Telecom Italia, in merito alle notizie relative alla decisione del Governo boliviano di ''recuperare'' Entel Bolivia -partecipata al 50 % tramite la società ETI- rende noto che si riserva di valutare tutte le iniziative da intraprendere a tutela del proprio investimento in Entel Bolivia.
ETI, società interamente controllata da Telecom Italia, ha acquistato nel 1995 il 50% di Entel Bolivia, nel corso del processo di privatizzazione indetto dal Governo boliviano, ed, in forza degli accordi sottoscritti, ha il potere di nominare la maggioranza del Consiglio di Amministrazione di Entel.
Il 28 marzo scorso il Governo boliviano ha emesso il Decreto Supremo n. 29087 volto a "recuperare" Entel a favore dello Stato. Il decreto indicava infondate accuse di irregolarità nell'amministrazione e gestione di Entel, che sarebbero emerse a seguito di investigazioni unilateralmente condotte da parte del Governo e le cui conclusioni appaiono palesemente arbitrarie, ed istituiva una Commissione Ministeriale che ha come unico obiettivo quello di negoziare e definire un accordo amichevole con ETI volto al suddetto “recupero” entro 30 gg. dalla pubblicazione del decreto stesso.
ETI, nonostante le accuse e la brevità del termine contenuti nel decreto (indicativi di un’attitudine tutt’altro che amichevole da parte boliviana), si è mostrata disponibile ad incontrare la Commissione. Ed in quest’ottica si sono tenuti a La Paz alcuni incontri, durante i quali la Commissione Ministeriale ha assunto atteggiamenti via via più aggressivi ed intimidatori, reiterando una serie di rilievi su presunte (e mai provate) irregolarità nella gestione di Entel. L'atteggiamento da parte della Commissione Ministeriale è stato accompagnato da una campagna mediatica fortemente aggressiva nei confronti di ETI e di Entel, pregiudizievole degli interessi e dell'immagine di Entel stessa, che poco si adatta a operazioni di questo tipo, essendo palesemente in contrasto con le finalità dichiarate dalla Commissione di voler concludere un accordo mutuamente soddisfacente con i rappresentanti di ETI.
ETI ritiene che tali osservazioni ed accuse siano strumentalmente volte a giustificare azioni unilaterali finalizzate a prendere il controllo azionario, operativo e gestionale di Entel da parte del Governo boliviano, in violazione degli accordi firmati tra il Governo boliviano stesso ed ETI, al momento della privatizzazione di Entel, delle leggi boliviane e dei trattati internazionali per la protezione degli investimenti stranieri.
Il 23 aprile, data fissata per nuovi incontri, il governo boliviano ha sorprendentemente emesso due nuovi decreti. Con il primo ha disposto l’abrogazione degli atti normativi ed amministrativi con i quali il precedente governo certificava gli investimenti effettuati da Entel in Bolivia, dando atto dell’avvenuto adempimento di Entel ed ETI agli obblighi assunti nei confronti del governo stesso all’epoca della privatizzazione, e ha dichiarato espressamente perseguibili per legge tutti gli atti posti in essere in esecuzione di tali provvedimenti. Gli atti legislativi e amministrativi appena abrogati d’imperio dal governo erano stati dichiarati legittimi da una sentenza del Tribunale Costituzionale che aveva respinto con formula piena un ricorso di incostituzionalità già presentato da esponenti del governo in carica.
Con il secondo decreto il governo ha invece disposto il trasferimento a titolo gratuito , entro 24 ore, della quota di partecipazione di Entel – pari al 47% del capitale di questa - gestita da due fondi pensione privati nonché l’annullamento di una serie di ulteriori provvedimenti amministrativi, tra cui quelli del 1995 relativi alla privatizzazione di Entel stessa togliendo di mezzo con un colpo solo, e sempre con effetto retroattivo, la base normativa con cui dodici anni fa veniva avviata la privatizzazione di Entel.
Ancora una volta appare chiaro l’intento del Governo boliviano di voler riappropriarsi di Entel in violazione di tutte le norme fondamentali di uno stato di diritto. Con i due decreti già emessi, infatti, il Governo ha modificato profondamente il quadro normativo regolamentare del settore con effetti anche su operazioni passate che erano state condotte nel pieno rispetto delle normative vigenti. ETI ribadisce la propria assoluta correttezza nella gestione di Entel, essendosi sempre conformata alle leggi boliviane e agli standard operativi seguiti dai principali operatori di telecomunicazione a livello mondiale ed è pronta a dimostrarlo in tutte le sedi opportune.