Telecom Italia rende nota una dichiarazione del Collegio dei difensori del Gruppo composto da: Avv. Cesare Zaccone, Avv. Prof. Gilberto Lozzi, Avv. Prof. Giuseppe Frigo, Avv. Claudio Morra, Avv. Prof. Francesco Mucciarelli.
"Le notizie riguardanti un´inchiesta sul Gruppo Telecom provenienti dalla Procura della Repubblica di Torino e riprese con grande evidenza dalla stampa, ci costringono alle seguenti precisazioni.
Preso atto che la Procura ravviserebbe un´ipotesi di falsa perizia e false comunicazioni sociali nell´operazione di integrazione Seat-Tin.it, una irregolarità nella remunerazione riconosciuta al dott. Pellicioli e infine una ritardata dichiarazione di una situazione di conflitto di interessi, riteniamo necessario precisare che queste indagini preliminari sono destinate a chiudersi favorevolmente, in quanto un accertamento peritale condotto con rigore e imparzialità confermerà che si tratta di operazioni assolutamente corrette, condotte nella più totale trasparenza.
Esse infatti, sono state a suo tempo portate a conoscenza della CONSOB e sono state esaminate dal Tribunale e dalla Corte d´Appello di Torino in sede di omologa, senza alcuna osservazione, nonostante la già formulata opposizione della Procura della Repubblica di Torino.
Facciamo infine notare che nessun azionista ha impugnato le deliberazioni relative a dette operazioni.
Tuttavia, la diffusione delle notizie riguardanti l´inchiesta, avvenuta attraverso la stampa, ha recato e sta recando un pregiudizio gravissimo al mercato, agli azionisti delle società del Gruppo Telecom e alle persone fisiche coinvolte nell´indagine.
Non solo: ma la situazione venutasi a creare a seguito di tale diffusione di notizie - alcune delle quali senz´altro storicamente infondate - può essere sfruttata per il compimento di operazioni sui titoli della Società del tutto incompatibili con il normale e trasparente andamento del mercato.
Per queste ragioni, mentre protestiamo fermamente per tali indebite divulgazioni, ci riserviamo ogni azione al riguardo".