective Tax rate – “ETR”) calcolata per ciascun Paese secondo le regole comuni
sia inferiore al 15 per cento, fino a raggiungere tale livello. L’ETR è pari al rapporto tra le imposte pagate (con
aggiustamenti) e l’utile contabile (con aggiustamenti). Sia il calcolo dell’aliquota effettiva che dell’imposta
integrativa avvengono su base giurisdizionale (ossia per singolo Paese).
L’OCSE ha sviluppato un sistema di safe harbours (i.e., test) applicabili nel primo triennio di vigenza delle GloBE
Rules (fino al 2026), che consentiranno di evitare l’effettuazione dei complessi calcoli previsti e considerare pari
a zero l’imposta integrativa dovuta in un determinato Stato al superamento di uno dei seguenti test:
de minimis test: i ricavi aggregati in tale Stato sono inferiori a 10 milioni di euro e l’utile ante imposte
aggregato è inferiore a 1 milione di euro (o una perdita);
simplified ETR test: il livello di imposizione effettiva è almeno pari al 15% (per il 2024), al 16% (per il 2025) e
al 17% (per il 2026) e va determinato sulla base del rapporto tra i valori aggregati dell’utile/perdita ante
imposte (denominatore) e delle imposte sul reddito (numeratore);
routine profit test: la sostanza economica presente in una data giurisdizione (calcolata assumendo una
data redditività implicita di asset tangibili e costo del personale dipendente localizzati nella giurisdizione) è
superiore all’ammontare aggregato dell’utile/ perdita ante imposte. Nel caso in cui il gruppo risulti avere
una perdita ante imposte, il test sarà considerato come positivamente riscontrato.
In quanto rientrante nel perimetro di applicazione delle GloBE Rules, TIM S.p.A. è attualmente impegnata
nell’analisi delle nuove regole e nella strutturazione di un processo di raccolta interno dei dati necessari
all’effettuazione dei calcoli previsti a regime.
TIM S.p.A., inoltre, ha effettuato una simulazione sui dati dell’esercizio 2022, con riferimento alla potenziale
applicazione dei safe harbour alle giurisdizioni in cui opera. Dalle prime stime effettuate e sulla base della
migliore interpretazione dei documenti pubblicati dall’OCSE, praticamente tutti i Paesi superano almeno uno
dei test.
Relativamente alle connesse modifiche adottate dallo IASB allo IAS 12 e recepite col Regolamento (UE) n.
2023/2468 si fa rimando a quanto specificato nella Nota 2 "Principi contabili".
NOTA 13
RIMANENZE DI MAGAZZINO
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 23 milioni di euro, e sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Materie prime, sussidiarie e di consumo
2
2
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
2
8
Prodotti finiti
314
274
Acconti su scorte
27
38
Totale
345
322
Le rimanenze sono costituite essenzialmente da apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e
relativi accessori, nonché da prodotti per ufficio e stampanti specializzate.
Le rimanenze di magazzino si riferiscono alla Business Unit Domestic per 283 milioni di euro (280 milioni di euro
al 31 dicembre 2022) e alla Business Unit Brasile per 62 milioni di euro (42 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
La voce "acconti su scorte" si riferisce ad acconti per fibre su cavi sottomarini, versati da Telecom Italia Sparkle
per la costruzione di sistemi trasmissivi, limitatamente alla componente destinata alla rivendita anche tramite
contratti di cessione in leasing finanziario.
Le rimanenze sono esposte al netto di un fondo svalutazione pari a 13 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (18
milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 12
Imposte sul reddito (correnti e differite)
180
NOTA 14
CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA'
CORRENTI
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 160 milioni di euro, e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui 
Strumenti
Finanziari 
31.12.2022
di cui 
Strumenti
Finanziari
Crediti commerciali
Crediti verso clienti
1.351
1.351
1.586
1.586
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni
1.556
1.556
1.288
1.288
(a)
2.907
2.907
2.874
2.874
Crediti vari correnti
Crediti verso altri
(b)
752
60
689
96
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
68
68
17
17
Costi contrattuali differiti
536
569
Altri costi differiti
395
337
Altre
41
53
(c)
1.040
68
976
17
Totale
(a+b+c)
4.699
3.035
4.539
2.987
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022, dell’anzianità degli Strumenti
Finanziari inclusi nei Crediti commerciali, vari e altre attività correnti:
di cui scaduti da:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg.
91-180
gg.
181-365
gg.
Oltre 365
gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
3.035
2.455
580
208
78
97
197
di cui scaduti da:
(milioni di euro)
31.12.2022
di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg.
91-180
gg.
181-365
gg.
Oltre 365
gg.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
2.987
2.371
616
167
84
137
228
I crediti non scaduti si incrementano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 84 milioni di euro. Contribuiscono a tale
andamento per l'esercizio 2023 la Business Unit Brasile (58 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio
positivo di circa 21 milioni di euro) e la Business Unit Domestic (26 milioni di euro).
I crediti scaduti si riducono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 36 milioni di euro. Tale riduzione per l'esercizio 2023
è attribuibile alla Business Unit Domestic per 49 milioni di euro a fronte dell'incremento registrato nella
Business Unit Brasile pari a 13 milioni di euro, comprensivo di un effetto cambio positivo di circa 5 milioni di
euro.
I Crediti commerciali ammontano a 2.907 milioni di euro (2.874 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono al
netto di 463 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (499 milioni di euro al 31 dicembre 2022);
comprendono 10 milioni di euro (12 milioni di euro al 31 dicembre 2022) di quota a medio/lungo termine
principalmente relativi a contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU.
I crediti commerciali sono relativi, in particolare, a TIM S.p.A. (1.898 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile
(726 milioni di euro).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 14
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
181
La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Al 1° gennaio
499
565
Accantonamenti a conto economico
184
178
Utilizzi e decrementi 
(225)
(275)
Variazione area di consolidamento
7
Differenze cambio ed altre variazioni
5
24
Al 31 dicembre
463
499
I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 752 milioni di euro (689 milioni di euro al 31 dicembre
2022) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 44 milioni di euro (41 milioni di euro al 31 dicembre 2022)
e sono così analizzabili:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Anticipi a fornitori
335
282
Crediti verso il personale
10
10
Crediti tributari
185
152
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici
10
11
Partite diverse
212
234
Totale
752
689
Al 31 dicembre 2023, i "crediti tributari" si riferiscono alla Business Unit Brasile per 153 milioni di euro e alla
Business Domestic per 32 milioni di euro.
I "crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici" afferiscono principalmente ai progetti denominati Banda Ultra
Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento
dell’entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le "partite diverse" comprendono in particolare:
i crediti di TIM S.p.A. per Servizio Universale (52 milioni di euro);
i crediti vari di TIM S.p.A. verso altri operatori di TLC (27 milioni di euro);
i crediti di TIM S.p.A. per cessioni pro solvendo verso società di factoring (23 milioni di euro);
i crediti di TIM S.p.A. verso enti previdenziali ed assistenziali (18 milioni di euro).
Le Altre attività correnti comprendono:
Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets). La voce accoglie principalmente:
12 milioni di euro della Capogruppo TIM S.p.A. per l’effetto dell’anticipazione del riconoscimento dei
ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation
aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati “at point in time” sono venduti ad
un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo
inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell’IFRS 15 di una riallocazione dello
sconto lungo la durata minima contrattuale. Tali Contract Assets sono al netto del relativo fondo
svalutazione di 1 milione di euro;
53 milioni di euro della Capogruppo TIM S.p.A. e della società FiberCop S.p.A. relativi ai lavori eseguiti
nell'esercizio 2023 in relazione ai progetti PNRR.
Costi contrattuali differiti (536 milioni di euro; 569 milioni di euro al 31 dicembre 2022): sono costi
contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita)
oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto
contrattuale con i clienti (circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per ulteriori
dettagli sui costi contrattuali differiti si rimanda alla Nota 11 "Crediti vari e altre attività non correnti".
Altri costi differiti relativi principalmente:
alla Capogruppo essenzialmente per il differimento di: a) costi connessi a canoni di noleggio e altri costi
per godimento beni di terzi (266 milioni di euro); b) spese post vendita su offerte applicativi (32 milioni
di euro); c) costi per acquisti di prodotti e servizi (23 milioni di euro); d) premi assicurativi (8 milioni di
euro); e) canoni di manutenzione (6 milioni di euro);
al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a canoni
per affitto circuiti e a canoni di manutenzione (13 milioni di euro);
alla Business Unit Brasile (15 milioni di euro) relativi essenzialmente al differimento di costi per servizi.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 14
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
182
NOTA 15
PATRIMONIO NETTO
È così composto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Patrimonio netto attribuibile ai soci della Controllante
13.646
15.061
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza
3.867
3.664
Totale
17.513
18.725
Per quanto riguarda il Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante si evidenzia di seguito la
composizione:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Capitale
11.620
11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni
575
2.133
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio
1.451
1.314
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
(22)
(58)
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(80)
65
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere
(1.959)
(2.085)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19)
(79)
(71)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l’utile (perdita)
dell'esercizio
3.591
3.463
Totale
13.646
15.061
Al 31 dicembre 2023 il Capitale è pari a 11.620 milioni di euro, già al netto di azioni proprie di 57 milioni di euro.
Il Capitale è aumentato di 6 milioni di euro a seguito dell'assegnazione di azioni proprie in esecuzione del primo
ciclo del Piano di Long Term Incentive 2020-2022.
Si precisa che il Capitale della Capogruppo è soggetto ad un vincolo di sospensione d'imposta ai fini fiscali per
un importo pari a 1.191 milioni di euro (invariato rispetto al 31 dicembre 2022).
Le movimentazioni del Capitale nell'esercizio 2023 sono riportate nelle seguenti tabelle:
Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2022 e il numero delle azioni in
circolazione al 31 dicembre 2023
(numero azioni)
al 31.12.2022
Assegnazione/
emissione azioni
al 31.12.2023
% sul Capitale
Azioni ordinarie emesse
(a)
15.329.466.496
15.329.466.496
71,78%
meno: azioni proprie
(b)
(115.942.196)
10.879.774
(105.062.422)
Azioni ordinarie in circolazione
(c)
15.213.524.300
10.879.774
15.224.404.074
Azioni di risparmio emesse e in circolazione
(d)
6.027.791.699
6.027.791.699
28,22%
Totale azioni emesse da TIM S.p.A.
(a+d)
21.357.258.195
21.357.258.195
100,00%
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A.
(c+d)
21.241.315.999
10.879.774
21.252.195.773
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 15
Patrimonio netto
183
Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2022 e il valore delle azioni in
circolazione al 31 dicembre 2023
(milioni di euro)
Capitale al
31.12.2022
Variazioni di
capitale
Capitale al
31.12.2023
Azioni ordinarie emesse
(a)
8.381
8.381
meno: azioni proprie
(b)
(63)
6
(57)
Azioni ordinarie in circolazione
(c)
8.318
6
8.324
Azioni di risparmio emesse e in circolazione
(d)
3.296
3.296
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A.
(a+d)
11.677
11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A.
(c+d)
11.614
6
11.620
Il valore complessivo delle azioni ordinarie proprie al 31 dicembre 2023, pari a 330 milioni di euro, è stato
contabilizzato per la quota parte relativa alla parità contabile (57 milioni di euro) a riduzione del valore del
capitale emesso e per la restante parte a riduzione delle Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l’utile
(perdita) dell’esercizio.
Informativa sul capitale
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE).
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella
misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione
corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata
della revisione contabile.
Il Gruppo si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento
operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo
permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un’equilibrata struttura finanziaria e la
minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli “stakeholders”.
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un’adeguata
diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le
migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il
costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all’Assemblea degli
Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell’andamento del mercato e delle
performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto
al fine di garantire un’adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo
sviluppo dei business, il Gruppo monitora costantemente l’evoluzione del livello di indebitamento in rapporto al
patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Privilegi delle azioni di risparmio
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale,
devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
gli utili che residuano dopo l’assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato,
di cui l’Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di
risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura
pari al 2% di 0,55 euro per azione;
quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro
per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è
facoltà dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d’esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli
utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di
soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il
pagamento mediante riserve esclude l’applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi
successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto
che precede;
la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della
perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a
concorrenza di 0,55 euro per azione;
nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l’Azionista di risparmio potrà
richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate
dall’Assemblea straordinaria all’uopo convocata entro due mesi dall’esclusione dalle negoziazioni.
La Riserva da sovrapprezzo azioni è pari a 575 milioni di euro, diminuita di 1.558 milioni di euro rispetto al 31
dicembre 2022 in quanto, sulla base della delibera dell’Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2023, è stata
utilizzata a copertura della perdita dell’esercizio 2022 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A..
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 15
Patrimonio netto
184
Le Altre Riserve movimentate per il tramite del Conto economico complessivo comprendono:
La Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo, negativa per 22 milioni di euro al 31 dicembre 2023, si incrementa di 36 milioni di
euro rispetto al saldo al 31 dicembre 2022. In particolare, la movimentazione nell’esercizio 2023 comprende
gli utili del portafoglio titoli di Telecom Italia Finance (59 milioni di euro, di cui realizzati 9 milioni di euro), le
perdite del portafoglio titoli di TI Ventures (9 milioni di euro), le perdite rilevate da Olivetti per la valutazione
di SECO S.p.A. (20 milioni di euro), gli utili relativi alle altre attività finanziarie detenute dalla Capogruppo
TIM (3 milioni di euro) e gli utili relativi alla partecipazione Fin.Priv. S.r.l. della Capogruppo TIM (3 milioni di
euro). Tale riserva è espressa al netto di imposte differite attive per 2 milioni di euro (al 31 dicembre 2022
era espressa al netto di imposte differite attive per 3 milioni di euro).
La Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura, è negativa per 80 milioni
di euro al 31 dicembre 2023 (positiva per 65 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Tale riserva è espressa al
netto di imposte differite attive per 23 milioni di euro (al 31 dicembre 2022 era espressa al netto di imposte
differite passive per 22 milioni di euro). In particolare, questa riserva accoglie la porzione efficace degli utili
o delle perdite derivanti dall’adeguamento al fair value degli strumenti derivati designati di copertura
dell’esposizione della variabilità dei flussi finanziari di attività o passività iscritte in bilancio (“cash flow
hedge”).
La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere, è negativa per 1.959 milioni di euro al
31 dicembre 2023 (negativa per 2.085 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si riferisce principalmente alle
differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile, negative per 1.983
milioni di euro (negative per 2.114 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
La Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti, negativa per 79 milioni di euro, si
decrementa di 8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 a seguito della rilevazione delle variazioni degli
utili (perdite) attuariali, al netto del relativo effetto fiscale.
Gli Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto,
risultano azzerati sia al 31 dicembre 2023 sia al 31 dicembre 2022.
Le Altre riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l’utile (perdita) dell’esercizio ammontano a 3.591
milioni di euro e si incrementano di 128 milioni di euro come dettagliato di seguito:
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Dividendi deliberati - TIM S.p.A.
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto
2
6
Assegnazione azioni proprie per LTI
(6)
Quota copertura perdita Esercizio 2022 con utilizzo Riserva Sovrapprezzo Azioni
1.558
Altri movimenti
15
6
Variazione nell'esercizio delle Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l’utile
(perdita) dell'esercizio
128
(2.913)
Nel 2023 e nel 2022 non sono stati deliberati dividendi.
Il Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza, pari a 3.867 milioni di euro e riferito
principalmente a FiberCop S.p.A. (2.222 milioni di euro) ed alle società della Business Unit Brasile (1.645 milioni
di euro), si incrementa di 203 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 come di seguito dettagliato:
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza
334
271
Dividendi di Società del Gruppo agli azionisti di minoranza
(197)
(86)
Movimentazione della Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere
63
182
Daphne3 - deconsolidamento
(1.332)
Altri movimenti
3
4
Variazione nell'esercizio del Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
203
(961)
I dividendi di società del Gruppo agli azionisti di minoranza si riferiscono principalmente alla Business Unit
Brasile per 136 milioni di euro ed a FiberCop S.p.A. per 61 milioni di euro. I dividendi del 2022 si riferivano
principalmente alla Business Unit Brasile per 86 milioni di euro.
La Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere attribuibile alle partecipazioni di minoranza è
negativa per 910 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (negativa per 973 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si
riferisce interamente alle differenze di conversione in euro dei bilanci delle società della Business Unit Brasile.
Variazioni potenziali future di capitale
Per quanto riguarda i dettagli delle “Variazioni potenziali future di capitale” si rimanda a quanto illustrato nella
Nota 38 “Risultato per azione”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 15
Patrimonio netto
185
NOTA 16
PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E
CORRENTI)
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni
15.297
15.259
Debiti verso banche
5.262
5.898
Altri debiti finanziari
310
305
20.869
21.462
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
397
234
Derivati non di copertura
15
43
Altre passività
3
415
277
(a)
21.284
21.739
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva
(b)
4.743
4.597
Totale passività finanziarie non correnti
c=(a+b)
26.027
26.336
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni
3.266
2.799
Debiti verso banche
2.145
1.766
Altri debiti finanziari
242
195
5.653
4.760
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
66
193
Derivati non di copertura
51
86
Altre passività
1
118
279
(d)
5.771
5.039
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
(e)
838
870
Totale passività finanziarie correnti
f=(d+e)
6.609
5.909
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g)
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo)
h=(c+f+g)
32.636
32.245
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
L’indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell’operazione è il seguente:
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD
5.696
5.155
5.901
5.532
GBP
389
439
BRL
21.670
4.051
17.348
3.117
JPY
20.033
128
20.030
142
ILS
44
11
49
13
EURO
23.291
23.002
Totale
32.636
32.245
Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota 44 “Altre
informazioni”.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 16                                                                 
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
186
Di seguito viene riportata l’analisi dell’indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo
riferito alla valuta originaria escludendo l’effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Fino a 2,5%
4.138
5.873
Da 2,5% a 5%
9.907
13.469
Da 5% a 7,5%
10.309
6.920
Da 7,5% a 10%
3.742
2.024
Oltre 10%
3.389
2.748
Ratei/risconti, MTM e derivati
1.151
1.211
Totale
32.636
32.245
A seguito, invece, dell’utilizzo di strumenti derivati di copertura, l’indebitamento finanziario lordo per fasce di
tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Fino a 2,5%
6.390
8.416
Da 2,5% a 5%
8.443
13.168
Da 5% a 7,5%
9.719
5.039
Da 7,5% a 10%
2.917
1.192
Oltre 10%
4.016
3.219
Ratei/risconti, MTM e derivati
1.151
1.211
Totale
32.636
32.245
Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell’esborso atteso, come
contrattualmente definito, sono le seguenti:
con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Prestiti obbligazionari
2.867
2.220
1.970
1.470
3.214
6.305
18.046
Loans ed altre passività finanziarie
982
1.080
1.588
423
2.040
(87)
6.026
Passività finanziarie per locazioni passive
751
612
578
537
471
2.545
5.494
Totale
4.600
3.912
4.136
2.430
5.725
8.763
29.566
Passività finanziarie correnti
1.377
1.377
Totale
5.977
3.912
4.136
2.430
5.725
8.763
30.943
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
Le obbligazioni sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Quota non corrente
15.297
15.259
Quota corrente
3.266
2.799
Totale valore contabile
18.563
18.058
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato
(517)
(506)
Totale valore nominale di rimborso
18.046
17.552
In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 18.046 milioni di euro e
aumentano di 494 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 ( 17.552 milioni di euro) a seguito della dinamica
nuove emissioni/rimborsi/riacquisti intervenuti nel corso del 2023.
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di emissione
Nuove emissioni
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875%
Euro
850
27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875%
Euro
400
12/4/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
20/7/2023
TIM Brasil Serviços e Participações S.A. 5.000 milioni di BRL
BRL
5.000
31/7/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
28/9/2023
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 16                                                                 
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
187
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25%
Euro
1.000
16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a)
GBP
375
19/5/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,5%
Euro
1.000
19/7/2023
(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di riacquisto
Riacquisti
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625%, scadenza 19/1/2024
Euro
300
20/7/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4%, scadenza 11/4/2024
Euro
300
20/7/2023
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per
società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
Valuta
Ammontare
(milioni)
Valore
nominale
di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola
Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
31.12.2023
(%)
Valore di
mercato al
31.12.2023       
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro
450
450
3,625%
20/1/16
19/1/24
99,632
99,915
450
Euro
950
950
4,000%
11/1/19
11/4/24
99,436
99,777
948
USD
1.500
1.357
5,303%
30/5/14
30/5/24
100
99,564
1.351
Euro
1.000
1.000
2,750%
15/4/19
15/4/25
99,320
97,643
976
Euro
1.000
1.000
3,000%
30/9/16
30/9/25
99,806
97,833
978
Euro
750
750
2,875%
28/6/18
28/1/26
100
96,950
727
Euro
1.000
1.000
3,625%
25/5/16
25/5/26
100
98,467
985
Euro
1.250
1.250
2,375%
12/10/17
12/10/27
99,185
93,700
1.171
Euro
850
850
6,875%
27/1/23
15/2/28
100
106,731
907
Euro
400
400
6,875%
12/4/23
15/2/28
100,750
106,731
427
Euro
750
750
7,875%
20/7/23
31/7/28
99,996
111,422
836
Euro
750
750
7,875%
28/9/23
31/7/28
102
111,422
836
Euro
1.000
1.000
1,625%
18/1/21
18/1/29
99,074
86,604
866
Euro
670
670
5,250%
17/3/05
17/3/55
99,667
92,371
619
Sub – Totale
12.177
12.077
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro
1.015
1.015
7,750%
24/1/03
24/1/33
(a) 109,646
117,027
1.188
Sub – Totale
1.015
1.188
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD
1.000
905
6,375%
29/10/03
15/11/33
99,558
97,921
886
USD
1.000
905
6,000%
6/10/04
30/9/34
99,081
95,348
863
USD
1.000
905
7,200%
18/7/06
18/7/36
99,440
100,717
911
USD
1.000
905
7,721%
4/6/08
4/6/38
100
102,488
928
Sub – Totale
3.620
3.588
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL
1.600
299
IPCA+4,1682%
15/6/21
15/6/28
100
113,295
339
Sub – Totale
299
339
Obbligazioni emesse da TIM Brasil Serviços e Participações S.A.
BRL
5.000
935
CDI+2,3%
31/7/23
25/7/28
100
103,963
972
Sub – Totale
935
972
Totale
18.046
18.164
(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.
Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito
gruppotim.it .
I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 5.262 milioni di euro (5.898 milioni di euro al 31
dicembre 2022). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 2.145 milioni di euro (1.766 milioni di euro
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 16                                                                 
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
188
al 31 dicembre 2022) e comprendono 1.033 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/
lungo termine e 854 milioni di euro di pronti contro termine scadenti entro giugno 2024.
Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine sono pari ai 310 milioni di euro (305 milioni di euro al 31
dicembre 2022) e si riferiscono per 126 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per
20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 242 milioni di
euro (195 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono 16 milioni di euro di quota corrente di altri debiti
finanziari a medio/lungo termine.
Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 4.743 milioni
di euro (4.597 milioni di euro al 31 dicembre 2022), mentre quelle a breve termine ammontano a 838 milioni di
euro ( 870 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono 786 milioni di euro di quota corrente delle
passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.
Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie negli anni 2023 e 2022 si rileva quanto segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Rimborsi quota capitale
742
708
Cash out quota interessi
416
315
Totale
1.158
1.023
I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria
ammontano a 397 milioni di euro (234 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I derivati di copertura relativi ad
elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 66 milioni di euro (193 milioni di
euro al 31 dicembre 2022).
I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 15 milioni di euro
(43 milioni di euro al 31 dicembre 2022), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie
correnti ammontano a 51 milioni di euro (86 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Includono anche la
valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i
requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.
“Covenants” e “negative pledges” in essere al 31 dicembre
2023
I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom ltalia Capital S.A. non
contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) né clausole che
comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall’insolvenza del Gruppo
TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie
specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed
incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e
Telecom Italia Capital S.A..
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei
capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per
operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti (“BEI”), in data 19
maggio 2021 TIM ha sottoscritto un finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei
progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, nella stessa data, ha ampliato il finanziamento firmato nel
2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro.
Tali finanziamenti risultano attualmente parzialmente garantiti.
Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento con la BEI per un ammontare di 360
milioni di euro, garantito parzialmente da SACE.
Pertanto, alla data del 31 dicembre 2023 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.060
milioni di euro.
I finanziamenti con la BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:
nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d’azienda al di fuori del
Gruppo TIM, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d’azienda (ad eccezione di alcuni atti di
disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di
richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni
contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l’operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo
TIM comprometta l’esecuzione o l’esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità
di creditrice);
TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l’indebitamento finanziario complessivo
delle società facenti parte del Gruppo TIM diverse da TIM, e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia
interamente e irrevocabilmente garantito da TIM, sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque
per cento) dell’indebitamento finanziario complessivo del Gruppo TIM;
“Clausola per inclusione”, ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di
finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross
default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto
a quelli concessi alla BEI, quest’ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole
giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 16                                                                 
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
189
costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione
equivalente a favore della BEI;
“Evento Rete”, ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente
rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi
non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una
sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata
comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del
contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.
Alcuni contratti di finanziamento di TIM contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/
Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporta l’obbligo di rimborso del prestito in essere, tra cui il
finanziamento sottoscritto in data 6 luglio 2022 che beneficia della “Garanzia Italia” (ai sensi dell’art. 1, comma
1, del Decreto-Legge n. 23 dell’8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni).
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l’impegno a non vincolare
asset aziendali a garanzia di finanziamenti (“negative pledge”), l’impegno a non modificare l’oggetto del
business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga
al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di
export credit agreement.
Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi
del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a
discrezione degli investitori, l’eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota
erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente
disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione
costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di
ramo d’azienda al di fuori del Gruppo a meno che non sussistano specifiche condizioni. Il verificarsi di tale event
of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la
cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del Gruppo TIM, sono generalmente previsti
obblighi di rispettare determinati indici finanziari, nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di
rimborso anticipato del prestito.
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2023, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla
posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Revolving Credit Facility
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed (*) disponibili al 31 dicembre 2023:
(miliardi di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Accordato
Utilizzato
Accordato
Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026
4,0
4,0
Totale
4,0
4,0
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di
una linea “Committed”, le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di
cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of
default, ognuna come definita nel contratto).
Rating al 31 dicembre 2023
Al 31 dicembre 2023, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings –
risulta il seguente:
Rating
Outlook
STANDARD & POOR'S
B+
Under review for upgrade
MOODY'S
B1
Under review for upgrade
FITCH RATINGS
BB-
Under review for upgrade
In data 6 novembre 2023 Moody’s ha posto il rating di Telecom Italia B1 sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
In data 9 novembre 2023 Standard & Poor’s ha posto il rating di Telecom Italia B+ sotto osservazione per un
possibile futuro upgrade.
In data 10 novembre 2023 Fitch ha posto il rating di Telecom Italia BB- sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 16                                                                 
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
190
NOTA 17
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
La tabella seguente riporta la composizione dell’indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 31 dicembre
2023 e al 31 dicembre 2022, determinato secondo quanto previsto dagli “Orientamenti in materia di obblighi di
informativa ai sensi del regolamento sul prospetto” emessi dall’ESMA (European Securities & Markets Authority)
in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29
aprile 2021.
Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell’indebitamento finanziario netto determinato secondo i
citati criteri previsti dall’ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali
(a)
2.294
2.622
Altre disponibilità liquide equivalenti
(b)
618
933
Titoli diversi dalle partecipazioni
(c)
1.882
1.446
Liquidità
(d=a+b+c)
4.794
5.001
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e)
1.391
1.115
Parte corrente del debito finanziario non corrente
(f)
5.044
4.663
Indebitamento finanziario corrente
(g=e+f)
6.435
5.778
Indebitamento finanziario corrente netto
(h=g-d)
1.641
777
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i)
9.667
9.523
Strumenti di debito
(j)
15.297
15.259
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
(k)
68
117
Indebitamento finanziario non corrente
(l=i+j+k)
25.032
24.899
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l)
26.673
25.676
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
(68)
(117)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva 
(112)
(49)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
(162)
(69)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
(515)
(23)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
(40)
(48)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
Sub-totale
(n)
(897)
(306)
Indebitamento finanziario netto contabile (*)
(p=m+n)
25.776
25.370
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q)
(120)
(6)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(r=p+q)
25.656
25.364
(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto
inserito nella Nota 40 "Operazioni con parti correlate”.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 17                                                                                                 
Indebitamento finanziario netto
191
Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7
Movimenti monetari
Movimenti non monetari
(milioni di euro)
31.12.2022
Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze         
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
31.12.2023
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni
18.058
3.676
(3.032)
(148)
(36)
45
18.563
Debiti verso banche
6.743
361
(833)
(1)
25
6.295
Altri debiti finanziari
324
(8)
10
326
(a)
25.125
4.037
(3.865)
(157)
(36)
80
25.184
di cui quota a breve termine
3.663
4.315
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
5.453
373
(742)
91
354
5.529
(b)
5.453
373
(742)
91
354
5.529
di cui quota a breve termine
856
786
Altre passività finanziarie a medio/
lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura
finanziaria
427
(113)
161
(12)
463
Derivati passivi non di copertura
125
4
(54)
(9)
66
Altre passività
3
3
(c)
552
(109)
107
(18)
532
di cui quota a breve termine
275
117
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche
921
191
1.112
Altri debiti finanziari
194
(5)
1
89
279
(d)
1.115
(5)
1
280
1.391
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute:
(e)
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e)
32.245
4.410
(4.607)
(180)
72
696
32.636
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti e correnti di natura
finanziaria
(g)
1.519
(400)
(23)
(11)
1.085
Derivati attivi non di copertura
(h)
166
(14)
(19)
19
152
Totale
(i=f-g-h)
30.560
4.410
(4.607)
234
114
688
31.399
La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (191 milioni di euro) è una movimentazione monetaria
principalmente dovuta ad aperture/chiusure di Repurchased credit agreements e linee di credito bancarie.
Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nel Rendiconto Finanziario considera le movimentazioni
afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva
(incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi pagati
(2.103)
(1.668)
Interessi incassati
597
562
Totale netto
(1.506)
(1.106)
Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un’unica operazione viene proposta una
rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita sono esposti al netto. Tale impostazione
determinerebbe i seguenti risultati:
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi pagati
(1.741)
(1.297)
Interessi incassati
235
191
Totale netto
(1.506)
(1.106)
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 17                                                                                                 
Indebitamento finanziario netto
192
PNRR
Premessa
Ad agosto 2022 il Gruppo TIM (“TIM”) ha sottoscritto con Infratel (“Ente Concedente”, “EC”) le convenzioni
relative all’aggiudicazione dei 3 bandi infrastrutturali di settore, aventi ad oggetto la concessione di contributi
pubblici per il finanziamento di progetti di investimento, per la realizzazione di nuove infrastrutture di
telecomunicazioni e relativi apparati di accesso.
In questi 3 bandi - con cd. clausola di “clawback1 - TIM si è aggiudicata circa il 50% dei lotti previsti per il Piano
ITALIA 1G (“1G”) in RTI con FiberCop; la totalità dei bandi per il Piano 5G Backhauling (“5G_BH”); la totalità del
bando per il Piano 5G copertura (“5G_CO”) in RTI con INWIT e Vodafone.
I 3 bandi prevedono investimenti e realizzazioni di TIM fino al 30 giugno 2026 – con la presenza di milestones
semestrali intermedie. L’ammontare complessivo è di circa 3,6 miliardi di euro con un connesso contributo
prenotato pari a 2,5 miliardi di euro. In dettaglio:
il bando 1G prevede investimenti ammissibili per 2,6 miliardi di euro e un contributo di 1,6 miliardi di euro
(% media capex finanziabili pari al 62%);
il bando 5G_BH prevede investimenti ammissibili per 0,8 miliardi di euro e un contributo di 0,725 miliardi di
euro (% media capex finanziabili pari al 89%);
il bando 5G_CO prevede investimenti ammissibili per 0,158 miliardi di euro e un contributo di 0,142 miliardi
di euro (% media capex finanziabili pari al 89%).
Il mancato raggiungimento delle milestones comporta la notifica di penali – applicate in riduzione del
contributo erogabili – che sono recuperabili entro le due milestones successive ovvero 12 mesi.
Piano ITALIA 1G
Il Piano prevede la realizzazione di 2,9 milioni di “numeri civici” (il numero è stato dimezzato in seguito
all’attività di walk–in) attraverso un adeguamento delle reti di telecomunicazione in fibra, la connettività per la
clientela Consumer, Business e per le sedi di Pubblica Amministrazione (PA), connessioni dedicate per la PA e la
copertura in tecnologia XGSPON con collegamenti a partire da 1 Gb in download.
Piano 5G Backhauling
Il Piano consiste nel dotare i siti radio-mobili con un BH (Backhauling) in fibra ottica e connettività su rete di
trasporto performante, affidabile e abilitante per tutti i servizi 5G. Tali infrastrutture saranno nella loro interezza
rese disponibili a qualsiasi operatore di telefonia radiomobile 5G.
Piano 5G Copertura
Il Piano prevede la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per lo sviluppo di servizi radiomobili 5G, aventi
come obiettivo prestazionale la velocità di trasmissione, in usuali condizioni di punta del traffico, di almeno 150
Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink.
Consuntivazione dei Bandi
TIM settimanalmente invia ad Infratel i tracciati ufficiali dei progetti in cui vengono comunicati lo stato dei
civici/siti e l’avanzamento dei progetti. Inoltre, ogni due settimane, si svolge un SAL tecnico con l’Ente
Concedente in cui si discute dei suddetti avanzamenti, delle criticità e delle soluzioni condivise per il normale
svolgimento dei piani.
Infine, ogni sei mesi, ovvero ad ogni milestone, TIM comunica all’ Ente Concedente la consuntivazione dei civici
e dei siti con il relativo avanzamento e la pianificazione della milestone successiva.
Anticipi sui Bandi
In data 12 maggio 2023 INWIT, in qualità di mandataria, per il Piano 5G Copertura, ha richiesto ad Infratel
l’applicazione e la relativa erogazione dell’anticipazione nella misura del 20% (ex art. 35, co. 18 del Codice
Appalti); tale anticipazione può essere discrezionalmente aumentata da Infratel fino ad un massimo del 30%,
applicando quanto previsto dal cd. “decreto PNRR”.
In data 25 e 26 maggio 2023, TIM ha richiesto ad Infratel per il Piano 1G (in qualità di mandataria della RTI) e
per il Piano 5G_BH l’applicazione e la relativa erogazione dell’anticipazione, con le stesse modalità sopra
descritte.
In data 28 novembre 2023 Infratel ha valutato positivamente la richiesta di anticipo per i Piani 1G e 5G, per un
ammontare pari al 30% del contributo aggiudicato, stabilendo una modalità di recupero progressiva, secondo
una percentuale del 40% del contributo spettante applicato ad ogni SAL di rendicontazione, fino a concorrenza
dell’importo erogato in anticipo.
Come condizione sospensiva all’erogazione degli anticipi è stato previsto il rilascio di garanzie bancarie/
assicurative per l’intero importo anticipato, più interessi legali.
Tali garanzie sono state rilasciate a TIM da Banche e Assicurazioni in data 21 e 22 dicembre 2023.
_____________
1 Indica la disposizione contrattuale che consente il monitoraggio della redditività dell’investimento quantificando eventuali sovraprofitti derivanti
dal confronto dei ricavi attivi/passivi e i costi sostenuti per manutenzione, riconfigurazione, apparati attivi o altri costi legati alla fornitura dei servizi.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 17                                                                                                 
Indebitamento finanziario netto
193
Nella tabella qui seguito sono riportati gli importi aggiudicati con i relativi anticipi per i singoli piani:
(milioni di euro)
Piano
Importo
aggiudicato
% richiesta
Importo anticipo
Importo anticipo
TIM
Importo anticipo
RTI
1G
1.628
30 %
488
5G_BH
725
30 %
217
5G_CO
346
30 %
53
104
TOTALE
2.699
705
53
104
758
Tipologia delle garanzie rilasciate:
(milioni di euro)
Piano
Importo garanzia
Tipo garanzia
Totale premi/commissioni
1G
208
Bancaria
10
317
Assicurativa
9
5G_BH
234
Assicurativa
10
5G_CO
112
Bancaria
57
TOTALE
871
86
In data 29 dicembre 2023, dopo aver ricevuto l’anticipo da Infratel, INWIT ha girato a TIM parte dell’anticipo di
competenza per il Bando 5G_CO.
Il pagamento degli anticipi per i Bandi 1G e 5G è stato effettuato da Infratel il 28 dicembre 2023. L’anticipo
riguardante 5G_BH è stato accreditato il 29 dicembre 2023. L’anticipo riguardante il Bando 1G, per un ritardo
imputabile alla banca, è stato accreditato il 2 gennaio 2024. Infratel ha richiesto l’antergazione della data
valuta al 29 dicembre 2023.
Gli importi delle anticipazioni sono iscritti per l’incasso dei Bandi 5G_BH e 5G_CO nella Cassa disponibile, per il
Bando 1G fra i Crediti finanziari a breve termine, tutti con contropartita Debiti vari verso Infratel per
anticipazioni ricevute.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 17                                                                                                 
Indebitamento finanziario netto
194
NOTA 18
GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI
Obiettivi e politica di gestione dei rischi finanziari del Gruppo
TIM
Il Gruppo TIM, nell’ordinario svolgimento delle proprie attività operative, risulta esposto ai seguenti rischi
finanziari:
rischio di mercato: derivante dalle variazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, connessi alle attività
finanziarie originate e alle passività finanziarie assunte;
rischio di credito: rappresentato dal rischio di inadempimento di obbligazioni assunte dalla controparte in
relazione agli impieghi di liquidità del Gruppo;
rischio di liquidità: connesso all’esigenza di far fronte agli impegni finanziari nel breve termine.
Tali rischi finanziari vengono fronteggiati mediante:
la definizione, a livello centralizzato, di linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa;
l’attività di un comitato interno che monitora il livello di esposizione ai rischi di mercato in coerenza con i
predefiniti obiettivi generali;
l’individuazione di strumenti finanziari, anche di tipo derivato, più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati;
il monitoraggio dei risultati conseguiti;
l’esclusione di ogni operatività con strumenti finanziari derivati di tipo speculativo.
Sono di seguito descritte le politiche di gestione e l’analisi di sensitività circa i suddetti rischi finanziari da parte
del Gruppo TIM.
Identificazione dei rischi ed analisi
Il Gruppo TIM è esposto ai rischi di mercato derivanti da variazioni nei tassi d’interesse e nei tassi di cambio, nei
mercati in cui esso opera o è presente con emissioni obbligazionarie, principalmente Europa, Stati Uniti e
America Latina.
Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla diversificazione dei rischi di mercato,
all’integrale copertura del rischio di cambio e alla minimizzazione dell’esposizione ai tassi di interesse
attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l’utilizzo di selezionati strumenti
finanziari derivati.
Il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e
componente a tasso variabile ed utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita
composizione del debito. Tenuto conto dell’attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea
di medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore
nominale, nel range 65% - 85% per la componente a tasso fisso e 15% - 35% per la componente a tasso
variabile.
Nella gestione dei rischi di mercato, il Gruppo si è dotato di Linee Guida per la “Gestione e controllo dei rischi
finanziari” e utilizza principalmente i seguenti strumenti finanziari derivati:
Interest Rate Swaps (IRS), per modificare il profilo dell’esposizione originaria al rischio di tasso d’interesse
dei prestiti e delle obbligazioni, sia a tasso fisso che a tasso variabile;
Cross Currency and Interest Rate Swaps (CCIRS) e Currency Forwards, per convertire i prestiti e le
obbligazioni emessi in valute diverse dall’Euro – principalmente in dollari statunitensi e in sterline inglesi –
nelle divise funzionali delle società operative.
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e
di tasso sugli strumenti denominati in valute diverse dall’Euro e per la gestione del rischio di interesse sui
finanziamenti Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a copertura dei flussi di
cassa quando hanno l’obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni future e il tasso di
interesse.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con controparti bancarie e finanziarie aventi al minimo la
classe di rating “BBB” dell’agenzia Standard & Poor’s o equivalenti e outlook non negativo. La misura
dell’esposizione ai diversi rischi di mercato è apprezzabile mediante l’analisi di sensitività, così come previsto
dall’applicazione dell’IFRS 7; attraverso tale analisi vengono illustrati gli effetti indotti da una data ed ipotizzata
variazione nei livelli delle variabili rilevanti nei diversi mercati di riferimento (cambio, tassi, prezzi) sugli oneri e
proventi della gestione finanziaria e, talvolta, direttamente sul patrimonio netto. L’analisi di sensitività è stata
condotta sulla base delle ipotesi ed assunzioni di seguito riportate:
le analisi di sensitività sono state effettuate applicando variazioni ragionevolmente possibili delle variabili
rilevanti di rischio ai valori di Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023;
le variazioni di valore degli strumenti finanziari a tasso fisso, diversi dagli strumenti derivati, indotte da
variazioni nei tassi di interesse di riferimento, generano un impatto reddituale solo allorché sono,
coerentemente con lo IAS 39 e IFRS 9, contabilizzati al loro fair value through profit and loss. Tutti gli
strumenti a tasso fisso che sono contabilizzati al costo ammortizzato, non sono soggetti a rischio di tasso
di interesse, così come definito nell’IFRS 7;
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 18
Gestione dei rischi finanziari
195
nel caso di relazioni di copertura del fair value, le variazioni di fair value del sottostante coperto e dello
strumento derivato, dovute a variazioni dei tassi di interesse di riferimento, si compensano pressoché
integralmente nel conto economico dell’esercizio. Pertanto, questi strumenti finanziari non sono esposti al
rischio di tasso di interesse;
le variazioni di valore degli strumenti finanziari designati in una relazione di copertura di flussi di cassa,
indotte da variazioni di tassi di interesse, generano un impatto sul livello del debito e sul patrimonio netto e
sono pertanto presi in considerazione nella presente analisi;
le variazioni di valore, indotte da variazioni nei tassi di interesse di riferimento, degli strumenti finanziari a
tasso variabile, diversi dagli strumenti derivati, che non sono parte di una relazione di copertura di flussi di
cassa, generano un impatto sui proventi e oneri finanziari dell’esercizio; essi, pertanto, sono presi in
considerazione nella presente analisi.
Rischio di cambio – Analisi di sensitività
Al 31 dicembre 2023 (così come al 31 dicembre 2022), il rischio di cambio derivante dai finanziamenti accesi dal
Gruppo e denominati in valute diverse dalla valuta funzionale di Bilancio delle singole società era
integralmente coperto. Per tale ragione il rischio di cambio non è oggetto di analisi di sensitività.
Rischio di tasso d’interesse – Analisi di sensitività
La variazione dei tassi d’interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o
minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d’interesse attesi influiscono sulla
valutazione al fair value dei derivati del Gruppo. In particolare:
relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte dal Gruppo (cash flow
hedging ), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l’hedge accounting, la
valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva
indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il
calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione,
rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l’andamento delle variabili stesse. Con l’approssimarsi della
scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo
esaurimento;
se al 31 dicembre 2023 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali il Gruppo TIM opera fossero stati 100
punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di
conto economico consolidato, maggiori/(minori) oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 42
milioni di euro (53 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Ripartizione della struttura finanziaria tra tasso fisso e tasso variabile
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso
variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle seguenti. Nella loro
predisposizione, si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego (in quanto tale grandezza esprime
l’effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo) e, per quanto concerne le attività finanziarie, della natura
intrinseca (caratteristiche finanziarie e durata) delle operazioni considerate, piuttosto che unicamente delle
condizioni contrattualmente definite. In tal senso, un’operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di
breve o brevissimo periodo e frequente rinnovo) fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di
rideterminazione sulla base di parametri di mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing del
tasso di interesse stesso (come nel caso di depositi bancari), è stata considerata a tasso variabile.
Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Tasso
Tasso
Totale
Tasso
Tasso
Totale
fisso
variabile
fisso
variabile
Obbligazioni
16.812
1.234
18.046
15.564
1.988
17.552
Loans ed altre passività finanziarie
5.463
6.057
11.520
5.414
6.516
11.930
Totale passività finanziarie non correnti
(compresa quota corrente del M/L termine)
22.275
7.291
29.566
20.978
8.504
29.482
Totale passività finanziarie correnti
1.123
254
1.377
689
420
1.109
Totale
23.398
7.545
30.943
21.667
8.924
30.591
Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Tasso
Tasso
Totale
Tasso
Tasso
Totale
fisso
variabile
fisso
variabile
Depositi e cassa
2.294
2.294
2.621
2.621
Titoli
1.515
1.044
2.559
1.520
908
2.428
Altri crediti
1.365
9
1.374
1.085
63
1.148
Totale
2.880
3.347
6.227
2.605
3.592
6.197
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono
contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 18
Gestione dei rischi finanziari
196
Tasso di interesse effettivo
Il tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali è determinabile, è quello riferito all’operazione
originaria al netto dell’effetto di eventuali strumenti derivati di copertura.
L’informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è stata determinata utilizzando, come
peso ai fini della ponderazione, il valore contabile rettificato del valore dei ratei, risconti e degli adeguamenti al
fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto dei ratei e di eventuali adeguamenti al fair value
per effetto dell’hedge accounting.
Totale Passività finanziarie
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni
18.019
5,68
17.504
4,67
Loans ed altre passività finanziarie
13.467
5,62
13.530
4,78
Totale
31.486
5,65
31.034
4,72
Totale Attività finanziarie
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Depositi e cassa
2.294
2,83
2.621
0,93
Titoli
2.559
5,16
2.428
1,28
Altri crediti
828
0,84
188
3,11
Totale
5.681
3,59
5.237
1,17
Relativamente alle attività finanziarie si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è
sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l’utilizzo di strumenti finanziari derivati si veda la
Nota 19 “Strumenti derivati”.
Rischio di credito
L’esposizione del Gruppo TIM al rischio di credito è costituita dalle perdite potenziali che potrebbero derivare
dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine
di misurare tale rischio nel tempo, nell’ambito dell’impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura
commerciale verso clienti inclusi), l’introduzione dell’IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite
sostenute (incurred loss) ai sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).
Tale esposizione discende principalmente da fattori economico-finanziari generali, dalla possibilità che si
verifichino specifiche situazioni di insolvenza di alcune controparti debitrici e da elementi più strettamente
tecnico-commerciali o amministrativi.
La massima esposizione teorica al rischio di credito per il Gruppo TIM è rappresentata dal valore contabile delle
attività finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella
Nota 25 “Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie”.
Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della
clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che
regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola “pro soluto”.
Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni creditorie
che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali caratteristiche,
sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base dell’inesigibilità
media stimata in funzione di indicatori statistici. Per maggiori dettagli si rinvia alla Nota “Crediti commerciali,
vari e altre attività correnti”.
L’impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello
generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull’intera vita residua in caso di
peggioramento sostanziale del rischio di credito. L’expected credit loss è calcolata tramite la default probability
(probabilità che si verifichi l’evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso
di default (loss given default).
Il modello adottato per il calcolo della expected credit loss si basa sul Bloomberg Credit Risk Model, un modello
sviluppato da Bloomberg che, partendo dal concetto di distance-to-default (“DD”) di Merton, stima la
probabilità di default unitamente al recovery rate. Contestualmente la loss given default viene definita come la
componente non recuperabile dell’attività finanziaria post default.
In particolare, la DD - basata su dati di bilancio - viene arricchita con una serie di informazioni aggiuntive per
Paese (macroeconomiche, di rischio), settore di attività e per singola società, nonché da aggiustamenti
contabili finalizzati a garantire omogeneità degli output del modello; infine, tramite una funzione non lineare
della DD, si ottiene la default probability.
Al fine di migliorare la gestione del rischio credito e ridurre la pressione sul capitale circolante, con particolare
riferimento alle offerte per il mercato Consumer e Small Business che prevedono la formula del pagamento
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 18
Gestione dei rischi finanziari
197
rateizzato dei prodotti, dal 2021 è attiva la società TIMFin, risultato della joint venture societaria tra Santander
Consumer Bank (SCB) e TIM.
Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla
determinazione dell’Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che la gestione della liquidità del Gruppo si
ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nelle seguenti attività:
gestione di mercato monetario, alla quale è affidato l’investimento degli eccessi temporanei di cassa;
gestione di portafoglio obbligazionario, alla quale è affidato l’investimento di un livello di liquidità a medio
termine, nonché il miglioramento del rendimento medio dell’attivo.
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi delle
società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore ad
investment grade ed outlook non negativo e gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con
primarie controparti locali. Inoltre, i depositi sono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi.
Relativamente agli altri impieghi temporanei di liquidità si evidenzia una gestione di un portafoglio
obbligazionario i cui investimenti sono caratterizzati da un contenuto livello di rischio. Tutti gli impieghi sono
stati effettuati nel rispetto delle Linee Guida del Gruppo “Gestione e controllo dei rischi finanziari”.
Il Gruppo, nell’ottica di minimizzazione del rischio di credito, persegue, inoltre, una politica di diversificazione
dei propri impieghi di liquidità e di assegnazione delle posizioni creditizie tra le differenti controparti bancarie:
non si evidenziano, pertanto, posizioni significative verso singole controparti.
Rischio di liquidità
Il Gruppo persegue un obiettivo di “adeguato livello di flessibilità finanziaria” espresso dal mantenimento di un
margine di tesoreria corrente che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei
successivi dodici mesi attraverso la disponibilità di linee bancarie irrevocabili e di liquidità.
Al 31 dicembre 2023 il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 8.695 milioni di euro, con una
riduzione di 306 milioni di euro rispetto a fine 2022 (9.001 milioni di euro).
Il 19% dell’indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2023 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici
mesi successivi.
Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2023, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate,
consentono una copertura completa delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 24 mesi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori
nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio
in essere al 31 dicembre 2023. Le quote di capitale e d’interesse delle passività oggetto di copertura includono
sia gli esborsi che gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura. In particolare, le quote interessi della
voce “Loans e altre passività finanziarie” comprendono anche quelle relative agli strumenti derivati a copertura
sia di loans che di prestiti obbligazionari.
Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti
con scadenza entro il 31.12 dell’anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Prestiti obbligazionari
Quota capitale
2.867
2.220
1.970
1.470
3.214
6.305
18.046
Quota interessi
953
830
741
649
545
3.159
6.877
Loans ed altre passività finanziarie(*)
Quota capitale
982
1.080
1.588
423
2.040
(87)
6.026
Quota interessi
200
135
65
(19)
(43)
(440)
(102)
Passività finanziarie per locazioni passive
Quota capitale
751
612
578
537
471
2.545
5.494
Quota interessi
374
334
293
249
210
724
2.184
Passività finanziarie non correnti
Quota capitale
4.600
3.912
4.136
2.430
5.725
8.763
29.566
Quota interessi
1.527
1.299
1.099
879
712
3.443
8.959
Passività finanziarie correnti
Quota capitale
1.377
1.377
Quota interessi
44
44
Totale
Quota capitale
5.977
3.912
4.136
2.430
5.725
8.763
30.943
Quota interessi
1.571
1.299
1.099
879
712
3.443
9.003
(*) Comprendono gli strumenti derivati (di copertura e non di copertura).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 18
Gestione dei rischi finanziari
198
Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti
con scadenza entro il 31.12 dell’anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Esborsi
342
309
308
308
289
1.471
3.027
Incassi
(409)
(370)
(369)
(369)
(354)
(1.978)
(3.849)
Derivati di copertura - esborsi (incassi) netti
(67)
(61)
(61)
(61)
(65)
(507)
(822)
Esborsi
188
62
152
141
121
35
699
Incassi
(142)
(42)
(151)
(146)
(133)
(32)
(646)
Derivati non di copertura - esborsi (incassi)
netti
46
20
1
(5)
(12)
3
53
Totale esborsi (incassi) netti
(21)
(41)
(60)
(66)
(77)
(504)
(769)
Valore di mercato degli strumenti derivati
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di
valutazione.
Il calcolo del mark to market avviene attraverso l’attualizzazione a tassi e cambi di mercato correnti dei futuri
flussi contrattuali di interesse e del nozionale.
Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l’ammontare scambiato tra le parti e, pertanto, non costituisce
una misura dell’esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di
interesse a pagare/ricevere.
Il valore di mercato dei CCIRS dipende, invece, anche dal differenziale tra il tasso di cambio di riferimento alla
data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS implicano lo
scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l’utilizzo di diversi fattori
di valutazione, tra i quali: l’orizzonte temporale di vita dell’opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il
prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario
sottostante, e il prezzo di esercizio.
NOTA 19
STRUMENTI DERIVATI
Si conferma la continuità dell’applicazione dello IAS 39 con riferimento all’applicazione dell’hedge accounting.
Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell’esposizione al rischio di
cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento
che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2023 sono legate principalmente alla gestione
dell’indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i
prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps
(CCIRS), currency forwards e foreign exchange options per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute
diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.
Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le
controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili
concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo
scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a
pronti.
Coperture: relazione economica tra sottostante e derivati
Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting al 31 dicembre 2023 appartengono ad una sola
fattispecie: coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie.
Il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale) generata dai tassi
di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente trasformano il flusso
cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso di cambio
producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest’ultimo
riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di
cambio.
Coperture: determinazione dell'hedge ratio
Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l’adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto
le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli
strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 18
Gestione dei rischi finanziari
199
Coperture: fonti potenziali di inefficacia
La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato
ed ha l’obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.
Tuttavia, nella pratica, può succedere che le coperture, benché finanziariamente perfette, non riescano a
garantire anche un’efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte,
delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili, ad esempio, a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili,
della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.
Nella prima tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati del Gruppo TIM
al 31 dicembre 2023 e 2022; in ottemperanza al principio IFRS 7, si rappresentano gli importi nozionali di tutti gli
strumenti derivati coinvolti nelle coperture.
Nelle tabelle successive gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di
copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l’importo nozionale si riferisce al controvalore
euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall’euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.
Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto
Nozionale al
31.12.2023
Nozionale al
31.12.2022
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2023
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2022
Interest rate swaps
Rischio tasso di interesse
300
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge
300
Interest rate swaps
Rischio tasso di interesse
4.474
4.994
130
249
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
4.841
5.184
417
770
Totale derivati in Cash Flow Hedge
9.315
10.178
547
1.019
Totale derivati Non in Hedge Accounting
1.205
2.638
44
23
Totale derivati Gruppo TIM
10.520
13.116
591
1.042
* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
Tra le posizioni in derivati non di hedge accounting si registrano anche IRS Euro per un nozionale complessivo di
1.400 milioni di euro; nello specifico, si tratta di coperture fair value hedge di obbligazioni in euro con scadenze
entro gennaio 2024 discontinuate nel corso del 2021.
Nella stessa voce si segnalano anche:
il valore – pari a un fair value di 15 milioni di euro (passività) - dei diritti previsti nel Transaction Agreement
a favore di Teemo Bidco Sarl, in qualità di socio di minoranza, nell’ambito dell’operazione FiberCop;
il valore del diritto detenuto da TIM Brasil di sottoscrivere azioni della banca brasiliana C6 Bank – pari a 94
milioni di euro – in base ad un accordo commerciale siglato dalle due società a marzo 2020.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 19
Strumenti derivati
200
Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile
Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti.
a)
Attività
Passività
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti.
b)
Attività
Passività
Strumenti derivati (spot value)
a)+b)
Ratei
Strumenti derivati (gross value)
Strumenti sottostanti (1)
Obbligazioni - Passività correnti /
non correnti
di cui adeguamento al fair value
Adeguamento al fair value per
effetto delle operazioni in fair
value hedge e valutazioni al costo
ammortizzato
c)
Inefficacia
a)+b)+c)
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(55)
(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell’adeguamento al fair value.
(2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in tabella.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 19
Strumenti derivati
201
Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile
Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Variazione
fair value
cumulata
Interest rate swaps
Derivati di copertura
relativi ad elementi
coperti classificati fra le
attività/passività correnti
(non correnti) di natura
finanziaria - Attività
correnti / non correnti.
a)
4.474
130
(119)
Attività
389
(14)
Passività
(259)
(105)
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura
relativi ad elementi
coperti classificati fra le
attività/passività correnti
(non correnti) di natura
finanziaria - Attività
correnti / non correnti.
b)
4.841
417
(353)
Attività
600
(381)
Passività
(183)
28
Strumenti derivati (spot value)
a)+b)
9.315
547
(472)
Ratei
74
Strumenti derivati (gross value)
621
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
(191)
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati
c)
162
Variazione strumenti sottostanti (3)
d)
(158)
Inefficacia (4)
Adeguamento positivo al
Fair Value di strumenti
finanziari derivati - non di
copertura
c)+d)
7
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto
(96)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
Riclassifica a P&L
Reversal negativo della
riserva per adeguamento
al fair value di derivati di
copertura (cash flow
hedge)
3
(3) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge.
(4) Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e
sottostante; non considera l’effetto dovuto all’applicazione del CVA/DVA.
La variazione della riserva di patrimonio netto riconducibile alla componente efficace di copertura è pari a -190
milioni di euro.
Movimentazione riserva di cash
flow hedge di patrimonio netto
Saldo
31.12.2022
Variazione
Saldo
31.12.2023
(milioni di euro)
Utili / perdite
strumenti di
copertura
Reversal da
riclassificazione
Reversal
adeguamento
fair value
coperture chiuse
anticipatamente
Totale
variazione
87
(103)
Variazione fair value derivati
efficace
(199)
Variazione CVA/DVA
1
Storno inefficacia 2019
3
Ammortamento a P&L fair value
coperture chiuse
anticipatamente
5
Variazione complessiva
(190)
Tutte le grandezze rappresentate non comprendono alcun effetto fiscale.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 19
Strumenti derivati
202
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti
economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato
Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
JPY*
20.000
gen-24
ott-29
5,000%
Semestrale
174
5,940%
JPY**
20.000
gen-24
ott-29
0,750%
Semestrale
138
0,696%
USD
1.000
gen-24
nov-33
6,375%
Semestrale
849
5,994%
USD
1.500
gen-24
mag-24
5,303%
Semestrale
1.321
4,180%
USD
1.000
gen-24
set-34
6,000%
Semestrale
794
4,332%
USD
1.000
gen-24
lug-36
7,200%
Semestrale
791
5,884%
USD
1.000
gen-24
giu-38
7,721%
Semestrale
645
7,451%
*  I flussi cedolari sono denominati in USD e calcolati su un nozionale di 187,6 milioni di USD.
** Copertura del solo flusso cedolare conseguente a step-up sul loan.
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e prospettica per le tutte le coperture in
Hedge Accounting è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del
portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l’elemento coperto) ed il rischio dell’elemento coperto
preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio
dell’elemento coperto.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 19
Strumenti derivati
203
NOTA 20
INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI
FINANZIARI
Valutazione al fair value
Ai fini dell’informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta
dall’IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti del Gruppo TIM è costituita
da prestiti obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di
strumenti finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui
mercati di riferimento (si veda la Nota 16 “Passività finanziarie (non correnti e correnti)”). Per quanto concerne,
invece, le altre tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione
del fair value:
per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31
dicembre 2023;
per alcune tipologie di finanziamenti concessi da istituzioni governative con finalità di sviluppo sociale, per i
quali non è determinabile in modo attendibile il fair value, è stato assunto il valore contabile.
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole
approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei tre livelli previsti
dall’IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022
e in base alle categorie previste dall’IFRS 9 le informazioni integrative su strumenti finanziari richieste dall’IFRS
7 e i prospetti degli utili e delle perdite. Sono escluse le Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute e le Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute.
Legenda Categorie IFRS 9
Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato
Amortized Cost
AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income
FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato
Fair Value Through Profit or Loss
FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato
Amortized Cost
AC
Fair value attraverso il conto economico separato
Fair Value Through Profit or Loss
FVTPL
Derivati di copertura
Hedge Derivatives
HD
Non applicabile
Not applicable
n.a.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 20
Informazioni integrative su strumenti finanziari
204
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e
confronto con il relativo fair value al 31.12.2023
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia di fair
value
(milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2023
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Valori
rilevati in
bilancio
secondo     
IFRS 16
Fair Value 
al
31.12.2023
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
AC
6.656
6.656
6.656
Attività non correnti
Crediti verso il personale
(10)
31
31
Altri crediti finanziari
(10)
9
9
Crediti vari (non correnti)
(11)
154
154
Attività correnti
Crediti verso il personale
(10)
24
24
Altri crediti finanziari a breve
(10)
491
491
Cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti
(10)
2.912
2.912
Crediti commerciali
(14)
2.907
2.907
Crediti verso altri (correnti)
(14)
60
60
Contract assets
(14)
68
68
Attività finanziarie valutate al fair
value rilevato nelle altre componenti
di conto economico complessivo
FVTOCI
1.616
1.616
1.616
Attività non correnti
Altre partecipazioni
(9)
100
100
36
23
41
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
Attività correnti
Crediti commerciali
(14)
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
1.516
1.516
1.516
Attività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato
FVTPL
558
558
558
Attività non correnti
Altre partecipazioni
(9)
40
40
10
30
Derivati non di copertura
(10)
95
95
95
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
366
366
366
Derivati non di copertura
(10)
57
57
57
Derivati di copertura
HD
1.085
1.085
1.085
Attività non correnti
Derivati di copertura
(10)
968
968
968
Attività correnti
Derivati di copertura
(10)
117
117
117
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva
n.a.
274
274
274
Attività non correnti
(10)
112
112
Attività correnti
(10)
162
162
Totale                                           
10.189
6.656
2.701
558
1.928
1.290
41
274
10.189
Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti
Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili
direttamente o indirettamente sul mercato:
Northgate CommsTech Innovations Partners L.P.;
UV T-Growth;
Altre minori.
La valutazione di Northgate CommsTech Innovations Partners L.P.  e di UV-T Growth è stata effettuata in base
agli ultimi Net Asset Value disponibili comunicati dai gestori dei fondi.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 20
Informazioni integrative su strumenti finanziari
205
La valutazione delle altre società è stata effettuata sulla base di un’analisi, ritenuta attendibile, degli elementi
patrimoniali rilevanti.
Gli utili/(perdite) riconosciuti nelle Altre componenti del Conto Economico Complessivo Consolidato sono stati
iscritti nell’ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo.
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia di fair
value
(milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2023
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Valori
rilevati in
bilancio
secondo     
IFRS 16
Fair Value 
al
31.12.2023
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
AC/HD
32.173
32.173
32.192
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
termine e altre passività
(16)
20.872
20.872
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine e
altre passività
(16)
5.654
5.654
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
(24)
5.542
5.542
Contract liabilities
(24)
105
105
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto economico
separato
FVTPL
66
66
66
Passività non correnti
Derivati non di copertura
(16)
15
15
15
Passività correnti
Derivati non di copertura
(16)
51
51
51
Derivati di copertura
HD
463
463
463
Passività non correnti
Derivati di copertura
(16)
397
397
397
Passività correnti
Derivati di copertura
(16)
66
66
66
Passività finanziarie per contratti di
locazione passiva
n.a.
5.581
5.581
5.693
Passività non correnti
(16)
4.743
4.743
Passività correnti
(16)
838
838
Totale                                           
38.283
32.173
463
66
514
15
5.581
38.414
Si precisa che nell’ambito delle passività finanziarie è iscritto uno strumento finanziario per un ammontare pari
a 15 milioni di euro appartenente al livello di gerarchia 3 del fair value, per il quale non sono disponibili prezzi
osservabili direttamente o indirettamente sul mercato. Tale passività finanziaria si riferisce ai diritti previsti nel
Transaction Agreement a favore di Teemo Bidco Sarl, in qualità di socio di minoranza, nell’ambito
dell’operazione FiberCop.
La misurazione del valore economico della passività finanziaria è stata effettuata mediante un modello di
valutazione definito internamente da TIM. Tramite un approccio econometrico è stata innanzitutto stimata la
correlazione tra i target previsti a livello nazionale e una serie di variabili macro economiche e socio-
demografiche. Tenendo poi conto dell’incertezza sull’evoluzione di tali variabili e della quota di mercato di
FiberCop, tramite simulazione Monte Carlo, sono state calcolate una serie di realizzazioni possibili del
fenomeno in esame ed è stato determinato il valore atteso della passività finanziaria.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 20
Informazioni integrative su strumenti finanziari
206
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività finanziaria e
confronto con il relativo fair value al 31.12.2022
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia
di fair value
(milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2022
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Valori
rilevati in
bilancio
secondo     
IFRS 16
Fair Value al
31.12.2022
ATTIVITÀ
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
AC
6.888
6.888
6.888
Attività non correnti
Crediti verso il personale
(10)
39
39
Altri crediti finanziari
(10)
9
9
Crediti vari (non correnti)
(11)
275
275
Attività correnti
Crediti verso il personale
(10)
21
21
Altri crediti finanziari a breve
(10)
2
2
Cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti
(10)
3.555
3.555
Crediti commerciali
(14)
2.874
2.874
Crediti verso altri (correnti)
(14)
96
96
Contract assets
(14)
17
17
Attività finanziarie valutate al fair
value rilevato nelle altre
componenti di conto economico
complessivo
FVTOCI
1.156
1.156
1.156
Attività non correnti
Altre partecipazioni
(9)
116
116
56
20
40
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
Attività correnti
Crediti commerciali
(14)
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
1.040
1.040
1.040
Attività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto
economico separato
FVTPL
572
572
572
Attività non correnti
Derivati non di copertura
(10)
119
119
119
Attività correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
(10)
406
406
406
Derivati non di copertura
(10)
47
47
47
Derivati di copertura
HD
1.519
1.518
1
1.519
Attività non correnti
Derivati di copertura
(10)
1.435
1.435
1.435
Attività correnti
Derivati di copertura
(10)
84
83
1
84
Crediti finanziari per contratti di
locazione attiva
n.a.
118
118
118
Attività non correnti
(10)
49
49
Attività correnti
(10)
69
69
Totale                                           
10.253
6.888
2.674
573
1.502
1.705
40
118
10.253
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 20
Informazioni integrative su strumenti finanziari
207
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia
di fair value
(milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2022
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello 1
Livello 2
Livello 3
Valori
rilevati in
bilancio
secondo     
IFRS 16
Fair Value al
31.12.2022
PASSIVITÀ
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
AC/HD
31.939
31.939
29.975
Passività non correnti
Debiti finanziari a medio lungo
termine
(16)
21.462
21.462
Passività correnti
Debiti finanziari a breve termine
(16)
4.760
4.760
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
(24)
5.584
5.584
Contract liabilities
(24)
133
133
Passività finanziarie valutate al fair
value attraverso il conto
economico separato
FVTPL
129
129
129
Passività non correnti
Derivati non di copertura
(16)
43
43
28
15
Passività correnti
Derivati non di copertura
(16)
86
86
86
Derivati di copertura
HD
427
427
427
Passività non correnti
Derivati di copertura
(16)
234
234
234
Passività correnti
Derivati di copertura
(16)
193
193
193
Passività finanziarie per contratti di
locazione passiva
n.a.
5.467
5.467
5.404
Passività non correnti
(16)
4.597
4.597
Passività correnti
(16)
870
870
Totale                                           
37.962
31.939
427
129
541
15
5.467
35.935
Utili e perdite per categoria IFRS 9 – esercizio 2023
(milioni di euro)
Categorie
IFRS9
Utili/(perdite)
nette 2023
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato
AC
(197)
117
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto economico separato
FVTPL
(55)
Attività valutate al fair value rilevato a conto economico complessivo
FVTOCI
Passività valutate al costo ammortizzato
AC
(1.366)
1.307
Totale
(1.618)
1.424
Utili e perdite per categoria IFRS 9 – esercizio 2022
(milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
Utili/(perdite)
nette 2022
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato
AC
(181)
106
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto economico separato
FVTPL
(141)
Attività valutate al fair value rilevato a conto economico complessivo
FVTOCI
2
Passività valutate al costo ammortizzato
AC
(1.056)
940
Totale
(1.376)
1.046
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 20
Informazioni integrative su strumenti finanziari
208
NOTA 21
FONDI RELATIVI AL PERSONALE
Si riducono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 277 milioni di euro, e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2021
Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi
Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2022
Fondo Trattamento di Fine Rapporto
(a)
678
(61)
(64)
553
Fondi per piani pensionistici
21
(3)
(2)
16
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
224
(1)
223
Totale altri fondi relativi al personale
(b)
21
221
(2)
(1)
239
Totale
(a+b)
699
160
(66)
(1)
792
di cui:
quota non corrente
699
684
quota corrente(*)
108
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
(milioni di euro)
31.12.2022
Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi
Differenze
cambio e altre
variazioni
31.12.2023
Fondo Trattamento di Fine Rapporto
(a)
553
25
(81)
(1)
496
Fondi per piani pensionistici e altri
16
1
(2)
15
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
223
14
(213)
(20)
4
Totale altri fondi relativi al personale
(b)
239
15
(215)
(20)
19
Totale
(a+b)
792
40
(296)
(21)
515
di cui:
quota non corrente
684
511
quota corrente(*)
108
4
(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e diminuisce
complessivamente di 57 milioni di euro. I decrementi di 81 milioni di euro si riferiscono agli utilizzi dell’esercizio
per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni.
Le variazioni registrate negli “Incrementi/Attualizzazione” sono così composte:
(milioni di euro)
2023
2022
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari
17
12
(Utili) perdite attuariali nette dell’esercizio
8
(73)
Totale
25
(61)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano
non sono presenti attività al
servizio del piano
(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell’ambito dei “Costi del personale”,
negli “Oneri sociali”; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.
Le perdite attuariali nette registrate al 31 dicembre 2023 sono pari a 8 milioni di euro (utili attuariali netti per 73
milioni di euro nel 2022) e sono essenzialmente connesse sia al turn over del personale, sia alle variazioni dei
parametri tecnico-economici utilizzati nella valutazione: il tasso di inflazione è passato dal 2,30% al 31
dicembre 2022 al 2,00% del 31 dicembre 2023; il tasso di attualizzazione è diminuito, passando dal 3,63%
utilizzato al 31 dicembre 2022 al 3,08 % del 31 dicembre 2023.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale l’importo di T.F.R. spettante a ciascun dipendente matura
in funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la società. Il trattamento dovuto alla
cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata e alla retribuzione imponibile di ciascun
dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell’indice ufficiale del costo della vita e degli
interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di
provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle
anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle
normative vigenti.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 21
Fondi relativi al personale
209
La disciplina è stata integrata dal D.Lgs. n. 252/2005 e dalla Legge n. 296/2006 che, per le aziende con almeno
50 dipendenti, ha stabilito che le quote maturate dal 2007 sono destinate, su opzione dei dipendenti, o al
Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare, assumendo la natura di “Piano a
contribuzione definita”.
Restano comunque contabilizzate a T.F.R., per tutte le società, le rivalutazioni degli importi in essere alle date
di opzione, così come, per le aziende con meno di 50 dipendenti, anche le quote maturate e non destinate a
previdenza complementare. Ai sensi dello IAS 19, il fondo è contabilizzato come “Piano a benefici definiti”.
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata “Projected Unit
Credit Method” come segue:
sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso
d’interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a
favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità,
dimissioni, ecc.. La stima delle future prestazioni tiene conto degli eventuali prevedibili incrementi
corrispondenti all’ulteriore anzianità di servizio nonché alla presumibile crescita del livello retributivo
percepito alla data di valutazione – ciò, solo per i dipendenti delle aziende con meno di 50 dipendenti nel
corso dell’anno 2006;
è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del
tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente
erogata;
è stata definita la passività per ciascuna società interessata, in misura pari al valore attuale medio delle
future prestazioni che sarà generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare
alcun futuro accantonamento (per aziende con almeno 50 dipendenti nel corso dell’anno 2006) o
individuando la quota del valore attuale medio delle future prestazioni che si riferisce al servizio già
maturato dal dipendente in azienda alla data della valutazione (per le altre), ossia adottando il “service pro
rate ”.
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
IPOTESI ECONOMICHE
Dirigenti
Non Dirigenti
Tasso di inflazione
2,00% annuo
2,00% annuo
Tasso di attualizzazione
3,08% annuo
3,08% annuo
Tasso annuo di incremento TFR
3,0% annuo
3,0% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni
1,0% annuo
1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni
0,5% annuo
0,5% annuo
età superiore a 55 anni
0,0% annuo
0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE
Dirigenti
Non Dirigenti
Probabilità di decesso
Tabelle di mortalità
RG48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità
RG48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità
Tavole INPS distinte per età e
sesso
Tavole INPS distinte per età e
sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età
2,00%
1,00%
dai 41 ai 50 anni di età
2,00%
0,50%
dai 51 ai 59 anni di età
1,00%
0,50%
dai 60 ai 64 anni di età
nulla
0,50%
dai 65 anni di età in poi
nulla
nulla
Probabilità di pensionamento
100% al raggiungimento dei requisiti AGO adeguati al D.L. n.
4/2019
Probabilità di ricevere all’inizio dell’anno un’anticipazione
della riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno
L’applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2023 di 496
milioni di euro (553 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
E’ di seguito riportata l’analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione
dell’ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali
ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti.
La durata finanziaria media dell'obbligazione della Capogruppo è pari a 8,3 anni.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 21
Fondi relativi al personale
210
VARIAZIONE DELLE IPOTESI
Importi
(milioni di euro)
Tasso di turnover:
+0,25 p.p.
- 0,25 p.p.
Tasso annuo di inflazione:
+0,25 p.p.
(15)
- 0,25 p.p.
14
Tasso annuo di attualizzazione:
+0,25 p.p.
19
- 0,25 p.p.
(20)
I Fondi per piani pensionistici e altri ammontano a 15 milioni di euro al 31 dicembre 2023 (16 milioni di euro al
31 dicembre 2022) e sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del
Gruppo.
I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale ammontano a 4 milioni di euro al 31 dicembre 2023 e
si riducono, nell'esercizio 2023, di 219 milioni di euro principalmente per effetto delle uscite di personale e della
riclassifica a debiti degli importi non ancora liquidati, relativi ai piani già accantonati nei precedenti esercizi da
società italiane della Business Unit Domestic.
NOTA 22
FONDI PER RISCHI ED ONERI
In riduzione rispetto al 31 dicembre 2022 di 69 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2022
Incremento
Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
31.12.2023
Fondo imposte e rischi fiscali
89
18
(3)
25
129
Fondo per oneri di ripristino
334
30
(1)
(11)
(42)
310
Fondo vertenze legali
444
92
(76)
12
472
Fondo rischi commerciali
362
57
4
(174)
2
251
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni societarie
11
11
Altri fondi rischi e oneri
14
1
(3)
12
Totale
1.254
198
3
(267)
(3)
1.185
di cui:
quota non corrente
910
679
quota corrente
344
506
La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente a una parte del fondo rischi
commerciali, del fondo vertenze legali e al fondo per oneri di ripristino. In particolare, conformemente ai
principi contabili, l’ammontare complessivo del fondo oneri di ripristino è definito rivalutando gli importi per i
quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati per le singole scadenze, e
successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle
previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali aumenta di 40 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in
locazione e dei siti utilizzati nell’ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di alcuni cespiti
(in particolare: batterie e palificazioni in legno); è riconducibile principalmente dalla Capogruppo TIM S.p.A. (158
milioni di euro), alla società FiberCop (127 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (24 milioni di euro).
Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il
saldo al 31 dicembre 2023 è attribuibile per 333 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 139 milioni di
euro alla Business Unit Brasile.
Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic e principalmente alla Capogruppo TIM
S.p.A.. Nel corso dell'esercizio 2023 si riduce di 111 milioni di euro, principalmente in relazione all'andamento
del fondo rischi contrattuali per contratti onerosi (IAS 37) della Capogruppo TIM S.p.A., relativo ai rapporti in
essere con alcune controparti per l'offerta di contenuti multimedia e per un accordo di connettività e
rappresentativo del net present value (valore attuale netto) del margine negativo connesso a tali partnership.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 21
Fondi relativi al personale
211
In particolare, nel corso dell'esercizio 2023, il fondo rischi contrattuali per contratti onerosi della TIM S.p.A. ha
registrato una riduzione di 70 milioni di euro a seguito principalmente di un utilizzo per 98 milioni di euro dei
fondi rischi iscritti negli esercizi 2021 e 2022 solo parzialmente compensato dall'aggiornamento, operato
nell'esercizio 2023, del fondo rischi relativo ad un rapporto pluriennale in essere.
Il fondo per rischi e oneri su partecipazioni ed operazioni societarie è invariato rispetto al 31 dicembre 2022.
Gli altri fondi rischi e oneri sono pari a 12 milioni di euro e sono essenzialmente riconducibili alla Business Unit
Domestic.
NOTA 23
DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 180 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza
595
400
Debiti per imposte sul reddito (*)
Altri debiti
24
58
(a)
619
458
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities)
103
87
Altri ricavi e proventi differiti
329
354
Contributi in conto capitale
275
247
(b)
707
688
Totale
(a+b)
1.326
1.146
(*) Analizzati nella Nota “Imposte sul reddito”.
I debiti vari non correnti comprendono:
debiti verso istituti di previdenza pari a 595 milioni di euro principalmente relativi alla posizione debitoria
non corrente verso l’INPS a fronte dell’applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali
riguardanti l'applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 ed all’ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n.
148/2015 (per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota “Costi del personale”). Tale posizione debitoria (quota
non corrente e quota corrente) è così composta:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Debiti non correnti
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo
538
385
Scadenti oltre il 5° esercizio successivo
57
15
595
400
Debiti correnti
290
244
Totale
885
644
altri debiti pari a 24 milioni di euro al 31 dicembre 2023 principalmente afferibili alla Business Unit Brasile.
Le altre passività non correnti includono:
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) pari a 103 milioni di euro (87 milioni di euro al
31 dicembre 2022) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali
tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2023 si riverserà a conto
economico generalmente entro l’esercizio 2025. La voce comprende in particolare:
i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione (52 milioni
di euro);
i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di accesso alla rete (19 milioni di euro);
i ricavi differiti di TIM S.p.A. relativi a canoni di outsourcing (18 milioni di euro);
i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti di TIM S.p.A.
(3 milioni di euro): in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione/installazione, in applicazione
dell’IFRS 15, non essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse
obbligazioni contenute nel contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto.
Altri ricavi e proventi differiti pari a 329 milioni di euro che comprendono la quota non corrente (circa 107
milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all’operazione di “sale and lease back” per la cessione
di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti
connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva.
Contributi in conto capitale pari a 275 milioni di euro: la voce rappresenta la componente da imputare a
conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 22
Fondi per rischi ed oneri
212
 
contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle infrastrutture sui progetti denominati
Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
NOTA 24
DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA'
CORRENTI
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 1.185 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui
Strumenti
Finanziari
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori
5.042
5.042
4.943
4.943
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni
399
399
352
352
(a)
5.441
5.441
5.295
5.295
Debiti tributari
(b)
194
216
Debiti vari
Debiti per compensi al personale
323
247
Debiti verso istituti di previdenza
415
353
Debiti relativi al “Contributo per l’esercizio di attività
di TLC”
480
324
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad
azionisti
52
52
48
48
Altri
1.047
49
329
241
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.)
per le quote che si prevede verranno liquidate entro
12 mesi
4
108
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede
verranno liquidate entro 12 mesi
506
344
(c)
2.827
101
1.753
289
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract
liabilities)
829
105
840
133
Altri ricavi e proventi differiti
50
59
Altre
43
36
(d)
922
105
935
133
Totale
(a+b+c+d)
9.384
5.647
8.199
5.717
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
I debiti commerciali, pari a 5.441 milioni di euro (5.295 milioni di euro al 31 dicembre 2022) si riferiscono
principalmente a:
TIM S.p.A. (3.941 milioni di euro); l'incremento rispetto al 31 dicembre 2022 riflette la dinamica dei
pagamenti relativi al fatturato passivo;
Business Unit Brasile (943 milioni di euro).
Al 31 dicembre 2023 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 44 milioni di euro
(59 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono principalmente rappresentati dai debiti della Business Unit
Brasile per il rinnovo di licenze di telecomunicazioni.
I debiti tributari sono pari a 194 milioni di euro e si riferiscono principalmente sia ai debiti tributari della
Business Unit Brasile (109 milioni di euro) che ai debiti di TIM S.p.A., per la maggior parte relativi al debito verso
Erario per le trattenute operate quale sostituto d’imposta (63 milioni di euro) e al debito per la tassa di
concessione governativa (2 milioni di euro).
I debiti vari comprendono principalmente:
la posizione debitoria corrente verso l’INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le
Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 ed all’ex-art.
41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
gli anticipi sui contributi erogati dallo Stato alla Capogruppo TIM S.p.A. in relazione ai progetti PNRR pari a
758 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 17 "Indebitamento finanziario netto";
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 23
Debiti vari e altre passività non correnti
213
 
la quota corrente dei fondi relativi al personale e dei fondi per rischi e oneri, pari complessivamente a 510
milioni di euro.
Si segnala inoltre che nell'ottobre 2023 è stato definito il Prezzo di Chiusura Adjusted (Adjusted Closing
Price) relativo all'acquisizione da parte della società controllata brasiliana TIM S.A. di parte degli asset di
telefonia mobile del gruppo Oi con la conseguente estinzione della posizione debitoria dell'acquirente (134
milioni di euro al 31 dicembre 2022). Per ulteriori dettagli si veda la Nota 25"Contenziosi e azioni giudiziarie
pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie".
Le altre passività correnti al 31 dicembre 2023 ammontano a 922 milioni di euro (935 milioni di euro al 31
dicembre 2022) e comprendono:
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 829 milioni di euro. La voce accoglie
le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i
quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno
generalmente una scadenza entro 12 mesi.
In particolare:
contract liabilities, pari a 7 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e
servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e
conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati; 
poste connesse alla clientela, pari a 400 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a
seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento
addebitati anticipatamente;
acconti e anticipi pari a 53 milioni di euro relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti
anticipati, quali ad esempio i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 369 milioni di euro comprendenti essenzialmente i ricavi
differiti della Capogruppo per:
canoni di noleggio e manutenzione (194 milioni di euro);
canoni di interconnessione (111 milioni di euro);
canoni di abbonamento (46 milioni di euro);
contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (4 milioni di euro).
Altri ricavi e proventi differiti, pari a 50 milioni di euro. Si riferiscono principalmente ai ricavi differiti
derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva.
Altre, pari a 43 milioni di euro. Si riferiscono principalmente alla Capogruppo e sono relativi a debiti per
anticipi su lavori di rete in corso di realizzazione.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 24
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
214
 
NOTA 25
CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI,
ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM
sono coinvolte al 31 dicembre 2023, nonché quelli chiusi nel corso dell'esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo
TIM ha iscritto passività per complessivi 366 milioni di euro.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni
disponibili alla data di chiusura della presente Relazione finanziaria annuale e con particolare riferimento alla
complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere
tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali
pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare
seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della
controversia.
Infine, relativamente ai procedimenti con l’Autorità Antitrust, si rammenta che in base all’art. 15, comma 1,
della Legge n. 287/1990 (“Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”), l’Autorità ha la facoltà di
comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute
gravi.
a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti
Contenziosi fiscali e regolatori internazionali
Al 31 dicembre 2023 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o
regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 19,2 miliardi
di reais (18,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2022), corrispondenti a circa 3,6 miliardi di euro al 31 dicembre
2023. Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all’imposta cui fanno
riferimento.
Imposte federali
In relazione all’imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:
disconoscimento degli effetti fiscali di operazioni di fusione tra società facenti parte del gruppo TIM Brasil;
diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella
rendicontazione del beneficio stesso;
contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell’ammortamento dell’avviamento;
assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l’estero (ad
esempio, i pagamenti per roaming internazionale);
ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito e posizioni fiscali
creditorie delle società del gruppo.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,1 miliardi di reais (3,3 miliardi di
reais al 31 dicembre 2022).
Imposte statali
Nell’ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:
contestazioni riguardanti l’abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai
clienti, oltre a contestazioni in merito all’utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte
della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da
sottoscrizione ai danni delle società;
assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da
queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
contestazioni sull’utilizzo del beneficio fiscale “PRO-DF” originariamente concesso da taluni Stati, e
successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all’effettiva spettanza del credito
per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular, ora incorporata in TIM S.A., sulla base delle predette
disposizioni agevolative);
contestazioni relative all’utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle
acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore
delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d’imposta;
sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi;
contestazioni dei crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d’imposta, prevista nei casi di
acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi;
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
215
contestazioni dei crediti per ICMS derivanti dallo “special credit” riconosciuto dalla società ai clienti pre-
pagati, come anticipazione delle successive ricariche.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 10,4 miliardi di reais (9,6 miliardi
di reais al 31 dicembre 2022).
Imposte municipali
Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle
imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,7 miliardi di reais (circa 1,6
miliardi di reais al 31 dicembre 2022).
FUST e FUNTTEL
Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all’ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di
FUST e FUNTTEL, riguardano l’assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.
Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,0 miliardi di reais (3,7 miliardi di
reais al 31 dicembre 2022).
Procedimento Golden Power
Nell’agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (ed anche di Vivendi) un
procedimento volto a verificare l’esistenza in capo a TIM dell’obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d.
“Golden Power”, l’acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa
detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l’affermazione dell’esistenza di
tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell’Assemblea degli Azionisti che ha
rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l’effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento
amministrativo per la irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power
per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con
l’irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.
La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di
notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della
Repubblica per richiedere l’annullamento del provvedimento del settembre 2017 e dinanzi al TAR Lazio contro il
citato provvedimento dell’8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in
via cautelare dell’efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell’8 maggio
2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l’istanza cautelare della Società,
ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR
Lazio: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata
all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza
definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica in merito all'obbligo di
notifica, ai sensi delle disposizioni Golden Power; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle
amministrazioni resistenti.
Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3
milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell’istanza di sospensione
cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l’asserita violazione dell’art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21
(Golden Power). Tale fideiussione è stata successivamente rinnovata fino al 30 novembre 2024.
In data 13 settembre 2023, è stato tramesso a TIM l’avviso di perenzione ultraquinquennale del ricorso ai sensi
dell’articolo 82 c.p.a., essendo decorsi cinque anni dalla data di deposito del medesimo. TIM ha pertanto
chiesto la fissazione dell’udienza pubblica di discussione del ricorso. Detta udienza pubblica è stata fissata per il 
10 gennaio 2024. Successivamente all’udienza il TAR con ordinanza 709 del 15 gennaio 2024, ha confermato la
sospensione propria del giudizio, come già disposto con sentenza non definitiva del 23 maggio 2019 n. 6310,
nonché la sospensione dell’esecuzione del provvedimento alle condizioni previste dalla menzionata pronuncia,
il tutto in attesa della sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) tuttora pendente dinanzi al presidente
della Repubblica in merito all’obbligo di notifica ai sensi delle disposizioni  Golden Power.
Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il
quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l’esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il
Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM ed annullato il provvedimento di Consob,
significativa premessa dell’intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all’obbligo di
notifica Golden Power del quale s’è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso
straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si è costituita in giudizio, eccependo
l’illegittimità e inammissibilità del ricorso. A seguito della Camera di Consiglio che si è tenuta l’ 11 ottobre 2022,
il 24 gennaio 2023 è stata pubblicata l’ordinanza con la quale la Corte di Cassazione dichiara improcedibile il
ricorso di Consob con conseguente condanna alle spese di lite.
Procedimento Antitrust A428
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per
abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l’attivazione dei servizi di accesso
richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai
clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che
acquistano servizi di accesso all’ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono
disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere
un’azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della
sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all’interno del procedimento, la circostanza
che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell’abuso in materia di
processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell’Autorità di settore
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
216
(AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero a
risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di
disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al
secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei
margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM
confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha
presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado
immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall’AGCM. La società aveva provveduto, già
in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l’AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di
inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti
analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428
del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell’AGCM, che riconosce che TIM ha
pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l’irrogazione
di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a
un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha riguardato,
non solo i servizi oggetto dell’istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella valutazione
di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l’impatto positivo dell’implementazione, ancorché non ancora
conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i)
proseguire nell’attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare
l’Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento
del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto
di tempestivo adempimento valutato positivamente dall’Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.
Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza
adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo
2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel. Con sentenze rispettivamente 311 e 312/23 del 11
gennaio 2023, il TAR ha respinto i ricorsi di KPNQWest e CloudItalia. In data 11 aprile 2023, KPNQWest, ora
Comm 3000, ha presentata ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR.
Colt Technology Services - A428
Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l’operatore Colt
Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento
A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell’arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta
inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è
stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l’asserita mancata acquisizione di nuovi
clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha
formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all’immagine e alla reputazione commerciale. Tale
giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno
2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le
pretese di controparte. Con sentenza del 21 febbraio 2024 il Tribunale di Milano ha integralmente respinto la
domanda di risarcimento avanzata da Colt, per un ammontare di 27 milioni di euro.
COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) - A428
Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha
convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per
asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico
(rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento
dell’AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi
di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente
le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo
significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019,
TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha
accolto in parte l’appello di TIM riducendo l’importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque
interamente coperto dal relativo fondo. Nel mese di novembre 2021, TIM ha proposto ricorso per Cassazione
avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L’adunanza in Camera di consiglio si è svolta il 13
giugno 2023. Con ordinanza interlocutoria del 19 luglio 2023, la Corte ha rimesso la causa sul ruolo. La data
della pubblica udienza non è ancora stata fissata.
Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (ora Irideos)  - A428
Con atto di citazione di maggio 2020, Eutelia in Amministrazione Straordinaria e Clouditalia Telecomunicazioni
S.p.A., acquirente del ramo TLC di Eutelia, hanno convenuto in giudizio TIM, dinanzi al Tribunale di Roma,
avanzando pretese risarcitorie, per circa 40 milioni di euro, per i danni asseritamente subiti, nel periodo
2009-2012, a seguito delle condotte di boicottaggio tecnico e margin squeeze, oggetto del procedimento AGCM
A428. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte e formulando domanda
riconvenzionale con riserva di quantificare i danni subiti in corso di causa. In data 1° aprile 2022, l’AGCM ha
depositato il parere previsto dall’art. 14, terzo comma, del d.lgs. 3/2017, con cui ha: (i) proposto alcuni
benchmark utilizzabili per definire lo scenario controfattuale sulla cui base quantificare i danni asseritamente
subiti da Eutelia e Clouditalia; (ii) fornito alcune ulteriori indicazioni e criteri per stimare le diverse voci di danno
richieste da Eutelia e Clouditalia. All’udienza del 15 giugno 2022, il G.I. ha assegnato termine alle parti fino all’8
luglio 2022 per il deposito di note scritte sulle implicazioni del parere dell’AGCM e sul contenuto degli eventuali
quesiti da porre al CTU. Il 24 ottobre 2022 il giudice ha sciolto la riserva e ha disposto una CTU sull’an delle
condotte di TIM e sul quantum del danno eventualmente subito da Eutelia e Irideos a causa delle stesse. Il 15
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
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impegni e garanzie
217
novembre 2022 si è tenuto il giuramento del CTU. L’udienza per l’esame della CTU, originariamente fissata per
il 18 ottobre 2023, è stata rinviata al 7 febbraio 2024. A seguito dell’istanza di proroga del termine per il
deposito dell’elaborato finale da parte del CTU, il Giudice ha ulteriormente rinviato la data di udienza per
l’esame della CTU al 22 maggio 2024.
Procedimento Antitrust A514
Nel mese di giugno 2017 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento
A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 del
“Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”. Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune
segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e
Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e
dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l’AGCM ha ipotizzato che TIM
abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o
rendere meno remunerativo l’ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi
preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali
volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.
A seguito dell’avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un’ispezione da parte dei
funzionari dell’Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva
nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità
dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l’oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori
condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all’ingrosso a
banda larga e ultralarga, e l’utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori
alternativi.
In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente
dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di
sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market
test nei mesi di agosto e settembre.
Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la
proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l’AGCM
ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni
sollevate.
In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento
(inizialmente fissato al 31 maggio 2019).
Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre
2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma
sostanzialmente l’impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento. 
Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e
per l’audizione finale al 25 settembre 2019.
Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento
fissandolo al 28 febbraio 2020.
Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell’istruttoria: AGCM ha deliberato la
sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia
anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in
infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l’illecito anticoncorrenziale è pari a
116.099.937,60 euro.
Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del
provvedimento finale.
La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del
28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto
appello al Consiglio di Stato.
Nell’agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.
La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell’udienza il Consiglio di Stato
ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su tre quesiti in ordine alla redditività dell’investimento nelle
zone bianche. Il giorno 11 ottobre 2023 si è regolarmente svolto il giuramento dei CTU in Consiglio di Stato che
hanno chiesto una proroga dei termini di conclusione. Secondo i nuovi termini concessi dal Consiglio di Stato, la
CTU dovrebbe concludersi entro il mese di maggio 2024, con il deposito della relazione finale.
La trattazione della causa è fissata per l’udienza pubblica del 16 maggio 2024.
Open Fiber
Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano,
avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di
posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i)
investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le
gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all’ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul
mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all’AGCom, in sede di approvazione di un'offerta
wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di
accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF.
Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e
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impegni e garanzie
218
patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato
il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open
Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno
asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi. Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l’udienza per
l’ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023
il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all’udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle
conclusioni.
Irideos
Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una
richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate
dall’AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514 (azione c.d. follow on). La richiesta
risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere
da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all’ingrosso
alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al
dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le
argomentazioni di controparte. All’udienza del 1° giugno 2022, il giudice istruttore ha (i) assegnato alle parti i
termini per il deposito delle memorie istruttorie con decorrenza dal 15 febbraio 2023 e (ii) rinviato la causa
all’udienza del 7 giugno 2023. L’udienza per l’assunzione dei mezzi di prova è stata fissata al 5 ottobre 2023. Il
Giudice, preso atto della richiesta di rinvio di Irideos, motivato dalla pendenza del giudizio sul Provvedimento
A514 dinanzi al Consiglio di Stato, ha rinviato le parti all’udienza del 10 ottobre 2024.
Eutelia e Voiceplus
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l’accertamento di asseriti atti di abuso di posizione
dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull’offerta al pubblico di servizi resi
tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo
complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L’azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d’Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni
comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le
Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori,
l’incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d’Appello di Milano ha accolto le
eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione
straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L’udienza di
prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle
controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre
2015, ha dichiarato l’interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.
Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha
rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese
legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado.
TIM si è costituita in appello chiedendo l’integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5
agosto 2019, l’appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato. Nel mese di dicembre 2019
Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello.
TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata. L’udienza in Camera di
Consiglio è fissata per il 16 febbraio 2023. All’udienza del 16 febbraio 2023, su istanza delle ricorrenti, è stata
disposta la discussione in pubblica udienza, la cui data non è stata ancora fissata.
Fatturazione a 28 giorni
Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia,
prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia
mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A
febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata
impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la
sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e
Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) in merito alla
sussistenza in capo all’Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e
dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il
giudizio. L’8 giugno 2023 è stata pubblicata la decisione della Corte di Giustizia UE secondo cui non è contraria
al diritto dell’Unione la normativa italiana che attribuisce all’AGCom il potere di imporre agli operatori di servizi
di telefonia fissa e convergenti una periodicità di rinnovo e fatturazione di tali offerte mensile o plurimensile.
Dopo la riassunzione del giudizio al Consiglio di Stato TIM a dicembre 2023 ha chiesto l’improcedibilità del
proprio appello per sopravvenuta carenza di interesse. In data 18 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha
dichiarato l’estinzione del diritto.
AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM
una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con
cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di
giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a
causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella
parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il
ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa,
la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un
numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione
quadrisettimanale.
Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCom, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui
prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione
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impegni e garanzie
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con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida
sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.
A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli
operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per
effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative
alternative, previa comunicazione all’AGCom. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.
Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria
amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS ed ha confermato l’obbligo di
restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018, la pubblicazione delle motivazioni
della sentenza è invece avvenuta il 10 maggio 2019. TIM ha impugnato la sentenza innanzi al Consiglio di
Stato.
Con sentenza del 2 gennaio 2024, n. 39, il Consiglio di Stato, uniformandosi a quanto già deciso negli appelli
proposti dagli altri operatori, ha respinto l’appello principale di TIM, confermando la legittimità dei
provvedimenti adottati da AGCom; con la medesima decisione il giudice amministrativo d’appello ha respinto
anche il gravame incidentale dell’AGcom volto a ottenere il ripristino della sanzione originariamente irrogata a
TIM pari a 1.160.000 euro ed annullata dal TAR Lazio. 
Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC)
per inottemperanza all’ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete
fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la
delibera n. 75/20/CONS l’Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l’inottemperanza di TIM alle
delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da
TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020. Si attende la fissazione dell’udienza di discussione.
Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell’ambito del giudizio di
merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28
giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l’ordinanza del 4 giugno 2018, adottata
dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le
misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto
della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018,
estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad
una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/
CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di
sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell’11 gennaio 2022 la Corte d’Appello di Milano ha
accolto parzialmente l’istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all’ordine di inviare una
raccomandata a tutti clienti cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della
possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra.  Con sentenza
pubblicata il 9 dicembre 2022 la Corte d’Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo
grado. TIM ha notificato in data 12 gennaio 2023 il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione e il 16 gennaio 2023
ha depositato anche il ricorso ex art. 373 c.p.c. dinanzi alla Corte di Appello di Milano, chiedendo la sospensione
dell’esecuzione della sentenza fino all’esito del giudizio pendente innanzi alla Corte di Cassazione.
Con ordinanza del 14 febbraio 2023, la Corte d’Appello di Milano, in parziale accoglimento dell’istanza di TIM, ha
disposto la sospensione della sentenza in relazione all’ordine di inviare le raccomandate agli ex clienti in attesa
della decisione della Suprema Corte. Con Ordinanza pubblicata il 15 febbraio 2024 la Corte di Cassazione ha
respinto il ricorso di TIM.
Procedimento Antitrust I820
In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM,
Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell’Associazione di categoria Asstel per verificare l’ipotesi della sussistenza di
un’intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le
rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l’art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si
sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell’obbligo introdotto dall’articolo 19 quinquiesdecies del
D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione
elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi
fissi e mobili.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori
coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l’attuazione
dell’intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione
del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria
strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell’11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura
cautelare.
Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l’annullamento di tale provvedimento.
Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell’istruttoria, con il quale AGCM ha
deliberato la sussistenza dell’intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti
all’intesa l’associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all’intesa anticoncorrenziale è
pari a 114.398.325,00 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.
Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM,
annullando i provvedimenti assunti dall’AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell’intesa e
all’irrogazione della sanzione.
In data 11 settembre 2021 l’AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l’annullamento della
sentenza del TAR.
Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR Lazio confermando la
validità del provvedimento AGCM sul caso I820, rimandando all’Autorità per la rideterminazione della sanzione
a seguito della riduzione della durata dell’infrazione.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
220
In considerazione delle statuizioni del Consiglio di Stato sul quantum della sanzione, con istanza del 28 agosto
2023, TIM ha chiesto all’AGCM che la rideterminazione della sanzione avvenisse nel pieno contradditorio tra le
parti nell’ambito di un apposito procedimento istruttorio.
Con provvedimento del 26 settembre 2023, notificato alla Società il 3 ottobre 2023, l’AGCM ha comunicato a
TIM di aver quantificato l’ammenda in 100.670.526,00 euro, ritenendo di non avere margini discrezionali nella
esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato. TIM in data 12 ottobre 2023 ha presentato ricorso per
revocazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato ed in data 13 ottobre 2023 ha presentato ricorso avanti
al TAR Lazio per l’annullamento del provvedimento di rideterminazione della sanzione, con richiesta di
sospensione in via cautelare che è stata respinta con ordinanza del 9 novembre 2023. Per entrambi i giudizi
siamo in attesa della fissazione dell’udienza di merito.
Con comunicazione del 6 dicembre 2023, l’Autorità ha sollecitato a TIM il pagamento della sanzione di
100.670.526,00 euro maggiorata degli interessi legali maturati dal 3 novembre 2023 fino al giorno di effettivo
pagamento pari a 5.535.913,60 euro.
Con comunicazione del 12 dicembre 2023, TIM ha contestato la debenza di tali interessi per assenza dei
presupposti della liquidità ed esigibilità richiesti dall’art. 1282 c.c., nonché un errore nell’individuazione del dies
a quo per il calcolo.
L’Ufficio Bilancio dell’Autorità ha risposto il 2 febbraio 2024, riconoscendo un errore nel calcolo degli interessi
legali che sono stati dunque rideterminati nella misura di 4.121.837,47 euro, ma ribadendo che gli stessi sono
dovuti.
TIM ha deciso di presentare ricorso al TAR Lazio avverso la comunicazione dell’Ufficio Bilancio per contestare
sia l’errore nel calcolo degli interessi dovuti sia un difetto di competenza dell’Ufficio Bilancio.
Procedimento Antitrust I850
Con decisione del 15 dicembre 2020 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato
un’istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop
S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l’esistenza di eventuali violazioni dell’articolo 101 del
TFUE relativa all’offerta di coinvestimento.
Più precisamente l’istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e
gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla
concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento
delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.
Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni
concorrenziali oggetto dell’istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l’irrogazione di
alcuna sanzione.
Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la
pubblicazione sul sito internet dell’Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market
test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad
AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il
31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.
E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l’approvazione degli impegni in
quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell’istruttoria.
Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima
relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.
L’11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d’atto delle misure illustrate nell’ambito della relazione
suddetta.
Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni
assunti.
Il 30 gennaio 2024 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sullo stato di attuazione degli impegni
assunti.
Con ricorso notificato ad aprile 2022 Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio, previo richiesta di adozione
di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo
obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali
individuati con il provvedimento di avvio dell’istruttoria.
Ad esito dell’udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 
26 gennaio 2023. All’udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del
14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha
impugnato la sentenza del TAR al Consiglio di Stato.
Procedimento Antitrust I857
Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un’istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della
concorrenza relativamente all’accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A
di calcio nel triennio 2021-2024.
L’istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che
riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di
telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche
proprie.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 25
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impegni e garanzie
221
L’Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l’eventuale adozione di misure
cautelari.
Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le
modifiche all’accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che
durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.
Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del
servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet
diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l’accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN
una piena libertà nell’applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo
sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle
partite in caso di problemi di connessione.
TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico
derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.
Il 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni
concorrenziali oggetto dell’istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l’accertamento di
alcuna infrazione e quindi senza l’irrogazione di sanzione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta
di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali
da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell’istruttoria in questione.
Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.
Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM
e DAZN viene fissato al 7 marzo 2022.
Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso
dell’audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell’audizione – che il
Collegio, in un’adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche “accessorie” al fine
dell’approvazione degli impegni presentati.
TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di
osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23
marzo 2022.
In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all’Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al
fine dell’approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e
dell’equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il
modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all’Autorità l’avvio di negoziazioni con DAZN
aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il
principale oggetto dell’attività istruttoria dell’Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM
richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e
il nuovo termine fissato al 23 aprile 2022.
Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e
rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un’ulteriore proroga. Il nuovo termine
veniva fissato al 9 maggio 2022.
Il 9 maggio 2022 TIM informava l’Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare
all’esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal
Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a
fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione
dell’impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.
Il 7 giugno 2022 l’Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente
sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di
avvio dell’istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel
provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le
criticità concorrenziali" evidenziate dall’Autorità.
Sempre il 7 giugno 2022 l’Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al
31 marzo 2023.
Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l’Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in
forza del quale quest’ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando
il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.
Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).
AGCM ritiene che l’accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti
anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).
Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio
2023.
TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo 2023 mentre l’audizione finale presso l’Autorità si è
tenuta il 4 aprile 2023.
Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30
giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie
presentate.
Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un’intesa restrittiva
della concorrenza in violazione dell’articolo 101 TFUE.
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impegni e garanzie
222
Tuttavia, l’intesa, con particolare riferimento all’esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi
effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento
istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.
Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell’avvio della prima stagione calcistica del
triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell’intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e
DAZN hanno interrotto l’applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie.
L’originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell’ agosto 2022, nel quale veniva
meno del tutto l’esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza
dell’esclusiva di distribuzione.
Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una
sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.
Il 20 settembre 2023 TIM ha pagato la sanzione con riserva in considerazione del ricorso avverso il
provvedimento di soccombenza che la Società ha presentato al TAR del Lazio. L’udienza pubblica per la
discussione del ricorso si è tenuta il 21 febbraio 2024 e si è in attesa della decisione del TAR.
Procedimento Antitrust A556
In data 30 novembre 2022 AGCM ha avviato un procedimento nei confronti di TIM al fine di verificare la
sussistenza di un abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 3 della legge n. 287/90.
Il procedimento trae origine da una denuncia di Fastweb concernente il rifiuto di TIM di concedere a Fastweb le
proprie mappe di copertura del segnale radiomobile richieste al fine di partecipare alla “Gara a procedura
aperta per l'appalto di servizi di Telefonia Mobile per le Pubbliche Amministrazioni - Edizione 9 - ID Sigef
2452" (Gara Consip TM9).
L’Autorità ha avviato contestualmente anche un sub-procedimento cautelare, ai sensi dell’articolo 14-bis della
Legge n. 287/1990, volto a verificare l’esistenza dei presupposti per l’adozione di misure cautelari a tutela della
concorrenza.
Il 20 dicembre 2022 l’Autorità ha deliberato che non sussistono i presupposti per l’adozione di misure cautelari,
ai sensi dell’art. 14-bis della legge n. 287/90 ed ha quindi chiuso il sub-procedimento cautelare succitato
respingendo l’istanza di Fastweb.
Il 7 settembre 2023 AGCM ha trasmesso a TIM la comunicazione delle risultanze istruttorie relativa al
procedimento principale in oggetto.
AGCM ha preso atto che non sono emerse evidenze o fatti sufficienti a confermare la sussistenza di un abuso
di posizione dominante in capo a TIM. Di conseguenza, AGCM ha ritenuto di non formulare addebiti nei
confronti della società.
Il 28 novembre 2023 AGCM ha deliberato che non vi sono elementi sufficienti per accertare un abuso di
posizione dominante ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 287/1990 da parte di TIM.
Conseguentemente a TIM non è stata comminata alcuna sanzione pecuniaria.
Procedimento Antitrust PS 12304 “Fatturazione post recesso”
Il 28 aprile 2022 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette contestando
presunte indebite fatturazioni successive alla richiesta di cessazione della linea, incluse le casistiche di
passaggio ad altro operatore, con riferimento alla telefonia fissa e mobile.
Seppur convinta della diligenza della propria condotta, TIM ha previsto di dare attuazione ad una serie di
misure per rendere ancora più efficienti e trasparenti per il cliente le procedure relative alla cessazione del
rapporto contrattuale e, quindi, della relativa fatturazione.
Il 31 marzo 2023 l’Autorità ha deliberato la conclusione del procedimento irrogando una sanzione di 200 mila
euro, in quanto le azioni rimediali messe in campo da TIM sono state valutate positivamente nella
quantificazione della sanzione. Procedimenti analoghi sono stati conclusi dall’Autorità nei confronti dei
principali operatori di comunicazione.
Servizio Universale
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello proposto da AGCom
e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il
periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone
annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che
includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La
sentenza, in sostanza, afferma che l’Autorità non ha dimostrato quel certo grado di “sostituibilità” tra telefonia
fissa e mobile propedeutica all’inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del
servizio universale, ciò che comporta per l’AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha
presentato istanza di rinnovazione all’AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato
(la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).
Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello
Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale
ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la
somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle
modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi
ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l’ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di
annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di
euro già versati al MISE a titolo di contributo.
Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l’ottemperanza proposti da Vodafone
affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l’obbligo in capo all’Autorità di rinnovare i procedimenti
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impegni e garanzie
223
con particolare riguardo alla determinazione dell’entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro
sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell’ottobre
del 2019 ha accolto l’appello di Vodafone affermando l’obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a
TIM.
Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell’istruttoria relativa alla
iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo.
Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con
la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera
è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e
Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con
sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il
TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l’esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il
solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCom per l’analisi di iniquità
seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCom e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato
la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All’esito
dell’udienza del 4 aprile 2023 il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile 2023 il CdS ha
emanato un’ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni
pregiudiziali.
Contenzioso per “Conguagli su canoni di concessione” per gli anni
1994-1998
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle
Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un
importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di
conguaglio sul canone per l’esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a
fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All’esito del giudizio,
con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio
secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti
riferiti all’annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore. Poiché il MISE non ha dato seguito
alle sollecitazioni di TIM finalizzate ad ottenere l’ottemperanza alla sentenza, TIM ha proposto un ulteriore
ricorso al Consiglio di Stato per mancata esecuzione del giudicato, ma con sentenza datata aprile 2022 la
domanda di ottemperanza proposta da TIM è stata respinta. Avverso tale sentenza TIM ha presentato ricorso
per revocazione al Consiglio di Stato, che con sentenza 3318/2023 è stato dichiarato inammissibile.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche
i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni
1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto
ricorso al Consiglio di Stato. Con sentenza pubblicata ad aprile 2022 il Consiglio di Stato ha ribadito i principi già
fissati per l’esercizio 1994, e cioè che i crediti divenuti irrecuperabili per causa non imputabile al gestore,
correttamente gestiti a livello contabile, bilancistico e fiscale, potevano essere dedotti dalla base imponibile per
il calcolo del canone concessorio.
Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del
dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla
corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali
nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente
dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).
Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l’altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile
contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l’obbligo di
pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di
telecomunicazioni, nonostante l’intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte
di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso
non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l’esercizio 1998 l’obbligo imposto a un’impresa di
telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione
del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all’attuazione
del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l’altro, affermato che il Consiglio di
Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di
un’autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il
diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell’UE, quale interpretato dalla Corte nella sua
sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del
canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato
improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza
del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della
Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l’illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della Pubblica
Amministrazione di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha
impugnato la sentenza del TAR Lazio al Consiglio di Stato.
Poste
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni ’90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM)
avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell’ambito di una serie di contratti di
fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito
parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d’appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d’Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite
creditorie a favore di TIM, un’altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti
controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58
milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta
decisione.
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impegni e garanzie
224
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di
Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere
nell’ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato
riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d’Appello di Roma. Con sentenza n. 563 del 25 gennaio 2019, la
Corte d’Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d’appello sfavorevole alla Società,
ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del
corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione. Tale pronuncia è stata impugnata da Poste
con ricorso innanzi alla Corte di Cassazione, notificato in data 31 luglio 2019, al quale TIM si è opposta con
relativo controricorso. L’udienza in camera di consiglio è stata fissata in data 21 dicembre 2023. Con Ordinanza
del 29 febbraio 2024 la Suprema Corte ha dichiarato improcedibile il ricorso di Poste, ponendo fine al
contenzioso e condannando la stessa al pagamento in favore di TIM delle spese di giudizio e delle sanzioni
previste dall’art. 96 c.p.c. 3° e 4° comma.
Fallimento Elinet S.p.A.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A.
(allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma
ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa
risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto
svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull’attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore
alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante
la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la
piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e
coordinamento. Le curatele fallimentari Elinet S.p.A. e Elitel Telecom S.p.A. hanno proposto ricorso per
Cassazione nel mese di gennaio 2020 per ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado. La
curatela del fallimento Elitel S.r.l. non ha proposto ricorso per Cassazione e quindi la pretesa risarcitoria
complessiva si è ridotta a complessivi 244 milioni di euro. TIM ha notificato controricorso chiedendo la
conferma della sentenza impugnata.
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Fallimento Elinet e del Fallimento Elitel
Telecom, condannando i due fallimenti, in solido tra di loro, alla rifusione in favore di TIM delle spese di lite del
grado. La vicenda deve quindi essere considerata definitivamente chiusa.
Brasile - arbitrato Opportunity
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la
notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni
asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione
di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi
al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l’udienza di discussione, a seguito della
quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del
deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha
respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali,
per gli esperti e amministrative (il “Lodo 2016”).
Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2016 dinanzi alla Corte d’Appello di
Parigi.
Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di
Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso Lodo 2016 depositata dal gruppo
Opportunity, al fine di ottenere l’emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale
Arbitrale.
Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di
fronte alla Corte d’Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al
Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso Lodo 2016. A novembre 2018, la Corte d’ Appello di Parigi ha sospeso il
procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.
Relativamente al procedimento di revisione del Lodo 2016, ad ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l’udienza di
discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione
presentata dal gruppo Opportunity (il “Lodo 2020”). A dicembre 2020, il gruppo Opportunity ha presentato
appello contro il Lodo 2020 dinanzi alla Corte d’Appello di Parigi. A maggio 2021, il gruppo Opportunity ha
chiesto alla Corte d’Appello di Parigi la riassunzione del procedimento iniziato contro il Lodo 2016. 
Successivamente, il gruppo Opportunity, TIM e Telecom Italia Finance hanno depositato le proprie memorie nei
due procedimenti pendenti dinanzi la Corte d’Appello di Parigi, rispettivamente contro il Lodo 2016 e contro il
Lodo 2020. In data 8 gennaio 2024 si è tenuta, di fronte alla Corte d’Appello di Parigi, l’udienza di discussione
per entrambi i procedimenti di appello. Si è in attesa di decisione per entrambi i procedimenti.
Iliad (winback)
Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al
Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile,
asseritamente volte ad ostacolarne l’ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia,
avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.
TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A. sia proponendo a
sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell’art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste
in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni.
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impegni e garanzie
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Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di
euro e successivamente a 292,8 milioni di euro
Il giudizio si è chiuso con sentenza del 25 settembre 2023 senza riconoscimento di danno in favore di Iliad, la
domanda riconvenzionale di TIM è stata dichiarata inammissibile.
Con atto di citazione in appello notificata il 15 dicembre 2023 Iliad ha chiesto la parziale riforma della sentenza
di primo grado chiedendo tra le altre cose la condanna di TIM all’integrale risarcimento del danno patrimoniale
e non patrimoniale subito da Iliad, per un importo non inferiore a 292,8 milioni di euro.
Iliad (vincoli di durata e costi di recesso)
Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di
Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali
ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta
di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.
La causa è stata rinviata  per la precisazione delle conclusioni all’udienza del 28 maggio 2024.
Fastweb (migrazione ATM Ethernet)
Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano,
chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla
tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è
suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di
migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che TIM ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i
benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12 aprile 2016, e (b)
ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle Offerte
di Riferimento vigenti ratione temporis; (c) per l’effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a
corrispondere a TIM l’importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore,
accertato in corso di causa).
Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante
e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella
realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I.,
avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo
dell’inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione
specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il Presidente
di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L’udienza di prima
comparizione si è svolta il 14 dicembre 2022. L'udienza per l’eventuale ammissione delle istanze istruttorie è
stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la
quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di TIM, portandola a circa
101,1 milioni di euro (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all’accoglimento della domanda principale di TIM).
All’udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato. A scioglimento della riserva il G.I. ha disposto la CTU e
fissato l’udienza di conferimento dell’incarico e giuramento del (o dei) CTU per il 21 novembre 2023. L’udienza
per l’esame della CTU è fissata al 17 settembre 2024.
Iliad (INWIT)
Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture
Wireless Italiane S.p.A. (“INWIT”) dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l’asserita illiceità delle condotte
di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai
propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per
l’effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al
risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L’udienza di
prima comparizione si è svolta il 5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull’eccezione di nullità dell’atto di
citazione sollevata da TIM. L’udienza di prima comparizione è stata differita all’11 ottobre 2023 a seguito
dell’accoglimento dell’eccezione di nullità dell’atto di citazione sollevata da TIM. All’udienza il Giudice ha fissato
tre date per lo scambio di memorie tra le parti: 10 novembre 2023, 11 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024.
L’udienza per la discussione sugli eventuali mezzi istruttori è fissata al 6 marzo 2024.
b) Altre informazioni
Telefonia mobile - procedimenti penali
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale
risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per
i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d’accusa, da quattordici dipendenti del c.d. “canale
etnico”, in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa
e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel
procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria
difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l’archiviazione della propria posizione e
l’iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura
della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell’udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre
2013, sono state depositate le conclusioni nell’interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale
estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All’esito dell’udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell’Udienza Preliminare ha disposto il
rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione
con riti alternativi, ritenendo necessario “il vaglio dibattimentale”. Ad aprile 2016, all’esito dell’istruttoria
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Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
226
dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila
euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta
di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull’assunto che TIM abbia
comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole
ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese
di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste.
Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.
La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. “per
saltum”. A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la
trasmissione degli atti alla Corte d’Appello di Milano.
Il relativo procedimento, si è concluso ad ottobre 2022: la Corte d’Appello milanese ha confermato l’esito della
sentenza impugnata, ribadendo l’assoluzione di Telecom Italia e disattendendo le richieste di condanna della
Procura Generale nei confronti della Società. La Procura Generale, tuttavia, ha proposto nuovamente ricorso in
Cassazione, questa volta avverso la sentenza della Corte d'Appello di Milano.
A settembre 2023, la Corte di Cassazione ha definitivamente pronunciato sentenza di rigetto del ricorso
proposto dalla Procura Generale di Milano, avverso la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte
d’Appello.
La Corte di Cassazione, in particolare, ha rilevato l’inammissibilità dei motivi presentati dalla Procura Generale,
statuendo in tal modo la definitività della sentenza di assoluzione di Telecom dall’imputazione ai sensi del
d.lgs. n. 231/2001.
Contenzioso canone di concessione per l’anno 1998
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno
causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d’appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in
violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l’azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che
riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti
dall’ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro
rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla
restituzione del canone di concessione per l’anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143
milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e
vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la
Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di
telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l’obbligo di pagamento del canone
a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l’intervenuto processo di liberalizzazione. La
Società ha poi proposto, nell’ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento
per fatto illecito ai sensi dell’art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro,
oltre interessi legali e rivalutazione. L’Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda
riconvenzionale per pari importo. L’azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del
Tribunale, il quale ha dichiarato l’inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per
manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata
in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza
di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.
TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle
conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l’udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019.
Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha
apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l’udienza di precisazione delle conclusioni (da cui
decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali
rinvii è seguito l’ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.
Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:
sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma
appellata da TIM) a giudicare dell’azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di
vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità
dell’azione ai sensi dell’art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della
Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di
Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano – e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai
sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale
sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in
C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l’anno 1998, e
pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario
(anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in
C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio
2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l’anno 1998 – si è pronunciata la Corte di
Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del
Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda
restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all’anno 1998) per il medesimo titolo in
separato giudizio.
In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudice
amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il
giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la
richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è
concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla
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Gruppo TIM
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Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
227
società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza
di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate
sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi
reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).
La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano
contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del
processo, ai sensi del comma 2 dell’articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell’articolo 6 della
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l’anno
del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui
aggiungere gli interessi da tale data; (iii) il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una
sentenza di appello (il cui avvio è dell’anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii);
(iv) la circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due
sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina
comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).
Nell’ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che
in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione
della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l’ennesimo rinvio della causa,
che – come noto - ha ad oggetto l’inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto,
dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-
Giudice. Con provvedimento dell’8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in
materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l’istanza di anticipazione, fissando l’udienza al 30 novembre
2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse
conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha
dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della
Corte d’Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31
marzo 2022, il Collegio ha fissato l’udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio
ha rinviato la causa all’udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale. A seguito di istanza dell'avvocato
dello Stato la causa è stata differita all'udienza del 9 marzo 2023 e risulta trattenuta in decisione. All’udienza
del 13 dicembre 2023, il Collegio ha concesso alle parti termine per le comparse conclusionali e le relative
repliche.
TIM S.A. - Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8
Nel marzo 2020, TIM S.A., società brasiliana controllata del Gruppo TIM, ha concluso le trattative con la banca
C6 e, nell'aprile 2020, ha lanciato offerte esclusive per i clienti TIM che hanno aperto conti bancari C6 e
utilizzato i loro servizi. Come compenso per questo contratto, TIM S.A. riceve una commissione per ogni conto
attivato e l'opzione di ottenere una partecipazione nella banca al raggiungimento di determinati obiettivi legati
al numero di conti attivi.
Il numero di azioni ottenute per ogni obiettivo raggiunto varia per tutta la durata del contratto, con percentuali
iniziali più vantaggiose per TIM legate al maggiore effort richiesto per l'avvio di una nuova azienda digitale.
Nonostante il successo del progetto, nel 2021 le divergenze tra i partner hanno portato all'avvio di una
procedura arbitrale.
La Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8 è stata depositata presso il Centro di Arbitrato e Mediazione della
Camera di Commercio Brasile-Canada, da TIM S.A. contro Banco C6 S.A., Carbon Holding Financeira S.A. e
Carbon Holding S.A. attraverso la quale verrà discussa l'interpretazione di alcune clausole dei contratti che
regolano la partnership. In caso di perdita, la partnership potrà essere sciolta.
In data 1° febbraio 2021 TIM S.A. aveva comunicato di aver ottenuto, nell'ambito di tale partnership, il diritto di
esercitare un Bonus di Sottoscrizione pari a una partecipazione indiretta di circa l'1,44% del capitale sociale di
Banco C6 S.A. a seguito del raggiungimento, nel dicembre 2020, del 1° livello di obiettivi concordati e che
sarebbe stato esercitato nel momento in cui il management della Società lo avesse ritenuto opportuno. È
importante sottolineare che il citato bonus di sottoscrizione attribuisce a TIM S.A., ove esercitato, una posizione
di minoranza senza una posizione di controllo o di influenza significativa nella gestione di Banco C6 S.A..
Successivamente, la Società ha esercitato l'opzione per l’acquisto e la conversione delle azioni C6, che
rappresentano l'1,44% del capitale sociale, pari a 163 milioni di reais.
TIM S.A. - Procedimento arbitrale connesso all'acquisizione degli asset
di telefonia mobile del gruppo Oi
Il 19 settembre 2022 TIM S.A. ha comunicato che gli Acquirenti (TIM S.A., Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A.)
degli asset di telefonia mobile di Oi Móvel S.A. ("Venditore") hanno individuato delle differenze nei presupposti
e nei criteri di calcolo che, in base ai termini dello Share Purchase Agreement and Other Covenants ("SPA"),
giustificano una proposta di modifica del Prezzo di Chiusura Adjusted (Adjusted Closing Price "ACP") da parte
di TIM S.A. di circa 1,4 miliardi di reais. Oltre alle differenze relative al Prezzo di Chiusura Adjusted, ne sono
state individuate altre relative ai contratti di Cozani (la società in cui è confluita la quota di TIM S.A. delle
attività, diritti e obblighi delle attività di telefonia mobile di Oi Móvel) con società che forniscono servizi di
infrastruttura mobile (affitto di siti/torri), che, secondo i termini dello SPA, danno luogo a un indennizzo da
parte del Venditore a favore di TIM S.A. di circa 231 milioni di reais. A seguito delle differenze riscontrate, TIM
S.A. ha trattenuto un importo pari a 634 milioni di reais (671 milioni di reais al 31 dicembre 2022).
Il 3 ottobre 2022, considerata l'espressa violazione da parte del Venditore dei meccanismi di risoluzione delle
controversie previsti dallo SPA, TIM S.A. ha comunicato che l'unica alternativa possibile per gli Acquirenti era
avviare una procedura arbitrale presso la Camera Arbitrale di Mercato (Câmara de Arbitragem do Mercado) di
B3 S.A. - Brasil, Bolsa, Balcão contro il Venditore per determinare l'ammontare effettivo dell'adeguamento del
Prezzo di Chiusura Adjusted, in accordo con lo SPA.
Il 4 ottobre 2022, TIM S.A. ha accolto con sorpresa le notizie della stampa e il "Material Fact" pubblicato dal
Venditore, secondo cui il 7° Tribunale degli Affari del Distretto Giudiziario di Rio de Janeiro aveva emesso una
decisione preliminare, stabilendo il deposito giudiziale da parte degli Acquirenti di circa 1,53 miliardi di reais - di
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Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
228
cui circa 670 milioni di reais da parte di TIM S.A. - su un conto collegato al processo di riorganizzazione
giudiziaria di Oi, dove sarebbe rimasto fino a una successiva decisione del tribunale arbitrale. Tale deposito è 
stato effettuato su un conto collegato al Tribunale, in attesa dell'insediamento del Tribunale arbitrale.
TIM S.A. ha presentato ricorso contro la decisione e il 17 ottobre 2022 la Corte Superiore di Giustizia, con
sentenza monocratica, ha respinto il ricorso di TIM S.A. e degli altri Acquirenti. Pertanto il 19 ottobre 2022 TIM
S.A. ha versato al 7° Tribunale degli Affari del Distretto Giudiziario di Rio de Janeiro l'importo di 670 milioni di
reais a titolo di garanzia.
In data 4 ottobre 2023 TIM S.A. ha comunicato che il Tribunale Arbitrale ha approvato un accordo stipulato tra
la Società, Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A. ("Acquirenti") e Oi S.A. - Em Recuperação Judicial ("Venditore") per
porre fine alla controversia e alla procedura arbitrale relativa alla rettifica post closing del prezzo di acquisizione
degli asset di telefonia mobile di Oi. Il prezzo finale per la quota di asset di telefonia mobile attribuita a TIM S.A.,
considerando la rettifica post closing negoziata nell'accordo, è stato di 6,68 miliardi di reais, prendendo come
riferimento la data del closing ("Prezzo Finale Rettificato di TIM").
Tenendo conto del Prezzo Finale Rettificato di TIM, TIM S.A. ha pertanto riscattato una quota corrispondente
alla metà dell'importo che era stato depositato in giudizio e successivamente trasferito al Tribunale Arbitrale,
equivalente inizialmente a circa 317 milioni di reais. L'importo del provento, rideterminato alla data del closing,
include l'aggiornamento con la variazione del 100% dell'indice CDI fino al deposito in giudizio, gli interessi e/o
l'aggiornamento monetario applicabili fino alla data del rispettivo rimborso. L'importo rimanente è stato
ritirato dal Venditore come parte del prezzo di acquisto degli asset di telefonia mobile attribuiti a TIM S.A.. A
seguito dell'accordo, tutte le questioni e le controversie pendenti tra TIM S.A. e Oi S.A. in relazione
all'acquisizione degli asset di telefonia mobile sono state risolte.
Altre passività connesse alle cessioni di asset e partecipazioni
Nell’ambito dei contratti di cessione di asset e società il Gruppo TIM ha garantito agli acquirenti, a fronte di
passività derivanti principalmente da problematiche in materia legale, fiscale, previdenziale e giuslavoristica,
indennizzi normalmente commisurati a una percentuale del prezzo di acquisto.
A fronte delle suddette passività potenziali, complessivamente ammontanti a circa 220 milioni di euro, per i soli
casi in cui si è ritenuto probabile un esborso di risorse, risultano accantonati a fondi rischi circa 9 milioni di euro.
Si precisa inoltre che il Gruppo TIM si è impegnato a concedere a fronte della cessione di asset e di
partecipazioni ulteriori indennizzi relativi ad alcune specifiche previsioni contrattuali la cui passività potenziale
non è attualmente determinabile.
c) Impegni e garanzie
Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 132 milioni di euro.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 7.921 milioni di euro, si riferiscono a
fideiussioni prestate da istituti bancari e finanziari a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni
contrattuali.
In particolare, si evidenzia quanto segue:
le garanzie assicurative, complessivamente pari a 2.343 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a
fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche
Amministrazioni ed organismi equiparati;
il Gruppo TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell’applicazione – da parte
di TIM e di alcune società del Gruppo – dell’art.4 della legge 28 giugno 2012 n. 92 e dell’art. 41, comma 5bis,
del D.Lgs. n.148/2015 per l’incentivazione all’esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti;
l’ammontare complessivo delle garanzie emesse è di 1.040 milioni di euro, tra le quali si segnalano 973
milioni di euro per TIM S.p.A. e 67 milioni di euro per società del Gruppo; con riferimento alle garanzie
bancarie rilasciate a favore dell'INPS per cui sono state costituite in pegno attività finanziarie si rimanda
alla Nota 10 "Attività finanziarie (non correnti e correnti)";
TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di Infratel sulle anticipazioni dei contributi PNRR dei Piani
"Italia 1 Giga"(lotti 1 e 5) per un’esposizione complessiva di 208 milioni di euro. Per ulteriori dettagli si
rimanda alla Nota 17 "Indebitamento finanziario netto".
Si ricorda infine, la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74
milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell’istanza di sospensione
cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l’asserita violazione dell’art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21
(Golden Power).
Sono altresì presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 668 milioni di euro.
Le garanzie prestate a fronte di finanziamenti sono illustrate nella Nota 16 "Passività finanziarie (non correnti e
correnti)".
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 25
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni,                   
impegni e garanzie
229
NOTA 26
RICAVI
Aumentano, rispetto al 2022, di 508 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Vendite prodotti
1.343
1.188
Prestazioni e servizi
14.953
14.600
Totale
16.296
15.788
I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a
1.168 milioni di euro (1.205 milioni di euro nel 2022), ricomprese nei “Costi per prestazioni di servizi”.
I ricavi da servizi del 2023 comprendono ricavi da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela Retail
per 7.871 milioni di euro e per altri operatori Wholesale per 2.695 milioni di euro.
Per quanto concerne l’analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota “Informativa per
settore operativo”.
NOTA 27
ALTRI PROVENTI OPERATIVI
Si riducono, rispetto al 2022, di 7 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici
37
39
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi
17
13
Contributi in conto impianti e in conto esercizio
44
38
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze
38
37
Revisioni di stima e altre rettifiche
51
68
Proventi per attività di formazione agevolata
5
1
Altri
14
17
Totale
206
213
NOTA 28
ACQUISTI DI MATERIE E SERVIZI
Aumentano, rispetto al 2022, di 279 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Acquisti di materie prime e merci
(a)
1.158
1.164
Costi per prestazioni di servizi:
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori
1.168
1.205
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni
127
130
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali
1.453
1.263
Spese di pubblicità e promozione
237
235
Consulenze e prestazioni professionali
229
311
Consumi energetici
537
507
Spese di manutenzione
532
518
Costi per altri servizi in outsourcing
407
406
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela
32
37
Altre spese per servizi
703
665
(b)
5.425
5.277
Costi per godimento di beni di terzi:
Affitti e locazioni
85
83
Canoni per locazioni di circuiti
188
189
Altri costi per godimento beni di terzi
662
526
(c)
935
798
Totale
(a+b+c)
7.518
7.239
Nell’esercizio 2023 i costi per godimento beni di terzi includono canoni di locazione relativi a contratti di breve
durata o di modesto valore per circa 10 milioni di euro (circa 12 milioni di euro nell’esercizio 2022).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 26
Ricavi
230
NOTA 29
COSTI DEL PERSONALE
Si riducono, rispetto al 2022, di 193 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Costi ordinari del personale
 
Salari e stipendi
1.732
1.812
Oneri sociali
627
658
Altri costi connessi al personale dipendente
162
153
(a)
2.521
2.623
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
1
1
Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati
6
222
Oneri di ristrutturazione aziendale
456
329
Altri
3
5
(c)
465
556
Totale
(a+b+c)
2.987
3.180
I costi del personale si riferiscono, in prevalenza, alla Business Unit Domestic per 2.648 milioni di euro (2.868
milioni di euro nel 2022) e alla Business Unit Brasile per 338 milioni di euro (311 milioni di euro nel 2022).
Gli "oneri per esodi agevolati" e gli “oneri di ristrutturazione aziendale” ammontano complessivamente a 462
milioni di euro (551 milioni di euro nel 2022) e sono correlati principalmente alle uscite di personale, previste
anche in base all’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92, come da accordi siglati nel corso
dell'esercizio con le Organizzazioni Sindacali e riferiti interamente a società italiane della Business Unit
Domestic.
La consistenza media retribuita dei dipendenti, comprensiva del personale con contratto di lavoro
somministrato, è nel 2023 di 43.145 unità (45.912 unità nel 2022). La ripartizione per categorie è la seguente:
(numero unità)
2023
2022
Dirigenti
554
589
Quadri
3.804
4.090
Impiegati
38.669
41.059
Operai
87
159
Organico a payroll
43.114
45.897
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato
31
15
Consistenza media retribuita totale
43.145
45.912
Il personale in servizio al 31 dicembre 2023, comprensivo del personale con contratto di lavoro somministrato, è
di 47.180 unità (50.392 unità al 31 dicembre 2022) con un decremento di 3.212 unità.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 29
Costi del personale
231
NOTA 30
ALTRI COSTI OPERATIVI
Aumentano, rispetto al 2022, di 56 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti
233
236
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri
88
129
Contributi e canoni per l’esercizio di attività di telecomunicazioni
241
243
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse
109
104
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative
32
25
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages
12
13
Altri oneri
157
66
Totale
872
816
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari
233
236
La componente non ricorrente dell'esercizio 2023 ammonta a 134 milioni di euro (77 milioni di euro
nell'esercizio 2022) ed è relativa principalmente a sanzioni di carattere regolatorio ed accantonamenti per
contratti onerosi.
Per ulteriori dettagli sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
NOTA 31
ATTIVITA' REALIZZATE INTERNAMENTE
Diminuiscono, rispetto al 2022, di 21 milioni di euro e sono così composte:
(milioni di euro)
2023
2022
Attività immateriali a vita utile definita
230
244
Attività materiali
308
315
Totale
538
559
Si riferiscono principalmente a capitalizzazioni di costi del lavoro riguardanti attività di progettazione,
realizzazione e collaudo di infrastrutture ed impianti di rete nonché attività di sviluppo software e sviluppo di
soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 30
Altri costi operativi
232
NOTA 32
AMMORTAMENTI
Si incrementano, rispetto al 2022, di 86 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
1.045
1.069
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
485
442
Altre attività immateriali
10
6
(a)
1.540
1.517
Ammortamento delle attività materiali di proprietà
Fabbricati civili e industriali
37
37
Impianti e macchinari
2.162
2.145
Attrezzature industriali e commerciali
7
8
Altri beni
155
158
(b)
2.361
2.348
Ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi
Immobili
440
398
Impianti e macchinari
483
474
Altri beni materiali
35
38
Attività immateriali
4
2
(c)
962
912
Totale
(a+b+c)
4.863
4.777
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note “Attività immateriali a vita utile definita”, “Attività materiali” e “Diritti
d’uso su beni di terzi”.
Per quanto concerne l’analisi degli ammortamenti per settore/area geografica, si rimanda alla Nota 39
“Informativa per settore operativo”.
NOTA 33
PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO
DI ATTIVITA' NON CORRENTI
Sono così composte:
(milioni di euro)
2023
2022
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d’uso su beni di terzi
15
50
(a)
15
50
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti:
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d’uso su beni di terzi
26
14
(b)
26
14
Totale
(a-b)
(11)
36
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 32
Ammortamenti
233
NOTA 34
RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI
ATTIVITA' NON CORRENTI
(milioni di euro)
2023
2022
Ripristini di valore di attività non correnti:
delle attività immateriali
delle attività materiali
(a)
Svalutazioni di attività non correnti:
delle attività immateriali
delle attività materiali
(b)
Totale
(a-b)
Le Svalutazioni nette di attività non correnti sono nulle nell'esercizio 2023.
L’Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore
(impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della
società.
In sede di Bilancio 2023 il Gruppo TIM ha svolto il processo di impairment test sull’Avviamento. Le risultanze di
tale valutazione, effettuata nel rispetto della specifica procedura di cui il Gruppo si è dotato, hanno confermato
i valori dell’Avviamento attribuito alle singole Cash Generating Unit del Gruppo.
Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota 5 “Avviamento”.
NOTA 35
ALTRI PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONI
Sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Dividendi da Altre partecipazioni
2
2
Plusvalenze nette su cessione di partecipazioni in imprese collegate e joint
ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
45
206
Proventi (Oneri) diversi
6
(2)
Totale
53
206
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari
2
2
Il saldo dell'esercizio 2023 accoglie principalmente il provento connesso alla definizione, nell'ottobre 2023, del
Prezzo di Chiusura Adjusted (Adjusted Closing Price) relativo all'acquisizione da parte della società controllata
brasiliana TIM S.A. di parte degli asset di telefonia mobile del gruppo Oi (56 milioni di euro). Più in dettaglio in
data 4 ottobre 2023 TIM S.A. ha comunicato che il Tribunale Arbitrale ha approvato un accordo stipulato tra la
Società, Telefônica Brasil S.A. e Claro S.A. ("Acquirenti") e Oi S.A. - Em Recuperação Judicial ("Venditore") per
porre fine alla controversia e alla procedura arbitrale relativa alla rettifica post closing del prezzo di acquisizione
degli asset di telefonia mobile di Oi. Il prezzo finale per la quota di asset di telefonia mobile attribuita a TIM S.A.,
considerando la rettifica post closing negoziata nell'accordo, è stato di 6,68 miliardi di reais, prendendo come
riferimento la data del closing ("Prezzo Finale Rettificato di TIM").
Tenendo conto del Prezzo Finale Rettificato di TIM, TIM S.A. ha pertanto riscattato una quota corrispondente
alla metà dell'importo che era stato depositato in giudizio e successivamente trasferito al Tribunale Arbitrale,
equivalente inizialmente a circa 317 milioni di reais. L'importo del provento, rideterminato alla data del closing,
include l'aggiornamento con la variazione del 100% dell'indice CDI fino al deposito in giudizio, gli interessi e/o
l'aggiornamento monetario applicabili fino alla data del rispettivo rimborso. L'importo rimanente è stato
ritirato dal Venditore come parte del prezzo di acquisto degli asset di telefonia mobile attribuiti a TIM S.A.. A
seguito dell'accordo, tutte le questioni e le controversie pendenti tra TIM S.A. e Oi S.A. in relazione
all'acquisizione degli asset di telefonia mobile sono state risolte.
Nell'esercizio 2022 il saldo comprendeva principalmente la plusvalenza netta connessa alla cessione del 41%
del capitale sociale della holding Daphne 3, che attualmente detiene una partecipazione del 29,9% in
Infrastrutture Wireless Italiane - INWIT (171 milioni di euro) nonché la plusvalenza netta connessa alla cessione
della partecipazione in Satispay (33 milioni di euro).
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 34
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti
234
NOTA 36
PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI
Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.740 milioni di euro (nel 2022 era negativo per 1.423 milioni
di euro) ed è così composto:
(milioni di euro)
2023
2022
Proventi finanziari
1.095
1.115
Oneri finanziari
(2.835)
(2.538)
Proventi/(Oneri) finanziari netti
(1.740)
(1.423)
In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari
(855)
(766)
Interessi passivi a banche
(379)
(127)
Interessi passivi ad altri
(70)
(51)
Oneri finanziari su passività per leasing
(426)
(377)
(1.730)
(1.321)
Commissioni
(61)
(70)
Altri oneri finanziari(*)
(200)
(200)
(261)
(270)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi
137
122
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
2
3
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti
25
23
Proventi finanziari diversi(*)
50
51
214
199
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.777)
(1.392)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi
(3)
23
Risultato netto da strumenti finanziari derivati
(2)
39
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura
42
(93)
Totale altre componenti gestione finanziaria
(b)
37
(31)
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(a+b)
(1.740)
(1.423)
di cui inseriti tra le informazioni integrative su strumenti finanziari netti
(1.387)
(1.142)
(*) di cui impatto IFRS 9 positivo per 6 milioni di euro nel 2023, nullo nel 2022.
(milioni di euro)
2023
2022
Proventi da adeguamento negativo riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie
valutate al FVTOCI
1
1
Oneri da adeguamento positivo riserva da impairment IFRS 9 su attività finanziarie
valutate al FVTOCI
(1)
(7)
Oneri/Proventi da adeguamento riserva da impairment IFRS 9 su attività finanziarie
valutate al FVTOCI
(6)
Reversal riserva impairment IFRS 9 su attività finanziarie valutate al FVTOCI
6
Riduzioni di valore di attività finanziarie diverse dalle partecipazioni
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota 20 “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 36
Proventi finanziari e Oneri finanziari
235
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi
agli strumenti finanziari derivati:
(milioni di euro)
2023
2022
Utili su cambi
271
360
Perdite su cambi
(274)
(337)
Risultato netto sui cambi
(3)
23
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
2
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
(1)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a)
1
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
461
426
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(370)
(321)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b)
91
105
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura
62
56
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura
(155)
(123)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura
(c)
(93)
(67)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati
(a+b+c)
(2)
39
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value
(d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
3
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
(3)
Adeguamenti netti al fair value
(e)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f)
87
69
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g)
(45)
(162)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura
(f+g)
42
(93)
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Nota 36
Proventi finanziari e Oneri finanziari
236
NOTA 37
UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO
Il risultato dell'esercizio è così analizzabile:
(milioni di euro)
2023
2022
Utile (perdita) dell'esercizio
(1.107)
(2.654)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.441)
(2.925)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
334
271
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile alle Partecipazioni di minoranza
334
271
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 37                                                                                                 
Utile (perdita) dell'esercizio
237
NOTA 38
RISULTATO PER AZIONE
2023
2022
Risultato per azione base
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro)
(1.441)
(2.925)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.250
21.241
Risultato per azione base – Azione ordinaria
(euro)
(0,07)
(0,14)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base – Azione di risparmio
(euro)
(0,07)
(0,14)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro)
(1.441)
(2.925)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.250
21.241
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
(0,07)
(0,14)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
(0,07)
(0,14)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.250
21.241
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2023
2022
Numero medio di azioni ordinarie
15.222.590.778
15.213.524.300
Numero medio di azioni di risparmio
6.027.791.699
6.027.791.699
Totale
21.250.382.477
21.241.315.999
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 38                                                                                                 
Risultato per azione
238
2023
2022
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro)
(1.441)
(2.925)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio
(milioni)
21.259
21.241
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria
(euro)
(0,07)
(0,14)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio
(euro)
(0,07)
(0,14)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro)
(1.441)
(2.925)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.259
21.241
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
(0,07)
(0,14)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
(0,07)
(0,14)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(milioni di euro)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio
(milioni)
21.259
21.241
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute – Azione di risparmio
(euro)
2023
2022
Numero medio di azioni ordinarie (*)
15.231.210.398
15.213.524.300
Numero medio di azioni di risparmio
6.027.791.699
6.027.791.699
Totale
21.259.002.097
21.241.315.999
(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i
quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non), nonché, per l'esercizio 2022, il numero teorico di azioni emettibili a
seguito della conversione del prestito obbligazionario convertibile unsecured equity-linked rimborsato in data 26 marzo 2022. Conseguentemente,
anche l’“Utile (perdita) netto dell'esercizio attribuibile ai Soci della Controllante” e l’“Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
attribuibile ai Soci della Controllante” vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra e al prestito
obbligazionario convertibile (+10 milioni di euro nell'esercizio 2022). Per quanto riguarda l'esercizio 2023 e 2022, tuttavia, tali effetti non sono stati
inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.
Variazioni potenziali future di capitale
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di
incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 31 dicembre 2023:
n. Azioni
massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Long Term Incentive Plan 2020-2022 (emissione gratuita)
8.619.620
Piano di Stock Options 2022-2024
257.763.000
109.292
0,424
Totale
266.382.620
109.292
Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota 16 “Passività finanziarie (non correnti e correnti)” e alla Nota 41
“Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale”.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 38                                                                                                 
Risultato per azione
239
NOTA 39
INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO
a) Informativa per settore operativo
I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto
della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:
Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali
(retail) e altri operatori (wholesale ), le attività del gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in
Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell’ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti
wholesale, le attività della società FiberCop S.p.A. per la fornitura di servizi di accesso passivi della rete
secondaria in rame e fibra, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti 
(prodotti e servizi per l’Information Technology ) e le strutture di supporto al settore Domestic;
Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le
altre società minori non strettamente legate al “core business” del Gruppo TIM.
In considerazione del processo decisionale adottato dal Gruppo TIM, l’informativa per settore è esposta per i dati
economico-patrimoniali operativi.
I risultati economici della gestione finanziaria, le imposte sul reddito dell'esercizio, nonché gli utili (perdite) da
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute sono esposti a livello consolidato.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 39                                                                                                 
Informativa per settore operativo
240
Conto economico separato consolidato per settore operativo
(milioni di euro)
Domestic
Brasile
Altre attività
Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
Ricavi da terzi
11.885
11.826
4.411
3.962
16.296
15.788
Ricavi infragruppo
37
32
1
1
(38)
(33)
Ricavi di settore
11.922
11.858
4.412
3.963
(38)
(33)
16.296
15.788
Altri proventi operativi
190
196
17
17
(1)
206
213
Totale ricavi e proventi operativi
12.112
12.054
4.429
3.980
(39)
(33)
16.502
16.001
Acquisti di materie e servizi
(5.862)
(5.697)
(1.687)
(1.562)
(2)
(7)
33
27
(7.518)
(7.239)
Costi del personale
(2.648)
(2.868)
(338)
(311)
(1)
(1)
(2.987)
(3.180)
di cui: accantonamento TFR
Altri costi operativi
(484)
(444)
(383)
(367)
(5)
(4)
(1)
(872)
(816)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(174)
(226)
(147)
(139)
(321)
(365)
Variazione delle rimanenze
29
16
18
6
47
22
Attività realizzate internamente
430
458
102
93
6
8
538
559
EBITDA
3.577
3.519
2.141
1.839
(8)
(12)
1
5.710
5.347
Ammortamenti
(3.545)
(3.518)
(1.318)
(1.259)
(4.863)
(4.777)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
(22)
23
10
13
1
(11)
36
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
EBIT
10
24
833
593
(8)
(12)
1
1
836
606
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
(12)
35
(17)
(11)
(1)
(29)
23
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
53
206
Proventi finanziari
1.095
1.115
Oneri finanziari
(2.835)
(2.538)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
(880)
(588)
Imposte sul reddito
(227)
(2.066)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento
(1.107)
(2.654)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Utile (perdita) dell’esercizio
(1.107)
(2.654)
Attribuibile a:
Soci della Controllante
(1.441)
(2.925)
Partecipazioni di minoranza
334
271
Ricavi per settore operativo
(milioni di euro)
Domestic
Brasile
Altre attività
Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
Ricavi da Vendite prodotti-terzi
1.201
1.059
142
129
1.343
1.188
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
(1)
1
Totale ricavi da Vendite prodotti
1.201
1.059
141
129
1
1.343
1.188
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi
10.684
10.767
4.269
3.833
14.953
14.600
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo
37
32
2
1
(39)
(33)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi
10.721
10.799
4.271
3.834
(39)
(33)
14.953
14.600
Totale Ricavi da terzi
11.885
11.826
4.411
3.962
16.296
15.788
Totale Ricavi infragruppo
37
32
1
1
(38)
(33)
Totale ricavi di settore
11.922
11.858
4.412
3.963
(38)
(33)
16.296
15.788
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 39                                                                                                 
Informativa per settore operativo
241
Acquisti di Attività immateriali, attività materiali e diritti d’uso su beni di terzi per settore operativo
(milioni di euro)
Domestic
Brasile
Altre attività
Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
2023
2022
Acquisti di attività immateriali
729
913
183
215
912
1.128
Acquisti di attività materiali
2.298
2.178
643
650
2.941
2.828
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
674
464
542
489
1.216
953
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
3.701
3.555
1.368
1.354
5.069
4.909
di cui: investimenti industriali
3.148
3.207
834
870
3.982
4.077
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
553
348
534
484
1.087
832
Distribuzione organici per settore operativo
(numero unità)
Domestic
Brasile
Altre attività
Totale consolidato
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
Organici
37.901
40.984
9.267
9.395
12
13
47.180
50.392
Attività e passività per settore operativo
(milioni di euro)
Domestic
Brasile
Altre attività
Rettifiche ed
elisioni
Totale consolidato
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
31.12.2023
31.12.2022
Attività operative non correnti
40.769
40.747
7.916
7.970
1
1
2
48.686
48.720
Attività operative correnti
4.027
3.975
1.046
907
19
19
(48)
(40)
5.044
4.861
Totale Attività operative
44.796
44.722
8.962
8.877
20
20
(48)
(38)
53.730
53.581
Partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
266
262
271
277
537
539
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute
Attività non allocate
7.892
7.907
Totale Attività
62.159
62.027
Totale Passività operative
9.746
8.886
2.214
2.133
22
23
(85)
(105)
11.897
10.937
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute
Passività non allocate
32.749
32.365
Patrimonio netto
17.513
18.725
Totale Patrimonio netto e passività
62.159
62.027
b) Informativa per area geografica
Ricavi
Attività operative non correnti
(milioni di euro)
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
Ripartizione in base alla
localizzazione dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
2023
2022
2023
2022
31.12.2023
31.12.2022
Italia
(a)
11.590
11.553
10.987
10.928
40.549
40.495
Estero
(b)
4.706
4.235
5.309
4.860
8.137
8.225
Totale
(a+b)
16.296
15.788
16.296
15.788
48.686
48.720
c) Informazioni in merito ai principali clienti
        Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 39                                                                                                 
Informativa per settore operativo
242
NOTA 40
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché
l’incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione
patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM.
Ai sensi dell’art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le
“Operazioni con parti correlate” e delle successive modifiche, nell'esercizio 2023 non si segnalano operazioni di
maggiore rilevanza, così come definite dall’art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che
abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.
Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nell'esercizio 2023 che abbiano influito in misura rilevante sulla
situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni
con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell’esercizio 2022 che abbiano avuto un effetto
rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nell'esercizio 2023.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma
regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che
contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n.
17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti
di Governance - Altri Codici e Procedure.
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del
Gruppo TIM per l'esercizio 2023 e 2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2023
(milioni di euro)
Totale
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Ricavi
16.296
44
312
356
2,2
Altri proventi operativi
206
2
(11)
(9)
(4,4)
Acquisti di materie e
servizi
7.518
124
207
331
4,4
Costi del personale
2.987
74
17
91
3,0
Ammortamenti
4.863
5
5
0,1
Oneri finanziari
2.835
4
4
0,1
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre
parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO 2022
(milioni di euro)
Totale
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Ricavi
15.788
17
154
171
1,1
Altri proventi operativi
213
3
3
1,4
Acquisti di materie e
servizi
7.239
270
221
491
6,8
Costi del personale
3.180
76
24
100
3,1
Ammortamenti
4.777
29
4
33
0,7
Oneri finanziari
2.538
12
12
0,5
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre
parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
243
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria
consolidata del Gruppo TIM al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2023
(milioni di euro)
Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva 
(112)
(64)
(64)
57,1
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(162)
(53)
(53)
32,7
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.743
2
2
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
5.771
2
2
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
838
3
3
0,4
Totale indebitamento
finanziario netto
25.776
2
(112)
(110)
(0,4)
Altre partite patrimoniali
Diritti d’uso su beni di terzi
5.515
51
51
0,9
Crediti vari e altre attività
non correnti
2.187
2
2
0,1
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.699
50
44
94
2,0
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.326
19
19
1,4
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
9.384
29
71
23
123
1,3
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
244
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2022
(milioni di euro)
Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva 
(49)
(1)
(1)
2,0
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(69)
(11)
(11)
15,9
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.597
10
10
0,2
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
870
13
13
1,5
Totale indebitamento
finanziario netto
25.370
11
11
Altre partite patrimoniali
Diritto d’uso su beni di terzi
5.488
38
38
0,7
Crediti vari e altre attività
non correnti
2.365
1
1
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.539
26
55
81
1,8
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.146
21
21
1,8
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
8.199
34
91
24
149
1,8
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
245
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo
TIM per il l'esercizio 2023 e 2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2023
(milioni di euro)
Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
5.069
39
27
66
1,3
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa.
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO 2022
(milioni di euro)
Totale
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi Pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Acquisti di attività
immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
4.909
42
29
71
1,4
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e
altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
246
Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e
joint ventures
I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono
sintetizzati nelle tabelle seguenti.
Si evidenzia che, a seguito della cessione da parte di TIM, in data 4 agosto 2022, del 41% del capitale sociale
della holding Daphne 3 S.p.A., che detiene una partecipazione del 29,9% in Infrastrutture Wireless Italiane
("INWIT"), INWIT ha cessato di essere una parte correlata; pertanto nelle tabelle seguenti figurano
esclusivamente i valori economici dell'esercizio 2022, che rispecchiano le transazioni effettuate fino alla data di
cessione.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
2023
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
72
16
Fornitura di software e relativi servizi di installazione e
configurazione; servizi di sicurezza; servizi cloud, spazi
Data Center, connettività, design.
INWIT S.p.A.
15
Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, servizi
ICT di Desktop Management, cessione in modalità IRU
di Fibra Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio
Easy IP ADSL, locazioni immobiliari, servizi di
manutenzione.
I-Systems S.A.
5
7
Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A.
2
1
Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati, licenze,
servizi di outsourcing.
NordCom S.p.A.
1
1
Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati,
manutenzione e licenze Microsoft, collegamenti di rete
e outsourcing.
TIMFin S.p.A.
(36)
(23)
Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing e
fee; costi relativi a operazioni di finanziamento rilevati a
riduzione dei ricavi della Capogruppo TIM S.p.A..
Totale ricavi
44
17
Altri proventi operativi
2
3
Recupero costi personale distaccato, recupero spese
centralizzate.
Acquisti di materie e servizi
INWIT S.p.A.
167
Servizi su siti SRB, sistemi di alimentazione per la
fornitura di energia elettrica degli apparati ospitati,
servizi di monitoraggio e sicurezza (allarmistica) e
servizi di gestione e manutenzione,servizio di gestione e
monitoraggio da remoto dei consumi di energia
elettrica delle infrastrutture tecnologiche di TIM  (SRB)
ospitate presso siti di INWIT.
I-Systems S.A.
80
67
Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
Italtel S.p.A.
34
27
Fornitura di apparati e licenze software e relativi servizi
professionali; servizi di  manutenzione hardware e
software collegati a offerte TIM alla clientela finale;
servizi di manutenzione apparati di rete e sicurezza per
arco temporale di 24 mesi collegati a offerta TIM per il
cliente Poste Italiane; forniture per l'ampliamento della
rete in fibra di TIM.
W.A.Y. S.r.l.
9
8
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori
1
1
Totale acquisti di materie e servizi
124
270
Ammortamenti
29
Ammortamento diritti d'uso sui collegamenti di
backhauling verso INWIT S.p.A.
Oneri finanziari
INWIT S.p.A.
9
Oneri finanziari connessi alle passività finanziarie per
diritti d'uso.
TIMFin S.p.A.
4
3
Oneri finanziari per commissioni e altri.
Totale oneri finanziari
4
12
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
247
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
2
Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti
verso TIMFin S.p.A.
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non
correnti
2
1
Risconti attivi (quota non corrente) di costi nei confronti
di Italtel S.p.A.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
45
20
Fornitura di prodotti, servizi di istallazione e
configurazione software, servi cloud, spazi Data Center,
connettività e design.
I-Systems S.A.
1
3
Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A.
2
1
Fornitura dei servizi di fonia fissa e mobile inclusi
apparati, licenze Microsoft, servizi di outsourcing;
risconti attivi (quota corrente) di costi.
W.A.Y. S.r.l.
1
1
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori
1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
50
26
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Italtel S.p.A.
10
15
Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento
e di esercizio.
I-Systems S.A.
11
9
Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
TIMFin S.p.A.
5
8
Costi vari per operazioni di finanziamento.
W.A.Y. S.r.l.
2
2
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
29
34
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
2023
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Italtel S.p.A.
39
35
Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per
lavori FiberCop, forniture software e hardware,
installazioni di hardware e prestazioni ingegneristiche
per le piattaforme di rete; forniture per l'ampliamento
della rete in fibra di TIM.
INWIT S.p.A.
7
Acquisizione in IRU di collegamenti di backhauling,
fornitura di impianti, posa in opera e relative attivazioni
per l'estensione della copertura radiomobile indoor
relative ad offerte TIM per la clientela finale.
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
39
42
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
248
Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di
Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità
strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti
parasociali ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico della Finanza)
Sono di seguito esposti i rapporti con:
Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e società del gruppo controllate;
Società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche
dell'impresa.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
2023
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
311
153
Cessione diritti d’uso adduzioni e ricavi per noleggio
segmenti verticali, cessione in IRU di diritti d'uso su
Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di
Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività
dedicata GEA/Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed
apparati, servizi di outsourcing applicativi, servizi in
cloud, servizi di manutenzione verso Open Fiber (ex
Metroweb)  e servizi di fornItura elettrica.
Gruppo Vivendi
1
1
Servizi di affitto circuiti e realizzazione studio di fattibilità
per routing e soluzioni di interfaccia cavo sottomarino in
America verso gruppo Vivendi.
Totale ricavi
312
154
Altri proventi operativi
(11)
Storno del rimborso da parte di una società del Gruppo
CDP spettante a Telenergia a seguito della delibera del
Consiglio di Stato n. 5002/2023 con cui la Corte ha
affermato il diritto della stessa a trattenere gli importi
incassati in forza della AEEGSI n. 333/2016.
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
40
77
Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi),
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria).
Gruppo Havas
159
139
Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi media da parte del Gruppo TIM; studio e
realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM
e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui
social network e servizi  di gestione della data room del
Gruppo TIM.
Gruppo Vivendi
8
5
Gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato “TIM I Love Games” di TIM e relativi
sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in
modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale acquisti di materie e servizi
207
221
Ammortamenti
5
4
Acquisto infrastrutture interrate su aree nere e acquisto
di fibra connected verso Open Fiber (ex Metroweb)
società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
249
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti
(64)
(1)
Contratti di locazione infrastrutture aeree con Open
Fiber (gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Attività finanziarie correnti
(53)
(11)
Contratti di locazione infrastrutture con Open Fiber
(gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Passività finanziarie non correnti
2
10
Contratto leasing Open Fiber (ex Metroweb) società del
gruppo Cassa Depositi e Prestiti
Passività finanziarie correnti
3
13
Debito per acquisto in IRU infrastrutture verso Open
Fiber (ex Metroweb) società del gruppo Cassa Depositi e
Prestiti.
Altre partite patrimoniali
Diritto d’uso su beni di terzi
51
38
Fornitura e l’installazione di segmenti verticali e
infrastrutture per Open Fiber (società del gruppo Cassa
Depositi e Prestiti).
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
43
55
Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e
Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione
Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi
di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing
applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione e
fornitura energia elettrica.
Gruppo Havas
1
Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
44
55
Debiti vari e altre passività non
correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
18
19
Risconti passivi da canoni differiti.
Gruppo Vivendi
1
2
Risconti passivi per vendita IRU.
Totale debiti vari e altre passività
non correnti
19
21
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
32
47
Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria) e acquisti di
energia elettrica.
Gruppo Havas
36
42
Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi media da parte del Gruppo TIM; studio e
realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM
e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui
social network e servizi  di gestione della data room di
TIM.
Gruppo Vivendi
3
2
Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi,  
gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato “TIM I Love Games” di TIM e relativi
sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in
modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
71
91
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
250
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
2023
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
27
28
Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb)
di Milano e Genova (quota rete primaria).
Gruppo Vivendi
1
Sviluppo della fase di discovery e fornitura piattaforma
MYCanal+ per il Servizio TimVision.
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
27
29
Operazioni verso fondi pensione
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO
(milioni di euro)
2023
2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale
Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir
8
9
Telemaco
63
64
Altri fondi pensione
3
3
Totale costi del personale
74
76
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir
2
3
Telemaco
20
20
Altri fondi pensione
1
1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
23
24
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
251
Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche
dell’impresa
Nell'esercizio 2023, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i
dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 18 milioni di euro (24 milioni di euro nell'esercizio 2022).
(milioni di euro)
2023
2022
Compensi a breve termine
15(1)
14(3)
Compensi a lungo termine
1
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro
5 (4)
Pagamenti in azioni (*)
3(2)
4(5)
Totale
18
24
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term
Incentive, Stock Options Plan e Piani delle società controllate).
(1) di cui 1,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(2) di cui 0,5 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(3) di cui 1,2 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(4) di cui 0,1 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate;
(5) di cui 2,8 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.
I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell’esercizio di riferimento, comunque entro i sei mesi
successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2023, non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento
relative ai costi 2022 pari a -0,4 milioni di euro. Parimenti non accolgono il valore riferito all’imponibile fiscale
delle azioni del Piano LTI 2020-2022 assegnate nel corso del primo semestre 2023, pari a 0,6 milioni di euro.
Nell'esercizio 2023, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a
favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 230.900 euro (212.000 euro nell'esercizio
2022).
Nell'esercizio 2023 i “Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa”, ossia coloro che hanno il potere e la
responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività
del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
Amministratori:
Pietro Labriola
Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli
Diretor Presidente TIM S.A.
Adrian Calaza Noia
(1)
Chief Financial Office
Paolo Chiriotti
(2)
Chief Human Resources & Organization Office
Simone De Rose
(3)
Responsabile Procurement & Logistics
Massimo Mancini
Chief Enterprise Market Office
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia
(4)
Chief Regulatory Affairs Office
Agostino Nuzzolo
(5)
Responsabile Legal & Tax
Claudio Giovanni Ezio Ongaro
(6)
Chief Strategy, Business Development & Wholebuy Office
Elisabetta Romano
Chief Network, Operations & Wholesale Office
Andrea Rossini
(7)
Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Office
Eugenio Santagata
(8)
Chief Public Affairs & Security Office
Elio Schiavo
Chief Enterprise and Innovative Solutions Office
(1) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Administration, Finance & Control in ambito Chief Network, Operations & Wholesale
Office.
(2) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Human Resources and Organization in ambito Chief Network, Operations & Wholesale
Office.
(3) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Procurement. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. anche della funzione Procurement
in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(4) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Regulatory Affairs in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(5) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Legal & Tax in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(6) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Strategy & Business Development Office. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i.
anche della funzione Strategy & Business Development in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(7) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Consumer, Small & Medium Market Office.
(8) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Public Affairs & Security in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 40                                                                                                 
Operazioni con parti correlate
252
NOTA 41
PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 31 dicembre 2023 sono utilizzati a fini di
attraction, retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione
patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2023.
E’ di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2023.
Descrizione dei piani di stock option
Piano di Stock Option 2022-2024 di TIM S.p.A.
L’Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato il Piano di Stock Options 2022-2024, one-shot. Il
Piano ha l’obiettivo di incentivare i Beneficiari alla creazione di valore per gli azionisti della Società, allineando
gli interessi del management agli interessi dei soci di TIM, in termini di conseguimento di obiettivi qualificati del
Piano Industriale e di crescita di valore dell’Azione nel medio periodo. Il Piano intende anche assicurare la
possibilità di attrarre nuovi manager dall’esterno, in funzione dell’implementazione del Piano Industriale.
Il Piano di Stock Options 2022-2024 è rivolto all’Amministratore Delegato, al Top Management e ad un
selezionato numero di dirigenti del Gruppo TIM con ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Piano
Strategico.
Il Piano ha uno strike price di 0,4240 euro, un periodo di vesting triennale (1/1/2022-31/12/2024) e un periodo di
esercizio biennale (dall’approvazione del Bilancio di esercizio 2024 fino ai due anni successivi).
Prevede, inoltre, le seguenti condizioni di performance per il triennio 2022-2024:
Indicatore economico-finanziario (EBITDA- CapEx) Cumulato (reported), con peso 70%
Indicatore ESG, con peso complessivo del 30%, articolato in:
percentuale di donne in posizioni di responsabilità (15%);
percentuale di consumo delle energie rinnovabili (15%).
Il livello di raggiungimento degli indicatori determina la maturazione dei diritti di opzione in un intervallo di
variazione che va da -10% a + 10% rispetto al numero target attribuito per fascia.
Al 31 dicembre 2023 i destinatari sono complessivamente 145 e il numero delle opzioni attribuito a target
risulta pari a 197.645.537.
Per ulteriori dettagli si rinvia al documento informativo dell’iniziativa consultabile al link https://
www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc---avvisi/anno-2022/ita/Doc-informativo-Piano-stock-
option-22-24.pdf.
Descrizione degli altri piani retributivi
TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2020-2022
L’Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato il lancio del Piano di Incentivazione di lungo periodo
denominato LTI 2020-2022, di tipo rolling ed equity based.
Il Piano prevedeva tre cicli di incentivazione, collegati ai trienni di performance 2020-2022, 2021-2023,
2022-2024; nel tempo, sono stati lanciati due dei tre cicli di incentivazione: 2020-2022, 2021-2023.
L’Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato, preso atto dei cambiamenti di scenario, di superare
il Piano Long Term Incentive 2020-2022 e di sostituire il terzo ciclo di tale piano con il nuovo Piano di Stock
Options 2022-2024 descritto precedentemente.
Per la descrizione delle caratteristiche del Piano LTI 2020-2022 si rimanda al Bilancio consolidato al 31
dicembre 2022 del Gruppo TIM.
Ciclo 2020-2022
La consuntivazione degli indicatori di performance collegati a questo ciclo è stata approvata dal Consiglio di
Amministrazione di TIM S.p.A. del 15 marzo 2023: per i 102 destinatari in costanza di rapporto di lavoro con TIM
o con le controllate del Gruppo al 31 dicembre 2022, è stato attribuito un numero di azioni pari a 10.879.774.
Ciclo 2021-2023
La consuntivazione degli indicatori di performance collegati a questo ciclo è oggetto di approvazione del
Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 6 marzo 2024.
La valorizzazione al 31 dicembre 2023 del gate di accesso alla maturazione delle Performance Share è inferiore
al valore del titolo all’avvio del Piano: il mancato raggiungimento della condizione Gate determina la
decadenza di 28.913.829 Performance Share a target e il mantenimento - per i 107 destinatari in costanza di
rapporto di lavoro con TIM o con le controllate del Gruppo al 31 dicembre 2023 - del diritto a ricevere un
numero di azioni pari a 8.619.620 Attraction/Retention Share.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 41                                                                                                 
Piani retributivi sotto forma di
partecipazione al capitale
253
TIM S.A. – Long Incentive Plan 2018-2020
Il 19 aprile 2018 è stato approvato dall’Assemblea Generale degli Azionisti di TIM Participações S.A. (ora TIM
S.A.) il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della Società. Il
piano si proponeva di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, subordinatamente a
determinate condizioni temporali e di performance. La quota delle azioni legate alla performance (70%) è
concessa in misura di 1/3 per anno, se viene raggiunta la performance definita; la restante quota delle azioni
(30%) è concessa dopo 3 anni dall’assegnazione (restricted share). Il periodo di vesting è di 3 anni (con
misurazione annuale) e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in
qualsiasi altra forma.
Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti
attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.
Anno 2018
Il 20 aprile 2018 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 849.932
azioni, di cui 594.954 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 254.978 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Al 31 dicembre 2023, è considerato vested il 100% dei diritti assegnati.
Anno 2019
Il 30 luglio 2019 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 930.662
azioni, di cui 651.462 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 279.200 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.
Al 31 dicembre 2023, è considerato vested il 100% dei diritti assegnati.
Anno 2020
Il 14 aprile 2020 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 796.054
azioni, di cui 619.751 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 176.303 restricted shares, con vesting totale di 3 anni.
Al 31 dicembre 2023 si sono conclusi tre vesting period:
Nel 2021: in conformità con i risultati approvati il 5 maggio 2021, sono state trasferite ai beneficiari 267.145
azioni, di cui 206.578 relative al volume originario maturato, 51.634 concesse in base al livello di
raggiungimento degli obiettivi e 8.933 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
Nel 2022 : in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 337.937 azioni, di cui 252.024 relative al volume originario maturato, 63.029 concesse in base al
livello di raggiungimento degli obiettivi e 22.884 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In
aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal
Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a
3.478 azioni (2.593 relativo al volume originario maturato, 649 riconosciute in funzione del livello di
raggiungimento degli obiettivi e 236 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
Nel 2023: in conformità con i risultati approvati l’8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 284.922 azioni, di cui 230.188 relative al volume originario maturato, 25.174 concesse in base al
livello di raggiungimento degli obiettivi e 29.560 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In
aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal
Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a
37.714 azioni (30.471 relativo al volume originario maturato, 3.330 riconosciute in funzione del livello di
raggiungimento degli obiettivi e 3.913 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
Al 31 dicembre 2023, a fronte di un volume originario assegnato pari a 796.054 azioni, 74.200 sono state
annullate per l’uscita dei beneficiari dalla società e 605.082 azioni sono state trasferite ai beneficiari (458.602
relative al volume originario maturato, 114.663 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e
31.817 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte
del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante dell'importo
corrispondente a 3.478 azioni (2.593 relativo al volume originario maturato, 649 riconosciute in funzione del
livello di raggiungimento degli obiettivi e 236 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la
concessione 2020.
TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023
Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall’Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione
a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i
partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted
Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la
società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il
piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti
attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.
Anno 2021
Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610
azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con
l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di parte degli asset di Oi Móvel in Brasile nonché
il successo delle successive operazioni di integrazione.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 41                                                                                                 
Piani retributivi sotto forma di
partecipazione al capitale
254
Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817
performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.
Il 9 febbraio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un riaggiusto di 220.743 nella quantità azioni di
performance concesse nell'ambito dello Special Grant per adeguamento della premiazione al nuovo ruolo
assunto per il partecipante.
Il 31 dicembre 2023, relativamente all’assegnazione tradizionale, si sono conclusi due vesting period:
2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 572.608 azioni, di cui 463.608 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al
livello di raggiungimento degli obiettivi e 21.395 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In
aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal
Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a
3.486 azioni (2.883 relativo al volume originario maturato, 473 riconosciute in funzione del livello di
raggiungimento degli obiettivi e 130 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
2023: in conformità con i risultati approvati l’8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 169.462 azioni, di cui 128.384 relative al volume originario maturato, 28.484 concesse in base al
livello di raggiungimento degli obiettivi e 12.594 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In
aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal
Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a
17.576 azioni (13.316 relativo al volume originario maturato, 2.954 riconosciute in funzione del livello di
raggiungimento degli obiettivi e 1.306 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
Relativamente allo Special Grant:
2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari
601.936 azioni, di cui 579.451 relative al volume originario maturato e 22.485 azioni per effetto dei dividendi
distribuiti nel periodo.
2023: in conformità con i risultati approvati l’8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 1.038.041 azioni, di cui 829.161 relative al volume originario maturato, 131.775 concesse in base
al livello di raggiungimento degli obiettivi e 77.105 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In
aggiunta per partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal
Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a
92.254 azioni (76.087 relativo al volume originario maturato, 9.314 riconosciute in funzione del livello di
raggiungimento degli obiettivi e 6.853 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
Al 31 dicembre 2023, a fronte di un totale assegnato pari a 3.431.610 azioni, 737.521 sono state annullate per
l’uscita dei beneficiari dalla Società, lasciando così un saldo di 821.942 azioni maturabili a fine periodo.
Anno 2022
Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.227.712
azioni, di cui 927.428 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 300.284 restricted shares, con vesting di 3 anni.
2023: in conformità con i risultati approvati l’8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai
beneficiari 392.460 azioni, di cui 264.305 relative al volume originario maturato, 110.928 concesse in base al
livello di raggiungimento degli obiettivi e 17.227 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. Al 31
dicembre 2023, 192.105 azioni sono state annullate per l’uscita dei beneficiari dalla società; 392.460 azioni sono
state trasferite ai beneficiari, lasciando così un saldo di 771.302 azioni maturabili a fine periodo.
Anno 2023
Il 31 luglio 2023 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.560.993
azioni, di cui 1.189.900 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3
anni, e 371.093 restricted shares, con vesting di 3 anni.
Al 31 dicembre 2023, non è ancora terminato il primo periodo di vesting e 25.389 azioni sono state annullate
per l’uscita dei beneficiari dalla Società.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 41                                                                                                 
Piani retributivi sotto forma di
partecipazione al capitale
255
Modalità di valutazione al fair value delle opzioni e diritti
assegnati
Parametri utilizzati per la determinazione del fair value – TIM S.p.A.
Piani/Parametri
Prezzo
esercizio
(euro)
Valore
normale
(euro)
(1)
Volatilità
(2)
Durata
Dividendi
attesi
(euro)
(3)
Tasso di
interesse senza
rischio
(4)
Piano LTI 2020-2022 – II Ciclo (2021-23)
0,42
n.a.
3 anni
0,01
-0,720% a 3 anni
Piano SOP 2022-2024
0,424
34,6%
3 anni
0,02
0,479% a 3 anni
(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle Azioni rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente quello di assegnazione sino al
trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa
Italiana S.p.A., calcolata utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al
secondo decimale.
(2) In funzione degli obiettivi di performance del piano sono stati considerati i valori di volatilità del titolo TIM e, ove del caso, dei titoli delle
società delle principali società del settore delle telecomunicazioni “peer basket”.
(3) I dividendi sono stati stimati in base ai dati dell’agenzia Bloomberg.
(4) Il tasso di interesse privo di rischio fa riferimento al tasso dei titoli governativi della Repubblica Federale di Germania (benchmark di mercato
per le operazioni in euro) alla data di valutazione con scadenza coerente al periodo di riferimento.
Parametri utilizzati per le assegnazioni di TIM S.A.
Piani/Parametri
Valore
normale
(reais)
Durata
Piano PS/RS 2018
14,41
3 anni
Piano PS/RS 2019
11,28
3 anni
Piano PS/RS 2020
14,40
3 anni
Piano PS/RS 2021
12,95
3 anni
Piano PS/RS 2022
13,23
3 anni
Piano PS/RS 2023
12,60
3 anni
Effetti sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale - finanziaria
I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value (fatto
salvo il Piano 2018 di TIM S.A.) che rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato
a conto economico separato tra i “costi del personale” lungo il periodo intercorrente tra la data di
assegnazione e quella di maturazione (vesting period ) con contropartita una riserva di patrimonio netto (“Altri
strumenti rappresentativi di patrimonio netto”). La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi
in denaro è iscritta tra le passività in contropartita dei “Costi del personale”. I piani retributivi che prevedono
una remunerazione in strumenti di capitale non hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla
situazione patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2023 del Gruppo TIM.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 41                                                                                                 
Piani retributivi sotto forma di
partecipazione al capitale
256
NOTA 42
EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON
RICORRENTI
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le
informazioni circa l’impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e
operazioni non ricorrenti dell'esercizio 2023. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita)
dell'esercizio sono espressi al netto degli impatti fiscali.
(milioni di euro)
Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio
(a)
17.513
(1.107)
25.776
(661)
Altri proventi operativi
(11)
(11)
20
(20)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo
sviluppo di progetti non ricorrenti ed altri oneri
(42)
(42)
39
(39)
Costi del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(477)
(477)
389
(389)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad
essi correlati, altri accantonamenti ed oneri
(126)
(126)
121
(121)
Minusvalenze nette da realizzo di attività non correnti
(4)
(4)
(3)
3
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
26
26
Altri proventi finanziari
(2)
(2)
Altri oneri finanziari
(34)
(34)
Totale effetti non ricorrenti
(b)
(670)
(670)
566
(566)
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate
(c)
Valore figurativo di bilancio
(a-b-c)
18.183
(437)
25.210
(95)
(*) I flussi finanziari si riferiscono all’aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.
L’impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è
così dettagliato:
(milioni di euro)
2023
2022
Altri proventi operativi:
Recupero costi operativi
(11)
23
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non
ricorrenti e altri oneri
(44)
(56)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(484)
(572)
Altri costi operativi:
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività
ad essi correlati, altri accantonamenti e oneri
(134)
(77)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(673)
(682)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti:
Minusvalenze nette da realizzo di attività non correnti
(3)
Impatto su Risultato operativo (EBIT)
(676)
(682)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Plusvalenza netta su operazioni societarie
46
203
Proventi finanziari:
Altri proventi finanziari
(4)
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari
(35)
(11)
Impatto sull’Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(669)
(490)
Riallineamento fiscale ex DL 104/2020 art.110
(1.964)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti
(1)
17
Impatto sull’Utile (perdita) dell'esercizio
(670)
(2.437)
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 42                                                                                                 
Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti
257
NOTA 43
POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA
OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell'esercizio
2023 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione
stessa.
NOTA 44
ALTRE INFORMAZIONI
a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle
imprese estere(*)
Cambi di fine esercizio
Cambi medi dell'esercizio
(poste patrimoniali)
(poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro)
31.12.2023
31.12.2022
2023
2022
Europa
BGN
Lev Bulgaro
1,95580
1,95580
1,95580
1,95580
CZK
Corona ceca
24,72400
24,11600
24,00227
24,56358
CHF
Franco svizzero
0,92600
0,98470
0,97174
1,00475
TRY
Lira turca
32,65310
19,96490
25,72788
17,40879
GBP
Lira sterlina
0,86905
0,88693
0,86984
0,85268
RON
Leu Romania
4,97560
4,94950
4,94676
4,93133
RUB
Rublo Russo
99,55840
77,95160
92,48971
73,30944
Nord America
USD
Dollaro USA
1,10500
1,06660
1,08157
1,05335
America Latina
VES
Bolivar venezuelano
39,62740
18,04390
30,78872
6,87673
BOB
Boliviano
7,64290
7,38750
7,46531
7,25140
PEN
Nuevo sol peruviano
4,09640
4,08040
4,04772
4,03697
ARS
Peso argentino
894,53730
189,69730
319,80098
137,13626
CLP
Peso cileno
974,79000
909,36000
908,72842
917,46919
COP
Peso colombiano
4.287,88000
5.194,90000
4.672,59585
4.474,96042
BRL
Real brasiliano
5,34964
5,56520
5,40158
5,43993
Altri paesi
ILS
Shekel israeliano
3,99930
3,75540
3,98749
3,53485
NGN
Nigerian Naira
1.008,82030
493,65090
693,02751
449,06170
(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.
b) Ricerca e sviluppo
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale
dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell'esercizio
48
49
Costi di sviluppo capitalizzati
1.016
906
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo
1.064
955
L'incremento di 109 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022 è da ricondurre principalmente al consolidamento
delle attività sulla rete 5G in relazione ai progetti PNRR.
Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato dell'esercizio 2023 sono iscritti ammortamenti
per costi di sviluppo, capitalizzati nell'esercizio e in esercizi precedenti, per complessivi 866 milioni di euro.
Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione sulla gestione
(Sezione “Innovazione, ricerca e sviluppo”).
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 44                                                                 
Posizioni o transazioni derivanti da operazioni                                 
atipiche e/o inusuali
258
c) Leasing attivi
Il Gruppo TIM ha stipulato contratti di leasing su terreni e fabbricati per uso ufficio e industriale, siti
infrastrutturali per la rete mobile e infrastrutture di rete; al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022
l’ammontare dei canoni a valore nominale ancora da incassare è il seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Entro l’esercizio successivo
97
91
Dal 1° al 2° esercizio successivo 
46
39
Dal 2° al 3° esercizio successivo 
41
38
Dal 3° al 4° esercizio successivo 
39
34
Dal 4° al 5° esercizio successivo 
37
33
Oltre il 5° esercizio successivo 
34
30
Totale
294
265
d) Erogazioni pubbliche
La legge n.124/2017 prevede l’obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti
e a vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni italiane. A tale proposito, si
evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate dal Gruppo TIM nel corso degli esercizi 2023 e 2022:
Ente erogante
settore di intervento
Incasso 2023
(milioni di euro)
Incasso 2022
(milioni di euro)
Fondimpresa/Fondirigenti
formazione
3
3
Infratel
realizzazione infrastrutture di rete
758(*)
3
Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE)(1)
ricerca e innovazione
3
3
ANPAL
formazione
3
Altri(2)
1
1
Totale(3)
768
10
(*) comprendono 488 milioni di euro incassati in data 2 gennaio 2024.
(1) 2023 – include Progetto ChAALenge
(2) 2023 – MUR, Settore Intervento: ricerca
(3) 2022 - include 0,7 milioni di euro di restituzioni
TIM S.p.A. è stata ammessa alle agevolazioni previste dal Decreto Ministeriale del 5 marzo 2018 del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e dall’accordo per le innovazioni del 17 marzo 2021 per un progetto
congiunto di Ricerca e Sviluppo denominato ChAALenge (Prog. n. F/180016/01-05/X43 - CUP
B49J22002110005).
Il progetto ha come obiettivo il miglioramento della qualità di vita delle persone fragili in ogni ambiente
mediante il paradigma dello Smart Everything Everywhere, costruendo un sistema integrato di supporto alla
fragilità e all’invecchiamento attivo.
Il Progetto, operativo dal 1° gennaio 2021, si è concluso tecnicamente il 31 dicembre 2023. Nell’esercizio 2023
TIM ha percepito contributi per un valore di 366.600,33 euro.
e) Compensi Amministratori e Sindaci
I compensi complessivamente spettanti per l’esercizio 2023 agli Amministratori e ai Sindaci di TIM S.p.A., per lo
svolgimento di tali funzioni nella Capogruppo e in altre imprese consolidate, ammontano a 4,166 milioni di
euro per gli Amministratori e a 0,610 milioni di euro per i Sindaci. Con riferimento ai compensi spettanti agli
Amministratori si segnala che l’importo è determinato conteggiando i soli compensi per incarichi societari (in
primis quelli ex art. 2389 c.c. 1° e 3° comma) senza includere quindi le somme relative agli eventuali rapporti di
lavoro dipendente con società del Gruppo e ai benefici non monetari; per una descrizione completa e
dettagliata dei compensi corrisposti agli Amministratori e ai Sindaci si fa rinvio a quanto esposto nella
Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la sede della Società e sul sito internet gruppotim.it/
assemblea.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 44
Altre informazioni
259
f) Prospetto riepilogativo dei corrispettivi alla Società di
Revisione e alle altre entità appartenenti alla sua rete
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a EY S.p.A. e alle altre entità della rete
EY per la revisione dei bilanci 2023, nonché i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2023 per gli altri servizi di
revisione/verifica e per gli altri servizi diversi dalla revisione resi alle società del Gruppo TIM da EY S.p.A. e dalle
altre entità appartenenti alla rete EY. Vengono qui incluse anche le spese vive, sostenute nel 2023,
relativamente a detti servizi.
EY S.p.A.
Altre entità della rete EY
(euro)
TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
TIM
S.p.A.
Società
controllate
Gruppo
TIM
Totale
rete EY
Servizi di revisione
2.933.822
2.397.473
5.331.295
2.395.156
2.395.156
7.726.451
Servizi di verifica con emissione di
attestazione
223.094
223.094
43.195
43.195
266.289
Attestazione di conformità su
dichiarazione consolidata di
carattere non finanziario
82.239
82.239
52.022
52.022
134.261
Altri servizi
37.000
37.000
37.000
Totale corrispettivi 2023 per
servizi di revisione e diversi verso
la rete EY
3.276.155
2.397.473
5.673.628
2.490.373
2.490.373
8.164.001
Spese vive
50.490
25.630
76.120
29.157
29.157
105.277
Totale
3.326.645
2.423.103
5.749.748
2.519.530
2.519.530
8.269.278
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 44
Altre informazioni
260
NOTA 45
EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2023
TIM: ricevuta dal MEF un'offerta per l'acquisto di Sparkle
In data 31 gennaio 2024 TIM ha ricevuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) un’offerta per
l’acquisto di Sparkle. Nella stessa, si fa riferimento altresì all’eventualità di negoziare una diversa opzione, con
possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nel caso TIM mantenesse una quota minoritaria per un
determinato arco temporale e supportasse la realizzazione del piano strategico.
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi in data 7 febbraio 2024, ha esaminato l’offerta e, avendola
ritenuta non soddisfacente, ha dato mandato all’Amministratore Delegato di negoziare con il MEF una diversa
opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nell’assunto che TIM mantenga una
partecipazione nella società per un determinato arco temporale e supporti la realizzazione del piano strategico.
TIM: precisazioni in merito al sequestro della Procura di Milano
In data 29 febbraio 2024, è stato notificato a TIM S.p.A. (di seguito, anche “la Società”) un provvedimento di
sequestro emesso in data 8 febbraio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, col quale è stato
disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti intestati alla Società, per un importo
complessivo di 248.941.282,30 euro.
Il provvedimento ha ad oggetto una asserita frode informatica (art.640-ter cod.pen.) nel settore dei c.d.
“VAS” (i.e. Servizi a Valore Aggiunto) erogati da società terze chiamate CSP (i.e. “Content Service Provider”).
Al riguardo, è opportuno precisare che TIM S.p.A. non è indagata nel procedimento in oggetto, e che il reato in
contestazione non rientra tra quelli che, ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, potrebbero astrattamente costituire
presupposto di illecito amministrativo, imputabile alla Società.
Con specifico riferimento a TIM S.p.A., l’evidenza di un possibile fenomeno fraudolento nel settore emergeva
solo nel 2019, in ragione del significativo numero di disconoscimenti di servizi VAS registrati in tale anno.
In tale periodo, la Società ha denunciato detti eventi alla Procura della Repubblica di Roma, nel cui
procedimento, attualmente in fase di archiviazione, è stato confermato il ruolo della Società quale persona
offesa vittima del reato.
Inoltre, la Società ha prontamente effettuato tutte le azioni necessarie finalizzate a neutralizzare il fenomeno
delle illecite attivazioni dei servizi VAS.
TIM, attraverso i propri Legali, sta esaminando il provvedimento e valutando le più opportune iniziative
giudiziarie.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 45                                                                                                 
Eventi successivi al 31 dicembre 2023
261
NOTA 46
LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM
Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l’elenco delle imprese del Gruppo.
Nell’elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore
operativo.
Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta
originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell’assemblea ordinaria dei soci, se
diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l’evidenza delle imprese partecipanti.
Denominazione sociale
Sede
Valuta
Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto
Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A.
MILANO
EUR
11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l.                                                                                     
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e
gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di
comunicazione elettronica ad alta velocità)
ROMA
EUR
50.000
100,0000
TIM S.p.A.
FIBERCOP S.p.A.                                                                                       
(infrastrutture, reti, servizi passivi di accesso cablato ai locali
degli utenti finali da offrire agli operatori di TLC su tutto il
territorio italiano)
MILANO
EUR
10.000.000
58,0000
TIM S.p.A.
GLOBAL SPACE TRE S.r.l. (in liquidazione)                                                                                     
(servizi ICT)
ROMA
EUR
10.000
100,0000
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd                                                                                     
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN                                                                                     
(ISRAELE)
ILS
9.607.583
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT                                                                                     
(progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione,
gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi
informatici elettronici e di telecomunicazioni)
CASALMAGGIORE                                                                                     
(CREMONA)
EUR
10.000
70,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE AI S.r.l. (in liquidazione)                                                                                     
(servizi ICT)
ROVERETO                                                                                     
(TRENTO)
EUR
10.000
100,0000
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL                                                                                     
(servizi ICT)
PREGASSONA                                                                                     
(SVIZZERA)
CHF
20.000
100,0000
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE MALTA Ltd                                                                                     
(servizi ICT)
GZIRA                                                                                     
(MALTA)
EUR
10.000
90,0000
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT                                                                                     
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO
EUR
1.000.000
100,0000
TIM S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l. (in liquidazione)                                                                                     
(servizi ICT)
PALERMO
EUR
50.000
80,0000
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A.  (in liquidazione)                                                                                   
(gestione di partecipazioni societarie, attività di studio e di
ricerca, commerciali, industriali, finanziarie, mobiliari e
immobiliari)
MILANO
EUR
50.000
100,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT                                                                                     
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA                                                                                     
(TORINO)
EUR
11.000.000
100,0000
TIM S.p.A.
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A.                                                                                     
(servizi di telecomunicazione e gestione data center)
PANAMA CITY                                                                                     
(PANAMA)
USD
10.000
60,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
STAER SISTEMI S.r.l.                                                                                     
(attività connesse all'iter di produzione e
commercializzazione di programmi e sistemi elettronici,
attività connesse ad impianti di efficientamento energetico)
ROMA
EUR
419.000
100,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA
EUR
200.000.000
100,0000
TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.                                                                                     
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA                                                                                     
(ROMA)
EUR
7.000.000
100,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.                                                                                     
(holding di partecipazioni)
MILANO
EUR
10.000
100,0000
TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.                                                                                     
(servizi di telemarketing)
NAPOLI
EUR
3.000.000
100,0000
TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.                                                                                     
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE                                                                                     
(SAN MARINO)
EUR
78.000
51,0000
TIM SAN MARINO S.p.A.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 46                                                                                                 
Le imprese del Gruppo TIM
262
Denominazione sociale
Sede
Valuta
Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto
Imprese partecipanti
TELENERGIA S.r.l.                                                                                     
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e
scambio di energia elettrica)
ROMA
EUR
100.000
100,0000
TIM S.p.A.
TELSY S.p.A.                                                                                     
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO
EUR
5.390.000
100,0000
TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI                                                                                     
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD
10.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES                                                                                     
(ARGENTINA)
ARS
9.998.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA                                                                                     
(AUSTRIA)
EUR
2.735.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES                                                                                     
(BELGIO)
EUR
2.200.000
99,9967                                                                                     
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda                                                                                     
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
71.563.866
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
69.337.363
99,9999                                                                                     
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda                                                                                     
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD                                                                                     
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA                                                                                     
(BULGARIA)
BGN
100.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO                                                                                     
(CILE)
CLP
5.852.430.960
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'             
(COLOMBIA)
COP
12.635.774.000
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE CZECH S.R.O. V LIKVIDACI (in liquidazione)                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
PRAGA                                                                                     
(REPUBBLICA
CECA)
CZK
6.720.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.                                                                                     
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI                                                                                     
(FRANCIA)
EUR
18.295.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE                                                                                     
(GERMANIA)
EUR
25.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.                                                                                     
(attività di telecomunicazioni)
ATENE                                                                                     
(GRECIA)
EUR
368.760
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN                                                                                     
(ISRAELE)
ILS
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
AMSTERDAM                                                                                     
(PAESI BASSI)
EUR
18.200
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK                                                                                     
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD
15.550.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA CITY                                                                                     
(PANAMA)
USD
10.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA                                                                                     
(PERÙ)
PEN
57.101.788
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN                                                                                     
(PORTO RICO)
USD
3.050.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST                                                                                     
(ROMANIA)
RON
3.021.560
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA                                                                                     
(RUSSIA)
RUB
8.520.000
99,0000                                                                                     
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE
USD
5.121.120
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. V LIKVIDÁCII (in liquidazione)                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
BRATISLAVA                                                                                     
(SLOVACCHIA)
EUR
300.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID                                                                                     
(SPAGNA)
EUR
1.687.124
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ST. CROIX LLC                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI                                                                                     
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD
1.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO                                                                                     
(SVIZZERA)
CHF
2.000.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL                                                                                     
(TURCHIA)
TRY
65.000.000
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd                                                                                     
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA                                                                                     
(REGNO UNITO)
EUR
3.983.254
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.                                                                                     
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS                                                                                     
(VENEZUELA)
VES
10
100,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIM MY BROKER S.r.l.                                                                                     
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA
EUR
10.000
100,0000
TIM S.p.A.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 46                                                                                                 
Le imprese del Gruppo TIM
263
Denominazione sociale
Sede
Valuta
Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto
Imprese partecipanti
TIM RETAIL S.r.l.                                                                                     
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO
EUR
2.402.241
100,0000
TIM S.p.A.
TIM SAN MARINO S.p.A.                                                                                     
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO MAGGIORE                                                                                     
(SAN MARINO)
EUR
1.808.000
100,0000
TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED                                                                                     
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS                                                                                     
(NIGERIA)
NGN
10.000.000
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.                                                                                     
TI SPARKLE UK Ltd
TS-WAY S.r.l.                                                                                     
(salvaguardia e tutela del patrimonio informatico aziendale
nel campo della sicurezza IT)
ORVIETO                                                                                     
(TERNI)
EUR
11.364
100,0000
TELSY S.p.A.
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.                                                                                     
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
8.227.356.500
99,9999                                                                                     
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.                                                                                     
TIM S.p.A.
TIM S.A.                                                                                                 
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
13.477.890.508
66,5882                                                                                     
0,0005
66,5885
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.                                                                                     
TIM S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH                                                                                     
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NURNBERG                                                                                     
(GERMANIA)
EUR
25.600.000
100,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI UK Ltd                                                                                     
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON                                                                                     
(REGNO UNITO)
GBP
6.295.712
100,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.                                                                                     
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO
EUR
2.336.000
100,0000
TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.                                                                                     
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO
EUR
1.818.691.979
100,0000
TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda                                                                                                 
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
118.925.804
99,9997
TIM S.p.A.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 46                                                                                                 
Le imprese del Gruppo TIM
264
Denominazione sociale
Sede
Valuta
Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto
Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in fallimento)                                                                                     
(gestione immobiliare)
MILANO
EUR
100.000
32,6200
TIM S.p.A.
DAPHNE 3 S.p.A.                                                                                     
(assunzione, detenzione, gestione e disposizione di
partecipazioni in INWIT)
MILANO
EUR
100.000
10,0000
(*)
TIM S.p.A.
I-SYSTEMS S.A.                                                                                     
(sistemi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO                                                                                     
(BRASILE)
BRL
1.794.287.995
49,0000
TIM S.A.
ITALTEL S.p.A.                                                                                     
(sistemi di telecomunicazioni)
ROMA
EUR
5.692.956
17,7200
(*)
TIM S.p.A.
NORDCOM S.p.A.                                                                                     
(application service provider)
MILANO
EUR
5.000.000
42,0000
TIM S.p.A.
PEDIUS S.r.l.                                                                                     
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA
EUR
181
16,5553
(*)
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
POLO STRATEGICO NAZIONALE S.p.A.                                                                                     
(progettazione, predisposizione, allestimento e messa a
disposizione di infrastruttura di rete dati nazionale ad alta
affidabilità per la pubblica amministrazione)
ROMA
EUR
3.000.000
45,0000
TIM S.p.A.
QTI S.r.l.                                                                                     
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
FIRENZE
EUR
19.608
49,0000
TELSY S.p.A.
SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l.                                                                                     
(attività degli studi di ingegneria)
ROMA
EUR
15.000
36,0000
STAER SISTEMI S.r.l.
TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione)                                                                                     
(gestione immobiliare)
MILANO
EUR
100.000
47,8020
TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A.                                                                                     
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO
EUR
40.000.000
49,0000
TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.                                                                                     
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO
EUR
136.383
40,0000
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
WEBIDOO S.p.A.                                                                                     
(servizi ICT)
MILANO
EUR
242.357
10,0195
(*)
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l.                                                                                     
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO
EUR
25.000
15,0160
(*)
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).
Denominazione sociale
Sede
Valuta
Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto
Imprese partecipanti
ALTRE PARTECIPAZIONI RILEVANTI
CONSORZIO ITALIAN BROADCASTING ADVANCE
SOLUTIONS (I.B.A.S.)                                                                                           
(servizi di consulenza per la gestione di attività
promozionali comuni e relative pubbliche relazioni dei
consorziati)
DESENZANO DEL
GARDA                                                                                     
(BRESCIA)
EUR
16.000
12,5000
STAER SISTEMI S.r.l.
DAHLIA TV S.p.A. (in liquidazione)                                                                                     
(servizi di pay per view)
ROMA
EUR
11.318.833
10,0786
TIM S.p.A.
FIN.PRIV. S.r.l.                                                                                     
(società finanziaria)
MILANO
EUR
20.000
14,2850
TIM S.p.A.
MIX S.r.l.                                                                                       
(internet service provider)
MILANO
EUR
2.500.000
11,0937
TIM S.p.A.
WIMAN S.r.l. (in liquidazione)                                                                                     
(sviluppo, gestione ed implementazione di piattaforme per
autenticazione WI-Fi su base social)
MATTINATA                                                                                     
(FOGGIA)
EUR
22.233
13,4935
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Nota 46                                                                                                 
Le imprese del Gruppo TIM
265
ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO 
AI SENSI DELL’ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO
CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E
SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI
1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche
conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio
consolidato nel corso dell’esercizio 2023
2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di
controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello
Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the
Treadway Commission.
3. Si attesta, inoltre, che:
3.1. il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità
europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del
19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni
legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti
emanati in attuazione dell’art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
3.2. La relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della
gestione, nonché della situazione dell’emittente e dell’insieme delle imprese incluse nel
consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti. La
relazione sulla gestione comprende altresì un’analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni
rilevanti con parti correlate.
6 marzo 2024
image.png
Bilancio consolidato del
Gruppo TIM
Attestazione del Bilancio Consolidato
266
RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
267
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e
dell’art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014
Agli azionisti della
TIM S.p.A.
Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo TIM (il Gruppo),
costituito dalla situazione patrimoniale-finanziaria consolidata al 31 dicembre 2023, dal
conto economico separato consolidato, dal conto economico complessivo consolidato,
dai movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per
l’esercizio chiuso a tale data e dalle note al bilancio consolidato che includono le
informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta
della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2023, del risultato
economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità agli
International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea, nonché ai
provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali
(ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte
nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del
bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla TIM S.p.A.
in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili
nell’ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito
elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Aspetti chiave della revisione contabile
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro
giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell’ambito della revisione
contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi
affrontati nell’ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul
bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto, su tali aspetti non esprimiamo un
giudizio separato.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
268
Abbiamo identificato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile:
Aspetti chiave
Risposte di revisione
Impairment test dell’avviamento - Domestic
L’avviamento al 31 dicembre 2023 ammonta a Euro
19.170 milioni, e si riferisce per Euro 18.153 milioni
all’unità generatrice di flussi di cassa (“CGU”) Domestic
e per Euro 1.017 milioni alla CGU Brasile.
I processi e le modalità di valutazione e determinazione
del valore recuperabile della CGU Domestic, sono
basati su assunzioni a volte complesse che per loro
natura implicano il ricorso al giudizio degli
amministratori, in particolare con riferimento alla
previsione dei flussi di cassa futuri e alla
determinazione dei tassi di crescita di lungo periodo e di
attualizzazione applicati alle previsioni dei flussi di
cassa futuri.
In considerazione del giudizio richiesto e della
complessità delle assunzioni utilizzate nella stima del
valore recuperabile dell’avviamento, tale tematica è
stata ritenuta un aspetto chiave della revisione.
L’informativa di bilancio relativa alla valutazione
dell’avviamento è riportata nella nota 5 «Avviamento» e
nella nota 2 «Principi contabili» ai paragrafi «Attività
immateriali – Avviamento», «Riduzione di valore delle
attività immateriali, materiali e dei diritti d’uso su beni di
terzi – Avviamento» e «Uso di stime contabili».
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi della procedura posta in essere dalla
Società in merito a criteri e metodologia
dell’impairment test;
la verifica dell’adeguatezza del perimetro delle
CGU e dell’allocazione dei valori contabili delle
attività alle singole CGU;
l’analisi della ragionevolezza delle previsioni dei
flussi di cassa futuri, inclusa la considerazione dei
dati e previsioni di settore e degli analisti, utilizzati
ai fini della determinazione del fair value;
la coerenza delle previsioni dei flussi di cassa
futuri di ciascuna CGU con il business plan di
Gruppo;
la valutazione delle previsioni, rispetto
all’accuratezza storica di quelle precedenti;
la verifica della ragionevolezza dei tassi di crescita
di lungo periodo e della determinazione dei tassi
di attualizzazione.
Le verifiche di cui ai punti precedenti hanno inoltre
riguardato l’analisi delle valutazioni condotte dagli
esperti indipendenti incaricati dal Gruppo.
Nelle nostre verifiche ci siamo anche avvalsi dell’ausilio
di nostri esperti in tecniche di valutazione, che hanno
eseguito un ricalcolo indipendente ed effettuato analisi
di sensitività sulle assunzioni chiave al fine di
determinare i cambiamenti delle assunzioni che
potrebbero impattare significativamente la valutazione
del valore recuperabile.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio in relazione alla
valutazione dell’avviamento.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
269
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi del Gruppo TIM ammontano al 31 dicembre
2023 a Euro 16.296 milioni, riferiti quasi interamente a
prestazioni di servizi di telecomunicazioni nei confronti
della clientela retail e wholesale (altri operatori
telefonici).
Le verifiche sulla corretta contabilizzazione dei ricavi
hanno richiesto particolare attenzione nell’ambito delle
nostre procedure di revisione in virtù (i) di un processo
di contabilizzazione particolarmente articolato a causa
della numerosità delle offerte commerciali, della
numerosità dei sistemi gestionali sottostanti e dei relativi
processi di riconciliazione, (ii) della presenza di alcune
fasi manuali nel processo di contabilizzazione dei ricavi,
in particolare per servizi erogati nei confronti dei grandi
clienti e (iii) della complessità valutativa degli impegni
connessi ad alcuni contratti.
La Società ha fornito l’informativa in merito a tale
valutazione nella Nota 26 «Ricavi» del bilancio
consolidato.
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
la comprensione dei processi sottostanti il
riconoscimento dei ricavi di vendita;
la comprensione e la verifica del disegno e
dell’operatività dei controlli rilevanti a presidio del
processo di riconoscimento dei ricavi di vendita;
la verifica dei sistemi applicativi a supporto del
processo di riconoscimento dei ricavi;
la verifica che i criteri contabili adottati per le
principali offerte commerciali fossero rispondenti
alle disposizioni del principio contabile di
riferimento;
la verifica su base campionaria di alcune
transazioni significative relative a fatture emesse e
fatture da emettere, al fine di verificare che i dati
contrattuali e le evidenze a supporto dell’effettivo
servizio reso e/o bene trasferito fossero coerenti
con i criteri di contabilizzazione adottati;
la verifica della determinazione del valore di alcuni
contratti identificati come onerosi;
la verifica della riconciliazione dei dati gestionali e
contabili per le principali poste di bilancio
connesse ai rapporti con la clientela;
l’analisi delle scritture manuali.
Abbiamo inoltre inviato ad alcuni clienti la lettera di
richiesta di conferma di alcune transazioni selezionate
su base campionaria.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio in relazione al
riconoscimento dei ricavi.
Contenziosi regolatori
Il Gruppo TIM, al 31 dicembre 2023, è esposto a
contenziosi di natura regolatoria molti dei quali
caratterizzati da richieste significative della controparte.
I principali contenziosi riguardano (i) il procedimento
legato alla fatturazione a 28
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
la comprensione del processo di valutazione dei
contenziosi posto in essere dalla Direzione
Aziendale corredata dalla verifica dell’efficacia dei
controlli posti a presidio di
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
270
giorni, con il quale l’AGCOM ha intimato a TIM di
indennizzare i clienti per i giorni di servizio non fruito, (ii)
il procedimento I820  con il quale AGCM ha condannato
TIM al pagamento di una sanzione per una condotta
restrittiva della concorrenza, (iii) il procedimento I857
per possibile intesa restrittiva della concorrenza
nell’ambito della partnership con DAZN e (iv) il
procedimento A514, ed i relativi “follow-on” attivati da
alcuni altri operatori, con il quale l’AGCM imputa a TIM
la commissione di condotte finalizzate a ostacolare
l’ingresso sul mercato di un nuovo operatore.
La valutazione dei contenziosi è stata effettuata dalla
Direzione Aziendale, in sede di chiusura del bilancio al
31 dicembre 2023, sulla base del parere dei legali
esterni, nonché in considerazione di tutte le ultime
informazioni disponibili.
La stima dei rischi connessi ai contenziosi in cui il
Gruppo è coinvolto, richiede una rilevante componente
valutativa da parte della Direzione Aziendale e, anche
considerato il complesso quadro normativo, è stata
ritenuta un aspetto chiave della revisione.
L’informativa di bilancio e la valutazione dei rischi
relativi ai contenziosi regolatori a cui il Gruppo è
esposto è riportata nella nota 25 «Contenziosi e azioni
giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie».
tale processo;
colloqui con la Direzione Aziendale circa le
principali assunzioni fatte a fronte delle
contestazioni ricevute;
test del database “Legal Suite” al fine di verificare
la completezza dei procedimenti in cui la società è
coinvolta;
l’analisi dei pareri legali redatti dai consulenti
esterni sui quali la Direzione Aziendale ha basato
le proprie valutazioni;
l’analisi delle risposte pervenute dai consulenti
legali esterni in seguito alle nostre procedure di
richiesta di conferma esterna.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio.
Contenziosi fiscali in Brasile
Il Gruppo TIM, al 31 dicembre 2023, ha in essere
numerosi contenziosi con le autorità fiscali brasiliane.
La passività potenziale massima associata a tali
contenziosi, al 31 dicembre 2023, ammonta a Euro 3,6
miliardi. In riferimento a tale passività potenziale, sono
stati accantonati in bilancio fondi per i soli rischi ritenuti
probabili per un valore di Euro 125 milioni.
La valutazione del rischio correlato ai contenziosi fiscali
in Brasile in cui il Gruppo è coinvolto, richiede un
elevato grado di giudizio da parte della Direzione
Aziendale e, anche in considerazione della significatività
degli importi coinvolti, è stata ritenuta un aspetto chiave
della
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
la comprensione del processo di valutazione dei
contenziosi posto in essere dalla Direzione
Aziendale corredata dalla verifica dell’efficacia dei
controlli posti a presidio di tale processo;
colloqui con la Direzione Aziendale circa le
principali assunzioni fatte a fronte delle
contestazioni ricevute;
l’analisi dei pareri legali redatti dai consulenti
esterni e in virtù dei quali la Direzione Aziendale
ha basato le proprie valutazioni;
l’analisi delle risposte pervenute dai consulenti
legali esterni in seguito alle nostre
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
271
revisione.
L’informativa di bilancio e la valutazione dei rischi
relativi ai contenziosi fiscali a cui il Gruppo è esposto è
riportata nella nota 25 «Contenziosi e azioni giudiziarie
pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie».
procedure di richiesta di conferma esterna, anche
mediante l’ausilio di nostri colleghi esperti in
materia di contenzioso fiscale.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio in relazione ai
contenziosi in essere sulla base dell’aderenza della
stessa sia rispetto a quanto previsto dai principi contabili
internazionali in materia, sia rispetto a quanto appreso
durante lo svolgimento delle procedure sopra descritte.
Recuperabilità delle attività per imposte anticipate
Le attività per imposte anticipate iscritte al 31 dicembre
2023 ammontano, al netto delle svalutazioni, a Euro 701
milioni. Le attività per imposte anticipate sono riferite alle
differenze temporanee deducibili tra i valori contabili e
quelli fiscali di attività e passività di bilancio.
La recuperabilità del valore contabile di tali attività è
soggetta a valutazione da parte degli amministratori
sulla base delle previsioni degli imponibili fiscali attesi
negli esercizi in cui è previsto il loro utilizzo.
I processi e le modalità di valutazione della
recuperabilità di tali attività sono basati su assunzioni
complesse che per loro natura implicano il ricorso al
giudizio da parte degli amministratori, con particolare
riferimento alla coerenza delle previsioni dei redditi
imponibili futuri attesi dalla Società con quelle del
business plan.
In considerazione del giudizio richiesto nel definire le
assunzioni chiave alla base delle previsioni dei redditi
imponibili futuri, tale tematica è stata ritenuta un aspetto
chiave della revisione.
L’informativa di bilancio relativa al criterio di rilevazione
e valutazione di tali attività è riportata nella nota 2
«Principi contabili» ai paragrafi «Imposte sul reddito
(correnti e differite)» e «Uso di stime contabili» e nella
nota 12 «Imposte sul reddito (correnti e differite)».
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi della ragionevolezza delle assunzioni alla
base delle previsioni dei redditi imponibili futuri e
della loro riconciliazione con le previsioni
desumibili dal business plan della Società;
la valutazione della ragionevolezza delle
previsioni, rispetto all’accuratezza storica di quelle
precedenti;
la verifica dei calcoli dei modelli utilizzati dalla
Direzione Aziendale.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio in relazione alla
recuperabilità delle attività per imposte anticipate.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
272
Attività non correnti destinate a essere cedute/
Attività operative cessate
In esecuzione delle deliberazioni assunte dal Consiglio
di Amministrazione nel mese di novembre 2023, TIM
S.p.A. ha sottoscritto il “Transaction Agreement” con il
fondo KKR che disciplina:
il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo
d'azienda - costituito da attività relative alla rete
primaria, all’attività wholesale e dall’intera
partecipazione nella società controllata Telenergia
S.r.l. - in FiberCop S.p.A., società che già gestisce
le attività relative alla rete secondaria in fibra e
rame; e
il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco
(società controllata da KKR) dell’intera
partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in
FiberCop S.p.A. medesima (anche identificata 
come “Net.Co”), all’esito del predetto
conferimento.
Il Transaction Agreement prevede che alla data del
closing si proceda alla sottoscrizione di Master Services
Agreement che regoleranno i termini e le condizioni dei
servizi che saranno resi tra Net.Co e TIM S.p.A. a
seguito del completamento dell’operazione.
Una volta completate le attività propedeutiche e
soddisfatte alcune condizioni sospensive Net.Co sarà
classificata da Tim quale attività disponibile per la
vendita ai sensi dell’IFRS5.
In considerazione del giudizio richiesto e della
complessità delle assunzioni utilizzate nella valutazione
dei potenziali impatti dell’operazione, tale tematica è
stata ritenuta un aspetto chiave della revisione.
L’informativa di bilancio relativa all’operazione è
contenuta nella nota 2 «Principi contabili» al paragrafo
«Attività non correnti destinate a essere cedute/Attività
operative cessate».
Le nostre procedure di revisione in risposta all’aspetto
chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi dei contratti e della documentazione
predisposta da TIM e dai propri Advisor a supporto
del processo decisionale della Direzione
Aziendale;
l’analisi della procedura posta in essere dalla
Società per l’identificazione del perimetro oggetto
dell’operazione e della coerenza delle assunzioni
utilizzate rispetto ai criteri e alla metodologia per
l’identificazione delle CGU ai fini dell’impairment
test;
la verifica della ragionevolezza delle assunzioni
utilizzate e delle previsioni formulate circa gli effetti
dell’operazione, una volta completata, al fine di
verificare che, se del caso, siano stati
appropriatamente riflessi nel bilancio al 31
dicembre 2023;
Nelle nostre verifiche ci siamo anche avvalsi dell’ausilio
di nostri esperti in tecniche di valutazione al fine di
verificare la coerenza delle analisi svolte dalla Direzione
Aziendale con le assunzioni utilizzate ai fini
dell’impairment test della CGU Domestic.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza dell’informativa
fornita nelle note illustrative del bilancio.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
273
Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio
consolidato
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una
rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards
adottati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. 28
febbraio 2005, n. 38 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi
ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a
frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare
come un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l’appropriatezza
dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia.
Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio
consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della
capogruppo TIM S.p.A. o per l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di
predisposizione dell’informativa finanziaria del Gruppo.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio
consolidato
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo
complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e
l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si
intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile
svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore
significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non
intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi,
singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori
prese sulla base del bilancio consolidato.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia),
abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la
durata della revisione contabile. Inoltre:
abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o
a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in
risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il
nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato
rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti od eventi
non intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni
intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile
allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze, e non per esprimere un
giudizio sull’efficacia del controllo interno del Gruppo;
abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
274
          delle stime contabili effettuate dagli amministratori e della relativa informativa;
siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del
presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull’eventuale
esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere
dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un’entità in
funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione
nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia
inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni
sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi
o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un’entità in
funzionamento;
abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo
complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi
sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.
abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle
imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio
sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento
dell’incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione
sul bilancio consolidato.
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come
richiesto dai principi di revisione internazionali (ISA Italia), tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica
pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze
significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo
rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell’ordinamento italiano e
abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra
indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di
salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono
stati più rilevanti nell’ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno
costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di
revisione.
Altre informazioni comunicate ai sensi dell’art. 10 del Regolamento
(UE) n. 537/2014
L’assemblea degli azionisti della TIM S.p.A. ci ha conferito in data 29 marzo 2019 l’incarico di revisione
legale del bilancio d’esercizio e consolidato della Società per gli esercizi con chiusura dal 31 dicembre
2019 al 31 dicembre 2027.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell’art. 5,
par. 1, del Regolamento (UE) n. 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Società
nell’esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con
quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di comitato
per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell’art. 11 del citato Regolamento.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
275
Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari
Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE)
2019/815
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per l’applicazione delle disposizioni del
Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di
regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF –
European Single Electronic Format) (nel seguito “Regolamento Delegato”) al bilancio consolidato, da
includere nella relazione finanziaria annuale. 
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un
giudizio sulla conformità del bilancio consolidato alle disposizioni del Regolamento Delegato. 
A nostro giudizio, il bilancio consolidato è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti
gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.
Alcune informazioni contenute nelle note illustrative al bilancio consolidato, quando estratte dal formato
XHTML in un’istanza XBRL, a causa di taluni limiti tecnici potrebbero non essere riprodotte in maniera
identica rispetto alle corrispondenti informazioni visualizzabili nel bilancio consolidato in formato XHTML.
Giudizio ai sensi dell’art. 14, comma 2, lettera e), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n.
39 e dell’art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione
e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo TIM al 31 dicembre 2023,
incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un
giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella
relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell’art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24
febbraio 1998, n. 58, con il bilancio consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2023 e sulla conformità
delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione
sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato
del Gruppo TIM al 31 dicembre 2023 e sono redatte in conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all’art. 14, c. 2, lettera e), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39,
rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo contesto acquisite
nel corso dell’attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
276
Dichiarazione ai sensi dell’art. 4 del Regolamento Consob di
attuazione del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non
finanziaria ai sensi del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254. Abbiamo verificato l’avvenuta approvazione da
parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.
Ai sensi dell’art. 3, comma 10, del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di
separata attestazione di conformità da parte nostra.
Torino, 26 marzo 2024
EY S.p.A.
Ettore Abate
(Revisore Legale)
Bilancio consolidato                                       
del Gruppo TIM
Relazione della Società di Revisione
277
Bilancio separato.jpg
INDICE
BILANCIO SEPARATO DI TIM S.P.A.
Situazione patrimoniale-finanziaria ...................................................
Conto economico separato ...................................................................
Conto economico complessivo .............................................................
Movimenti del patrimonio netto ..........................................................
Rendiconto finanziario ...........................................................................
Nota 2 Principi contabili .................................................................................................................
Nota 3 Avviamento .........................................................................................................................
Nota 4 Attività immateriali a vita utile definita .........................................................................
Nota 5 Attività materiali ................................................................................................................
Nota 6 Diritti d’uso su beni di terzi ...............................................................................................
Nota 7 Partecipazioni ......................................................................................................................
Nota 8 Attività finanziarie (non correnti e correnti) ..................................................................
Nota 9 Crediti vari e altre attività non correnti ...........................................................................
Nota 10 Imposte sul reddito (correnti e differite) ......................................................................
Nota 11 Rimanenze di magazzino ................................................................................................
Nota 12 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti .........................................................
Nota 13 Patrimonio netto ..............................................................................................................
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) ..............................................................
Nota 15 Indebitamento finanziario netto ....................................................................................
Nota 16 Gestione dei rischi finanziari ...........................................................................................
Nota 17 Strumenti derivati ............................................................................................................
Nota 18 Informazioni integrative su strumenti finanziari .........................................................
Nota 19 Fondi relativi al personale ...............................................................................................
Nota 20 Fondi per rischi e oneri ....................................................................................................
Nota 21 Debiti vari e altre passività non correnti .......................................................................
Nota 22 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti .......................................................
Nota 24 Ricavi ..................................................................................................................................
Nota 25 Altri proventi operativi .....................................................................................................
Nota 26 Acquisti di materie e servizi ............................................................................................
Nota 27 Costi del personale ...........................................................................................................
Nota 28 Altri costi operativi ...........................................................................................................
Nota 29 Variazione delle rimanenze ............................................................................................
Nota 30 Attività realizzate internamente ...................................................................................
Nota 31 Ammortamenti ................................................................................................................
Nota 34 Proventi/(oneri) da partecipazione ................................................................................
Nota 35 Proventi finanziari e Oneri finanziari .............................................................................
Nota 36 Operazioni con parti correlate .......................................................................................
Nota 38 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti ..........................................................
Nota 40 Altre informazioni ............................................................................................................
Nota 41 Eventi successivi al 31 dicembre 2023 ..........................................................................
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
Attività
(euro)
note
31.12.2023
di cui con parti
correlate
31.12.2022
di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento
3)
12.063.469.183
12.063.469.183
Attività immateriali a vita utile
definita
4)
4.578.957.442
5.023.361.711
16.642.426.625
17.086.830.894
Attività materiali
5)
Immobili, impianti e macchinari di
proprietà
6.561.464.614
6.837.233.046
Diritti d'uso su beni di terzi
6)
3.270.484.717
154.407.000
3.188.196.838
169.257.000
Altre attività non correnti
Partecipazioni
7)
10.902.395.052
11.020.493.862
Crediti finanziari non correnti per
contratti di locazione attiva
8)
6.237.932
700.000
8.023.910
921.000
Altre attività finanziarie non
correnti
8)
3.886.198.407
3.121.389.000
3.494.016.653
2.379.071.000
Crediti vari e altre attività non
correnti
9)
1.794.904.658
301.830.000
1.877.954.278
305.752.000
Attività per imposte anticipate
10)
405.800.781
461.377.116
16.995.536.830
16.861.865.819
Totale Attività non correnti
(a)
43.469.912.786
43.974.126.597
Attività correnti
Rimanenze di magazzino
11)
197.573.793
193.025.376
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
12)
4.560.827.085
1.324.660.000
4.292.564.748
1.087.813.000
Crediti per imposte sul reddito
10)
42.088.505
33.883.108
Partecipazioni
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
67.810.292
1.465.000
45.212.240
3.842.000
Titoli diversi dalle
partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività
finanziarie correnti
1.032.474.037
462.769.000
467.090.594
373.286.000
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
598.149.745
38.187.000
1.375.041.398
217.832.000
8)
1.698.434.074
1.887.344.232
Totale Attività correnti
(b)
6.498.923.457
6.406.817.464
Totale Attività
(a+b)
49.968.836.243
50.380.944.061
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Situazione patrimoniale-finanziaria
280
Patrimonio netto e Passività
(euro)
note
31.12.2023
di cui con parti
correlate
31.12.2022
di cui con parti
correlate
Patrimonio netto
13)
Capitale emesso
11.677.002.855
11.677.002.855
meno: Azioni proprie
(57.442.495)
(63.390.972)
Capitale
11.619.560.360
11.613.611.883
Riserva da sovrapprezzo
azioni
575.673.347
2.133.374.023
Riserva legale
2.335.400.571
2.335.400.571
Altre riserve
Riserva per rimisurazione piani
per dipendenti a benefici
definiti (IAS 19)
(72.960.270)
(65.428.740)
Altre
(306.065.772)
1.312.303.219
Totale Altre riserve
(379.026.042)
1.246.874.479
Utili (perdite) accumulati,
incluso l'utile (perdita)
dell'esercizio
(995.364.448)
(3.076.991.836)
Totale Patrimonio netto
(c)
13.156.243.788
14.252.269.120
Passività non correnti
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
finanziamento e altri
14)
18.094.374.819
4.619.413.000
18.778.886.217
4.375.103.000
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
14)
2.710.085.065
21.378.000
2.600.472.610
25.278.000
Fondi relativi al personale
19)
471.484.414
630.496.530
Passività per imposte differite
10)
Fondi per rischi e oneri
20)
254.410.281
517.495.742
Debiti vari e altre passività
non correnti
21)
1.047.472.729
31.815.000
874.686.710
35.291.000
Totale Passività non correnti
  (d)
22.577.827.308
23.402.037.809
Passività correnti
Passività finanziarie correnti
per contratti di finanziamento
e altri
14)
5.982.984.808
1.894.370.000
5.690.041.905
1.925.774.000
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
14)
467.242.905
38.276.000
458.964.216
28.276.000
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
22)
7.784.537.434
875.597.000
6.577.631.011
872.636.000
Totale Passività correnti
(e)
14.234.765.147
12.726.637.132
Totale Passività
(f=d+e)
36.812.592.455
36.128.674.941
Totale Patrimonio netto e
passività
(c+f)
49.968.836.243
50.380.944.061
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Situazione patrimoniale-finanziaria
281
CONTO ECONOMICO SEPARATO
(euro)
note
Esercizio
2023
di cui con parti
correlate
Esercizio
2022
di cui con parti
correlate
Ricavi
24)
12.139.760.490
1.717.926.000
12.097.644.713
1.562.691.000
Altri proventi operativi
25)
227.453.658
47.410.000
244.920.968
67.303.000
Totale ricavi e proventi operativi
12.367.214.148
12.342.565.681
Acquisti di materie e servizi
26)
(7.859.677.533)
(2.604.244.000)
(7.601.869.032)
(2.793.533.000)
Costi del personale
27)
(2.376.931.440)
(85.306.000)
(2.578.444.051)
(86.557.000)
Altri costi operativi
28)
(436.121.419)
(2.137.000)
(419.894.307)
(8.355.000)
Variazione delle rimanenze
29)
8.480.139
27.854.116
Attività realizzate internamente
30)
299.455.256
315.459.353
Risultato operativo ante
ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/
(svalutazioni) di attività non correnti
(EBITDA)
2.002.419.151
2.085.671.760
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
38)
(638.609.000)
(619.685.000)
Ammortamenti
31)
(2.743.259.895)
(15.010.000)
(2.758.998.171)
(43.722.000)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo
di attività non correnti
32)
(16.525.562)
24.181.484
(223.000)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
attività non correnti
33)
(156.927)
(160.520)
Risultato operativo (EBIT)
(757.523.233)
(649.305.447)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
38)
(637.051.000)
(619.685.000)
Proventi/(oneri) da partecipazioni
34)
910.574.690
1.084.826.000
408.459.952
111.322.000
Proventi finanziari
35)
998.791.946
528.784.000
1.414.652.393
842.831.000
Oneri finanziari
35)
(2.193.369.036)
(645.342.000)
(2.408.011.869)
(621.766.000)
Utile (perdita) prima delle imposte
(1.041.525.633)
(1.234.204.971)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
38)
(685.874.000)
(317.387.000)
Imposte sul reddito
10)
46.161.185
(1.842.786.865)
Utile (perdita) dell'esercizio
(995.364.448)
(3.076.991.836)
di cui: impatto delle Partite di natura
non ricorrente
38)
(673.346.000)
(2.281.314.000)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Conto economico separato
282
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
Nota 13
(euro)
Esercizio
2023
Esercizio
2022
Utile (perdita) dell'esercizio
(a)
(995.364.448)
(3.076.991.836)
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
2.505.980
(1.980.773)
Effetto fiscale
(40.455)
23.235
(b)
2.465.525
(1.957.538)
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali
(7.531.530)
68.075.979
Effetto fiscale
(16.338.235)
(c)
(7.531.530)
51.737.744
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato
(e=b+c+d)
(5.066.005)
49.780.206
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
3.763.077
(17.440.366)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(903.139)
4.185.688
(f)
2.859.938
(13.254.678)
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value
(237.337.146)
1.019.166.673
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
100.158.258
(68.735.605)
Effetto fiscale
32.922.933
(228.103.456)
(g)
(104.255.955)
722.327.612
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato
Effetto fiscale
(h)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato
(i= f+g+h)
(101.396.017)
709.072.934
Totale altre componenti del conto economico complessivo
(k= e+i)
(106.462.022)
758.853.140
Utile (perdita) complessivo dell'esercizio
(a+k)
(1.101.826.470)
(2.318.138.696)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Conto economico complessivo
283
MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO
Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2022
(euro)
Capitale
Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie
adeguamento al
fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al
fair value degli
strumenti derivati
di copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite)
accumulati, incluso
l'utile (perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2021
11.613.611.883
2.133.374.023
13.240.169
(945.248.630)
(117.166.484)
3.866.569.160
16.564.380.121
Movimenti di
patrimonio netto
dell'esercizio:
Totale utile (perdita)
complessivo
dell'esercizio
(15.212.216)
722.327.612
51.737.744
(3.076.991.836)
(2.318.138.696)
Strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
5.983.768
5.983.768
Altri movimenti
43.927
43.927
Saldo al 31
dicembre  2022
11.613.611.883
2.133.374.023
(1.972.047)
(222.921.018)
(65.428.740)
795.605.019
14.252.269.120
Movimenti del patrimonio netto dal 1°gennaio al 31 dicembre 2023 – Nota 13
(euro)
Capitale
Riserva da
sovrapprezzo azioni
Riserva per attività
finanziarie valutate
al fair value rilevato
nelle altre
componenti di
conto economico
complessivo
Riserva per
adeguamento al
fair value degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
rimisurazione piani
per dipendenti a
benefici definiti
(IAS 19)
Altre riserve e utili
(perdite)
accumulati, incluso
l'utile (perdita)
dell'esercizio
Totale Patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2022
11.613.611.883
2.133.374.023
(1.972.047)
(222.921.018)
(65.428.740)
795.605.019
14.252.269.120
Movimenti di
patrimonio netto
dell’esercizio:
Copertura perdita
dell'esercizio
precedente
(1.557.700.676)
1.557.700.676
Utile (perdita)
complessivo
dell'esercizio
5.325.463
(104.255.955)
(7.531.530)
(995.364.448)
(1.101.826.470)
Azioni proprie a
servizio del Piano
Long Term Incentive
2020-2022
5.948.477
(1.927.002)
4.021.475
Strumenti
rappresentativi di
patrimonio netto
1.739.200
1.739.200
Altri movimenti
40.463
40.463
Saldo al 31
dicembre  2023
11.619.560.360
575.673.347
3.353.416
(327.176.973)
(72.960.270)
1.357.793.908
13.156.243.788
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Movimenti del patrimonio netto
284
RENDICONTO FINANZIARIO
(euro)
note
Esercizio
2023
Esercizio
2022
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) dell'esercizio
(995.364.448)
(3.076.991.836)
Rettifiche per :
Ammortamenti
31)
2.743.259.895
2.758.998.171
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
161.400.000
20.560.000
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
87.554.000
2.661.933.000
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
(incluse partecipazioni)
31.202.000
(337.310.000)
Variazione dei fondi relativi al personale
(289.614.000)
144.148.000
Variazione delle rimanenze
(4.549.000)
(27.854.000)
Variazione dei crediti commerciali
(162.202.000)
(204.414.000)
Variazione dei debiti commerciali
165.748.000
443.995.000
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito
(8.255.000)
(452.340.000)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività
197.903.996
(588.085.890)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
1.927.083.443
1.342.638.445
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(1.589.691.000)
(3.582.906.000)
Contributi in conto impianti incassati
758.755.000
2.961.000
Variazione di disponibilità liquide derivanti da operazioni societarie
7)
253.000
Acquisizione/cessione di altre partecipazioni
(32.752.000)
(45.608.000)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(1.327.779.000)
139.953.000
Corrispettivo incassato dalla vendita di partecipazioni in imprese
controllate
Corrispettivo incassato/ rimborsato dalla vendita di attività
immateriali, materiali, diritti d'uso su beni di terzi e di altre attività non
correnti
6.699.000
1.283.709.000
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(2.184.768.000)
(2.201.638.000)
Flusso monetario da attività di finanziamento
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre
464.682.000
47.828.000
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota
corrente)
3.110.063.000
2.000.092.000
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente)
(4.031.642.000)
(4.192.832.000)
Variazione dei derivati attivi/passivi di copertura e non
90.795.000
(176.000)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale
Dividendi pagati (*)
(3.000)
(849.000)
Variazioni di possesso in imprese controllate
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di
finanziamento
(c)
(366.105.000)
(2.145.937.000)
Flusso monetario complessivo
(d=a+b+c)
(623.789.557)
(3.004.936.555)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio
(e)
359.020.537
3.363.957.092
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio
(f=d+e)
(264.769.020)
359.020.537
(*) di cui verso parti correlate
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Rendiconto finanziario
285
Acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d’uso su beni di terzi
(euro)
note
Esercizio
2023
Esercizio
2022
Acquisti di attività immateriali
4)
(617.344.000)
(776.428.000)
Acquisti di attività materiali
5)
(988.586.000)
(899.143.000)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi
6)
(590.178.000)
(390.076.000)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza (*)
(2.196.108.000)
(2.065.647.000)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso
su beni di terzi
606.417.000
(1.517.259.000)
Totale acquisti di attività immateriali, materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.589.691.000)
(3.582.906.000)
(*) di cui verso parti correlate
62.744.000
63.202.000
Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario
(euro)
Esercizio
2023
Esercizio
2022
Imposte sul reddito (pagate)/ incassate
101.413.000
233.383.000
Interessi pagati
(1.780.932.000)
(1.383.612.000)
Interessi incassati
749.274.000
556.212.000
Dividendi incassati
1.086.534.000
113.293.000
Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette
(euro)
Esercizio
2023
Esercizio
2022
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio
dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
1.375.042.603
3.558.280.626
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
(1.016.022.066)
(194.323.534)
359.020.537
3.363.957.092
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine
dell'esercizio:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
598.149.745
1.375.042.603
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista
(862.918.765)
(1.016.022.066)
(264.769.020)
359.020.537
Le ulteriori informazioni integrative, richieste dallo IAS 7, sono presentate nell’ambito della Nota
“Indebitamento finanziario netto” del presente Bilancio separato.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Rendiconto finanziario
286
NOTA 1 
FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI
CARATTERE GENERALE
Forma e contenuto
Telecom Italia, denominata in forma sintetica anche TIM, è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo
l’ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.
La sede legale di TIM S.p.A. è in via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.
La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.
TIM S.p.A. opera in Italia nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili.
Il bilancio separato di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023 è stato redatto nella prospettiva della continuazione
dell’attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota “Principi contabili”) e nel rispetto degli International
Financial Reporting Standards emessi dall’International Accounting Standards Board e omologati dall’Unione
Europea (definiti come “IFRS”), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.
Si precisa, inoltre, che nel 2023 TIM S.p.A. ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell’esercizio
precedente.
Il bilancio separato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie
valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie
valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al
fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le
variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).
In ottemperanza allo IAS 1 (Presentazione del bilancio) le informazioni comparative di bilancio si riferiscono,
salvo diversa indicazione, all’esercizio precedente.
La situazione patrimoniale-finanziaria, il conto economico separato e complessivo, i movimenti del patrimonio
netto nonché il rendiconto finanziario sono presentati in unità di euro (senza decimali) e le note di bilancio in
milioni di euro, salvo diversa indicazione.
La pubblicazione del bilancio separato di TIM S.p.A. per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 è stata
autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 marzo 2024.
Peraltro, all’Assemblea degli Azionisti compete l’approvazione finale del bilancio separato di TIM S.p.A..
Schemi di bilancio
Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:
la Situazione patrimoniale-finanziaria è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il
criterio “corrente/non corrente”;
il Conto economico separato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale
forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business della Società, risulta
conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.
Il Conto economico separato include, in aggiunta all’EBIT (Risultato Operativo), l’indicatore alternativo di
performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).
In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all’EBIT, l’EBITDA come financial target nelle presentazioni interne
(business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un’utile
unità di misura per la valutazione delle performance operative di TIM S.p.A.. L’EBIT e l’EBITDA sono
determinati come segue:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 1
Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale
287
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+
Oneri finanziari
-
Proventi finanziari
+/-
Oneri (Proventi) da partecipazioni
EBIT- Risultato Operativo
+/-
Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/-
Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+
Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di
Attività non correnti
il Conto economico complessivo comprende, oltre all’utile (perdita) dell’esercizio, come da Conto
economico separato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli
Azionisti;
il Rendiconto finanziario è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative
secondo il “metodo indiretto”, come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).
Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico
separato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente
nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti
sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra
gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/oneri derivanti dalla cessione di
immobili, impianti e macchinari, di rami d’azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di
ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.);
oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti
a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di
natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi
precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull’avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.
Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio gli importi relativi alle posizioni o
transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 1
Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale
288
NOTA 2
PRINCIPI CONTABILI
Continuità aziendale
Il bilancio separato dell'esercizio 2023 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell’attività
aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM S.p.A. continuerà la sua attività operativa in un
futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).
In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:
i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui TIM è esposta:
le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di
credito da parte delle agenzie di rating);
i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano,
nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di recessione ed inflazione. In particolare,
tali rischi sono legati all’aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, anche a seguito del
conflitto russo-ucraino;
i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che
possano condizionare le scelte tecnologiche); e
gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione
del capitale di rischio, così come descritti nel paragrafo “Informativa sul capitale” nell’ambito della Nota
“Patrimonio netto”;
la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità), così
come descritti nella Nota “Gestione dei rischi finanziari”.
Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che, allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza
sulla prospettiva della continuità aziendale per TIM S.p.A..
Attività immateriali
Avviamento
Ai sensi dell’IFRS 3 (Aggregazioni aziendali), l’avviamento viene rilevato nel bilancio alla data di acquisizione
(realizzata anche tramite fusione o conferimento) di aziende o di rami d’azienda ed è determinato come
differenza tra il corrispettivo pagato (misurato secondo l’IFRS 3 che in genere viene determinato sulla base del
fair value alla data di acquisizione) e il fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite al
netto delle passività identificabili assunte.
L’avviamento è classificato nella situazione patrimoniale-finanziaria come attività immateriale a vita utile
indefinita, mentre l’eventuale “utile derivante da un acquisto a prezzi favorevoli (o avviamento negativo)” è
iscritto nel conto economico separato.
L’avviamento inizialmente rilevato è successivamente ridotto solo per le riduzioni di valore cumulate (per
maggiori dettagli si veda nel seguito la sezione Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e diritti
d’uso su beni di terzi – Avviamento).
Costi di sviluppo
I costi sostenuti internamente per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi costituiscono, a seconda dei casi,
attività immateriali (principalmente costi per software) o attività materiali e sono iscritti all’attivo solo se tutte
le seguenti condizioni sono rispettate: i) il costo attribuibile all’attività di sviluppo è attendibilmente
determinabile, ii) vi è l’intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l’attività
disponibile all’uso o alla vendita, iii) è dimostrabile che l’attività è in grado di produrre benefici economici futuri.
I costi di sviluppo capitalizzati comprendono le sole spese sostenute che possono essere attribuite
direttamente al processo di sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
I costi di sviluppo capitalizzati sono ammortizzati sistematicamente lungo la vita stimata del relativo prodotto/
servizio in modo da riflettere le modalità con cui ci si attende che i benefici economici futuri derivanti
dall’attività siano consumati dall’entità.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
289
Altre attività immateriali a vita utile definita
Le altre attività immateriali a vita utile definita acquistate o prodotte internamente sono iscritte all’attivo,
secondo quanto disposto dallo IAS 38 (Attività immateriali), quando è probabile che l’uso dell’attività genererà
benefici economici futuri e quando il costo dell’attività può essere determinato in modo attendibile.
Tali attività sono rilevate al costo di acquisto o di produzione ed ammortizzate in quote costanti lungo la loro
stimata vita utile; le aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l’attuale vita
utile stimata differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto
economico separato su base prospettica.
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari
Gli immobili, impianti e macchinari sono iscritti al costo di acquisto o di produzione. I costi sostenuti
successivamente all’acquisto sono capitalizzati solo se determinano un incremento dei benefici economici
futuri insiti nel bene a cui si riferiscono. Tutti gli altri costi sono rilevati nel conto economico separato quando
sostenuti.
Il costo dei cespiti include anche i costi previsti per lo smantellamento del cespite ed il ripristino del sito laddove
sia presente un’obbligazione legale o implicita. La corrispondente passività è rilevata in un fondo iscritto tra le
passività nell’ambito dei fondi per rischi e oneri, al valore attuale; l’imputazione a conto economico separato
dell’onere capitalizzato avviene lungo la vita utile delle relative attività materiali attraverso il processo di
ammortamento delle stesse.
La rideterminazione delle stime relative ai costi di smantellamento, ai tassi di attualizzazione e alle date in cui
si prevede di sostenere tali costi è effettuata annualmente, ad ogni chiusura di bilancio. Le variazioni della
citata passività devono essere rilevate ad incremento o a riduzione del costo della relativa attività; l’importo
dedotto dal costo dell’attività non deve eccedere il valore contabile della stessa. L’eventuale eccedenza è
rilevata immediatamente nel conto economico separato, in via convenzionale, alla voce Ammortamenti.
L’ammortamento è calcolato in base ad un criterio a quote costanti sulla vita utile stimata delle attività. Le
aliquote di ammortamento sono riviste su base annuale e sono modificate se l’attuale vita utile stimata
differisce da quella stimata in precedenza. Gli effetti di tali variazioni sono riconosciuti a conto economico
separato su base prospettica.
I terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati.
Diritti d'uso su beni di terzi
In base a quanto previsto dall’IFRS 16, la rappresentazione contabile dei contratti di locazione passiva avviene
attraverso l’iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria,
rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell’iscrizione nell’attivo del diritto d’uso dell’attività
presa in locazione.
Alla data di decorrenza del contratto, il diritto d’uso è iscritto al costo che comprende: l’importo della
valutazione iniziale della passività del leasing, eventuali pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o
prima della data di decorrenza, i costi diretti iniziali sostenuti per la sottoscrizione del contratto e il valore
attuale della stima dei costi di ripristino e smantellamento previsti dal contratto, al netto di eventuali incentivi
ricevuti.
Successivamente, il diritto d’uso è ammortizzato lungo la durata contrattuale (o la vita utile del bene se
inferiore), soggetto a eventuali riduzioni di valore e rettificato per tener conto di eventuali rideterminazioni
della passività del leasing.
Il Gruppo TIM attrae nell’ambito di applicazione dell’IFRS 16, qualora ne ricorrano i presupposti e siano
soddisfatti i requisiti previsti dal principio, le fattispecie contrattuali aventi a oggetto le risorse software in cloud
e lo spettro di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica. Tale impostazione è funzionale alle specificità
fortemente innovative di tali tipologie contrattuali aventi a oggetto infrastrutture hardware e trasmissive
ottiche, nonché servizi software tecnologicamente avanzati.
Riduzione di valore delle attività immateriali, materiali e dei
diritti d’uso su beni di terzi
Avviamento
L’avviamento è sottoposto a verifica della recuperabilità del valore (c.d. impairment test) annualmente o più
frequentemente, se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che abbia subito una
riduzione di valore, secondo quanto previsto dallo IAS 36 (Riduzione di valore delle attività); il valore originario
non viene comunque ripristinato qualora vengano meno le ragioni che hanno determinato la riduzione di
valore.
La verifica viene svolta, di norma, alla fine di ogni esercizio e, pertanto, la data di riferimento per tale verifica è
costituita dalla data di chiusura del bilancio. L’avviamento acquisito ed allocato nel corso dell’esercizio è
sottoposto a verifica della recuperabilità del valore alla fine dell’esercizio in cui l’acquisizione e l’allocazione
sono avvenute.
Al fine della verifica della sua recuperabilità, l’avviamento è allocato, alla data di acquisizione, ad ogni unità o
gruppo di unità generatrici di flussi di cassa (Cash Generating Unit – CGU) che beneficiano dell’acquisizione.
Se il valore contabile dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) eccede il rispettivo valore
recuperabile, si rileva a conto economico separato una perdita per riduzione di valore. La perdita per riduzione
di valore è imputata dapprima a riduzione del valore contabile dell’avviamento allocato all’unità generatrice di
flussi di cassa (o al gruppo di unità) e solo successivamente alle altre attività dell’unità in proporzione al loro
valore contabile fino all’ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Il valore
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
290
recuperabile di un’unità generatrice di flussi di cassa (o di un gruppo di unità) cui è allocato l’avviamento è il
maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, e il valore d’uso della stessa unità.
Il fair value al netto dei costi di vendita è stimato sulla base dell’income approach, in quanto permette di
riflettere  i benefici derivanti da un futuro nuovo e diverso assetto di business. In particolare, il fair value al
netto dei costi di vendita si fonda sul valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di
attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito
compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall’ultimo anno dell’orizzonte temporale esplicito
per la stima del valore terminale.
Il valore d’uso di un’attività è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso
di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività. I flussi di cassa futuri si riferiscono a quelli previsti su un orizzonte temporale esplicito
compreso fra i tre e i cinque anni, nonché a quelli estrapolati dall’ultimo anno dell’orizzonte temporale esplicito
per la stima del valore terminale. Il tasso di crescita a lungo termine utilizzato al fine della stima del valore
terminale dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di unità) viene assunto in misura non eccedente
il tasso medio di crescita a lungo termine del settore o del mercato nel quale l’unità generatrice di flussi di
cassa (o il gruppo di unità) opera.
I flussi di cassa futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti dell’unità generatrice di flussi di
cassa (o del gruppo di unità) e, pertanto, non si considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future per
le quali l’entità non è ancora impegnata, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione
dell’unità.
Ai fini della verifica della riduzione di valore, il valore contabile di un’unità generatrice di flussi di cassa viene
determinato coerentemente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile dell’unità generatrice di
flussi di cassa, escludendo i c.d. surplus assets (ossia le attività finanziarie, le attività per imposte anticipate e le
attività non correnti nette destinate a essere cedute).
Dopo aver effettuato la verifica per riduzione di valore dell’unità generatrice di flussi di cassa (o del gruppo di
unità) cui è allocato l’avviamento si effettua un secondo livello di verifica della riduzione di valore
comprendendo anche quelle attività centralizzate con funzioni ausiliarie (corporate assets) che non generano
flussi positivi di risultato e che non possono essere allocate secondo un criterio ragionevole e coerente alle
singole unità. A questo secondo livello il valore recuperabile di tutte le unità generatrici di flussi di cassa (o
gruppi di unità) viene confrontato con il valore contabile di tutte le unità (o gruppi di unità), comprendendo
anche quelle unità alle quali non è stato allocato alcun avviamento e le attività centralizzate.
Attività (immateriali e materiali) a vita utile definita e diritti d’uso su
beni di terzi
A ogni data di riferimento del bilancio, la Società verifica se esistono indicazioni che le attività sia immateriali
che materiali a vita utile definita e i diritti d’uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore. A
tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione. Relativamente alle prime (fonti interne) si
considera: l’obsolescenza o il deterioramento fisico dell’attività, eventuali cambiamenti significativi nell’uso
dell’attività e l’andamento economico dell’attività rispetto a quanto previsto. Relativamente alle fonti esterne,
invece, si considera: l’andamento dei prezzi di mercato delle attività, eventuali discontinuità tecnologiche, di
mercato o normative, l’andamento dei tassi di interesse di mercato e del costo del capitale utilizzato per
valutare gli investimenti ed infine se il valore contabile delle attività nette della Società dovesse risultare
superiore alla capitalizzazione di borsa.
Se esistono indicazioni che le attività sia immateriali che materiali a vita utile definita e i diritti d’uso su beni di
terzi abbiano subito una riduzione di valore, il valore di carico è ridotto al relativo valore recuperabile. Il valore
recuperabile è definito come il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il suo valore d’uso. Il
valore d’uso è costituito dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di
attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi
specifici dell’attività o del diritto. Quando non è possibile stimare il valore recuperabile, la Società stima il valore
recuperabile dell’unità generatrice di flussi di cassa cui l’attività appartiene. La riduzione di valore è iscritta a
conto economico separato.
Quando successivamente vengono meno i motivi che hanno determinato una riduzione di valore, il valore
contabile dell’attività /diritto d’uso o dell’unità generatrice di flussi di cassa è incrementato sino alla nuova
stima del valore recuperabile che, comunque, non può eccedere il valore che si sarebbe determinato se non
fosse stata rilevata alcuna riduzione di valore. Il ripristino di valore è iscritto a conto economico separato.
Strumenti finanziari
Modelli di business nella gestione delle attività finanziarie
Nell’ambito della gestione del credito commerciale, il Management della Società ha definito i propri modelli di
business in base alla specificità della natura del credito, del tipo di controparte, della dilazione d’incasso; ciò, al
fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante attraverso il continuo monitoraggio delle performance
d’incasso dalla clientela, l’indirizzo delle credit collection policies, la gestione di programmi di smobilizzo crediti,
l’attivazione di cessioni del credito (factoring) coerenti con le esigenze di programmazione finanziaria.
I Modelli di Business adottati sono i seguenti.  
Hold to Collect: trattasi dei crediti generalmente detenuti fino a scadenza quali, ad esempio, i crediti verso i
grandi clienti e gli OLO; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 “Attività valutate al costo
ammortizzato. Tali crediti possono essere ceduti, ancorché non in modalità ricorrente, per esigenze di
ottimizzazione finanziaria;
Hold to Collect and Sell: trattasi dei crediti generalmente oggetto di cessione in modalità massiva e
ricorrente quali, ad esempio, i crediti verso la clientela attiva consumer, small e business in attesa di essere
ceduti; tali strumenti ricadono nella categoria IFRS 9 “Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle
altre componenti del conto economico complessivo”. Così come previsto dall’IFRS 9, la relativa riserva
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
291
viene riversata a conto economico separato al momento della cessione, ovvero in presenza di una
riduzione di valore.
Nell’ambito della gestione delle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali verso i clienti, il Management
della società ha definito i propri modelli di business in base alle logiche di impiego della liquidità ed alle
tecniche di gestione degli strumenti finanziari; ciò, per mantenere un adeguato livello di flessibilità finanziaria e
gestire al meglio – in termini di rischio/rendimento - le risorse finanziarie di immediata disponibilità e secondo
l’indirizzo strategico. 
I Modelli di Business adottati sono i seguenti:
Hold to Collect: trattasi di strumenti finanziari impiegati per assorbire i surplus di cassa temporanei; sono
caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti principalmente fino alla scadenza; la valutazione
avviene al costo ammortizzato; 
Hold to Collect and Sell: trattasi di strumenti monetari o obbligazionari impiegati per assorbire i surplus di
cassa di breve / medio termine; sono caratterizzati da un basso livello di rischio e detenuti, di norma, fino
alla scadenza o venduti per coprire specifiche necessità di liquidità; la valutazione avviene al fair value
rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo; 
Hold to Sell: trattasi di strumenti monetari, obbligazionari e di equity trading impiegati per la gestione
dinamica dei surplus di cassa non riconducibili ai precedenti Modelli di Business; sono caratterizzati da un
livello di rischio più elevato e da acquisti e vendite ripetuti nel tempo; la valutazione avviene al fair value
attraverso il conto economico separato.
Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture
Le partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture sono valutate al costo rettificato per le
riduzioni di valore. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata
confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal
maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d’uso.
Altre partecipazioni
Le altre partecipazioni (diverse da quelle in controllate, collegate e joint venture) sono incluse fra le attività non
correnti o fra quelle correnti se sono destinate a permanere nel patrimonio della Società per un periodo,
rispettivamente, superiore o non superiore a 12 mesi.
Le altre partecipazioni sono classificate tra le “attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto
economico separato” (FVTPL), nell’ambito delle attività correnti.
Al momento dell’acquisto di ciascuna partecipazione, l’IFRS 9 prevede l’opzione irrevocabile di iscrivere tali
partecipazioni tra le “attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto
economico complessivo” (FVTOCI), nell’ambito delle attività non correnti o correnti.
Le altre partecipazioni classificate fra le “attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti
del conto economico complessivo” sono valutate al fair value; le variazioni di valore di dette partecipazioni
sono iscritte in una riserva di patrimonio netto attraverso la loro imputazione alle altre componenti di conto
economico complessivo (Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di
conto economico complessivo), senza riclassificazione a conto economico separato, in sede di derecognition
(cessione) o riduzione di valore ritenuta definitiva. I dividendi sono invece rilevati a conto economico separato.
Le variazioni di valore delle altre partecipazioni classificate fra le “attività finanziarie valutate al fair value
attraverso il conto economico separato” sono iscritte direttamente a conto economico separato.
Titoli diversi dalle partecipazioni
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività non correnti o fra quelle correnti, a seconda del modello
di business adottato e dei flussi contrattuali previsti rientrano fra le Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato, oppure valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo
oppure al fair value attraverso il conto economico separato.
I titoli diversi dalle partecipazioni, inclusi fra le attività correnti, sono quelli che, per scelta degli amministratori,
sono destinati a permanere nel patrimonio di TIM S.p.A. per un periodo non superiore a 12 mesi, e vengono
classificati:
tra le “attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” (AC) quando sono detenuti in portafoglio sino
alla scadenza (originariamente superiore a 3 mesi ma inferiore a 12 mesi, oppure, pur avendo una
scadenza originaria superiore a 12 mesi, sono stati acquistati in un periodo nel quale la scadenza era
compresa tra 3 e 12 mesi);
tra le “attività finanziarie valutare al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico
complessivo” (FVTOCI) quando è detenuta nell’ambito di un modello di business il cui obiettivo è quello di
vendere l’attività finanziaria e/o incassare i flussi contrattuali. La “Riserva per attività finanziarie valutate al
fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo” è riversata a conto economico
separato al momento della cessione ovvero in presenza di una riduzione di valore;
tra le “attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato” (FVTPL) negli altri
casi.
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
La cassa e le altre disponibilità liquide equivalenti sono iscritte, a seconda della loro natura, al valore nominale
ovvero al costo ammortizzato.
Le altre disponibilità liquide equivalenti rappresentano impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità
che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e soggetti ad un irrilevante rischio di variazione del loro
valore, la cui scadenza originaria ovvero al momento dell’acquisto non è superiore a 3 mesi.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
292
Riduzione di valore di attività finanziarie
Ad ogni data di riferimento del bilancio, vengono effettuate valutazioni al fine di verificare se esista evidenza
oggettiva che un’attività finanziaria o un gruppo di attività possa aver subito una riduzione di valore.
La riduzione di valore di attività finanziarie si basa sul modello delle perdite attese (expected credit loss).
In particolare:
la riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio
semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento
dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata
principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-
statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti
caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole
posizioni creditorie;
la riduzione di valore sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuata seguendo il
modello generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull’intera vita residua in
caso di peggioramento sostanziale del rischio di credito. 
Strumenti finanziari derivati
Così come consentito dall’IFRS 9, la Società ha scelto di continuare ad applicare le disposizioni in materia di
contabilizzazione delle operazioni di copertura contenute nello IAS 39 invece delle disposizioni dell’IFRS 9.
Gli strumenti finanziari derivati perfezionati dalla Società sono volti a fronteggiare l’esposizione al rischio di
cambio e di tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento che ne permetta una
riduzione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Coerentemente con quanto stabilito dallo IAS 39, gli strumenti finanziari derivati di copertura sono
contabilizzati secondo le modalità stabilite per l’hedge accounting solo quando:
all’inizio della copertura, esistono la designazione formale e la documentazione della relazione di copertura
stessa;
si prevede che la copertura sarà altamente efficace;
l’efficacia può essere attendibilmente misurata;
la copertura stessa è altamente efficace durante i diversi periodi contabili per i quali è designata.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value, come stabilito dallo IAS 39.
Quando gli strumenti finanziari derivati hanno le caratteristiche per essere contabilizzati in hedge accounting, si
applicano i seguenti trattamenti contabili:
Fair value hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alle
variazioni del fair value di un’attività o di una passività attribuibili ad un particolare rischio, l’utile o la
perdita derivante dalle successive variazioni del fair value dello strumento di copertura è rilevato a conto
economico separato. L’utile o la perdita derivante dall’adeguamento al fair value della posta coperta, per
la parte attribuibile al rischio coperto, modifica il valore contabile di tale posta e viene rilevato a conto
economico separato.
Cash flow hedge – Se uno strumento finanziario derivato è designato come copertura dell’esposizione alla
variabilità dei flussi finanziari di un’attività o di una passività iscritta in bilancio o di un’operazione prevista
altamente probabile, la porzione efficace degli utili o delle perdite derivanti dall’adeguamento al fair value
dello strumento derivato è rilevata in una specifica riserva di patrimonio netto (Riserva per adeguamento al
fair value degli strumenti derivati di copertura). L’utile o la perdita cumulato è stornato dalla riserva di
patrimonio netto e contabilizzato a conto economico separato negli stessi esercizi in cui gli effetti
dell’operazione oggetto di copertura vengono rilevati a conto economico separato. L’utile o la perdita
associato a quella parte della copertura inefficace è iscritto a conto economico separato immediatamente.
Se l’operazione oggetto di copertura non è più ritenuta probabile, gli utili o le perdite non ancora realizzati
contabilizzati nella riserva di patrimonio netto sono rilevati immediatamente a conto economico separato.
Per gli strumenti derivati per i quali non è stata designata una relazione di copertura, le variazioni di valore
rispetto alla rilevazione iniziale sono iscritte direttamente a conto economico separato.
Passività finanziarie
Le passività finanziarie includono i debiti finanziari, comprensivi dei debiti per anticipazioni su cessione di crediti
qualora la cessione non trasferisca sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici, nonché altre passività finanziarie,
ivi inclusi gli strumenti finanziari derivati e le passività a fronte delle attività iscritte nell’ambito dei contratti di
locazione finanziaria iscritti ai sensi dell’IFRS 16.
Ai sensi dell'IFRS 9, esse comprendono anche i debiti commerciali e quelli di natura varia.
Nell’ambito dei debiti commerciali sono anche classificate le operazioni di reverse factoring. TIM ha posto in
essere accordi di reverse factoring attraverso i quali TIM conferisce alle banche partner mandato di pagare i
suoi fornitori a scadenza delle fatture. I fornitori che partecipano a tali programmi hanno la facoltà di cedere
(senza alcun onere per TIM) i crediti vantati verso TIM. Essi possono esercitare tale facoltà a loro totale
discrezione e sostenendone tutti i costi per beneficiare dell’incasso prima della scadenza contrattuale.
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti finanziari derivati, sono inizialmente iscritte al fair value;
successivamente vengono valutate al costo ammortizzato.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione di
valore della passività (derivati in fair value hedge), sono valutate al fair value, secondo le modalità stabilite
dallo IAS 39 per l’hedge accounting: gli utili e le perdite derivanti dai successivi adeguamenti al fair value,
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
293
limitatamente alla componente coperta, sono rilevati a conto economico separato e sono controbilanciati
dalla porzione efficace della perdita o dell’utile derivante dalle corrispondenti valutazioni al fair value dello
strumento di copertura.
Le passività finanziarie coperte da strumenti finanziari derivati volti a fronteggiare il rischio di variazione dei
flussi finanziari (derivati in cash flow hedge) rimangono valutate al costo ammortizzato, secondo le modalità
stabilite dallo IAS 39 per l’hedge accounting.
Cessioni di crediti
TIM S.p.A. effettua cessioni di crediti sulla base di contratti di factoring e cartolarizzazione. Tali cessioni, nella
maggior parte dei casi, sono caratterizzate dal trasferimento a terzi sostanzialmente di tutti i rischi e benefici
relativi ai crediti, rispondendo in tal modo ai requisiti dell’IFRS 9 per lo storno degli stessi. Appositi contratti di
servizio, in virtù dei quali gli acquirenti conferiscono mandato a TIM S.p.A. di gestire le attività di incasso e
gestione dei crediti, sono stati stipulati per mantenere la relazione tra la Società e la propria clientela.
Rimanenze di magazzino
Le rimanenze di magazzino sono valutate al minore tra il costo di acquisto e/o di produzione e il presumibile
valore di realizzo; il costo viene determinato con il metodo del costo medio ponderato per singolo movimento
mentre il presumibile valore di realizzo viene rilevato dall’osservazione dei prezzi correnti alla chiusura
dell’esercizio. Sono inoltre stanziati dei fondi svalutazione per le rimanenze di magazzino considerate obsolete
o a lenta rotazione, tenuto conto del loro utilizzo futuro atteso e del loro presumibile valore di realizzo.
Attività non correnti destinate a essere cedute/Attività
operative cessate
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione il cui valore contabile sarà
recuperato principalmente attraverso la vendita anziché con il loro utilizzo continuativo sono classificate come
possedute per la vendita e rappresentate separatamente dalle altre attività e passività della situazione
patrimoniale-finanziaria. I corrispondenti valori patrimoniali dell’esercizio precedente non sono riclassificati
nella situazione patrimoniale – finanziaria ma sono invece esposti separatamente in una specifica colonna di
variazione nell’evoluzione delle voci dell’attivo e del passivo nell’esercizio in cui le attività non correnti destinate
a essere cedute o i gruppi in dismissione sono classificati come tali.
Un’attività operativa cessata (Discontinued Operations) rappresenta una parte dell’entità che è stata dismessa
o classificata come posseduta per la vendita, e:
rappresenta un importante ramo di attività o area geografica di attività; oppure
è parte di un piano coordinato di dismissione di un importante ramo di attività o area geografica di attività;
oppure
è una controllata acquisita esclusivamente allo scopo di essere rivenduta.
I risultati delle attività operative cessate – siano esse dismesse oppure classificate come possedute per la
vendita – sono esposti separatamente nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali. I
corrispondenti valori relativi all’esercizio precedente, ove presenti, sono riclassificati ed esposti separatamente
nel conto economico separato, al netto degli effetti fiscali, ai fini comparativi.
Le attività non correnti destinate a essere cedute o i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la
vendita, sono dapprima rilevati in conformità allo specifico IFRS di riferimento applicabile a ciascuna attività e
passività e, successivamente, sono rilevati al minore tra il valore contabile e il relativo fair value, al netto dei
costi di vendita.
Eventuali successive perdite di valore sono rilevate direttamente a rettifica delle attività non correnti o dei
gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita con contropartita a conto economico separato.
Viene invece rilevato un ripristino di valore per ogni incremento successivo del fair value di un’attività al netto
dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva
precedentemente rilevata.
In conformità alle previsioni dell’IFRS 5 (Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative
cessate) le attività non correnti classificate come possedute per la vendita o facenti parte di un gruppo in
dismissione non vengono ammortizzate.
Gli oneri finanziari e le altre spese attribuibili alle passività di un gruppo in dismissione classificato come
posseduto per la vendita devono continuare ad essere rilevati.
* * *
Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha approvato l’obiettivo strategico di
riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell’integrazione verticale e ha conferito
all’Amministratore Delegato il mandato di valutare e sottoporre all’organo amministrativo per le deliberazioni
del caso le eventuali operazioni e i possibili accordi di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset,  idonei al
conseguimento del suddetto obiettivo strategico.
In data 3, 4 e 5 novembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., all’esito di un ampio e approfondito
esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari e legali, ha esaminato ed accettato l’offerta
vincolante presentata il 16 ottobre 2023 da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") per l’acquisto di attività
relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. (“NetCo”), da
parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR).
In esecuzione delle deliberazioni assunte, TIM S.p.A. ha sottoscritto con Optics BidCo il transaction agreement
che disciplina:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
294
il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo d'azienda - costituito da attività relative alla rete primaria,
all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop
S.p.A., società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame, e
il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell’intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in
FiberCop S.p.A. medesima, all’esito del predetto conferimento.
Il transaction agreement prevede che alla data del closing si proceda alla sottoscrizione di master services
agreement che regoleranno i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi tra NetCo a TIM S.p.A. a seguito
del completamento dell’operazione.
Il transaction agreement prevede inoltre che il corrispettivo per la vendita della partecipazione potrà essere
parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del Gruppo TIM contestualmente
al closing dell’operazione NetCo (c.d. liability management ). Il Consiglio di Amministrazione di TIM, in data 6
marzo 2024, ha deliberato di conferire mandato all’Amministratore Delegato per provvedere all’attuazione,
sussistendone i presupposti, delle attività funzionali alla realizzazione dell’operazione di trasferimento del
debito mediante un complesso di offerte di scambio, aventi ad oggetto talune serie di obbligazioni emesse dal
Gruppo TIM e con scadenza a partire dal 2026.
Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024, una volta completate le attività prodromiche
e soddisfatte alcune condizioni sospensive (completamento del conferimento della rete primaria,
autorizzazione Antitrust, autorizzazione in materia di sovvenzioni estere distorsive); l'operazione ha già
ottenuto l'autorizzazione prevista dalla disciplina in materia di Golden Power, come da comunicato stampa
emesso in data 17 gennaio 2024.
Quando le citate attività saranno completate e le connesse condizioni sospensive saranno soddisfatte, NetCo,
ai sensi dell’IFRS 5, sarà classificata quale Attività disponibile per la vendita.
Fondi relativi al personale
Fondo per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR), obbligatorio ai sensi dell’art. 2120 del Codice Civile, ha natura di
retribuzione differita ed è correlato alla durata della vita lavorativa dei dipendenti e alla retribuzione percepita
nel periodo di servizio prestato.
In applicazione dello IAS 19 (Benefici per i dipendenti), il TFR così calcolato assume la natura di “Piano a benefici
definiti” e la relativa obbligazione da iscrivere in bilancio (Fondo TFR) è determinata mediante un calcolo
attuariale.
La rilevazione delle variazioni degli utili/perdite attuariali (“rimisurazioni”) è iscritta fra le altre componenti del
conto economico complessivo. Gli interessi passivi relativi alla componente del “time value” nei calcoli
attuariali sono invece iscritti a conto economico separato tra gli oneri finanziari.
A partire dal 1° gennaio 2007, la legge italiana ha previsto per il lavoratore la possibilità di scegliere la
destinazione del proprio TFR maturando ai fondi di previdenza complementare oppure all’azienda di
appartenenza. Per le aziende con almeno 50 dipendenti è fatto obbligo di versare tale TFR al “Fondo di
Tesoreria” gestito dall’INPS. Conseguentemente, l’obbligazione nei confronti dell’INPS e le contribuzioni alle
forme pensionistiche complementari hanno assunto, ai sensi dello IAS 19, la natura di “Piani a contribuzioni
definite”.
Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale
TIM S.p.A. riconosce benefici addizionali a taluni dirigenti delle Società del Gruppo attraverso piani di
partecipazione al capitale (ad esempio: piani di stock option e Long-term incentive plan). I summenzionati piani
vengono contabilizzati secondo quanto previsto dall’IFRS 2 (Pagamenti basati su azioni).
Secondo quanto stabilito dall’IFRS 2, tali piani rappresentano una componente della retribuzione dei
beneficiari; pertanto, per i piani che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale, il costo è
rappresentato dal fair value di tali strumenti alla data di assegnazione, ed è rilevato tra i “Costi del personale”,
nel caso di dipendenti della Società, e tra le “Partecipazioni”, nel caso di dipendenti di controllate, lungo il
periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita una riserva di
Patrimonio Netto denominata “Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto”. Le variazioni nel fair value
successive alla data di assegnazione non hanno effetto sulla valutazione iniziale. Alla fine di ogni esercizio
viene aggiornata la stima del numero di diritti che matureranno fino alla scadenza. La variazione di stima è
portata a rettifica della voce “Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto” con contropartita
rispettivamente “Costi del personale” o “Partecipazioni”.
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita
dei “Costi del personale”, nel caso di dipendenti della Società, e tra le “Partecipazioni”, nel caso di dipendenti di
controllate; alla fine di ogni esercizio detta passività è valutata al relativo fair value.
Fondi per rischi e oneri
La Società rileva i fondi per rischi e oneri quando, in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, nei
confronti di terzi, quale risultato di un evento passato, è probabile che si renderà necessario l’impiego di risorse
per adempiere all’obbligazione e quando può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare
dell’obbligazione stessa. Tra i fondi per rischi e oneri rientrano anche quelli costituiti nel caso in cui la società
abbia stipulato contratti che sono successivamente divenuti onerosi in quanto i costi non discrezionali
necessari per l’adempimento delle obbligazioni assunte superano i benefici economici che si presume si
otterranno dagli stessi contratti.
Quando l’effetto finanziario del trascorrere del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni
sono attendibilmente stimabili, l’accantonamento è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi
determinati tenendo conto dei rischi associati all’obbligazione; l’incremento del fondo connesso al trascorrere
del tempo è rilevato nel conto economico separato alla voce “Oneri finanziari”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
295
Contributi pubblici
I contributi pubblici sono rilevati quando esiste una ragionevole certezza che saranno ricevuti e che la Società
rispetterà tutte le condizioni previste dal Governo, da enti governativi e analoghi enti locali, nazionali o
internazionali per la loro erogazione.
I contributi pubblici sono rilevati a Conto economico separato, con un criterio sistematico, negli esercizi in cui la
Società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare.
I contributi pubblici in conto capitale ricevuti per l’acquisto e/o la costruzione di attività materiali non correnti
sono iscritti come ricavo differito nel prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria e accreditati a Conto
economico separato su base sistematica lungo la vita utile degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Azioni proprie
Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del patrimonio netto. In particolare, le azioni proprie sono
contabilizzate in riduzione del capitale sociale emesso per la parte corrispondente alla cd. “parità contabile”,
che risulta dal rapporto tra il capitale sociale complessivo e il numero delle azioni emesse, mentre l’eccedenza
del valore di acquisto rispetto alla parità contabile è portata in riduzione delle “Altre riserve e utili (perdite)
accumulati, incluso l’utile (perdita) dell’esercizio”.
Operazioni in valuta estera
Le operazioni in valuta estera sono registrate al tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Le attività e
le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio in essere alla data di
riferimento del bilancio. Sono rilevate a conto economico separato le differenze cambio generate
dall’estinzione di poste monetarie o dalla loro conversione a tassi differenti rispetto a quelli della loro
rilevazione iniziale nell’esercizio o a quelli di fine esercizio precedente.
Ricavi
I ricavi rappresentano i flussi lordi di benefici economici dell’esercizio derivanti dallo svolgimento dell’attività
ordinaria. I corrispettivi riscossi per conto terzi quali le imposte sulle vendite, le imposte su beni e servizi e
l’imposta sul valore aggiunto non sono benefici economici fruiti dalla Società e non determinano un
incremento del patrimonio netto. Per questo motivo essi sono esclusi dai ricavi.
Il processo sottostante la rilevazione dei ricavi segue le fasi previste dall’IFRS 15:
identificazione del contratto: avviene quando le parti approvano il contratto (con sostanza commerciale)
e individuano i rispettivi diritti ed obbligazioni: in altri termini il contratto deve essere legalmente
vincolante, possono essere chiaramente identificati i diritti a ricevere beni e/o servizi ed i termini di
pagamento e la Società ritiene probabile il percepimento del corrispettivo;
identificazione delle performance obligation: le principali performance obligation identificate, vale a dire
promesse di trasferimento di beni e servizi che sono distinti, sono prestazioni di servizi (tra cui traffico voce
e dati e soluzioni ICT) alla clientela retail, prestazioni di servizi alla clientela wholesale e vendita di prodotti;
determinazione del transaction price: è l’importo complessivamente contrattualizzato con la controparte,
avuto riguardo all’intera durata contrattuale. La Società ha definito che la durata contrattuale è quella
derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, oppure, in assenza di tali vincoli, è convenzionalmente pari ad
un mese;
allocazione del transaction price alle performance obligation: l’allocazione avviene proporzionalmente ai
rispettivi stand alone selling price, determinati in base ai prezzi di listino (laddove presenti) oppure stimati
applicando un margine appropriato al costo di acquisto/produzione del bene/servizio.
I ricavi da attivazione del servizio di connettività non costituiscono una performance obligation; vengono,
pertanto, allocati alle performance obligation contrattuali (tipicamente ai servizi).
Per le offerte che comprendono sia la vendita degli apparati sia la prestazione di servizi (offerte bundle), la
Società alloca il transaction price contrattuale alle performance obligation del contratto proporzionalmente
agli stand alone selling price delle singole perfomance obligation;
rilevazione dei ricavi: i ricavi sono rappresentati al netto di sconti, abbuoni e resi e rilevati in relazione alle
caratteristiche della tipologia di ricavo:
Ricavi per prestazioni di servizi
I ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati a conto economico separato con riferimento allo stadio di
completamento del servizio, ovvero in base all’effettivo consumo.
I ricavi da traffico telefonico per interconnessione e roaming sono esposti al lordo delle quote spettanti
agli altri operatori di telecomunicazioni.
I ricavi per la fornitura di informazioni ed altri contenuti sono iscritti in base all’ammontare fatturato al
cliente quando il servizio è reso direttamente dalla Società. Nel caso in cui la Società operi
esclusivamente in qualità di agente (ad esempio per le Numerazioni Non Geografiche), viene invece
iscritta tra i ricavi la sola provvigione riconosciuta dal fornitore di contenuti.
I ricavi derivanti dal traffico prepagato sono contabilizzati sulla base dell’effettivo consumo. I ricavi
differiti corrispondenti al traffico già incassato ma non ancora consumato sono registrati nella
Situazione patrimoniale-finanziaria alla voce “Debiti commerciali, vari e altre passività correnti”.
Generalmente i ricavi per prestazioni di servizi sono fatturati e riscossi su base bimestrale/mensile per
la clientela retail, mentre sono fatturati su base mensile e recano una scadenza a 40 o 60 giorni data
emissione a seconda che si tratti della componente mobile (40 giorni) o della componente fissa (60
giorni) per la clientela wholesale.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
296
Ricavi per vendite
I ricavi per vendite (prodotti telefonici e altri) sono rilevati alla consegna quando il controllo dei beni è
trasferito ai clienti.
Gli apparati venduti separatamente dai servizi sono fatturati al momento della consegna; la riscossione
avviene a vista o in base a piani rateizzati (fino a 48 rate mensili). Gli apparati venduti nell’ambito di
offerte bundle sono fatturati al momento della consegna e riscossi, di regola, in 24, 30 o 48 rate mensili
a seconda della tipologia di offerta e cluster di clientela. Con particolare riferimento ai prodotti mobile
(smartphone e tablet) e alcune tipologie di prodotti del fisso venduti alla clientela consumer l’incasso
avviene al momento della vendita per il tramite della società finanziaria TIMFin che eroga il
finanziamento al cliente.
La rilevazione dei ricavi può generare l’iscrizione di una attività o passività derivante da contratti. In particolare:
le Attività derivanti da contratto rappresentano il diritto ad un corrispettivo in cambio di beni o servizi che
sono stati trasferiti al cliente, quando il diritto è subordinato a qualcosa di diverso dal passare del tempo;
le Passività derivanti da contratto rappresentano l'obbligazione di trasferire al cliente beni o servizi per i
quali la Società ha ricevuto (o per i quali è dovuto) un corrispettivo dal cliente.
I costi contrattuali (costi di adempimento e di ottenimento di un contratto; principalmente, costi tecnici di
attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto
economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti. TIM si avvale
dell’espediente pratico, previsto dall’IFRS 15, di rilevare interamente a conto economico i costi incrementali per
l’ottenimento del contratto se il periodo di ammortamento non supera i 12 mesi.
Periodicamente viene valutata la recuperabilità delle attività derivanti da contratto e dei costi differiti.
Costi di ricerca e costi di pubblicità
I costi di ricerca e quelli di pubblicità vengono spesati direttamente a conto economico separato nell’esercizio
in cui vengono sostenuti.
Proventi e oneri finanziari
I proventi e gli oneri finanziari sono rilevati per competenza e comprendono: gli interessi maturati sulle relative
attività e passività finanziarie utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, le variazioni di fair value dei
derivati e degli altri strumenti finanziari rilevati al fair value attraverso il conto economico, gli utili e le perdite di
cambio e su strumenti finanziari (inclusi i derivati).
Dividendi
I dividendi ricevuti sono contabilizzati a conto economico separato secondo il principio della competenza, ossia
nell’esercizio in cui sorge il relativo diritto al credito, a seguito della delibera assembleare di distribuzione dei
dividendi delle partecipate.
I dividendi distribuibili sono rappresentati come movimento di patrimonio netto nell’esercizio in cui sono
approvati dall’assemblea degli azionisti.
Imposte sul reddito (correnti e differite)
Le imposte sul reddito includono tutte le imposte calcolate sul reddito imponibile della Società.
Il calcolo delle imposte sul reddito correnti e differite è effettuato utilizzando tutti gli elementi e le informazioni
disponibili alla data del bilancio, tenendo conto delle leggi in vigore ed anche considerando ed includendo nelle
valutazioni tutti gli elementi che possono determinare incertezze nella determinazione degli importi a debito
verso l’erario, così come previsto dall’IFRIC 23.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico separato, ad eccezione di quelle relative a voci
direttamente addebitate o accreditate ad una riserva di patrimonio netto; in tali casi il relativo effetto fiscale è
riconosciuto direttamente alle rispettive riserve di patrimonio netto. Nel prospetto di conto economico
complessivo, è indicato l’ammontare delle imposte sul reddito relativo a ciascuna voce inclusa fra le “altre
componenti del conto economico complessivo”.
Le imposte differite/anticipate sono rilevate secondo il metodo dello stanziamento globale della passività
(balance sheet liability method). Esse sono calcolate su tutte le differenze temporanee che emergono tra la
base imponibile delle attività e delle passività ed i relativi valori contabili nel bilancio separato. Le attività per
imposte anticipate sulle perdite fiscali riportabili a nuovo sono riconosciute nella misura in cui è probabile che
sia disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. Le attività e le
passività fiscali per imposte sono compensate, separatamente per le imposte correnti e per le imposte differite,
quando vi è un diritto legale di compensazione. Le attività fiscali per imposte anticipate e le passività fiscali per
imposte differite sono determinate adottando le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili negli esercizi
nei quali le differenze temporanee si annulleranno.
Le altre imposte non correlate al reddito sono incluse tra gli “Altri costi operativi”.
Uso di stime contabili
La redazione del bilancio separato e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della
Direzione aziendale l’effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze
passate e ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della
stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull’informativa relativa ad
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
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attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull’ammontare dei ricavi e dei costi nell’esercizio di
riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a
seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste
periodicamente.
Nel seguito, sono indicate le più significative stime contabili che comportano un elevato ricorso ad assunzioni e
giudizi soggettivi da parte degli Amministratori.
Area di Bilancio
Stime contabili
Riduzione di valore
dell’avviamento
La verifica della riduzione di valore dell’avviamento è effettuata mediante il confronto tra il valore contabile
delle unità generatrici di flussi di cassa e il loro valore recuperabile; quest’ultimo è rappresentato dal
maggiore fra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d’uso della stessa unità. Tale complesso
processo di valutazione implica, tra l’altro, l’utilizzo di metodi quali il discounted cash flow con le relative
assunzioni sulla stima dei flussi di cassa. Il fair value al netto dei costi di vendita si fonda sul valore attuale dei
flussi di cassa attesi calcolato applicando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni correnti di
mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell’attività. Il valore recuperabile dipende
sensibilmente dal tasso di sconto utilizzato nel modello dei flussi di cassa attualizzati così come dai flussi di
cassa attesi in futuro e dal tasso di crescita utilizzato ai fini dell’estrapolazione. La stima dei flussi di cassa
attesi ha tenuto conto dei rischi derivanti dal cambiamento climatico (così come esplicitati nella sezione
“Principali rischi e incertezze - Rischi legati ai principali temi di sostenibilità” della Relazione sulla gestione)
che allo stato attuale non hanno comportato impatti significativi sul modello di business. Le ipotesi chiave
utilizzate per determinare il valore recuperabile per le diverse unità generatrici di flussi di cassa, inclusa
un’analisi di sensitività, sono dettagliatamente esposte nella Nota "Avviamento".
Riduzione di valore delle attività
immateriali e materiali a vita
utile definita e dei diritti d’uso su
beni di terzi
A ogni data di riferimento del bilancio, la società verifica se esistono indicazioni che le attività sia materiali
che immateriali a vita utile definita e i diritti d’uso su beni di terzi possano aver subito una riduzione di valore.
A tal fine si considerano sia fonti interne che esterne di informazione.
L'identificazione di indicatori di riduzione di valore, la stima dei flussi di cassa futuri e la determinazione del
fair value di ciascuna attività richiede alla Direzione aziendale di effettuare stime e assunzioni significative
circa la determinazione del tasso di sconto da applicare, della vita utile e del valore residuo delle attività. La
stima dei flussi di cassa attesi ha tenuto conto dei rischi derivanti dal cambiamento climatico (così come
esplicitati nella sezione “Principali rischi e incertezze - Rischi legati ai principali temi di sostenibilità” della
Relazione sulla gestione) che allo stato attuale non hanno comportato impatti significativi sul modello di
business. Queste stime possono avere un impatto significativo sul fair value delle attività e sull’ammontare di
eventuali svalutazioni.
Passività per leasing e Diritti
d’uso su beni di terzi
La determinazione del valore della passività per leasing e del corrispondente diritto d’uso è effettuata
calcolando il valore attuale dei canoni di leasing, anche considerando la stima sulla ragionevole certezza del
rinnovo del contratto.
Capitalizzazione / differimento
costi
Il processo di capitalizzazione / differimento dei costi interni ed esterni è caratterizzato da alcuni elementi di
stima / valutazione; in particolare, si segnala la valutazione di: i) probabilità che l’ammontare dei costi
capitalizzati venga recuperato attraverso i correlati ricavi futuri; e ii) effettivo incremento dei benefici
economici futuri insiti nel bene a cui si riferiscono.
Fondo svalutazione crediti
La riduzione di valore sui crediti commerciali e sui contract assets viene effettuata attraverso l'approccio
semplificato, che prevede la stima della perdita attesa lungo tutta la vita del credito al momento
dell'iscrizione iniziale e nelle valutazioni successive. Per ciascun segmento di clientela, la stima è effettuata
principalmente attraverso la determinazione dell'inesigibilità media attesa, basata su indicatori storico-
statistici, eventualmente adeguata utilizzando elementi prospettici. Per alcune categorie di crediti
caratterizzate da elementi di rischio peculiari vengono invece effettuate valutazioni specifiche sulle singole
posizioni creditorie.
Ammortamenti
I cambiamenti nelle condizioni economiche dei mercati, nella tecnologia e nello scenario competitivo
potrebbero influenzare significativamente la vita utile delle attività materiali e immateriali non correnti e
potrebbero comportare una differenza nelle tempistiche del processo di ammortamento e quindi
sull’ammontare dei costi per ammortamento.
Accantonamenti, passività
potenziali e fondi relativi al
personale
Per quanto riguarda gli accantonamenti connessi al “Fondo oneri di ripristino”, la stima dei costi futuri di
smantellamento del cespite e di ripristino del sito è un processo complesso che richiede la valutazione delle
passività derivanti da obblighi di smantellamento e di ripristino spesso non compiutamente definiti da leggi,
regolamenti amministrativi o clausole contrattuali, e che generalmente si dovranno adempiere a distanza di
parecchi anni.
Gli accantonamenti connessi a contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali nonché a procedimenti di natura
regolatoria sono frutto di un processo di stima complesso che si basa anche sulla probabilità di soccombenza.
Gli accantonamenti connessi ai fondi relativi al personale, ed in particolare al Fondo Trattamento di Fine
Rapporto, sono determinati sulla base di ipotesi attuariali; le variazioni di tali ipotesi potrebbero avere effetti
significativi su tali fondi. Gli accantonamenti al Fondo Rischi contrattuali sono anche correlati ai contratti
eventualmente divenuti onerosi e si basano su un articolato processo di stima che prevede la valutazione
della marginalità negativa complessiva dell’intero contratto; pertanto, includono i costi non discrezionali
necessari per l’adempimento delle obbligazioni assunte che superano i benefici economici che si presume si
otterranno dagli stessi contratti.
Ricavi
Il riconoscimento dei ricavi è influenzato dalle stime dell’ammontare di sconti, abbuoni e resi da iscrivere a
diretta rettifica dei ricavi, oltre che dalle modalità di definizione degli stand alone selling price dei singoli
prodotti o servizi e di determinazione della durata contrattuale in presenza di opzioni di rinnovo.
Costi contrattuali (IFRS 15)
Il riconoscimento dei costi di ottenimento e adempimento dei contratti è influenzato dalla stima della durata
attesa del rapporto con il cliente, calcolata sulla base degli indici di rotazione storica e delle previsioni future.
Questa stima è comunque soggetta a fluttuazioni e potrebbe rappresentare in maniera limitata il
comportamento futuro della clientela, specialmente in presenza di nuove offerte commerciali o cambiamenti
del contesto competitivo.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
298
Imposte sul reddito (correnti e
differite)
Le imposte sul reddito (correnti e differite) sono determinate secondo una prudente interpretazione delle
normative fiscali vigenti. Questo processo comporta talvolta complesse stime nella determinazione del
reddito imponibile e delle differenze temporanee deducibili ed imponibili tra valori contabili e fiscali. In
particolare, le attività per imposte anticipate sono riconosciute nella misura in cui è probabile che sia
disponibile un reddito imponibile futuro a fronte del quale possano essere recuperate. La valutazione della
recuperabilità delle attività per imposte anticipate, rilevate in relazione sia alle perdite fiscali utilizzabili in
esercizi successivi sia alle differenze temporanee deducibili, tiene conto della stima dei redditi imponibili futuri
e si basa su una prudente pianificazione fiscale.
Strumenti derivati e strumenti
rappresentativi di capitale
Il fair value degli strumenti derivati e degli strumenti rappresentativi di capitale è determinato sia mediante
modelli di valutazione che tengono anche conto di valutazioni soggettive quali, ad esempio, le stime dei flussi
di cassa, la volatilità attesa dei prezzi, ecc., sia sulla base di valori rilevati su mercati regolamentati o
quotazioni fornite da controparti finanziarie. Per ulteriori dettagli vedasi la Nota “Informazioni integrative su
strumenti finanziari”.
Così come previsto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) paragrafo 10, in
assenza di un Principio o di un’Interpretazione applicabile specificatamente ad una determinata operazione, la
Direzione aziendale definisce, attraverso ponderate valutazioni soggettive, le metodologie contabili da
adottare nell’ottica di fornire un bilancio che rappresenti fedelmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il
risultato economico e i flussi finanziari della Società, che rifletta la sostanza economica delle operazioni, sia
neutrale, redatto su basi prudenziali e completo sotto tutti gli aspetti rilevanti.
Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore a
partire dal 1° gennaio 2023
Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e
brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
Modifiche all’IFRS 17 – Contratti assicurativi: prima applicazione dell’IFRS 17 e IFRS 9 – Informazioni comparative
In data 8 settembre 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1491 che ha recepito alcune modifiche
relative alla presentazione delle informazioni comparative delle attività finanziarie in sede di prima
applicazione dell'IFRS 17 “Contratti assicurativi”.
L'emendamento aggiunge un'opzione di transizione che consente a un'entità di applicare un overlay di
classificazione opzionale nel/i periodo/i comparativo/i presentato/i in sede di prima applicazione dell'IFRS 17.
L'overlay consente a tutte le attività finanziarie, comprese quelle detenute in relazione ad attività non
connesse a contratti entro l'ambito di applicazione dell'IFRS 17, di essere classificate, strumento per strumento,
nel/i periodo/i comparativo/i in modo da allinearsi con il modo in cui l'entità si aspetta che tali attività siano
classificate per l'applicazione iniziale dell'IFRS 9. L'overlay può essere applicato dalle entità che hanno già
applicato l'IFRS 9 o lo applicheranno quando applicheranno l'IFRS 17.
L'IFRS 17 che recepisce l'emendamento è entrato in vigore per gli esercizi che hanno avuto inizio a partire dal 1°
gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio separato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori
In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo
IAS 8 - Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori, in cui introduce una nuova definizione di
"stime contabili”.
Nel principio modificato, le stime contabili sono ora definite come "importi monetari in bilancio soggetti a
incertezza di misurazione".
Gli emendamenti chiariscono cosa sono i cambiamenti nelle stime contabili e come questi differiscono dal
cambiamento nei principi contabili e dalle correzioni di errori.
Le modifiche sono entrate in vigore per gli esercizi iniziati a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio separato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una
singola operazione
In data 11 agosto 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1392 che ha recepito alcuni emendamenti
allo IAS 12 – Imposte sul reddito.
Le modifiche chiariscono come le società devono contabilizzare le imposte differite sui leasing e sui costi di
smantellamento/ripristino.
Lo IAS 12 specifica come una società deve contabilizzare le imposte sul reddito, incluse le imposte differite, che
rappresentano gli importi delle imposte pagabili o recuperabili in futuro.
Le modifiche in oggetto prevedono che un'entità rilevi imposte differite su determinate operazioni (es. leasing
e oneri di smantellamento e ripristino) che danno origine a differenze temporanee tassabili e deducibili di pari
importo al momento della rilevazione iniziale.
Secondo lo IAS 12, in determinate circostanze, le società sono esenti dall'iscrizione di imposte differite quando
rilevano attività o passività per la prima volta.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
299
In seguito all’incertezza determinatasi sul fatto che l'esenzione si applichi ai contratti di locazione e agli
obblighi di smantellamento/ripristino, per consentire l'applicazione coerente del Principio, lo IASB ha emesso
queste modifiche di portata limitata.
Secondo le modifiche in oggetto, l'esenzione prevista dal principio non si applicherebbe ai leasing e agli obblighi
di smantellamento/ripristino, operazioni per le quali le società devono, pertanto, rilevare sia un'attività che una
passività per imposte differite.
Le modifiche sono entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio separato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 1 - Presentazione del bilancio
In data 2 marzo 2022 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/357 che ha recepito alcuni emendamenti allo
IAS 1- Presentazione del bilancio, in cui fornisce linee guida ed esempi per aiutare le entità nell’effettuare le
valutazioni di materialità ai fini all'informativa sui principi contabili.
Lo IASB ha anche emesso emendamenti all’“IFRS Practice Statement 2 - Making Materiality Judgements (the
PS)” per supportare le modifiche allo IAS 1, spiegando e dimostrando l'applicazione del "4 step materiality
process" alle informative sui principi contabili.
In particolare, le modifiche mirano ad aiutare le entità a fornire una più utile informativa sui principi contabili
attraverso:
la sostituzione della previsione per le entità di divulgare i propri principi contabili "significativi" con la
previsione di divulgare i propri principi contabili "materiali"; e
l’aggiunta di linee guida su come le entità applicano il concetto di “materialità” nel decidere in
merito all'informativa sui principi contabili.
Le modifiche sono entrate in vigore per gli esercizi iniziati a partire dal 1° gennaio 2023.
L’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio separato al 31 dicembre 2023.
Modifiche allo IAS 12 – Imposte sul reddito:  Riforma fiscale internazionale – Regole del modello del secondo
pilastro
In data 8 novembre 2023 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2023/2468 che ha recepito alcuni
emendamenti allo IAS 12 – Imposte sul reddito: Riforma fiscale internazionale - regole del modello del secondo
pilastro. Gli emendamenti introducono:
un'eccezione temporanea all'obbligo di contabilizzazione delle imposte differite derivanti
dall'attuazione della normativa del modello del secondo Pilastro; e
requisiti di informativa mirati per le entità interessate per aiutare gli utilizzatori del bilancio a meglio
comprendere l'esposizione di un'entità alle imposte sul reddito derivanti dall’applicazione della
normativa del secondo pilastro.
Le Modifiche chiariscono che lo IAS 12 si applica alle imposte sul reddito derivanti dalla normativa tributaria in
attuazione delle regole del “Pillar Two Model” pubblicato dall'OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico, che indirizza la tematica fiscale derivante dalla digitalizzazione dell'economia globale, c.d.
BEPS - Base Erosion and Profit Shifting; tali norme si applicano alle imprese multinazionali (MNE) con fatturato
superiore a 750 milioni di euro a livello consolidato). La legislazione fiscale in oggetto e le imposte sul reddito
che ne derivano sono denominate rispettivamente "legislazione del secondo pilastro" e "imposte sul reddito
del secondo pilastro". Le modifiche introducono nello IAS 12 un'eccezione obbligatoria per la rilevazione e
l’informativa circa le attività e passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro.
Gli emendamenti stabiliscono che l'eccezione temporanea fornisce alle entità l'esonero dalla contabilizzazione
delle imposte differite in relazione a questa nuova e complessa legislazione fiscale, concedendo alle parti
interessate il tempo di valutare le implicazioni.
L'eccezione temporanea dalla rilevazione e dall’informativa sulle imposte differite e l'obbligo di informativa
circa l'applicazione dell'eccezione, si applicano immediatamente e retroattivamente all'emissione delle
Modifiche.
L'informativa dell'onere fiscale corrente relativo alle imposte sul reddito del secondo Pilastro e l’informativa
relativa ai periodi antecedenti l'entrata in vigore della normativa sono richiesti per gli esercizi annuali che sono
iniziati il o dopo il 1° gennaio 2023, ma non è richiesto per i periodi intermedi che terminano entro il 31 dicembre
2023.
TIM ha applicato l'eccezione alla rilevazione e all'informativa sulle attività e passività fiscali differite, pertanto,
l’adozione di dette modifiche non ha comportato effetti sul bilancio separato al 31 dicembre 2023.
Nuovi principi e interpretazioni emessi dallo IASB ma non
ancora applicabili
Alla data di redazione del presente bilancio separato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi /
Interpretazioni non ancora entrati in vigore:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
300
Applicazione
obbligatoria a
partire dal
Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 7: Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative
1/1/2024
Modifiche allo IAS 21 - Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
1/1/2025
Nuovi Principi / Interpretazioni recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 1: Presentazione del bilancio: passività non correnti con covenant
1/1/2024
Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non
correnti
1/1/2024
Modifiche all'IFRS 16: Passività per leasing in una vendita e retrolocazione
1/1/2024
Gli eventuali impatti sul bilancio separato derivanti dall'applicazione di tali nuovi Principi/Interpretazioni sono
attualmente in fase di valutazione; si ritiene, tuttavia, che gli stessi non siano significativi rispetto ai risultati
finanziari ed economici.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 2
Principi contabili
301
NOTA 3
AVVIAMENTO
La voce al 31 dicembre 2023 è pari a 12.064 milioni di euro, invariata rispetto al 31 dicembre 2022, e fa
riferimento all’avviamento incluso nel segmento di attività domestica di TIM S.p.A..
L’Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore
( impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio separato della
Società.
Qualora a livello di bilancio consolidato emerga la necessità di svalutare l’avviamento riferito ad una
determinata CGU, tale svalutazione deve essere attribuita, nel bilancio separato di TIM S.p.A., alle attività
riferite alla medesima CGU, che non siano già state testate individualmente, ovvero l’avviamento e le
partecipazioni di controllo che fanno parte della stessa CGU.
I test di impairment svolti con riferimento alle CGU nel bilancio consolidato non hanno determinato la
necessità di svalutare l’avviamento allocato alla CGU Domestic, di cui fanno parte le partecipazioni di controllo
detenute da TIM S.p.A. in Fibercop, Noovle e Telecom Italia Sparkle.
Pertanto a livello di bilancio separato di TIM S.p.A. l’avviamento non risulta da svalutare.
Di seguito vengono pertanto illustrate le modalità di svolgimento del test di impairment della CGU Domestic ai
fini del bilancio consolidato.
La CGU Domestic ha operato nel corso del 2023 unitariamente, nel 2024 è prevista la separazione del c.d.
“perimetro NetCo” (Rete primaria – ramo d’azienda TIM, Rete secondaria – perimetro societario Fibercop,
Telenergia), per il quale il Consiglio di Amministrazione di TIM ha accettato una proposta di prezzo binding (che
rappresenta il fair value del perimetro oggetto di cessione). I tempi del closing sono subordinati ai necessari
percorsi autorizzativi (autorizzazione Golden Power (pervenuta a gennaio 2024) e autorizzazione Antitrust (in
corso)) e all’implementazione e completamento delle attività di separazione di Processi e Sistemi.
Pertanto la configurazione di valore utilizzata per determinare il valore recuperabile al 31 dicembre 2023 della
CGU Domestic è il Fair Value stimato sulla base di una valutazione ottenuta per somma di parti tra la subCGU
NetCo e la subCGU del perimetro rimanente della CGU Domestic (c.d. perimetro ServiceCo).
Quale stima di valore recuperabile di NetCo è stato assunto il valore attuale (alla data del 31 dicembre 2023)
del prezzo implicito nella binding offer (proposta di prezzo riferita alla data del 30 giugno 2024) da parte di un
soggetto indipendente (KKR) ed escludendo dal prezzo qualsiasi forma di earn-out.
Quale stima di valore recuperabile di ServiceCo è stato assunto invece il fair value fondato sull’income
approach, in quanto ritenuto in grado di meglio esprimere il valore delle attività del Gruppo (c.d. prospettiva del
partecipante al mercato) anche riflettendo gli interventi sui costi in vista di un eventuale futuro nuovo e diverso
assetto di business.
Per la subCGU ServiceCo la stima del Fair Value sulla base dell’income approach è stata effettuata, nel rispetto
dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento i flussi del Piano Industriale
2024–2026, che prende le mosse dalle risultanze del consuntivo 2023: (i) riflette aspettative realistiche sulle
evoluzioni future; (ii) mette in campo attente azioni di cost cutting preparatorie al futuro assetto di business;
(iii) mantiene la prospettiva di utilizzo degli asset del mercato domestico in continuità rispetto alle condizioni
correnti al 31 dicembre 2023. I flussi di cassa attesi riportati nel Piano Industriale 2024-2026, approvato dal
Consiglio di Amministrazione, sono stati oggetto di analisi critica e con il supporto di esperti valutatori ed
esperti industriali ne è stata valutata la medio rappresentatività. I flussi medi attesi di Piano Industriale
2024-2026 sono stati estrapolati per ulteriori due anni (2027-2028), portando così il periodo di previsione
esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2024-2028). L’estrapolazione al 2027-2028 si è
resa necessaria, coerentemente con quanto effettuato dai principali incumbent europei, per intercettare
fenomeni di mercato concorrenziali e industriali che manifesteranno i loro segnali oltre l’orizzonte di previsione
del Piano Industriale. Si precisa che, in presenza di input non osservabili, il Fair Value così determinato è
assegnato al livello 3 della gerarchia del fair value, così come previsto dall’IFRS 13 – Valutazione del fair value.
La stima del fair value secondo l’income approach richiede di determinare il valore attuale dei redditi oltre il
periodo di previsione esplicita (c.d. terminal value). A tal fine il flusso del 2028 è stato opportunamente
rettificato per tenere in considerazione un livello di investimenti di lungo termine normalizzato degli effetti
legati allo sviluppo di progetti in tecnologie innovative in essere negli anni di piano. Inoltre, con specifico
riferimento all’utilizzo della licenza 5G si è tenuto conto dei flussi incrementali netti attesi per la durata della
licenza oltre l’orizzonte quinquennale di piano. Tale approccio è coerente con la necessità di considerare, da un
lato i flussi di cassa negativi derivanti dagli investimenti a supporto dello sfruttamento della licenza 5G (inclusi
nel Piano Industriale), e dall’altro lato, i flussi di cassa positivi derivanti dalla componente incrementale di
business che la licenza consente di sviluppare lungo un arco temporale più ampio dei cinque anni di previsione
esplicita.
Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime del fair value per la
subCGU ServiceCo:
è stato stimato con il modello denominato CAPM - Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio
applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di
attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio Paese;
è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il “coefficiente Beta” e il
coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito.
Si riportano nel seguito per la subCGU ServiceCo:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 3
Avviamento
302
il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso
WACC) e il tasso equivalente al lordo dell’effetto fiscale;
il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore residuo dopo il periodo di previsione esplicita (c.d. tasso
g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle
imposte, e il tasso di crescita g.
Parametri rilevanti ai fini delle stime del Fair Value della sub-CGU ServiceCo
WACC
6,84 %
WACC prima delle imposte
8,90 %
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g)
0,83 %
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g)
6,01 %
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g)
8,07 %
Investimenti/Ricavi, in perpetuo
11,90 %
Il tasso di crescita nel valore terminale “g” della subCGU ServiceCo è stato stimato tenendo conto
dell’evoluzione attesa della domanda delle diverse aree di business, presidiate sotto il profilo degli investimenti
e delle competenze anche dalla controllata Noovle. Il tasso di crescita così stimato si colloca all’interno
dell’intervallo dei tassi di crescita applicati dagli analisti che seguono il titolo TIM.
Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo
successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del
posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.
Il valore recuperabile della Cash Generating Unit Domestic, determinato sulla base del Fair Value stimato per
somma di parti ha evidenziato un headroom di 2.107 milioni di euro.
Pertanto, alla luce di tutti gli elementi di cui sopra, nell’esercizio 2023 vengono confermati i valori
dell’Avviamento iscritti nel bilancio di TIM S.p.A..
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 3
Avviamento
303
NOTA 4 
ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 445 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)
/Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2022
Diritti di brevetto industriale e
diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.281
459
(735)
(1)
298
1.302
Concessioni, licenze, marchi e
diritti simili
2.620
71
(294)
(1)
920
3.316
Altre attività immateriali
2
1
(1)
2
Attività immateriali in corso e
acconti
1.375
245
(1.217)
403
Totale
5.278
776
(1.030)
(2)
1
5.023
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)
/Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2023
Diritti di brevetto industriale
e diritti di utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.302
427
(723)
(1)
249
1.254
Concessioni, licenze, marchi
e diritti simili
3.316
(322)
10
3.004
Altre attività immateriali
2
2
(1)
(1)
2
Attività immateriali in corso
e acconti
403
188
(1)
(272)
318
Totale
5.023
617
(1.046)
(2)
(14)
4.578
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno sono rappresentati da
software, brevetti e diritti televisivi.  In particolare:
i diritti televisivi per le piattaforme multimediali TIM sono ammortizzati in base alla durata dei contratti;
il software (applicativo e di funzionamento impianti), acquisito a titolo di proprietà e in licenza d’uso, è
ammortizzato in funzione della vita utile prevista per due, tre o sei anni;
i brevetti sono ammortizzati in cinque anni.
Diminuiscono di 48 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, a seguito della dinamica di investimenti ed
esercibilità nel periodo. In particolare, si registra una flessione degli investimenti in sistemi OSS & BSS rispetto
all’anno precedente.
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze per il
servizio di telefonia mobile e fissa; rispetto al 31 dicembre 2022, diminuiscono di 312 milioni di euro per effetto
della dinamica degli ammortamenti, parzialmente compensata dall'esercibilità di periodo relativa alla proroga
delle licenze Banda 28 GHz, con scadenza al 31 dicembre 2029.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 4
Attività immateriali a vita utile definita
304
ll valore delle licenze di telefonia e dei diritti assimilabili in esercizio al 31 dicembre 2023 e le relative vite utili è
così dettagliato:
Tipologia
Valore residuo al
31.12.2023
(migliaia di euro)
Vita utile
(Anni)
Scadenza
Quota di Amm.to
2023
(migliaia di euro)
UMTS 2100 MHz (Proroga)
179.764
8
31/12/2029
29.961
WiMax (Proroga)
3.945
7
31/12/2029
991
Banda-34-36-MHz OpNet (ex Linkem)
52.466
7
31/12/2029
8.744
LTE 1800 MHz
51.426
18
31/12/2029
8.571
LTE 800 MHz
360.189
17
31/12/2029
60.032
LTE 2600 MHz
39.613
17
31/12/2029
6.602
Banda L (1452-1492 MHz)
98.824
14
31/12/2029
16.471
Banda 900 e 1800 MHz
328.490
11
31/12/2029
54.748
Banda 3600-3800 MHz (5G)
1.242.434
19
31/12/2037
88.745
Banda 26.5-27.5 GHz (5G)
24.331
19
31/12/2037
1.738
Banda 694-790 MHz (5G)
614.374
15 anni e 6 mesi
31/12/2037
43.884
Banda 28 GHz (Proroga)
8.296
7
31/12/2029
1.383
Le attività immateriali in corso e acconti ammontano a 318 milioni di euro (403 milioni di euro al 31 dicembre
2022) e registrano un decremento di 85 milioni di euro, per effetto di esercibilità superiori rispetto agli
investimenti dell'esercizio. Le attività in corso sono relative principalmente a investimenti IT BSS-OSS e Service
Creation e sviluppo piattaforme di accesso.
Gli investimenti industriali nell'esercizio 2023 sono pari a 617 milioni di euro e diminuiscono di 159 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022, principalmente a seguito di minori acquisizioni di licenze (-70 milioni di euro a
fronte dell’acquisizione dall'operatore OpNet ex Linkem, avvenuta nel 2022, delle licenze per banda 34-36
MhZ); minori investimenti in sistemi OSS&BSS (-32 milioni di euro) e in commutazione dati (-2 milioni di euro);
minori lavori in corso per circa 57 milioni di euro essenzialmente dovuti a minori investimenti su licenze,
progetti di digital e system transformation e running IT.
Gli ammortamenti relativi alle attività immateriali sono pari a 1.046 milioni di euro e aumentano di 16 milioni di
euro rispetto a quelli rilevati nell'esercizio 2022 (1.030 milioni di euro). Tale andamento è attribuibile
principalmente all'avvio del processo di ammortamento della licenza per banda 34-36 MhZ, acquisita nel 2022
dall'operatore OpNet (ex Linkem), nonché alla messa in esercizio delle licenze 5G 700 MHz a partire da giugno
2022. L’incremento di ammortamento derivante dalle licenze acquisite (complessivamente pari a circa 28
milioni di euro) è stato parzialmente compensato da minori ammortamenti su sviluppi applicativi software e su
diritti trasmissivi televisivi (-12 milioni di euro).
Gli ammortamenti sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2022 e al
31 dicembre 2023 sono così riepilogati:
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione
delle opere dell'ingegno
7.733
(1)
(6.430)
1.302
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
4.886
(1.570)
3.316
Altre attività immateriali
58
(56)
2
Attività immateriali in corso e acconti
403
403
Totale
13.080
(1)
(8.056)
5.023
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 4
Attività immateriali a vita utile definita
305
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione
delle opere dell'ingegno
8.381
(1)
(7.126)
1.254
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
4.894
(1.890)
3.004
Altre attività immateriali
59
(57)
2
Attività immateriali in corso e acconti
318
318
Totale
13.652
(1)
(9.073)
4.578
Con riferimento ai valori lordi delle attività immateriali a vita utile definita, nel 2023 sono state effettuate
dismissioni per 29 milioni di euro relative a diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno pressoché totalmente
ammortizzati, tra cui sistemi e sviluppi software relativi alla piattaforma TIM Music chiusa a giugno 2023 per 19
milioni di euro, brevetti abbandonati o scaduti per 8 milioni di euro e software di rete obsoleti per 1 milioni di
euro.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 4
Attività immateriali a vita utile definita
306
NOTA 5
ATTIVITA' MATERIALI
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 276 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2022
Terreni
202
202
Fabbricati civili e
industriali
455
6
(28)
8
441
Impianti e macchinari
5.829
565
(1.173)
(23)
273
5.471
Attrezzature industriali e
commerciali
18
5
(8)
2
17
Altri beni
146
33
(61)
12
130
Attività materiali in corso
e acconti
573
290
(3)
(284)
576
Totale
7.223
899
(1.270)
(26)
11
6.837
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Ammortamenti
(Svalutazioni)/
Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2023
Terreni
202
(4)
1
199
Fabbricati civili e
industriali
441
3
(27)
(4)
8
421
Impianti e macchinari
5.471
590
(1.139)
(24)
297
5.195
Attrezzature industriali
e commerciali
17
5
(7)
1
16
Altri beni
130
27
(56)
9
110
Attività materiali in
corso e acconti
576
364
(1)
(319)
620
Totale
6.837
989
(1.229)
(33)
(3)
6.561
La voce Terreni comprende sia i terreni edificati (con presenza di fabbricati o costruzioni leggere), che terreni
disponibili (sui quali insistono opere edili varie non accatastate, quali tralicci, basamenti ecc.); si precisa che i
terreni, inclusi quelli pertinenziali ai fabbricati, non vengono ammortizzati. La voce diminuisce di 3 milioni
rispetto al 31 dicembre 2022.
La voce Fabbricati civili e industriali comprende gli immobili a uso industriale adibiti a centrali telefoniche o a
ufficio e le costruzioni leggere (piccoli prefabbricati e container accatastati). La voce diminuisce di 20 milioni di
euro rispetto al 31 dicembre 2022.
La voce Impianti e macchinari è rappresentativa dell’infrastruttura tecnica adibita alla fornitura dei servizi di
telecomunicazioni (trasporto e distribuzione del traffico voce/dati). Nel dettaglio è costituita da investimenti ed
esercibilità relativi principalmente a rete in rame sotterranea e aerea, rete di accesso e trasporto in fibra ottica
LTE/UMTS core e accesso apparati trasmissivi fra cui SDH-Wdm rete dati e commutazione, apparati NGAN,
impianti alimentazione e prodotti commerciali fisso e mobile per contratti di noleggio alla clientela. La voce
diminuisce di 276 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente a seguito di ammortamenti e
dismissioni non interamente compensati da investimenti ed esercibilità del periodo. Gli investimenti
dell'esercizio 2023 (590 milioni di euro) sono in crescita rispetto a quelli dell'esercizio precedente (565 milioni di
euro) a fronte anche delle esercibilità legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In particolare si
segnalano, rispetto all'esercizio 2022, maggiori investimenti in apparati NGAN e trasmissivi (+43 milioni di
euro), rete di accesso e trasporto in fibra ottica (+8 milioni di euro) e rete in rame sotterranea (+6 milioni di
euro) e minori investimenti in LTE/UMTS core e accesso (-19 milioni di euro), prodotti commerciali (-2 milioni di
euro), impianti di alimentazione (-7 milioni di euro), rete dati e commutazione (-7 milioni di euro).
La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende gli strumenti e gli attrezzi impiegati per l’esercizio e
la manutenzione degli impianti e macchinari.
La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di
lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d’ufficio; diminuisce di 20 milioni di
euro rispetto al 31 dicembre 2022.
La voce Attività materiali in corso ed acconti si incrementa di 44 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022,
principalmente a seguito di maggiori investimenti di periodo rispetto ai passaggi in esercizio di capitalizzazioni
di anni precedenti; comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l’acquisizione o la produzione interna di
attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica. Nelle Altre
variazioni vengono ricompresi i passaggi in esercizio di capitalizzazioni di anni precedenti. Rispetto all'esercizio
precedente si registrano maggiori acquisti a magazzino impianti di materiali di rete (+14 milioni di euro)
essenzialmente legati alle attività connesse al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 5
Attività materiali
307
Le dismissioni sono pari a 33 milioni di euro e sono relative principalmente alla cessione di Dark Fiber per
infrastrutture di rete (posa, trasporto, accesso), alla cessione di siti, nonché all'abbandono di siti per Stazioni
Radio Base e alla dismissione e vendita di apparati nell’ambito del processo volto al decommissioning e alla
valorizzazione di asset.
Gli investimenti industriali dell'esercizio 2023 sono pari a 989 milioni di euro e si incrementano di 90 milioni di
euro rispetto all'esercizio 2022; sono costituiti da investimenti ed esercibilità relativi principalmente a rete in
rame sotterranea e aerea (54 milioni di euro), rete di accesso e trasporto in fibra ottica (104 milioni di euro),
LTE/UMTS core e accesso (59 milioni di euro), apparati trasmissivi fra cui SDH-Wdm (125 milioni di euro), rete
dati e commutazione (22 milioni di euro), apparati NGAN (36 milioni di euro), impianti di alimentazione (15
milioni di euro) e prodotti commerciali fisso e mobile per contratti di noleggio alla clientela (144 milioni di euro).
Comprendono inoltre 159 milioni di euro di attività realizzate internamente (154 milioni di euro nell'esercizio
2022) per attività di Progettazione, Realizzazione e Collaudo di infrastrutture e impianti delle reti d’accesso e di
trasporto, attività materiali in corso legate al PNRR (132 milioni di euro) e acquisti a magazzino impianti di
materiali di rete (14 milioni di euro).
Gli ammortamenti relativi alle attività materiali sono pari a 1.229 milioni di euro, con un decremento di 41
milioni di euro rispetto all'esercizio 2022.
L’ammortamento è calcolato con il metodo della vita utile residua in base al Piano degli ammortamenti
annualmente rivisto per tener conto delle vite utili per singola categoria di classe cespite. Gli effetti di eventuali
variazioni della vita utile sono riconosciuti a conto economico su base prospettica.
L’ammortamento del 2023 è calcolato in quote costanti sulla base della vita utile stimata delle attività che è
rappresentata dalle seguenti aliquote minime e massime:
Fabbricati civili e industriali
3% – 20%
Impianti e macchinari
3% - 50%
Attrezzature industriali e commerciali
20%
Altri beni
11% - 33,33%
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2022 e al
31 dicembre 2023 sono così riepilogati:
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni
202
202
Fabbricati civili e industriali
1.678
(1.237)
441
Impianti e macchinari
48.866
(9)
(43.386)
5.471
Attrezzature industriali e
commerciali
302
(285)
17
Altri beni
1.352
(2)
(1.220)
130
Attività materiali in corso e
acconti
578
(2)
576
Totale
52.978
(13)
(46.128)
6.837
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Terreni
199
199
Fabbricati civili e industriali
1.649
(1.228)
421
Impianti e macchinari
49.469
(9)
(44.265)
5.195
Attrezzature industriali e
commerciali
307
(291)
16
Altri beni
1.381
(2)
(1.269)
110
Attività materiali in corso e
acconti
621
(1)
620
Totale
53.626
(12)
(47.053)
6.561
Con riferimento ai valori lordi delle immobilizzazioni materiali, nel 2023 sono state effettuate dismissioni per un
valore complessivo di 341 milioni di euro, che hanno riguardato prevalentemente cespiti completamente
ammortizzati, tra i quali: fibra ottica di accesso (40 milioni di euro), impianti di commutazione (5 milioni di
euro), rete aerea e sotterranea (3 milioni di euro), impianti e apparati trasmissivi di rete (95 milioni di euro),
apparati GSM SRB-DCS (45 milioni di euro), terminali a noleggio (27 milioni di euro), impianti di alimentazione e
condizionamento (5 milioni di euro), apparati di accesso e di rete (9 milioni di euro), terreni, fabbricati e
costruzioni leggere (46 milioni di euro), antenne e calate cavi (7 milioni di euro), schede ATM (7 milioni di euro),
infrastrutture SRB (6 milioni di euro), personal computer e cellulari sociali (6 milioni di euro), sistemi HW di
gestione (7 milioni di euro), cabine cupole (5 milioni di euro), apparati di TP (8 milioni di euro), apparati di rete
dati IP Backbone (3 milioni di euro).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 5
Attività materiali
308
NOTA 6
DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI
Aumentano, rispetto al 31 dicembre 2022, di 83 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Investimenti
Incrementi
contratti di
leasing
Ammortamenti
(Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2022
Diritti d'uso su beni di
terzi immateriali
Diritti d'uso su
Concessioni, Licenze,
Marchi e Diritti simili
3
(2)
1
3
(2)
1
Diritti d'uso su beni di
terzi materiali
Immobili
2.447
16
186
(298)
(55)
22
2.318
Impianti e macchinari
758
31
120
(133)
(14)
14
776
Altri beni
77
15
(26)
(3)
63
Attività in corso e acconti
35
22
(27)
30
3.317
69
321
(457)
(72)
9
3.187
Totale
3.320
69
321
(459)
(72)
9
3.188
(milioni di euro)
31.12.2022
Investimenti
Incrementi
contratti di
leasing
Ammortamenti
(Svalutazioni)
/ Ripristini
Dismissioni
Altre
variazioni
31.12.2023
Diritti d'uso su beni di
terzi immateriali
Diritti d'uso su
Concessioni, Licenze,
Marchi e Diritti simili
1
(1)
1
(1)
Diritti d'uso su beni di
terzi materiali
Immobili
2.318
24
450
(310)
(35)
19
2.466
Impianti e macchinari
776
15
71
(132)
(14)
12
728
Altri beni
63
12
(25)
(2)
48
Attività materiali in corso
e acconti
30
18
(19)
29
3.187
57
533
(467)
(51)
12
3.271
Totale
3.188
57
533
(468)
(51)
12
3.271
I diritti d'uso su attività immateriali risultano azzerati al 31 dicembre 2023 (1 milione di euro al 31 dicembre
2022); essi accoglievano la rilevazione come lease IFRS16 a partire dal 2021 di un contratto configurabile come
"Software as a Service - SaaS", a fronte del quale TIM aveva acquisito il diritto di fruire in via esclusiva di licenze
software residenti su partizioni di piattaforme hardware di terzi dedicate in via esclusiva alla Società.
I diritti d'uso su attività materiali ammontano a 3.271 milioni di euro e si incrementano rispetto al 31 dicembre
2022 di 84 milioni di euro. In particolare:
nella voce Immobili sono ricompresi gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i
relativi adattamenti edili. Aumentano di 148 milioni di euro principalmente in conseguenza dell' assessment
sulle durate delle locazioni immobiliari IFRS 16 che ha comportato un allungamento delle durate di 257
contratti generando un incremento delle immobilizzazioni e un corrispondente impatto sul debito di circa
380 milioni  di euro;
la voce Impianti e macchinari include prevalentemente i diritti d’uso sulle infrastrutture per i servizi di
telecomunicazioni e diminuisce di 48 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022;
la voce Altri beni accoglie prevalentemente i contratti di locazione finanziaria su autoveicoli e diminuisce di
15 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Gli investimenti sono rappresentati dall’acquisizione di capacità trasmissiva in IRU (15 milioni di euro) e da
spese incrementative e migliorie sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione (42 milioni di euro).
Gli incrementi di contratti di leasing comprendono il maggior valore di diritti d’uso iscritto a seguito di nuovi
contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 6
Diritti d'uso su beni di terzi
309
relativi a terreni e fabbricati per uso ufficio e industriale, a siti infrastrutturali per la rete di telefonia mobile e a
infrastrutture di rete. Nell'esercizio 2023 ha inciso l’assessment sulle durate delle locazioni sopra citato.
In proposito si ricorda che il principio IFRS16 (Leasing) determina la rappresentazione dei contratti di locazione
passiva attraverso l’iscrizione nella situazione patrimoniale-finanziaria di una passività di natura finanziaria,
rappresentata dal valore attuale dei canoni futuri, a fronte dell’iscrizione nell’attivo del diritto d’uso dell’attività
presa in locazione.
La voce Dismissioni è rappresentativa del valore contabile degli asset da contratti di lease immobiliare (e
relative migliorie) rilasciati anticipatamente, al netto del valore del debito finanziario residuo.
La voce Altre variazioni comprende i passaggi in esercizio e le variazioni connesse al minor valore di diritti
d’uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio, principalmente per i contratti di
locazione passiva in ambito IFRS16.
Gli ammortamenti e le svalutazioni sono stati iscritti a conto economico tra i componenti del risultato
operativo.
Il valore lordo, le svalutazioni per riduzione di valore e gli ammortamenti accumulati al 31 dicembre 2022 e al
31 dicembre 2023 sono così riepilogati:
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti d'uso su beni di terzi immateriali
Diritti d'uso su Concessioni, Licenze, Marchi e
Diritti simili
4
(3)
1
Attività immateriali in corso e acconti
4
(3)
1
Diritti d'uso su beni di terzi materiali
Immobili
4.895
(13)
(2.564)
2.318
Impianti e macchinari
1.233
(457)
776
Attrezzature
Altri beni
200
(137)
63
Attività in corso e acconti
30
30
6.358
(13)
(3.158)
3.187
Totale
6.362
(13)
(3.161)
3.188
31.12.2023
(milioni di euro)
Valore lordo
Svalutazioni
accumulate
Fondo
ammortamento
Valore netto
Diritti d'uso su beni di terzi immateriali
Diritti d'uso su Concessioni, Licenze, Marchi e
Diritti simili
4
(4)
Attività immateriali in corso e acconti
4
(4)
Diritti d'uso su beni di terzi materiali
Immobili
5.252
(13)
(2.773)
2.466
Impianti e macchinari
1.315
(587)
728
Attrezzature
Altri beni
192
(144)
48
Attività in corso e acconti
29
29
6.788
(13)
(3.504)
3.271
Totale
6.792
(13)
(3.508)
3.271
Con riferimento ai valori lordi dei diritti d’uso su beni di terzi, nel 2023 sono state effettuate dismissioni per un
valore complessivo di 130 milioni di euro. Le categorie di cespiti maggiormente interessate sono state: immobili
in locazione e relative migliorie e adattamenti (106 milioni di euro), stazioni radio base (3 milioni di euro),
autovetture in leasing (20 milioni di euro).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 6
Diritti d'uso su beni di terzi
310
NOTA 7
PARTECIPAZIONI
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 118 milioni di euro e si riferiscono a:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui Strumenti
Finanziari
Imprese controllate
10.563
10.709
Imprese collegate e joint venture
304
279
Altre partecipazioni
36
36
33
33
Totale
10.903
36
11.021
33
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
TIM S.p.A., così come consentito dall’IFRS 9, valuta tutte le Altre partecipazioni al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).
Nel corso del 2023 le principali operazioni che hanno riguardato società controllate, collegate, joint venture e
altre partecipazioni di TIM S.p.A. sono state le seguenti:
TIM Servizi Digitali S.p.A.: in data 4 agosto 2023 TIM S.p.A ha ceduto il 100% del capitale sociale della
società TIM Servizi Digitali S.p.A. alla società Nextaly S.r.l.;
TIAudit Compliance Latam S.A. in liquidazione: nel mese di ottobre 2023 si è completata la liquidazione
della società.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i movimenti avvenuti nel 2023 per ciascuna partecipazione e i
corrispondenti valori a inizio e fine dell'esercizio. In particolare, si segnala che i principali movimenti
dell'esercizio sono stati i seguenti:
Telecom Italia Sparkle S.p.A.: la partecipazione è stata svalutata per 107 milioni di euro;
Olivetti SpA Società Benefit: la partecipazione è stata integralmente svalutata per 33 milioni di euro;
Italtel SpA: la partecipazione è stata svalutata per 4 milioni di euro;
Polo Strategico Nazionale SpA: TIM ha effettuato un versamento in conto partecipazione per 19 milioni di
euro;
TIMFin SpA: TIM ha effettuato un versamento in conto partecipazione per 10 milioni di euro;
FIN PRIV: la partecipazione ha subito un adeguamento positivo al fair value pari a 3 milioni di euro.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 7
Partecipazioni
311
Partecipazioni
(migliaia di euro)
Valore a
bilancio
31.12.2022
Fusioni/
scissioni
scorpori
rami
d'azienda
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2023
Partecipazioni in imprese controllate
CD FIBER S.r.l.
43
43
FIBERCOP S.p.A.
2.965.611
283
283
2.965.894
OLIVETTI S.p.A.
SOCIETA' BENEFIT
33.074
(33.044)
(30)
(33.074)
NOOVLE S.p.A.
SOCIETA' BENEFIT
1.079.786
121
121
1.079.907
TELECOM ITALIA
CAPITAL S.A.
2.388
2.388
TELECOM ITALIA
FINANCE S.A.
5.914.971
5.914.971
TELECOM ITALIA
LATAM PARTICIPACOES
E GESTAO
ADMINISTRATIVA
TELECOM ITALIA SAN
MARINO S.p.A.
7.565
7.565
TELECOM ITALIA
SPARKLE S.p.A.
587.840
(107.000)
269
(106.731)
481.109
TELECOM ITALIA
VENTURES S.r.l.
63.635
63.635
TELECONTACT CENTER
S.p.A.
12.632
22
22
12.654
TELENERGIA S.r.l.
50
50
50
100
TELSY S.p.A.
19.522
19.522
TI AUDIT COMPLIANCE
LATAM (in liquidazione)
S.A.
181
(181)
(181)
TIM BRASIL SERVICOS E
PARTICIPACOES S.A.
TIM RETAIL S.r.l.
15.143
15.143
TIM MY BROKER S.r.l.
10
10
TIM SERVIZI DIGITALI
S.p.A.
6.084
(2.676)
4.000
(7.408)
(6.084)
10.708.535
(2.676)
4.050
(181)
(147.452)
665
(145.594)
10.562.941
(migliaia di euro) 
Valore a
bilancio
31.12.2022
Fusioni/
scissioni
scorpori
rami
d'azienda
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni
/ Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti
e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2023
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
AREE URBANE (in
fallimento)
DAPHNE 3 S.p.A.
234.247
234.247
ITALTEL S.p.A.
10.262
(3.705)
(3.705)
6.557
NORDCOM S.p.A.
2.143
2.143
POLO STRATEGICO
NAZIONALE S.P.A.
5.400
18.900
18.900
24.300
TIGLIO I
TIMFin S.p.A.
26.950
9.800
9.800
36.750
279.002
28.700
(3.705)
24.995
303.997
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 7
Partecipazioni
312
(migliaia di euro)
Valore a
bilancio
31.12.2022
Fusioni/
scissioni
scorpori
rami
d'azienda
Acquisizioni/
Sottoscrizioni/
Vers. Cop.
Perdite
Alienazioni/
Rimborsi
Svalutazioni/
Riprist.
Valore/
Adeg. Fair
value
Altri
movimenti
e
riclassifiche
Totale
variazioni
Valore a
bilancio
31.12.2023
Partecipazioni in altre imprese
BANCA UBAE
2.050
137
137
2.187
FIN. PRIV.(**)
20.393
3.020
3.020
23.413
IST. ENCICLOPEDIA
ITALIANA G. TRECCANI
4.274
(880)
(880)
3.394
ISTITUTO EUROPEO DI
ONCOLOGIA
2.789
75
75
2.864
Altre partecipazioni
minori
3.450
2
(4)
151
149
3.599
32.956
2
(4)
2.503
2.501
35.457
Totale Partecipazioni
11.020.493
(2.676)
32.752
(185)
(148.654)
665
(118.098)
10.902.395
(**) Partecipazione valutata al fair value rilevata nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI).
L’elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture al 31 dicembre 2023 ai sensi
dell’art. 2427 del Cod. Civ. è riportato nella Nota “Elenco delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e
joint venture”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 7
Partecipazioni
313
NOTA 8
ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E
CORRENTI)
Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
Crediti finanziari verso imprese controllate
3.049
2.228
Crediti verso il personale
29
36
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
73
396
Derivati non di copertura
726
825
Altri crediti finanziari
9
9
3.886
3.494
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva
6
8
Totale attività finanziarie non correnti
(a)
3.892
3.502
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo
(FVTOCI)
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Crediti verso il personale
22
19
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
66
31
Derivati non di copertura
73
59
Crediti finanziari verso imprese controllate
380
357
Altri crediti finanziari a breve
491
1
(b)
1.032
467
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva
(c)
68
45
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
(d)
598
1.375
Totale attività finanziarie correnti
e=(b+c+d)
1.698
1.887
Totale attività finanziarie non correnti e correnti
(f)=(a+e)
5.590
5.389
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
I crediti finanziari verso imprese controllate non correnti sono pari a 3.049 milioni di euro (2.228 milioni di euro
al 31 dicembre 2022) e si riferiscono a finanziamenti concessi a Fibercop S.p.A. (2.080 milioni di euro), Noovle
S.p.A. (884 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle S.p.A. (60 milioni di euro), Telsy S.p.A. (24 milioni di euro). I
crediti finanziari verso imprese controllate correnti sono pari a 380 milioni di euro (357 milioni di euro al 31
dicembre 2022) e comprendono 19 milioni di euro di quota corrente dei finanziamenti a medio-lungo termine e
361 milioni di euro di tiraggi di linee di credito a breve termine (di cui Telecom Italia Sparkle S.p.A. per 357
milioni di euro).
I crediti finanziari per contratti di locazione attiva (correnti e non correnti) sono pari a 74 milioni di euro (53
milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono:
contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo per 64 milioni di euro
(42 milioni di euro al 31 dicembre 2022), rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall’IFRS16 in
considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela, per un importo di 10 milioni di euro (11 milioni di
euro al 31 dicembre 2022). A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease attivi è presente il debito
finanziario per le corrispondenti locazioni passive.
I crediti verso il personale (correnti e non correnti) sono pari a 51 milioni di euro (55 milioni di euro al 31
dicembre 2022) e comprendono l’ammontare residuo dei prestiti concessi.
I derivati di copertura, pari a 139 milioni di euro (427 milioni di euro al 31 dicembre 2022), si riferiscono a:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 8
Attività finanziarie (non correnti e correnti)
314
contratti derivati di copertura in cash flow hedge relativi a elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria (73 milioni di euro), effettuati con Telecom Italia Finance S.A.;
contratti derivati di copertura in cash flow hedge relativi a elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria (66 milioni di euro), effettuati principalmente con Telecom Italia
Finance S.A..
I derivati non di copertura, pari a 799 milioni di euro (884 milioni di euro al 31 dicembre 2022), accolgono la
valorizzazione attiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue a servizio delle società del Gruppo nell’esclusiva
funzione di Tesoreria accentrata. Tale voce trova compensazione nella corrispondente voce classificata tra le
passività finanziarie.
I derivati non di copertura sono relativi a:
elementi classificati fra le attività finanziarie non correnti (726 milioni di euro), che afferiscono alla
componente di valutazione spot mark to market di contratti derivati non di copertura;
elementi classificati fra le attività finanziarie correnti (73 milioni di euro), relativi alla componente ratei attivi
su contratti derivati non di copertura.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota “Strumenti Derivati”.
Gli altri crediti finanziari a breve si riferiscono per 488 milioni di euro all'anticipo dei fondi PNRR per il bando 1G
incassati in data 2 gennaio 2024. Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 15 "Indebitamento finanziario
netto".
La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 598 milioni di euro, si riducono di 777 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2022 e sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali
560
1.157
Assegni, cassa e altri crediti e depositi per elasticità di cassa
Crediti verso imprese controllate
38
218
Totale
598
1.375
Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:
scadenze: gli impieghi hanno durata massima di tre mesi;
rischio controparte: gli impieghi sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con
elevato merito di credito e classe di rating almeno pari a BBB per l’agenzia Standard & Poor’s o equivalenti;
rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 8
Attività finanziarie (non correnti e correnti)
315
NOTA 9 
CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI
I crediti vari e altre attività non correnti sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui Strumenti
Finanziari
Crediti vari non correnti
Crediti vari verso imprese controllate
140
156
Crediti vari verso imprese collegate
Crediti verso altri
43
12
42
11
(a)
183
12
198
11
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti
1.541
1.627
Altri costi differiti
71
53
(b)
1.612
1.680
Totale
(a+b)
1.795
12
1.878
11
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Crediti vari non correnti
La voce comprende crediti verso imprese controllate per 140 milioni di euro (156 milioni di euro al 31 dicembre
2022), relativi a crediti per consolidato fiscale; comprende inoltre crediti per 31 milioni di euro verso Erario per
imposte sul reddito (31 milioni al 31 dicembre 2022).
Altre attività non correnti
La voce diminuisce di 68 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 e comprende:
Costi contrattuali differiti per 1.541 milioni di euro (1.627 milioni di euro al 31 dicembre 2022): sono relativi
principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la
clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di
vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa
del rapporto contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il
business fisso).
I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 2.095 milioni di euro (2.223
milioni di euro al 31 dicembre 2022); si riportano di seguito l’evidenza al 31 dicembre 2023 dei costi
contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) e la relativa movimentazione nel periodo:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Costi contrattuali differiti
Costi contrattuali differiti non correnti
1.541
1.627
Costi contrattuali differiti correnti
554
596
Totale
2.095
2.223
(milioni di euro)
31.12.2022
Incremento
Rilascio a
conto
economico
Altre
variazioni
31.12.2023
Costi di acquisizione del contratto
1.432
377
(383)
1.426
Costi di esecuzione del contratto
791
91
(213)
669
Totale Costi contrattuali differiti
2.223
468
(596)
2.095
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 9
Crediti vari e altre attività non correnti
316
I costi contrattuali differiti complessivi saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri della
Società e in particolare per circa 594 milioni di euro nell'esercizio 2024, sulla base della consistenza al 31
dicembre 2023, senza tener conto delle nuove quote differite; in particolare:
(milioni di euro)
31.12.2023
esercizio di rilevazione a conto economico
 
 
2024
2025
2026
2027
2028
oltre il
2028
Costi contrattuali differiti
 
 
 
 
 
 
 
Costi di acquisizione del contratto
1.426
394
326
249
175
124
158
Costi di esecuzione del contratto
669
200
163
119
84
54
49
Totale
2.095
594
489
368
259
178
207
Altri costi differiti per 71 milioni di euro (53 milioni di euro al 31 dicembre 2022): si riferiscono
principalmente a costi di noleggio beni di terzi.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 9
Crediti vari e altre attività non correnti
317
NOTA 10
IMPOSTE SUL REDDITO (CORRENTI E DIFFERITE)
Crediti per imposte sul reddito
I crediti per imposte non correnti (classificati all’interno della voce Crediti vari e altre attività non correnti)
ammontano a 31 milioni di euro al 31 dicembre 2023, invariati rispetto all'esercizio precedente; si riferiscono ai
crediti non oggetto di cessione, relativi a imposte e interessi derivanti dalla riconosciuta deducibilità ai fini Ires
dell’Irap sul costo del lavoro, relativamente a esercizi precedenti il 2012, in seguito all’entrata in vigore del D.L.
16/2012.
I crediti per imposte correnti ammontano a 42 milioni di euro e aumentano di 8 milioni di euro rispetto al 31
dicembre 2022 (34 milioni di euro); accolgono crediti per imposte pagate all’estero per 13 milioni di euro,
eccedenza residua Irap di esercizi precedenti per 15 milioni di euro, credito del consolidato fiscale per 10 milioni
di euro e altri crediti d’imposta per 4 milioni di euro.
Attività per imposte anticipate e passività per imposte differite
Il saldo netto è così composto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività per imposte anticipate
406
461
Passività per imposte differite
Totale
406
461
Nel bilancio 2023 non sono state iscritte imposte anticipate Ires per perdite fiscali dell’esercizio e degli esercizi
precedenti, nè imposte anticipate/differite Irap, così come operato nel bilancio dell'esercizio precedente, in
considerazione della valutazione circa la distribuzione temporale della recuperabilità delle attività per imposte
anticipate di TIM S.p.A..
La presentazione in bilancio delle imposte anticipate e differite è stata effettuata tenendo conto delle
compensazioni giuridicamente effettuabili; si fornisce evidenza del valore delle stesse prima dell’effettuazione
delle compensazioni:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Attività per imposte anticipate
431
495
Passività per imposte differite
(25)
(34)
Totale
406
461
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 10
Imposte sul reddito (correnti e differite)
318
Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite che compongono la voce al 31 dicembre
2023 e 2022, nonché la relativa movimentazione nel corso dell’esercizio 2023, sono analizzate nel seguente
prospetto per tipologia di differenze temporanee:
(milioni di euro)
31.12.2022
Iscritte a conto
economico
Riconosciute a
patrimonio
netto
Altre
variazioni
31.12.2023
Attività per imposte anticipate:
Fondo oneri previdenziali ex lege 58/92
4
(1)
3
Fondi per rischi e oneri
211
(85)
126
Fondo svalutazioni crediti
82
(6)
76
Strumenti finanziari
73
33
106
Ammortamenti tassati
95
8
103
Attualizzazione Fondo TFR
5
(5)
Perdite fiscali (*)
Altre attività per imposte anticipate
25
(8)
17
Totale
495
(97)
33
431
Passività per imposte differite:
Ammortamenti anticipati
(3)
(3)
Spese emissione obbligazioni
(3)
2
(1)
Altre passività per imposte differite
(28)
7
(21)
Totale
(34)
9
(25)
Totale Attività per imposte anticipate al
netto delle Passività per imposte
differite
461
(88)
33
406
(*) Per il nuovo flusso di perdite fiscali 2023 non vengono iscritte attività per imposte anticipate
Le scadenze delle Attività per imposte anticipate e delle Passività per imposte differite al 31 dicembre 2023
sono le seguenti:
(milioni di euro)
Entro
l’esercizio
successivo
Oltre l’esercizio
successivo
Totale
al 31.12.2023
Attività per imposte anticipate
167
264
431
Passività per imposte differite
(3)
(22)
(25)
Totale Attività per imposte anticipate al netto delle Passività per
imposte differite
164
242
406
La società non ha iscritto attività per imposte anticipate Ires per 766 milioni di euro su perdite fiscali e per 99
milioni di euro sull'agevolazione per Aiuto alla Crescita Economica e imposte anticipate Irap per 17 milioni di
euro.
Debiti per imposte sul reddito
I debiti per imposte correnti e i debiti per imposte non correnti al 31 dicembre 2023 sono azzerati (invariati
rispetto al 31 dicembre 2022).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 10
Imposte sul reddito (correnti e differite)
319
Imposte sul reddito
Le imposte sul reddito per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2023 e 2022 sono di seguito dettagliate:
(milioni di euro)
2023
2022
Irap corrente dell’esercizio
Ires corrente dell’esercizio
Imposta sostitutiva ex DL 104/2020 art. 110
(692)
Oneri/(proventi) da consolidato fiscale
(132)
(144)
Imposte correnti di esercizi precedenti
(2)
17
Totale imposte correnti
(134)
(819)
Imposte differite dell’esercizio
79
6
Riallineamento fiscale ex DL 104/2020 art. 110 e stralcio attività per imposte anticipate
2.656
Imposte differite di esercizi precedenti
9
Totale imposte differite
88
2.662
Totale imposte sul reddito
(46)
1.843
L’aliquota IRES corrente è pari al 24%, mentre l’aliquota effettiva dell’IRAP è pari al 4,5%.
Il provento per imposte correnti è rappresentato per 132 milioni di euro dal beneficio del consolidato fiscale e
per 2 milioni di euro da minori imposte di esercizi precedenti, relative agli effetti della dichiarazione dei redditi
rispetto alla stima effettuata nel bilancio 2022 sulla base degli elementi allora disponibili.
Al beneficio per imposte correnti si contrappone l’onere per imposte differite di 88 milioni di euro, di cui 9
milioni di euro relative a esercizi precedenti.
La riconciliazione tra l’onere fiscale teorico, determinato applicando l’aliquota fiscale IRES al 31 dicembre 2023
(24%), e quello effettivo a bilancio è la seguente:
(milioni di euro)
2023
2022
Risultato prima delle imposte
Derivante dalle Attività in funzionamento
(1.042)
(1.234)
Totale risultato prima delle imposte
(1.042)
(1.234)
Imposte sul reddito teoriche
(250)
(296)
Effetto imposte su variazioni in aumento (diminuzione):
dividendi a conto economico
(257)
(25)
plusvalenze, minusvalenze e svalutazioni su partecipazioni
40
(69)
ammortamenti e svalutazioni indeducibili
1
2
costi indeducibili
9
9
altre partite
18
(20)
Ires esercizi precedenti
8
Ires beneficio/stralcio imposte anticipate ex DL 104/2020 art. 110
2.656
Sospensione perdite fiscali dell'esercizio (mancata iscrizione imposte anticipate)
385
263
Imposte effettive a conto economico, esclusa IRAP e Imposta sostitutiva
(46)
2.520
Irap
15
Stralcio Imposta sostitutiva ex DL 104/2020 art. 110
(692)
Totale imposte effettive a conto economico
(46)
1.843
Ai fini di una migliore comprensione della riconciliazione in esame, gli impatti dell’IRAP e dell’imposta
sostitutiva ex DL 104/2020 art. 110 sono stati tenuti distinti per evitare ogni effetto distorsivo, essendo tali
imposte commisurate a una base imponibile diversa dal risultato ante imposte.
Global Minimum Tax
Il D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209, recante attuazione della riforma in materia di fiscalità internazionale, ha
recepito la Direttiva del Consiglio dell’Unione Europea n. 2022/2523/UE (la “Direttiva”), che implementa le
regole sviluppate dall’OCSE in materia di Pillar 2 e Global Minimum Tax (“Model Rules” o anche “GloBE Rules”).
Le nuove regole entrano in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.
In estrema sintesi, le GloBE Rules introducono un sistema coordinato di regole rivolte ai gruppi multinazionali
con ricavi complessivi pari o superiori a 750 milioni di euro, finalizzate ad assicurare che gli stessi siano soggetti
a un livello impositivo minimo di almeno il 15 per cento in relazione ai redditi prodotti in ogni Paese in cui
operano. Le GloBE Rules prevedono l’applicazione di un’imposizione integrativa (c.d. Top Up Tax) dovuta nel
caso in cui l’aliquota effettiva (Effective Tax rate – “ETR”) calcolata per ciascun Paese secondo le regole comuni
sia inferiore al 15 per cento, fino a raggiungere tale livello. L’ETR è pari al rapporto tra le imposte pagate (con
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 10
Imposte sul reddito (correnti e differite)
320
aggiustamenti) e l’utile contabile (con aggiustamenti). Sia il calcolo dell’aliquota effettiva che dell’imposta
integrativa avvengono su base giurisdizionale (ossia per singolo Paese).
L’OCSE ha sviluppato un sistema di safe harbours (i.e., test) applicabili nel primo triennio di vigenza delle GloBE
Rules (fino al 2026), che consentiranno di evitare l’effettuazione dei complessi calcoli previsti e considerare pari
a zero l’imposta integrativa dovuta in un determinato Stato al superamento di uno dei seguenti test:
de minimis test: i ricavi aggregati in tale Stato sono inferiori a 10 milioni di euro e l’utile ante imposte
aggregato è inferiore a 1 milione di euro (o una perdita);
simplified ETR test: il livello di imposizione effettiva è almeno pari al 15% (per il 2024), al 16% (per il 2025) e
al 17% (per il 2026) e va determinato sulla base del rapporto tra i valori aggregati dell’utile/perdita ante
imposte (denominatore) e delle imposte sul reddito (numeratore);
routine profit test: la sostanza economica presente in una data giurisdizione (calcolata assumendo una
data redditività implicita di asset tangibili e costo del personale dipendente localizzati nella giurisdizione) è
superiore all’ammontare aggregato dell’utile/ perdita ante imposte. Nel caso in cui il gruppo risulti avere
una perdita ante imposte, il test sarà considerato come positivamente riscontrato.
In quanto rientrante nel perimetro di applicazione delle GloBE Rules, TIM S.p.A. è attualmente impegnata
nell’analisi delle nuove regole e nella strutturazione di un processo di raccolta interno dei dati necessari
all’effettuazione dei calcoli previsti a regime.
TIM S.p.A., inoltre, ha effettuato una simulazione sui dati dell’esercizio 2022, con riferimento alla potenziale
applicazione dei safe harbour alle giurisdizioni in cui opera. Dalle prime stime effettuate e sulla base della
migliore interpretazione dei documenti pubblicati dall’OCSE, praticamente tutti i Paesi superano almeno uno
dei test.
Relativamente alle connesse modifiche adottate dallo IASB allo IAS 12 e recepite col Regolamento (UE) n.
2023/2468 si fa rimando a quanto specificato nella Nota 2 "Principi contabili".
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 10
Imposte sul reddito (correnti e differite)
321
NOTA 11
RIMANENZE DI MAGAZZINO
Al 31 dicembre 2023 sono pari a 198 milioni di euro (193 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e comprendono
principalmente apparati e terminali di telecomunicazioni fisse e mobili e relativi accessori.
La voce si incrementa di 5 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022; tale andamento è principalmente
riconducibile a un trend di minori consumi sul comparto Mobile, soprattutto nell'ultimo trimestre dell'esercizio.
Nel corso del 2023 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazione per circa 3 milioni di euro.
Non esistono rimanenze date a garanzia.
NOTA 12
CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA'
CORRENTI
I crediti commerciali, vari e altre attività correnti al 31 dicembre 2023 sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui Strumenti
Finanziari
Crediti commerciali
Crediti verso clienti
408
408
685
685
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni
1.411
1.411
1.178
1.178
Crediti verso imprese controllate
1.009
1.009
860
860
Crediti verso imprese collegate e joint venture
46
46
21
21
Crediti verso altre imprese correlate
25
25
27
27
Incassi dall’utenza in corso di accredito
8
8
5
5
(a)
2.907
2.907
2.776
2.776
Crediti vari correnti
Crediti verso imprese controllate
163
108
Crediti verso imprese collegate e joint venture
Crediti verso altre parti correlate
Crediti verso altri
502
55
471
82
(b)
665
55
579
82
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela
(Contract Assets)
31
31
14
14
Costi contrattuali differiti
554
596
Altri costi differiti
347
272
Altre
57
56
(c)
989
31
938
14
Totale
(a+b+c)
4.561
2.993
4.293
2.872
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 11
Rimanenze di magazzino
322
Sono di seguito riportate le analisi, al 31 dicembre 2023 e 31 dicembre 2022, dell’anzianità degli Strumenti
Finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari e altre attività correnti:
Di cui scaduti da:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg.
91-180 gg.
181-365 gg.
Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti
2.993
2.677
316
96
35
41
144
Di cui scaduti da:
(milioni di euro)
31.12.2022
di cui non
scaduti
di cui
scaduti
0-90 gg.
91-180 gg.
181-365 gg.
Oltre 365 gg.
Crediti commerciali,
vari e altre attività
correnti
2.872
2.515
357
65
61
48
183
Gli Strumenti finanziari inclusi nei crediti commerciali, vari e altre attività correnti comprendono Attività
derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) per 31 milioni di euro; si incrementano rispetto al 31
dicembre 2022 di 121 milioni di euro. In particolare:
crediti netti non scaduti : registrano un incremento di 162 milioni di euro, principalmente correlato
all'impatto dei rapporti verso FiberCop, Polo Strategico Nazionale e Noovle;
crediti netti scaduti : diminuiscono di 41 milioni di euro, per effetto combinato dell'aumento dello scaduto
nella fascia di ageing tra 0 e 90 giorni, principalmente dovuto alle dinamiche in ambito roaming, e della
riduzione dello scaduto nelle altre fasce, più in particolare in quella dell’ageing maggiore di 365 giorni
principalmente per effetto del miglioramento delle performance di incasso sui comparti degli abbonati
retail, oltre che delle dinamiche del fatturato.
Crediti commerciali
Ammontano a 2.907 milioni di euro (2.776 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono al netto del relativo fondo
svalutazione crediti di 316 milioni di euro (365 milioni di euro al 31 dicembre 2022); in particolare, il fondo
svalutazione al 31 dicembre 2023 sconta gli accantonamenti effettuati nel corso dell'esercizio 2023 per
complessivi 62 milioni di euro.
La movimentazione del fondo svalutazione crediti è stata la seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Al 1°gennaio
365
420
Accantonamenti a conto economico
62
57
Utilizzo e altre variazioni
(111)
(112)
Al 31 dicembre
316
365
I crediti commerciali aumentano di 131 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente a seguito
delle dinamiche delle posizioni creditorie verso clienti e verso società controllate.
Si evidenzia in particolare quanto segue:
crediti verso clienti: sono pari a 408 milioni di euro e diminuiscono di 277 milioni di euro rispetto al 31
dicembre 2022;
crediti verso altri gestori: sono pari a 1.411 milioni di euro e si incrementano di 233 milioni di euro rispetto al
31 dicembre 2022;
crediti verso imprese controllate: sono pari a 1.009 milioni di euro e si incrementano di 149 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente a seguito dei maggiori crediti verso FiberCop (+132 milioni di
euro) per attività di delivery sulla rete secondaria. La voce si riferisce a crediti per fornitura di prodotti e
servizi di TLC principalmente verso FiberCop (771 milioni di euro), Noovle S.p.A. Società Benefit  (156 milioni
di euro), TIM S.A. (26 milioni di euro), TIM Retail (21 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (15 milioni di
euro), Olivetti S.p.A. Società Benefit (5 milioni di euro) e Telecontact (4 milioni di euro);
crediti verso imprese collegate: sono pari a 46 milioni di euro (21 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e sono
relativi principalmente alla fornitura di servizi a Polo Strategico Nazionale S.p.A.;
crediti verso altre imprese correlate pari a 25 milioni di euro (27 milioni di euro al 31 dicembre 2022), relativi
alla fornitura di servizi al gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 12
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
323
Crediti vari correnti
Ammontano a 665 milioni di euro (al netto di un fondo svalutazione pari a 44 milioni di euro) e aumentano di
86 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022. Comprendono:
crediti verso imprese controllate: ammontano a 163 milioni di euro (108 milioni di euro al 31 dicembre
2022) e si riferiscono principalmente a crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale (155 milioni di
euro);
crediti verso altri: sono pari a 502 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Anticipi a fornitori
304
272
Crediti verso il personale
8
8
Crediti tributari
15
5
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici
10
11
Partite diverse
165
175
Totale
502
471
I crediti tributari, pari a 15 milioni di euro, sono essenzialmente rappresentati dal credito IVA (13 milioni di euro),
da importi a credito risultanti da dichiarazioni fiscali e da crediti per tributi.
I crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici (10 milioni di euro) afferiscono principalmente ai progetti
denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi
avviene al momento dell’entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.
Le partite diverse comprendono in particolare:
crediti per cessioni pro solvendo verso società di factoring (23 milioni di euro);
crediti verso enti previdenziali e assistenziali (18 milioni di euro);
crediti vari verso altri operatori di TLC (27 milioni di euro);
crediti per Servizio Universale (52 milioni di euro).
Altre attività correnti
La voce ammonta a 989 milioni di euro e aumenta di 51 milioni rispetto al 31 dicembre 2022; comprende:
Attività derivanti da contratti con la clientela - Contract Assets: ammontano a 31 milioni di euro (14
milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si riferiscono:
per 12 milioni di euro all’anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali
pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation aventi differente tempistica di
riconoscimento, nei quali i beni rilevati “at point in time” sono venduti a un prezzo scontato, oppure per
quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima
contrattuale, necessitano ai sensi dell’IFRS 15 di una riallocazione dello sconto lungo la durata minima
contrattuale;
per 19 milioni di euro ai lavori eseguiti nell'esercizio 2023 in relazione ai progetti PNRR.
I Contract Assets - al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro – aumentano di 17 milioni di
euro rispetto al 31 dicembre 2022 sostanzialmente in ragione dei lavori eseguiti in relazione ai progetti
PNRR avviati nel 2023.
Costi contrattuali differiti (554 milioni di euro, 596 milioni di euro al 31 dicembre 2022): i costi contrattuali
(principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di
differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto
contrattuale con i clienti (in media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per
ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti e sulla loro movimentazione nell’esercizio si rinvia alla Nota
“Crediti vari e altre attività non correnti”;
Altri costi differiti: ammontano a 347 milioni di euro (272 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si
riferiscono a:
per 278 milioni di euro al differimento di costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento
beni di terzi;
per 23 milioni di euro al differimento di costi per acquisti di prodotti e servizi;
per 32 milioni di euro al differimento di spese post vendita su offerte applicativi;
per 6 milioni di euro a canoni di manutenzione;
per 8 milioni di euro a premi assicurativi;
Altre (57 milioni di euro, 56 milioni di euro al 31 dicembre 2022): comprendono circa 19 milioni di euro di
crediti per lavori verso la società controllata FiberCop.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 12
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti
324
NOTA 13
PATRIMONIO NETTO
E' così composto:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Capitale emesso
11.677
11.677
meno Azioni proprie
(57)
(63)
Capitale
11.620
11.614
Riserva da sovrapprezzo azioni
575
2.133
Riserva legale
2.335
2.335
Altre Riserve:
Riserva avanzo di fusione
777
Altre
(379)
470
Totale altre riserve
(379)
1.247
Utili accumulati, incluso l'utile (perdita) dell'esercizio
(995)
(3.077)
Totale
13.156
14.252
Le movimentazioni del capitale nell’esercizio 2023 sono riportate nelle seguenti tabelle:
Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31.12.22 e il numero delle azioni in circolazione al
31.12.2023
(numero azioni)
Al 31.12.2022
Assegnazione/
Emissione azioni
Al 31.12.2023
% sul Capitale
Azioni ordinarie emesse
(a)
15.329.466.496
15.329.466.496
71,78
meno: azioni proprie
(b)
(115.942.196)
10.879.774
(105.062.422)
Azioni ordinarie in circolazione
(c)
15.213.524.300
10.879.774
15.224.404.074
Azioni di risparmio emesse
e in circolazione
(d)
6.027.791.699
6.027.791.699
28,22
Totale azioni emesse
(a+d)
21.357.258.195
21.357.258.195
100,00
Totale azioni in circolazione
(c+d)
21.241.315.999
10.879.774
21.252.195.773
Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31.12.2022 e il valore delle azioni in circolazione al
31.12.2023
(migliaia di euro)
Capitale al
31.12.2022
Variazione
di capitale
Capitale al
31.12.2023
Azioni ordinarie emesse
(a)
8.381.330
8.381.330
meno: azioni proprie
(b)
(63.391)
5.948
(57.443)
Azioni ordinarie in circolazione
(c)
8.317.939
5.948
8.323.887
Azioni di risparmio emesse e in circolazione
(d)
3.295.673
3.295.673
Totale Capitale emesso
(a+d)
11.677.003
11.677.003
Totale Capitale in circolazione
(c+d)
11.613.612
5.948
11.619.560
Nel corso del 2023 le azioni proprie sono diminuite di 10.879.774 unità (5.948 migliaia di euro) in esecuzione del
primo ciclo del Piano di Long Term Incentive 2020-2022.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 13
Patrimonio netto
325
Informativa sul capitale
Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE).
Nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale a pagamento, il diritto di opzione può essere escluso nella
misura massima del dieci per cento del capitale preesistente, a condizione che il prezzo di emissione
corrisponda al valore di mercato delle azioni e ciò sia confermato in apposita relazione della società incaricata
della revisione contabile.
La Società si dota del capitale necessario per finanziare i fabbisogni di sviluppo dei business e di funzionamento
operativo; le fonti di finanziamento si articolano in un mix bilanciato di capitale di rischio, apportato a titolo
permanente dai soci, e di capitale di debito, per garantire un’equilibrata struttura finanziaria e la
minimizzazione del costo complessivo del capitale, con conseguente vantaggio di tutti gli “stakeholders”.
Il capitale di debito è strutturato in diverse scadenze e valute in modo da garantire un’adeguata
diversificazione delle fonti di provvista e un accesso efficiente alle fonti esterne di finanziamento (sfruttando le
migliori opportunità sui mercati finanziari delle aree euro, dollaro USA e sterlina inglese al fine di minimizzare il
costo), avendo attenzione alla riduzione del rischio di rifinanziamento.
La remunerazione del capitale di rischio è proposta dal Consiglio di Amministrazione all’Assemblea degli
Azionisti, che si riunisce per approvare il Bilancio annuale, sulla base dell’andamento del mercato e delle
performance di business, una volta soddisfatte tutte le altre obbligazioni, tra cui il servizio del debito; pertanto
al fine di garantire un’adeguata remunerazione del capitale, la salvaguardia della continuità aziendale e lo
sviluppo dei business, la Società monitora costantemente l’evoluzione del livello di indebitamento in rapporto
al patrimonio netto, il livello di indebitamento netto e il margine operativo delle attività industriali.
Privilegi delle azioni di risparmio
Di seguito sono riportati i privilegi delle azioni di risparmio di TIM S.p.A.:
gli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotta la quota da destinare a riserva legale,
devono essere distribuiti alle azioni di risparmio fino alla concorrenza del 5% di 0,55 euro per azione;
gli utili che residuano dopo l’assegnazione alle azioni di risparmio del dividendo privilegiato sopra indicato,
di cui l’Assemblea deliberi la distribuzione, sono ripartiti tra tutte le azioni in modo che alle azioni di
risparmio spetti un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie, in misura
pari al 2% di 0,55 euro per azione;
quando in un esercizio sia stato assegnato alle azioni di risparmio un dividendo inferiore al 5% di 0,55 euro
per azione, la differenza è computata in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi;
in caso di distribuzione di riserve le azioni di risparmio hanno gli stessi diritti delle altre azioni. Peraltro è
facoltà dell’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio d’esercizio, in caso di assenza o insufficienza degli
utili netti risultanti dal bilancio stesso per soddisfare i diritti patrimoniali sopra indicati, deliberare di
soddisfare mediante distribuzione di riserve disponibili il privilegio e/o il diritto di maggiorazione. Il
pagamento mediante riserve esclude l’applicazione del meccanismo di trascinamento nei due esercizi
successivi del diritto al dividendo privilegiato non percepito mediante distribuzione di utili, di cui al punto
che precede;
la riduzione del capitale sociale per perdite non ha effetto sulle azioni di risparmio se non per la parte della
perdita che non trova capienza nella frazione di capitale rappresentata dalle altre azioni;
allo scioglimento di TIM S.p.A. le azioni di risparmio hanno prelazione nel rimborso del capitale fino a
concorrenza di 0,55 euro per azione;
nel caso di esclusione dalle negoziazioni delle azioni ordinarie o di risparmio, l’Azionista di risparmio potrà
richiedere a TIM S.p.A. la conversione delle proprie azioni in azioni ordinarie, secondo le modalità deliberate
dall’Assemblea straordinaria all’uopo convocata entro due mesi dall’esclusione dalle negoziazioni.
Si precisa che il capitale sociale è soggetto a un vincolo di sospensione d’imposta ai fini fiscali per un importo
pari a 1.191 milioni di euro (invariato rispetto al 31 dicembre 2022).
La Riserva da sovrapprezzo azioni, pari a 575 milioni di euro al 31 dicembre 2023, è diminuita di 1.558 milioni di
euro rispetto al 31 dicembre 2022 a seguito della copertura della perdita dell'esercizio 2022, come deliberato
dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023.
La Riserva legale, pari al 31 dicembre 2023 a 2.335 milioni di euro, è invariata rispetto al 31 dicembre 2022. Si
segnala che la riserva, limitatamente a 1.835 milioni di euro, è soggetta al vincolo di sospensione d’imposta.
Le Altre riserve ammontano complessivamente a -379 milioni di euro al 31 dicembre 2023, con una riduzione
di 849 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022.
Le Altre riserve movimentate per il tramite del conto economico complessivo sono le seguenti:
Riserva per rimisurazioni piani a benefici definiti (negativa per 73 milioni di euro): aumenta, in valore
assoluto, di 8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 a seguito della rilevazione delle perdite attuariali
su TFR dell’esercizio 2023;
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 13
Patrimonio netto
326
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura (negativa per 327 milioni di
euro, con un aumento, in valore assoluto, di 104 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022): tale riserva è
correlata alla contabilizzazione delle operazioni di copertura dei flussi finanziari (cash flow hedge). In
particolare, trattasi degli utili e delle perdite non realizzati, al netto dei relativi effetti fiscali, che derivano
dall’adeguamento al fair value degli strumenti finanziari designati come strumenti a copertura dei flussi
finanziari;
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico
complessivo (positiva per 3 milioni di euro): aumenta, rispetto al 31 dicembre 2022, di 5 milioni di euro.
Le Altre riserve comprendono inoltre:
Riserva avanzo di fusione: azzerata al 31 dicembre 2023 (777 milioni di euro al 31 dicembre 2022) a seguito
della copertura della perdita dell'esercizio 2022, come deliberato dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023;
Riserva altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto: è pari a 20 milioni di euro (in aumento di 2
milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022) e comprende:
per 3 milioni di euro, il valore del Piano di Stock Options 2022-2024 approvato dall’Assemblea dei soci
del 7 aprile 2022;
per 17 milioni di euro, il valore del secondo ciclo 2021-2023 del Long Term Incentive Plan 2020-2022,
approvato dall’Assemblea dei soci del 23 aprile 2020. Si segnala che nel corso del 2023 è stato
attribuito un numero di azioni pari a 10.879.774 in esecuzione del primo ciclo di Long Term Incentive
Plan 2020-2022.
Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota “Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale”.
Riserve diverse: ammontano complessivamente a un valore negativo pari a -2 milioni di euro, con una
riduzione di 744 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, di cui -742 milioni di euro a seguito della
copertura della perdita dell'esercizio 2022, come deliberato dall'Assemblea dei soci del 20 aprile 2023.
Gli Utili (perdite) accumulati, incluso il risultato dell’esercizio, sono negativi per 995 milioni di euro al 31
dicembre 2023 (negativi per 3.077 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si riferiscono alla perdita dell'esercizio
2023.
A completamento dell’informativa sul patrimonio netto si fornisce di seguito il prospetto ex art. 2427, n. 7 - bis,
riportante le voci di patrimonio netto distinte in base alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità,
nonché della loro avvenuta utilizzazione nel triennio 2021-2023.
Prospetto ex art. 2427, n. 7-bis
Natura/descrizione
Importo
al
31.12.2023
Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni effettuate
nel triennio 2021-2023
(milioni di euro)
per copertura perdite
per altre ragioni
Capitale
11.620
 
 
 
 
Riserve di capitale:
 
 
 
 
 
Riserva da sovrapprezzo delle azioni
575
A,B,C
575
1.558
Riserva legale
1.953
B
Riserva altri strumenti rappresentativi di
patrimonio netto
20
B
Riserva per rimisurazione piani a benefici
definiti
57
A,B,C
57
Riserve di utili:
Riserva legale
382
B
Riserve diverse
A,B,C
1
Riserva per adeguamento al fair value
degli strumenti derivati di copertura e dei
relativi sottostanti
(327)
Riserva per adeguamento al fair value
delle attività finanziarie disponibili per la
vendita
3
B
Riserva per rimisurazione piani a benefici
definiti
(130)
(130)
Totale
14.153
502
1.558
1
Azioni proprie
(59)
Residua quota distribuibile
443
Legenda:
A = per aumento di capitale;
B = per copertura perdite;
C = per distribuzione ai soci
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 13
Patrimonio netto
327
In particolare, gli importi indicati nella colonna “Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nel triennio 2021/2023
per altre ragioni” si riferiscono alla distribuzione dei dividendi.
La tabella sotto riportata evidenzia i vincoli relativi alle deduzioni ai fini fiscali effettuate in via extracontabile
nei precedenti esercizi, ai sensi dell’art. 109, comma 4, lettera b) del TUIR:
(milioni di euro)
Deduzioni extracontabili al 31.12.2022
18
Reversal per tassazioni nell’esercizio
(1)
Deduzioni extracontabili al 31.12.2023
17
Imposte differite
(4)
Vincolo sul patrimonio netto al 31.12.2023
13
Al riguardo si precisa che è stato apposto un vincolo indistintamente riferito alla massa delle riserve del
patrimonio netto per un importo pari alle deduzioni extracontabili effettuate al netto delle relative imposte
differite. Tale vincolo permane fino al riassorbimento contabile delle eccedenze fiscali dedotte e alla
conseguente tassazione.
Più in particolare le deduzioni, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2022, rimangono sostanzialmente
invariate.
Pertanto, tenuto conto delle deduzioni residue effettuate nei precedenti esercizi e non oggetto del
riallineamento fiscale effettuato ai sensi della L. 24 dicembre 2007 n. 244, il vincolo complessivo sul patrimonio
netto a bilancio ammonta a 13 milioni di euro.
Variazioni potenziali future di capitale
Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di
incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 31 dicembre 2023:
n. Azioni
massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Long Term Incentive Plan 2020-2022 (emissione gratuita)
8.619.620
Piano di Stock Options 2022-2024
257.763.000
109.292
0,424
Totale
266.382.620
109.292
Per ulteriori informazioni si rimanda alle Note “Passività finanziarie (non correnti e correnti)” e “Piani retributivi
sotto forma di partecipazione al capitale”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 13
Patrimonio netto
328
NOTA 14
PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E
CORRENTI)
Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari non correnti:
Obbligazioni
9.445
10.118
Debiti verso banche
3.634
4.043
Debiti verso altri finanziatori
10
9
Debiti verso imprese controllate
3.864
3.516
16.953
17.686
Altre passività finanziarie non correnti:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di natura finanziaria
398
234
Derivati non di copertura
741
859
Altre passività
2
1.141
1.093
(a)
18.094
18.779
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva
Verso imprese controllate
21
25
Verso terzi
2.689
2.575
(b)
2.710
2.600
Totale passività finanziarie non correnti
c=(a+b)
20.804
21.379
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari correnti:
Obbligazioni
3.007
2.668
Debiti verso banche
794
716
Debiti verso altri finanziatori
224
181
Debiti verso imprese controllate
1.845
1.871
Debiti verso imprese collegate
2
5.872
5.436
Altre passività finanziarie correnti:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti di natura finanziaria
32
177
Derivati non di copertura
79
77
Altre passività
111
254
(d)
5.983
5.690
Passività  finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
Verso imprese controllate
38
28
Verso terzi
429
431
(e)
467
459
Totale Passività finanziarie correnti
f=(d+e)
6.450
6.149
Totale Passività finanziarie (Indebitamento Finanziario Lordo)
g=(c+f)
27.254
27.528
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
329
L’indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell’operazione è il seguente:
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD
2.515
2.276
2.514
2.357
GBP
389
438
JPY
20.000
128
20.000
142
EURO
24.850
24.591
Totale
27.254
27.528
Di seguito viene riportata l’analisi dell’indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo
riferito all’operazione originaria escludendo l’effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Fino a 2,5%
2.541
5.574
Da 2,5% a 5%
9.555
14.870
Da 5% a 7,5%
10.241
3.573
Da 7,5% a 10%
3.225
1.725
Oltre 10%
3
3
Ratei/risconti, MTM e derivati
1.689
1.783
Totale
27.254
27.528
A seguito, invece, dell’utilizzo di strumenti derivati di copertura, l’indebitamento finanziario lordo per fasce di
tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Fino a 2,5%
4.711
5.832
Da 2,5% a 5%
7.929
13.261
Da 5% a 7,5%
8.706
4.924
Da 7,5% a 10%
4.216
1.725
Oltre 10%
3
3
Ratei/risconti, MTM e derivati
1.689
1.783
Totale
27.254
27.528
Le scadenze delle passività finanziarie, in termini di valore nominale dell’esborso atteso, come
contrattualmente definito, sono le seguenti:
Dettaglio delle scadenze delle Passività finanziarie – al valore nominale di rimborso:
con scadenza entro il 31.12 dell'anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Prestiti obbligazionari
2.757
2.000
1.750
1.250
2.750
1.670
12.177
Loans ed altre passività finanziarie
928
1.027
447
390
2.015
3.976
8.783
Passività finanziarie per locazioni passive
406
375
366
336
281
1.352
3.116
Totale
4.091
3.402
2.563
1.976
5.046
6.998
24.076
Passività finanziarie correnti
1.820
1.820
Totale
5.911
3.402
2.563
1.976
5.046
6.998
25.896
Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
330
Le obbligazioni sono così composte:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Quota non corrente
9.445
10.118
Quota corrente
3.007
2.668
Totale valore contabile
12.452
12.786
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni
al costo ammortizzato
(275)
(287)
Totale valore nominale di rimborso
12.177
12.499
In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 12.177 milioni di euro e
diminuiscono di 322 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 (12.499 milioni di euro) a seguito della
dinamica nuove emissioni/rimborsi/riacquisti intervenuta nel 2023.
Relativamente all’evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del 2023, si segnala quanto segue:
Nuove emissioni
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di
emissione
TIM S.p.A. 850 milioni di euro 6,875%
Euro
850
27/1/2023
TIM S.p.A. 400 milioni di euro 6,875%
Euro
400
12/4/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
20/7/2023
TIM S.p.A. 750 milioni di euro 7,875%
Euro
750
28/9/2023
Rimborsi
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di rimborso
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 3,25%
Euro
1.000
16/1/2023
Telecom Italia S.p.A. 375 milioni di GBP 5,875% (a)
GBP
375
19/5/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.000 milioni di euro 2,5%
Euro
1.000
19/7/2023
(a) Al netto di 25 milioni di GBP riacquistati a giugno 2016.
Riacquisti
(milioni di valuta originaria)
Valuta
Importo
Data di
riacquisto
Telecom Italia S.p.A. 750 milioni di euro 3,625%, scadenza 19/1/2024
Euro
300
20/7/2023
Telecom Italia S.p.A. 1.250 milioni di euro 4%, scadenza 11/4/2024
Euro
300
20/7/2023
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
331
Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da TIM S.p.A., espressi sia al valore
nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato:
Valuta
Ammontare
(milioni)
Valore
nominale
di rimborso
(milioni di
euro)
Cedola
Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
31.12.2023
(%)
Valore di
mercato al
31.12.2023       
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro
450
450
3,625%
20/1/16
19/1/24
99,632
99,915
450
Euro
950
950
4,000%
11/1/19
11/4/24
99,436
99,777
948
USD
1.500
1.357
5,303%
30/5/14
30/5/24
100
99,564
1.351
Euro
1.000
1.000
2,750%
15/4/19
15/4/25
99,320
97,643
976
Euro
1.000
1.000
3,000%
30/9/16
30/9/25
99,806
97,833
978
Euro
750
750
2,875%
28/6/18
28/1/26
100
96,950
727
Euro
1.000
1.000
3,625%
25/5/16
25/5/26
100
98,467
985
Euro
1.250
1.250
2,375%
12/10/17
12/10/27
99,185
93,700
1.171
Euro
850
850
6,875%
27/1/23
15/2/28
100
106,731
907
Euro
400
400
6,875%
12/4/23
15/2/28
100,750
106,731
427
Euro
750
750
7,875%
20/7/23
31/7/28
99,996
111,422
836
Euro
750
750
7,875%
28/9/23
31/7/28
102
111,422
836
Euro
1.000
1.000
1,625%
18/1/21
18/1/29
99,074
86,604
866
Euro
670
670
5,250%
17/3/05
17/3/55
99,667
92,371
619
Totale
12.177
12.077
Si segnala che i regolamenti e/o i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari sopra esposti sono disponibili sul sito
gruppotim.it.
I debiti verso banche non correnti sono pari a 3.634 milioni di euro (4.043 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I
debiti verso banche a breve termine, pari a 794 milioni di euro, aumentano di 78 milioni di euro (716 milioni di
euro al 31 dicembre 2022) e si riferiscono alla quota corrente dei debiti verso banche non correnti.
I debiti verso altri finanziatori non correnti sono pari a 10 milioni di euro ( 9 milioni di euro al 31 dicembre
2022), mentre i debiti verso altri finanziatori correnti ammontano a 224 milioni di euro (181 milioni di euro al 31
dicembre 2022) e non comprendono la quota corrente di debiti verso altri finanziatori non correnti.
I debiti verso imprese controllate non correnti, pari a 3.864 milioni di euro (3.516 milioni di euro al 31 dicembre
2022), si riferiscono ai finanziamenti ottenuti da Telecom Italia Capital S.A. (2.736 milioni di euro) e da Telecom
Italia Finance S.A. (1.128 milioni di euro), conseguenti alle emissioni di prestiti obbligazionari effettuate dalle
finanziarie del Gruppo sul mercato americano e lussemburghese.
I debiti verso imprese controllate correnti sono pari a 1.845 milioni di euro e diminuiscono di 26 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2022 (1.871 milioni di euro). Comprendono:
la quota corrente dei finanziamenti a medio-lungo termine nei confronti di Telecom Italia Capital S.A. (240
milioni di euro) e Telecom Italia Finance S.A. (35 milioni di euro);
i finanziamenti a breve termine nei confronti di Telecom Italia Capital S.A. (203 milioni di euro) e Telecom
Italia Finance S.A. (1.107 milioni di euro);
i rapporti di conto corrente intrattenuti nell’ambito del servizio di tesoreria regolati a tassi di mercato per
complessivi 260 milioni di euro, intrattenuti in particolare nei confronti di TIM Retail S.r.l. (65 milioni di euro),
Telecom Italia Ventures (57 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle S.p.A. (52 milioni di euro), Telecontact
Center S.p.A. (44 milioni di euro), Olivetti S.p.A. (12 milioni di euro), Telecom Italia Trust Technology (11
milioni di euro).
Le passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva ammontano a 2.710 milioni di euro
(2.600 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Le passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
ammontano a 467 milioni di euro (459 milioni di euro al 31 dicembre 2022) e si riferiscono per 433 milioni di
euro alla quota corrente delle passività per locazioni finanziarie non correnti.
Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie nel 2023 e 2022 si rileva quanto segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Rimborsi quota capitale
390
391
Cash out quota interessi
149
119
Totale
539
510
I derivati di copertura relativi a elementi coperti classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria
ammontano a 398 milioni di euro (234 milioni di euro al 31 dicembre 2022). I derivati di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 32 milioni di euro (177
milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
332
I derivati non di copertura non correnti ammontano a 741 milioni di euro (859 milioni di euro al 31 dicembre
2022). I derivati non di copertura correnti ammontano a 79 milioni di euro (77 milioni di euro al 31 dicembre
2022). Tali voci accolgono la valorizzazione passiva delle operazioni che TIM S.p.A. esegue con controparti
bancarie a servizio delle società del Gruppo nell’esclusiva funzione di Tesoreria accentrata e trovano piena
compensazione nelle corrispondenti voci classificate tra le attività finanziarie.
Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota “Strumenti Derivati”.
“Covenants”, “Negative pledges” e altre condizioni contrattuali
in essere al 31 dicembre 2023
I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A. non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/EBITDA,
EBITDA/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di
eventi diversi dall’insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli
interessi non sono assistiti da garanzie specifiche.
Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei
capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per
operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.
Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti (“BEI”), in data 19
maggio 2021 TIM ha sottoscritto un finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei
progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, nella stessa data, ha ampliato il finanziamento firmato nel
2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro.
Tali finanziamenti risultano attualmente parzialmente garantiti.
Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento con la BEI per un ammontare di 360
milioni di euro, garantito parzialmente da SACE.
Pertanto, alla data del 31 dicembre 2023 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.060
milioni di euro.
I finanziamenti con la BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:
nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d’azienda al di fuori del
Gruppo TIM, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d’azienda (ad eccezione di alcuni atti di
disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di
richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni
contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l’operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo
TIM comprometta l’esecuzione o l’esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità
di creditrice);
TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l’indebitamento finanziario complessivo
delle società facenti parte del Gruppo TIM diverse da TIM, e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia
interamente e irrevocabilmente garantito da TIM, sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque
per cento) dell’indebitamento finanziario complessivo del Gruppo TIM;
“Clausola per inclusione”, ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di
finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross
default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto
a quelli concessi alla BEI, quest’ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole
giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la
costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione
equivalente a favore della BEI;
“Evento Rete”, ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente
rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi
non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una
sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata
comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del
contratto di finanziamento o una soluzione alternativa.
Alcuni contratti di finanziamento di TIM contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/
Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporta l’obbligo di rimborso del prestito in essere, tra cui il
finanziamento sottoscritto in data 6 luglio 2022 che beneficia della “Garanzia Italia” (ai sensi dell’art. 1, comma
1, del Decreto-Legge n. 23 dell’8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni).
Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l’impegno a non vincolare
asset aziendali a garanzia di finanziamenti (“ negative pledge ”), l’impegno a non modificare l’oggetto del
business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga
al fair market value ). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di
export credit agreement .
Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi
del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a
discrezione degli investitori, l’eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota
erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente
disciplinati nei singoli contratti.
Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione
costituisce un event of default , a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di
ramo d’azienda al di fuori del Gruppo a meno che non sussistano specifiche condizioni. Il verificarsi di tale event
of default può implicare, se richiesto dal Lender , il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la
cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
333
Si segnala, infine, che al 31 dicembre 2023, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla
posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.
Revolving Credit Facility
Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 31 dicembre 2023:
(miliardi di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Accordato
Utilizzato
Accordato
Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026
4,0
4,0
Totale
4,0
4,0
(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di
una linea “Committed”, le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di
cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of
default, ognuna come definita nel contratto).
Rating di TIM al 31 dicembre 2023
Al 31 dicembre 2023, il giudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings –
risulta il seguente:
Rating
Outlook
STANDARD & POOR'S
B+
Under review for upgrade
MOODY'S
B1
Under review for upgrade
FITCH RATINGS
BB-
Under review for upgrade
In data 6 novembre 2023 Moody’s ha posto il rating di Telecom Italia B1 sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
In data 9 novembre 2023 Standard & Poor’s ha posto il rating di Telecom Italia B+ sotto osservazione per un
possibile futuro upgrade.
In data 10 novembre 2023 Fitch ha posto il rating di Telecom Italia BB- sotto osservazione per un possibile
futuro upgrade.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 14
Passività finanziarie (non correnti e correnti)
334
NOTA 15
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
La tabella seguente riporta la composizione dell’indebitamento finanziario netto della TIM S.p.A. al 31 dicembre
2023 e al 31 dicembre 2022, determinato secondo quanto previsto dagli “Orientamenti in materia di obblighi di
informativa ai sensi del regolamento sul prospetto ” emessi dall’ESMA (European Securities & Markets  Authority)
in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29
aprile 2021.
Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell’indebitamento finanziario netto determinato secondo i
citati criteri previsti dall’ESMA con quello calcolato secondo i criteri della TIM S.p.A..
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali
(a)
(560)
(1.157)
Altre disponibilità liquide equivalenti
(b)
(38)
(218)
Titoli diversi dalle partecipazioni
(c)
Liquidità
(d=a+b+c)
(598)
(1.375)
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e)
1.830
1.509
Parte corrente del debito finanziario non corrente
(f)
4.481
4.550
Indebitamento finanziario corrente
(g=e+f)
6.311
6.059
Indebitamento finanziario corrente netto
(h=g-d)
5.713
4.684
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i)
10.560
10.040
Strumenti di debito
(j)
9.445
10.118
Debiti commerciali e altri debiti non correnti
(k)
1
1
Indebitamento finanziario non corrente
(l=i+j+k)
20.006
20.159
Totale indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l)
25.719
24.843
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (**)
(1)
(1)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva
(6)
(8)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
(68)
(45)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
(893)
(377)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
(3.087)
(2.273)
Sub-totale
(n)
(4.055)
(2.704)
Indebitamento finanziario netto contabile (*)
(p=m+n)
21.664
22.139
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q)
(515)
(430)
Indebitamento finanziario netto rettificato
(r=p+q)
21.149
21.709
(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto
inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 15
Indebitamento finanziario netto
335
Si riportano di seguito le informazioni aggiuntive al rendiconto finanziario, come richiesto dallo IAS 7:
Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7
Movimenti monetari
Movimenti non monetari
(milioni di euro)
31.12.2022
Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze         
tassi di
cambio
Variazioni di
Fair Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
31.12.2023
Debiti finanziari a medio/lungo
termine:
Obbligazioni
12.786
2.750
(3.032)
(40)
(28)
16
12.452
Debiti verso banche
4.658
360
(604)
14
4.428
Altri debiti finanziari
4.193
(6)
(47)
11
4.151
(a)
21.637
3.110
(3.642)
(87)
(28)
41
21.031
di cui quota a breve termine
3.951
4.076
Passività finanziarie non correnti
per contratti di locazione
passiva
3.035
19
(390)
479
3.143
(b)
3.035
19
(390)
479
3.143
di cui quota a breve termine
435
433
Altre passività finanziarie a
medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività non correnti di
natura finanziaria
411
(113)
161
(29)
430
Derivati passivi non di copertura
936
(83)
(42)
9
820
Altre passività finanziarie
(c)
1.347
(196)
119
(20)
1.250
di cui quota a breve termine
254
111
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche
101
(101)
Altri debiti finanziari
1.408
422
1.830
(d)
1.509
321
1.830
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario
lordo)
(e=a+b+c+d)
27.528
3.129
(4.032)
(283)
91
27.254
Derivati  attivi di copertura relativi
ad elementi coperti classificati fra
le attività/passività non correnti e
correnti di natura finanziaria
(f)
427
(302)
23
(9)
139
Derivati attivi non di copertura
(g)
884
(83)
(17)
15
799
Totale
(h=e-f-g)
26.217
3.129
(4.032)
102
85
(6)
26.316
La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (-101 milioni di euro) è una movimentazione monetaria
dovuta alla chiusura di linee di credito bancarie.
Il valore degli interessi pagati ed incassati riportato nel Rendiconto Finanziario considera le movimentazioni
afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva
(incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi pagati
(1.781)
(1.383)
Interessi incassati
749
556
Totale netto
(1.032)
(827)
Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un’unica operazione viene proposta una
rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita sono esposti al netto. Tale impostazione
determinerebbe i seguenti risultati:
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi pagati
(1.623)
(1.259)
Interessi incassati
591
432
Totale netto
(1.032)
(827)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 15
Indebitamento finanziario netto
336
PNRR
Premessa
Ad agosto 2022 il Gruppo TIM (“TIM”) ha sottoscritto con Infratel (“Ente Concedente”, “EC”) le convenzioni
relative all’aggiudicazione dei 3 bandi infrastrutturali di settore, aventi a oggetto la concessione di contributi
pubblici per il finanziamento di progetti di investimento, per la realizzazione di nuove infrastrutture di
telecomunicazioni e relativi apparati di accesso.
In questi 3 bandi - con cd. clausola di “clawback” - TIM si è aggiudicata circa il 50% dei lotti previsti per il Piano
ITALIA 1G (“1G”) in RTI con FiberCop; la totalità dei bandi per il Piano 5G Backhauling (“5G_BH”); la totalità del
bando per il Piano 5G copertura (“5G_CO”) in RTI con INWIT e Vodafone.
I 3 bandi prevedono investimenti e realizzazioni di TIM fino al 30 giugno 2026 – con la presenza di milestones
semestrali intermedie. L’ammontare complessivo è di circa 3,6 miliardi di euro con un connesso contributo
prenotato pari a 2,5 miliardi di euro. In dettaglio:
il bando 1G prevede investimenti ammissibili per 2,6 miliardi di euro e un contributo di 1,6 miliardi di euro
(% media capex finanziabili pari al 62%);
il bando 5G_BH prevede investimenti ammissibili per 0,8 miliardi di euro e un contributo di 0,725 miliardi di
euro (% media capex finanziabili pari al 89%);
il bando 5G_CO prevede investimenti ammissibili per 0,158 miliardi di euro e un contributo di 0,142 miliardi
di euro (% media capex finanziabili pari al 89%).
Il mancato raggiungimento delle milestones comporta la notifica di penali – applicate in riduzione del
contributo erogabili – che  sono recuperabili entro le due milestones successive ovvero 12 mesi.
Piano ITALIA 1G
Il Piano prevede la realizzazione di 2,9 milioni di “numeri civici” (il numero è stato dimezzato in seguito
all’attività di walk–in) attraverso un adeguamento delle reti di telecomunicazione in fibra, la connettività per la
clientela Consumer, Business e per le sedi di Pubblica Amministrazione (PA), connessioni dedicate per la PA e la
copertura in tecnologia XGSPON con collegamenti a partire da 1 Gb in download.
Piano 5G Backhauling
Il Piano consiste nel dotare i siti radio-mobili con un BH (Backhauling) in fibra ottica e connettività su rete di
trasporto performante, affidabile e abilitante per tutti i servizi 5G. Tali infrastrutture saranno nella loro interezza
rese disponibili a qualsiasi operatore di telefonia radiomobile 5G.
Piano 5G Copertura
Il Piano prevede la realizzazione di nuove infrastrutture di rete per lo sviluppo di servizi radiomobili 5G, aventi
come obiettivo prestazionale la velocità di trasmissione, in usuali condizioni di punta del traffico, di almeno 150
Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink.
Consuntivazione dei Bandi
TIM settimanalmente invia a Infratel i tracciati ufficiali dei progetti in cui vengono comunicati lo stato dei civici/
siti e l’avanzamento dei progetti. Inoltre, ogni due settimane, si svolge un SAL tecnico con l’Ente Concedente in
cui si discute dei suddetti avanzamenti, delle criticità e delle soluzioni condivise per il normale svolgimento dei
piani.
Infine, ogni sei mesi, ovvero ad ogni milestone, TIM comunica all’ Ente Concedente la consuntivazione dei civici
e dei siti con il relativo avanzamento e la pianificazione della milestone successiva.
Anticipi sui Bandi
In data 12 maggio 2023 INWIT, in qualità di mandataria, per il Piano 5G Copertura, ha richiesto ad Infratel
l’applicazione e la relativa erogazione dell’anticipazione nella misura del 20% (ex art. 35, co. 18 del Codice
Appalti); tale anticipazione può essere discrezionalmente aumentata da Infratel fino ad un massimo del 30%,
applicando quanto previsto dal cd. “decreto PNRR”.
In data 25 e 26 maggio 2023, TIM ha richiesto a Infratel per il Piano 1G (in qualità di mandataria della RTI) e per
il Piano 5G_BH l’applicazione e la relativa erogazione dell’anticipazione, con le stesse modalità sopra descritte.
In data 28 novembre 2023 Infratel ha valutato positivamente la richiesta di anticipo per i Piani 1G e 5G, per un
ammontare pari al 30% del contributo aggiudicato, stabilendo una modalità di recupero progressiva, secondo
una percentuale del 40% del contributo spettante applicato ad ogni SAL di rendicontazione, fino a concorrenza
dell’importo erogato in anticipo.
Come condizione sospensiva all’erogazione degli anticipi è stato previsto il rilascio di garanzie bancarie/
assicurative per l’intero importo anticipato, più interessi legali.
Tali garanzie sono state rilasciate a TIM da Banche e Assicurazioni in data 21 e 22 dicembre 2023.
Nella tabella qui seguito sono riportati gli importi aggiudicati con i relativi anticipi per i singoli piani:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 15
Indebitamento finanziario netto
337
(milioni di euro)
Piano
Importo
aggiudicato
% richiesta
Importo anticipo
Importo anticipo
TIM
Importo anticipo
RTI
1G
1.628
30 %
488
5G_BH
725
30 %
217
5G_CO
346
30 %
53
104
TOTALE
2.699
705
53
104
758
Tipologia delle garanzie rilasciate:
(milioni di euro)
Piano
Importo garanzia
Tipo garanzia
Totale premi/commissioni
1G
208
Bancaria
10
317
Assicurativa
9
5G_BH
234
Assicurativa
10
5G_CO
112
Bancaria
57
TOTALE
871
86
In data 29 dicembre 2023, dopo aver ricevuto l’anticipo da Infratel, INWIT ha girato a TIM parte dell’anticipo di
competenza per il Bando 5G_CO.
Il pagamento degli anticipi per i Bandi 1G e 5G è stato effettuato da Infratel il 28 dicembre 2023. L’anticipo
riguardante 5G_BH è stato accreditato il 29 dicembre 2023. L’anticipo riguardante il Bando 1G, per un ritardo
imputabile alla banca, è stato accreditato il 2 gennaio 2024. Infratel ha richiesto l’antergazione della data
valuta al 29 dicembre 2023.
Gli importi delle anticipazioni sono iscritti per l’incasso dei Bandi 5G_BH e 5G_CO nella Cassa disponibile, per il
Bando 1G fra i Crediti finanziari a breve termine, tutti con contropartita Debiti vari verso Infratel per
anticipazioni ricevute.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 15
Indebitamento finanziario netto
338
NOTA 16
GESTIONE DEI RISCHI FINANZIARI
Obiettivi e politica di gestione dei rischi finanziari di TIM S.p.A.
Come riportato nella Nota “Gestione dei Rischi finanziari” del Bilancio Consolidato del Gruppo TIM, TIM S.p.A. si
attiene alle Linee Guida per la “Gestione e controllo dei rischi finanziari” definite a livello di Gruppo.
Le politiche di gestione dei rischi di TIM S.p.A. rispettano le politiche di diversificazione definite a livello di
Gruppo.
La definizione della composizione ottimale della struttura dell’indebitamento tra componente a tasso fisso e
componente a tasso variabile avviene a livello di Gruppo e non a livello di singola società.
Per quanto concerne il rischio di cambio derivante dai debiti finanziari contratti da TIM S.p.A. denominati in
valute diverse dall’Euro, tale rischio risulta integralmente coperto.
Gli strumenti finanziari derivati sono designati a copertura del fair value per la gestione del rischio di cambio e
di tasso di interesse sugli strumenti denominati in valute diverse dall’Euro e per la gestione del rischio di
interesse sui finanziamenti in Euro a tasso fisso. Gli strumenti finanziari derivati sono invece designati a
copertura dei flussi di cassa quando hanno l’obiettivo di predeterminare il tasso di cambio delle transazioni
future e il tasso di interesse.
Tutti gli strumenti finanziari derivati sono stipulati con primarie controparti bancarie e finanziarie, il cui credit
rating è oggetto di monitoraggio costante al fine di ridurre il rischio di credito.
Si evidenzia che TIM S.p.A. nei confronti delle società controllate mantiene rapporti di conto corrente,
intrattenuti nell’ambito del servizio di tesoreria e regolati a tassi di mercato, e stipula con esse finanziamenti
con durata pluriennale sempre a condizioni di mercato.
Rischio di tasso d’interesse: analisi di sensitività
La variazione dei tassi d’interesse sulla componente variabile di debiti e liquidità può comportare maggiori o
minori oneri/proventi finanziari, mentre le variazioni del livello dei tassi d’interesse attesi influiscono sulla
valutazione al fair value dei derivati di TIM S.p.A.. In particolare:
relativamente ai derivati che trasformano in tasso fisso euro le passività contratte da TIM S.p.A. (cash flow
hedging), in applicazione dei principi contabili internazionali che regolano l’hedge accounting, la
valorizzazione al fair value (mark to market) di tali strumenti viene accantonata in apposita riserva
indisponibile del Patrimonio Netto. La variazione congiunta delle numerose variabili di mercato cui il
calcolo del mark to market è soggetto tra la data di stipula delle operazioni e quella della valutazione,
rende poco significativa qualsiasi ipotesi circa l’andamento delle variabili stesse. Con l’approssimarsi della
scadenza dei contratti, gli effetti contabili descritti saranno gradualmente assorbiti fino al loro completo
esaurimento;
se al 31 dicembre 2023 i tassi di interesse nei diversi mercati nei quali TIM S.p.A. opera fossero stati 100
punti base più alti/più bassi rispetto a quanto effettivamente realizzatosi, si sarebbero registrati a livello di
conto economico, maggiori/(minori) oneri finanziari, al lordo del relativo effetto fiscale, per 26 milioni di
euro (46 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Si rimanda alla Nota 2 “Principi Contabili” per il rischio potenziale generato dalla riforma dei tassi di interesse di
riferimento.
Ripartizione della struttura finanziaria tra tasso fisso e tasso
variabile
Relativamente alla ripartizione della struttura finanziaria tra componente a tasso fisso e componente a tasso
variabile, sia per le passività che per le attività finanziarie, si considerino le tabelle di seguito riportate. Nella
strutturazione delle tabelle seguenti si è tenuto conto del valore nominale di rimborso/impiego poiché tale
grandezza risulta esprimere l’effettiva esposizione al rischio di tasso del Gruppo e, per quanto concerne le
attività finanziarie, si è tenuto conto della natura intrinseca delle operazioni considerate (caratteristiche
finanziarie e durata) piuttosto che unicamente delle condizioni contrattualmente definite. In tal senso,
un’operazione le cui caratteristiche (orizzonte temporale di breve o brevissimo periodo, frequente rinnovo)
fanno sì che il tasso di interesse sia periodicamente oggetto di rideterminazione sulla base di parametri di
mercato, ancorché contrattualmente non preveda re-fixing di tasso di interesse stesso (come nel caso dei
depositi bancari e dei crediti per cessione titoli), è stata considerata a tasso variabile.
Totale Passività finanziarie (al valore nominale di rimborso)
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Tasso                         
fisso
Tasso                         
variabile
Totale
Tasso                         
fisso
Tasso                         
variabile
Totale
Obbligazioni
12.177
12.177
10.799
1.700
12.499
Loans ed altre passività finanziarie
7.695
4.204
11.899
7.446
4.893
12.339
Totale passività finanziarie non correnti
(compresa quota corrente del M/L termine)
19.872
4.204
24.076
18.245
6.593
24.838
Totale passività finanziarie correnti
258
1.562
1.820
200
1.305
1.505
Totale
20.130
5.766
25.896
18.445
7.898
26.343
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 16
Gestione dei rischi finanziari
339
Totale Attività finanziarie (al valore nominale di impiego)
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Tasso                         
fisso
Tasso                         
variabile
Totale
Tasso                         
fisso
Tasso                         
variabile
Totale
Cash and cash equivalents
598
598
1.375
1.375
Altri crediti
1.927
2.568
4.495
1.593
1.947
3.540
Totale
1.927
3.166
5.093
1.593
3.322
4.915
Relativamente agli strumenti finanziari a tasso variabile, le revisioni dei relativi parametri sono
contrattualmente previste entro i dodici mesi successivi.
Tasso di interesse effettivo
Con riferimento al tasso di interesse effettivo, per le categorie per le quali tale parametro è determinabile, si
evidenzia che tale parametro è quello riferito all’operazione originaria al netto dell’effetto di eventuali
strumenti derivati di copertura. L’informativa, essendo fornita per classi di attività e passività finanziarie, è
stata determinata utilizzando come peso ai fini della ponderazione il valore contabile rettificato del valore dei
ratei, risconti e degli adeguamenti al fair value: trattasi pertanto del costo ammortizzato, al netto di ratei e di
eventuali adeguamenti al fair value per effetto dell’hedge accounting.
Totale Passività finanziarie
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Obbligazioni
12.147
4,50
12.457
3,58
Loans ed altre passività finanziarie
13.419
5,24
13.289
3,74
Totale
25.566
4,89
25.746
3,66
Totale Attività finanziarie
31.12.2023
31.12.2022
(milioni di euro)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Valore contabile
rettificato
Tasso di interesse
effettivo (%)
Cash and cash equivalents
598
1,34
1.375
0,62
Altri crediti
4.039
5,09
2.699
4,53
Totale
4.637
4,60
4.074
3,21
Relativamente alle attività finanziarie, si evidenzia che il tasso di interesse effettivo medio ponderato non è
sostanzialmente influenzato dalla presenza di strumenti derivati.
Per quanto concerne la gestione dei rischi di mercato con l’utilizzo degli strumenti finanziari derivati si veda la
Nota “Strumenti derivati”.
Rischio di credito
Il rischio di credito rappresenta l’esposizione di TIM a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento
delle obbligazioni assunte dalle controparti sia commerciali sia finanziarie. Al fine di misurare tale rischio nel
tempo, nell’ambito dell’impairment delle proprie attività finanziarie (crediti di natura commerciale verso clienti
inclusi), l’introduzione dell’IFRS 9 ha imposto il passaggio dal modello delle perdite sostenute (incurred loss) ai
sensi dello IAS 39 al modello delle perdite attese (expected credit loss).
Tale rischio discende principalmente da fattori economico-finanziari, ovvero dalla possibilità che si verifichi una
situazione di default di una controparte, ovvero da fattori più strettamente tecnico-commerciali o
amministrativi.
La massima esposizione teorica al rischio di credito per TIM è rappresentata dal valore contabile delle attività
finanziarie e dei crediti commerciali iscritti in bilancio, escluse le garanzie attive ricevute, illustrate nella nota
“Passività potenziali, altre informazioni, impegni e garanzie”.
Il rischio afferente la componente dei crediti commerciali viene gestito con strumenti di analisi e scoring della
clientela. Per alcune tipologie di credito commerciale il Gruppo si avvale anche di strumenti di factoring che
regolamentano le cessioni di credito per lo più con clausola “pro soluto”.
Rinviando per i dettagli a quanto indicato nella nota “Crediti commerciali, vari ed altre attività correnti”, si
precisa che gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti sono effettuati in maniera specifica sulle posizioni
creditorie che presentano elementi di rischio peculiari. Sulle posizioni creditorie che non presentano tali
caratteristiche, sono invece effettuati, per il segmento di clientela di appartenenza, accantonamenti sulla base
dell’inesigibilità media stimata in funzione di indicatori statistici.
L’impairment sulle attività finanziarie diverse dai crediti commerciali viene effettuato seguendo il modello
generale che rileva le perdite attese sui crediti nei 12 mesi successivi o sull’intera vita residua in caso di
peggioramento sostanziale del rischio di credito. L’expected credit loss è calcolata tramite la default probability
(probabilità che si verifichi l’evento di default) e la percentuale di credito che non si riuscirà a recuperare in caso
di default (loss given default).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 16
Gestione dei rischi finanziari
340
Il modello adottato per il calcolo della expected credit loss si basa sul Bloomberg Credit Risk Model, un modello
sviluppato da Bloomberg che, partendo dal concetto di distance-to-default (“DD”) di Merton, stima la
probabilità di default unitamente al recovery rate. Contestualmente la loss given default viene definita come la
componente non recuperabile dell’attività finanziaria post default.
In particolare, la DD - basata su dati di bilancio - viene arricchita con una serie di informazioni aggiuntive per
Paese (macroeconomiche, di rischio), settore di attività e per singola società, nonché da aggiustamenti
contabili finalizzati a garantire omogeneità degli output del modello; infine, tramite una funzione non lineare
della DD, si ottiene la default probability.
Al fine di migliorare la gestione del rischio credito e ridurre la pressione sul capitale circolante, con particolare
riferimento alle offerte per il mercato Consumer e Small Business che prevedono la formula del pagamento
rateizzato dei prodotti, dal 2021 è attiva la società TIMFin, risultato della joint venture societaria tra Santander
Consumer Bank (SCB) e TIM.
Inoltre, sempre per quanto concerne il rischio di credito afferente alle componenti attive che concorrono alla
determinazione dell’Indebitamento finanziario netto, si evidenzia che, come da politica di Gruppo, la gestione
della liquidità di TIM S.p.A. si ispira a criteri prudenziali e si articola principalmente nella gestione di mercato
monetario. A tale gestione è affidato l’investimento degli eccessi temporanei di cassa in corso d’anno, il cui
riassorbimento si prevede che avverrà entro i dodici mesi successivi.
Al fine di contenere il rischio di inadempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte, i depositi sono
stati effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con rating non inferiore all’investment grade ed
outlook non negativo. Inoltre, i depositi vengono solitamente effettuati per periodi inferiori a tre mesi.
Per quanto attiene il rischio di credito afferente alle componenti attive del circolante e con particolare
riferimento ai crediti commerciali, il rischio viene gestito su due piani:
la gestione operativa lungo tutta la filiera del processo, a cominciare dalle verifiche in fase di acquisizione
per passare a quelle di gestione interna verso i clienti ancora attivi e alle successive fasi di sospensione del
servizio, risoluzione contrattuale e affido ad appositi istituti specializzati nel recupero;
la gestione di specifici programmi di cartolarizzazione piuttosto che di cessioni non ricorrenti, per la
massima parte di natura pro soluto.
Rischio di liquidità
TIM S.p.A. opera per perseguire l’obiettivo di Gruppo di un adeguato livello di flessibilità finanziaria.
Le attività finanziarie correnti al 31 dicembre 2023, insieme alle linee bancarie committed non utilizzate,
consentono una copertura completa delle scadenze di rimborso del debito previste nei prossimi 12 mesi.
Al 31 dicembre 2023 il margine di liquidità disponibile per TIM S.p.A. è pari a 4.598 milioni di euro, con una
riduzione di 2.960 milioni di euro rispetto a fine 2022 (7.558 milioni di euro).
Il 23% dell’indebitamento finanziario lordo al 31 dicembre 2023 (valori nominali di rimborso) scadrà nei dodici
mesi successivi.
Di seguito sono riportati i flussi finanziari contrattuali non attualizzati del debito finanziario lordo a valori
nominali di rimborso e i flussi di interesse, determinati utilizzando le condizioni e i tassi di interesse e di cambio
in essere al 31 dicembre 2023. Le quote di capitale e d’interesse delle passività oggetto di copertura includono
sia gli esborsi sia gli incassi dei relativi strumenti derivati di copertura.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 16
Gestione dei rischi finanziari
341
Passività finanziarie - Analisi per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti
con scadenza entro il 31.12 dell’anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Prestiti obbligazionari
Quota capitale
2.757
2.000
1.750
1.250
2.750
1.670
12.177
Quota interessi
495
401
343
285
212
966
2.702
Loans ed altre passività
finanziarie(*)
Quota capitale
928
1.027
447
390
2.015
3.575
8.382
Quota interessi
364
336
276
263
249
1.357
2.845
Passività finanziarie per locazioni
passive
Quota capitale
406
375
366
336
281
1.352
3.116
Quota interessi
143
127
107
87
68
196
728
Passività finanziarie non correnti(*)
Quota capitale
4.091
3.402
2.563
1.976
5.046
6.597
23.675
Quota interessi
1.002
864
726
635
529
2.519
6.275
Passività finanziarie correnti(**)
Quota capitale
1.820
1.820
Quota interessi
23
23
Totale
Quota capitale
5.911
3.402
2.563
1.976
5.046
6.597
25.495
Quota interessi
1.025
864
726
635
529
2.519
6.298
(*) Comprendono gli strumenti derivati di copertura, ma escludono gli strumenti derivati non di copertura.
(**) Esclusi gli strumenti derivati non di copertura.
Strumenti derivati su passività finanziarie - Tabella dei flussi di interesse contrattualmente previsti
con scadenza entro il 31.12 dell’anno:
(milioni di euro)
2024
2025
2026
2027
2028
Oltre
2028
Totale
Esborsi
112
84
84
84
61
399
824
Incassi
(123)
(87)
(86)
(87)
(68)
(438)
(889)
Derivati di copertura - esborsi
(incassi) netti
(11)
(3)
(2)
(3)
(7)
(39)
(65)
Esborsi
322
306
308
306
311
2.120
3.673
Incassi
(322)
(306)
(308)
(306)
(311)
(2.120)
(3.673)
Derivati non di copertura -
esborsi (incassi) netti
Totale esborsi (incassi) netti
(11)
(3)
(2)
(3)
(7)
(39)
(65)
Al fine di individuare nella Capogruppo l’unica controparte del sistema bancario, tutte le operazioni in derivati
del Gruppo, ad eccezione di quelle relative a due controparti bancarie, sono state accentrate in capo a TIM
S.p.A.. Tale accentramento ha comportato per il Bilancio di TIM S.p.A. la presenza, per ogni operazione
accentrata, di due derivati non di copertura (l’uno verso la banca e l’altro di importo uguale e contrario verso la
società del Gruppo), mentre la relazione di copertura rimane in capo alla controllata ed al Gruppo.
I flussi relativi ai derivati non di copertura oggetto di gestione accentrata sono stati quindi esclusi sia dall’analisi
per scadenza degli esborsi contrattualmente previsti per le passività finanziarie sia dall’analisi per scadenza dei
flussi di interesse contrattualmente previsti per gli strumenti finanziari derivati, in quanto, essendo posizioni
nettate tra loro, non sono significativi per l’analisi del rischio liquidità.
Valore di mercato degli strumenti derivati
Al fine di determinare il valore di mercato degli strumenti derivati, il Gruppo TIM utilizza vari modelli di
valutazione. Il calcolo del mark to market avviene attraverso l’attualizzazione a tassi e cambi di mercato
correnti dei futuri flussi contrattuali di interesse e nozionale.
Il valore nozionale degli IRS non rappresenta l’ammontare scambiato tra le parti e pertanto non costituisce una
misura dell’esposizione al rischio di credito, che è invece limitata al valore del differenziale dei tassi di interesse
a pagare/ricevere. Il valore di mercato dei CCIRS dipende invece anche dal differenziale tra il tasso di cambio di
riferimento alla data di stipulazione ed il tasso di cambio alla data della valutazione, dal momento che i CCIRS
implicano lo scambio degli interessi e del capitale di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione.
Le opzioni sono valutate secondo i modelli Black & Scholes o Binomiale ed implicano l’utilizzo di diversi fattori
di valutazione, tra i quali: l’orizzonte temporale di vita dell’opzione, il tasso di rendimento privo di rischio, il
prezzo corrente, la volatilità e gli eventuali flussi di cassa (es. dividendo) dello strumento finanziario
sottostante, ed il prezzo di esercizio.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 16
Gestione dei rischi finanziari
342
NOTA 17
STRUMENTI DERIVATI
Gli strumenti derivati perfezionati da TIM S.p.A. sono volti a fronteggiare l’esposizione al rischio di cambio e di
tasso di interesse e ad una diversificazione dei parametri di indebitamento, che ne permetta una riduzione del
costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.
Le operazioni con prodotti derivati in essere al 31 dicembre 2023 sono legate principalmente alla gestione
dell’indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i
prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso e a tasso variabile, nonché operazioni quali cross currency and
interest rate swaps (CCIRS), currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse
nella divisa di riferimento.
Le operazioni IRS prevedono, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse,
calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.
Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo
scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a
pronti.
Nello svolgimento della funzione di Tesoreria del Gruppo e col fine di accentrare su un’unica entità (i.e. TIM
S.p.A.) tutta l’esposizione verso le controparti bancarie, TIM detiene contratti derivati non di copertura stipulati
con banche e speculari contratti derivati intercompany con le società Telecom Italia Capital S.A., Telecom Italia
Finance S.A. e Telecom Italia Sparkle S.p.A. per un valore nozionale pari a 4.443 milioni di euro. Il saldo delle
valorizzazioni attive e passive dei contratti in oggetto è pari a zero.
Coperture: relazione economica tra sottostante e derivati
Le relazioni di copertura documentate in hedge accounting in TIM SpA appartengono a tre categorie: i)
coperture dei cash flow rivenienti dal flusso cedolare di emissioni obbligazionarie denominate in valute diverse
dall’Euro, ii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti intercompany
denominati in Euro, iii) coperture dei cash flow rivenienti dal flusso di interessi variabili su finanziamenti
intercompany denominati in valuta.
Nel primo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow (e del rimborso del nominale)
generata dai tassi di cambio; la copertura è costituita da combinazioni di IRS e CCIRS che sinteticamente
trasformano il flusso cedolare in valuta a tasso fisso in flusso Euro a tasso fisso. In tale fattispecie, le oscillazioni
del tasso di cambio producono effetti fisiologicamente contrari sul sottostante e sul derivato in quanto la leg
attiva di quest’ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg passiva è denominata in Euro e perciò
insensibile al tasso di cambio.
Nel secondo caso, il rischio coperto è rappresentato dalla variabilità dei cash flow a fronte dell’andamento dei
tassi di interesse Euro di mercato. La copertura è effettuata mediante IRS che permettono di incassare un
flusso variabile di interessi a fronte del pagamento di un flusso di interessi a tasso fisso. Il valore attuale di
sottostante e derivati dipende dalla struttura dei tassi di interesse Euro di mercato. Le oscillazioni dei tassi
generano un impatto sul valore nominale del flusso di interesse variabile del finanziamento (solo parzialmente
corretto dall’effetto discounting); sul derivato si osservano variazioni dei discount factor del flusso passivo di
interesse fisso e variazioni del flusso nominale di interesse variabile attivo (solo parzialmente corrette
dall’effetto discounting). Gli effetti indotti sul derivato hanno segno contabile unico e contrario a quelli sul
sottostante.
Nel terzo caso, il rischio coperto è la variabilità dei cash flow (compreso il nominale di rimborso) indotta dal
tasso di cambio oltre che dai tassi di interesse di mercato in valuta; la copertura è costituita da derivati IRS e
CCIRS che trasformano in tasso fisso Euro il tasso variabile in valuta. In tale fattispecie, le oscillazioni del tasso
di cambio (oltre a quelle dei tassi di interesse in valuta) producono effetti fisiologicamente contrari sul
sottostante e sul derivato in quanto la leg attiva di quest’ultimo riflette fedelmente il sottostante, mentre la leg
passiva è denominata in Euro e perciò insensibile al tasso di cambio (ed ai tassi di interesse in valuta). Gli
impatti provocati invece dai tassi di interesse Euro sulla leg passiva del derivato sono limitati al solo
discounting.
Coperture: determinazione dell'hedge ratio
Le tipologie di copertura implementate dal Gruppo richiedono l’adozione di un hedge ratio pari a 1:1 in quanto
le tipologie di rischio coperto (tasso di interesse e tasso di cambio) sono tali da generare effetti economici negli
strumenti sottostanti compensabili solo tramite altrettante quantità nozionali di strumenti derivati.
Coperture: fonti potenziali di inefficacia
La contrattualizzazione degli strumenti derivati a copertura dei rischi finanziari avviene a condizioni di mercato
ed ha l’obiettivo di neutralizzare completamente gli effetti da essi prodotti.
Nella pratica tuttavia, può succedere che le coperture, benché finanziariamente perfette, non riescano a
garantire anche una efficacia contabile assoluta a causa della molteplicità di controparti bancarie coinvolte,
delle peculiarità di alcuni derivati riconducibili ad esempio a fixing e/o indicizzazione dei parametri variabili,
della possibile imperfetta coincidenza tra critical terms.
Nella prima tabella sono riportate le consistenze complessive degli strumenti finanziari derivati di TIM S.p.A. al
31 dicembre 2023 e 2022; in ottemperanza al principio IFRS 7, si rappresentano gli importi nozionali di  tutti gli
strumenti derivati coinvolti nelle coperture.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 17
Strumenti derivati
343
Nelle tabelle successive gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di
copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l’importo nozionale si riferisce al controvalore
Euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall’Euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.
Tipologia
Rischio coperto
Nozionale al
31.12.2023
(milioni di euro)
Nozionale al
31.12.2022
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot (*) (Clean
Price) al
31.12.2023
(milioni di euro)
Mark to Market
Spot(*) (Clean
Price) al
31.12.2022
(milioni di euro)
Interest rate swaps
Rischio tasso di interesse
300
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge
300
Interest rate swaps
Rischio tasso di interesse
1.760
2.182
(259)
(144)
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
2.344
2.673
(89)
124
Totale derivati in Cash Flow Hedge
4.104
4.855
(348)
(20)
Totale derivati Non in Hedge Accounting
500
1.599
(16)
(41)
Totale derivati TIM
4.604
6.754
(364)
(61)
(*) Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.
Tra le posizioni in derivati non di hedge accounting si registrano anche IRS Euro per un nozionale complessivo di
400 milioni di euro; nello specifico, si tratta di derivati a copertura del fair value di prestiti obbligazionari in euro
emessi da TIM discontinuati nel 2021.
Nella stessa voce, si segnala anche il valore – pari a un fair value di 15 milioni di euro (passività) - dei diritti
previsti nel Transaction Agreement a favore di Teemo Bidco Sarl, in qualità di socio di minoranza, nell’ambito
dell’operazione FiberCop.
Coperture in Fair Value Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile
Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
anno
Interest rate swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti
a)
Attività
Passività
Cross Currency and Interest Rate
Swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti
b)
Attività
Passività
Strumenti derivati (spot value)
a)+b)
Ratei
Strumenti derivati (gross value)
Strumenti sottostanti (1)
Obbligazioni - Passività correnti / non
correnti
di cui adeguamento al fair value
Adeguamento al fair value per
effetto delle operazioni in fair value
hedge e valutazioni al costo
ammortizzato
c)
Inefficacia
a)+b)+c)
Adeguamento al fair value per
coperture chiuse anticipatamente (2)
(55)
(1) Comprende il valore di costo ammortizzato delle obbligazioni attualmente coperte maggiorato dell’adeguamento al fair value.
(2) Riferito ad obbligazioni non più coperte, quindi non rappresentate in tabella.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 17
Strumenti derivati
344
Coperture in Cash Flow Hedge
(milioni di euro)
Voce contabile
Valore
nozionale
Valore
contabile
Variazione
fair value
Variazione
fair value
cumulata
Interest rate swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti
a)
1.760
(259)
(115)
Attività
(10)
Passività
(259)
(105)
Cross Currency and Interest
Rate Swaps
Derivati di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le
attività/passività correnti (non
correnti) di natura finanziaria -
Attività correnti / non correnti
b)
2.344
(89)
(213)
Attività
94
(241)
Passività
(183)
28
Strumenti derivati (spot value)
a)+b)
4.104
(348)
(328)
Ratei
57
Strumenti derivati (gross value)
(291)
di cui utili e perdite a riserva di
patrimonio netto
(151)
Determinazione inefficacia
Variazione strumenti derivati
c)
(249)
Strumenti sottostanti (4)
d)
249
Inefficacia (5)
Adeguamento positivo al Fair
Value di strumenti finanziari
derivati - non di copertura
c)+d)
(6)
Riserva Patrimonio Netto
Saldo riserva di patrimonio netto
(430)
di cui dovuto a fair value di
coperture concluse
anticipatamente
21
Riclassifica a P&L
Reversal negativo della riserva
per adeguamento al fair value di
derivati di copertura (cash flow
hedge)
(1)
(4) Derivati ipotetici impiegati nelle misurazioni di efficacia delle coperture in cash flow hedge.
(5) Il dato di inefficacia, per sua natura e calcolo, non necessariamente coincide con la differenza delle variazioni cumulate di fair value derivati e
sottostante; non considera l’effetto dovuto all’applicazione del CVA/DVA.
Le operazioni oggetto di copertura in Cash Flow Hedge genereranno flussi finanziari e produrranno gli effetti
economici di competenza sul conto economico nei periodi indicati nella tabella sottostante:
Valuta di
denominazione
Nozionale in
valuta di
denominazione
(milioni)
Inizio
periodo
Fine
periodo
Tasso applicato
Periodo di
interesse
Nozionale
in Euro
copertura
(milioni)
Tasso Euro
copertura
JPY
20.000
gen-24
ott-29
(a)JPY Libor 6m + 0,94625%
Semestrale
174
5,940%
USD
1.000
gen-24
nov-33
USD Libor 3m + 0.756%(a)
Trimestrale
849
5,994%
USD
1.500
gen-24
mag-24
5,303%
Semestrale
1.321
4,180%
EURO
794
gen-24
set-34
Euribor 6m + 0,8787%
Semestrale
794
4,332%
EURO
791
gen-24
lug-36
Euribor 6m + 1,45969%
Semestrale
791
5,884%
(a) In seguito alla riforma dei tassi interbancari (IBOR, Interbank Offered Rate), i parametri di tasso variabile sono stati sostituiti rispettivamente dal
tasso Tonar JPY (1/1/2022) e dal tasso Sofr USD (30/6/2023) secondo le prescrizioni delle clausole di fallback pubblicate dall’ISDA.
La metodologia prescelta per effettuare il test di efficacia retrospettiva e prospettica, per tutte le coperture in
Hedge Accounting, è il Volatility Risk Reduction (VRR) Test. Tale test valuta il rapporto tra il rischio del
portafoglio (dove per portafoglio si intende il derivato e l’elemento coperto) ed il rischio dell’elemento coperto
preso singolarmente. In sintesi, il rischio del portafoglio deve essere significativamente inferiore al rischio
dell’elemento coperto.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 17
Strumenti derivati
345
NOTA 18
INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI
FINANZIARI 
Valutazione al fair value
Ai fini dell’informazione di comparazione tra valori contabili e fair value degli strumenti finanziari, richiesta
dall’IFRS 7, si evidenzia che la maggior parte delle passività finanziarie non correnti di TIM è costituita da prestiti
obbligazionari, il cui fair value è direttamente osservabile sui mercati finanziari, in quanto trattasi di strumenti
finanziari che per dimensione e diffusione tra gli investitori sono comunemente scambiati sui mercati di
riferimento (si veda la Nota “Passività finanziarie non correnti e correnti”). Per quanto concerne, invece, le altre
tipologie di finanziamento sono state fatte le seguenti assunzioni ai fini della determinazione del fair value:
per i finanziamenti a tasso variabile è stato assunto il valore nominale di rimborso;
per i finanziamenti a tasso fisso è stato assunto il valore attuale dei flussi futuri ai tassi di mercato del 31
dicembre 2023.
Infine, per la maggior parte delle attività finanziarie il valore di carico delle stesse rappresenta una ragionevole
approssimazione del loro fair value in quanto trattasi di impieghi finanziari a breve termine e ad alta liquidità.
Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari di TIM, sono state classificate nei 3 livelli previsti da IFRS 7.
In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:
Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.
Nelle tabelle che seguono sono riportate, per le attività e le passività al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022
e in base alle categorie previste dall’IFRS 9, le informazioni integrative su strumenti finanziari richieste dall’IFRS
7 e i prospetti degli utili e delle perdite. 
Legenda Categorie IFRS 9
Acronimo
Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato
Amortized Cost
AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive
Income
FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato
Fair Value Through Profit or Loss
FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato
Amortized Cost
AC
Fair value attraverso il conto economico separato
Fair Value Through Profit or Loss
FVTPL
Derivati di copertura
Hedge Derivatives
HD
Non applicabile
Not applicable
n.a.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 18
Informazioni integrative su strumenti finanziari
346
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività
finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2023
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia di fair
value
  (milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2023
Costo
ammortizzato
Fair Value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2023
ATTIVITÀ’
Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
AC
7.583
7.583
7.583
        Attività non correnti
Crediti verso il personale
8)
29
29
Altri crediti finanziari
8)
3.058
3.058
Crediti vari verso altri
(non correnti)
9)
12
12
        Attività correnti
Crediti verso il personale
8)
22
22
Altri crediti finanziari a
breve
8)
871
871
Cassa e altre disponibilitò
liquide equivalenti
8)
598
598
Crediti commerciali
12)
2.907
2.907
Crediti vari verso altri
(correnti)
12)
55
55
Contract assets
12)
31
31
Attivita' finanziarie valutate
al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI
36
36
36
        Attività non correnti
Altre partecipazioni
7)
36
36
24
12
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
        Attività correnti
Crediti commerciali
12)
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Attività finanziarie valutate
al fair value rilevato
attraverso il conto economico
separato
FVTPL
799
799
799
        Attività non correnti
Derivati non di copertura
8)
726
726
726
        Attività correnti
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Derivati non di copertura
8)
73
73
73
Derivati di copertura
HD
139
139
139
        Attività non correnti
Derivati di copertura
8)
73
73
73
        Attività correnti
Derivati di copertura
8)
66
66
66
Crediti finanziari per contratti
di locazione attiva
n.a.
74
74
74
        Attività non correnti
8)
6
6
        Attività correnti
8)
68
68
Totale
8.631
7.583
175
799
962
12
74
8.631
Gli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value sono rappresentati dalle seguenti
Altre partecipazioni iscritte tra le Attività non correnti per le quali non sono disponibili prezzi osservabili
direttamente o indirettamente sul mercato: Banca UBAE, Istituto Europeo di Oncologia, Istituto Enciclopedia
Italiana G. Treccani e altre minori. La valutazione di dette partecipazioni è stata effettuata sulla base di una
analisi, ritenuta attendibile, degli elementi patrimoniali rilevanti.
Nel corso del 2023 la valutazione degli strumenti finanziari appartenenti al livello di gerarchia 3 del fair value ha
comportato complessivamente una svalutazione pari a 1 milione di euro, registrata nelle altre componenti del
conto economico complessivo.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 18
Informazioni integrative su strumenti finanziari
347
Si evidenzia che gli utili/(perdite) derivanti dall'adeguamento al fair value delle attività finanziarie sono stati
iscritti nell’ambito della Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevata nelle altre componenti di
conto economico complessivo.
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia
di fair value
  (milioni di euro  )
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2023
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2023
PASSIVITA'
Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
AC/HD
27.627
27.627
27.579
        Passivita' non correnti
Debiti finanziari non
correnti e altre passività
14)
16.955
16.955
        Passività correnti
Debiti finanziari correnti
e altre passività
14)
5.872
5.872
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
22)
4.699
4.699
Contract liabilities
22)
101
101
Passività finanziarie valutate
al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL
820
820
820
        Passività non correnti
Derivati non di copertura
14)
741
741
726
15
        Passività correnti
Derivati non di copertura
14)
79
79
79
Derivati di copertura
HD
430
430
430
        Passività non correnti
Derivati di copertura
14)
398
398
398
        Passività correnti
Derivati di copertura
14)
32
32
32
Passività per contratti di
locazione passiva
n.a.
3.177
3.177
3.188
        Passività non correnti
14)
2.710
2.710
        Passività correnti
14)
467
467
Totale
32.054
27.627
430
820
1.235
15
3.177
32.017
Si precisa che nell’ambito delle passività finanziarie è iscritto uno strumento finanziario per un ammontare pari
a 15 milioni di euro appartenente al livello di gerarchia 3 del fair value, per il quale non sono disponibili prezzi
osservabili direttamente o indirettamente sul mercato. Tale passività finanziaria si riferisce ai diritti previsti nel
Transaction Agreement a favore di Teemo Bidco Sarl, in qualità di socio di minoranza, nell’ambito
dell’operazione FiberCop.
La misurazione del valore economico della passività finanziaria è stata effettuata mediante un modello di
valutazione definito internamente da TIM. Tramite un approccio econometrico è stata innanzitutto stimata la
correlazione tra i target previsti a livello nazionale e una serie di variabili macro economiche e socio-
demografiche. Tenendo poi conto dell’incertezza sull’evoluzione di tali variabili e della quota di mercato di
FiberCop, tramite simulazione Monte Carlo, sono state calcolate una serie di realizzazioni possibili del
fenomeno in esame ed è stato determinato il valore atteso della passività finanziaria.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 18
Informazioni integrative su strumenti finanziari
348
Valore di bilancio e livello gerarchico di fair value per ciascuna categoria/classe di attività/passività
finanziaria e confronto con il relativo fair value al 31.12.2022
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia di fair
value
  (milioni di euro)
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2022
Costo
ammortizzato
Fair Value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2022
ATTIVITÀ’
Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
AC
6.908
6.908
6.908
        Attività non correnti
Crediti verso il personale
8)
36
36
Altri crediti finanziari
8)
2.237
2.237
Crediti vari verso altri
(non correnti)
9)
11
11
        Attività correnti
Crediti verso il personale
8)
19
19
Altri crediti finanziari a
breve
8)
358
358
Cassa e altre disponibilitò
liquide equivalenti
8)
1.375
1.375
Crediti commerciali
12)
2.776
2.776
Crediti vari verso altri
(correnti)
12)
82
82
Contract assets
12)
14
14
Attivita' finanziarie valutate
al fair value rilevato nelle
altre componenti di conto
economico complessivo
FVTOCI
33
33
33
        Attività non correnti
Altre partecipazioni
7)
33
33
20
13
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
        Attività correnti
Crediti commerciali
12)
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Attività finanziarie valutate
al fair value rilevato
attraverso il conto economico
separato
FVTPL
884
884
884
        Attività non correnti
Derivati non di copertura
8)
825
825
825
        Attività correnti
Titoli diversi dalle
partecipazioni
8)
Derivati non di copertura
8)
59
59
59
Derivati di copertura
HD
427
426
1
427
        Attività non correnti
Derivati di copertura
8)
396
396
396
        Attività correnti
Derivati di copertura
8)
31
30
1
31
Crediti finanziari per contratti
di locazione attiva
n.a.
53
53
53
        Attività non correnti
8)
8
8
        Attività correnti
8)
45
45
Totale
8.305
6.908
459
885
1.331
13
53
8.305
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 18
Informazioni integrative su strumenti finanziari
349
Valori rilevati in bilancio
Livelli di gerarchia
di fair value
  (milioni di euro  )
Categorie
IFRS 9
note
Valore di
bilancio al
31.12.2022
Costo
ammortizzato
Fair value
rilevato a
conto
economico
complessivo
Fair Value
rilevato a
conto
economico
separato
Livello
1
Livello
2
Livello
3
Valori
rilevati
in
bilancio
secondo
IFRS 16
Fair Value
al
31.12.2022
PASSIVITA'
Passività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
AC/HD
27.804
27.804
26.270
        Passivita' non correnti
Debiti finanziari non
correnti
14)
17.686
17.686
        Passività correnti
Debiti finanziari correnti
14)
5.436
5.436
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
22)
4.553
4.553
Contract liabilities
22)
129
129
Passività finanziarie valutate
al fair value attraverso il
conto economico separato
FVTPL
936
936
936
        Passività non correnti
Derivati non di copertura
14)
859
859
844
15
        Passività correnti
Derivati non di copertura
14)
77
77
77
Derivati di copertura
HD
411
411
411
        Passività non correnti
Derivati di copertura
14)
234
234
234
        Passività correnti
Derivati di copertura
14)
177
177
177
Passività per contratti di
locazione passiva
n.a.
3.059
3.059
3.059
        Passività non correnti
14)
2.600
2.600
        Passività correnti
14)
459
459
Totale
32.210
27.804
411
936
1.332
15
3.059
30.676
Utili e perdite per categorie IFRS 9 – esercizio 2023
(milioni di euro)
Categorie IFRS 9
Utili/(perdite) nette
2023
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato
AC
7
191
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL
(13)
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI
2
Passività al costo ammortizzato
AC
(1.152)
(1.070)
Totale
(1.156)
(879)
Utili e perdite per categorie IFRS 9 – esercizio 2022
(milioni di euro)
Categorie IFRS 9
Utili/(perdite) nette
2022
di cui da
interessi
Attività valutate al costo ammortizzato
AC
(51)
90
Attività e passività valutate al fair value rilevato a conto
economico separato
FVTPL
(93)
Attività e passività al fair value rilevato a conto economico
complessivo
FVTOCI
2
Passività al costo ammortizzato
AC
(803)
(711)
Totale
(945)
(621)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 18
Informazioni integrative su strumenti finanziari
350
NOTA 19
FONDI RELATIVI AL PERSONALE
Diminuiscono rispetto al 31 dicembre 2022 di 258 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2021
Incrementi/
Attualizz.
Decrementi
31.12.2022
Fondo Trattamento di Fine Rapporto
641
(57)
(59)
525
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale
206
206
Totale
641
149
(59)
731
di cui:
quota non corrente
641
631
quota corrente (*)
100
(*) La quota corrente è riferibile ai Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale.
(milioni di euro)
31.12.2022
Incrementi/
Attualizz.
Decrementi
31.12.2023
Fondo Trattamento di Fine Rapporto
525
25
(78)
472
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale
206
8
(213)
1
Totale
731
33
(291)
473
di cui:
quota non corrente
631
472
quota corrente (*)
100
1
(*) La quota corrente è riferibile ai Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale.
Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si decrementa di 53 milioni di euro rispetto al 31 dicembre
2022. I decrementi di 78 milioni di euro si riferiscono agli utilizzi dell'esercizio per liquidazione al personale
cessato e per anticipazioni.
La voce "Incrementi / Attualizzazione" pari a 25 milioni di euro è così composta:
(milioni di euro)
2023
2022
Effetto (positivo)/negativo del c.d. curtailment
Oneri finanziari
17
11
(Utili) perdite attuariali nette rilevate nell’esercizio
8
(68)
Totale (proventi) oneri
25
(57)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano
non sono presenti attività al
servizio del piano
Le perdite attuariali nette registrate al 31 dicembre 2023 sono pari a 8 milioni di euro (utili attuariali netti per 68
milioni di euro nel 2022) e sono essenzialmente connesse sia al turn over del personale sia alle variazioni dei
parametri tecnico-economici: il tasso di inflazione è passato dal 2,30% al 31 dicembre 2022 al 2,00% del 31
dicembre 2023, mentre il tasso di attualizzazione è diminuito, passando dal 3,63% utilizzato al 31 dicembre
2022 al 3,08% del 31 dicembre 2023.
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, l’importo spettante a ciascun dipendente matura in
funzione del servizio prestato ed è erogato allorché il dipendente lascia la Società. Il trattamento dovuto alla
cessazione del rapporto di lavoro è calcolato in base alla sua durata ed alla retribuzione imponibile di ciascun
dipendente. La passività, annualmente rivalutata in ragione dell’indice ufficiale del costo della vita e degli
interessi di legge, non è associata ad alcuna condizione o periodo di maturazione, né ad alcun obbligo di
provvista finanziaria; non esistono, pertanto, attività al servizio del fondo. La stessa è iscritta al netto delle
anticipazioni parziali del fondo e delle liquidazioni delle quote ottenute dai dipendenti per i motivi previsti dalle
normative vigenti.
Ai sensi dello IAS 19 il fondo è stato contabilizzato come “Piano a prestazione definita”, per le quote maturate
fino al 31 dicembre 2023.
In base alla disciplina introdotta dal D.Lgs. n.252/2005 e dalla Legge n.296/2006 (Finanziaria 2007), le quote
maturate dal 2008 sono destinate o al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare e
assumono la natura di “Piano a contribuzioni definite”. Restano comunque contabilizzate a T.F.R. le
rivalutazioni del fondo al 31 dicembre 2006 effettuate in ragione dell’indice ufficiale del costo della vita e degli
interessi di legge.
In applicazione dello IAS 19, il T.F.R. è stato elaborato secondo la metodologia denominata Projected Unit
Credit Method:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 19
Fondi relativi al personale
351
sono state proiettate, in base a una serie di ipotesi finanziarie (incremento del costo della vita, tasso
d’interesse, incremento retributivo, ecc.), le possibili future prestazioni che potrebbero essere erogate a
favore di ciascun dipendente iscritto al programma nel caso di pensionamento, decesso, invalidità,
dimissioni, ecc.;
è stato calcolato il valore attuale medio delle future prestazioni alla data della valutazione, sulla base del
tasso annuo di interesse adottato e della probabilità che ciascuna prestazione ha di essere effettivamente
erogata;
è stata definita la passività, in misura pari al valore attuale medio delle future prestazioni che sarà
generato dal fondo esistente alla data della valutazione, senza considerare alcun futuro accantonamento.
Nel dettaglio, le ipotesi adottate sono state le seguenti:
IPOTESI ECONOMICHE
Dirigenti
Non Dirigenti
Tasso di inflazione
2,00% annuo
2,00% annuo
Tasso di attualizzazione
3,08% annuo
3,08% annuo
Tasso annuo di incremento TFR
3,0% annuo
3,0% annuo
Tasso annuo di incremento salariale reale:
età pari o inferiore a 40 anni
1,0% annuo
1,0% annuo
età superiore a 40 anni ma pari o inferiore a 55 anni
0,5% annuo
0,5% annuo
età superiore a 55 anni
0,0% annuo
0,0% annuo
IPOTESI DEMOGRAFICHE
Dirigenti
Non Dirigenti
Probabilità di decesso
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Tabelle di mortalità RG
48 pubblicate
dalla Ragioneria
Generale dello Stato
Probabilità di invalidità
Tavole INPS distinte per età
e sesso
Tavole INPS distinte per età
e sesso
Probabilità di dimissioni:
sino al raggiungimento dei 40 anni di età
2,00%
1,00%
Dai 41 ai 50 anni di età
2,00%
0,50%
Dai 51 ai 59 anni di età
1,00%
0,50%
Dai 60 ai 64 anni di età
nulla
0,50%
Dai 65 anni di età in poi
nulla
nulla
Probabilità di pensionamento
100% al raggiungimento dei requisiti AGO adeguati al
D.L. n. 4/2019
Probabilità di ricevere all’inizio dell’anno una anticipazione della
riserva di T.F.R. accantonata pari al 70%
1,5%
in ciascun anno
1,5%
in ciascun anno
L’applicazione delle ipotesi sopra descritte ha determinato una passività per T.F.R. al 31 dicembre 2023 di 472
milioni di euro (525 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
È di seguito riportata l’analisi di sensitività per ciascuna ipotesi attuariale rilevante per la determinazione
dell’ammontare della passività di fine esercizio; la stessa mostra gli effetti delle variazioni delle ipotesi attuariali
ragionevolmente possibili a tale data espressi in termini assoluti. La durata finanziaria media dell'obbligazione
è pari a 8,3 anni.
VARIAZIONE DELLE IPOTESI
Importi
(milioni di euro)
Tasso di turnover:
+ 0,25 p.p.
-
-  0,25 p.p.
-
Tasso annuo di inflazione:
+ 0,25 p.p.
(14)
-  0,25 p.p.
13
Tasso annuo di attualizzazione:
+ 0,25 p.p.
17
-  0,25 p.p.
(18)
I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale diminuiscono, nell'esercizio 2023, di 205 milioni di euro
per effetto delle uscite di personale e della riclassifica a debito degli importi non ancora liquidati relativi ai piani
già accantonati nei precedenti esercizi.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 19
Fondi relativi al personale
352
NOTA 20
FONDI PER RISCHI E ONERI
Diminuiscono, rispetto al 31 dicembre 2022, di 108 milioni di euro e presentano la seguente composizione e
variazione:
(milioni di euro)
31.12.2022
Incrementi
Utilizzo a conto
economico
Utilizzo diretto
Riclassifiche/
altri movimenti
31.12.2023
Fondo imposte
e rischi fiscali
1
1
Fondo per oneri
di ripristino
150
14
(3)
(3)
158
Fondo vertenze
legali
324
31
(33)
6
328
Fondo rischi
commerciali
376
53
(12)
(173)
5
249
Fondo per rischi
e oneri su
partecipazioni e
operazioni
societarie
26
12
(2)
36
Altri fondi rischi
e oneri
10
(3)
7
Totale
887
110
(12)
(212)
6
779
di cui:
quota non
corrente
517
254
quota corrente
370
525
La quota non corrente dei fondi per rischi e oneri si riferisce principalmente al fondo per oneri di ripristino e a
una parte del fondo vertenze legali e del fondo rischi commerciali. In particolare, conformemente ai principi
contabili, l’ammontare complessivo del fondo per oneri di ripristino viene definito rivalutando gli importi per i
quali è previsto un probabile esborso, sulla base dei tassi di inflazione stimati nelle singole scadenze, e
successivamente attualizzato alla data del bilancio sulla base del costo medio del debito, tenuto conto delle
previsioni di uscita di cassa.
Il fondo imposte e rischi fiscali è invariato rispetto al 31 dicembre 2022.  
Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in
locazione e dei siti utilizzati nell’ambito della telefonia mobile nonché per lo smantellamento di alcuni cespiti
(batterie, palificazioni in legno). Si incrementa di 8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 in conseguenza
di accantonamenti parzialmente compensati da utilizzi e altri movimenti.
Il fondo vertenze legali aumenta di 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, a seguito di accantonamenti
e altre variazioni parzialmente compensati da utilizzi effettuati nell'esercizio. Il fondo comprende gli
stanziamenti a fronte di vertenze con il personale (49 milioni di euro) e con i terzi (279 milioni di euro).
Il fondo rischi commerciali diminuisce di 127 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente in
relazione all'andamento del fondo rischi contrattuali per contratti onerosi (IAS 37), relativo ai rapporti in essere
con alcune controparti per l'offerta di contenuti multimedia e per un accordo di connettività e rappresentativo
del net present value (valore attuale netto) del margine negativo connesso a tali partnership. Lo stesso
nell'esercizio 2023 ha registrato un utilizzo per 98 milioni di euro dei fondi rischi iscritti negli esercizi 2021 e 2022
solo parzialmente compensato dall'aggiornamento, operato nell'esercizio 2023, del fondo rischi relativo a un
rapporto pluriennale in essere.
Il fondo rischi e oneri su partecipazioni e operazioni societarie aumenta di 10 milioni di euro rispetto al 31
dicembre 2022, sostanzialmente in ragione dell'accantonamento relativo alle società controllate Olivetti SpA
Società Benefit (10 milioni di euro) e TI Latam Participações e Gestão Administrativa Ltda (2 milioni di euro).
Gli altri fondi rischi e oneri diminuiscono di 3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, a seguito di utilizzi
dell'esercizio.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 20
Fondi per rischi ed oneri
353
NOTA 21
DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI
I debiti vari e altre passività non correnti al 31 dicembre 2023 sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza
573
381
Debiti verso imprese controllate
9
13
Altri debiti verso terzi
1
1
(a)
583
395
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities)
94
84
Altri ricavi e proventi differiti
129
149
Contributi in conto capitale
242
247
(b)
465
480
Totale
(a+b)
1.048
875
Debiti vari non correnti
La voce si incrementa di 188 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 e comprende principalmente:
Debiti verso istituti di previdenza pari a 573 milioni di euro (381 milioni di euro al 31 dicembre 2022): sono
relativi alla posizione debitoria verso l’INPS a fronte dell’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012,
n. 92 e dell’ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015, come da accordi siglati nel corso dell’esercizio con le
OO.SS. da TIM S.p.A. (per maggiori dettagli si rimanda alla Nota “Costi del personale”). Tali debiti sono così
composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Debiti non correnti
Scadenti tra il 2° e il 5° esercizio successivo
517
366
Scadenti oltre il 5° esercizio successivo
56
15
573
381
Debiti correnti
280
234
Totale
853
615
Debiti verso imprese controllate, pari a 9 milioni di euro (13 milioni di euro al 31 dicembre 2022): si
riferiscono alle posizioni debitorie per l’adozione del consolidato fiscale nazionale;
Altri debiti verso terzi, pari a 1 milione di euro al 31 dicembre 2023 (1 milione di euro al 31 dicembre 2022).
Altre passività non correnti
La voce – pari a 465 milioni di euro – diminuisce di 15 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022 e comprende:
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 94 milioni di euro (84 milioni di euro al 31
dicembre 2022): la voce si riversa a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali
tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 31 dicembre 2023 si riverserà a conto
economico generalmente entro l’esercizio 2025. La voce comprende principalmente:
i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti per 3 milioni di
euro: in merito, si evidenzia che i ricavi di attivazione / installazione, in applicazione dell’IFRS 15, non
essendo relativi a performance obligation separate, sono allocati alle diverse obbligazioni contenute nel
contratto e contabilizzati lungo il periodo di esecuzione del contratto;
i ricavi differiti relativi a canoni di accesso alla rete per 19 milioni di euro;
i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento e noleggio e manutenzione per 52 milioni di euro;
i ricavi differiti relativi a canoni di outsourcing per 18 milioni di euro.
Altri ricavi e proventi differiti, pari a 129 milioni di euro (149 milioni di euro al 31 dicembre 2022): si
riferiscono ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva (leasing attivi
operativi).
Contributi in conto capitale, pari a 242 milioni di euro (247 milioni di euro al 31 dicembre 2022): la voce
rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile (stimabile in circa 18
anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione delle
infrastrutture sui progetti denominati Banda Ultra Larga-BUL e Banda Larga-BL.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 21
Debiti vari e altre passività non correnti
354
NOTA 22
DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA'
CORRENTI
I debiti commerciali, vari e altre passività correnti al 31 dicembre 2023 sono così composti:
(milioni di euro)
31.12.2023
di cui
Strumenti
Finanziari
31.12.2022
di cui
Strumenti
Finanziari
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori
3.620
3.620
3.431
3.431
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni
281
281
256
256
Debiti verso imprese controllate
713
713
705
705
Debiti verso imprese collegate e joint venture
15
15
22
22
Debiti verso altre imprese correlate
26
26
36
36
(a)
4.655
4.655
4.450
4.450
Debiti vari
Debiti verso imprese controllate
92
72
Debiti verso imprese collegate e joint venture
Debiti verso altre parti correlate
20
21
Debiti tributari
71
101
Debiti verso istituti di previdenza
360
298
Debiti per compensi al personale
232
169
Altri
993
44
146
103
Fondi relativi al personale (ad eccezione del TFR) per le
quote che si prevede verranno liquidate entro 12 mesi
1
100
Fondi per rischi e oneri per le quote che si prevede
verranno liquidate entro 12 mesi
525
370
(b)
2.294
44
1.277
103
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract
liabilities)
780
101
797
129
Altri ricavi e proventi differiti
21
24
Altre
35
30
(c)
836
101
851
129
Totale
(a+b+c)
7.785
4.800
6.578
4.682
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Debiti commerciali
La voce aumenta di 205 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente in conseguenza della
dinamica dei pagamenti relativi al fatturato passivo.
Si segnala in particolare quanto segue:
debiti commerciali verso imprese controllate, pari a 713 milioni di euro: si riferiscono principalmente a
posizioni debitorie verso Fibercop (335 milioni di euro), Noovle S.p.A. Società Benefit (121 milioni di euro),
Telenergia (85 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle (53 milioni di euro) per servizi di telecomunicazioni,
Telsy (42 milioni di euro), TIM Retail (28 milioni di euro), Olivetti S.p.A. Società Benefit (25 milioni di euro),
Telecom Italia Trust Technologies (12 milioni di euro) e Telecontact (10 milioni di euro) per rapporti di
fornitura;
debiti commerciali verso imprese collegate, pari a 15 milioni di euro: sono relativi a posizioni debitorie
principalmente verso il gruppo Italtel (7 milioni di euro) e TIMFin (5 milioni di euro);
debiti commerciali verso altre parti correlate, pari a 26 milioni di euro: si riferiscono principalmente a
posizioni debitorie verso il gruppo Havas.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 22
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
355
Debiti vari
Sono pari a 2.294 milioni di euro e si incrementano di 1.017 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022;
comprendono principalmente:
i debiti tributari, pari a 71 milioni di euro: si riferiscono principalmente al debito verso l’Erario per le
trattenute operate quale sostituto d’imposta (63 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione
governativa (2 milioni di euro);
i debiti verso istituti di previdenza pari a 360 milioni di euro: comprendono la quota a breve (280 milioni di
euro) del debito verso INPS a fronte dell’applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell’ex-
art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015, come da accordi siglati con le OO.SS. da TIM S.p.A., come indicato
nella nota “Debiti vari e altre passività non correnti”;
i debiti verso società controllate pari a 92 milioni di euro: includono 16 milioni di euro per consolidato fiscale
(principalmente verso Noovle S.p.A. Società Benefit, Telecom Italia Sparkle S.p.A., TIM Retail S.r.l. e Olivetti
S.p.A. Società Benefit) e altri debiti operativi per 76 milioni di euro, in particolare verso Fibercop S.p.A. (33
milioni di euro), Noovle S.p.A. Società Benefit (19 milioni di euro), Telsy S.p.A. (9 milioni di euro), Telenergia
S.p.A. (6 milioni di euro), Telecom Italia Sparkle S.p.A. (5 milioni di euro);
la quota corrente dei fondi relativi al personale e dei fondi per rischi e oneri, pari complessivamente a 526
milioni di euro;
gli anticipi sui contributi erogati dallo Stato in relazione ai progetti PNRR pari a 758 milioni di euro (inclusi
nella voce Altri). Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota 15 "Indebitamento finanziario netto".
Altre passività correnti
Sono pari a 836 milioni di euro e comprendono principalmente:
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 780 milioni di euro (797 milioni di
euro al 31 dicembre 2022): la voce evidenzia le passività verso clienti connesse alle obbligazioni della
Società di trasferire beni e servizi per i quali ha ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le
passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi. In particolare:
Contract Liabilities pari a 3 milioni di euro (6 milioni di euro al 31 dicembre 2022): la voce comprende
contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di
riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente
rilevati. Il decremento rilevato - pari a 3 milioni di euro - è principalmente connesso alla presenza di 
offerte commerciali che non prevedono più vincoli di permanenza e al rilascio a conto economico del
saldo precedentemente accumulato;
Poste connesse alla clientela pari a 369 milioni di euro (397 milioni di euro al 31 dicembre 2022): la
voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico
prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
Acconti e anticipi pari a 47 milioni di euro (53 milioni di euro al 31 dicembre 2022): la voce comprende
debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto
conversazioni;
Ricavi differiti da contratti con clienti pari a 361 milioni di euro (341 milioni di euro al 31 dicembre
2022): la voce è relativa al differimento dei ricavi da contratti con i clienti e comprende principalmente:
i ricavi differiti su contributi di attivazione e installazione dei nuovi contratti con i clienti (4 milioni di
euro);
i ricavi differiti da canoni di interconnessione (111 milioni di euro);
i ricavi differiti per canoni di noleggio e manutenzione (194 milioni di euro);
i ricavi differiti relativi a canoni di abbonamento (46 milioni di euro).
Altri ricavi e proventi differiti pari a 21 milioni di euro (24 milioni di euro al 31 dicembre 2022): si riferiscono
per 20 milioni di euro ai ricavi differiti derivanti dai contratti di cessione di capacità trasmissiva.
Altre pari a 35 milioni di euro (30 milioni di euro al 31 dicembre 2022): si tratta di debiti per anticipi su lavori
di rete in corso di realizzazione.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 22
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti
356
NOTA 23
CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI,
ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE
Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui TIM S.p.A. è coinvolta al 31
dicembre 2023, nonché quelli chiusi nel corso dell’esercizio.
Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, la Società
ha iscritto passività per complessivi 366 milioni di euro.
Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni
disponibili alla data di chiusura della presente Relazione Finanziaria Annuale e con particolare riferimento alla
complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere
tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali
pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare
seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della
controversia.
Infine, relativamente ai procedimenti con l’Autorità Antitrust, si rammenta che in base all’art. 15, comma 1,
della Legge n. 287/1990 (“Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”), l’Autorità ha la facoltà di
comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato della Società, nei casi di infrazioni ritenute
gravi.
a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti
Procedimento Golden Power
Nell’agosto 2017 la Presidenza del Consiglio ha avviato nei confronti di TIM (e anche di Vivendi) un
procedimento volto a verificare l’esistenza in capo a TIM dell’obbligo di notificare, ai sensi della disciplina c.d.
“Golden Power”, l’acquisto da parte di Vivendi del controllo societario di TIM e degli attivi strategici da questa
detenuti. Nel settembre 2017, il procedimento in questione si è concluso con l’affermazione dell’esistenza di
tale obbligo in capo a TIM con decorrenza dal 4 maggio 2017 (data dell’Assemblea degli Azionisti che ha
rinnovato gli organi sociali di TIM).
Per l’effetto di tale decisione della Presidenza del Consiglio, è stato avviato un nuovo procedimento
amministrativo per l'irrogazione in capo a TIM della sanzione pecuniaria prevista dalla disciplina Golden Power
per inottemperanza al citato obbligo di notifica. Tale procedimento si è concluso in data 8 maggio 2018 con
l’irrogazione di una sanzione pecuniaria pari a 74,3 milioni di euro.
La Società, essendo convinta di disporre di argomentazioni giuridiche volte a dimostrare che nessun obbligo di
notifica del controllo di Vivendi su di essa gravava, ha presentato distinti ricorsi straordinari al Presidente della
Repubblica per richiedere l’annullamento del provvedimento del settembre 2017 e dinanzi al TAR Lazio contro il
citato provvedimento dell’8 maggio 2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, con richiesta di sospensione in
via cautelare dell’efficacia dello stesso. Quanto al ricorso al TAR Lazio contro il provvedimento dell’8 maggio
2018 che ha irrogato la sanzione pecuniaria, il TAR, accogliendo nel luglio 2018 l’istanza cautelare della Società,
ha sospeso il pagamento della sanzione. Successivamente, con sentenza non definitiva del maggio 2019, il TAR
Lazio: (i) ha accolto la richiesta TIM di provvedimenti provvisori per la sospensione dell'ammenda condizionata
all'offerta della garanzia; (ii) concesso la sospensione del procedimento al fine di attendere la sentenza
definitiva nella causa (pregiudiziale) pendente dinanzi al Presidente della Repubblica in merito all'obbligo di
notifica, ai sensi delle disposizioni Golden Power; (iii) respinto le eccezioni processuali sollevate dalle
amministrazioni resistenti.
Si segnala, altresì, il rilascio a maggio 2018 di una fideiussione a favore della Presidenza del Consiglio di 74,3
milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell’istanza di sospensione
cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l’asserita violazione dell’art. 2 del D.L. 15/3/2012, n. 21
(Golden Power). Tale fideiussione è stata successivamente rinnovata fino al 30 novembre 2024.
In data 13 settembre 2023, è stato tramesso a TIM l’avviso di perenzione ultra quinquennale del ricorso ai sensi
dell’articolo 82 c.p.a., essendo decorsi cinque anni dalla data di deposito del medesimo. TIM ha pertanto
chiesto la fissazione dell’udienza pubblica di discussione del ricorso. Detta udienza pubblica è stata fissata per il 
10 gennaio 2024. Successivamente all’udienza il TAR con ordinanza 709 del 15 gennaio 2024, ha confermato la
sospensione propria del giudizio, come già disposto con sentenza non definitiva del 23 maggio 2019 n. 6310,
nonché la sospensione dell’esecuzione del provvedimento alle condizioni previste dalla menzionata pronuncia,
il tutto in attesa della sentenza definitiva nella causa (pregiudiziale) tuttora pendente dinanzi al Presidente
della Repubblica in merito all’obbligo di notifica ai sensi delle disposizioni  Golden Power.
Inoltre, TIM impugnava dinanzi al TAR Lazio e poi appellava dinanzi al Consiglio di Stato il provvedimento con il
quale Consob, il 13 settembre 2017, affermava l’esistenza del controllo di Vivendi su TIM. Nel dicembre 2020 il
Consiglio di Stato, con sentenza definitiva, ha accolto il ricorso di TIM e annullato il provvedimento di Consob,
significativa premessa dell’intero procedimento successivo della Presidenza del Consiglio relativo all’obbligo di
notifica Golden Power del quale s’è detto sopra. In data 14 giugno 2021, la Consob ha presentato ricorso
straordinario dinanzi la Corte di Cassazione per motivi giurisdizionali; TIM si è costituita in giudizio, eccependo
l’illegittimità e inammissibilità del ricorso. A seguito della Camera di Consiglio che si è tenuta l’ 11 ottobre 2022,
il 24 gennaio 2023 è stata pubblicata l’ordinanza con la quale la Corte di Cassazione dichiara improcedibile il
ricorso di Consob con conseguente condanna alle spese di lite.
Procedimento Antitrust A428
A conclusione del procedimento A428, nel mese di maggio 2013 l’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato (AGCM) ha comminato a TIM due sanzioni amministrative, per 88.182.000 euro e 15.612.000 euro, per
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
357
abuso di posizione dominante. La Società (i) avrebbe ostacolato o ritardato l’attivazione dei servizi di accesso
richiesti dagli OLO tramite rifiuti ingiustificati e pretestuosi; (ii) avrebbe offerto i propri servizi di accesso ai
clienti finali a condizioni economiche e tecniche asseritamente non eguagliabili da parte dei concorrenti che
acquistano servizi di accesso all’ingrosso dalla stessa TIM, nelle sole aree geografiche del Paese in cui sono
disponibili i servizi di accesso disaggregato alla rete locale e dove, quindi, gli altri operatori possono svolgere
un’azione concorrenziale più efficace nei confronti della Società.
TIM ha impugnato il provvedimento innanzi al TAR Lazio, con istanza di sospensiva del pagamento della
sanzione. In particolare ha contestato: la lesione dei diritti di difesa all’interno del procedimento, la circostanza
che le presunte scelte organizzative contestate da AGCM e asseritamente alla base dell’abuso in materia di
processi di provisioning verso gli OLO fossero state oggetto di specifici provvedimenti dell’Autorità di settore
(AGCom), la circostanza che la disamina comparata dei processi di provisioning interni/esterni portasse invero
a risultanze migliorative per gli OLO rispetto alla direzione retail di TIM, essendo quindi assente ogni forma di
disparità di trattamento e/o di comportamenti opportunistici da parte di TIM, nonché (con riferimento al
secondo abuso) la inidoneità strutturale delle condotte contestate a determinare una compressione dei
margini degli OLO.
Nel maggio 2014, è stata pubblicata la sentenza con la quale il TAR Lazio ha respinto il ricorso di TIM
confermando le sanzioni statuite nel provvedimento impugnato. Avverso tale decisione la Società ha
presentato, a settembre 2014, ricorso in appello.
Con sentenza n. 2497/15 del mese di maggio 2015, il Consiglio di Stato ha ritenuto la decisione di primo grado
immune dai vizi denunciati da TIM e confermato quanto stabilito dall’AGCM. La società aveva provveduto, già
in precedenza, al pagamento delle sanzioni e dei relativi interessi.
Con provvedimento notificato nel luglio 2015, l’AGCM ha infine avviato nei confronti di TIM un procedimento di
inottemperanza per verificare se la Società abbia rispettato la diffida a non porre in essere comportamenti
analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata con il provvedimento di conclusione del procedimento A428
del maggio 2013.
Il 13 gennaio 2017 è stata notificata a TIM la valutazione conclusiva dell’AGCM, che riconosce che TIM ha
pienamente ottemperato al provvedimento A428 e, dunque, che non sussistono i presupposti per l’irrogazione
di alcuna sanzione per inottemperanza.
AGCM riconosce, altresì, che il comportamento di TIM successivo al provvedimento del 2013 è stato orientato a
un continuo miglioramento delle performance nella fornitura dei servizi di accesso wholesale che ha
riguardato, non solo i servizi oggetto dell’istruttoria, ma anche i nuovi servizi di accesso ultrabroadband. Nella
valutazione di ottemperanza AGCM ha riconosciuto l’impatto positivo dell’implementazione, ancorché non
ancora conclusa, del Nuovo Modello di Equivalence (NME) di TIM. La decisione AGCM ha imposto a TIM di: (i)
proseguire nell’attuazione del NME, fino al suo completamento previsto entro il 30 aprile 2017; (ii) informare
l’Autorità sui livelli di prestazione dei sistemi di fornitura dei servizi di accesso wholesale e sul completamento
del relativo progetto di riorganizzazione interna entro maggio 2017. Entrambe le imposizioni sono state oggetto
di tempestivo adempimento valutato positivamente dall’Autorità con comunicazione del 9 agosto 2017.
Vodafone ha impugnato innanzi al TAR Lazio il provvedimento finale del procedimento di inottemperanza
adottato da AGCM. TIM si è costituita in giudizio, così come negli ulteriori giudizi intentati nel mese di marzo
2017 dagli operatori CloudItalia, KPNQWest Italia e Digitel. Con sentenze rispettivamente 311 e 312/23 del 11
gennaio 2023, il TAR ha respinto i ricorsi di KPNQWest e CloudItalia. In data 11 aprile 2023, KPNQWest , ora
Comm 3000, ha presentata ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso la sentenza del TAR.
Colt Technology Services - A428
Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l’operatore Colt
Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento
A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell’arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta
inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è
stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l’asserita mancata acquisizione di nuovi
clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha
formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all’immagine e alla reputazione commerciale. Tale
giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno
2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le
pretese di controparte. Con sentenza del 21 febbraio 2024 il Tribunale di Milano ha integralmente respinto la
domanda di risarcimento avanzata da Colt, per un ammontare di 27 milioni di euro.
COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) - A428
Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) ha
convenuto in giudizio TIM avanzando pretese risarcitorie quantificate in complessivi 37 milioni di euro, per
asserite condotte abusive e anticoncorrenziali attuate nel periodo 2009-2011, mediante boicottaggio tecnico
(rifiuti di attivazione dei servizi all’ingrosso - KO); tali pretese sono fondate sui contenuti del provvedimento
dell’AGCM che ha definito il procedimento A428. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le tesi
di controparte. All'esito del giudizio, con sentenza di aprile 2019, il Tribunale di Roma ha accolto parzialmente
le domande di COMM 3000 S.p.A. (già KPNQWest Italia S.p.A.) condannando TIM al pagamento di un importo
significativamente inferiore a quanto oggetto delle pretese risarcitorie di controparte. Nel mese di giugno 2019,
TIM ha proposto appello avverso la sentenza. Con sentenza di aprile 2021, la Corte di Appello di Roma ha
accolto in parte l’appello di TIM riducendo l’importo del risarcimento dovuto a COMM 3000, che era comunque
interamente coperto dal relativo fondo. Nel mese di novembre 2021, TIM ha proposto ricorso per Cassazione
avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma. L’adunanza in Camera di consiglio si è svolta il 13
giugno 2023. Con ordinanza interlocutoria del 19 luglio 2023, la Corte ha rimesso la causa sul ruolo. La data
della pubblica udienza non è ancora stata fissata.
Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (ora Irideos)  - A428
Con atto di citazione di maggio 2020, Eutelia in Amministrazione Straordinaria e Clouditalia Telecomunicazioni
S.p.A., acquirente del ramo TLC di Eutelia, hanno convenuto in giudizio TIM, dinanzi al Tribunale di Roma,
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
358
avanzando pretese risarcitorie, per circa 40 milioni di euro, per i danni asseritamente subiti, nel periodo
2009-2012, a seguito delle condotte di boicottaggio tecnico e margin squeeze, oggetto del procedimento AGCM
A428. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte e formulando domanda
riconvenzionale con riserva di quantificare i danni subiti in corso di causa. In data 1° aprile 2022, l’AGCM ha
depositato il parere previsto dall’art. 14, terzo comma, del d. lgs. 3/2017, con cui ha: (i) proposto alcuni
benchmark utilizzabili per definire lo scenario controfattuale sulla cui base quantificare i danni asseritamente
subiti da Eutelia e Clouditalia; (ii) fornito alcune ulteriori indicazioni e criteri per stimare le diverse voci di danno
richieste da Eutelia e Clouditalia. All’udienza del 15 giugno 2022, il G.I. ha assegnato termine alle parti fino all’8
luglio 2022 per il deposito di note scritte sulle implicazioni del parere dell’AGCM e sul contenuto degli eventuali
quesiti da porre al CTU. Il 24 ottobre 2022 il giudice ha sciolto la riserva e ha disposto una CTU sull’an delle
condotte di TIM e sul quantum del danno eventualmente subito da Eutelia e Irideos a causa delle stesse. Il 15
novembre 2022 si è tenuto il giuramento del CTU. L’udienza per l’esame della CTU, originariamente fissata per
il 18 ottobre 2023, è stata rinviata al 7 febbraio 2024. A seguito dell’istanza di proroga del termine per il
deposito dell’elaborato finale da parte del CTU, il Giudice ha ulteriormente rinviato la data di udienza per
l’esame della CTU al 22 maggio 2024.
Procedimento Antitrust A514
Nel mese di giugno 2017 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento
A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 102 del
“Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”. Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune
segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e
Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e
dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l’AGCM ha ipotizzato che TIM
abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o
rendere meno remunerativo l’ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi
preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali
volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.
A seguito dell’avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un’ispezione da parte dei
funzionari dell’Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva
nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità
dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.
In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l’oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori
condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all’ingrosso a
banda larga e ultralarga, e l’utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori
alternativi.
In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente
dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di
sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market
test nei mesi di agosto e settembre.
Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la
proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l’AGCM
ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni
sollevate.
In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento
(inizialmente fissato al 31 maggio 2019).
Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre
2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma
sostanzialmente l’impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento. 
Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e
per l’audizione finale al 25 settembre 2019.
Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento
fissandolo al 28 febbraio 2020.
Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell’istruttoria: AGCM ha deliberato la
sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia
anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in
infrastrutture di rete a banda ultralarga. La sanzione irrogata a TIM per l’illecito anticoncorrenziale è pari a
116.099.937,60 euro.
Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del
provvedimento finale.
La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.
TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del
28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto
appello al Consiglio di Stato.
Nell’agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.
La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell’udienza il Consiglio di Stato
ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su tre quesiti in ordine alla redditività dell’investimento nelle
zone bianche. Il giorno 11 ottobre 2023 si è regolarmente svolto il giuramento dei CTU in Consiglio di Stato, che
hanno chiesto una proroga dei termini di conclusione. Secondo i nuovi termini concessi dal Consiglio di Stato, la
CTU  dovrebbe concludersi entro il mese di maggio  2024, con il deposito della relazione finale.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
359
La trattazione della causa è fissata per l’udienza pubblica del 16 maggio 2024.
Open Fiber
Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano,
avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di
posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i)
investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le
gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all’ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul
mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all’AGCom, in sede di approvazione di un'offerta
wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di
accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF.
Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e
patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato
il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open
Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno
asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi.Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l’udienza per
l’ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023
il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all’udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle
conclusioni.
Irideos
Nel mese di gennaio 2022 Irideos ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando una
richiesta di risarcimento dei danni asseritamente subiti in conseguenza delle condotte illecite di TIM sanzionate
dall’AGCM con il provvedimento conclusivo del procedimento A514 (azione c.d. follow on). La richiesta
risarcitoria è pari a 23.204.079,87 euro per danni provocati dai comportamenti anticoncorrenziali posti in essere
da TIM dal 2017 al 2019 (con effetti anche negli anni successivi) nel mercato dei servizi di accesso all’ingrosso
alla rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato wholesale) e nel mercato dei servizi di telecomunicazione al
dettaglio su rete fissa a banda larga e ultra-larga (mercato retail). TIM si è costituita in giudizio contestando le
argomentazioni di controparte. All’udienza del 1° giugno 2022, il giudice istruttore ha (i) assegnato alle parti i
termini per il deposito delle memorie istruttorie con decorrenza dal 15 febbraio 2023 e (ii) rinviato la causa
all’udienza del 7 giugno 2023. L’udienza per l’assunzione dei mezzi di prova è stata fissata al 5 ottobre 2023. Il
Giudice, preso atto della richiesta di rinvio di Irideos, motivato dalla pendenza del giudizio sul Provvedimento
A514 dinanzi al Consiglio di Stato, ha rinviato le parti all’udienza del 10 ottobre 2024.
Eutelia e Voiceplus
Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l’accertamento di asseriti atti di abuso di posizione
dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull’offerta al pubblico di servizi resi
tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo
complessivo pari a circa 730 milioni di euro.
L’azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d’Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni
comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le
Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori,
l’incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d’Appello di Milano ha accolto le
eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione
straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L’udienza di
prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle
controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre
2015, ha dichiarato l’interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.
Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha
rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese
legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado.
TIM si è costituita in appello chiedendo l’integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5
agosto 2019, l’appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato.  Nel mese di dicembre 2019
Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello.
TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata. L’udienza in Camera di
Consiglio è fissata per il 16 febbraio 2023. All’udienza del 16 febbraio 2023, su istanza delle ricorrenti, è stata
disposta la discussione in pubblica udienza, la cui data non è stata ancora fissata.
Fatturazione a 28 giorni
Con la delibera 121/17/CONS AGCom ha introdotto disposizioni sulla cadenza della fatturazione per la telefonia,
prescrivendo per la telefonia fissa che essa dovesse essere su base mensile o suoi multipli e per la telefonia
mobile su base almeno quadrisettimanale. TIM ha impugnato dinanzi al TAR la delibera n. 121/17/CONS. A
febbraio 2018 è stato pubblicato il dispositivo di sentenza che respinge il ricorso. Tale sentenza è stata
impugnata da TIM innanzi al Consiglio di Stato nel giugno 2018. Il 23 settembre 2020 è stata pubblicata la
sentenza non definitiva con cui il Consiglio di Stato ha riunito i ricorsi in appello di TIM, Vodafone, Fastweb e
Wind Tre ed ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) in merito alla
sussistenza in capo all’Autorità del potere di regolamentare la cadenza di rinnovo delle offerte commerciali e
dei periodi di fatturazione, rigettando al contempo gli altri motivi di ricorso degli operatori e sospendendo il
giudizio. L’8 giugno 2023 è stata pubblicata la decisione della Corte di Giustizia UE secondo cui non è contraria
al diritto dell’Unione la normativa italiana che attribuisce all’AGCom il potere di imporre agli operatori di servizi
di telefonia fissa e convergenti una periodicità di rinnovo e fatturazione di tali offerte mensile o plurimensile.
Dopo la riassunzione del giudizio al Consiglio di Stato, TIM a dicembre 2023 ha chiesto l'improcedibilità del
proprio appello per sopravvenuta carenza di interesse. In data 18 gennaio 2024 il Consiglio di Stato ha
dichiarato l'estinzione del diritto.
AGCom, con la delibera 499/17/CONS, accertata la violazione della delibera 121/17/CONS ha applicato a TIM
una sanzione di 1.160.000 euro, diffidandola a provvedere – in sede di ripristino del ciclo di fatturazione con
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
360
cadenza mensile o di multipli del mese - a stornare gli importi corrispondenti al corrispettivo per il numero di
giorni che, a partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti in termini di erogazione del servizio a
causa del disallineamento fra ciclo di fatturazione quadrisettimanale e ciclo di fatturazione mensile.
A marzo 2018 con la delibera n. 112/18/CONS AGCom ha (i) revocato la precedente delibera 499/17/CONS nella
parte in cui TIM veniva diffidata a stornare gli importi presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il
ciclo di fatturazione quadrisettimanale, (ii) diffidato TIM a posticipare, limitatamente ai servizi di telefonia fissa,
la data di decorrenza delle fatture emesse dopo il ripristino della fatturazione con cadenza mensile di un
numero di giorni pari a quelli presuntivamente erosi a partire dal 23 giugno 2017 con il ciclo di fatturazione
quadrisettimanale.
Con il decreto presidenziale n. 9/18/PRES AGCom, ha modificato la delibera n. 112/18/CONS nelle parti in cui
prevedeva che il differimento della fatturazione dovesse avvenire in sede di ripristino del ciclo di fatturazione
con cadenza mensile o suoi multipli disponendo, altresì, che le tempistiche entro cui adempiere alla diffida
sarebbero state individuate a seguito di audizioni con gli operatori e le principali associazioni dei consumatori.
A luglio 2018 AGCom con la delibera 269/18/CONS ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine entro cui gli
operatori dovevano restituire alla clientela di rete fissa un numero di giorni di servizio pari a quelli erosi per
effetto della fatturazione a 28 giorni oppure proporre alla clientela interessata eventuali misure compensative
alternative, previa comunicazione all’AGCom. TIM ha impugnato tutte le delibere sopra indicate.
Con dispositivo di sentenza pubblicato nel mese di novembre 2018 il TAR ha annullato la sanzione pecuniaria
amministrativa di 1,16 milioni di euro comminata con la delibera 499/17/CONS e ha confermato l’obbligo di
restitutio in integrum alla clientela di rete fissa entro il 31 dicembre 2018, la pubblicazione delle motivazioni
della sentenza è invece avvenuta il 10 maggio 2019. TIM ha impugnato la sentenza innanzi al Consiglio di
Stato.
Con sentenza del 2 gennaio 2024, n. 39, il Consiglio di Stato, uniformandosi a quanto già deciso negli appelli
proposti dagli altri operatori, ha respinto l’appello principale di TIM, confermando la legittimità dei
provvedimenti adottati da AGCom; con la medesima decisione il giudice amministrativo d’appello ha respinto
anche il gravame incidentale dell’AGcom volto a ottenere il ripristino della sanzione originariamente irrogata a
TIM pari a 1.160.000 euro e annullata dal TAR Lazio.
Ad agosto 2019 è stato avviato da parte di AGCom un nuovo procedimento sanzionatorio (CONT 12/19/DTC)
per inottemperanza all’ordine di restituzione dei giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni per i clienti di rete
fissa e convergente, secondo le modalità stabilite nelle delibere nn. 112/18/CONS e 269/18/CONS. Con la
delibera n. 75/20/CONS l’Autorità a conclusione di tale procedimento ha accertato l’inottemperanza di TIM alle
delibere sopra indicate comminandole una sanzione di 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato impugnato da
TIM dinnanzi al TAR a luglio 2020. Si attende la fissazione dell’udienza di discussione.
Sul fronte civilistico con sentenza pubblicata il 14 ottobre 2021 il Tribunale di Milano nell’ambito del giudizio di
merito avviato da Associazione Movimento dei Consumatori nel 2018, inerente la tariffazione e rinnovo a 28
giorni per le offerte di telefonia fissa e convergenti, ha confermato l’ordinanza del 4 giugno 2018, adottata
dallo stesso Tribunale a chiusura del procedimento di reclamo promosso da TIM ex art 669 terdecies c.p.c., e le
misure ivi previste ordinando a TIM di accogliere le richieste di restituzione dei corrispettivi versati per effetto
della manovra da parte dei clienti - anche cessati, cosa che come noto TIM sta già facendo dal 2018,
estendendo al contempo il periodo rilevante ai fini del riconoscimento del rimborso al 1° aprile 2017, quindi ad
una data antecedente al 23 giugno 2017 data entro cui gli operatori dovevano adeguarsi alla Delibera n. 121/17/
CONS. TIM ha impugnato la sentenza del Tribunale di Milano, proponendo contestualmente istanza di
sospensione della efficacia esecutiva. Con ordinanza dell’11 gennaio 2022 la Corte d’Appello di Milano ha
accolto parzialmente l’istanza di TIM, sospendendo il capo di sentenza relativo all’ordine di inviare una
raccomandata a tutti clienti cessati ai quali era stata applicata la fatturazione a 28 giorni per informarli della
possibilità di ottenere la restituzione degli importi aggiuntivi versati per effetto della manovra. Con sentenza
pubblicata il 9 dicembre 2022 la Corte d’Appello di Milano ha confermato integralmente la sentenza di primo
grado. TIM ha notificato in data 12 gennaio 2023 il ricorso innanzi alla Corte di Cassazione e il 16 gennaio 2023
ha depositato anche il ricorso ex art. 373 c.p.c. dinanzi alla Corte di Appello di Milano, chiedendo la sospensione
dell’esecuzione della sentenza fino all’esito del giudizio pendente innanzi alla Corte di Cassazione.
Con ordinanza del 14 febbraio 2023, la Corte d’Appello di Milano, in parziale accoglimento dell’istanza di TIM, ha
disposto la sospensione della sentenza in relazione all’ordine di inviare le raccomandate agli ex clienti in attesa
della decisione della Suprema Corte. Con ordinanza pubblicata il 15 febbraio 2024 la Corte di Cassazione ha
respinto il ricorso di TIM.
Procedimento Antitrust I820
In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM,
Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell’Associazione di categoria Asstel per verificare l’ipotesi della sussistenza di
un’intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le
rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l’art. 101 TFUE.
Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si
sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell’obbligo introdotto dall’articolo 19 quinquiesdecies del
D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione
elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi
fissi e mobili.
In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori
coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l’attuazione
dell’intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione
del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria
strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell’11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura
cautelare.
Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l’annullamento di tale provvedimento.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
361
Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell’istruttoria, con il quale AGCM ha
deliberato la sussistenza dell’intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti
all’intesa l’associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all’intesa anticoncorrenziale è
pari a 114.398.325 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.
Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM,
annullando i provvedimenti assunti dall’AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell’intesa e
all’irrogazione della sanzione.
In data 11 settembre 2021 l’AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l’annullamento della
sentenza del TAR.
Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR Lazio confermando la
validità del provvedimento AGCM sul caso I820, rimandando all’Autorità per la rideterminazione della sanzione
a seguito della riduzione della durata dell’infrazione.
In considerazione delle statuizioni del Consiglio di Stato sul quantum della sanzione, con istanza del 28 agosto
2023, TIM ha chiesto all’AGCM che la rideterminazione della sanzione avvenisse nel pieno contraddittorio tra le
parti nell’ambito di un apposito procedimento istruttorio.
Con provvedimento del 26 settembre 2023, notificato alla Società il 3 ottobre 2023, l’AGCM ha comunicato a
TIM di aver quantificato l’ammenda in 100.670.526,00 euro, ritenendo di non avere margini discrezionali nella
esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato.  TIM in data 12 ottobre 2023 ha presentato ricorso per
revocazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato e in data 13 ottobre 2023 ha presentato ricorso avanti al
TAR Lazio per l’annullamento del provvedimento di rideterminazione della sanzione, con richiesta di
sospensione in via cautelare che è stata respinta con ordinanza del 9 novembre 2023. Per entrambi i giudizi
siamo in attesa della fissazione dell’udienza di merito.
Con comunicazione del 6 dicembre 2023, l’Autorità ha sollecitato a TIM il pagamento della sanzione di
100.670.526,00 euro maggiorata degli interessi legali maturati dal 3 novembre 2023 fino al giorno di effettivo
pagamento pari a 5.535.913,60 euro. Con comunicazione del 12 dicembre 2023, TIM ha contestato la debenza
di tali interessi per assenza dei presupposti della liquidità ed esigibilità richiesti dall’art. 1282 c.c., nonché un
errore nell’individuazione del dies a quo per il calcolo. L’Ufficio Bilancio dell’Autorità ha risposto il 2 febbraio
2024, riconoscendo un errore nel calcolo degli interessi legali che sono stati dunque rideterminati nella misura
di 4.121.837,47 euro, ma ribadendo che gli stessi sono dovuti. TIM ha deciso di presentare ricorso al TAR Lazio
avverso la comunicazione dell’Ufficio Bilancio per contestare sia l’errore nel calcolo degli interessi dovuti sia un
difetto di competenza dell’Ufficio Bilancio.
Procedimento Antitrust I850
Con decisione del 15 dicembre 2020 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato
un’istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop
S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l’esistenza di eventuali violazioni dell’articolo 101 del
TFUE relativa all’offerta di coinvestimento.
Più precisamente l’istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e
gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla
concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento
delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.
Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni
concorrenziali oggetto dell’istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l’irrogazione di
alcuna sanzione.
Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la
pubblicazione sul sito internet dell’Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market
test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad
AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il
31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.
E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l’approvazione degli impegni in
quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell’istruttoria.
Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima
relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.
L’11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d’atto delle misure illustrate nell’ambito della relazione
suddetta.
Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni
assunti.
Il 30 gennaio 2024 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sullo stato di attuazione degli impegni
assunti.
Con ricorso notificato ad aprile 2022 Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio, previa richiesta di adozione
di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo
obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali
individuati con il provvedimento di avvio dell’istruttoria.
Ad esito dell’udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al
26 gennaio 2023. All’udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del
14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha
impugnato la sentenza del TAR al Consiglio di Stato.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
362
Procedimento Antitrust I857
Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un’istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della
concorrenza relativamente all’accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A
di calcio nel triennio 2021-2024.
L’istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell’intesa con riferimento a ulteriori elementi che
riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di
telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all’adozione di soluzioni tecnologiche
proprie.
L’Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l’eventuale adozione di misure
cautelari.
Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le
modifiche all’accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che
durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.
Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del
servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet
diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l’accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN
una piena libertà nell’applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo
sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle
partite in caso di problemi di connessione.
TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico
derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.
Il 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni
concorrenziali oggetto dell’istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l’accertamento di
alcuna infrazione e quindi senza l’irrogazione di sanzione.
Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta
di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali
da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell’istruttoria in questione.
Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.
Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM
e DAZN viene fissato al 7 marzo 2022.
Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso
dell’audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell’audizione – che il
Collegio, in un’adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche “accessorie” al fine
dell’approvazione degli impegni presentati.
TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di
osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23
marzo 2022.
In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all’Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al
fine dell’approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e
dell’equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il
modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all’Autorità l’avvio di negoziazioni con DAZN
aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il
principale oggetto dell’attività istruttoria dell’Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM
richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e
il nuovo termine fissato al 23 aprile 2022.
Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e
rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un’ulteriore proroga. Il nuovo termine
veniva fissato al 9 maggio 2022.
Il 9 maggio 2022 TIM informava l’Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare
all’esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal
Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a
fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per  la revisione
dell’impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.
Il 7 giugno 2022 l’Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali appaiono, sia complessivamente
sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di
avvio dell’istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel
provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le
criticità concorrenziali evidenziate dall’Autorità.
Sempre il 7 giugno 2022 l’Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al
31 marzo 2023.
Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l’Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in
forza del quale quest’ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando
il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.
Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).
AGCM ritiene che l’accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti
anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
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Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio
2023.
TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo 2023 mentre l’audizione finale presso l’Autorità si è
tenuta il 4 aprile 2023.
Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30
giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie
presentate.
Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un’intesa restrittiva
della concorrenza in violazione dell’articolo 101 TFUE.
Tuttavia, l’intesa, con particolare riferimento all’esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi
effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento
istruttorio da parte dell’Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.
Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell’avvio della prima stagione calcistica del
triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell’intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e
DAZN hanno interrotto l’applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie.
L’originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell’ agosto 2022, nel quale veniva
meno del tutto l’esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza
dell’esclusiva di distribuzione.
Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una
sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.
Il 20 settembre 2023 TIM ha pagato la sanzione con riserva in considerazione del ricorso avverso il
provvedimento di soccombenza che la Società ha presentato al TAR del Lazio. L'udienza pubblica per la
discussione del ricorso si è tenuta il 21 febbraio 2024 e si è in attesa della decisione del TAR.
Procedimento Antitrust A556
In data 30 novembre 2022 AGCM ha avviato un procedimento nei confronti di TIM al fine di verificare la
sussistenza di un abuso di posizione dominante in violazione dell’art. 3 della legge n. 287/90.
Il procedimento trae origine da una denuncia di Fastweb concernente il rifiuto di TIM di concedere a Fastweb le
proprie mappe di copertura del segnale radiomobile richieste al fine di partecipare alla “Gara a procedura
aperta per l'appalto di servizi di Telefonia Mobile per le Pubbliche Amministrazioni - Edizione 9 - ID Sigef
2452" (Gara Consip TM9).
L’Autorità ha avviato contestualmente anche un sub-procedimento cautelare, ai sensi dell’articolo 14-bis della
Legge n. 287/1990, volto a verificare l’esistenza dei presupposti per l’adozione di misure cautelari a tutela della
concorrenza.
Il 20 dicembre 2022 l’Autorità ha deliberato che non sussistono i presupposti per l’adozione di misure cautelari,
ai sensi dell’art. 14-bis della legge n. 287/90 ed ha quindi chiuso il sub-procedimento cautelare succitato
respingendo l’istanza di Fastweb.
Il 7 settembre 2023 AGCM ha trasmesso a TIM la comunicazione delle risultanze istruttorie relativa al
procedimento principale in oggetto.
AGCM ha preso atto che non sono emerse evidenze o fatti sufficienti a confermare la sussistenza di un abuso
di posizione dominante in capo a TIM. Di conseguenza, AGCM ha ritenuto di non formulare addebiti nei
confronti della società.
Il 28 novembre 2023 AGCM ha deliberato che non vi sono elementi sufficienti per accertare un abuso di
posizione dominante ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 287/1990 da parte di TIM.
Conseguentemente a TIM non è stata comminata alcuna sanzione pecuniaria.
Procedimento Antitrust PS 12304 “Fatturazione post recesso”
Il 28 aprile 2022 AGCM ha avviato verso TIM un procedimento per pratiche commerciali scorrette contestando
presunte indebite fatturazioni successive alla richiesta di cessazione della linea, incluse le casistiche di
passaggio ad altro operatore, con riferimento alla telefonia fissa e mobile.
Seppur convinta della diligenza della propria condotta, TIM ha previsto di dare attuazione ad una serie di
misure per rendere ancora più efficienti e trasparenti per il cliente le procedure relative alla cessazione del
rapporto contrattuale e, quindi, della relativa fatturazione.
Il 31 marzo 2023 l’Autorità ha deliberato la conclusione del procedimento irrogando una sanzione di 200 mila
euro, in quanto le azioni rimediali messe in campo da TIM sono state valutate positivamente nella
quantificazione della sanzione. Procedimenti analoghi sono stati conclusi dall’Autorità nei confronti dei
principali operatori di comunicazione.
Servizio Universale
Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello proposto da AGCom
e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il
periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone
annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che
includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La
sentenza, in sostanza, afferma che l’Autorità non ha dimostrato quel certo grado di “sostituibilità” tra telefonia
fissa e mobile propedeutica all’inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del
servizio universale, ciò che comporta per l’AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha
presentato istanza di rinnovazione all’AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato
(la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
364
Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello
Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l’ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale
ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la
somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).
Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle
modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi
ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l’ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di
annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di
euro già versati al MISE a titolo di contributo.
Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l’ottemperanza proposti da Vodafone
affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l’obbligo in capo all’Autorità di rinnovare i procedimenti
con particolare riguardo alla determinazione dell’entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro
sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell’ottobre
del 2019 ha accolto l’appello di Vodafone affermando l’obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a
TIM.
Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell’istruttoria relativa alla
iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo.
Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con
la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera
è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e
Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con
sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il
TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l’esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il
solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCom per l’analisi di iniquità
seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCom e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato
la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All’esito
dell’udienza del 4 aprile 2023 il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile 2023 il CdS ha
emanato un’ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni
pregiudiziali.
Contenzioso per “Conguagli su canoni di concessione” per gli anni
1994-1998
In ordine ai giudizi promossi negli anni scorsi relativi alla richiesta di pagamento, da parte del Ministero delle
Comunicazioni, di conguagli su quanto versato a titolo di canone di concessione per gli anni 1994-1998 (per un
importo complessivo di 113 milioni di euro), il TAR Lazio ha respinto il ricorso della Società avverso la richiesta di
conguaglio sul canone per l’esercizio 1994 per un importo di circa 11 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro a
fronte di fatturato non percepito per perdite su crediti. TIM ha proposto ricorso in appello. All’esito del giudizio,
con sentenza di dicembre 2019, il Consiglio di Stato ha accolto in parte la tesi di TIM, stabilendo il principio
secondo cui avrebbero potuto essere dedotti dalla base imponibile per il calcolo del canone concessorio i crediti
riferiti all’annualità 1994 non riscossi per causa non imputabile al gestore. Poiché il MISE non ha dato seguito
alle sollecitazioni di TIM finalizzate ad ottenere l’ottemperanza alla sentenza, TIM ha proposto un ulteriore
ricorso al Consiglio di Stato per mancata esecuzione del giudicato, ma con sentenza datata aprile 2022 la
domanda di ottemperanza proposta da TIM è stata respinta. Avverso tale sentenza TIM ha presentato ricorso
per revocazione al Consiglio di Stato, che con sentenza 3318/2023 è stato dichiarato inammissibile.
Con due ulteriori sentenze il TAR Lazio, ribadendo le motivazioni già espresse in precedenza, ha respinto anche
i ricorsi con i quali la Società ha impugnato le richieste di conguagli per canoni di concessione relativi agli anni
1995 e 1996-1997-1998, per un importo di circa 46 milioni di euro. Anche per queste sentenze TIM ha proposto
ricorso al Consiglio di Stato. Con sentenza pubblicata ad aprile 2022 il Consiglio di Stato ha ribadito i principi già
fissati per l’esercizio 1994, e cioè che i crediti divenuti irrecuperabili per causa non imputabile al gestore,
correttamente gestiti a livello contabile, bilancistico e fiscale, potevano essere dedotti dalla base imponibile per
il calcolo del canone concessorio.
Con riferimento al conguaglio del canone 1998 (pari a circa 41 milioni di euro), il TAR Lazio con ordinanza del
dicembre 2018 ha sospeso il giudizio, sollevando due questioni pregiudiziali alla Corte di Giustizia UE sulla
corretta portata della direttiva comunitaria CE n. 97/13 (in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali
nel settore dei servizi di telecomunicazione alla base del contenzioso sul canone 1998 attualmente pendente
dinanzi alla corte di appello di Roma ed illustrato in un successivo paragrafo).
Le questioni pregiudiziali si basavano, tra l’altro, sul quesito posto alla Corte di Giustizia in ordine al possibile
contrasto tra la citata Direttiva CE 97/13 e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l’obbligo di
pagamento del canone (commisurato ad una porzione del fatturato) a carico dei concessionari di
telecomunicazioni, nonostante l’intervenuto processo di liberalizzazione. Con sentenza di marzo 2020, la Corte
di Giustizia UE ha ritenuto che il sistema normativo comunitario debba essere interpretato nel senso che esso
non consenta a una normativa nazionale di prorogare per l’esercizio 1998 l’obbligo imposto a un’impresa di
telecomunicazioni, precedentemente concessionaria (come TIM), di versare un canone calcolato in funzione
del fatturato e non solo dei costi amministrativi connessi al rilascio, alla gestione, al controllo e all’attuazione
del regime di autorizzazioni generali e di licenze individuali. La Corte ha, tra l’altro, affermato che il Consiglio di
Stato giudicando nella sentenza n. 7506/2009 che il canone imposto per il 1998 a TIM, titolare di
un’autorizzazione esistente alla data di entrata in vigore della Direttiva 97/13, fosse dovuto, ha interpretato il
diritto nazionale in un senso incompatibile con il diritto dell’UE, quale interpretato dalla Corte nella sua
sentenza del 21 febbraio 2008. A seguito della sentenza della Corte di Giustizia UE il giudizio sul conguaglio del
canone del 1998 è stato riassunto dinanzi al TAR Lazio che, con sentenza del febbraio scorso, ha dichiarato
improcedibile il ricorso di TIM per una motivazione di carattere processuale, e cioè in ragione della prevalenza
del giudicato formale rappresentato dalla sentenza n. 7506/09; sul piano sostanziale invece la sentenza della
Corte di Giustizia UE ha accertato nuovamente l’illegittimità comunitaria della pretesa creditoria della Pubblica
Amministrazione di ottenere il pagamento del canone del 1998 e di conseguenza del conguaglio. La società ha
impugnato la sentenza del TAR Lazio al Consiglio di Stato.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
365
Poste
Sono pendenti alcuni contenziosi instaurati, alla fine degli anni ’90, dalla Ing. C. Olivetti & C. S.p.A. (oggi TIM)
avverso le Poste, riguardanti il mancato pagamento di prestazioni rese nell’ambito di una serie di contratti di
fornitura di beni e servizi informatici. Le sentenze, già emesse in primo grado, hanno stabilito un esito
parzialmente favorevole alla ex Olivetti e sono state impugnate da Poste in singoli giudizi d’appello.
A tale riguardo, mentre una sentenza della Corte d’Appello di Roma del 2009 ha confermato una delle partite
creditorie a favore di TIM, un’altra sentenza della stessa Corte ha dichiarato la nullità di uno dei contratti
controversi. A seguito di tale pronuncia, Poste aveva notificato un atto di precetto per la restituzione di circa 58
milioni di euro, opposto da TIM data la pendenza del giudizio di Cassazione per la riforma della suddetta
decisione.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 2012 che ha cassato con rinvio la decisione della Corte di
Appello a fondamento del precetto, il Tribunale di Roma ha dichiarato cessata la materia del contendere
nell’ambito del procedimento esecutivo, essendo venuto meno il titolo azionato da Poste. Il giudizio è stato
riassunto innanzi ad altra sezione della Corte d’Appello di Roma. Con sentenza n. 563 del 25 gennaio 2019, la
Corte d’Appello di Roma in sede di rinvio, ribaltando la precedente pronuncia d’appello sfavorevole alla Società,
ha confermato la validità del contratto e, con esso, la legittimità della percezione da parte di TIM del
corrispettivo già incassato e di cui Poste pretendeva la restituzione. Tale pronuncia è stata impugnata da Poste
con ricorso innanzi alla Corte di Cassazione, notificato in data 31 luglio 2019, al quale TIM si è opposta con
relativo controricorso. L’udienza in camera di consiglio è stata fissata in data 21 dicembre 2023. Con ordinanza
del 29 febbraio 2024 la Suprema Corte ha dichiarato improcedibile il ricorso di Poste, ponendo fine al
contenzioso e condannando la stessa al pagamento in favore di TIM delle spese di giudizio e delle sanzioni
previste dall'art. 96 c.p.c. 3° e 4° comma.
Fallimento Elinet S.p.A.
La curatela del fallimento Elinet S.p.A., e successivamente le curatele di Elitel S.r.l. e di Elitel Telecom S.p.A
(allora controllante del gruppo Elitel), hanno impugnato nel 2014 la sentenza con la quale il Tribunale di Roma
ha rigettato le domande risarcitorie delle curatele del Gruppo Elinet-Elitel, riproponendo una pretesa
risarcitoria per complessivi 282 milioni di euro. Le contestazioni rivolte alla Società riguardano il presunto
svolgimento di attività di direzione e coordinamento sull’attrice, e con essa sul gruppo Elitel (operatore
alternativo nel cui capitale la TIM non ha mai avuto alcuna interessenza), che sarebbe stato attuato mediante
la leva della gestione dei crediti commerciali. TIM si è costituita in giudizio confutando le pretese di controparte.
Il giudizio di appello è stato deciso con sentenza del luglio 2019 che con riferimento a TIM ha confermato la
piena liceità dei suoi comportamenti e la completa insussistenza di qualsivoglia elemento di direzione e
coordinamento. Le curatele fallimentari Elinet S.p.A. e Elitel Telecom S.p.A. hanno proposto ricorso per
Cassazione nel mese di gennaio 2020 per ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado. La
curatela del fallimento Elitel S.r.l. non ha proposto ricorso per Cassazione e quindi la pretesa risarcitoria
complessiva si è ridotta a complessivi 244 milioni di euro. TIM ha notificato controricorso chiedendo la
conferma della sentenza impugnata.
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del Fallimento Elinet e del Fallimento Elitel
Telecom, condannando i due fallimenti, in solido tra di loro, alla rifusione in favore di TIM delle spese di lite del
grado. La vicenda deve quindi essere considerata definitivamente chiusa.
Brasile - arbitrato Opportunity
Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la
notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni
asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione
di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi
al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.
Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l’udienza di discussione, a seguito della
quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.
Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del
deposito del lodo.
Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha
respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali,
per gli esperti e amministrative (il “Lodo 2016”).
Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2016 dinanzi alla Corte d’Appello di
Parigi.
Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di
Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso Lodo 2016 depositata dal gruppo
Opportunity, al fine di ottenere l’emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale
Arbitrale.
Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di
fronte alla Corte d’Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al
Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso Lodo 2016. A novembre 2018, la Corte d’ Appello di Parigi ha sospeso il
procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.
Relativamente al procedimento di revisione del Lodo 2016, ad ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l’udienza di
discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione
presentata dal gruppo Opportunity (il “Lodo 2020”). A dicembre 2020, il gruppo Opportunity ha presentato
appello contro il Lodo 2020 dinanzi alla Corte d’Appello di Parigi. A maggio 2021, il gruppo Opportunity ha
chiesto alla Corte d’Appello di Parigi la riassunzione del procedimento iniziato contro il Lodo 2016. 
Successivamente, il gruppo Opportunity, TIM e Telecom Italia Finance hanno depositato le proprie memorie nei
due procedimenti pendenti dinanzi la Corte d’Appello di Parigi, rispettivamente contro il Lodo 2016 e contro il
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
366
Lodo 2020. In data 8 gennaio 2024 si è tenuta, di fronte alla Corte d’Appello di Parigi, l’udienza di discussione
per entrambi i procedimenti di appello. Si è in attesa di decisione per entrambi i procedimenti.
Iliad (winback)
Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al
Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile,
asseritamente volte ad ostacolarne l’ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia,
avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.
TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A.; sia proponendo a
sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell’art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste
in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni.
Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di
euro e successivamente a 292,8 milioni di euro.
Il giudizio si è chiuso con sentenza del 25 settembre 2023 senza riconoscimento di danno in favore di Iliad, la
domanda riconvenzionale di TIM è stata dichiarata inammissibile.
Con atto di citazione in appello notificato il 15 dicembre 2023, Iliad ha chiesto la parziale riforma della sentenza
di primo grado chiedendo tra le altre cose la condanna di TIM all’integrale risarcimento del danno patrimoniale
e non patrimoniale subito da Iliad, per un importo non inferiore a 292,8 milioni di euro.
Iliad (vincoli di durata e costi di recesso)
Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di
Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali
ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta
di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.
La causa è stata rinviata per la precisazione delle conclusioni all’udienza del 28 maggio 2024.
Fastweb (migrazione ATM Ethernet)
Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano,
chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla
tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è
suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di
migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che TIM ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i
benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12 aprile 2016, e (b)
ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle Offerte
di Riferimento vigenti ratione temporis; (c) per l’effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a
corrispondere a TIM l’importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore,
accertato in corso di causa).
Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante
e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella
realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I.,
avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo
dell’inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione
specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il Presidente
di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L’udienza di prima
comparizione si è svolta il 14 dicembre 2022. L'udienza per l’eventuale ammissione delle istanze istruttorie è
stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la
quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di TIM, portandola a circa
101,1 milioni di euro (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all’accoglimento della domanda principale di TIM).
All’udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato. A scioglimento della riserva il G.I. ha disposto la CTU e
fissato l’udienza di conferimento dell’incarico e giuramento del (o dei) CTU per il 21 novembre 2023. L’udienza
per l’esame della CTU è fissata al 17 settembre 2024.
Iliad (INWIT)
Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture
Wireless Italiane S.p.A. (“INWIT”) dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l’asserita illiceità delle condotte
di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai
propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per
l’effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al
risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L’udienza di
prima comparizione si è svolta il  5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull’eccezione di nullità dell’atto di
citazione sollevata da TIM. L’udienza di prima comparizione è stata differita all’11 ottobre 2023 a seguito
dell’accoglimento dell’eccezione di nullità dell’atto di citazione sollevata da TIM. All’udienza il Giudice ha fissato
tre date per lo scambio di memorie tra le parti: 10 novembre 2023, 11 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024.
L’udienza per la discussione sugli eventuali mezzi istruttori è fissata al 6 marzo 2024.
b) Altre informazioni
Telefonia mobile - procedimenti penali
Nel marzo 2012 TIM ha ricevuto la notifica di un avviso di conclusione delle indagini preliminari, dal quale
risultava che la Società era indagata dalla Procura della Repubblica di Milano ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001 per
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
367
i delitti di ricettazione e di falso, commessi, in ipotesi d’accusa, da quattordici dipendenti del c.d. “canale
etnico”, in concorso con alcuni dealer, allo scopo di ottenere indebite provvigioni da TIM.
La Società che, nel corso del 2008 e del 2009 aveva già presentato due atti di querela in quanto persona offesa
e danneggiata da simili condotte, e che aveva provveduto a sospendere i dipendenti coinvolti nel
procedimento penale (sospensione alla quale è seguito il licenziamento), ha depositato una prima memoria
difensiva corredata da una consulenza tecnica di parte, richiedendo l’archiviazione della propria posizione e
l’iscrizione degli indagati anche per il delitto di truffa aggravata ai suoi danni. Nel dicembre 2012 la Procura
della Repubblica ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 89 imputati e della stessa Società.
Nel corso dell’udienza preliminare, la Società è stata ammessa come parte civile nel processo e, nel novembre
2013, sono state depositate le conclusioni nell’interesse della parte civile, ribadendo nel merito la totale
estraneità di TIM agli addebiti mossi.
All’esito dell’udienza preliminare, svoltasi nel marzo 2014, il Giudice dell’Udienza Preliminare ha disposto il
rinvio a giudizio di tutti gli imputati (inclusa TIM) che non hanno richiesto la definizione della propria posizione
con riti alternativi, ritenendo necessario “il vaglio dibattimentale”. Ad aprile 2016, all’esito dell’istruttoria
dibattimentale, il P.M. ha chiesto la condanna di TIM a una sanzione amministrativa pecuniaria di 900 mila
euro, mentre ha ritenuto di non chiedere alcuna confisca del presunto profitto dei reati (che in sede di richiesta
di rinvio a giudizio era stato quantificato in una somma di diversi milioni di euro), sull’assunto che TIM abbia
comunque posto rimedio alle presunte carenze organizzative. La Società, pur dando atto del considerevole
ridimensionamento del quadro accusatorio, ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti in questione. Nel mese
di novembre 2016 il Tribunale ha pronunciato sentenza di assoluzione della Società perché il fatto non sussiste.
Sono, inoltre, stati assolti, a vario titolo, anche tutti gli imputati persone fisiche.
La sentenza di assoluzione è stata impugnata dal P.M. che ha proposto ricorso per Cassazione c.d. “per
saltum”. A gennaio 2019 la Corte di Cassazione ha riqualificato il ricorso in appello e ha, pertanto, disposto la
trasmissione degli atti alla Corte d’Appello di Milano.
Il relativo procedimento si è concluso a ottobre 2022: la Corte d’Appello milanese ha confermato l’esito della
sentenza impugnata, ribadendo l’assoluzione di TIM e disattendendo le richieste di condanna della Procura
Generale nei confronti della Società. La Procura Generale, tuttavia, ha proposto nuovamente ricorso in
Cassazione, questa volta avverso la sentenza della Corte d'Appello di Milano.
A settembre 2023, la Corte di Cassazione ha definitivamente pronunciato sentenza di rigetto del ricorso
proposto dalla Procura Generale di Milano, avverso la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte
d’Appello. La Corte di Cassazione, in particolare, ha rilevato l’inammissibilità dei motivi presentati dalla Procura
Generale, statuendo in tal modo la definitività della sentenza di assoluzione di TIM dall’imputazione ai sensi del
d.lgs. n. 231/2001.
Contenzioso canone di concessione per l’anno 1998
TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno
causato dallo Stato italiano attraverso la sentenza d’appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in
violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.
La domanda principale su cui si fonda l’azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che
riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti
dall’ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro
rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla
restituzione del canone di concessione per l’anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143
milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e
vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la
Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di
telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l’obbligo di pagamento del canone
a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l’intervenuto processo di liberalizzazione. La
Società ha poi proposto, nell’ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento
per fatto illecito ai sensi dell’art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro,
oltre interessi legali e rivalutazione. L’Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda
riconvenzionale per pari importo. L’azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del
Tribunale, il quale ha dichiarato l’inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per
manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata
in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza
di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.
TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle
conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l’udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019.
Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha
apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l’udienza di precisazione delle conclusioni (da cui
decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali
rinvii è seguito l’ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.
Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:
sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma
appellata da TIM) a giudicare dell’azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di
vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità
dell’azione ai sensi dell’art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della
Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di
Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano – e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai
sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale
sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in
C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l’anno 1998, e
pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
368
(anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in
C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio
2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l’anno 1998 – si è pronunciata la Corte di
Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del
Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda
restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all’anno 1998) per il medesimo titolo in
separato giudizio.
In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudice
amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il
giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la
richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è
concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla
società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza
di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate
sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi
reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).
La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano
contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del
processo, ai sensi del comma 2 dell’articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell’articolo 6 della
Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l’anno
del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui
aggiungere gli interessi da tale data; (iii) il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una
sentenza di appello (il cui avvio è dell’anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii);
(iv) la circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due
sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina
comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).
Nell’ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che
in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione
della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l’ennesimo rinvio della causa,
che – come noto - ha ad oggetto l’inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto,
dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-
Giudice. Con provvedimento dell’8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in
materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l’istanza di anticipazione, fissando l’udienza al 30 novembre
2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse
conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha
dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della
Corte d’Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31
marzo 2022, il Collegio ha fissato l’udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio
ha rinviato la causa all’udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale. A seguito di istanza dell'avvocato
dello Stato la causa è stata differita all'udienza del 9 marzo 2023 e risulta trattenuta in decisione. All’udienza
del 13 dicembre 2023, il Collegio ha concesso alle parti termine per le comparse conclusionali e le relative
repliche.
c) Impegni e garanzie
Le garanzie personali prestate, complessivamente pari a 5.716 milioni di euro, si riferiscono essenzialmente a
fideiussioni prestate da TIM nell’interesse di imprese controllate (tra le quali si segnalano 3.620 milioni di euro
relativi a Telecom Italia Capital, 1.172 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance, 191 milioni di euro relativi
a Telecom Italia Sparkle, 256 milioni di euro relativi a FiberCop, 89 milioni di euro relativi a Telenergia, 53 
milioni di euro relativi a Olivetti e 125 milioni di euro relativi a Noovle).
Gli impegni di acquisto rilevanti in essere al 31 dicembre 2023 per contratti di durata pluriennale rientranti
nell’attività operativa di TIM S.p.A., complessivamente pari a 6.260 milioni di euro, si riferiscono principalmente
a impegni assunti dalla Società per forniture connesse alla gestione della rete di telecomunicazioni.
Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 4.277 milioni di euro, si riferiscono
per 1.956 milioni di euro a fideiussioni prestate da banche e altre istituzioni finanziarie a fronte del corretto
adempimento di obbligazioni contrattuali e per 2.321 milioni di euro a garanzie assicurative. In particolare, si
evidenzia quanto segue:
le garanzie assicurative si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate da TIM in applicazione a
disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni e organismi equiparati;
TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di Infratel sulle anticipazioni dei contributi PNRR dei piani
"Italia 1GB" (lotti 1 e 5) per un'esposizione complessiva di 208 milioni di euro (per ulteriori dettagli si
rimanda alla Nota 15 "Indebitamento finanziario netto");
TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell’applicazione – anche per alcune
società del Gruppo – dell’art. 4, comma 1, della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell’art. 41, comma 5bis, del
D.Lgs. n.148/2015 per l’incentivazione all’esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l’ammontare
complessivo delle garanzie è 1.040 milioni di euro (tra le quali si segnalano 973 milioni di euro per TIM, 32
milioni di euro per Telecom Italia Sparkle e 14 milioni di euro per Olivetti).
In particolare, si segnala che TIM ha fatto rilasciare da MPS garanzie bancarie per 90 milioni di euro a favore
dell’INPS a sostegno dell’applicazione dell’art.4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 per l’incentivazione
all’esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; contestualmente, il 25 ottobre 2023, è stato costituito,
a favore della banca garante, un pegno su titoli di Stato - nello specifico, 90 milioni nominali di  BTP 15/07/2028
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
369
– che TIM ha ricevuto in prestito da Telecom Italia Finance S.A. il 19 ottobre 2023. Ai sensi dei principi contabili
IAS/IFRS, i titoli sono iscritti esclusivamente nel bilancio di Telecom Italia Finance S.A., che rimane titolare dei
rischi e dei benefici derivanti dalla posizione in oggetto.
Si ricorda la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74 milioni di
euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell’istanza di sospensione cautelare
della riscossione della sanzione irrogata per l’asserita violazione dell’art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden
Power).
Al 31 dicembre 2023, le linee di credito infragruppo concesse da TIM S.p.A. alla controllata FiberCop S.p.A.
ammontano a 5,55 miliardi di euro, di cui non utilizzate per un ammontare di circa 3,4 miliardi di euro.
Le garanzie prestate a fronte di finanziamenti sono illustrate nella Nota "Passività finanziarie (non correnti e
correnti)".
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 23
Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e
garanzie
370
NOTA 24
RICAVI
Si incrementano rispetto al 2022 di 42 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Vendite prodotti
1.816
1.711
Prestazioni e servizi
10.324
10.387
Totale
12.140
12.098
I ricavi da servizi sono principalmente rappresentati da servizi di fonia e dati su reti fissa e mobile per clientela
Retail (7.363 milioni di euro) e per altri operatori Wholesale (2.107 milioni di euro).
I ricavi sono esposti al lordo delle quote da versare agli altri operatori (475 milioni di euro), ricomprese nei “Costi
per prestazioni di servizi”.
NOTA 25
ALTRI PROVENTI OPERATIVI
Diminuiscono di 18 milioni di euro e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici
22
26
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi
33
23
Contributi in conto impianti e in conto esercizio
39
36
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze
31
32
Revisioni di stima e altre rettifiche
51
68
Proventi per attività di formazione agevolata
5
1
Altri
46
59
Totale
227
245
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 24
Ricavi
371
NOTA 26
ACQUISTI DI MATERIE PRIME E SERVIZI
Aumentano di 258 milioni di euro rispetto all’esercizio 2022 e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Acquisti di materie prime e merci
(a)
863
911
Costi per prestazioni di servizi
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori
475
550
Costi per servizi di accesso a reti di telecomunicazioni
91
105
Commissioni, provvigioni e altre spese commerciali
1.359
1.215
Spese di pubblicità e promozione
123
129
Consulenze e prestazioni professionali
111
110
Consumi energetici
435
387
Spese di manutenzione
366
363
Costi per altri servizi in outsourcing
386
409
Spese invio fatture, elenchi telefonici, altro materiale alla clientela
26
28
Spese di distribuzione e logistica
5
7
Spese di viaggio e soggiorno
7
7
Costi per assicurazioni
28
23
Prestazioni e servizi vari
2.953
2.872
(b)
6.365
6.205
Costi per godimento di beni di terzi
Affitti e locazioni
3
3
Altri costi per godimento beni di terzi
629
483
(c)
632
486
Totale
(a+b+c)
7.860
7.602
In applicazione dell’IFRS16, i costi per godimento di beni di terzi includono principalmente canoni di noleggio
per contratti relativi a attività immateriali (629 milioni di euro, relativi soprattutto a licenze software e
royalties).
La voce Prestazioni e servizi vari include principalmente costi verso imprese esterne per la realizzazione di
accessi sulla rete nell'ambito degli accordi di delivery esistenti con società del Gruppo (quali FiberCop), nonché
costi di facility e maintenance.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 26
Acquisti di materie prime e servizi
372
NOTA 27
COSTI DEL PERSONALE
Diminuiscono di 201 milioni di euro rispetto all’esercizio 2022 e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Costi ordinari del personale
Salari e stipendi
1.320
1.398
Oneri sociali
499
528
Trattamento di Fine Rapporto
Altri costi connessi al personale dipendente
100
130
(a)
1.919
2.056
Costi e accantonamenti per lavoro somministrato
(b)
Oneri diversi del personale e altre prestazioni lavorative
Oneri per esodi agevolati
204
Oneri di ristrutturazione aziendale
448
313
Altri
10
5
(c)
458
522
Totale
(a+b+c)
2.377
2.578
La voce “Costi ordinari del personale” si decrementa di 137 milioni di euro per effetto principalmente della
contrazione della consistenza media retribuita pari a complessive –2.329 unità medie, di cui -414 unità medie
derivanti dall’applicazione del c.d. "Contratto di Espansione" che comporta una riduzione oraria del personale
in forza.
Gli “ Oneri per esodi agevolati ” e gli “Oneri di ristrutturazione aziendale” ammontano complessivamente a
448 milioni di euro (517 milioni di euro nel 2022) e sono correlati principalmente alla rilevazione degli oneri
nell'esercizio per le uscite di personale previste in base all'applicazione dell’art. 4 della legge 28 giugno 2012, n.
92, come da accordo siglato nel corso dell’anno con le OO.SS. da TIM S.p.A..
Il numero medio equivalente retribuito dei dipendenti è pari al 31 dicembre 2023 a 30.135 unità (32.464 unità al
31 dicembre 2022). La ripartizione per categorie è la seguente:
(numero unità)
2023
2022
Dirigenti
393
420
Quadri
2.839
3.113
Impiegati
26.903
28.931
Operai
Organico a payroll
30.135
32.464
Lavoratori con contratto di lavoro somministrato
Organico totale
30.135
32.464
Il personale in servizio al 31 dicembre 2023 è di 32.951 unità (35.524 unità al 31 dicembre 2022), con un
decremento di 2.573 unità.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 27
Costi del personale
373
NOTA 28
ALTRI COSTI OPERATIVI
Aumentano di 16 milioni di euro rispetto all’esercizio 2022 e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti
111
115
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri
56
118
Contributi e canoni per l’esercizio di attività di telecomunicazioni
42
43
Oneri ed accantonamenti per imposte indirette e tasse
48
55
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative
32
24
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages
9
10
Altri oneri
138
55
Totale
436
420
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari
111
115
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
NOTA 29
VARIAZIONE DELLE RIMANENZE
Risulta positiva per 8 milioni di euro (positiva per 28 milioni di euro al 31 dicembre 2022) ed è principalmente
riconducibile a un trend di minori consumi sul comparto Mobile, soprattutto nell'ultimo trimestre dell'esercizio.
Nel corso del 2023 le rimanenze di magazzino sono state oggetto di svalutazione per circa 3 milioni di euro.
NOTA 30
ATTIVITA' REALIZZATE INTERNAMENTE
Ammontano a 300 milioni di euro e si decrementano, rispetto al 2022, di 15 milioni di euro. Sono costituite
unicamente da capitalizzazioni materiali e immateriali sul costo del lavoro e in particolare:
per 141 milioni di euro relativi alle “attività immateriali a vita definita”, riguardanti principalmente attività di
sviluppo software e sviluppo di soluzioni di rete, applicazioni e servizi innovativi;
per 159 milioni di euro relativi alle “attività materiali”, connesse a Progettazione, Realizzazione e Collaudo
di infrastrutture ed impianti di rete.
L’andamento è riconducibile a maggiori capitalizzazioni relative ad attività materiali di realizzazione di reti
d’accesso e di trasporto (5 milioni di euro) più che compensate da minori capitalizzazioni relative ad attività
immateriali di sviluppo software e di soluzioni di rete e servizi innovativi (-20 milioni di euro). Le minori
capitalizzazioni di attività immateriali sono principalmente conseguenza di una diminuzione delle ore lavorate,
mentre le maggiori capitalizzazioni di attività materiali sono dovute sostanzialmente all'incremento delle ore
lavorate conseguente all’inizio delle attività legate ai bandi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 28
Altri costi operativi
374
NOTA 31
AMMORTAMENTI
Diminuiscono di 16 milioni di euro rispetto al 2022 e sono così composti:
(milioni di euro)
2023
2022
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere
dell'ingegno
723
735
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
322
294
Altre attività immateriali
1
1
(a)
1.046
1.030
Ammortamento delle attività materiali di proprietà
Fabbricati civili e industriali
27
28
Impianti e macchinari
1.139
1.173
Attrezzature industriali e commerciali
7
8
Altri beni
56
61
(b)
1.229
1.270
Ammortamento dei diritti d'uso su beni di terzi
Diritti d'uso su Concessioni, Licenze, Marchi e Diritti simili
1
2
Immobili
310
298
Impianti e macchinari
132
133
Altri beni
25
26
(c)
468
459
Totale
(a+b+c)
2.743
2.759
Per ulteriori dettagli si rimanda alle Note “Attività immateriali a vita utile definita”, “Attività materiali” e “Diritti
d’uso su beni di terzi”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 31
Ammortamenti
375
NOTA 32
PLUSVALENZE/(MINUSVALENZE) DA REALIZZO
DI ATTIVITA' NON CORRENTI
Sono così composte:
(milioni di euro)
2023
2022
Plusvalenze da realizzo di attività non correnti
Plusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
4
37
(a)
4
37
Minusvalenze da realizzo di attività non correnti
Minusvalenze derivanti dallo smobilizzo/dismissione di attività immateriali,
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
21
13
(b)
21
13
Totale
(a-b)
(17)
24
NOTA 33
RIPRISTINI DI VALORE/(SVALUTAZIONI) DI
ATTIVITA' NON CORRENTI
La voce è pressoché nulla nel 2023 (così come nel 2022).
L’Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore
(impairment test) con cadenza almeno annuale, in occasione della redazione del bilancio separato della
Società.
Per una più dettagliata analisi si rimanda a quanto illustrato nella Nota “Avviamento”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 32
Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti
376
NOTA 34
PROVENTI/(ONERI) DA PARTECIPAZIONE
Sono così dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Dividendi
1.087
113
Plusvalenze nette su partecipazioni
313
Altri proventi da partecipazioni
Minusvalenze e riduzioni di valore di attività finanziarie
(176)
(18)
Altri oneri da partecipazione
Totale
911
408
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari
2
2
Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Si segnala in particolare quanto segue:
i dividendi si riferiscono principalmente alle società controllate Telecom Italia Finance (988 milioni di euro)
e FiberCop (84 milioni di euro) e alla società collegata Daphne 3 (12 milioni di euro). Nell'esercizio 2022 i
dividendi si riferivano principalmente alla società controllata Telecom Italia Finance (54 milioni di euro) e
alla società collegata Daphne 3 (57  milioni di euro).
le plusvalenze nette su cessione di partecipazioni non sono presenti nell'esercizio 2023. Nell'esercizio 2022
si riferivano alla cessione del 41% del capitale sociale della holding Daphne 3 a un consorzio di investitori
guidato da Ardian.
le minusvalenze e riduzioni di valore di attività finanziarie si riferiscono:
per 144 milioni di euro alla svalutazione delle partecipazioni nelle società controllate Telecom Italia
Sparkle S.p.A. e Olivetti S.p.A. Società Benefit e nella società collegata Italtel S.p.A.;
per 12 milioni di euro all'accantonamento al fondo oneri su partecipate in relazione alle società
controllate Olivetti S.p.A. Società Benefit e TI Latam Participações e Gestão Administrativa Ltda;
per la parte residua alla cessione della partecipazione nella società controllata TIM Servizi Digitali.
Nell'esercizio 2022 le minusvalenze e riduzioni di valore si riferivano principalmente alla svalutazione della
partecipazione nella società controllata Tim Servizi Digitali.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 34
Proventi/(oneri) da partecipazione
377
NOTA 35
PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI
Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 1.194 milioni di euro ed è così composto:
(milioni di euro)
2023
2022
Proventi finanziari
999
1.415
Oneri finanziari
2.193
2.408
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(1.194)
(993)
In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:
(milioni di euro)
2023
2022
Interessi passivi e altri oneri finanziari
Interessi passivi e altri oneri su prestiti obbligazionari
(462)
(429)
Interessi passivi ad imprese controllate
(363)
(190)
Interessi passivi ad imprese collegate
(1)
Interessi passivi a banche
(255)
(88)
Oneri finanziari su passività per lease
(146)
(126)
Interessi passivi ad altri
(11)
(3)
(1.237)
(837)
Commissioni
(46)
(54)
Altri oneri finanziari (*)
(128)
(76)
(174)
(130)
Interessi attivi e altri proventi finanziari:
Interessi attivi
8
11
Interessi attivi da imprese controllate
17
Interessi attivi da imprese collegate
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti
2
4
Proventi da crediti finanziari verso controllate iscritti fra le Attività non
correnti
164
77
Proventi da crediti finanziari verso collegate iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti  (*)
5
5
Proventi finanziari diversi
24
27
220
124
Totale interessi/Oneri finanziari netti
(a)
(1.191)
(843)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi
(1)
15
Risultato netto da strumenti finanziari derivati
(14)
(81)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura
12
(84)
Totale altre componenti gestione finanziaria:
(b)
(3)
(150)
Totale netto proventi (oneri) finanziari
(c)=(a+b)
(1.194)
(993)
di cui inseriti tra le Informazioni integrative su strumenti finanziari
(1.048)
(832)
(*) di cui impatto IFRS9 nullo nel 2023 e 2022
Per ulteriori dettagli sugli strumenti finanziari si rinvia alla Nota “Informazioni integrative su strumenti
finanziari”.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 35
Proventi e oneri finanziari
378
Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi
agli strumenti finanziari derivati:
(milioni di euro)
2023
2022
Utili su cambi
47
42
Perdite su cambi
(48)
(27)
Risultato netto sui cambi
(1)
15
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
2
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
(1)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a)
1
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
166
140
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(154)
(209)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b)
12
(69)
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura
410
320
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura
(436)
(333)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura
(c)
(26)
(13)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati
(a+b+c)
(14)
(81)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value
(d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
3
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
(3)
Adeguamenti netti al fair value
(e)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f)
156
784
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g)
(144)
(868)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura
(f+g)
12
(84)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 35
Proventi e oneri finanziari
379
NOTA 36
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché
l’incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato, della situazione patrimoniale
- finanziaria e di rendiconto finanziario di TIM S.p.A..
Ai sensi dell’art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le
“Operazioni con parti correlate” e delle successive modifiche, nell'esercizio 2023 non si segnalano operazioni di
maggiore rilevanza, così come definite dall’art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento, che
abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati di TIM S.p.A..
Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nell'esercizio 2023 che abbiano influito in misura rilevante sulla
situazione patrimoniale o sui risultati di TIM S.p.A. né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con
parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell’esercizio 2022 che abbiano avuto un effetto rilevante
sulla situazione patrimoniale o sui risultati di TIM S.p.A. nell'esercizio 2023.
Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma
regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che
contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n.
17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti
di Governance - Altri Codici e Procedure.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
380
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato per l’esercizio 2023
e 2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2023
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Ricavi
12.140
1.562
38
118
1.718
14,2
Altri proventi
227
46
1
47
20,7
Acquisti di materie e servizi
7.860
2.495
43
66
2.604
33,1
Costi del personale
2.377
7
64
16
87
3,7
Altri costi operativi
436
2
2
0,5
Ammortamenti
2.743
15
15
0,5
Plusvalenze/minusvalenze da
realizzo di attività non
correnti
(17)
Proventi (oneri) da
partecipazioni
911
1.073
12
1.085
Proventi finanziari
999
528
1
529
53,0
Oneri finanziari
2.193
642
4
646
29,5
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO 2022
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
resp.
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Ricavi
12.098
1.472
10
80
1.562
12,9
Altri proventi
245
65
2
67
27,3
Acquisti di materie e servizi
7.602
2.514
202
77
2.793
36,7
Costi del personale
2.578
66
20
86
3,3
Altri costi operativi
420
8
8
1,9
Ammortamenti
2.759
15
29
44
1,6
Plusvalenze/minusvalenze da
realizzo di attività non
correnti
24
Proventi (oneri) da
partecipazioni
408
54
57
111
27,2
Proventi finanziari
1.415
843
843
59,6
Oneri finanziari
2.408
610
12
622
25,8
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
381
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale finanziaria al 31
dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2023
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
INDEBITAMENTO FINANZIARIO
NETTO
Attività finanziarie non correnti
3.892
3.121
1
3.122
80,2
di cui: Attività finanziarie non
correnti per contratti di locazione
attiva
6
1
1
16,7
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
1.100
463
1
464
42,2
di cui: Attività finanziarie correnti
per contratti di locazione attiva
68
1
1
2
2,9
Cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti
598
38
38
6,4
Attività finanziarie correnti
1.698
501
1
502
29,6
Passività finanziarie non correnti
20.804
4.641
4.641
22,3
di cui: Passività finanziarie non
correnti per contratti di locazione
passiva
2.710
21
21
0,8
Passività finanziarie correnti
6.450
1.930
2
1.932
30,0
di cui: Passività finanziarie
correnti per contratti di locazione
passiva
467
38
38
8,1
Totale indebitamento
finanziario netto
21.664
2.949
2
(2)
2.949
13,6
ALTRE PARTITE PATRIMONIALI
Diritti d'uso su beni di terzi
3.271
152
2
154
4,7
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.795
300
2
302
16,8
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.561
1.251
48
25
1.324
29,0
Debiti vari e altre passività non
correnti
1.048
14
18
32
3,1
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
7.785
809
15
32
20
876
11,3
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
382
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA AL 31 DICEMBRE 2022
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
INDEBITAMENTO FINANZIARIO
NETTO
Attività finanziarie non correnti
3.502
2.379
1
2.380
68,0
di cui: Attività finanziarie non
correnti per contratti di locazione
attiva
8
1
1
12,5
Titoli diversi dalle partecipazioni
(attività correnti)
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
512
377
377
73,6
di cui: Attività finanziarie correnti
per contratti di locazione attiva
45
4
4
8,9
Cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti
1.375
218
218
15,9
Attività finanziarie correnti
1.887
595
595
31,5
Passività finanziarie non correnti
21.379
4.400
4.400
20,6
di cui: Passività finanziarie non
correnti per contratti di locazione
passiva
2.600
25
25
1,0
Passività finanziarie correnti
6.149
1.954
1.954
31,8
di cui: Passività finanziarie
correnti per contratti di locazione
passiva
459
28
28
6,1
Totale indebitamento
finanziario netto
22.139
3.380
(1)
3.379
15,3
ALTRE PARTITE PATRIMONIALI
Diritti d'uso su beni di terzi
3.188
167
2
169
5,3
Crediti vari e altre attività non
correnti
1.878
305
1
306
16,3
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
4.293
1.039
23
27
1.089
25,4
Debiti vari e altre passività non
correnti
875
16
19
35
4,0
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
6.578
781
22
49
21
873
13,3
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
383
Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario e per gli esercizi 2023 e
2022 sono riportati qui di seguito:
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2023
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
2.196
25
37
1
63
2,9
Dividendi pagati
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO 2022
(milioni di euro)
Totale
Parti correlate
Società
controllate
Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a)
(b)
(b/a)
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
2.065
21
39
3
63
3,1
Dividendi pagati
1
(*) Gruppo Vivendi e Società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e sue società controllate; altre parti
correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
384
Operazioni verso società controllate
I valori più significativi delle operazioni verso società controllate sono sintetizzati nelle tabelle seguenti.
Si evidenzia che TIM Servizi Digitali S.p.A. è stata ceduta in data 4 agosto 2023, data in cui ha cessato di essere
una parte correlata; pertanto i valori patrimoniali al 31 dicembre 2023 verso tale società risultano azzerati e i
valori economici dell'esercizio 2023 rispecchiano le transazioni effettuate fino alla data di cessione.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Ricavi
FiberCop S.p.A.
1.360
1.280
Realizzazione su commessa di sviluppi di rete secondaria in
rame e fibra; servizi di manutenzione ordinaria e
straordinaria della rete secondaria in rame e fibra; servizi
amministrativi correlati all'acquisizione e cessione in IRU di
infrastrutture di posa in rete di accesso secondaria; fornitura
di servizi Erp, separation, Desktop Management, TSA, SDI-
AM; servizi di fonia
TIM Retail S.r.l.
80
79
Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico; servizi
di fonia, trasmissione dati, connettività MPLS, hosting
evoluto e servizi ICT a uso sociale; locazione di immobili
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
41
45
Servizi personalizzati di fonia e trasmissione dati, servizi  
inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di
Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli
accessi e al traffico internazionale, cessione in IRU di dark
fiber e infrastrutture di posa, locazioni immobiliari e servizi di
facility, manutenzione software Oracle
TIM  S.A.
31
27
Servizi di roaming; assistenza e fornitura licenze nell'ambito
delle attività di rete, information technology, marketing &
sales; Royalties Trademark License Agreement
Noovle S.p.A. Società Benefit
27
19
Servizi di fonia, fornitura di prodotti ICT, servizi immobiliari e
di funzionamento, servizi di facility, servizi di security
Olivetti S.p.A. Società Benefit
5
5
Servizi di fonia fissa e mobile e vendita apparati, servizi di
connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale,
locazioni immobiliari, manutenzione hardware sistema HP,
upgrade dimensionale della piattaforma APN Shared,
evoluzione funzionale Capillary Network e piattaforma
Capnet per provisioning e gestione apparati
Telecontact S.p.A.
4
4
Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa
e mobile e di connettività IP, servizi di sicurezza
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
3
2
Servizi di fonia, gestione e fornitura delle prestazioni di ICT
Security & Risk Management, locazioni immobiliari, servizio
attivazione Spid
Telsy S.p.A.
3
1
Servizi di fonia fissa e mobile e fornitura di prodotti e licenze,
locazioni immobiliari e servizi di facility management
TIM Servizi Digitali S.p.A.
3
5
Servizi di fonia fissa e mobile, vendita materiali da utilizzare
per lo sviluppo della rete FTTH
Telenergia S.p.A.
2
2
Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale,
fornitura di servizi di assistenza operativa
Telecom Italia S.Marino S.p.A.
2
2
Servizi di connessione e telecomunicazione (contratti di
interconnessione finalizzati alla vendita di servizi dati quali
bitstream; cessione in IRU di collegamenti dark fiber e
infrastrutture di posa; ULL; Shared Access; apparati DSLAM;
SUBLOOP FTTC), servizi di fonia, vendite prodotti
Telefonia Mobile Sammarinese
S.p.A.
1
1
Servizi di fonia mobile e vendita prodotti di
telecomunicazione
Totale ricavi
1.562
1.472
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
385
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Altri proventi
Noovle S.p.A. Società Benefit
34
52
Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
servizi centralizzati, altri proventi
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
2
2
Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
servizi centralizzati, altri proventi
FiberCop S.p.A.
2
1
Emolumenti per cariche sociali, recupero costi per servizi
centralizzati
Telecontact S.p.A.
2
2
Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
servizi centralizzati
TIM Servizi Digitali S.p.A.
1
3
Penali per inadempienze contrattuali, recupero costi
personale distaccato, altri proventi
TIM Retail S.r.l.
1
1
Recupero costi personale distaccato, altri proventi
Olivetti S.p.A. Società Benefit
1
1
Recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
servizi centralizzati, altri proventi
Altre minori
3
3
Totale altri proventi
46
65
Acquisti di materie e servizi
FiberCop S.p.A.
1.191
1.243
Fee per utilizzo della rete di accesso secondaria per la
fornitura di servizi di accesso in rame e fibra agli Operatori;
costi per mancato conseguimento dello Special
Commitment 2021-23 previsto dal MSA; spostamenti
onerosi
Noovle S.p.A. Società Benefit
421
411
Canone Minimum Commitment servizi di funzionamento;
prestazioni professionali in ambito IT; servizi personalizzati
offerte TIM verso la clientela finale; fornitura di prodotti ICT;
servizio di collocation dei sistemi di Security e di
Magistratura in data center Noovle; consumi GCP, servizi
professionali, consumi Azure, servizi on premise; consumi
cloud su consolle Google, Azure e Amazon Web Services;
costi di infrastruttura per il progetto Tim Cloud e Consip;
reselling di licenze Google (G Suite); servizio di collocation su
data center Noovle pagato in modalità "revenue share" in
ambito di offerte a clienti finali TIM; servizi per il Polo
Strategico Nazionale e per le Amministrazioni Utenti
aderenti
Telenergia S.p.A.
354
338
Fornitura di energia elettrica
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
167
174
Quote da riversare per servizi di telecomunicazione e costi
d'interconnessione, servizi di fonia, trasmissione dati; affitto
circuiti internazionali; manutenzione dei cavi sottomarini
TIM Retail S.r.l.
117
107
Servizi volti all'acquisizione di nuovi clienti, attività di
informativa e di assistenza post vendita verso i clienti TIM,
attività di promozione dell'immagine e dei segni distintivi di
TIM tramite le vetrine del punto vendita
Telsy S.p.A.
77
55
Fornitura di servizi personalizzati e acquisto di prodotti
destinati alla rivendita e al noleggio nell'ambito di offerte
TIM a clienti finali; soluzioni e servizi di sicurezza ICT; servizi
di manutenzione e licenze software; servizi per il Polo
Strategico Nazionale e per le Amministrazioni Utenti
aderenti
Telecontact S.p.A.
63
79
Servizi di Customer Care per la clientela TIM e per la
Pubblica Amministrazione; servizi di back office relativi alla
fatturazione ai clienti dei servizi a pagamento forniti dai
tecnici TIM; servizi di call-center e back office inerenti la
gestione delle informazioni del front end tecnico e
commerciale di telefonia pubblica; gestione degli scarti/
rifiuti delle pratiche inerenti il Progetto FEC (Fatturazione
Elettronica Certificata)
Olivetti S.p.A. Società Benefit
44
51
Servizio di Cloud Printing; servizi personalizzati e acquisto di
prodotti destinati alla rivendita e al noleggio nell'ambito di
offerte TIM per la clientela finale; prestazioni di informatica;
fornitura, installazione e assistenza prodotti ICT; assistenza
post-vendita nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale;
sviluppi evolutivi di progetti e piattaforme; licenze d'uso di
piattaforme software, sviluppi software; servizi di Cloud
Enabling per le Pubbliche Amministrazioni; soluzioni end to
end su piattaforma Jasper e intermediate da TIM,
nell'ambito del contratto per lo sviluppo, la gestione e la
commercializzazione di servizi Machine to Machine e
Internet of Things; servizi per il Polo Strategico Nazionale e
per le Amministrazioni Utenti aderenti
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
386
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
29
24
Servizio di Certification Authority per TIM e nell'ambito di
offerte a clienti finali TIM; servizio di conservazione a norma
delle PEC della casella istituzionale di TIM; servizi di gestione
e di conservazione sostitutiva della documentazione
amministrativo-contabile; servizi di gestione dell'Identità
Digitale tramite piattaforma SPID; servizi di cloud
computing, di sicurezza, di realizzazione di portali e servizi
online e di cooperazione applicativa per le pubbliche
amministrazioni; servizi per solleciti pagamenti verso la
clientela TIM; certificati firma digitale; servizi per il Polo
Strategico Nazionale e per le Amministrazioni Utenti
aderenti
Tim Servizi Digitali S.p.A.
28
32
Contratto d'appalto per lavori di rete (attività di assurance,
delivery, network construction)
TIM  S.A.
2
Prestazioni di roaming
Staer Sistemi S.r.l.
1
Servizi per il Polo Strategico Nazionale e per le
Amministrazioni Utenti aderenti; gestione applicativa e base
dati piattaforma di monitoraggio e protezione
Altre minori
1
Totale acquisti di  materie e
servizi
2.495
2.514
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Costi del personale
7
Costi verso Noovle e Telecontact per personale distaccato
Altri costi operativi
2
8
Costi operativi per garanzie di origine verso Telenergia S.p.A.
Ammortamenti diritti d’uso su
beni di terzi
FiberCop S.p.A.
11
11
Ammortamento diritti d'uso su infrastrutture di posa in rete
(interrate e aeree) di accesso secondaria, acquisite in IRU
per la cessione in uso esclusivo delle stesse infrastrutture
agli Operatori
Noovle S.p.A. Società Benefit
4
4
Ammortamento diritti d'uso su fabbricati
Totale ammortamenti diritti
d'uso su beni di terzi
15
15
Proventi (oneri) da
partecipazioni
Telecom Italia Finance S.A.
988
54
Dividendi
FiberCop S.p.A.
84
Dividendi
Telecom Italia S.Marino S.p.A.
1
Dividendi
Totale proventi (oneri) da
partecipazioni
1.073
54
Proventi finanziari
Telecom Italia Capital S.A.
281
690
Proventi da derivati
FiberCop S.p.A.
142
71
Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Telecom Italia Finance S.A.
43
46
Proventi da titoli, proventi da derivati
Noovle S.p.A. Società Benefit
40
27
Interessi attivi su crediti finanziari
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
16
6
Interessi attivi su crediti finanziari, proventi da derivati
Telenergia S.p.A.
3
3
Interessi attivi su crediti finanziari, commissioni finanziarie
attive
Telsy S.p.A.
2
Interessi attivi su crediti finanziari
Altre minori
1
Totale proventi finanziari
528
843
Oneri finanziari
Telecom Italia Capital S.A.
419
474
Interessi passivi su debiti finanziari, oneri da derivati
Telecom Italia Finance S.A.
222
136
Interessi su debiti finanziari, oneri da derivati
Altre minori
1
Totale oneri finanziari
642
610
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
387
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Indebitamento finanziario
netto
Attività finanziarie non
correnti
FiberCop S.p.A.
2.080
1.534
Finanziamento
Noovle S.p.A. Società Benefit
884
684
Finanziamento
Telecom Italia Finance S.A.
73
151
Derivati attivi
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
60
Finanziamento
Telsy S.p.A.
24
9
Finanziamento
Altre minori
1
Totale Attività finanziarie
non correnti
3.121
2.379
Crediti finanziari e altre
attività finanziarie correnti
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
358
356
Crediti finanziari a breve termine
Telecom Italia Finance S.A.
54
4
Derivati attivi
Telecom Italia Capital S.A.
29
13
Derivati attivi
Telsy S.p.A.
12
Crediti finanziari a breve termine
Staer Sistemi S.r.l.
4
4
Crediti finanziari a breve termine
Noovle S.p.A. Società Benefit
4
Crediti finanziari a breve termine
FiberCop S.p.A.
1
Crediti finanziari a breve termine
Altre minori
1
Totale crediti finanziari e
altre attività finanziarie
correnti
463
377
Cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti
Rapporti di conto corrente di tesoreria
Noovle S.p.A. Società Benefit
28
163
Telenergia S.p.A.
10
55
Totale Cassa e altre
disponibilità liquide
equivalenti
38
218
Passività finanziarie non
correnti
Telecom Italia Capital S.A.
3.429
3.163
Debiti finanziari e derivati passivi
Telecom Italia Finance S.A.
1.191
1.212
Debiti finanziari e derivati passivi
Noovle S.p.A. Società Benefit
21
25
Passività finanziarie non correnti connesse all'iscrizione di
diritti d'uso per contratti di locazione passiva su fabbricati
Totale Passività finanziarie
non correnti
4.641
4.400
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
388
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Passività finanziarie correnti
Telecom Italia Finance S.A.
1.147
798
Debiti finanziari, debiti per rapporti di conto corrente, derivati
passivi
Telecom Italia Capital S.A.
485
863
Debiti finanziari, derivati passivi
TIM Retail S.r.l.
65
56
Debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Ventures S.r.l.
57
63
Debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
52
56
Debiti per rapporti di conto corrente
Telecontact S.p.A.
44
43
Debiti per rapporti di conto corrente
FiberCop S.p.A.
36
29
Debiti per rapporti di conto corrente, passività finanziarie
connesse a diritti d’uso
Olivetti S.p.A. Società Benefit
12
22
Debiti per rapporti di conto corrente
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
11
3
Debiti per rapporti di conto corrente
Tim My Broker S.r.l.
9
7
Debiti per rapporti di conto corrente
Telsy S.p.A.
8
7
Debiti per rapporti di conto corrente
Noovle S.p.A. Società Benefit
4
4
Passività finanziarie connesse a diritti d'uso
Tim Servizi Digitali S.p.A.
3
Debiti per rapporti di conto corrente
Totale Passività finanziarie 
correnti
1.930
1.954
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi
FiberCop S.p.A.
128
138
Diritti d'uso su infrastrutture di posa in rete (interrate e
aeree) di accesso secondaria, acquisite in IRU per la cessione
in uso esclusivo delle stesse infrastrutture agli Operatori
Noovle S.p.A. Società Benefit
24
29
Diritti d'uso su fabbricati
Totale Diritti d'uso su beni di
terzi
152
167
Crediti vari e altre attività non
correnti
300
305
Costi contrattuali differiti e altri costi differiti per rapporti
verso Telecontact (servizi di customer care) e TIM Retail
(nuove attivazioni), crediti per consolidato fiscale
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
389
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
FiberCop S.p.A.
944
754
Realizzazione lavori per conto FiberCop su sviluppi di rete
secondaria in rame e fibra, servizi di manutenzione ordinaria
e straordinaria della rete secondaria in rame e fibra, fee
attiva per servizi amministrativi correlati all'acquisizione e
cessione in IRU di infrastrutture di posa in rete di accesso
secondaria, fornitura di servizi Erp, separation, Desktop
Management, TSA, SDI-AM, servizi di fonia; crediti per
consolidato fiscale
Noovle S.p.A. Società Benefit
160
135
Servizi di fonia, fornitura di prodotti ICT, servizi immobiliari e
di funzionamento, servizi di facility, servizi di security,
recupero costi personale distaccato, rimborsi di costi per
servizi centralizzati
TIM Retail S.r.l.
53
56
Fornitura di prodotti destinati alla vendita al pubblico, servizi
di fonia, trasmissione dati, connettività MPLS, hosting
evoluto e servizi ICT a uso sociale, locazione di immobili;
costi contrattuali differiti; crediti per consolidato fiscale
TIM SA
26
16
Servizi di roaming, attività di assistenza e fornitura licenze
nell'ambito delle attività di Rete, information technology,
marketing & sales, Royalties Trademark License Agreement
Telecontact S.p.A.
25
26
Locazioni immobiliari e servizi di facility management,
fornitura prodotti e servizi di telecomunicazioni di rete fissa e
mobile e di connettività IP, outsourcing amministrativo; costi
contrattuali differiti
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
15
20
Servizi personalizzati di fonia e trasmissione dati, servizi
inerenti l'interconnessione tra le reti di telecomunicazioni di
Telecom Italia Sparkle e TIM con particolare riferimento agli
accessi e al traffico internazionale, cessione IRU Dark Fiber  e
infrastrutture di posa, locazioni immobiliari e servizi di
facility, manutenzione software Oracle, outsourcing
amministrativo, recupero costi personale distaccato
Telsy S.p.A.
11
6
Costi differiti e crediti commerciali per la fornitura di apparati
e licenze nell'ambito di offerte TIM a clienti finali, locazioni
immobiliari e servizi di facility management
Olivetti S.p.A. Società Benefit
5
5
Servizi di fonia fissa e mobile e vendita apparati, servizi di
connettività MPLS e in fibra per la rete dati nazionale,
locazioni immobiliari, manutenzione hardware sistema HP,
upgrade dimensionale della piattaforma APN Shared,
evoluzione funzionale Capillary Network e piattaforma
Capnet per provisioning e gestione apparati, outsourcing
amministrativo
Telenergia S.p.A.
4
9
Outsourcing per lo svolgimento dell'attività sociale,
outsourcing amministrativo, fornitura di servizi di assistenza
operativa; credito per consolidato fiscale
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
4
3
Servizi in outsourcing di fonia, gestione e fornitura delle
prestazioni di ICT Security & Risk Management, locazioni
immobiliari, servizio attivazione Spid, outsourcing
amministrativo
Telecom Italia Capital S.A.
1
1
Commissioni per prestazioni di fidejussioni
Telecom Italia S.Marino S.p.A.
1
1
Servizi di connessione e telecomunicazione (contratti di
interconnessione finalizzati alla vendita di servizi dati quali
bitstream; cessione in IRU di collegamenti dark fiber e
infrastrutture di posa; ULL; Shared Access; apparati DSLAM;
SUBLOOP FTTC), servizi di fonia, vendite prodotti
Telecom Italia Finance S.A.
1
Commissioni per prestazioni di fidejussioni
Tim Servizi Digitali S.p.A.
4
Forniture di  materiali da utilizzare per lo sviluppo rete FTTH
Altre minori
2
2
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
1.251
1.039
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
390
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Debiti vari e altre passività non
correnti
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
7
6
Ricavi differiti da contratti per interconnessione, debiti per
consolidato fiscale   
Noovle S.p.A. Società Benefit
5
7
Debiti per consolidato fiscale
Olivetti S.p.A. Società Benefit
1
2
Debiti per consolidato fiscale
Telecom Italia S.Marino S.p.A.
1
1
Ricavi differiti da contratti per servizi di connessione e
telecomunicazione
Totale Debiti vari e altre
passività non correnti
14
16
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
FiberCop S.p.A.
368
375
Debiti commerciali per utilizzo della rete di accesso
secondaria per la fornitura di servizi di accesso in rame e
fibra agli Operatori, per mancato conseguimento dello
Special Commitment 2021-23 previsto dal MSA, spostamenti
onerosi; debiti per IVA e per consolidato fiscale
Noovle S.p.A. Società Benefit
147
99
Debiti commerciali per canone Minimum Commitment
servizi di funzionamento, prestazioni professionali in ambito
IT, servizi personalizzati offerte TIM verso la clientela finale,
fornitura di prodotti ICT, servizio di collocation dei sistemi di
Security e di Magistratura in data center Noovle, consumi
GCP, servizi professionali, consumi Azure, servizi on premise;
consumi cloud su consolle Google, Azure e Amazon Web
Services, costi di infrastruttura per il progetto Tim Cloud e
Consip, reselling di licenze Google (G Suite); servizi di
collocation su data center Noovle pagato in modalità
"revenue share" nell'ambito di offerte a clienti finalii TIM;
servizi per il Polo Strategico Nazionale e per le
Amministrazioni Utenti aderenti; debiti per IVA e per
consolidato fiscale
Telenergia S.p.A.
92
125
Debiti commerciali per fornitura di energia elettrica; debiti
per IVA
Telecom Italia Sparkle S.p.A.
64
52
Debiti commerciali per quote da riversare per servizi di
telecomunicazioni e costi d'interconnessione, servizi di fonia,
trasmissione dati, affitto circuiti internazionali,
manutenzione dei cavi sottomarini; debiti per IVA e per
consolidato fiscale; risconti passivi
Telsy S.p.A.
50
32
Debiti commerciali per servizi personalizzati e acquisto di
prodotti destinati alla rivendita e al noleggio nell'ambito di
offerte TIM a clienti finali, soluzioni e servizi di sicurezza ICT,
servizi di manutenzione e licenze software, servizi per il Polo
Strategico Nazionale e per le Amministrazioni Utenti
aderenti; debiti per IVA
TIM Retail S.r.l.
33
33
Debiti commerciali per servizi volti all'acquisizione di nuovi
clienti, attività di informativa e di assistenza post vendita
verso i clienti TIM, attività di promozione dell'immagine e dei
segni distintivi di TIM tramite le vetrine del punto vendita;
debiti per IVA e per consolidato fiscale
Olivetti S.p.A. Società Benefit
27
22
Debiti commerciali per servizio di Cloud Printing, servizi
personalizzati e acquisto di prodotti destinati alla rivendita e
al noleggio nell'ambito di offerte TIM per la clientela finale,
prestazioni di informatica, fornitura, installazione e
assistenza prodotti ICT, assistenza post-vendita nell'ambito
di offerte TIM per la clientela finale, sviluppi evolutivi di
progetti e piattaforme, licenze d'uso di piattaforme
software, sviluppi software, servizi di Cloud Enabling per le
Pubbliche Amministrazioni, soluzioni end to end su
piattaforma Jasper e intermediate da TIM, nell'ambito del
contratto per lo sviluppo, la gestione e la
commercializzazione di servizi Machine to Machine e
Internet of Things; servizi per il Polo Strategico Nazionale e
per le Amministrazioni Utenti aderenti; debiti per IVA e per
consolidato fiscale
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
391
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
14
14
Debiti commerciali per servizio di Certification Authority per
TIM e nell'ambito di offerte a clienti finali TIM, servizio di
conservazione a norma della PEC della casella istituzionale
di TIM, servizi di gestione e di conservazione sostitutiva della
documentazione amministrativo-contabile, servizi di
gestione dell'Identità Digitale tramite piattaforma SPID,
servizi di cloud computing, di sicurezza, di realizzazione di
portali e servizi online e di cooperazione applicativa per le
pubbliche amministrazioni; servizi per solleciti pagamenti
verso la clientela TIM, certificati firma digitale, servizi per il
Polo Strategico Nazionale e per le Amministrazioni Utenti
aderenti; debiti per IVA
Telecontact S.p.A.
11
16
Debiti commerciali per servizi di Customer Care per la
clientela TIM e per la Pubblica Amministrazione, servizi di
back office relativi alla fatturazione ai clienti dei servizi a
pagamento forniti dai tecnici TIM, servizi di call-center e
back office inerenti la gestione delle informazioni del front
end tecnico e commerciale di telefonia pubblica, gestione
degli scarti/rifiuti delle pratiche inerenti il Progetto FEC
(Fatturazione Elettronica Certificata); debito per consolidato
fiscale
Tim Servizi Digitali S.p.A.
12
Debiti commerciali per contratto d'appalto per lavori di rete
(attività di assurance, delivery, network construction)
Altre minori
3
1
Totale Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
809
781
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
Telsy S.p.A.
19
11
Acquisizione di soluzioni e servizi di sicurezza ICT, forniture
per l'infrastruttura di rete
Noovle S.p.A. Società Benefit
3
3
Acquisizione di licenze
Olivetti S.p.A. Società Benefit
1
3
Investimenti in sviluppo e implementazione di piattaforme
Telecom Italia Trust
Technologies S.r.l.
1
2
Investimenti in Digital Identity e Certification Authority
Tim Servizi Digitali S.p.A.
1
2
Acquisizione di lavori per l'infrastruttura di rete
Totale Acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
25
21
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
392
Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e
joint ventures
I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono
sintetizzati nelle tabelle seguenti.
Si evidenzia che, a seguito della cessione da parte di TIM, in data 4 agosto 2022, del 41% del capitale sociale
della holding Daphne 3 S.p.A., che detiene una partecipazione del 29,9% in Infrastrutture Wireless Italiane
("INWIT"), INWIT ha cessato di essere una parte correlata; pertanto nelle tabelle seguenti figurano
esclusivamente i valori economici dell'esercizio 2022, che rispecchiano le transazioni effettuate fino alla data di
cessione.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Ricavi
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
72
16
Fornitura di software e relativi servizi di installazione e
configurazione; servizi di sicurezza; servizi cloud, spazi
Data Center, connettività, design
ITALTEL S.p.A.
2
1
Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati, licenze,
servizi di outsourcing
Nordcom S.p.A.
1
1
Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati,
manutenzione e licenze Microsoft, collegamenti di rete e
outsourcing
INWIT S.p.A.
15
Servizi di fonia e trasmissione dati a uso sociale, servizi ICT
di Desktop Management, cessione in modalità IRU di Fibra
Ottica Scura e Infrastrutture Locali, servizio Easy IP ADSL,
locazioni immobiliari, servizi di manutenzione
TIMFin S.p.A.
(37)
(23)
Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing e fee;
costi relativi a operazioni di finanziamento rilevati a
riduzione dei ricavi
Totale ricavi
38
10
Altri proventi
1
2
Recupero costi personale distaccato, recupero spese
centralizzate
Acquisti di materie e servizi
ITALTEL S.p.A.
33
26
Fornitura di apparati e licenze software e relativi servizi
professionali; servizi di  manutenzione hardware e
software collegati a offerte TIM alla clientela finale; servizi
di manutenzione apparati di rete e sicurezza per arco
temporale di 24 mesi collegati a offerta TIM per il cliente
Poste Italiane; forniture per l'ampliamento della rete in
fibra di TIM
W.A.Y.  S.r.l.
9
8
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte
a clienti TIM, sviluppi software
INWIT S.p.A.
167
Servizi su siti SRB, sistemi di alimentazione per la fornitura
di energia elettrica degli apparati ospitati, servizi di
monitoraggio e sicurezza (allarmistica) e servizi di gestione
e manutenzione,servizio di gestione e monitoraggio da
remoto dei consumi di energia elettrica delle infrastrutture
tecnologiche di TIM  (SRB) ospitate presso siti di INWIT
Altre minori
1
1
Totale acquisti di  materie e
servizi
43
202
Ammortamenti diritti d’uso su
beni di terzi
INWIT S.p.A.
29
Ammortamento diritti d'uso sui collegamenti di
backhauling
Totale ammortamenti diritti
d'uso su beni di terzi
29
Proventi (oneri) da
partecipazioni
Daphne 3 S.p.A.
12
57
Dividendi
Totale proventi (oneri) da
partecipazioni
12
57
Oneri finanziari
TIMFin S.p.A.
4
3
Oneri finanziari per commissioni e altri
INWIT S.p.A.
9
Oneri finanziari connessi alle passività finanziarie per diritti
d'uso
Totale oneri finanziari
4
12
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
393
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie correnti
TIMFin S.p.A.
2
Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti
Totale Passività finanziarie
correnti
2
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non
correnti
2
1
Risconti attivi (quota non corrente) di costi nei confronti di
Italtel S.p.A.
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Polo Strategico Nazionale S.p.A.
45
20
Fornitura di prodotti, servizi di installazione e
configurazione software, servi cloud, spazi Data Center,
connettività e design
ITALTEL S.p.A.
2
1
Fornitura dei servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati,
licenze Microsoft, servizi di outsourcing; risconti attivi
(quota corrente) di costi
W.A.Y.  S.r.l.
1
1
Costi differiti per fornitura di piattaforme personalizzate,
offerte applicativi e servizi di fonia fissa e mobile; risconti
attivi di costi
Altre minori
1
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
48
23
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
ITALTEL S.p.A.
7
12
Rapporti di fornitura connessi all' attività di investimento e
di esercizio
TIMFin S.p.A.
5
8
Costi vari per operazioni di finanziamento
W.A.Y.  S.r.l.
2
2
Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di offerte
a clienti TIM, sviluppi software
Altre minori
1
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
15
22
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
394
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso
su beni di terzi per competenza
ITALTEL S.p.A.
37
32
Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per lavori
FiberCop, forniture software e hardware, installazioni di
hardware e prestazioni ingegneristiche per le piattaforme di
rete; forniture per l'ampliamento della rete in fibra di TIM
INWIT S.p.A.
7
Acquisizione in IRU di collegamenti di backhauling, fornitura
di impianti, posa in opera e relative attivazioni per
l'estensione della copertura radiomobile indoor relative ad
offerte TIM per la clientela finale
Totale Acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
37
39
TIM S.p.A. ha prestato garanzie nell'interesse di imprese controllate, collegate e joint venture per complessivi
5.614 milioni di euro al netto delle controgaranzie ricevute (5.588 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Si segnalano in particolare:  3.620 milioni di euro relativi a Telecom Italia Capital S.A. (3.750 milioni di euro al 31
dicembre 2022); 1.172 milioni di euro relativi a Telecom Italia Finance S.A. (1.183 milioni di euro al 31 dicembre
2022); 256 milioni di euro relativi a FiberCop S.p.A. (145 milioni di euro al 31 dicembre 2022);  191 milioni di euro
verso Telecom Italia Sparkle S.p.A. (200 milioni di euro al 31 dicembre 2022); 125 milioni di euro relativi a Noovle
S.p.A. (42 milioni di euro al 31 dicembre 2022); 104 milioni di euro relativi a Olivetti S.p.A. (99 milioni di euro al
31 dicembre 2022); 89 milioni di euro a favore di Telenergia S.p.A. (116 milioni di euro al 31 dicembre 2022).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
395
Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di
Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità
strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti
parasociali ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico della Finanza)
Sono di seguito esposti i rapporti con:
Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e società del gruppo controllate;
Società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche
dell'impresa.
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
118
80
Cessione in IRU di diritti d'uso su infrastrutture di posa e
fibra scura; fornitura servizi di housing, manutenzione fibra
scura e connettività dedicata GEA/Giganet; servizi di fonia
fissa e mobile inclusi apparati; servizi di outsourcing
applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione apparati
Totale ricavi
118
80
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Havas
61
69
Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi media da parte di TIM; studio e realizzazione di
campagne pubblicitarie per i marchi TIM e KENA, servizi di
gestione editoriale dei brand TIM sui social network e servizi 
di gestione della data room di TIM
Gruppo Vivendi
6
4
Gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato “TIM I Love Games” di TIM e relativi sviluppi;
servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in modalità SaaS;
utilizzo delle licenze piattaforma My Canal
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
(1)
4
Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali (occupazione
di suolo e spostamento cavi); manutenzione della rete
Open Fiber di Milano e Genova (quota rete primaria)
Totale acquisti di materie e
servizi
66
77
Proventi finanziari
1
Interessi attivi su crediti commerciali verso Gruppo Cassa
Depositi e Prestiti
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
396
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti
1
1
Crediti finanziari non correnti verso Gruppo Cassa Depositi
e Prestiti per cessione in IRU di diritti d'uso su
infrastrutture di posa e fibra scura
Crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
1
Crediti finanziari correnti verso Gruppo Cassa Depositi e
Prestiti per cessione in IRU di diritti d'uso su infrastrutture
di posa e fibra scura
Altre partite patrimoniali
Diritti d'uso su beni di terzi
2
2
Diritti nei confronti del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti per
l'uso della rete Open Fiber a Milano e Genova
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
25
27
Fornitura servizi di housing, manutenzione fibra scura e
connettività dedicata GEA/Giganet; servizi di fonia fissa e
mobile inclusi apparati; servizi di outsourcing applicativi,
servizi in cloud, servizi di manutenzione apparati
Totale Crediti commerciali, vari
e altre attività correnti
25
27
Debiti vari e altre passività non
correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
18
19
Risconti passivi su canoni differiti
Totale Debiti vari e altre
passività non correnti
18
19
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Havas
24
30
Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi media da parte di TIM; studio e realizzazione di
campagne pubblicitarie per i marchi TIM e KENA, servizi di
gestione editoriale dei brand TIM sui social network e
servizi  di gestione della data room di TIM
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti
6
17
Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni lungo le tratte autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi); manutenzione
della rete Open Fiber di Milano e Genova (quota rete
primaria)
Gruppo Vivendi
2
2
Gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato “TIM I Love Games” di TIM e relativi sviluppi;
servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in modalità SaaS;
utilizzo delle licenze piattaforma My Canal
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
32
49
VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Acquisti di attività immateriali
e materiali per competenza
1
3
Investimenti in attività immateriali verso Gruppo Cassa
Depositi e Prestiti e Gruppo Vivendi
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
397
Operazioni verso fondi pensione
I valori più significativi sono così sintetizzabili:
VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO
(milioni di euro)
2023
2022
Tipologia contratti
Costo del personale
Contribuzione ai Fondi Pensione
Fontedir
7
7
Telemaco
57
59
Totale Costo del personale
64
66
VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE FINANZIARIA
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Tipologia contratti
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai Fondi Pensione ancora
da versare
Fontedir
2
3
Telemaco
18
18
Totale Debiti commerciali, vari
e altre passività correnti
20
21
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
398
Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche
dell’impresa
Nell’esercizio 2023, i compensi contabilizzati per competenza da TIM S.p.A. per i dirigenti con responsabilità
strategiche sono stati pari a 16 milioni di euro (20 milioni di euro al 31 dicembre 2022) suddivisi come segue:
(milioni di euro)
2023
2022
Compensi a breve termine
14
13
Compensi a lungo termine
1
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro
4
Pagamenti in azioni (*)
2
2
Totale
16
20
(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 31 dicembre, dei Diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. (Long Term Incentive e Stock Options Plan).
I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento, comunque entro i sei mesi
successivi alla chiusura dello stesso.
Si evidenzia che i compensi dell'esercizio 2023 non includono la differenza negativa pari a -0,4 milioni di euro
tra l'erogazione effettiva e i compensi accertati nell'esercizio 2022 e parimenti non accolgono il valore riferito
all’imponibile fiscale delle azioni del Piano LTI 2020-2022 assegnate nel corso del primo semestre 2023, pari a
0,6 milioni di euro.
Nell’esercizio 2023, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a
favore dei dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 231 mila euro (212 mila euro al 31 dicembre
2022).
Per quanto riguarda i compensi ad Amministratori e Sindaci spettanti per l’esercizio 2023, ai sensi dell’art. 2427,
n.16 del Codice Civile, si fa rinvio a quanto esposto nella Relazione sulla Remunerazione, disponibile presso la
sede della Società e sul sito internet www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/remunerazione/relazione.html.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
399
Nell’esercizio 2023, i “Dirigenti con responsabilità strategiche dell’impresa”, ossia coloro che hanno il potere e la
responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività
del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:
Amministratori:
Pietro Labriola
Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli
Diretor Presidente TIM S.A.
Adrian Calaza Noia
(1)
Chief Financial Office
Paolo Chiriotti
(2)
Chief Human Resources & Organization Office
Simone De Rose
(3)
Responsabile Procurement & Logistics
Massimo Mancini
Chief Enterprise Market Office
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia
(4)
Chief Regulatory Affairs Office
Agostino Nuzzolo
(5)
Responsabile Legal & Tax
Claudio Giovanni Ezio Ongaro
(6)
Chief Strategy, Business Development & Wholebuy Office
Elisabetta Romano
Chief Network, Operations & Wholesale Office
Andrea Rossini
(7)
Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Office
Eugenio Santagata
(8)
Chief Public Affairs & Security Office
Elio Schiavo
Chief Enterprise and Innovative Solutions Office
(1) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Administration, Finance & Control in ambito Chief Network, Operations & Wholesale
Office.
(2) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Human Resources and Organization in ambito Chief Network, Operations & Wholesale
Office.
(3) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Procurement. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. anche della funzione Procurement
in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(4) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Regulatory Affairs in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(5) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Legal & Tax in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(6) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Strategy & Business Development Office. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i.
anche della funzione Strategy & Business Development in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
(7) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Consumer, Small & Medium Market Office.
(8) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Public Affairs & Security in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.
                                                                     
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 36
Operazioni con parti correlate
400
NOTA 37
PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI
PARTECIPAZIONE AL CAPITALE
I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 31 dicembre 2023 sono utilizzati a fini di
attraction , retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.
Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione
patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2023.
E’ di seguito presentato un sommario dei piani in essere al 31 dicembre 2023.
Descrizione dei piani di stock option
Piano di Stock Option 2022-2024 di TIM S.p.A.
L’Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato il Piano di Stock Options 2022-2024, one-shot. Il
Piano ha l’obiettivo di incentivare i Beneficiari alla creazione di valore per gli azionisti della Società, allineando
gli interessi del management agli interessi dei soci di TIM, in termini di conseguimento di obiettivi qualificati del
Piano Industriale e di crescita di valore dell’Azione nel medio periodo. Il Piano intende anche assicurare la
possibilità di attrarre nuovi manager dall’esterno, in funzione dell’implementazione del Piano Industriale. 
Il Piano di Stock Options 2022-2024 è rivolto all’Amministratore Delegato, al Top Management e a un
selezionato numero di dirigenti del Gruppo TIM con ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Piano
Strategico.
Il Piano ha uno strike price di 0,4240 euro, un periodo di vesting triennale (1/1/2022-31/12/2024) e un periodo di
esercizio biennale (dall’approvazione del Bilancio di esercizio 2024 fino ai due anni successivi).
Prevede, inoltre, le seguenti condizioni di performance per il triennio 2022-2024:
Indicatore economico-finanziario (EBITDA- CAPEX) Cumulato (reported), con peso 70%;
Indicatori ESG, con peso complessivo del 30%, articolato in:
percentuale donne in posizioni di responsabilità (15%);
percentuale di consumo delle energie rinnovabili (15%).
Il livello di raggiungimento degli indicatori determina la maturazione dei diritti di opzione in un intervallo di
variazione che va da -10% a + 10% rispetto al numero target attribuito per fascia.
Al 31 dicembre 2023 i destinatari sono complessivamente 145 e il numero delle opzioni attribuito a target
risulta pari a 197.645.537.
Per ulteriori dettagli si rinvia al documento informativo dell’iniziativa consultabile al link https://
www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc---avvisi/anno-2022/ita/Doc-informativo-Piano-stock-
option-22-24.pdf.
Descrizione dei piani retributivi
TIM S.p.A. - Long Term Incentive Plan 2020-2022
L’Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2020 ha approvato il lancio del Piano di Incentivazione di lungo periodo
denominato LTI 2020-2022, di tipo rolling ed equity based.
Il Piano prevedeva tre cicli di incentivazione, collegati ai trienni di performance 2020-2022, 2021-2023,
2022-2024; nel tempo, sono stati lanciati due dei tre cicli di incentivazione: 2020-2022, 2021-2023.
L’Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato, preso atto dei cambiamenti di scenario, di superare
il Piano Long Term Incentive 2020-22 e di sostituire il terzo ciclo di tale piano con il nuovo Piano di Stock
Options 2022-2024 descritto precedentemente.
Per la descrizione delle caratteristiche del Piano LTI 2020-2022 si rimanda al Bilancio consolidato al 31
dicembre 2022 del Gruppo TIM.
Ciclo 2020-2022
La consuntivazione degli indicatori di performance collegati a questo ciclo è stata approvata dal Consiglio di
Amministrazione di TIM S.p.A. del 15 marzo 2023: per i 102 destinatari in costanza di rapporto di lavoro con TIM
o con le controllate del Gruppo al 31 dicembre 2022, è stato attribuito un numero di azioni pari a 10.879.774.
Ciclo 2021-2023
La consuntivazione degli indicatori di performance collegati a questo ciclo è oggetto di approvazione del
Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. del 6 marzo 2024.
La valorizzazione al 31 dicembre 2023 del gate di accesso alla maturazione delle performance share è inferiore
al valore del titolo all’avvio del Piano: il mancato raggiungimento della condizione gate determina la
decadenza di 28.913.829 performance share a target e il mantenimento - per i 107 destinatari in costanza di
rapporto di lavoro con TIM o con le controllate del Gruppo al 31 dicembre 2023 - del diritto a ricevere un
numero di azioni pari a 8.619.620 (attraction/retention share).
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 37
Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale
401
Modalità di valutazione al fair value delle opzioni e diritti
assegnati
Parametri utilizzati per la determinazione del fair value
Piani/Parametri
Prezzo
esercizio
(euro)
Valore
normale
(euro)
(1)
Volatilità
(2)
Durata
Dividendi
attesi
(euro)
(3)
Tasso di
interesse senza
rischio
(4)
Piano LTI 2020-2022 – II Ciclo (2021-23)
0,42
n.a.
3 anni
0,01
-0,720% a 3 anni
Piano SOP 2022-2024
0,424
34,6%
3 anni
0,02
0,479% a 3 anni
(1) Media aritmetica dei prezzi ufficiali delle Azioni rilevati a partire dal giorno di borsa aperta precedente quello di assegnazione sino al
trentesimo giorno di calendario ordinario precedente (entrambi inclusi) sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa
Italiana S.p.A., calcolata utilizzando come divisore soltanto i giorni cui si riferiscono le quotazioni prese a base del calcolo, con troncamento al
secondo decimale.
(2) In funzione degli obiettivi di performance del piano sono stati considerati i valori di volatilità del titolo TIM e, ove del caso, dei titoli delle
società delle principali società del settore delle telecomunicazioni “peer basket”.
(3) I dividendi sono stati stimati in base ai dati dell’agenzia Bloomberg.
(4) Il tasso di interesse privo di rischio fa riferimento al tasso dei titoli governativi della Repubblica Federale di Germania (benchmark di mercato
per le operazioni in euro) alla data di valutazione con scadenza coerente al periodo di riferimento.
Effetti sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale - finanziaria
I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale sono rilevati al fair value, che
rappresenta il costo di tali strumenti alla data di assegnazione ed è rilevato a conto economico separato tra i
“costi del personale” lungo il periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione (vesting
period) con contropartita una riserva di patrimonio netto (“Altri strumenti rappresentativi di patrimonio netto”).
La parte dei piani che prevede la corresponsione di compensi in denaro è iscritta tra le passività in contropartita
dei “Costi del personale”. I piani retributivi che prevedono una remunerazione in strumenti di capitale non
hanno impatti significativi né sul risultato economico né sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 31
dicembre 2023 di TIM S.p.A..
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 37
Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale
402
NOTA 38
EVENTI E OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON
RICORRENTI
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, vengono qui di seguito esposte le
informazioni circa l’impatto sulle singole voci di Conto Economico Separato degli eventi e operazioni non
ricorrenti:
(milioni di euro)
Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
dell'esercizio
Indebitamento
finanziario
netto
Flussi
finanziari (*)
Valore di bilancio
(a)
13.156
(995)
21.664
(624)
Altri proventi
20
(20)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad
accordi e allo sviluppo di progetti non ricorrenti e
altri oneri
(37)
(37)
33
(33)
Costo del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(463)
(463)
372
(372)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a
contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a
potenziali passività a essi correlate, altri
accantonamenti e oneri
(126)
(126)
121
(121)
Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività
non correnti
2
2
(3)
3
Altri Proventi/(oneri) da partecipazioni
(15)
(15)
Altri oneri finanziari
(34)
(34)
Totale effetti non ricorrenti
(b)
(673)
(673)
543
(543)
Valore figurativo
(a-b)
13.829
(322)
21.121
(81)
(*) I flussi finanziari si riferiscono all’aumento (diminuzione) nell’esercizio della Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti.
L'impatto sulle singole voci di conto economico separato delle partite di natura non ricorrente, è così
dettagliato:
(milioni di euro)
2023
2022
Ricavi e altri proventi operativi
23
Altri proventi operativi
23
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze
(37)
(30)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non
ricorrenti e altri oneri
(37)
(30)
Costi del personale
(468)
(537)
Oneri connessi ai processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(468)
(537)
Altri costi operativi
(134)
(76)
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività
a essi correlate, altri accantonamenti e oneri
(134)
(76)
Impatto su risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze (minusvalenze e
ripristini di valore (svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(639)
(620)
Plusvalenze/(minusvalenze) da realizzo di attività non correnti
2
Plusvalenza da realizzo di attività non correnti
2
Impatto su risultato operativo (EBIT)
(637)
(620)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni
(15)
313
Altri proventi (oneri) finanziari
(34)
(10)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte
(686)
(317)
Riallineamento fiscale ex DL 104/2020 art. 110
(1.964)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti
13
Impatto sull'Utile (perdita) dell'esercizio
(673)
(2.281)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 38
Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti
403
NOTA 39
POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA
OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI
Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del 2023 non
sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.
NOTA 40
ALTRE INFORMAZIONI
Ricerca e sviluppo
I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale
dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:
(milioni di euro)
2023
2022
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nell’esercizio
48
50
Costi di sviluppo capitalizzati
961
854
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo
1.009
904
L'incremento di 105 milioni di euro rispetto all'esercizio 2022 è da ricondurre principalmente al consolidamento
delle attività sulla rete 5G in relazione ai progetti PNRR.
Si segnala che nel conto economico separato dell'esercizio 2023 sono iscritti ammortamenti per costi di
sviluppo, capitalizzati nell’esercizio e in esercizi precedenti, per un importo complessivo di 807 milioni di euro.
Le attività di ricerca e sviluppo effettuate da TIM S.p.A. sono dettagliate nella Relazione sulla gestione (Sezione
“Innovazione, ricerca e sviluppo”).
Leasing attivi
TIM ha stipulato contratti di leasing su terreni e fabbricati per uso ufficio e industriale, siti infrastrutturali per la
rete mobile e infrastrutture di rete; al 31 dicembre 2023 l’ammontare dei canoni a valore nominale ancora da
incassare è il seguente:
(milioni di euro)
31.12.2023
31.12.2022
Entro l’esercizio successivo
112
110
Dal 1° al 2° esercizio successivo
62
54
Dal 2° al 3° esercizio successivo
57
53
Dal 3° al 4° esercizio successivo
54
49
Dal 4° al 5° esercizio successivo
53
48
Oltre il 5° esercizio successivo
50
45
Totale
388
359
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 39
Posizioni o transizioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali
404
Erogazioni pubbliche
La legge n.124/2017, prevede l’obbligo di fornire informazioni relative a sovvenzioni, contributi, incarichi
retribuiti e vantaggi economici di qualunque genere ricevuti da pubbliche amministrazioni. A tale proposito, si
evidenziano nella tabella seguente le erogazioni incassate nel corso dell’esercizio:
Ente erogante
settore di intervento
Incasso 2023
(milioni di euro)
Incasso 2022
(milioni di euro)
Fondimpresa/
Fondirigenti
formazione
3
3
Infratel
realizzazione infrastrutture di rete
758 (*)
3
Ministero delle Imprese
e del Made in Italy (ex
MISE)(1)
ricerca e innovazione
3
3
ANPAL
formazione
3
Altri (2)
innovazione e Digitale Divide
1
Totale
768
9
(*) comprendono 488 milioni di euro incassati in data 2 gennaio 2024.
(1) 2023 – include Progetto ChAALenge
(2) 2023 – MUR, Settore Intervento: ricerca
TIM è stata ammessa alle agevolazioni previste dal Decreto Ministeriale del 5 marzo 2018 del Ministero delle
Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e dall’accordo per le innovazioni del 17 marzo 2021 per un progetto
congiunto di Ricerca e Sviluppo denominato "ChAALenge". Il progetto ha come obiettivo il miglioramento della
qualità di vita delle persone fragili in ogni ambiente mediante il paradigma dello Smart Everything Everywhere,
costruendo un sistema integrato di supporto alla fragilità e all’invecchiamento attivo. Il Progetto, operativo dal
1° gennaio 2021, si è concluso tecnicamente il 31 dicembre 2023. Nell’esercizio 2023 TIM ha percepito contributi
per un valore di 0,4 milioni di euro.
Prospetto riepilogativo dei corrispettivi alla Società di Revisione
e alle altre entità appartenenti alla sua rete
Il seguente prospetto riporta i corrispettivi complessivamente spettanti a EY S.p.A. per la revisione dei bilanci
2023, nonché i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2023 per gli altri servizi di revisione/verifica e per gli altri
servizi diversi dalla revisione resi a TIM da EY e dalle altre entità appartenenti alla rete EY. Vengono qui incluse
anche le spese vive sostenute nel 2023 relativamente a detti servizi.
TIM S.p.A.
(in euro)
EY S.p.A.
Altre entità
della rete EY
Totale rete
EY
Servizi di revisione:
revisione legale del bilancio separato
1.065.676
1.065.676
revisione legale del bilancio consolidato
220.260
220.260
revisione del sistema di controllo interno che sovraintende al processo di
redazione del bilancio consolidato e revisione contabile limitata
dell’informativa finanziaria al 31 marzo e al 30 settembre
1.209.943
1.209.943
revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale
222.729
222.729
altri
215.214
215.214
Servizi di verifica con emissione di attestazione
223.094
223.094
Attestazione di conformità su dichiarazione consolidata di carattere non
finanziario
82.239
82.239
Altri servizi
37.000
37.000
Totale corrispettivi 2023 per servizi di revisione e diversi verso la rete EY
3.276.155
3.276.155
Spese vive
50.490
50.490
Totale
3.326.645
3.326.645
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 40
Altre Informazioni
405
NOTA 41
EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2023
TIM: ricevuta dal MEF un'offerta per l'acquisto di Sparkle
In data 31 gennaio 2024 TIM ha ricevuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) un’offerta per
l’acquisto di Sparkle. Nella stessa, si fa riferimento altresì all’eventualità di negoziare una diversa opzione, con
possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nel caso TIM mantenesse una quota minoritaria per un
determinato arco temporale e supportasse la realizzazione del piano strategico.
Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi in data 7 febbraio 2024, ha esaminato l’offerta e, avendola
ritenuta non soddisfacente, ha dato mandato all’Amministratore Delegato di negoziare con il MEF una diversa
opzione, con possibili adeguamenti delle condizioni contrattuali, nell’assunto che TIM mantenga una
partecipazione nella società per un determinato arco temporale e supporti la realizzazione del piano strategico.
TIM: precisazioni in merito al sequestro della Procura di Milano
In data 29 febbraio 2024, è stato notificato a TIM S.p.A. (di seguito, anche “la Società”) un provvedimento di
sequestro emesso in data 8 febbraio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, col quale è stato
disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti intestati alla Società, per un importo
complessivo di 248.941.282,30 euro.
Il provvedimento ha ad oggetto una asserita frode informatica (art.640-ter cod.pen.) nel settore dei c.d.
“VAS” (i.e. Servizi a Valore Aggiunto) erogati da società terze chiamate CSP (i.e. “Content Service Provider”).
Al riguardo, è opportuno precisare che TIM S.p.A.  non è indagata nel procedimento in oggetto, e che il reato in
contestazione non rientra tra quelli che,  ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, potrebbero astrattamente costituire
presupposto di illecito amministrativo, imputabile alla Società.
Con specifico riferimento a TIM S.p.A., l’evidenza di un possibile fenomeno fraudolento nel settore emergeva
solo nel 2019, in ragione del significativo numero di disconoscimenti di servizi VAS registrati in tale anno.
In tale periodo, la Società ha denunciato detti eventi alla Procura della Repubblica di Roma, nel cui
procedimento, attualmente in fase di archiviazione, è stato confermato il ruolo della Società quale persona
offesa vittima del reato.
Inoltre, la Società ha prontamente effettuato tutte le azioni necessarie finalizzate a neutralizzare il fenomeno
delle illecite attivazioni dei servizi VAS.
TIM, attraverso i propri Legali, sta esaminando il provvedimento e valutando le più opportune iniziative
giudiziarie.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 41
Eventi successivi al 31 dicembre 2022
406
NOTA 42
ELENCO DELLE PARTECIPAZIONI IN IMPRESE
CONTROLLATE, COLLEGATE E JOINT VENTURE
(migliaia di euro)
Sede
Capitale
(1)
Patrimonio
Netto
(1) (2)
Utile/
(perdita)
(1)
Quota
partecipazione
(%)
Corrispondente
P.N. di bilancio
(A) (3)
Valore di
carico
(B) (4)
Differenza
(B-A)
Partecipazioni in imprese controllate
CD FIBER S.r.l.
Roma
Euro
50
43
(1)
100,00 %
43
43
FIBERCOP S.p.A.
Milano
Euro
10.000
5.790.126
408.847
58,00 %
3.358.273
2.965.894
(392.379)
NOOVLE S.p.A.
Società benefit
Milano
Euro
1.000
935.100
(69.416)
100,00 %
935.100
1.079.907
144.807
OLIVETTI S.p.A.
Società benefit
Ivrea (TO)
Euro
11.000
(2.459)
(15.145)
100,00 %
(2.459)
(5)
2.459
TELECOM ITALIA
CAPITAL S.A.
Lussemburgo
Euro
2.336
71.320
15.135
100,00 %
71.320
 
2.388
(68.932)
TELECOM ITALIA
FINANCE S.A.
Lussemburgo
Euro
1.818.692
6.326.745
1.157.724
100,00 %
6.326.745
5.914.971
(411.774)
TELECOM ITALIA
LATAM PARTIC. E
GESTÃO ADMIN.
SanPaolo (Brasile)
R$
118.926
(82.050)
(9.467)
Euro
22.231
(15.338)
(1.770)
100,00 %
(15.338)
(5)
15.338
TELECOM ITALIA
SAN MARINO
S.p.A.
San Marino
Euro
1.808
11.548
1.923
100,00 %
11.548
 
7.565
(3.983)
TELECOM ITALIA
SPARKLE S.p.A.
Roma
Euro
200.000
276.040
(39.750)
100,00 %
276.040
(6)
481.109
205.069
TELECOM ITALIA
VENTURES S.r.l.
Milano
Euro
10
87.808
4.667
100,00 %
87.808
 
63.635
(24.173)
TELECONTACT
CENTER S.p.A.
Napoli
Euro
3.000
40.175
(2.847)
100,00 %
40.175
 
12.654
(27.521)
TELENERGIA S.r.l.
Roma
Euro
100
4.722
(5.986)
100,00 %
4.722
 
100
(4.622)
TELSY S.p.A.
Torino
Euro
5.390
36.829
6.949
100,00 %
36.829
 
19.522
(17.307)
TIM BRASIL
SERVICOS E
PARTICIPACOES
Rio de Janeiro (Brasile)
R$
8.227.357
6.413.692
1.048.673
 
 
Euro
1.537.927
1.198.902
196.027
0,00000001 %
TIM MY BROKER
S.r.l.
Roma
Euro
10
7.816
2.125
100,00 %
7.816
10
(7.806)
TIM RETAIL S.r.l.
Milano
Euro
2.402
96.007
8.413
100,00 %
96.007
 
15.143
(80.864)
 
 
 
 
 
10.562.941
(671.688)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 42
Elenco delle partecipazioni in Imprese controllate, collegate e Joint Venture
407
(migliaia di euro)
Sede
Capitale
(1)
Patrimonio
Netto
(1) (2)
Utile/
(perdita)
(1)
Quota
partecipazione
(%)
Corrispondente
P.N. di bilancio
(A) (3)
Valore di carico
(B) (4)
Differenza
(B-A)
Partecipazioni in imprese collegate e joint venture
AREE URBANE
S.r.l. (in fallimento)
Milano
Euro
100
(114.180)
(3.757)
32,62 %
(37.246)
37.246
DAPHNE 3 S.p.A.
Milano
Euro
100
2.229.484
79.635
10,00 %
222.948
234.247
11.299
ITALTEL S.p.A.
Roma
Euro
5.675
37.002
(14.000)
17,72 %
6.557
6.557
NORDCOM S.p.A.
Milano
Euro
5.000
15.854
476
42,00 %
6.659
2.143
(4.516)
POLO STRATEGICO
NAZIONALE S.p.A.
Roma
Euro
3.000
31.212
(16.000)
45,00 %
14.045
24.300
10.255
TIGLIO I S.r.l. (in
liquidazione)
Milano
Euro
100
117
(43)
47,80 %
56
(56)
TIMFIN S.p.A.
Torino
Euro
40.000
61.936
11
49,00 %
30.349
36.750
6.401
 
 
 
 
 
 
303.997
60.630
(1) Desunti dall'ultimo bilancio approvato. Per le Controllate sono stati utilizzati i dati a principi IFRS, predisposti per il consolidato.
(2) Comprensivo dell’utile (perdita).
(3) Al netto di eventuali dividendi da distribuire.
(4) Comprensivo dei versamenti in conto partecipazioni.
(5) Coperto dal fondo oneri su partecipate.
(6) Dati desunti dal bilancio consolidato.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Nota 42
Elenco delle partecipazioni in Imprese controllate, collegate e Joint Venture
408
ATTESTAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO AI
SENSI DELL’ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO
CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E
SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI
1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di
Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche
conto di quanto previsto dall’art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
l’adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell’impresa e
l’effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio
d’esercizio nel corso dell’esercizio 2023.
2. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di
controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello
Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the
Treadway Commission.
3. Si attesta, inoltre, che:
3.1 Il Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2023:
a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità
europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19
luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e
regolamentari vigenti in Italia con particolare riferimento all’art. 154-ter del Decreto Legislativo 24
febbraio 1998 n. 58 e ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del Decreto Legislativo 28
febbraio 2005, n. 38;
b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale,
economica e finanziaria dell’emittente;
3.2 La relazione sulla gestione comprende un’analisi attendibile dell’andamento e del risultato della
gestione nonché della situazione dell’emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e
incertezze cui è esposto. La relazione sulla gestione comprende altresì un’analisi attendibile delle
informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.
6 marzo 2024
image.png
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Attestazione del Bilancio d'esercizio
409
RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
410
Relazione della società di revisione indipendente
ai sensi dell’art. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e
dell’art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014
Agli azionisti della
TIM S.p.A.
Relazione sulla revisione contabile del bilancio d’esercizio
Giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d’esercizio della TIM S.p.A. (la
Società), costituito dalla situazione patrimoniale-finanziaria al 31 dicembre 2023, dal
conto economico separato, dal conto economico complessivo, dai movimenti del
patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l’esercizio chiuso a tale data e dalle note
al bilancio che includono le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta
della situazione patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2023, del risultato
economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità agli
International Financial Reporting Standards adottati dall’Unione Europea, nonché ai
provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.
Elementi alla base del giudizio
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali
(ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte
nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del
bilancio d’esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Società in
conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili
nell’ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito
elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Aspetti chiave della revisione contabile
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro
giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell’ambito della revisione
contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati
nell’ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio
d’esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio
separato.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
411
Abbiamo identificato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile:
Aspetti chiave
Risposte di revisione
Impairment test dell’avviamento
L’avviamento al 31 dicembre 2023 ammonta a
Euro 12.064 milioni, e si riferisce interamente
all’unità generatrice di flussi di cassa (“CGU”)
Domestic.
I processi e le modalità di valutazione e
determinazione del valore recuperabile della CGU
Domestic, sono basati su assunzioni a volte
complesse che per loro natura implicano il ricorso
al giudizio degli amministratori, in particolare con
riferimento alla previsione dei loro flussi di cassa
futuri e alla determinazione dei tassi di crescita di
lungo periodo e di attualizzazione applicati alle
previsioni dei flussi di cassa futuri.
In considerazione del giudizio richiesto e della
complessità delle assunzioni utilizzate nella stima
del valore recuperabile dell’avviamento, tale
tematica è stata ritenuta un aspetto chiave della
revisione.
L’informativa di bilancio relativa alla valutazione
dell’avviamento è riportata nella nota 3
«Avviamento» e nella nota 2 «Principi contabili» ai
paragrafi «Attività immateriali – Avviamento»,
«Riduzione di valore delle attività immateriali,
materiali e dei diritti d’uso su beni di terzi –
Avviamento» e «Uso di stime contabili».
Le nostre procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi della procedura posta in essere dalla
Società in merito a criteri e metodologia
dell’impairment test;
la verifica dell’adeguatezza del perimetro
della CGU;
l’analisi della ragionevolezza delle previsioni
dei flussi di cassa futuri, inclusa la
considerazione dei dati e previsioni di settore
e degli analisti, utilizzati ai fini della
determinazione del fair value;
la coerenza delle previsioni dei flussi di
cassa futuri della CGU Domestic con il
business plan;
la valutazione delle previsioni, rispetto
all’accuratezza storica di quelle precedenti;
la verifica della ragionevolezza dei tassi di
crescita di lungo periodo e della
determinazione dei tassi di attualizzazione.
Le verifiche di cui ai punti precedenti hanno inoltre
riguardato l’analisi delle valutazioni condotte dagli
esperti indipendenti incaricati dalla Società.
Nelle nostre verifiche ci siamo anche avvalsi
dell’ausilio di nostri esperti in tecniche di
valutazione, che hanno eseguito un ricalcolo
indipendente ed effettuato analisi di sensitività
sulle assunzioni chiave al fine di determinare i
cambiamenti delle assunzioni che potrebbero
impattare significativamente la valutazione del
valore recuperabile.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza
dell’informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio in relazione alla valutazione
dell’avviamento.
Riconoscimento dei ricavi
I ricavi di TIM S.p.A. ammontano al 31 dicembre
2023 a Euro 12.140 milioni, riferiti quasi
interamente a prestazioni di servizi di
Le nostre procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave hanno riguardato, tra l’altro:
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
412
telecomunicazioni nei confronti della clientela retail
e wholesale (altri operatori telefonici).
Le verifiche sulla corretta contabilizzazione dei
ricavi hanno richiesto particolare attenzione
nell’ambito delle nostre procedure di revisione in
virtù i) di un processo di contabilizzazione
particolarmente articolato a causa della
numerosità delle offerte commerciali, della
numerosità dei sistemi gestionali sottostanti e dei
relativi processi di riconciliazione, ii) della
presenza di alcune fasi manuali nel processo di
contabilizzazione dei ricavi, in particolare per
servizi erogati nei confronti dei grandi clienti e iii)
della complessità valutativa degli impegni connessi
ad alcuni contratti.
La Società ha fornito l’informativa in merito a tale
valutazione nella Nota 24 «Ricavi» del bilancio
separato.
la comprensione dei processi sottostanti il
riconoscimento dei ricavi di vendita;
la comprensione e la verifica del disegno e
dell’operatività dei controlli rilevanti a
presidio del processo di riconoscimento dei
ricavi di vendita;
la verifica dei sistemi applicativi a supporto
del processo di riconoscimento dei ricavi;
la verifica che i criteri contabili adottati per le
principali offerte commerciali fossero
rispondenti alle disposizioni del principio
contabile di riferimento;
la verifica su base campionaria di alcune
transazioni significative relative a fatture
emesse e fatture da emettere, al fine di
verificare che i dati contrattuali e le evidenze
a supporto dell’effettivo servizio reso e/o
bene trasferito fossero coerenti con i criteri di
contabilizzazione adottati;
la verifica della determinazione del valore di
alcuni contratti identificati come onerosi;
la riconciliazione dei dati gestionali e
contabili per le principali poste di bilancio
connesse ai rapporti con la clientela;
l’analisi delle scritture manuali.
Abbiamo inoltre inviato ad alcuni clienti la lettera di
richiesta di conferma di alcune transazioni
selezionate su base campionaria.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza
dell’informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio in relazione al riconoscimento dei ricavi.
Contenziosi regolatori
TIM S.p.A., al 31 dicembre 2023, è esposto a
contenziosi di natura regolatoria, molti dei quali
caratterizzati da richieste significative della
controparte.
I principali contenziosi riguardano (i) il
procedimento legato alla fatturazione a 28 giorni,
con il quale l’AGCOM ha intimato a TIM di
indennizzare i clienti per i giorni di servizio non
fruito, (ii) il procedimento I820 con il quale AGCM
ha condannato TIM al pagamento di una sanzione
per una condotta restrittiva della concorrenza, (iii) il
procedimento I857 per possibile intesa
Le nostre procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave hanno riguardato, tra l’altro:
la comprensione del processo di valutazione
dei contenziosi posto in essere dalla
Direzione Aziendale corredata dalla verifica
dell’efficacia dei controlli posti a presidio di
tale processo;
colloqui con la Direzione Aziendale circa le
principali assunzioni fatte a fronte delle
contestazioni ricevute;
test del database “Legal Suite” al fine di
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
413
restrittiva della concorrenza nell’ambito della
partnership con DAZN e (iv) il procedimento A514,
ed i relativi “follow-on” attivati da alcuni altri
operatori, con il quale l’AGCM imputa a TIM la
commissione di condotte finalizzate a ostacolare
l’ingresso sul mercato di un nuovo operatore.
La valutazione dei contenziosi è stata effettuata
dalla Direzione Aziendale, in sede di chiusura del
bilancio al 31 dicembre 2023, sulla base del parere
dei legali esterni, nonché in considerazione di tutte
le ultime informazioni disponibili.
La stima dei rischi connessi ai contenziosi in cui la
Società è coinvolta, richiede una rilevante
componente valutativa da parte della Direzione
Aziendale e, anche considerato il complesso
quadro normativo, è stata ritenuta un aspetto
chiave della revisione.
L’informativa di bilancio e la valutazione dei rischi
relativi ai contenziosi regolatori e commerciali a cui
la Società è esposta è riportata nella nota 23
«Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre
informazioni, impegni e garanzie».
verificare la completezza dei procedimenti in cui la
società è coinvolta;
l’analisi dei pareri legali redatti dai consulenti
esterni sui quali la Direzione Aziendale ha
basato le proprie valutazioni;
l’analisi delle risposte pervenute dai
consulenti legali esterni in seguito alle nostre
procedure di richiesta di conferma esterna.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza
dell’informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio.
Recuperabilità delle attività per imposte
anticipate
Le attività per imposte anticipate iscritte al 31
dicembre 2023 ammontano, al netto delle
svalutazioni, a Euro 406 milioni e sono riferite alle
differenze temporanee deducibili tra i valori
contabili e quelli fiscali di attività e passività di
bilancio.
La recuperabilità del valore contabile di tali attività
è soggetta a valutazione da parte degli
amministratori sulla base delle previsioni degli
imponibili fiscali attesi negli esercizi in cui è
previsto il loro utilizzo.
I processi e le modalità di valutazione della
recuperabilità di tali attività sono basati su
assunzioni complesse che per loro natura
implicano il ricorso al giudizio da parte degli
amministratori, con particolare riferimento alla
coerenza delle previsioni dei redditi imponibili futuri
attesi dalla Società con quelle del business plan.
In considerazione del giudizio richiesto nel
Le nostre procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi della ragionevolezza delle
assunzioni alla base delle previsioni dei
redditi imponibili futuri e della loro
riconciliazione con le previsioni desumibili
dal business plan della Società;
la valutazione della ragionevolezza delle
previsioni, rispetto all’accuratezza storica di
quelle precedenti;
la verifica dei calcoli dei modelli utilizzati
dalla Direzione Aziendale.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza
dell’informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio in relazione alla recuperabilità delle attività
per imposte anticipate.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
414
definire le assunzioni chiave alla base delle
previsioni dei redditi imponibili futuri, tale tematica è
stata ritenuta un aspetto chiave della revisione.
L’informativa di bilancio relativa al criterio di
rilevazione e valutazione di tali attività è riportata
nella nota 2 «Principi contabili» ai paragrafi
«Imposte sul reddito (correnti e differite)» e «Uso di
stime contabili» e nella nota 10 «Imposte sul
reddito (correnti e differite)».
Attività non correnti destinate a essere cedute/
Attività operative cessate
In esecuzione delle deliberazioni assunte dal
Consiglio di Amministrazione nel mese di
novembre 2023, TIM S.p.A. ha sottoscritto il
“Transaction Agreement” con il fondo KKR che
disciplina:
il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un
ramo d'azienda - costituito da attività relative
alla rete primaria, all’attività wholesale e
dall’intera partecipazione nella società
controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop
S.p.A., società che già gestisce le attività
relative alla rete secondaria in fibra e rame; e
il contestuale acquisto da parte di Optics
Bidco (società controllata da KKR) dell’intera
partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in
FiberCop S.p.A. medesima (anche
identificata come “Net.Co”), all’esito del
predetto conferimento.
Il Transaction Agreement prevede che alla data del
closing si proceda alla sottoscrizione di Master
Services Agreement che regoleranno i termini e le
condizioni dei servizi che saranno resi tra Net.Co e
TIM S.p.A. a seguito del completamento
dell’operazione.
Una volta completate le attività propedeutiche e
soddisfatte alcune condizioni sospensive Net.Co
sarà classificata da Tim quale attività disponibile
per la vendita ai sensi dell’IFRS5.
In considerazione del giudizio richiesto e della
complessità delle assunzioni utilizzate nella
valutazione dei potenziali impatti dell’operazione,
tale tematica è stata ritenuta un aspetto chiave
della revisione.
L’informativa di bilancio relativa all’operazione è
Le nostre procedure di revisione in risposta
all’aspetto chiave hanno riguardato, tra l’altro:
l’analisi dei contratti e della documentazione
predisposta da TIM e dai propri Advisor a
supporto del processo decisionale della
Direzione Aziendale;
l’analisi della procedura posta in essere dalla
Società per l’identificazione del perimetro
oggetto dell’operazione e della coerenza
delle assunzioni utilizzate rispetto ai criteri e
alla metodologia per l’identificazione delle
CGU ai fini dell’impairment test;
la verifica della ragionevolezza delle
assunzioni utilizzate e delle previsioni
formulate circa gli effetti dell’operazione, una
volta completata, al fine di verificare che, se
del caso, siano stati appropriatamente riflessi
nel bilancio al 31 dicembre 2023;
Nelle nostre verifiche ci siamo anche avvalsi
dell’ausilio di nostri esperti in tecniche di
valutazione al fine di verificare la coerenza delle
analisi svolte dalla Direzione Aziendale con le
assunzioni utilizzate ai fini dell’impairment test della
CGU Domestic.
Infine, abbiamo verificato l’adeguatezza
dell’informativa fornita nelle note illustrative del
bilancio.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
415
contenuta nella nota 2 «Principi contabili» al
paragrafo «Attività non correnti destinate a essere
cedute/Attività operative cessate».
Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il
bilancio d’esercizio
Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d’esercizio che fornisca
una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial
Reporting Standards adottati dall’Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in
attuazione dell’art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e, nei termini previsti dalla legge,
per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la
redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a
comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Società di
continuare ad operare come un’entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio
d’esercizio, per l’appropriatezza dell’utilizzo del presupposto della continuità aziendale,
nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il
presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d’esercizio a meno
che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Società o per
l’interruzione dell’attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge,
sul processo di predisposizione dell’informativa finanziaria della Società.
Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile
del bilancio d’esercizio
I nostri obiettivi sono l’acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d’esercizio
nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o
eventi non intenzionali, e l’emissione di una relazione di revisione che includa il nostro
giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia,
non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di
revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora
esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non
intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere
che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni
economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d’esercizio.
Nell’ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione
internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo
mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile.
Inoltre:
abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d’esercizio,
dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e
svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi
probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non
individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di
non individuare un errore significativo derivante da comportamenti od eventi non
intenzionali, poiché la frode può implicare l’esistenza di collusioni, falsificazioni,
omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
416
abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della
revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle
circostanze, e non per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno della
Società;
abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la
ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori e della relativa
informativa;
siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli
amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi
probativi acquisiti, sull’eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo
a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità
della Società di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. In
presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella
relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale
informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del
nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti
fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi
possono comportare che la Società cessi di operare come un’entità in
funzionamento;
abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio
d’esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d’esercizio
rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta
rappresentazione.
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello
appropriato come richiesto dai principi di revisione internazionali (ISA Italia), tra gli altri
aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati
significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno
identificate nel corso della revisione contabile.
Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul
fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza
applicabili nell’ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa
ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni
intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaguardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato
quelli che sono stati più rilevanti nell’ambito della revisione contabile del bilancio
dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione.
Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
Altre informazioni comunicate ai sensi dell’art. 10 del Regolamento
(UE) n. 537/2014
L’assemblea degli azionisti della TIM S.p.A. ci ha conferito in data 29 marzo 2019
l’incarico di revisione legale del bilancio d’esercizio e consolidato della Società per gli
esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2027.
Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai
sensi dell’art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) n. 537/2014 e che siamo rimasti
indipendenti rispetto alla Società nell’esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio d’esercizio espresso nella presente relazione è in
linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella
sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai
sensi dell’art. 11 del citato Regolamento.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
417
Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari
Giudizio sulla conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato
(UE) 2019/815
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per l’applicazione delle disposizioni
del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di
norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico
unico di comunicazione (ESEF – European Single Electronic Format) (nel seguito
“Regolamento Delegato”) al bilancio d’esercizio, da includere nella relazione finanziaria
annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine
di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d’esercizio alle disposizioni del
Regolamento Delegato. 
A nostro giudizio, il bilancio di esercizio è stato predisposto nel formato XHTML in
conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.
Giudizio ai sensi dell’art. 14, comma 2, lettera e), del D. Lgs. 27
gennaio 2010, n. 39 e dell’art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24
febbraio 1998, n. 58
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della
relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari
della TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio
d’esercizio e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine
di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune
specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti
proprietari indicate nell’art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, con il
bilancio d’esercizio della TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse
alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute
nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono
coerenti con il bilancio d’esercizio della TIM S.p.A. al 31 dicembre 2023 e sono redatte in
conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all’art. 14, c. 2, lettera e), del D. Lgs. 27 gennaio
2010, n. 39, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e
del relativo contesto acquisite nel corso dell’attività di revisione, non abbiamo nulla da
riportare.
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
418
Dichiarazione ai sensi dell’art. 4 del Regolamento Consob di
attuazione del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254
Gli amministratori della TIM S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della
dichiarazione non finanziaria ai sensi del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254. Abbiamo
verificato l’avvenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non
finanziaria.
Ai sensi dell’art. 3, comma 10, del D. Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è
oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.
Torino, 26 marzo 2024
EY S.p.A.
Ettore Abate
(Revisore Legale)
Bilancio separato di
TIM S.p.A.
Relazione della Società di Revisione
419
Separatore Altre informazioni.jpg
PROPOSTE DELIBERATIVE
Assemblea degli azionisti di TIM S.p.A. del 23
aprile 2024 (unica convocazione)
Ordine del giorno
Parte ordinaria
1. Bilancio al 31 dicembre 2023 – Approvazione della documentazione di bilancio - Copertura della perdita
d’esercizio
2. Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti:
2.1 Approvazione della prima sezione (politica di remunerazione per il 2024)
2.2 Voto non vincolante sulla seconda sezione (compensi corrisposti nel 2023)
3. Nomina del Consiglio di Amministrazione:
3.1 Determinazione del numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione
3.2 Determinazione della durata in carica del Consiglio di Amministrazione
3.3 Nomina degli Amministratori
3.4 Determinazione del compenso del Consiglio di Amministrazione
4. Nomina del Collegio Sindacale:
4.1 Nomina dei Sindaci effettivi e supplenti
4.2 Nomina del Presidente del Collegio Sindacale
4.3 Determinazione del compenso
5. Adozione di modifiche del Piano di Stock Options 2022-2024 - Deliberazioni inerenti e conseguenti
Parte straordinaria
6. Utilizzo di parte della riserva legale a copertura della perdita d’esercizio – Esclusione dell’obbligo di successiva
reintegrazione in relazione alla disciplina del vincolo di sospensione d’imposta
1. Bilancio al 31 dicembre 2023 – Approvazione della
documentazione di bilancio - Copertura della perdita
d’esercizio
Signori Azionisti,
il progetto di bilancio d’esercizio 2023 presentato all’approvazione dell’Assemblea evidenzia una perdita netta
di euro 995.364.447,83. Le ragioni di detto risultato sono descritte nella relazione sulla gestione, a cui si fa
rinvio.
Si propone, con l’approvazione del bilancio, la copertura della perdita d’esercizio mediante integrale utilizzo
della Riserva da sovrapprezzo azioni e prelievo dalla Riserva legale per euro 419.691.100,41, come infra.
Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta:
L’Assemblea di TIM S.p.A.,
esaminata la relazione finanziaria annuale di TIM S.p.A.;
preso atto delle relazioni del Collegio Sindacale e della società di revisione EY S.p.A.;
delibera
di approvare il bilancio di esercizio 2023 di TIM S.p.A.;
di coprire la perdita d’esercizio di TIM S.p.A. (pari a euro 995.364.447,83):
per euro 575.673.347,42 mediante integrale utilizzo della Riserva da sovrapprezzo azioni;
per euro 419.691.100,41 mediante utilizzo della Riserva legale.
Altre informazioni
Proposte deliberative
421
2. Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui
compensi corrisposti:
2.1 Approvazione della prima sezione (politica di
remunerazione per il 2024)
2.2 Voto non vincolante sulla seconda sezione (compensi
corrisposti nel 2023)
Signori Azionisti,
è stata predisposta, sulla scorta del quadro normativo applicabile, la Relazione sulla politica in materia di
remunerazione per l’esercizio 2024 e sui compensi corrisposti nell’esercizio 2023.
Il documento è articolato in due sezioni:
la prima illustra la politica della Società in materia di remunerazione degli Amministratori, dei Sindaci e dei
dirigenti con responsabilità strategiche, nonché le procedure utilizzate per l’adozione e l’attuazione di tale
politica, ed è soggetta a deliberazione vincolante dell’Assemblea, con possibilità di deroga in presenza di
circostanze eccezionali, nei limiti e nel rispetto delle condizioni procedurali specificate nello stesso
documento;
la seconda fornisce la rappresentazione delle voci che compongono la remunerazione dei soggetti citati
sopra, con illustrazione analitica dei compensi corrisposti nel 2023 ed è soggetta a deliberazione non
vincolante dell’Assemblea in senso favorevole o contrario.
Tutto ciò premesso, siete chiamati a esprimervi separatamente sulla prima e sulla seconda sezione della
Relazione, nei termini innanzi descritti. A tal fine il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra
approvazione le seguenti proposte:
Proposta 1: approvazione della prima sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e
sui compensi corrisposti
L’Assemblea di TIM S.p.A., vista la disciplina applicabile,
delibera
di approvare la prima sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi
corrisposti dalla Società.
Proposta 2: voto non vincolante sulla seconda sezione della Relazione sulla politica in materia di
remunerazione e sui compensi corrisposti
L’Assemblea di TIM S.p.A., vista la disciplina applicabile,
delibera
in senso favorevole sulla seconda sezione della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui
compensi corrisposti dalla Società.
3. Nomina del Consiglio di Amministrazione:
3.1 Determinazione del numero dei componenti del Consiglio di
Amministrazione
3.2 Determinazione della durata in carica del Consiglio di
Amministrazione
3.3 Nomina degli Amministratori
3.4 Determinazione del compenso del Consiglio di
Amministrazione
Signori Azionisti,
con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023 si conclude il mandato del Consiglio di Amministrazione
nominato dall’Assemblea del 31 marzo 2021.
Ai fini del rinnovo dell’organo amministrativo, l’Assemblea è chiamata:
a determinare il numero dei componenti il Consiglio, nei limiti stabiliti dallo Statuto (da 7 a 19 membri),
a nominarli, secondo il procedimento previsto in Statuto (voto di lista);
a stabilire la durata dell’organo, fino a un massimo di tre esercizi;
Altre informazioni
Proposte deliberative
422
a determinare la misura del compenso.
In vista della formulazione delle varie proposte, è stato pubblicato apposito documento denominato
“Orientamento agli azionisti di TIM sulla composizione del Consiglio di Amministrazione” (disponibile
all’indirizzo www.gruppotim.it/assemblea), recante una sintesi delle regole applicabili e una serie di
considerazioni del Consiglio di Amministrazione uscente sulla composizione quali-quantitativa ottimale
dell’organo, a cui si rinvia e si invita a fare riferimento. Inoltre, come comunicato al pubblico, in vista del rinnovo
il Consiglio di Amministrazione uscente si è determinato a formulare proposte proprie e una propria lista, nel
rispetto di una apposita procedura consultabile all’indirizzo www.gruppotim.it/assemblea. Per parte sua il
Consiglio depositerà, insieme a lista e proposte accessorie, apposita relazione sul processo istruttorio compiuto;
analogamente raccomanda ai soci di accompagnare le liste e proposte che intendono presentare con
un’adeguata informativa sulle motivazioni delle scelte effettuate.
La lista presentata dal Board concorrerà con quelle presentate dai soci. Là dove poi si rendesse necessario
procedere a integrazione della compagine consiliare con le maggioranze di legge (maggioranza assoluta del
capitale presente in riunione), sarà messa in votazione la proposta di nomina dei candidati non eletti, inseriti
nelle liste regolarmente pubblicate, a partire dalla lista che abbia ottenuto più voti, secondo l’ordine in cui nella
medesima risultano elencati, nel numero necessario a completare la composizione dell’organo nel rispetto del
requisito dell’equilibrio di genere. Resta inteso che, una volta completata la composizione dell’organo
collegiale, non si procederà alla proposta di nomina dei candidati non eletti di eventuali altre liste.
Quanto alle proposte accessorie (relative a numero, durata e compensi degli Amministratori), le proposte di
provenienza consiliare saranno messe ai voti per prime e, solo là dove non approvate dall’Assemblea, saranno
considerate le eventuali proposte provenienti dai soci, a partire dalla proposta presentata dagli azionisti che
rappresentano la  maggiore del capitale. Resta inteso che, una volta approvata una proposta, non si procederà
a votazione di eventuali proposte alternative.
Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione uscente di TIM S.p.A., in vista dell’Assemblea del 23 aprile
2024,
raccomanda ai soci:
di voler esercitare tempestivamente i diritti di candidatura alla carica di Amministratore della Società
loro attribuiti da legge e Statuto;
di presentare, unitamente alle liste, ove ritenuto opportuno, proposte motivate in ordine a numero dei
componenti l’organo e durata del mandato, nonché sui relativi compensi.
Raccomanda altresì ai candidati di mettere a disposizione una foto e copia di un documento di identità e di
autorizzare la pubblicazione del curriculum vitae sul sito internet della Società, evitando l’inserimento di
dettagli di cui non desiderino la diffusione;
invita i soci a votare a tempo debito sulle proposte accessorie pubblicate e a effettuare la propria scelta fra
le liste presentate in conformità alle previsioni di Statuto.
4. Nomina del Collegio Sindacale:
4.1 Nomina dei Sindaci effettivi e supplenti
4.2 Nomina del Presidente del Collegio Sindacale
4.3 Determinazione del compenso
Signori Azionisti,
con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023 si conclude il mandato del Collegio Sindacale nominato
dall’Assemblea del 31 marzo 2021.
Ai fini del rinnovo dell’organo di controllo, l’Assemblea è chiamata:
a nominare cinque Sindaci effettivi e quattro Sindaci supplenti,
a nominare il Presidente del Collegio Sindacale tra i Sindaci eletti dalla minoranza, e
a determinare la misura annuale dei compensi per la carica.
Quanto sopra è devoluto alle proposte dei soci, il Consiglio di Amministrazione limitandosi a convocare la
riunione e a fornire di seguito alcuni elementi informativi e raccomandazioni. Si rammenta che la durata del
mandato è stabilita dalla legge in tre esercizi, e dunque sino all’Assemblea chiamata ad approvare il bilancio al
31 dicembre 2026.
Nomina dei Sindaci effettivi e supplenti
Lo Statuto prevede la nomina di cinque Sindaci effettivi (di cui due del genere meno rappresentato) e quattro
Sindaci supplenti (due per ciascun genere). Almeno due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente devono essere
scelti tra gli iscritti nel registro dei revisori legali che abbiano esercitato l’attività di revisione legale dei conti per
un periodo non inferiore a tre anni. I restanti Sindaci (effettivi e supplenti) devono aver maturato un’esperienza
di almeno tre anni nell’esercizio di:
attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso società di capitali che abbiano un
capitale sociale non inferiore a due milioni di euro, oppure
attività professionali o di insegnamento universitario di ruolo in materie giuridiche, economiche, finanziarie
e tecnico-scientifiche, strettamente attinenti all’attività dell’impresa, ovvero ancora
Altre informazioni
Proposte deliberative
423
funzioni dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni operanti nei settori creditizio,
finanziario e assicurativo o comunque in settori strettamente attinenti a quello di attività dell’impresa.
Per Statuto, sono considerati strettamente attinenti a quello della Società i settori di attività e le materie
inerenti alle telecomunicazioni, all’informatica, alla telematica, all’elettronica e alla multimedialità, nonché le
materie inerenti alle discipline giuridiche privatistiche e amministrative, alle discipline economiche e quelle
relative all’organizzazione aziendale. Ancora in tema di requisiti, si rammenta che il quadro normativo
applicabile è da ritenersi integrato, con riferimento all’indipendenza, dai criteri stabiliti nel Codice di corporate
governance delle società con azioni quotate sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana, a cui
TIM aderisce. Infine, alla luce dell’attività svolta dall’impresa, risulta opportuno che i componenti l’organo di
controllo individualmente posseggano i requisiti per la stipula di contratti con pubbliche amministrazioni e lo
svolgimento di attività in regime di autorizzazione.
Il rinnovo avviene sulla base di liste, articolate in due sezioni rispettivamente per la carica di Sindaco effettivo e
la carica di Sindaco supplente. Il primo dei candidati di ciascuna sezione viene individuato tra i revisori legali
iscritti nell’apposito registro che abbiano esercitato l’attività di revisione legale dei conti per almeno tre anni. In
ciascuna sezione, quando il numero di candidati sia pari o superiore a tre, è richiesto di assicurare la presenza di
entrambi i generi, così che i candidati del genere meno rappresentato siano almeno un terzo del totale, con
arrotondamento, in caso di numero frazionario, all’unità superiore.
Le liste possono essere presentate entro il 29 marzo 2024 da soci che, da soli o congiuntamente con altri, siano
complessivamente titolari di azioni che rappresentino almeno lo 0,5% del capitale con diritto di voto
nell’Assemblea ordinaria. Qualora a tale data risulti validamente presentata una sola (o nessuna) lista, ovvero
ancora risultino soltanto liste presentate da soci in rapporto di collegamento, la scadenza per il deposito è
procrastinata al 1° aprile 2024 e la soglia di legittimazione è dimezzata allo 0,25%. In ogni caso, la Società deve
ricevere dagli intermediari le comunicazioni di legittimazione entro il 2 aprile 2021.
Ogni socio può concorrere alla presentazione di una sola lista, fornendo informazioni circa la propria identità e
la percentuale di partecipazione complessivamente detenuta, nonché dichiarando i rapporti di collegamento,
anche indiretti, con l’azionista di maggioranza relativa. Unitamente alla lista debbono depositarsi per ciascun
candidato l’accettazione della candidatura, l’attestazione del possesso dei requisiti (ivi incluso il rispetto del
limite al cumulo di incarichi, come previsto dalla disciplina Consob), un curriculum vitae.
In sede assembleare,
dalla lista che abbia ottenuto più voti (c.d. “lista di maggioranza”) sono tratti tre Sindaci effettivi e due
Sindaci supplenti, secondo l’ordine con cui nella lista sono stati inseriti;
dalle restanti liste (c.d. “liste di minoranza”) sono tratti due Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti, a
seguito di assegnazione ai candidati, secondo l’ordine di elencazione nella lista, di un quoziente risultante
dalla divisione del numero dei voti di lista per uno e per due, e selezione dei candidati abbinati ai quozienti
più elevati, separatamente per la carica di Sindaco effettivo e la carica di Sindaco supplente.
Qualora in tal modo non sia rispettato l’equilibrio tra i generi, gli ultimi eletti della lista di maggioranza del
genere più rappresentato sono sostituiti dai primi non eletti della stessa lista del genere meno rappresentato.
In mancanza di candidati del genere meno rappresentato all’interno della lista di maggioranza, l’Assemblea
integra l’organo con voto a maggioranza assoluta del capitale rappresentato in riunione, assicurando il
soddisfacimento del requisito. A questo fine, e ogni qual volta risultasse necessario deliberare con le
maggioranze di legge per il completamento della composizione della compagine sindacale, sarà messa in
votazione la proposta di nomina dei candidati non eletti, inseriti nelle liste regolarmente pubblicate, a partire
dalla lista che abbia ottenuto più voti, secondo l’ordine in cui nella medesima risultano elencati, nel numero
necessario a completare la composizione dell’organo nel rispetto del requisito dell’equilibrio di genere.
Nomina del Presidente del Collegio Sindacale
Il meccanismo del voto di lista è volto, per legge, ad assicurare l’elezione di Sindaci “da parte dei soci di
minoranza che non siano collegati, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista
risultata prima per numero di voti” (così l’art. 148 del d.lgs. n. 58/1998). La legge prevede altresì che il
Presidente del Collegio Sindacale sia nominato dall’Assemblea tra i Sindaci effettivi “eletti dalla minoranza”, ciò
che lo Statuto interpreta come Sindaci effettivi tratti dalle liste di minoranza.
A questo fine si invitano i soci a indicare espressamente il proprio candidato alla carica di Presidente
dell’organo, qualora la lista dovesse risultare come “lista di minoranza”.
L’Assemblea delibera al riguardo a maggioranza assoluta del capitale rappresentato in riunione. In caso di più
proposte utili, verrà messa ai voti per prima la proposta proveniente dai soci che hanno presentato quella fra le
liste di minoranza che ha ottenuto più voti. Resta inteso che, una volta approvata una proposta, non si
procederà a votazione di eventuali proposte alternative.
Determinazione del compenso
La retribuzione annuale dei Sindaci è stabilita dall’Assemblea per l’intera durata del mandato, a maggioranza
assoluta del capitale rappresentato in riunione. In caso di più proposte utili, verrà messa ai voti per prima quella
formulata dai soci che dispongano di più azioni. Resta inteso che, una volta approvata una proposta, non si
procederà a votazione di eventuali proposte alternative.
I soci sono invitati a presentare, unitamente alla lista, una proposta di compenso, che per prassi distingue la
remunerazione del Presidente e la remunerazione dei restanti Sindaci effettivi. Si richiama al riguardo
l’attenzione sulla circostanza che – come da modello organizzativo adottato da TIM ai sensi del d.lgs. n.
231/2001 con decorrenza dal 1° aprile 2020 – un Sindaco effettivo sarà chiamato a far parte dell’organismo di
vigilanza della Società. Nel formulare la proposta di retribuzione si raccomanda pertanto di prevedere, oltre al
compenso “base” da riconoscere al Presidente dell’organo e a ciascun altro Sindaco effettivo, un compenso
aggiuntivo per quello tra i Sindaci effettivi che sarà investito di detto ruolo.
A meri fini informativi si segnala che la remunerazione del Collegio Sindacale uscente è stata fissata
dall’Assemblea del 31 marzo 2021 (in continuità con il precedente mandato) in 95.000 euro lordi annuali per
ciascun Sindaco effettivo e in 135.000 euro lordi annuali per il Presidente del Collegio Sindacale. L’Assemblea
Altre informazioni
Proposte deliberative
424
ha altresì fissato in 15.000 euro il compenso aggiuntivo per quello tra i Sindaci effettivi che sarà investito del
ruolo di componente dell’organismo di vigilanza della Società.
Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., in vista dell’Assemblea di rinnovo del Collegio
Sindacale,
raccomanda ai soci:
di voler esercitare tempestivamente i diritti di candidatura alla carica di Sindaci della Società loro
attribuiti da legge e Statuto;
di voler presentare, unitamente alle liste, proposte accessorie sulla persona del Presidente e sui
compensi dei componenti l’organo.
Raccomanda altresì ai candidati di mettere a disposizione una foto e copia di un documento di identità e di
autorizzare la pubblicazione del curriculum vitae sul sito internet della Società, evitando l’inserimento di
dettagli di cui non desiderino la diffusione;
invita i soci a effettuare la propria scelta fra le liste che saranno presentate in conformità alle previsioni di
Statuto e a votare sulle proposte accessorie pubblicate.
5. Adozione di modifiche del Piano di Stock Options 2022-2024 -
Deliberazioni inerenti e conseguenti
Signori Azionisti,
in data 31 marzo 2022, l’Assemblea ha approvato, ai sensi dell’art. 114-bis del d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (il
“TUF”), il Piano di Stock Options 2022-2024 (il “Piano”) rivolto a una parte del management del Gruppo (inclusi
l’Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche della Società), con l’obiettivo di
valorizzare i soggetti che rivestono posizioni organizzative determinanti ai fini del business aziendale o che si
ritengono meritevoli di incentivazione e retention in base a considerazioni gestionali sulla crescita di valore
dell’azione mediante assegnazione di opzioni (le “Opzioni”) per la sottoscrizione o l’acquisto di azioni ordinarie
Telecom Italia (le “Azioni”) al prezzo di euro 0,424 per azione 1 (lo “Strike Price”).
Il Piano ha per oggetto un massimo di 257.763.000 Opzioni, gratuite e non trasferibili, che attribuiscono ai
beneficiari, al termine del Periodo di Vesting 2, il diritto di sottoscrivere o acquistare altrettante Azioni, allo Strike
Price.
I dettagli del Piano approvato dall’Assemblea, descritti nel documento informativo (di seguito il “Documento
Informativo”, disponibile all’indirizzo www.gruppotim.it/assemblea) redatto ai sensi dell’art. 84-bis del
Regolamento adottato con Delibera della Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (il “Regolamento Emittenti”) e
dello Schema n. 7 di cui al relativo Allegato 3A, sono stati trasfusi nell’apposito regolamento (il “Regolamento
del Piano”) che è stato definito dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato per le nomine e la
remunerazione, in data 4 maggio 2022, al fine di dare attuazione del Piano e procedere all’assegnazione delle
Opzioni ai beneficiari.
Nel rinviare alla descrizione contenuta nel Documento Informativo per le caratteristiche e i contenuti del Piano,
si rappresenta che in occasione degli incontri di engagement tenuti con i principali investitori che detengono
partecipazioni della Società e con i proxy advisors sono state espresse considerazioni critiche su alcuni specifici
aspetti del Piano ritenuti non in linea con le guidelines pubblicate dagli stessi soggetti.
In una prospettiva di continuous improvement e di ascolto dei suggerimenti emersi dal dialogo con gli
stakeholders, anche in considerazione della mancata approvazione della politica di remunerazione per il 2023
da parte dell’Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2023, il Consiglio di Amministrazione della Società – previa
istruttoria del Comitato per le nomine e la remunerazione – ha ritenuto opportuno proporre all’Assemblea di
apportare una rilevante modifica al Piano, diretta a ridurre significativamente il payout massimo conseguibile
da parte dei beneficiari. In particolare, si propone di modificare la definizione di “Beneficio Massimo” contenuta
nel Documento Informativo e nel Regolamento del Piano, attualmente rappresentata da “La plusvalenza
realizzabile in caso di vendita di un numero di Azioni corrispondente al quantitativo di Opzioni a target per CEO
e Beneficiari di ciascuna fascia, al prezzo convenzionale di 1,50 euro per Azione, a fronte di acquisto allo Strike
Price” (invariato) di euro 0,424, riducendo sensibilmente il “prezzo convenzionale” (c.d. “cap”) da euro 1,50 (che
rappresenta più di 5 volte l’attuale prezzo delle azioni ordinarie Telecom Italia e corrisponde a una complessiva
capitalizzazione delle azioni ordinarie di circa 22.8 miliardi di euro, che si confronta con quella di circa 4.3
miliardi di euro alla data di approvazione della presente relazione) a euro 0,80 per Azione. Si segnala che, per il
funzionamento delle stock option e in virtù dello strike price (come detto, euro 0,424), la riduzione del 47%
“prezzo convenzionale”, comporta una riduzione del 65% del payout massimo a target.
L’adozione di tale modifica comporterà pertanto una riduzione del payout massimo a target per
l’Amministratore Delegato da euro 25.824.000 a euro 9.024.000 e per i beneficiari di prima fascia da euro
6.725.000 a euro 2.350.000.
Al fine di dare seguito a quanto emerso in occasione dei suddetti incontri di engagement in materia di
previsioni nell’eventualità di un change of control, si propone altresì di eliminare la possibilità – indicata nel
Documento Informativo e nel Regolamento del Piano – “per il Consiglio di Amministrazione di deliberare
l’accelerazione del Vesting (e l’immediata esercitabilità) delle Opzioni a target, in caso di offerta pubblica sulle
Azioni”, prevedendo invece come da prassi di mercato il solo meccanismo secondo cui qualora “in esito a
un'offerta pubblica, un soggetto acquisisse il controllo di diritto della Società, l’accelerazione del Vesting (con
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Proposte deliberative
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1 Importo corrispondente alla media ponderata del prezzo ufficiale di quotazione dell’azione ordinaria e dell’azione di risparmio
della Società sul mercato azionario telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. nel trimestre dicembre 2021-
febbraio 2022.
2 “Periodo di Vesting”: il periodo di tempo che va dal 1° gennaio 2022 sino al 31 dicembre 2024, composto da 9 (nove)
quadrimestri.
immediata esercitabilità delle Opzioni a target) si determinerà automaticamente” (c.d. “double trigger”), come
già indicato nel Documento Informativo e nel Regolamento del Piano.
Si precisa che, in vista della approvazione consiliare delle suddette proposte di modifica del Piano, è stato
acquisito il consenso preventivo all’applicazione delle medesime da parte dell’Amministratore Delegato e
Direttore Generale, nonché da parte dei Dirigenti con Responsabilità Strategiche, che, complessivamente, sono
destinatari a target di un numero di Opzioni pari a 86.500.000 (corrispondenti al 38,4% delle Opzioni assegnate
con il Piano). Successivamente all’approvazione delle modifiche da parte dell’Assemblea, sarà richiesto ai
beneficiari, diversi dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale e dai Dirigenti con Responsabilità
Strategiche, che non hanno ancora prestato il proprio consenso alle modifiche oggetto della presente relazione
di accettare la nuova versione del Piano e del Regolamento del Piano, in modo da consentirne l’applicazione
anche nei loro confronti. Si fa presente che rispetto ai beneficiari che non presteranno il proprio consenso nei
termini anzidetti, le modifiche in esame non troveranno applicazione e continueranno ad avere efficacia le
previsioni vigenti del Piano.
Nel rinviare al documento informativo predisposto per riflettere le modifiche al Piano sopra descritte, il
Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta di deliberazione:
L’Assemblea di TIM S.p.A.,
esaminata la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione predisposta ai sensi dell’art. 125-ter e
114-bis del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58,
visto il documento informativo predisposto ai sensi dell’art. 84-bis del Regolamento adottato con Delibera
della Consob n. 11917/1999, che riflette le modifiche esposte nella suddetta relazione e le relative modalità
di attuazione,
delibera
di approvare le modifiche al Piano di Stock Options 2022-2024, nei termini descritti nella relazione del
Consiglio di Amministrazione e risultanti dal documento informativo predisposto ai sensi della disciplina
applicabile;
di conferire al Consiglio di Amministrazione tutti i poteri necessari od opportuni per dare esecuzione alla
delibera che precede e alle modifiche ivi previste, incluso quello di modificare conformemente il
Regolamento del Piano e ogni altra documentazione a corredo dello stesso, lasciando invariate tutte le
restanti previsioni e dandone comunicazione a tutti i beneficiari.
6. Utilizzo di parte della riserva legale a copertura della perdita
d’esercizio – Esclusione dell’obbligo di successiva
reintegrazione in relazione alla disciplina del vincolo di
sospensione d’imposta
Signori Azionisti,
in sede ordinaria è stata sottoposta all’Assemblea la copertura della perdita d’esercizio 2023 mediante
integrale utilizzo della Riserva da sovrapprezzo azioni e prelievo dalla Riserva legale per euro 419.691.100,41.
Si rappresenta che la Riserva legale è oggetto di vincolo in sospensione d’imposta fino alla concorrenza di euro
1.834.666.727,25, di cui:
(i) quanto a euro 468.944.256,66 ai sensi della L. n. 72/1983,
(ii) quanto a euro 716.378.104,85 ai sensi della L. 342/2000, e
(iii) quanto a euro 649.344.365,75 ai sensi della L. n. 413/1991.
Per quanto occorrer possa, si propone che la riduzione della Riserva legale di euro 419.691.100,41 mediante
prelievo dell’importo citato sia da intendersi come definitiva, escludendo ogni obbligo di successiva
ricostituzione con utili futuri in relazione alla disciplina del vincolo di sospensione d’imposta. Sul punto i Soci
sono chiamati a deliberare in sede straordinaria, come da articolo 6, comma 2, della legge 19 marzo 1983, n.
72, nella misura in cui tale disposizione sia applicabile.
Resta tuttavia fermo l’obbligo di reintegro della Riserva legale fino a che questa non abbia raggiunto il quinto
del capitale di cui all’articolo 2430 del codice civile.
Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione la seguente proposta:
L’Assemblea straordinaria di TIM S.p.A.,
vista la delibera di copertura della perdita d’esercizio 2023 per complessivi 995.364.447,83 euro mediante
utilizzo di riserve in parte oggetto in sospensione d’imposta;
delibera
la riduzione delle corrispondenti poste di patrimonio netto in via definitiva, escludendone la successiva
ricostituzione, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 2430 del codice civile.
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Proposte deliberative
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GLOSSARIO
Le seguenti spiegazioni non vanno intese come definizioni tecniche, ma come un supporto per il lettore per
comprendere alcuni termini usati nella presente Relazione Annuale.
2G (second-Generation Mobile System)
Sistemi radiomobili di seconda generazione che utilizzano la codifica digitale e comprendono GSM, D-AMPS
(TDMA) e CDMA. Le reti 2G sono correntemente utilizzate in tutta Europa ed in altre parti del mondo. Questi
protocolli supportano servizi voce, limitate comunicazioni di dati e servizi ausiliari quali fax e SMS.
3G (third-Generation Mobile System)
Il sistema radiomobile di terza generazione è progettato per fornire alte velocità ed accesso continuo per il
servizio dati, e maggiore capacità per i servizi voce. La tecnologia 3G fornisce il trasferimento dei servizi di
comunicazione personale tradizionali (telefonia, messaggistica) e dati (come lo scarico di informazioni internet,
lo scambio di e-mail e la messaggistica istantanea). Le alte velocità dati, misurate in Mbps, sono
significativamente superiori al 2G e permettono la visione di video in mobilità e l’accesso ad alta velocità ad
internet. Gli standard della tecnologia 3G comprendono UMTS, basato su tecnologia WCDMA (i due termini
sono spesso usati in modo intercambiabile) e CDMA2000. Il sistema 3G è stato spento da TIM nel corso del
2023.
3GPP (3rd Generation Partnership Project)
Il 3rd Generation Partnership Project (3GPP) riunisce sette organizzazioni per lo sviluppo di standard di
telecomunicazione (ARIB, ATIS, CCSA, ETSI, TSDSI, TTA, TTC), note come “Organizational Partners” fornendo ai
loro membri un ambiente stabile per produrre i Report e le Specifiche che definiscono le tecnologie 3GPP. Le
specifiche 3GPP coprono le tecnologie di telecomunicazione cellulare, compreso l'accesso radio, la core
network e le service capabilities, che forniscono una descrizione completa del sistema per le telecomunicazioni
mobili.
3GSO (Third Generation Switch Off)
Attività finalizzata allo spegnimento del 3G attuata già da diversi operatori nel mondo. TIM lo ha eseguito nel
corso del 2023. Le frequenze utilizzate sono state messe a disposizione dei sistemi più nuovi per assicurare
copertura e capacità maggiori rispettando i limiti elettromagnetici.
4G (fourth-Generation Mobile System)
Sistemi radiomobili di quarta generazione, progettati per fornire, in aggiunta ai servizi precedenti, un accesso
mobile internet a banda ultra-larga ad una molteplicità di device, come laptop con modem wireless ,
smarthphone, tablets e ad altri dispositivi mobili. Le applicazioni attuali e potenziali includono applicazioni per
l’accesso al web , telefonia IP, giochi, TV in alta definizione, videoconferenze, Internet delle cose e cloud
computing. Gli standard 4G includono i sistemi LTE e LTE-A (LTE-Advanced). LTE mette a disposizione una
velocità di trasmissione in download fino a 150 Mbit/s per cella (su 20 MHz di banda) con valori fortemente
migliorativi sul tempo di latenza; LTE abilita i servizi che richiedono elevata interattività (ad esempio gaming,
videoconferenza). Lo sviluppo di LTE, denominato “LTE Advanced”, già in corso di dispiegamento, consente di
raggiungere velocità di trasmissione ancora superiori.
4K o UHD (Ultra High Definition)
4K, anche detto Ultra HD (denominazione coniata dalla Blu-ray Disc Association), è uno standard per la
risoluzione della televisione digitale, del cinema digitale e della computer grafica. Il 4K si riferisce a una
risoluzione televisiva di 3.840 x 2.160 pixel. Si tratta di un numero quattro volte superiore a quello di un
televisore Full HD; la maggiore densità di pixel produce un'immagine più chiara, più pulita e meglio definita,
con maggiori dettagli e texture. La sua evoluzione è rappresentata dal 8K che sarà 4 volte superiore.
5G (fifth-Generation Mobile System)
Il termine 5G indica l'insieme di tecnologie i cui standard definiscono la quinta generazione della telefonia
mobile con una significativa evoluzione rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced. La sua distribuzione globale
si è avviata nel 2019. Le principali caratteristiche della rete 5G sono:
bit-rate superiori su larghezze di banda maggiori rispetto ai sistemi precedenti (capacità fino a decine di
Gbit/s su centinaia di MHz) per garantire una maggiore qualità delle prestazioni per servizi innovativi come
la Virtual Reality , l’ Industry 4.0 etc;
bassissima latenza, nell’ordine del millisecondo;
possibilità di collegare simultaneamente centinaia di migliaia di oggetti nell’ambito dell’Internet of Things :
dalle tecnologie indossabili ai sistemi automatici di controllo del traffico, dalla guida assistita di veicoli alla
domotica.
possibilità di connettersi su mezzi in movimento a velocità elevatissime.
5G Core
È’ il segmento "core" di una rete 5G progettata per essere nativamente cloud native. Il paradigma di
interazione tra le sue componenti (Network Function) è basato sull’esposizione di servizi in modo simile a
quanto accade per i Web Services. La nuova 5G Core introduce anche nuove capacità di orchestrazione e
nuove funzionalità come il Network Slicing, il supporto per l’edge computing e l’exposure di servizi verso terze
parti.
5G NR (5G New Radio)
È’ la nuova tecnologia di accesso radio 5G (Radio Access Technology: RAT) che assicura performance migliori
Vedi 5G SA e 5GNSA.
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Glossario
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5G NSA
5G NonStand-Alone (NSA). La modalità Non Stand-Alone (NSA) fa riferimento a un'opzione di
implementazione della NR 5G in cui NR lavora in modo collaborativo con un accesso LTE.
5G SA
5G standalone (SA). La modalità standalone (SA) si riferisce a un'opzione di implementazione 5G basata su una
sola tecnologia di accesso radio 5G (i.e. NR o LTE), senza cooperazione con una seconda tecnologia di accesso,
connessa ad una Core Network 5G.
Access charge
Importo addebitato dagli operatori nazionali per l'utilizzo della loro rete da parte degli operatori di altre reti
conosciuto anche come un "canone di interconnessione".
ABR streaming (Adaptive Bit Rate)
Lo streaming a bitrate adattivo o lo streaming ABR, a volte abbreviato in ABS, è una tecnica per regolare
dinamicamente il livello di compressione e la qualità video di un flusso in modo che corrisponda alla
disponibilità della larghezza di banda.
ADS (American Depositary Shares)/ADR (American Depositary Receipt)
Strumenti utilizzati per la quotazione delle azioni sul NYSE (The New York Stock Exchange).
ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line)
Tecnologia che, attraverso un modem, trasforma la linea telefonica tradizionale su doppino in una linea di
collegamento digitale ad alta velocità per il trasferimento di dati multimediali. L’ADSL è utilizzata per realizzare
la trasmissione a banda larga in maniera asimmetrica.
Affidabilità (o Disponibilità) (A)
Probabilità di un oggetto di espletare una funzione richiesta sotto determinate condizioni operative e in un
dato istante di tempo.
AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle COMunicazioni)
Agile
Nell'ingegneria del software, l'espressione metodologia Agile (o sviluppo agile del software) si riferisce a un
insieme di metodi di sviluppo del software che si contrappongono ai modelli tradizionali come quelli a cascata
(es. waterfall model); i metodi Agile propongono un approccio meno strutturato e focalizzato sull'obiettivo di
consegnare al cliente in tempi brevi e frequentemente software funzionante e di qualità. Fra le pratiche
promosse dai metodi agili, oggi in generale riferiti al Project Management di prodotti non esclusivamente
software, ci sono la formazione di team di sviluppo piccoli, poli-funzionali e auto-organizzati, lo sviluppo
iterativo e incrementale, la pianificazione adattiva, e il coinvolgimento diretto e continuo del cliente nel
processo di sviluppo del prodotto.
AON (Active Optical Network)
Rete di distribuzione ottica basata su apparati attivi. Usata per le prime reti ottiche negli anni 2000 e poi
sostituita da PON.
API (Application Programming Interface)
Le API (Application Programming Interface, in italiano Interfaccia di Programmazione di un'Applicazione) sono
interfacce di programmazione, costituite da librerie software disponibili per un determinato linguaggio di
programmazione, utilizzate per interagire con altri programmi ed estendere le funzionalità delle piattaforme
rendendole interoperabili e aperte a diverse implementazioni.
AR (Realtà aumentata)
Realtà che ci circonda e che viene arricchita con contenuti aggiuntivi come immagini, video, modelli 3D ecc.
visualizzati tramite dispositivi mobili.
ASN (Autonomous System Number)
ASN è un identificatore univoco disponibile a livello globale che consente al proprio sistema autonomo di
scambiare informazioni di instradamento con altri sistemi.
Aree bianche, grigie e nere
La distinzione tra aree bianche, grigie e nere è rilevante ai fini della valutazione degli aiuti di Stato a sostegno
dello sviluppo delle reti a banda Ultra larga, sotto il profilo della compatibilità degli aiuti medesimi rispetto alla
normativa comunitaria. Questa classificazione è contenuta negli Orientamenti dell’Unione Europea:
le aree bianche sono aree prive di reti Ultra broadband, dove gli investitori privati non intendono investire
nei prossimi tre anni;
le aree grigie sono aree in cui è presente o verrà sviluppata nei prossimi tre anni una rete Ultra broadband
da parte di un solo operatore privato.
le aree nere sono aree in cui sono presenti o verranno sviluppate nei prossimi tre anni almeno due reti Ultra
broadband di operatori diversi.
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Glossario
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ATM (Asynchronous Transfer Mode)
Protocollo di rete attraverso il quale il trasferimento dei dati avviene ricorrendo all’incapsulamento dei dati in
unità, dette celle, di lunghezza fissa (53 byte) anziché in pacchetti a lunghezza variabile come avviene invece
nelle reti a commutazione di pacchetto.
Avatar
Rappresentazione digitale di una persona che, nella XR, permette di interagire con l’ambiente e con le altre
persone.
Automation
Il termine automazione identifica le tecnologie di gestione automatica di apparati, sistemi e processi,
riducendo la necessità dell'intervento umano e facilitando le attività di setup ed esercizio di rete.
Banda Larga
Comprende le tecnologie di rete che consentono di raggiungere una velocità di trasmissione pari ad almeno 2
Mbit/s. Tali velocità vengono rese disponibili sia sulla rete fissa in rame, a partire dalla tecnologia ADSL, che
sulla rete mobile a partire dai sistemi di terza generazione. I servizi a Banda Larga comprendono sia servizi dati
che voce. I servizi dati comprendono l’accesso ad internet veloce, la possibilità di scaricare file audio e video,
servizi video interattivi punto – punto e multi punto (video chiamata e video conferenza), video on demand e
(download e streaming) programmi televisivi.
Banda Ultra Larga
Comprende tutte le tecnologie di rete che permettono di offrire connettività da 30MBit/s ai GBit/s. La
definizione è legata alle caratteristiche della rete di accesso fissa e mobile. La Banda Ultra Larga aumentando
la capacità e la velocità consente di accedere più rapidamente (e da più utenti contemporaneamente) ai
contenuti disponibili in rete anche in mobilità e di poter usufruire di servizi video fino a qualità ultra HD e
gaming interattivo.
Banda Ultralarga fissa: comprende le tecnologie di accesso che implicano l’utilizzo della fibra ottica, note
come FTTx.
Banda Ultralarga mobile: si riferisce all’utilizzo della rete mobile HSPA (evoluzione della rete 3G), LTE e alle
sue evoluzioni e alla rete 5G.
Backhauling
Si riferisce all'interfaccia tra il nodo di accesso radio e la rete core.
Backbone
Il backbone è la parte della rete di telecomunicazioni che supporta i collegamenti a lunga distanza, che
aggregano grandi quantità di traffico e da cui si estendono le diramazioni della rete necessarie a servire
determinate aree locali.
Big Data
Big data è un termine adoperato per descrivere l'insieme delle tecnologie e delle metodologie di analisi di dati
massivi. Il termine indica la capacità di estrapolare, analizzare e mettere in relazione un'enorme mole di dati
eterogenei, strutturati e non strutturati, per scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri.
Bitstream access
Servizio di interconnessione wholesale che consiste nella fornitura, da parte dell'operatore di telecomunicazioni
dominante (incumbent), della capacità trasmissiva in accesso tra la postazione di un cliente finale ed un punto
di interconnessione di un altro operatore OLO.
Blockchain
Per blockchain si intende una tecnologia innovativa di strutturazione di dati e di informazioni con condivisione
sulla rete; un sistema blockchain è assimilabile ad un database o registro virtuale distribuito, strutturato come
una catena di blocchi (da qui il termine blockchain) contenenti le transazioni, e la cui validazione è affidata a un
meccanismo di consenso distribuito su tutti i nodi della rete che partecipano alla chain. Le principali
caratteristiche delle blockchain sono l’immutabilità del registro, la tracciabilità delle transazioni e la sicurezza
basata su tecniche crittografiche avanzate e robuste agli attacchi informatici. Le tecnologie blockchain sono al
momento utilizzate a supporto di catene di fornitura globali, alle transazioni finanziarie (es. BitCoin), ai beni
contabili e ai social network distribuiti.
BRAS (Broadband Access Server) - BNG (Broadband Network Gateway)
Indicato anche come BNG, è un apparato che gestisce le sessioni di accesso degli utenti broadband fissi ovvero
autentica gli utenti, funge da terminazione dei collegamenti logici originati dagli apparati utente, produce dati
di tassazione, può applicare regole gestionali (policy) e tecniche per la QoS.
Broadcast
Trasmissione simultanea di informazioni e contenuti a tutti i nodi o dispositivi di una rete.
BSC (Base Station Controller)
Nodo di controllo della rete di accesso radio 2G e interfaccia con il sistema di commutazione MSC. Ha il
compito di supervisionare e controllare le risorse radio, sia durante la fase di instaurazione della chiamata o
connessione dati sia durante la fase di mantenimento delle stesse.
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Glossario
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BSS (Business Support System)
È il sistema usato dagli operatori di rete per gestire processi aziendali quali la fatturazione, la gestione delle
vendite, la gestione dei servizi al cliente e i data base dei clienti.
BTS (Base Transceiver Station)
Stazione radio base che trasmette e riceve i segnali radio GSM tramite opportune antenne, fornendo copertura
in un’area organizzata in una o più “celle” attraverso uno o più radiotrasmettitori (TRX). Comunemente
chiamato “ripetitore”, in realtà, non "ripete" alcun segnale come nel caso dei ponti radio, ma lo genera e lo
trasmette in etere. La BTS effettua, inoltre la cifratura delle comunicazioni GSM.
Bundle
Offerta commerciale caratterizzata dalla proposizione congiunta di più servizi di telecomunicazioni (es: fonia,
accesso ad internet a larga banda, servizi televisivi su protocollo IP, altro) da parte di un operatore con un unico
brand commerciale. Si parla di bundle Dual Play quando l’offerta bundle unisce il servizio di telefonia fissa e
l'accesso ad internet a larga banda; bundle Triple Play quando l’offerta bundle Dual Play è integrata con
contenuti televisivi su protocollo IP (IPTV); bundle Quadruple Play quando all’offerta commerciale bundle Triple
Play si aggiungono i servizi integrati di telefonia mobile.
Bypass
Opposto di COLT, sono centrali attualmente prive di apparati attivi per la raccolta di clienti NGAN, che nei piani
di lungo termine potranno essere abbandonate (previa migrazione della clientela legacy ivi raccolta).
CaaS (Container as a service)
Attraverso un’offerta Cloud CaaS (Container as a Service), un consumatore acquisisce in modo flessibile e
dinamico da un Cloud Provider un ambiente tipicamente basato su tecnologia Kubernates in cui è possibile
sviluppare dei container. L’ambiente Caas si occuperà di gestire il ciclo di vita del container e le relative esigenze
di scaling-up e upgrade in linea con le policy condivise
Caching
Il caching di contenuti web (video, pagine HTML, immagini, ecc.) è una tecnologia che permette di ridurre l'uso
della banda e il tempo di accesso ai contenuti. Una cache memorizza copie di documenti richiesti dagli utenti
in locazioni più vicine ad essi di quanto lo siano i siti originari, in modo che successive richieste possono essere
soddisfatte dalla cache stessa, sotto opportune condizioni. La tecnologia abilitante può essere aperta e basata
su standard (in questo caso si parla di Open Caching) o su approccio proprietario e chiuso (Alien Caching)
Canale (o Channel)
E’ una via di comunicazione che connette una sorgente a una o più destinazioni grazie a mezzi trasmissivi e
segnali elettrici, elettromagnetici, ottici o di altra natura.
Carrier
Operatore di Telecomunicazioni che fornisce un servizio di trasporto di servizi di comunicazione attraverso una
propria rete.
Carrier Aggregation
Tecnica per aggregare più portanti radio e di conseguenza incrementare la velocità di trasmissione su rete
wireless.
CAS (Conditional Access Systems)
I sistemi di accesso condizionato (CAS) vengono utilizzati dai fornitori di contenuti, come gli operatori di pay-TV,
per garantire che solo i dispositivi degli abbonati che soddisfano determinate condizioni possano accedere ai
contenuti protetti. I sistemi di accesso condizionato funzionano crittografando i flussi di trasporto digitale (il
contenuto della pay-TV) e inviando le autorizzazioni per decrittografare il contenuto separatamente.
CAT M1 (Category M1) or LTE Cat-M
Cat-M1, noto anche come LTE Cat-M, è una tecnologia LPWAN a basso costo sviluppata da 3GPP come parte
della release 13 dello standard LTE. È una tecnologia complementare a NB IOT, con velocità di upload e
download più elevate di 1 Mbps e latenza inferiore da 10 a 15 ms.
CCA (Current Cost Accounting)
In un approccio contabilità a costi correnti (CCA), la base patrimoniale del gestore è stata annualizzata sulla
base del costo di sostituzione lordo dei beni. CCA appartiene alla famiglia delle metodologie di annualizzazione
costante dove la quota di ammortamento è stabile e il costo del capitale diminuisce nel tempo, con
conseguente riduzione delle rendite. Tuttavia, a differenza della contabilità a costi storici, l’annualizzazione
dell’ammortamento è regolata in base alle variazioni di prezzo delle attività in considerazione a causa del
progresso tecnico e le variazioni generali dei prezzi (inflazione).
CDMA (Code Division Multiple Access)
Il CDMA è una tecnologia di accesso multiplo usato nelle comunicazioni radio. I primi sistemi radio basati sul
CDMA sono stati sviluppata da Qualcomm, e introdotti commercialmente nel 1995. Abilita l’utilizzo simultaneo
dello stesso canale per la trasmissione di molteplici segnali, ognuno dei quali è modulato attraverso un codice
opportuno al fine di distinguere un messaggio dall’altro.
CDN (Content Delivery Network)
Le Content Delivery Network sono sistemi di distribuzione gestita di contenuti (specialmente contenuti
multimediali di grandi dimensioni in termini di banda, come l'IPTV) da parte di un Service Provider per
l’erogazione di servizi di streaming audio e video, con migliore qualità verso i clienti.
Altre informazioni
Glossario
430
CDP (Carbon Disclosure Project)
Iniziativa internazionale che stimola le aziende a focalizzarsi sulla gestione dei rischi e delle opportunità
emergenti dal cambiamento climatico.
Cella
Porzione geografica di territorio illuminata da una stazione radio.
C.E.M. (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici)
I campi elettromagnetici sono presenti ovunque e sono prodotti sia da origini naturali (temporali, magnetismo
terrestre) che da origini antropiche come linee elettriche, stazioni TV, stazioni radiomobili, forni a microonde.
Gli effetti che producono sul corpo umano dipendono dalla loro frequenza. Per campi a radiofrequenza quali
quelli prodotti dalle stazioni radio base e dai dispositivi mobili il maggiore effetto biologico è il riscaldamento
dei tessuti del corpo. La posizione corrente della comunità scientifica, come espressa dalla Organizzazione
Mondiale della Sanità, è che mentre l’esposizione a livelli elevati di C.E.M. sono dannosi alla salute, non è
dimostrato che una esposizione prolungata a bassi livelli di C.E.M. possa essere dannosa.
La definizione di quali livelli siano sufficientemente bassi da non essere dannosi è lasciata ai singoli Paesi, pur
essendo state definite delle linee guida da parte della Commissione Internazionale per la Protezione dalle
Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP).
Per quanto riguarda l’Italia, il limite di esposizione è 20 V/m e inoltre è definita una ‘soglia di attenzione’ a 6 V/
m, mediata sulle 24 ore, per l’interno di abitazioni, scuole, parchi giochi e tutti i luoghi in cui vi sia una
permanenza superiore alle 4 ore giornaliere.
Central Office
Un Central Office è un edificio da cui originano le linee in rame o in fibra che formano la rete di accesso e che
raggiungono i clienti. Ospita apparati per i servizi telefonici (Stadio di Linea in terminologia TIM), per servizi dati
a larga banda (DSLAM) e eventualmente per servizi ultrabroadband (OLT). Alcuni Central Office ospitano anche
apparati di rango superiore (SGU per telefonia, router per servizi dati), e in tale caso raccolgono anche gli altri
CO che ne sono privi.
Central Unit (CU)
E’ un nodo logico che ospita livelli di protocollo PDCP, RRC e SDAP e altre funzioni di controllo basate su una
suddivisione funzionale di livello superiore.
CI/CD (integrazione continua/consegna continua)
Nell'ingegneria del software, CI/CD o CICD sono le pratiche combinate di integrazione continua (CI) e (più
spesso) fornitura continua o (meno spesso) distribuzione continua. CI/CD colma i divari tra attività di sviluppo e
operative e team applicando l'automazione nella creazione, test e distribuzione delle applicazioni.
Closed User Group
Un gruppo di utenti che può inviare o ricevere servizi di comunicazione solo all’interno dello stesso gruppo, a
cui si possono applicare tariffe dedicate.
Cloud
Il termine Cloud si adopera come abbreviazione del concetto di “Cloud Computing”, vale a dire un modello di
consumo di risorse di elaborazione (ad esempio reti, server, memoria, applicazioni e servizi) attraverso la rete;
con il Cloud si consente al cliente finale, altrimenti definito consumatore, l’accesso diffuso, agevole e a richiesta
(on demand) ad un insieme condiviso e configurabile di risorse che possono essere acquisite e rilasciate
rapidamente e con minimo sforzo di gestione o di interazione con il fornitore di servizi. Il modello Cloud è
composto da cinque caratteristiche essenziali: 1) Self Service su richiesta del cliente, 2) ampio accesso in rete,
3) condivisione delle risorse, 4) elasticità/automazione nella richiesta delle risorse, 5) SLA certificati, tre
modalità di servizio (vedasi le voci SaaS, PaaS e IaaS) e quattro modelli di distribuzione/deployment (Cloud
privato, pubblico, ibrido e attraverso communities).
Cloud Continuum
Un cloud composto da punti di presenza centralizzati e distribuiti all’edge che costituiscono un’unica
infrastruttura cloud.
Cloud ibrido
Una soluzione cloud composta da risorse private e pubbliche.
Cloud nativo
Il cloud nativo si riferisce a un approccio per costruire applicazioni in un modo che consente il pieno
sfruttamento del paradigma cloud (vedi Cloud).
CNI (Cloud Native Infrastructure)
CNI è l’insieme di hardware e software che esegue e supporta le applicazioni Cloud Native.
CNF (Cloud Native Function)
Funzionalità di rete virtualizzata su HW COTS (Commercial Off The Shelf), ospitata su Telco Data Center o
Public Cloud, capacità flessibile e dinamica, utilizzo di Container e Micro Servizi, LCM automatizzato.
CNO (Centro Nodale Ottico)
E’ il punto di flessibilità nell’architettura PON e separa la rete ottica primaria dalla rete ottica secondaria. Nel
CNO è ospitato il ripartitore ottico e gli splitter collegati alla rete passiva in fibra ottica.
Altre informazioni
Glossario
431
Cogenerazione
La cogenerazione è la produzione congiunta di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire dalla
stessa fonte primaria. La cogenerazione, utilizzando lo stesso combustibile per due utilizzi differenti, mira a un
più efficiente utilizzo dell’energia primaria, con relativi risparmi economici soprattutto nei processi produttivi
laddove esista una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici.
Cognitive Computing
Sistema avanzato di intelligenza artificiale in cui le macchine hanno parte delle funzionalità tipiche di un
cervello umano. Le tecnologie di cui si compone il cognitive computing sono in grado di elaborare enormi
quantità di informazioni, imparare in modo autonomo, interagire nel linguaggio dell’uomo e riprodurne i
modelli di pensiero.
COLT (Central Office Long Term)
Centrale che nei piani di trasformazione di lungo termine rimane necessaria per raccogliere la clientela NGAN
mediante una rete di distribuzione in Fibra Ottica.
Community
Un gruppo di persone che hanno in comune un interesse di qualsiasi natura e si scambiano messaggi su
internet (es. tramite social network).
Connected Car
Una connected car (in italiano: auto connessa) è definita come un veicolo che, oltre ad avere accesso a
internet, dispone di sensori e può inviare e ricevere segnali per esplorare l’ambiente circostante ed entrare in
contatto con altri veicoli e servizi.
Container
Un container è un'unità astratta di software che è eseguibile e indipendente, con tutto il necessario per
eseguire un'applicazione: codice, runtime, strumenti e librerie di sistema. Ogni container che viene eseguito è
riproducibile. I Container permettono di disaccoppiare le applicazioni dall'infrastruttura del host su cui vengono
eseguite. Questo approccio rende più facile il deployment su cloud o sistemi operativi differenti tra loro.
Co-siting
Accordi di condivisione di siti tecnologici (per le Tlc in particolare siti di accesso alla rete e infrastrutture passive)
da parte di più attori, per un più efficiente utilizzo delle infrastrutture di rete sia in aree cittadine sia in aree
rurali.
CO2 – Biossido di carbonio
Anidride carbonica, uno dei più rilevanti gas ad effetto serra. Riconducibile ai processi industriali come prodotto
della combustione in particolare dall’uso dei combustibili fossili.
CMS (Content Management System)
Un sistema di gestione dei contenuti, spesso abbreviato in CMS, è un software che aiuta gli utenti a creare,
gestire e modificare i contenuti di un sito Web senza la necessità di conoscenze tecniche specializzate.
CPE (Customer Premise Equipment) 
Il Customer Premise Equipment è un dispositivo elettronico (terminale, telefono, modem) per le
telecomunicazioni utilizzato lato utente che è in grado di connettersi direttamente alla rete di trasmissione
geografica attraverso opportune interfacce. Il collegamento tra il CPE e la rete può essere realizzato su
portante fisica (fibra ottica, doppino telefonico) o su portante radio (wireless).
COTS Commercial Off The Shelf
Un prodotto software e/o hardware commercialmente pronto e disponibile per la vendita, il noleggio o la
licenza al pubblico.
CPS (Carrier Pre-selection)
Nel quadro della politica di Equal Access garantita a tutti gli operatori, la CPS (Carrier Pre-Selection) è una
prestazione della rete telefonica che consente di specificare in maniera permanente l’instradamento delle
chiamate verso l’operatore preferenziale con il quale vengono eseguite tutte le chiamate. Tale funzione deve
essere implementata dall'operatore di accesso nelle proprie centrali.
CPU (Central Processing Unit)
La CPU (unità di processamento centrale) è il componente HW che controlla l'interpretazione e l'esecuzione
delle istruzioni. La CPU di un PC è costituita da un singolo microprocessore. Il termine "processore" è spesso
usato per riferirsi a una CPU.
C-RAN
Si riferisce a una cloud RAN centralizzata, un paradigma che si occupa di elaborazione centralizzata, radio
collaborativa, cloud computing in tempo reale e infrastruttura ad alta efficienza energetica. È un'architettura
che aggrega le risorse computazionali delle stazioni base in un pool centrale consentendo un migliore
coordinamento radio. C-RAN sfrutta le tecniche di rete definite dal software (SDN) e di virtualizzazione delle
funzioni di rete (NFV), nonché le capacità di elaborazione dei data center per consentire la separazione dei piani
di controllo e dei dati e per ottenere un'alta flessibilità consentendo la condivisione delle risorse di rete in modo
dinamico.
Altre informazioni
Glossario
432
Cybersecurity
La Cybersecurity, nota anche come sicurezza informatica, si occupa delle analisi delle minacce, delle
vulnerabilità e del rischio associato all’utilizzo di strumenti informatici, hardware, software e dati, connessi a
Internet, per proteggerli dal tentativo di attacchi quali: alterazione, disabilitazione, furto, distruzione, accesso
non autorizzato.
DAM (Digital Asset Management)
Il digital asset management (DAM) è il sistema integrato per la gestione strategica centralizzata dei contenuti.
È il software che consente di creare, organizzare e distribuire i contenuti su differenti canali come ad esempio
siti web e applicazioni, e aumenta l’efficacia della comunicazione.
DAS (Distributed Antenna System)
E’ una rete di antenne distribuite connesse ad una sorgente di segnale in modo da fornire servizi wireless in
una area geografica o un edificio. Il segnale in radiofrequenza viene combinato e distribuito attraverso il
sistema di antenne.
Data Center
Il Data center è il reparto di un'azienda che ospita e gestisce sistemi informatici (IT) di back-end e archivi di dati:
i suoi mainframe, i server, i database, etc. In passato questo tipo di gestione era localizzato in unico luogo fisico,
da cui il nome di data center. Lo sviluppo di nuove tecnologiche di calcolo distribuito hanno inaugurato nuovi
criteri di gestione che vedono esistere più data center dislocati sia a livello fisico che virtuale.
Data mining
Il processo di scoperta di modelli e insights di grandi set di dati utilizzando tecniche statistiche e di
apprendimento automatico.
Data warehousing (DW)
Un metodo per raccogliere e archiviare grandi quantità di dati in una posizione centrale per l'analisi e il
reporting.
DCC (Digital Contact Center)
E’ un insieme di piattaforme usate per mettere in contatto il cliente con l’agente umano o virtuale di Customer
Care più adatto all’esigenza, tramite differenti canali (voce, web, apps, mail, chat, SMS), e per supportare gli
agenti nell’interazione con i clienti (es. Ordinativi Vocali, Back Office).
DDoS (Distributed Denial of Service)
E' un tentativo di rendere una risorsa informatica in rete (sistema/servizio) non più disponibile agli utilizzatori.
Gli attacchi di questo tipo cercano di saturare le risorse di rete e informatiche disponibili al sistema obiettivo
dell’attacco, ad esempio un sito web, fino a renderlo non più in grado di erogare il servizio.
Decommissioning
Con il termine decommissioning si intende la dismissione delle soluzioni tecnologiche meno recenti (legacy o
obsolete) al fine di razionalizzare e semplificare le attuali reti di Telecomunicazioni con l’obiettivo di ottimizzare
gli investimenti e migliorare la qualità ed il time-to-market dei servizi.
Deep learning
Un sottoinsieme di machine learning che prevede l'addestramento di reti neurali con più livelli su grandi
quantità di dati.
DevOps
In informatica, con DevOps (dalla contrazione inglese di development e operations) si indica un metodo agile di
sviluppo del software che punta alla comunicazione, collaborazione e integrazione tra sviluppatori e addetti
alle operations. DevOps è pertanto un approccio allo sviluppo e all’implementazione di applicazioni in azienda
che ha quindi come obiettivo il rilascio del prodotto, il collaudo del software, l'evoluzione e il mantenimento
(correzione di bug e release minori) in modo tale da aumentare affidabilità e sicurezza e rendere più veloci i
cicli di sviluppo e rilascio.
Digital divide
Divario tecnologico dovuto a ragioni territoriali che si può avere in alcune aree geografiche in cui le persone non
hanno accesso effettivo alla tecnologia digitale, come ad esempio i servizi fissi di larga banda. Con il termine
Digital Divide si intendono anche le barriere di tipo economico o culturale che hanno alcune fasce di
popolazione nell’accedere a servizi digitali.
Distributed Unit (DU)
E’ un nodo logico che ospita livelli di protocollo RLC / MAC / High-PHY basati su una suddivisione funzionale di
livello inferiore.
DLA (Data Layered Architecture)
E’ un’architettura per la gestione in tempo reale dei dati di utente in una rete di telecomunicazione (ad es. dei
profili utente), che introduce una separazione tra un livello di memorizzazione dati logicamente centralizzato, il
quale ha in carico la consistenza e disponibilità dei dati, e un livello di front-end che gestisce le richieste
provenienti dagli apparati di rete.
Altre informazioni
Glossario
433
DNS
Registro in cui sono contenuti gli indirizzi IP numerici (ad esempio 123.456.789.0) associati agli indirizzi
alfanumerici (nome.cognome@dominio.com) comunemente utilizzati per identificare un sito web o un
indirizzo di posta elettronica.
DPI (Deep Packet Inspection)
E’ una tecnologia di analisi in tempo reale di traffico a pacchetto che osserva "a fondo" il contenuto dei
pacchetti, ovvero fino al livello applicativo, piuttosto che solo fino al livello delle intestazioni IP/TCP/UDP. Abilita
una gestione avanzata del traffico.
DRM (Digital Rights Management)
La gestione dei diritti digitali (DRM) è un modo per proteggere i diritti d'autore per i media e i contenuti digitali.
Questo approccio include l'uso di tecnologie che limitano la copia, la riproduzione e l'uso di opere protette da
copyright, contenuti protetti e software proprietario.
DSL Network (Digital Subscriber Line Network)
E’ una famiglia di tecnologie di rete che fornisce trasmissione digitale, con larghezza di banda ampia a distanze
limitate, attraverso il tradizionale doppino telefonico in rame dalla prima centrale di commutazione fino
all'utente finale.
DSLAM (Digital Subscriber Line Access Multiplexer)
Apparato Multiplatore di Linee di Accesso Digitali: elabora segnali digitali di diversi clienti, le cui linee sono
attrezzate di tecnologie xDSL, e ne multipla le comunicazioni su un collegamento ad alta velocità verso la
dorsale internet.
DSS (Dynamic spectrum sharing)
Dynamic Spectrum Sharing (DSS in breve) è una nuova tecnologia di antenna che per la prima volta consente
l'uso parallelo di LTE e 5G nella stessa banda di frequenza. La tecnologia determina la domanda di 5G e LTE in
tempo reale.
DTT (TV Digitale Terrestre)
La TV Digitale Terrestre è un tipo di tecnologia di trasmissione che consente una maggiore efficacia nella
trasmissione dei servizi televisivi (in termini di numero di canali e qualità delle immagini) mediante l’utilizzo di
un sistema digitale.
DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld)
Il DVBH è stato lo standard di trasmissione video digitale in broadcast ottimizzato per reti mobili su dispositivi
portatili, come telefoni cellulari e smartphone.
DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing)
Tecnologia per multiplare e trasmettere contemporaneamente segnali ottici con differenti lunghezze d’onda
lungo una singola fibra ottica al fine di aumentare la quantità di banda disponibile.
EDGE (Enhanced Data for GSM Evolution)
Tecnologia che aumenta la velocità di trasmissione dei dati dello standard GPRS dai 30-40 kbit/s fino a oltre
400 kbit/s in condizioni ottimali di radiotrasmissione.
Edge (Network Edge)
E’ un segmento di rete collocato tra accesso e rete principale, in cui sono collocate funzioni dei servizi (come ad
es. quelle svolte dal BRAS). A seconda del contesto, questo segmento può essere molto distribuito, ad es. fino a
livello di Stazioni Base mobili, o meno distribuito, ad es. posto "al bordo" della dorsale di rete.
Edge cloud
Si riferisce a un'infrastruttura cloud distribuita ai bordi della rete. Un'architettura Edge Cloud viene utilizzata per
decentralizzare la potenza di calcolo ai bordi della rete.
EEB (Energy Efficiency in Buildings)
Iniziativa internazionale promossa dal WBCSD (World Business Council for Sustainable Development) per la
ricerca dell’efficienza energetica negli edifici al fine di ridurre l’impatto ambientale e i costi di energia.
EFFC (Extraction Full Free Cooling)
Sistema di raffreddamento per la riduzione dei consumi senza l’utilizzo di gas a effetto serra. L’EFFC si basa sul
principio del Free Cooling (ventilazione forzata senza l’utilizzo di condizionamento), associato a un sistema di
estrazione dell’aria calda prodotta dagli apparati e ulteriore raffreddamento (adiabatico) dell’aria in ingresso
ottenuto mediante lo sfruttamento di una zona a elevata concentrazione di acqua nebulizzata.
eMBB (Enhanced Mobile Broadband)
Servizio dati mobile a banda larga su rete LTE-A, 5G.
EMS (Environmental Management Systems)
Sistemi di Gestione Ambientale contribuiscono alla gestione, in modo sostenibile, dei processi produttivi e di
supporto, e sono uno stimolo al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali in quanto sono strumenti
per garantire la gestione efficace, la prevenzione e la continua riduzione degli impatti ambientali nel campo dei
processi di lavoro.
Altre informazioni
Glossario
434
eNB (Evolved Node B)
E’ la Stazione Radio Base del 4G, che implementa l’interfaccia radio LTE e gestisce le proprie risorse radio.
EPC (Evolved Packet Core)
E’ il segmento "core" di una rete 4G. Svolge la gestione della mobilità utente, l’instradamento del traffico (che il
4G è solo traffico a pacchetto), l’applicazione di criteri, la produzione di dati di tassazione, l’interconnessione
con reti IP.
EPC NSA (Evolved Packet Core Non StandAlone)
Core Network Mobile 4G in grado di supportare gli accessi LTE e New Radio collegati in dual connectivity.
EPG (Electronic Program Guide)
Le guide elettroniche alla programmazione (EPG) sono sistemi che forniscono agli utenti di televisione, radio e
altre applicazioni multimediali menu continuamente aggiornati che visualizzano informazioni sulla
programmazione per la programmazione delle trasmissioni attuali e future
EPON (Ethernet PON)
EPON e anche conosciuto come Gigabit Ethernet PON o GEPON, è un tipo di fibra ottica pura che utilizza uno
schema simmetrico sia in downstream che in upstream e può arrivare a un massimo di 10 Gigabit per secondo
di trasmissione. Soluzione standardizzata dall'IEEE.
EPS (External Power Supplies)
Alimentatori esterni di apparati.
ESG (Environmental, Social and Governance)
ESG è un quadro strategico per identificare, valutare e affrontare gli obiettivi e le attività organizzative che
vanno dal carbon-footprint dell'azienda e l'impegno per la sostenibilità e per la diversità e l'inclusione, all’etica
generale per quanto riguarda i rischi e le pratiche aziendali.
eSIM (embedded SIM)
Rappresenta l’evoluzione delle SIM: si tratta di un circuito integrato incorporato direttamente all'interno di un
dispositivo e di conseguenza non estraibile e non sostituibile, ma gestibile da remoto tramite le funzionalità del
dispositivo stesso.
Ethernet
Famiglia di tecnologie di collegamento dati ad alta velocità per reti di area locale (LANs) e reti di area
metropolitana (MANs).
ETSI (European Telecommunications Standards Institute)
Istituto Europeo per gli standard in ambito Telecomunicazioni.
EuP (Energy-using Products)
Nell’ambito della Direttiva per la progettazione ecocompatibile di prodotti che consumano energia (Eco-design
Directive for Energy-using Products, 2005/32/EC), è stato definito il quadro normativo a cui i produttori di
dispositivi che consumano energia (EuP) dovranno attenersi, già in fase di progettazione, per incrementare
l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale negativo dei propri prodotti.
Feeder
Router IP carrier class che svolgono la funzione di raccolta e concentrazione di traffico di rete fissa e mobile
oltre che di origine commerciale relativamente ad un bacino di Aree di Centrale. Il traffico raccolto dai Feeder
viene consegnato in double homing ai nodi Metro su percorsi fisicamente diversificati.
FDD Frequency Division Duplex
Il Frequency-division duplexing (FDD) è un metodo per stabilire un collegamento di comunicazione full duplex
che utilizza due diverse frequenze radio per il funzionamento del trasmettitore e del ricevitore. Il
funzionamento FDD normalmente assegna il trasmettitore e il ricevitore a diversi canali di comunicazione.
FFC – Full Free Cooling
Sistema di raffreddamento basato sull’utilizzo della ventilazione forzata per la riduzione dei consumi energetici.
Fibra Ottica
Filamenti di vetro o plastica che costituiscono la base di un’infrastruttura per la trasmissione di dati attraverso
segnali luminosi. Un cavo in fibra contiene diverse fibre individuali, ciascuna capace di convogliare il segnale
(impulsi di luce) a una larghezza di banda praticamente illimitata. La fibra è utilizzata per la realizzazione tanto
delle dorsali di comunicazione (backbone ottico) quanto per le reti di accesso secondo molteplici architetture
(FTTx).
Fronthaul
Nella divisione funzionale di una Stazione Base, si riferisce all'interfaccia tra Remote Unit (RU) e Distributed Unit
(DU).
FSC (Forest Stewardship Council)
Il Forest Stewardship Council è un'ONG internazionale senza scopo di lucro. Il FSC rappresenta un sistema di
certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. La certificazione ha come scopo la corretta
gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. Il logo di FSC garantisce che il prodotto è stato
Altre informazioni
Glossario
435
realizzato con materie prime derivanti da foreste correttamente gestite secondo i principi dei due principali
standard: gestione forestale e catena di custodia. Lo schema di certificazione FSC è indipendente e di parte
terza.
FTTx (Fiber To The x)
È il termine utilizzato per indicare qualsiasi architettura di rete che usa collegamenti in fibra ottica in
sostituzione parziale o totale del tradizionale collegamento in rame utilizzato nelle reti di telecomunicazioni. Le
diverse soluzioni tecnologiche si differenziano per il punto della rete di distribuzione in cui arriva la connessione
in fibra rispetto al cliente finale. Nel caso dell’FTTC (Fiber to the Cabinet) la fibra arriva fino all’apparato
(armadio di distribuzione) posto sul marciapiede, da cui partono i collegamenti in rame verso il cliente; nel caso
FTTB (Fiber to the Building) la fibra arriva al base dell’edificio ad un box di distribuzione da dove parte la salita
verticale in rame; nel caso dell’FTTH (Fiber to the Home), la fibra arriva direttamente fino in casa del cliente. Nel
caso FTTO (Fiber to the Office) si intende soluzione verso Ufficio, mentre FTTR (Fiber To The Room), si intende
arrivare con la fibra in diverse stanze della casa.
FWA (Fixed Wireless Access)
Fixed Wireless Access indica un insieme di sistemi di trasmissione sviluppati per sfruttare determinate
frequenze dello spettro radio allo scopo di fornire servizi di accesso fisso a banda larga (con velocità di
connessione nominali pari a 1 Gbps).
Gateway
Nodo di interconnessione di reti diverse. Un nodo Gateway può svolgere una funzione di separazione di
Dominio tra reti omogenee oppure può interconnettere reti funzionalmente diverse e pertanto svolgere
funzioni di interlavoro protocollare.
G.FAST
G.FAST (Fast Access to Subscriber Terminal, gruppo "G" delle raccomandazioni dell'ITU-T) è uno standard DSL,
quarta generazione su rame, adottato dall'ITU-T a partire dal 2014 che permette di raggiungere velocità
aggregate Down Stream +Up Stream di circa 500 Mbit/s fino a 100m e di circa 800-900 Mbit/s fino a 50m.
Si tratta quindi di una tecnologia con velocità superiore a VDSL2 ed eVDSL ma, essendo ottimizzata per
distanze molto brevi richiede che gli apparati di rete siano essere posizionati ancora più vicini al Cliente rispetto
agli armadi ripartilinea, ovvero nei box di distribuzione presso o alla base degli edifici.
GPON (Gigabit capable Passive Optical Network)
Una rete ottica passiva (PON) è un'architettura di rete che porta il cablaggio in fibra a casa cliente utilizzando
uno schema point-to-multipoint, basato su splitter ottici passivi, per servire più locali con una singola fibra
ottica.  GPON fa parte di un insieme di standard PON, (definiti in ambito ITU), i quali si differenziano in base alla
velocità massima complessiva raggiungibile all’interno di ciascun albero ottico, una struttura spesso condivisa
anche con 64 utenze. Nel caso di GPON, la velocità massima è di circa 2,5 Gbps in downstream e 1,25 Gbps in
upstream, condivisa con un numero prestabilito di utenze, che può arrivare fino a 128. Ciascuna delle linee
collegate avrà poi una velocità massima nominale fissata dall’operatore, ad esempio 1 Gbps in download. Le
altre tipologie di standard GPON sono:
XG-PON velocità massima 10 Gbit/s in downstream e 2,5 Gbit/s in upstream
XGS-PON velocità massima 10 Gbit/s in downstream e 10 Gbit/s in upstream
NG PON2 velocità massima 40 Gbit/s in downstream e 10 Gbit/s in upstream
GPRS (General Packet Radio System)
Sistema a commutazione di pacchetto per la trasmissione dati su reti cellulari 2G.
GPU (Graphics Processing Unit)
GPU è un processore (o CPU) specializzato e progettato per accelerare il rendering digitali di oggetti grafici.
GRI (Global Reporting Initiative)
La Global Reporting Initiative (GRI) è un'organizzazione leader nel settore della sostenibilità. GRI promuove l'uso
della rendicontazione di sostenibilità come un modo per le organizzazioni a contribuire allo sviluppo sostenibile.
GRX (GPRS Roaming eXchange for Mobile Operators)
Il servizio GRX permette agli operatori mobili di interconnettere reti GPRS in tutto il mondo e di offrire il servizio
di Global Roaming per la copertura GPRS.
GSM (Global System for Mobile Communication)
Sistema a standard per le comunicazioni cellulari digitali sviluppata a livello mondiale e operante su banda 900
MHz e 1800 MHz. Il GSM appartiene alla famiglia dei sistemi di seconda generazione (2G).
GSMA (GSM Association)
La GSM Association (comunemente indicata come "GSMA" o Global System for Mobile Communications,
originariamente Groupe Spécial Mobile) è un'organizzazione industriale che rappresenta gli interessi degli
operatori di rete mobile in tutto il mondo.
HCFC (Hydrochlorofluorocarbons)
Molecole chimiche composte utilizzate principalmente negli impianti di raffreddamento per sostituire i Cloro
Fluorocarburi, proibiti dal protocollo di Montreal, per il loro più limitato effetto depressivo dell’Ozono (hanno
circa il 10% del potere dannoso sull’Ozono dei CFC).
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Glossario
436
HCP (Hyperscale Cloud Provider)
Provider di infrastruttura cloud in grado di scalare le risorse in modo massivo su grosse quantità di server
distribuiti a livello globale.
HFC (Hydrofluorocarbons)
Idrofluorocarburi: molecole composte in uso negli impianti di raffreddamento. Sono parte della famiglia dei gas
a effetto serra. Non hanno effetto ozonolesivo.
HDSL (High-bit-rate Digital Subscriber Line)
Tecnologia della famiglia xDSL standardizzata nel 1994. Fornisce connessioni fino a 8 Mb/s simmetrici su
doppino.
HLR (Home Location Register)
Database dove sono registrati i profili dei clienti 2G e 3G.
Home Access Gateway – Access Gateway – Home Gateway – Residential Gateway
Apparati di uso domestico per concentrare il traffico voce/dati/video dei clienti per reti di telecomunicazione
private e per connettere dispositivi domestici alla rete Internet o altre reti geografiche (WAN).
Housing
Concessione in locazione di spazio fisico gestito all’interno di un Data Center per l’installazione di apparati o
server.
HSPA (High Speed Packet Access)
Evoluzione dell’UMTS che consente connessioni dati mobili a banda larga sia in Downstream (HSDPA) sia in
Uplink (HSUPA), fino a 42 Mb/s e 5.76 Mb/s, rispettivamente.
IaaS (Infrastructure as a Service)
Attraverso un’offerta Cloud IaaS (Infrastructure as a Service, vedi anche modelli Cloud), un consumatore
acquisisce in modo flessibile e dinamico da un Cloud Provider risorse di elaborazione, memoria, rete e altre
risorse fondamentali di calcolo, attraverso i quali il cliente può sviluppare e far girare software arbitrario, inclusi
sistemi operativi e applicazioni. Il consumatore non gestisce né controlla l’infrastruttura Cloud sottostante, ma
controlla sistemi operativi, memoria, applicazioni ed eventualmente, in modo limitato, alcuni componenti di
rete (esempio firewalls).
ICT (Information and Communication(s) Technology)
Insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di
informazioni.
IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers)
Associazione internazionale di scienziati professionisti con l'obiettivo della promozione delle scienze
tecnologiche e di ricerca di nuove applicazioni e teorie nella scienza elettrotecnica, elettronica, informatica,
biomedica e delle telecomunicazioni. Si occupa inoltre di definire e pubblicare standard in tali campi.
IETF (Internet Engineering Task Force)
L'Internet Engineering Task Force (IETF) è un'organizzazione di standardizzazione per Internet ed è responsabile
degli standard tecnici che costituiscono la suite di protocolli Internet (TCP/IP).
IMS (IP Multimedia Subystem)
E’ l’architettura per la realizzazione di servizi IP Multimedia, ovvero comunicazioni voce/video/testo/ecc. su reti
IP. Comprende tutti gli elementi di rete relativi al trattamento della segnalazione e dei flussi media.
IMSI (International Mobile Subscriber Identity)
L'International Mobile Subscriber Identity è un identificativo unico a livello globale associato ad una SIM card.
Indisponibilità (U)
Probabilità di un oggetto di non essere in grado di espletare una funzione richiesta sotto determinate
condizioni operative e in un dato istante di tempo.
Intelligenza Artificiale
Abilità di un sistema tecnologico di risolvere problemi e svolgere compiti e attività tipici della mente e del
comportamento umano. In ambito informatico, è la disciplina che si occupa di realizzare macchine (hardware e
software) in grado di “agire” autonomamente (risolvere problemi, compiere azioni, ecc.).
Intelligenza Artificiale Generativa
Intelligenza Artificiale Generativa si riferisce a modelli di Deep Learning in grado di generare testi, immagini e
altri contenuti di alta qualità in base ai dati su cui sono stati addestrati.
Interconnessione
Con interconnessione si fa riferimento al collegamento fisico e logico delle reti pubbliche di comunicazione di
operatori diversi, per consentire agli utenti di un operatore di comunicare con gli utenti del medesimo o di un
altro operatore, o di accedere ai servizi offerti da un altro operatore.
Altre informazioni
Glossario
437
Internet
Rete di interconnessione globale tra reti informatiche di natura e di estensione diversa, resa possibile da una
suite di protocolli di rete comune (TCP/IP), che costituiscono la "lingua" comune con cui i computer connessi (gli
host) sono interconnessi e comunicano tra loro.
Internet of Things
Per Internet of Things si intende l’estensione di Internet al mondo degli oggetti (dispositivi, apparecchiature,
impianti e sistemi), che si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare
dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri. I campi di applicabilità sono molteplici:
dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all'infomobilità, fino all'efficienza energetica,
all'assistenza remota e alla tutela ambientale.
IP (Internet Protocol)
Protocollo di trasmissione dati a pacchetto, usato per la trasmissione di dati su reti sia private sia pubbliche, in
particolare su Internet.
IPCC (IP Contact Center)
Si veda DCC.
IP/MPLS (Internet Protocol/Multi Protocol LabelSwitching)
Protocollo di commutazione pacchetto che ottimizza le prestazioni della rete mediante la mappatura del flusso
di dati end-to-end (IP) sul traffico tra nodi di rete adiacenti (MPLS).
IPTV (Internet Protocol Television)
Tecnologia che utilizza l'infrastruttura di trasporto IP per veicolare contenuti televisivi in formato digitale
attraverso connessione internet a banda larga.
ISDN (Integrated Services Digital Network)
Sistema digitale di telecomunicazioni che consente la trasmissione di differenti servizi (es. voce e dati) end to
end in forma digitale. La prima definizione tecnica dell'ISDN, che investe diverse componenti delle reti, risale
alle raccomandazioni ITU-T della serie I del 1984.
ISO (International Organization for Standardization)
L'ISO è la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche.
ISPs (Internet Service Provider)
Società che vende il servizio di accesso a internet e al World Wide Web.
ITU (International Telecommunication Union)
L'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni è un'organizzazione internazionale che si occupa di definire gli
standard nelle telecomunicazioni e nell'uso delle onde radio. Fondata nel 1865 a Parigi, è una delle agenzie
specializzate delle Nazioni Unite e l'attuale sede è a Ginevra.
J2C (Journey to Cloud)
Journey to Cloud” è una transizione che mira a migrare le risorse aziendali nel cloud, consentendo la riduzione
dei costi IT e delle emissioni di gas serra, il miglioramento dei risultati di business e l'accelerazione del ritmo
dell'innovazione.
Jitter
Il termine jitter indica la variazione di una o più caratteristiche di un segnale come, ad esempio, l'ampiezza, la
frequenza, la fase o il ritardo di trasmissione.
KPI (Key Performance Indicator)
Indicatori misurabili di performance che consentono di valutare l’andamento di una determinata attività.
KVAR (kilovolt–amperes reactive)
Sistema di misura, espresso in kilovolt, della corrente elettrica persa in un sistema elettrico AC.
Kubernetes
Una piattaforma open source per l'orchestrazione dei container, che consente la gestione dei container su larga
scala.
LAN (Local Area Network)
Rete informatica che copre un'area geografica limitata (ad es. una scuola o una azienda) e fornisce servizi di
telecomunicazione e interconnessione tra terminali (ad es. personal computer).
Lambda
Rappresenta il singolo canale ottico sul quale viene trasmesso il segnale nelle reti in fibra ottica.
Latenza
La latenza di un sistema può essere definita come l'intervallo di tempo che intercorre fra il momento in cui
arriva l'input al sistema e il momento in cui è disponibile il suo output. In altre parole, la latenza non è altro che
una misura della velocità di risposta di un sistema.
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Glossario
438
LCA (Life Cycle Analysis)
Metodologia d’analisi per la valutazione e quantificazione degli impatti ambientali associati a un prodotto/
processo/attività lungo l’intero ciclo di vita, dall’estrazione e acquisizione delle materie prime fino al riciclaggio.
Local Aggregator (LA)
Router IP carrier class che svolgono la funzione di raccolta e concentrazione di traffico locale di rete fissa e
mobile oltre che di origine commerciale relativamente ad un bacino di Aree di Centrale. Il traffico raccolto dai
Local Aggregator viene consegnato in double homing ai nodi Metro su percorsi fisicamente diversificati.
LLM (Large Language Model)
Large Language Model è un tipo di algoritmo di Intelligenza Artificiale che utilizza tecniche di Deep Learning e
insiemi di dati di grandi dimensioni per comprendere, riassumere, generare e prevedere nuovi contenuti.
LLU (Local Loop Unbundling)
E’ il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del
doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente.
Local Loop (Doppino Telefonico)
Coppia di conduttori di rame attraverso i quali un'abitazione o un ufficio si connette ad una rete di
telecomunicazioni; è la tecnologia tradizionale di realizzazione delle linee di accesso telefoniche ed è spesso
chiamato "ultimo miglio".
LPWAN (low-power wide area)
Una rete geografica a bassa potenza (rete LPWAN o LPWA) è un tipo di rete geografica di telecomunicazione
wireless progettata per consentire comunicazioni a lungo raggio, a basso bit rate tra oggetti connessi, come i
sensori, azionati da una batteria.
LTE (Long Term Evolution)
Si veda 4G.
Machine Learning
Noto anche come Apprendimento Automatico, è l’abilità dei computer di apprendere senza essere stati
esplicitamente e preventivamente programmati.
MBB (Mobile Broadband)
Servizio dati mobile a banda larga su rete 3G/4G-LTE.
MEC (Multi-access Edge Computing)
Tecnologia che consente ai dispositivi edge, come smartphone e dispositivi IoT, di elaborare i dati più vicino alla
fonte, riducendo la latenza e migliorando le prestazioni.
ETSI MEC (Mobile Edge Computing)
Un tipo specifico di edge computing, standardizzato da ETSI, progettato per soddisfare le esigenze degli
operatori di reti mobili e dei loro abbonati, fornendo servizi a bassa latenza e larghezza di banda elevata ai
dispositivi mobili.
MEMS (Micro Electro-Mechanical Systems)
I MEMS sono dispositivi miniaturizzati, di dimensione compresa tra alcuni micrometri ad alcuni millimetri, che
eseguono funzioni di rilevazione, elaborazione ed attuazione, impiegando componenti elettronici, meccanici,
ottici, chimici o biologici integrati solitamente su un circuito ibrido di silicio.
MGCP (Media Gateway Control Protocol)
Protocollo di segnalazione che permette la gestione delle funzionalità multimediali e la conversione della
telefonia tra le reti telefoniche tradizionali ed i servizi VoIP.
MGW (Media Gateway)
Apparato che tratta le diverse connessioni voce, dati e video adattandone le codifiche tra differenti tecnologie
e protocolli (es. da circuito a pacchetto).
Metro (M)
Router IP carrier class che svolgono la funzione di raccolta e concentrazione del traffico di rete fissa e mobile
oltre che di origine commerciale relativamente alla propria area MAN.
Microservices
Nello sviluppo delle moderne applicazioni software, quando si usa il termine micro-servizi, si indica un modello
architetturale specifico per lo sviluppo di una singola applicazione come una suite di piccoli servizi, ognuno
identificato come un processo di elaborazione specializzato (es. un web server, un’applicazione di storage, etc.)
e in grado di comunicare con meccanismi veloci e snelli, spesso basati su interfacce API per la descrizione di
risorse HTTP. Questi servizi forniscono capabilities per lo sviluppo del business di un’azienda e sono
particolarmente adatti per la realizzazione di prodotti software secondo metodologie agile; ogni micro-servizio
può essere realizzato e gestito in modo indipendente mediante algoritmi di implementazione completamente
automatizzati, garantendo così la massima flessibilità nello sviluppo e mantenimento delle applicazioni.
Altre informazioni
Glossario
439
Midhauling
Nella divisione funzionale di una Base Station, si riferisce all'interfaccia tra la Distributed Unit (DU) e la Central
Unit (CU).
MIMO (Multiple Input Multiple Output)
E’ un insieme di tecniche mirate ad aumentare la banda complessiva dell’accesso radio mediante la
trasmissione simultanea di due (o più) segnali dati su due (o più) antenne colocate, utilizzando le stesse risorse
frequenziali. Il lato ricevente, anche esso dotato di due o più antenne, è in grado di discriminare i diversi segnali
dati sfruttando le differenze di tempo e direzione di arrivo dei segnali simultanei che sono causate dalla
propagazione su percorsi multipli. In effetti, la propagazione radio su percorsi multipli ovvero il fatto che un
segnale da un punto A raggiunge un punto B tramite percorsi multipli a causa delle riflessioni e dispersioni
dovute a oggetti (es edifici, alberi) è un fenomeno naturale nelle comunicazioni radio, che era visto come un
disturbo. Per contro, le tecniche MIMO sfruttano questa molteplicità di percorsi (utilizzando opportune codifiche
dei segnali) per aumentare la capacità.
mMTC (Massive machine type communication)
mMTC noto anche come comunicazione MMC (Massive Machine Communication) è un tipo di comunicazione
tra un enorme numero macchine su rete wireless in cui la generazione di dati, lo scambio di informazioni e
l'attuazione avviene con un intervento minimo o nullo da parte dell'uomo.
mmWave (millimeter Wave)
Le onde millimetriche, spesso denominate mmWave o 5G a banda alta, sono frequenze che iniziano a 24 GHz
e oltre. Man mano che le onde radio aumentano di frequenza, ogni onda si restringe in lunghezza. A causa
delle sue alte frequenze, le onde mmWave hanno una portata limitata e fanno fatica a penetrare negli edifici,
ma hanno un'elevata capacità di trasporto.
MPEG (Motion Picture Expert Group)
Il Moving Picture Experts Group, sigla MPEG è un comitato tecnico congiunto formato dalle organizzazioni
internazionali ISO e IEC nel 1988. Venne creato con lo scopo di definire standard per la rappresentazione in
forma digitale di audio, video e altre tipologie di contenuti multimediali in modo da soddisfare un'ampia
varietà di applicazioni.
MR (Mixed Reality)
AR (Augmented Reality) mediante appositi visori che ne permettono la fruizione con le mani libere.
MSC (MobIle Swiching Center)
Nodo della rete mobile che svolge funzioni di commutazione e controllo, quali gestione delle chiamate,
commutazione del traffico, billing, registrazione e autenticazione e agisce come interfaccia con le altre reti.
Multimedialità
Servizio o prodotto che prevede l’uso simultaneo ed interattivo di due o più mezzi di comunicazione (es. voce,
video, testo ecc) che si integrano in modo reciproco.
Multicast ABR (Multicast Adaptive Bit Rate)
Tecnologia che codifica il traffico multicast video in diversi flussi a bitrate differente, utilizzati in funzione delle
condizioni di canale, consentendo di ottimizzare la fruizione da parte dell’utente e l’uso delle risorse di rete.
MVNO (Mobile Virtual Network Operator)
Fornitore di servizi di comunicazione mobili che non possiede lo spettro radio o l’infrastruttura di rete, ma le
affitta da un operatore terzo.
NaaS (Network as a Service)
Con il termine NaaS (Network as a Service) si intende la fornitura di servizi di rete virtuali da parte di un Network
Provider verso una terza parte, come ad esempio un Service Provider non dotato di risorse di rete
infrastrutturate in ambito geografico, o un cliente di medie/grandi dimensioni che necessita di risorse di
connettività di base o evoluta su una infrastruttura di rete pubblica o condivisa. Alcuni esempi di servizio che
riferiscono al modello NaaS sono le VPN (Virtual Private Network, i servizi a banda dinamica (BoD, Bandwidth
on Demand) e la Mobile Network Virtualization. La diffusione delle offerte NaaS oggi è sempre più sostenuta dai
modelli flessibili di virtualizzazione della rete e dall’impiego di tecnologie di programmazione e automazione
delle reti come l’SDN (Software Defined Networking).
Naked
Per “linea naked” si intende una linea di accesso in rame “priva” (da cui naked, nuda) di un servizio fonia. Si
tratta di una linea dedicata esclusivamente al servizio dati.
NB IoT (NarrowBand Internet of Things)
E’ una specifica del 3GPP abilitante l’Internet of things, basata sull’ottimizzazione dell’accesso radio a banda
stretta finalizzata all’applicazione della tecnologia LTE a reti di sensori: pochi messaggi al giorno e di piccole
dimensioni, raggio di copertura elevato per poter raggiungere i contatori negli scantinati, durata delle batterie
molto elevata (target 10 anni), numero di connessioni per cella dell’ordine di decine di migliaia e costo del
modulo molto basso.
NEF Network Exposure Function
La NEF (Funzione di esposizione della rete) è correlata all'architettura 3GPP 5G. Questa funzione fornisce un
mezzo per esporre in modo sicuro i servizi e le capacità fornite dalle funzioni di rete 3GPP.
Altre informazioni
Glossario
440
Net Neutrality (Neutralità della rete)
La neutralità della rete è il principio secondo cui i fornitori di servizi Internet devono trattare tutti i dati allo
stesso modo e non discriminare o addebitare diversamente in base a utente, contenuto, sito Web, piattaforma,
applicazione, tipo di apparecchiatura o metodo di comunicazione.
NAT (Network Address Translation)
Una tecnica utilizzata per mappare gli indirizzi IP dei dispositivi su una rete privata a un singolo indirizzo IP
pubblico in modo da ottimizzare l’utilizzo degli indirizzi IP e garantire la sicurezza.
Network (Rete)
Sistema di elementi interconnessi. In una rete di telecomunicazioni, i dispositivi dei clienti e gli apparati per la
gestione dei servizi di fonia e dati sono connessi tramite un sistema di trasmissione basato su fibra ottica, cavi
metallici o connessioni radio.
Network cap
Vedere Price cap.
Network Slicing
Slicing di rete riferito al 5G: creazione di più reti logiche ad hoc tra loro segregate sulla stessa infrastruttura di
rete fisica. Ogni “slice” è una rete end-to-end isolata su misura per soddisfare i diversi requisiti richiesti da una
particolare applicazione.
Neural network
Un tipo di algoritmo di apprendimento automatico modellato sulla struttura e sulla funzione del cervello
umano.
NFT (Non-Fungible Token)
Gli NFT sono dei “certificati digitali” basati sulla tecnologia blockchain volti a identificare in modo univoco,
insostituibile e non replicabile la proprietà di un prodotto digitale.
NFV (Network Function Virtualization)
Il paradigma NFV consente alle funzionalità di rete, sia fissa che mobile, di diventare applicazioni software,
denominate VNF (Virtual Network Function), che l’operatore può istanziare su server commerciali, sfruttando
le tecnologie di virtualizzazione, separando il legame tra hardware e software presente negli apparati odierni.
NGAN (New Generation Access Network)
Rete di accesso fissa di nuova generazione realizzata con differenti soluzioni tecnologiche, che vanno
dall’evoluzione dell’ADSL alla fibra ottica in casa dell’utente (vedi FTTx).
NGDC (Next Generation Data Center)
Data center di nuova generazione basata su concentrazione fisica e virtualizzazione dei server per ridurre i costi
di manutenzione e gestione e i consumi energetici e per migliorarne l’efficienza.
NGN (Next Generation Network)
Rete di nuova generazione realizzata da Telecom Italia per soddisfare le richieste dell’industria, della Pubblica
Amministrazione e dei cittadini. La nuova architettura di rete garantisce un’infrastruttura al servizio di una
pluralità di offerte che aumenta i livelli di personalizzazione e disponibilità di banda, insieme ad un’ampia
varietà di sistemi di accesso.
NGNs (Non-Geographic Numbers)
Sono numeri telefonici non associati ad una particolare posizione geografica (ad esempio, servizi a tariffa
maggiorata, numero verde, servizi di directory assistance).
NG-RAN (Next Generation Radio Access Network)
Rete di Accesso che include la tecnologia di accesso radio NR (New Radio).
Nodo
Indica genericamente un elemento di comunicazione ed elaborazione all’interno di una rete.
Node B (analogo di BTS in GSM)
Stazione radio base nella tecnologia UMTS che, via antenna, manda un segnale radio per la copertura di una
cella (generalmente 3 celle ogni Node B). Svolge inoltre funzioni che sono strettamente associate con la
gestione della connessione radio.
N-play offering
Offerte ai clienti che includono in una unica tariffa due o più servizi fissi e mobili: fonia, connettività e traffico
dati, video e servizi TV, servizi a valore aggiunto (ad es. gaming).
NYSE (New York Stock Exchange)
Borsa valori di New York.
OAM (Operation, Administration and Maintenance)
L’insieme dei processi, attività, sistemi e standard coinvolti nel funzionamento, nell’amministrazione e nella
manutenzione di un sistema.
Altre informazioni
Glossario
441
OAO (Other Authorised Operator)
Operatori diversi da quello dominante che forniscono servizi ai loro clienti utilizzando la rete di accesso fissa
dell’operatore dominante.
ODF (Optical Distribution Frame)
ODF è un telaio utilizzato per fornire interconnessioni via cavo tra le strutture di comunicazione, che possono
integrare splicing in fibra, terminazione in fibra, adattatori e connettori in fibra ottica e connessioni via cavo
insieme in una singola unità.
OHSAS (Occupational Health and Safety Assessment Series)
Standard internazionale che fissa i requisiti che deve avere un sistema di gestione a tutela della sicurezza e
salute dei lavoratori.
OLOs (Other Licensed Operators)
Operatori diversi da quello dominante che operano nel mercato nazionale dei servizi di telecomunicazioni.
OLT (Optical Line Termination)
Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia tra la PON stessa
e la rete di Backbone. OLT è collocato in sede di centrale.
ONAP (Open Network Automation Platform)
Framework open source della Linux Foundation per l’orchestrazione, gestione e l’automazione delle reti e dei
servizi di edge computing.
ONT (Optical Network Termination)
Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia tra l’access
gateway a casa del cliente e l’apparato OLT in Centrale. OLT è collocato nella sede del cliente, è alimentato,
riceve e decifra (e viceversa) il segnale ottico, e lo converte in un segnale elettrico (tramite un’uscita Ethernet),
adatto per l’access gateway.
ONU (Optical Network Unit)
Elemento ottico della rete PON (Passive Optical Network) che svolge la funzione di interfaccia con il dispositivo
di accesso degli utenti o la rete di distribuzione verso gli utenti.  ONU è collocato in armadio ripartilinea.
OPC (Optical Packet Core)
È’ la dorsale IP multiservizio di trasporto nazionale (in precedenza denominata OPB, Optical Packet Backbone).
È costituita da nodi interconnessi che prendono il nome di nodi OPC (in precedenza OPB), e dai collegamenti ad
altissima capacità esistenti tra di essi.
OPM (Optical Packet Metro)
E’ una rete metro-regionale di raccolta che fornisce connettività Ethernet e IP per il traffico di rete fissa e
mobile, nonché per la clientela Retail o Wholesale. E’ costituita da router IP distribuiti su tre livelli gerarchici di
aggregazione: Remote Feeder, Feeder e Metro, interconnessi tra loro in double homing mediante link in doppia
via fisicamente diversificata (ove possibile).
Open Source
Il termine inglese Open Source (che significa sorgente aperta) viene utilizzato per riferirsi ad un software di cui i
detentori dei diritti rendono pubblico il codice sorgente, favorendone il libero studio e permettendo a
programmatori indipendenti di apportarvi modifiche ed estensioni.
Operatori OTT (Over the Top)
Operatori che offrono contenuti e servizi su internet senza avere la proprietà dell’infrastruttura di rete di
telecomunicazioni.
ORAN (Open Radio Access Network)
Si riferisce a Open RAN, un'architettura per la creazione della RAN virtualizzata su hardware aperto, con
controllo radio integrato basato su AI. Tale architettura si basa su interfacce ben definite e standardizzate per
consentire un ecosistema aperto e interoperabile della catena di approvvigionamento nel pieno supporto e
complementare agli standard promossi da 3GPP e altre organizzazioni di standard del settore.
OSS (Operations Support System)
Modalità, procedure (automatizzate e non) e sistemi che supportano direttamente il funzionamento e
l’operatività dell'infrastruttura delle telecomunicazioni.
OTN (Optical Transport Network)
E’ una tecnologia sviluppata per abilitare la multiplazione di segnali digitali da trasportare su collegamenti
WDM e per ottenere prestazioni di OAM di questi segnali simili a quelle disponibili in SDH.
Ciò permette una migliore utilizzazione dei collegamenti WDM, rendendo possibile inserire sulle lambda dei
segnali ad alta velocità (es. 100 Gb/s) che possono contenere più segnali a velocità inferiore (es. 10 Gb/s)
piuttosto che dedicare una lambda per ogni segnale a velocità inferiore.
Altre informazioni
Glossario
442
Outsourcing
Affidare a soggetti esterni lo svolgimento di servizi e processi aziendali. Ad esempio possono essere svolti in
outsourcing servizi di pianificazione, costruzione o hosting di una rete o di specifiche apparecchiature che
appartengono ad una società e, in ultima istanza, la gestione dell’intero sistema di telecomunicazione.
PaaS (Platform as a Service)
La PaaS (Platform as a Service) rappresenta uno dei tre modelli di servizio di offerta Cloud; attraverso un’offerta
PaaS di un Cloud Provider, viene fornita al consumatore la possibilità di distribuire sull’infrastruttura cloud
applicazioni create in proprio oppure acquisite da terzi, utilizzando linguaggi di programmazione, librerie, servizi
e strumenti supportati dal fornitore. Il consumatore non gestisce né controlla l’infrastruttura cloud sottostante,
compresi rete, server, sistemi operativi, memoria, ma ha il controllo sulle applicazioni ed eventualmente sulle
configurazioni dell’ambiente che le ospita.
Packet-Switched Services
Servizi dati basati sulla commutazione a pacchetto.
Pay-Per-View o PPV
Sistema per cui lo spettatore paga per vedere un singolo programma (quale un evento sportivo, un film o un
concerto) nel momento nel quale è trasmesso o diffuso.
Pay TV
Canali televisivi a pagamento.
PBX (Private Branch Exchange)
Apparecchiatura per reti telefoniche private (detto anche Centralino)
PCS (Personal Communications Services)
Insieme di funzionalità di comunicazione wireless voce e/o dati, che forniscono servizi simili ai servizi di
telefonia mobile.
PDH (Plesiochronous Digital Hierarchy)
PDH è una tecnologia di trasmissione di reti di telecomunicazioni (prima standardizzazione in ambito ITU nel
1988) progettata per il trasporto di grandi volumi di dati attraverso reti digitali su larga scala.
PE (Provider Edge router)
PE è il dispositivo di confine tra la rete locale di un fornitore di servizi e quella di un cliente.
Peering
È l'interconnessione volontaria tra reti Internet, appartenenti a Internet Service Provider diversi e distinte
amministrativamente, che permette agli utenti di scambiare traffico tra le rispettive reti.
Penetrazione di mercato
Rappresenta il numero di persone (o abbonati) che acquista un bene/servizio di un particolare brand o di una
particolare categoria, rispetto alla popolazione per la quale il servizio è disponibile.
PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)
Piattaforma
È un ambiente di esecuzione che comprende hardware e software, applicazioni ed altri strumenti di supporto
all'esecuzione di programmi.
PNF (Physical Network Function)
Funzionalità di rete su HW fisico, ospitati in sedi Telco, capacità statica, gestione via Element Manager.
PKI (Public Key Infrastructure)
Un sistema utilizzato per la gestione di certificati digitali e coppie di chiavi pubblico-privato, utilizzato per
proteggere le comunicazioni e le transazioni elettroniche.
PoC (Proof of concept)
Proof of concept (POC o PoC), noto anche come prova di principio, è una realizzazione di un certo metodo o
idea al fine di dimostrarne la fattibilità, o una dimostrazione in linea di principio con l'obiettivo di verificare che
un certo concetto o teoria abbia un potenziale pratico.
PON (Passive Optical Network)
Rete ottica utilizzata solitamente per architetture punto-multipunto in cui nella tratta che collega l’unità
abitativa alla centrale non vi sono elementi o apparati che svolgono un ruolo “attivo” ovvero apparati che
necessitano di alimentazione elettrica.
POP (Point Of Presence)
Il POP è un punto di accesso alla rete (router), fornito da un Internet Service Provider (ISP), in grado di instradare
il traffico per gli utenti finali connessi ad esso.
Altre informazioni
Glossario
443
POTS (Plain Old Telephone Service)
È il servizio di telefonia tradizionale (linea telefonica per la voce, servizi di telefonia fissa e accesso alla rete di
telefonia vocale pubblica).
Price-cap
Identifica il limite di prezzo massimo stabilito dal regolatorio, a cui un servizio/prodotto può essere venduto.
PSTN (Public Switched Telephone Network)
La PSTN, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e
fornisce il servizio telefonico di base (vedi anche RTG).
PTN (Packet Transport Network)
E’ una classe di apparati che implementa nativamente le tecnologie SDH e Ethernet, ovvero è in grado di
trasportare e commutare separatamente entrambi questi due tipi di traffico. E’ utilizzata per collegare sedi di
Centrali minori, periferiche, a sedi maggiori, che è un caso di utilizzo dove accanto a traffico a pacchetto (es.
backhauling di siti mobili e di accesso broadband) si può trovare anche traffico a circuito (es. telefonia,
backhauling 2G).
QoE Quality of Experience
La qualità dell'esperienza (QoE o QoX) è una misura del livello generale di soddisfazione del cliente. QoE
esprime la soddisfazione dell'utente sia oggettivamente che soggettivamente. Il paradigma QoE può essere
applicato a qualsiasi servizio e prodotto fornito al consumatore.
QoS (Quality of Service)
La qualità del servizio (QoS) è la descrizione o la misurazione delle prestazioni complessive di un servizio, come
una rete di telefonia o di computer, o un servizio di cloud computing, in particolare le prestazioni viste dagli
utenti della rete. Per misurare quantitativamente la qualità del servizio, vengono spesso considerati diversi
aspetti correlati del servizio di rete, come packet loss, il bit rate, il throughput, il ritardo di trasmissione, la
disponibilità, il jitter, ecc.
QKD (Quantum Key Distribution) – QKE (Quantum Key Exchange)
La distribuzione a chiave quantistica (in sigla QKD, dall'inglese: Quantum key distribution) è un sistema della
meccanica quantistica per garantire comunicazioni sicure. Abilita due parti a produrre e condividere una chiave
segreta casuale solamente tra di loro che potranno usare per cifrare e decifrare i loro messaggi. Tale scambio
avviene sfruttando proprietà quantistiche dei fotoni. Un'importante e unica proprietà della distribuzione
quantistica è la capacità dei due utenti in comunicazione di rilevare la presenza di una terza parte che tenta di
ottenere informazioni sulla chiave, dovuto al fatto che un processo di misura in un sistema quantistico in
generale disturba il sistema.
RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettrice ed Elettroniche)
I RAEE, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono attrezzature elettriche/elettroniche di cui il
possessore intenda disfarsi in quanto guaste, inutilizzate, o obsolete.
RAN (Radio Access Network)
E’ la parte della rete mobile che implementa le tecnologie radio, comprendendo sia funzioni di trasporto dati
sull’interfaccia radio che funzioni di controllo.
RAN Sharing
E’ la forma più completa di sharing della rete di accesso. Implica lo sharing di tutte le apparecchiature della
rete di accesso, comprese le apparecchiature di antenna, torri e backhaul. Ciascuna delle reti di accesso RAN è
incorporata in una singola rete, che viene quindi suddivisa in reti separate nel punto di connessione al core.
Refarming
Riassegnazione di Banda di frequenze di un operatore di reti mobili da una tecnologia ad un’altra per ragioni di
ottimizzazione (esempi: UMTS900 in luogo del GSM900 oppure LTE1800 in luogo di GSM1800).
Unità remota (RU)
E’ un nodo logico che ospita il livello del protocollo Low-PHY e l'elaborazione RF basata su una suddivisione
funzionale del livello inferiore.
RNC (Radio Network Controller)
Gli RNC sono degli apparati (o nodi) con la funzione di controllo delle risorse radio all’interno della rete 3G.
ROADM
Un ROADM (Reconfigurable Optical Add-Drop Multiplexer) è un multiplatore ottico riconfigurabile da remoto in
grado di commutare traffico in un sistema WDM (Wavelength-Division Multiplexing). Il suo impiego in una rete
trasmissiva aumenta l’efficienza del trasporto consentendo di trasportare su una singola coppia di fibre fino ad
oltre 90 canali ad elevato bitrate (oggi fino a 200Gbit/s).
Roaming
Accordo tra due o più operatori telefonici mobili, operanti sullo stesso territorio o in paesi diversi, in base al
quale gli utenti abbonati ad un operatore possono utilizzare la rete degli altri operatori.
Il servizio di roaming si attiva ad esempio quando il terminale è utilizzato all’estero e rende possibile ad un
utente radiomobile di accedere ad una rete diversa da quella a cui è abbonato.
Altre informazioni
Glossario
444
ROE (Ripartitore Ottico di Edificio)
Apparato ottico passivo della rete PON (Passive Optical Network) che svolge il ruolo di splitter di una fibra ottica
in entrata dalla rete, in più fibre in uscita verso le unità immobiliari oppure svolge il ruolo di distributore di fibre
in entrata e in uscita per dare flessibilità alla rete ottica. Viene installato a pochi metri dalle abitazioni: molto
spesso si trova nel locale contatori dell’edificio, ma può anche essere montato su una parete esterna, oppure
interrato o inserito in una chiostrina.
RoHS (Restriction of Hazardous Substances)
Direttiva europea n°95 del 2002 che istituisce norme riguardanti la restrizione all’uso di sostanze pericolose
nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di contribuire alla tutela della salute umana e
dell’ambiente.
RPA (Robotic Process Automation)
Automazione di attività ripetitive eseguite da operatori umani per mezzo di software (“robot”).
RTG (Rete Telefonica Generale)
La RTG, anche chiamata rete telefonica pubblica commutata, è la rete telefonica di prima generazione e
fornisce il servizio telefonico di base (vedi anche PSTN).
SaaS (Software as a Service)
Nell’ambito dei modelli di servizio delle offerte Cloud (vedasi anche voce Cloud), il modello SaaS (Software as a
Service) esprime la facoltà fornita al consumatore di utilizzare applicazioni e servizi di un fornitore, funzionanti
su un’infrastruttura cloud. Le applicazioni sono accessibili da diversi dispositivi attraverso un’interfaccia leggera
(thin client), come ad esempio un’applicazione email su browser, oppure da programmi dotati di apposita
interfaccia. Il consumatore non gestisce o controlla l’infrastruttura cloud sottostante, compresi rete, server,
sistemi operativi, memoria, e nemmeno le capacità delle singole applicazioni, con la possibile eccezione di
limitate configurazioni a lui destinate (parametrizzazione).
SAR (Specific Absorption Rate)
Il tasso di assorbimento specifico o SAR esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica
assorbita dal corpo umano quando questo viene esposto all'azione di un campo elettromagnetico a
radiofrequenza (RF). Si veda anche CEM (limiti di esposizione ai Campi ElettroMagnetici).
SCEF Service Capabilities Exposure Function
SCEF è stato introdotto nella versione 13 (LTE) delle specifiche 3GPP ed è stato progettato per fornire un mezzo
per esporre in modo sicuro i servizi e le funzionalità fornite dalle interfacce di rete 3GPP.
SDH (Synchronous Digital Hierarchy)
E’ un protocollo di livello fisico, ossia di trasporto, usato per la multiplazione a divisione di tempo e la successiva
trasmissione digitale di telefonia e dati in reti di telecomunicazioni geografiche su fibra ottica, cavo elettrico o
ponte radio. Le reti che utilizzano tale protocollo a livello fisico vengono dette reti SDH.
SDK (Software Development Kit)
SDK è una raccolta di strumenti di sviluppo software in un pacchetto installabile per facilitare la creazione di
applicazioni.
SDN (Software Defined Networking)
Il Software Defined Networking è un paradigma basato sulla virtualizzazione della rete che ha la finalità di
trasformare i network tradizionali in piattaforme flessibili e intelligenti per rispondere in tempo reale alle
esigenze di larghezza di banda e alla natura dinamica delle moderne applicazioni.
SD WAN (Software Defined WAN)
Nell’ambito del networking, le soluzioni SD-WAN (Software Defined WAN) rappresentano una innovazione
delle tradizionali soluzioni Wide Area Network e dell’Edge IP Networking, sviluppata per offrire servizi di
connettività evoluti indirizzati a clientela Business. Le soluzioni SD-WAN lavorano in moda agnostico rispetto
alla tecnologia di accesso, della rete WAN di trasporto, usano instradamento dinamico dei dati su base
applicazione e in forte integrazione con le soluzioni Multi-Cloud, per concatenare alla connettività alcuni servizi
a valore aggiunto come l'ottimizzazione WAN, il monitoring delle applicazioni e la sicurezza avanzata.
Service Discovery
Il processo di ricerca e identificazione della posizione di un servizio, in genere eseguito utilizzando un registro di
servizio o un servizio di denominazione.
Service Exposure
La Service Exposure è un’infrastruttura di esposizione di funzionalità, denominate API (Application
Programming Interface), sia verso Terze Parti (es. Business Partner), sia per utilizzo interno.
Service Mesh
Un livello di infrastruttura configurabile per l'applicazione di microservizi che rende la comunicazione tra le
istanze del servizio flessibile, affidabile e veloce.
Service Orchestration
Con Service Orchestration si intende un singolo processo di business centralizzato ed eseguibile tramite un
orchestratore (es. una piattaforma software) che coordina l'interazione tra vari servizi ed è responsabile per la
loro invocazione e composizione, nonché della gestione delle transazioni tra i singoli servizi. La Service
Orchestration è spesso comparata con la Service Choreography, che invece realizza un approccio
Altre informazioni
Glossario
445
decentralizzato alla composizione di servizi, dove ciascuno dei servizi che partecipano alla coreografia
implementa un processo/workflow auto-consistente.
Service Provider
Il Service provider è un soggetto, che offre agli utenti (residenziali o imprese) una gamma di contenuti o servizi,
dietro la stipulazione di un contratto di fornitura.
Servizio Universale
Garanzia fornita a tutti gli utenti del territorio nazionale (indipendentemente dalla loro ubicazione geografica)
di poter utilizzare determinati servizi di comunicazioni elettroniche ad un livello qualitativo prestabilito e ad un
prezzo accessibile, come espressione ed applicazione pratica di un fondamentale diritto del cittadino.
SIP Trunking
Il trunking SIP (Session Initiation Protocol) è un servizio offerto da un fornitore di servizi di comunicazione che
utilizza il protocollo per fornire la connettività Voice over IP (VoIP) tra un sistema telefonico locale e la rete
telefonica pubblica commutata (PSTN). SIP viene usato per l’instaurazione, la gestione e l’abbattimento della
chiamata.
SLA (Service Level Agreement)
I Service Level Agreement, sono strumenti contrattuali attraverso i quali si definiscono le metriche di servizio
(es. qualità di servizio) che devono essere rispettate da un fornitore di servizi (provider) nei confronti dei propri
clienti/utenti.
Small Cell
Le small cells sono nodi di accesso allo spettro radio a basso consumo energetico. Più piccole rispetto alle
antenne solitamente utilizzate nella telefonia mobile, posso essere impiegate sia per la copertura di aree
outdoor (piazze, strade pedonali, ecc.) sia per la copertura di hot spot indoor (aeroporti, stadi, centri
commerciali, stazioni, ospedali, campus universitari, ecc).
Stadio di Gruppo Urbano (SGU)
Centrale di commutazione locale per il trasporto del traffico telefonico, il routing e la trasmissione. Si veda
anche Central Office.
Stadio di Linea (SL)
Si veda Central Office.
Shared Access
Consiste nella fornitura dell'accesso alla sola porzione superiore dello spettro disponibile sulla rete locale in
rame dell'operatore di accesso, al fine di consentire la fornitura dei servizi a larga banda.
SLU (Sub Loop Unbundling)
Consiste nella fornitura dell'accesso alla sottorete locale in rame dell’Operatore, ossia al tratto di rete tra la
sede dell'utente e l'armadio di distribuzione o un punto di concentrazione intermedio.
SME (Small Medium Enterprise)
Segmento di mercato delle piccole e medie imprese che hanno tra i 3 e 50 dipendenti.
Smart City
Il termine Smart City (“città intelligente”) si riferisce ad un’area urbana che impiega tecnologie ICT integrate per
l’ottimizzazione di risorse in ambiti chiave: mobilità, comunicazione, economia, lavoro, ambiente,
amministrazione ed edilizia. Dal punto di vista infrastrutturale, l’utilizzo in rete delle risorse disponibili migliora
l’efficienza economica e politica e può consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano.
Smartphone
Apparecchio elettronico che combina le funzioni di un telefono cellulare e di un computer palmare dotato di un
sistema operativo completo.
Smart TV
Il termine Smart TV identifica la nuova generazione di televisori, che permette di fruire di contenuti
multimediali audio-video (film, serie TV, video musicali, gaming,ecc.) attraverso una connessione ad internet.
SMS (Short Message Service)
Sono i brevi messaggi di testo che si possono inviare e ricevere sui telefoni cellulari collegati alle reti GSM. La
lunghezza massima dei testi è di 160 caratteri alfanumerici.
SOHO (Small Office / Home Office)
Segmento di mercato consistente in piccole attività che usano le linee telefoniche per i collegamenti Internet,
invece di utilizzare linee dedicate. Consistono in piccole imprese, generalmente con uno o due dipendenti, e
nelle attività condotte da casa.
SON (Self-Organizing Network)
E’ un insieme di tecnologie e architetture che permette agli Operatori di introdurre, nel contesto delle reti
radiomobili, gli abilitatori tecnologici per l’automatizzazione dei processi di configurazione, ottimizzazione e
assurance delle reti.
Altre informazioni
Glossario
446
Splitter Ottico
E’ un elemento passivo della rete ottica utilizzato per realizzare reti ottiche punto-multipunto. Lo splitter ottico
riceve in ingresso (lato OLT) una singola fibra ottica e produce in uscita N segnali su N fibre ottiche (fattore di
splitting 1:N). In direzione downstream (da OLT a ONT) lo splitter “copia” la luce in ingresso sulle fibre ottiche in
uscita, dividendo però così la potenza della luce per N. In direzione upstream (da ONT a OLT) lo splitter si
occupa di sommare i contributi di luce portati dalle N fibre ottiche.
Switch
Switch telefonico: sinonimo di Centrale Telefonica, ovvero apparati utilizzati per stabilire e indirizzare
chiamate telefoniche al numero chiamato eventualmente attraverso altre Centrali. Essi possono anche
registrare informazioni per finalità di fatturazione e controllo;
Switch di rete: apparati di rete dati in grado di ricevere e inoltrare pacchetti utilizzando informazioni del
livello 2 del modello OSI (ovvero indirizzi hardware di altri apparati).
Synchronous
Tipo di trasmissione dati in cui vi è la sincronizzazione permanente tra il trasmettitore e il ricevitore.
STB (Set-Top Box)
Dispositivo utente in grado di ricevere segnali TV da una rete di comunicazione (quali le reti di accesso
broadband/ultrabroadband, la diffusione TV terrestre, la diffusione TV satellitare, ecc.) e di inviarli ad
apparecchi TV o altri dispositivi di visualizzazione (monitor, proiettori, ecc.) Può includere funzioni di Accesso
Condizionato per gestire contenuti a pagamento.
Tablet
Computer portatile di dimensioni ridotte, sul cui schermo è possibile scrivere o impartire comandi col tocco
delle dita o mediante un apposito stilo.
TAL (Tele Alimentazione)
Tecnica per fornire energia elettrica ad apparati stradali (quali gli apparati ultra-broadband posti negli armadi
ripartilinea dell’architettura Fiber to the Cabinet) dalla Centrale Telefonica.
TCO (Total Cost of Ownership)
Il TCO rappresenta il costo globale di un bene (es. un'apparecchiatura informatica) durante il suo ciclo di vita. Il
TCO tiene conto sia dei costi diretti (costi hardware, infrastrutture di rete, licenze); sia dei costi indiretti
(gestione, manutenzione, consumi energetici).
TDD (Time Division Duplexing)
TDD (Time Division Duplex) si riferisce a collegamenti di comunicazione duplex in cui uplink è separato da
downlink dall'allocazione di diversi intervalli di tempo nella stessa banda di frequenza. È uno schema di
trasmissione che consente il flusso asimmetrico per la trasmissione di dati verso monte e verso valle. Agli
utenti vengono assegnati intervalli di tempo per la trasmissione uplink e downlink.
TDMA (Time Division Multiple Access)
Tecnologia per la trasmissione digitale dei segnali radio, ad esempio tra un telefono mobile e una stazione
radio base. La tecnologia TDMA divide i segnali in parti sequenziali di estensione definita, ponendo ogni parte in
un canale di informazioni di intervallo specifico e quindi ricomponendo le parti alla fine del canale.
TIC (Transparent Internet Caching)
TIC è una forma speciale di memorizzazione nella cache di rete, trasparente sia per le entità richiedenti che per
quelle richieste. La TIC intercetta in modo trasparente la richiesta di contenuto e consegna il contenuto
richiesto se la sua cache ne ha una copia.
TM Forum TeleManagement Forum
TM Forum è un'associazione industriale globale di più di 850 aziende che collaborano per ridurre le barriere
tecnologiche e culturali fra i fornitori digitali di servizi ed i loro fornitori di tecnologie e servizi, system integrator,
consulenti nel settore delle telecomunicazioni.
ToIP (Telephony over IP)
Termine spesso usato come sinonimo di VoIP, che ha tuttavia un significato più ampio in quanto include servizi
avanzati di telefonia (come video, messaggistica, eventualmente prestazioni di trattamento chiamata, ecc.)
oltre la chiamata voce di base.
Trasmissione Analogica
La trasmissione analogica è un metodo di trasmissione di informazioni voce, dati, immagini, o video usando un
segnale continuo che varia in ampiezza, fase o altra proprietà, in proporzione a quella di una variabile. Un
esempio è il trasferimento di un segnale sorgente, utilizzando un metodo di modulazione analogica come la
modulazione di frequenza (FM) o la modulazione di ampiezza (AM), o nessuna modulazione. Nelle reti Telco la
trasmissione analogica è stata comunemente sostituita dalle tecnologie di trasmissione digitale.
TRX
Radiotrasmettitori localizzati in BTS.
TTM (Time-To-Market)
Il Time-to-Market (TTM) è il tempo totale necessario per portare un prodotto dal concepimento alla
disponibilità sul mercato. Le aziende utilizzano le metriche del time-to-market durante lo sviluppo e
Altre informazioni
Glossario
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l'introduzione di nuovi prodotti per ottenere i vantaggi di first mover (ad esempio, quota di mercato, ricavi delle
vendite).
UMTS (Universal Mobile Telecommunications System)
Si veda 3G.
Unbundling
E’ il servizio che consente agli operatori telefonici diversi da Telecom Italia di affittare l'ultimo tratto del
doppino telefonico, ossia il cavo di rame che collega la centrale Telecom Italia alla sede dell'utente,
staccandolo dagli apparati Telecom e collegandolo ai propri.
UPF 5G (User Plane Function)
La 5G User Plane Function (UPF) è un componente fondamentale dell'architettura del sistema di infrastruttura
di core mobile New Radio (NR) del 3GPP. L'UPF rappresenta l'evoluzione del piano dati di una strategia di
separazione tra Control e User Plane (CUPS), introdotta per la prima volta come estensione della EPC (Evolved
Packet Core) 4G/LTE esistenti dal 3GPP nelle loro specifiche Release 14.
UPS (Uninterruptible Power Supply)
Gruppo di continuità elettrica.
URLLC (Ultra-Reliable Low-Latency Communication)
URLLC è un insieme di funzionalità che offrono bassa latenza e altissima affidabilità per applicazioni mission-
critical come Internet industriale, reti intelligenti, chirurgia a distanza e sistemi di trasporto intelligenti vRAN.
V2X (Vehicle-to-Everything)
Una tecnologia che consente ai veicoli di comunicare con altri veicoli, infrastrutture e dispositivi al fine di
migliorare la sicurezza, l'efficienza del traffico e la mobilità complessiva.
VAS (Value-Added Services)
I servizi a valore aggiunto forniscono ai Clienti funzionalità ulteriori rispetto ai servizi di base offerti da una rete
di telecomunicazione. Nelle reti telefoniche (PSTN) e mobili di prima generazione si considerava come servizio
di base la telefonia (comunicazioni voce commutate, prima analogiche poi digitali) mentre i VAS potevano
comprendere sia servizi di trasmissione dati e fax, che prestazioni di trattamento delle chiamate (es chiamata
in attesa, inoltro di chiamata, ecc.).
Successivamente, i VAS basati sul trattamento di chiamata si sono ampliati con ulteriori prestazioni come
numeri verdi, reti private virtuali fonia, ecc. Una nuova classe di VAS si è sviluppata sulle reti mobili,
comprendente servizi di messaggistica come SMS e MMS. In parallelo lo sviluppo delle reti dati ha portato i
servizi di trasmissione dati (es. inizialmente X25, poi Frame Relay, ATM, Ethernet, IP) a essere considerati servizi
di base di tali reti, rispetto ai quali si possono avere dei VAS quali address translation, linee virtuali e reti virtuali
dati, prioritizzazione del traffico, cifratura, ecc.
Un ulteriore ambito di VAS è quello basato sui contenuti forniti da Service Provider attestati alla rete, a partire
dai servizi forniti sulla rete di telefonia per proseguire con contenuti forniti via SMS (news, meteo, ecc) e poi
contenuti fruibili via browsing da mobile e fisso, fino ad arrivare a contenuti video in streaming.
VDSL (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line)
Tecnologia di accesso che permette di fornire al cliente, tramite un apposito apparato installato in casa
(modem VDSL), servizi di voce e TV sul tradizionale doppino telefonico con velocità fino a 50 megabit al
secondo in downstream.
VDSL2 (Very - high – data – rate Digital Subscriber Line 2)
VDSL “di 2a generazione” in grado di raggiungere velocità in downstream di picco dell’ordine di centinaia di
Megabit al secondo. La velocità effettiva dipende dalla distanza tra apparato del cliente e apparato di rete, ad
esempio ad una distanza di qualche centinaio di metri, la velocità raggiungibile è di circa 100 megabit al
secondo. Per questa ragione gli apparati di rete sono tipicamente collocati negli armadi ripartilinea così da
essere più vicini al cliente. Una evoluzione del VDSL2 denominata eVDSL (enhanced VDSL) permette di
raggiungere velocità effettive di circa 200 megabit al secondo ed è stata recentemente dispiegata nella rete
TIM.
Vectoring
Tecnologia di trasmissione che cancella le interferenze reciproche (diafonia) tra linee in rame affasciate in uno
stesso cavo. Di particolare interesse l’utilizzo su linee VDSL/VDSL2/eVDSL in prospettiva di crescente
penetrazione dei servizi ultrabroadband, che renderebbe più sensibili le interferenze.  In questa prospettiva,
l’utilizzo del vectoring permette di mantenere le prestazioni tipiche delle tecnologie suddette. La tecnologia si
colloca negli apparati ONU dove per essere efficace va applicata su tutte le linee di un cavo; ciò comporta che
in caso di SLU (Sub Loop Unbundling), ovvero presenza di ONU di più operatori che attestano le linee di uno
stesso cavo, sia necessario una implementazione più complessa, il MOV (Multi-Operator Vectoring) che coordini
il vectoring delle diverse ONU.
Virtualizzazione
Un approccio alla implementazione di funzionalità ricorrendo solo a software eseguibile su hardware
commerciale e generalmente non dedicato, al contrario di approcci che ricorrono anche a hardware
specializzato e/o dedicato.
Altre informazioni
Glossario
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Virtual Machine (VM)
Una Virtual Machine (VM) è un software che, attraverso un processo di virtualizzazione, crea un ambiente
virtuale che emula tipicamente il comportamento di una macchina fisica senza l'hardware sottostante che
consente alle organizzazioni di scalare la potenza di elaborazione, testare malware e sviluppare software.
VLAN Virtual Local Area Network
Una rete locale virtuale (VLAN) è una connessione virtualizzata che connette più dispositivi e nodi di rete da
diverse LAN in una rete logica.
VLR (Visitor Location Register)
Database utilizzato nelle reti mobili per archiviare temporaneamente le informazioni sugli abbonati e tracciare
la posizione dei dispositivi mobili quando lo sono attivi.
VNF (Virtual Network Function)
Funzionalità di rete virtualizzata su HW COTS (Commercial Off The Shelf), ospitata su Telco Data Center,
capacità flessibile, utilizzo di Virtual Machine e gestione del ciclo di vita (Life Cycle Management) manuale o
automatico.
VOD (Video On Demand)
Fornitura di programmi televisivi su richiesta dell'utente dietro pagamento di un abbonamento o di una cifra
per ogni programma (un film, una partita di calcio) acquistato. Diffuso in special modo per la televisione
satellitare e per la TV via cavo. I possibili modelli di pagamento sono: SVOD (abbonamento ad un catalogo
VOD) e TVOD (pagamento per un singolo contenuto visualizzato).
VoIP (Voice Over IP)
Tecnologia che rende possibile effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione Internet o
un'altra rete dedicata che utilizza il protocollo IP, anziché passare attraverso la normale linea di trasmissione
telefonica.
VoLTE/ViLTE (Voice over LTE / Video over LTE)
Un servizio che fornisce chiamate voce e video su IP tramite l’accesso radio LTE e controllato dall’architettura
standard ToIP detta IMS (IP Multimedia Subsystem). Si utilizza la definizione appaiata VoLTE/ViLTE in quanto il
servizio è sostanzialmente lo stesso per voce e video, differendo solo per il tipo di flussi media che vengono
instaurati. Essendo basato su standard, il servizio raggiunge l’interoperabilità tra terminali utente e tra questi e
le reti.
VoNR (Voice over New Radio)
Servizio che fornisce chiamate voce su IP tramite accesso radio New Radio.
VPN (Virtual Private Network)
E’ una rete progettata per cliente business o un ente pubblico, utilizzando le infrastrutture di un carrier che
fornisce servizi personalizzati, e che opera in modo da sembrare dedicata a quello specifico utilizzatore.
VR (Virtual Reality)
La realtà virtuale, o VR, è l'uso della tecnologia informatica per creare un ambiente simulato che può essere
esplorato a 360 gradi. A differenza delle interfacce tradizionali, la realtà virtuale colloca l'utente all'interno
dell'ambiente virtuale per offrire un'esperienza a diversi gradi di immersività a seconda del dispositivo
utilizzato.
VRAN (Virtual Radio Access Network)
E’ un architettura applicata nelle reti 4G/5G che presuppone la divisione della Base Station in due parti, una
Unità Centralizzata e una Unità Remota o Distribuita. La prima viene tipicamente posta in un sito più
centralizzato rispetto ai siti di antenna e svolge le elaborazioni dei segnali in banda base, per cui è detta anche
BBU (BaseBand Unit) mentre la seconda, che rimane al sito di antenna per fornire la copertura radio, è anche
detta RRU (Remote Radio Unit). Data questa suddivisione la Unità Centralizzata può essere implementata
come una Virtual Network Function su una opportuna infrastruttura hardware, da cui l’intestazione ‘virtuale’.
Un aspetto fondamentale per la praticabilità dell’architettura è la scelta della divisione delle funzioni della Base
Station tra Unità Centralizzata e Distribuita, che impatta i requisiti sui collegamenti tra CU e DU (detti midhaul).
Negli sviluppi dei 5G questo aspetto è stato trattato individuando opzioni per la divisione che sono candidate
alla standardizzazione.
VULA (Virtual Unbundling Local Access)
E’ un servizio wholesale offerto dall’operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale il primo fornisce ai
secondi il trasporto sulla sua rete di accesso broadband di traffico dati (“flussi di bit”) tra clienti finali e il punto
di interconnessione dove l’operatore alternativo riceve il suddetto traffico. Nel caso specifico di Telecom Italia il
punto di interconnessione è posto a livello di Centrale Locale, a fianco dell’OLT (Optical Line Termination)
ovvero l’apparato di terminazione della rete di accesso ottica.
W3C World Wide Web Consortium
Il World Wide Web Consortium (W3C) è la principale organizzazione internazionale di standardizzazione del
World Wide Web. Gli standard del W3C definiscono le parti fondamentali di ciò che fa funzionare il World Wide
Web.
Altre informazioni
Glossario
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WAN (Wide Area Network)
Una rete privata che copre una vasta area geografica attraverso l’utilizzo di servizi di telecomunicazione
pubblica.
WDM (Wavelength Division Multiplexing)
Tecnologia per mezzo della quale è possibile trasportare su un'unica fibra ottica differenti flussi di informazioni
ai quali corrispondono distinte e separabili lunghezze d'onda.
Web Service
Sistema software progettato per supportare l'interoperabilità tra diversi elaboratori su una medesima rete
oppure in un contesto distribuito (definizione World Wide Web Consortium (W3C)).
Wi-Fi
Tecnologia wireless per la realizzazione di collegamenti dati in un’area limitata, generalmente nell’ambito del
centinaio di metri, e con velocità fino a decine di Megabit per secondo. Usi tipici sono l’utilizzo all’interno di
un’abitazione o ufficio come alternativa ad una LAN cablata, oppure in ambito pubblico per fornire accesso ad
Internet, o anche per collegare tra loro dispositivi (es un PC portatile con uno smartphone collegato a Internet).
WLL (Wireless Local Loop)
La fornitura di un equivalente di un accesso cliente (ovvero il collegamento tra sede cliente e Centrale
Telefonica) senza l'uso di cavi, ricorrendo piuttosto a tecnologie wireless.
Wi – Max (Worldwide Interoperability for Microwave Access)
Tecnologia che consente l'accesso senza fili a reti di telecomunicazioni a banda larga, inizialmente specificata
per operare su distanze fino a decine di chilometri e con velocità nell’ordine delle decine di Megabit per
secondo. E’ stata definita dal WiMAX Forum, un consorzio a livello mondiale formato nel 2001 dalle più
importanti aziende del campo delle telecomunicazioni fisse e mobili con lo scopo di sviluppare, promuovere e
testare la interoperabilità di sistemi basati sugli standard IEEE.
WLR (Wholesale Line Rental)
E’ un servizio wholesale di sola telefonia offerto dall’operatore dominante agli operatori alternativi, nel quale
l’operatore alternativo ottiene un servizio simile a ULL senza la necessità di installare propri apparati presso le
Centrali Locali. E’ tecnicamente simile alla Carrier Preselection (CPS) e ne differisce commercialmente in quanto
il cliente finale non è abbonato al servizio di accesso dell’operatore dominante, né riceve fatture da questo
ultimo; ciò permette agli operatori alternativi di fornire ai clienti entrambi i servizi di accesso e traffico e di
produrre una singola fattura relativa ad entrambi i servizi.
WTTX (Wireless to the X)
WTTx è una soluzione di accesso a banda larga basata su 4G e 4.5G, che utilizza il wireless per fornire accesso
a banda larga simile alla fibra per uso domestico.
xDSL (Digital Subscriber Line)
Tecnologia che sfrutta le normali linee telefoniche e racchiude diverse categorie come ADSL (Asymmetric DSL),
HDSL (High-data-rate DSL) e VDSL (Very high bit rate DSL) ed eVDSL (enhanced Very high bit rate DSL). Con
tale tecnologia il segnale digitale va ad occupare frequenze elevate per cui il tasso di trasferimento dei dati è
maggiore.
XR (eXtended Reality)
Estensione della realtà mediante dispositivi che abilitano AR, VR, MR e tutte le loro combinazioni.
Altre informazioni
Glossario
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NOTIZIE UTILI
La Relazione Finanziaria Annuale 2023 può essere consultata accedendo ai siti www.gruppotim.it/it/investitori/
report-presentazioni/report-finanziari.html e www.gruppotim.it/en/investors/reports-presentations/financial-
reports.html.
La Relazione annuale sul Governo Societario e la Relazione sulla remunerazione possono essere consultate
accedendo rispettivamente a: www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/strumenti-governance/relazione-
governo-societario.html e www.gruppotim.it/it/gruppo/governance/remunerazione/relazione.html.
È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito www.gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al
sito www.tim.it.
Infine, sono disponibili i seguenti numeri:
Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall’Italia) oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall’estero) a
disposizione per informazioni e assistenza agli azionisti
+39 3688 2500 oppure investor_relations@telecomitalia.it
TIM S.p.A.
Sede Legale in Milano - Via Gaetano Negri n. 1
Direzione Generale e Sede Secondaria in Roma - Corso d’Italia n. 41 
Casella PEC: telecomitalia@pec.telecomitalia.it
Capitale sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato
Codice Fiscale/Partita IVA e numero iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza Brianza-Lodi 
00488410010
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Notizie utili
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