Il ruolo di Telecom Italia nell’attività di collaborazione con l’Autorità giudiziaria si limita all’instradamento delle chiamate verso dispositivi di ascolto di proprietà dell’Autorità stessa o di società che operano per conto di quest’ultima sotto la diretta responsabilità delle Procure. Di tali apparati tecnici Telecom Italia non dispone e pertanto non può in alcun modo effettuare le attività ipotizzate nell’articolo pubblicato oggi sul quotidiano La Repubblica
Telecom Italia, in merito all’articolo “Unipol, due piste per le talpe” pubblicato oggi sul quotidiano La Repubblica, è costretta ancora una volta a smentire la presunta esistenza di una struttura o di un apparato di intercettazione denominati “Super Amanda”.
Come già ufficialmente dichiarato, attraverso un comunicato stampa diffuso lo scorso 2 agosto, Telecom Italia torna a far presente che:
• non è mai esistita una centrale di ascolto e di intercettazione telefonica, né un apparato di tal genere è mai stato per entrare o, addirittura, è entrato in funzione. Il cosiddetto progetto Amanda non è mai stato sviluppato dal Gruppo Telecom Italia. Non può dunque, neanche indirettamente, essere adombrato che il Gruppo Telecom Italia abbia effettuato attività di intercettazione telefonica o di ascolto;
• il Gruppo Telecom Italia ha sempre fornito la massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria, consegnando tutto quanto dalla medesima richiesto e operando, attraverso apposite strutture tecniche, nel rispetto della legge e degli ordini dell’Autorità, e dunque conformando sempre il proprio comportamento alla massima trasparenza e rispetto istituzionale.
L’Azienda desidera inoltre precisare attraverso Stefano Pileri, Chief Technology Officer di Telecom Italia e responsabile della gestione di tutte le attività della Rete del Gruppo, che “il ruolo di Telecom Italia nell’attività di collaborazione con l’Autorità giudiziaria si limita all’instradamento delle chiamate verso dispositivi di ascolto di proprietà dell’Autorità stessa o di società che operano per conto di quest’ultima sotto la diretta responsabilità delle Procure. Di tali apparati tecnici Telecom Italia non dispone e pertanto non può in alcun modo effettuare le attività ipotizzate nell’articolo in questione.”
Telecom Italia, come già fatto lo scorso 2 agosto 2005, sottolinea che qualunque diversa notizia è difforme e contraria al vero e pertanto invita a non riprendere simili illazioni, fermo restando che la Società si riserva di agire in ogni opportuna sede a tutela della propria immagine e reputazione.
Quanto all’affermazione contenuta nell’articolo odierno di Repubblica, secondo cui “Super Amanda è oggetto da tempo di un’inchiesta”, Telecom Italia, nel precisare di non essere mai stata a tutt’oggi informata di indagini in materia, ribadisce che attività e strutture quali quelle riferite a “Super Amanda” non sono mai esistite. Le voci, a suo tempo in proposito diffuse e oggi riprese, non trovano nella realtà alcun fondamento e sono dunque gravemente lesive della reputazione dell’azienda.
Telecom Italia auspica che anche su questo aspetto l’Autorità Giudiziaria faccia quanto prima la dovuta chiarezza, certa dell’operato della Magistratura.
Milano, 21 gennaio 2006