Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata oggi dal Presidente ed Amministratore Delegato di Telecom Italia, Roberto Colaninno, al Direttore del Financial Times, Richard Lambert:
Signor Direttore,
la Lex Column ha oggi correttamente messo in evidenza che, mentre alcuni dei nostri concorrenti "hanno speso miliardi a piene mani in azioni per finanziare acquisizioni internazionali", Telecom Italia si è concentrata sulla trasformazione della sua struttura di ex-monopolista, aumentando continuamente il valore delle sue attività a vantaggio degli azionisti.
Non c´è nemmeno bisogno di ribadire che il nuovo management di Telecom Italia è pienamente consapevole dell´importanza di costruire una strategia internazionale vincente. E´ per questo che invece di "prodigarsi a spendere a piene mani" i soldi degli azionisti in mercati maturi, abbiamo annunciato con chiarezza l´intenzione di accrescere e consolidare la nostra forte posizione in America Latina - dove siamo il secondo operatore integrato di telecomunicazioni pan-regionale - e nel bacino del Mediterraneo. Piuttosto che "essere lasciata indietro", Telecom Italia ha conseguito progressi costanti su questi fronti.
Sono anche in grado di rassicurare la Lex che "la rigida disciplina finanziaria" di Telecom Italia, che il commento fa risalire alle esigenze della nostra struttura di capitale, si basa in realtà su una prudente gestione finanziaria acquisita da imprenditori che hanno costruito società il cui modello tutt´oggi costituisce il pilastro dell´economia italiana. Inoltre questa filosofia di base, anziché generare conflitti, rafforza un interesse comune a tutti i livelli del Gruppo, che è quello di massimizzare il valore per tutti gli azionisti.
Secondo la mia personale esperienza, il fatto che una società abbia il portafoglio pieno di denaro raramente garantisce che questo stesso denaro venga speso bene. Più frequentemente, invece, il management che conosce il valore delle sue preziose risorse - siano titoli, cassa o qualsiasi altra moneta di scambio - con maggiori probabilità creerà un valore duraturo per gli azionisti.
Roma, 17 luglio 2000