Approvato il progetto di bilancio 1999:
- Dividendo ordinarie: 600 lire per azione (+114%)
- Dividendo risparmio: 620 lire per azione (+107%)
- Ricavi consolidati: 52.481 mld (+8,2%)
- Ebitda consolidato: 23.673 mld (+3,4%)
- Utile consolidato ante imposte: 9.711 mld (+5,4%)
- Utile netto consolidato: 3.364 mld (-12.2%)
- Risultato operativo Capogruppo: 7.108 mld (+41%)
- Utile netto Capogruppo: 5.050 mld (+81%)
Definito il nuovo modello organizzativo del Gruppo
Iniziative internazionali:
- Turchia, presentata l'offerta per licenza GSM
- Polonia, completata due diligence su TPSA
Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunito oggi sotto la presidenza di Roberto Colaninno, ha approvato il progetto di bilancio 1999 (le cui prime risultanze sono già state esaminate e comunicate lo scorso 1° marzo) da sottoporre all'Assemblea degli Azionisti.
La Capogruppo Telecom Italia ha, in particolare, conseguito utili netti per 5.050 miliardi (+81% rispetto al 1998). In base a tale risultato verrà proposta all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di dividendi per complessive lire 4.499.016.737.500, pari a lire 600 per ogni azione ordinaria (dividendo 1998 pari a 280 lire, + 114%) e pari a lire 620 per ogni azione di risparmio (dividendo 1998 pari lire 300, + 107%), con un pay-out dell'89,1% dell'utile netto realizzato dalla società nel 1999.
Il Consiglio proporrà inoltre di destinare la restante parte dell'utile netto a riserva legale per lire 252.518.145.515 (5% dell'utile netto) e alla riserva per ammortamenti anticipati per lire 298.828.027.278 (5,9% dell'utile netto).
Il Consiglio, confermando la politica orientata alla creazione di valore per tutti gli azionisti, ha sottolineato come la distribuzione del dividendo, con un pay-out molto elevato, si andrà a sommare alla distribuzione, già deliberata, a tutti gli azionisti della Società di 55 azioni ordinarie della nuova entità risultante dall'integrazione di Seat e Tin.it ogni 1000 azioni ordinarie o di risparmio di Telecom Italia. Il Consiglio ha dato mandato al Presidente di fissare la data di convocazione dell'Assemblea degli Azionisti, che comunque si terrà entro il 30 giugno 2000.
Risultati dell'esercizio 1999
Gruppo Telecom
I ricavi del Gruppo, al lordo delle quote spettanti agli altri gestori di telecomunicazioni, ammontano a 52.481 miliardi di lire, con un aumento dell'8,2% rispetto ai 48.507 miliardi dell'esercizio precedente. Al netto delle quote spettanti agli altri operatori i ricavi ammontano a 47.855 miliardi di lire (+5,3%). La crescita dei ricavi è determinata, in particolare, dal positivo andamento dei servizi di telecomunicazioni mobili, che hanno anche beneficiato dell'entrata nell'area di consolidamento delle società brasiliane Tele Celular Sul e Tele Nordeste Celular. A ciò si è contrapposta una contrazione del volume d'affari della telefonia fissa e, in misura minore, delle attività impiantistiche e manifatturiere.
Il margine operativo lordo (Ebitda), pari a 23.673 miliardi di lire, aumenta di 785 miliardi (+3,4%) rispetto al 1998 e presenta un'incidenza sui ricavi lordi del 45,1% (47,2% nel 1998). L'aumento è sostanzialmente dovuto al contributo di TIM, il cui Ebitda è cresciuto di oltre 1.000 miliardi, e all'entrata delle due società brasiliane nell'area di consolidamento. Tali contributi sono stati in parte controbilanciati dall'andamento del settori della telefonia fissa (il cui Ebitda è calato di 814 miliardi), manifatturiero e impiantistico.
Il risultato operativo ammonta a 12.456 miliardi di lire, con una crescita di 3.270 miliardi rispetto al 1998 (+35,6%) e un'incidenza sui ricavi lordi del 23,7%, contro il 18,9% del 1998.
Il risultato prima dei componenti straordinari e delle imposte è di 10.692 miliardi di lire, con una crescita del 17,7% rispetto al 1998. L'utile prima delle imposte e dei terzi è pari a 9.711 miliardi di lire (+5,4% rispetto all'esercizio precedente).
La gestione economica del 1999 chiude con un utile netto consolidato di 3.364 miliardi di lire (4.665 miliardi al netto di 1.301 miliardi di spettanza di azionisti terzi), con una diminuzione di 466 miliardi (-12,2%) rispetto all'esercizio precedente, determinata anche dai costi di start-up di alcune partecipate estere del Gruppo. Va inoltre ricordato che il risultato del 1998 era stato fortemente influenzato in termini positivi da plusvalenze da cessioni di partecipazioni e da proventi straordinari conseguenti a modifiche dei criteri contabili relativi alle imposte anticipate.
L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 1999 è di 15.758 miliardi di lire, contro i 15.826 miliardi di fine 1998.
Il personale del Gruppo al 31 dicembre 1999 è di 122.662 unità, con una riduzione di 1.304 unità rispetto al 31 dicembre 1998 dovuta essenzialmente alla diminuzione degli organici della Capogruppo (-3.395 unità). Alla variazione degli addetti hanno anche concorso il decremento nel settore manifatturiero (-2.398 unità) conseguente alla riorganizzazione del gruppo Italtel e, con segno opposto, gli incrementi nel comparto impiantistico (+2.060 unità), in particolare per lo sviluppo dell'attività in Brasile.
La Capogruppo Telecom Italia S.p.A.
I ricavi della Capogruppo ammontano a 35.856 miliardi di lire (al lordo delle quote spettanti agli altri operatori nazionali ed internazionali di telecomunicazioni, di 6.321 miliardi), con un calo dell'1,2% rispetto a quelli del 1998, pari a 36.292 miliardi. La diminuzione è imputabile al traffico, il cui controvalore scende del 6,4%, nonostante un incremento dell'11,6% in termini di minuti, essenzialmente a motivo di riduzioni delle tariffe e di politiche di sconti alla clientela. I ricavi per accessi di interconnessione nei confronti dei nuovi operatori di rete fissa sono stati di 708 miliardi (44 miliardi nel 1998).
L'Ebitda è pari a 15.446 miliardi di lire, con un decremento di 814 miliardi rispetto al precedente esercizio (-5%) principalmente dovuto alla riduzione dei ricavi. L'incidenza dell'Ebitda sui ricavi è del 43,1%, contro il 44,8% del 1998.
Il risultato operativo è di 7.108 miliardi di lire, con un aumento di 2.066 miliardi rispetto al precedente esercizio (+41%) dovuto essenzialmente ai minori oneri connessi al capitale fisso (ammortamenti, minusvalenze e svalutazioni). L'incidenza sui ricavi è del 19,8%, contro il 13,9% del 1998.
La gestione economica dell'esercizio 1999 chiude con un utile netto di 5.050 miliardi di lire, superiore di 2.260 miliardi (+81%) a quello dell'esercizio 1998, che fu di 2.790 miliardi.
Tale risultato è stato influenzato dalla riduzione degli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali, dalle minori svalutazioni di immobilizzazioni (nel 1998 le svalutazioni e gli altri oneri connessi alle piattaforme Socrate e Dect furono pari a 2.098 miliardi) e dall'aumento dei dividendi da imprese controllate. Gli effetti positivi di tali fenomeni sono stati superiori alla riduzione dell'Ebitda indotta dal contesto di crescente competizione e di conseguente flessione delle tariffe.
Roma, 4 aprile 200