L’Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti di Telecom Italia si è riunita oggi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola.
In sede ordinaria l’Assemblea:
- ha approvato il bilancio dell’esercizio 2009 di Telecom Italia S.p.A., stabilendo di distribuire un dividendo in ragione di 5 euro cent per ciascuna azione ordinaria e di 6,1 euro cent per ciascuna azione di risparmio. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 27 maggio 2010, con stacco cedola in data 24 maggio 2010;
- ha approvato le iniziative in equity “Piano di azionariato diffuso per i dipendenti 2010-2014” e “Long Term Incentive Plan 2010-2015”, riservato a una parte della dirigenza, descritte negli appositi documenti informativi pubblicati il 13 aprile scorso;
- ha nominato Consigliere di Amministrazione l’Ingegner Mauro Sentinelli, in sostituzione dell’Ingegner Stefano Cao dimessosi a fine 2009. Mauro Sentinelli rimarrà in carica per la durata residua del mandato dell’attuale Consiglio di Amministrazione (e dunque fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010). In considerazione dei rapporti già intercorsi con la Società, l’Ingegner Sentinelli (di cui si riporta in allegato il curriculum vitae) non si qualificherà come Amministratore indipendente;
- ha conferito a PricewaterhouseCoopers S.p.A., sulla base della proposta motivata avanzata dal Collegio Sindacale, l’incarico di revisione del bilancio separato, del bilancio consolidato annuale, del bilancio consolidato semestrale abbreviato, del bilancio consolidato incluso nel Form 20-F e dei controlli interni ai sensi della sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act per ciascuno degli esercizi del novennio 2010-2018.
In sede straordinaria l’Assemblea ha approvato la modifica dell’articolo 5 dello Statuto:
- introducendo la facoltà di assegnazione di utili ai prestatori di lavoro dipendenti della Società o di società controllate mediante l’emissione di azioni da attribuire loro a titolo gratuito ai sensi dell’art. 2349 c.c. in funzione dell’attuazione delle iniziative in equity sopra descritte e più in generale per mettere a disposizione dell’Assemblea un ulteriore strumento operativo.
- attribuendo al Consiglio di Amministrazione le deleghe per aumentare il capitale sociale a servizio delle citate iniziative in equity, in parte a pagamento, con emissione di azioni ordinarie riservate ai loro beneficiari, e in parte a titolo gratuito, mediante assegnazione di utili in forma di bonus share, nei termini già indicati nel comunicato stampa diffuso il 25 febbraio scorso e meglio descritti negli appositi documenti informativi pubblicati il 13 aprile scorso.
Nel corso dei lavori, come da richiesta formulata da Consob ai sensi dell’art. 114, comma 5, del d.lgs. n. 58/1998, il seguente documento è stato distribuito in copia a tutti i partecipanti ai lavori e sarà riportato in allegato al verbale assembleare. A maggior chiarimento di quanto ivi esposto, si conferma che non è stato effettuato alcun accantonamento a copertura del rischio fiscale per imposte dirette, di cui ai punti 2. a) e 2. b).
Informazioni e notizie fornite nel corso dell'Assemblea degli azionisti ordinari di Telecom Italia S.p.A., come da richiesta di Consob ai sensi dell'art. 114, comma 5, del D.Lgs. N. 58/1998
La Relazione finanziaria annuale di Telecom Italia al 31 dicembre 2009 contiene, nella Nota 3 al Bilancio consolidato, una descrizione del restatement per errori, ai sensi dello IAS 8, dei ricavi e dei costi registrati nel 2005, 2006 e 2007 relativi ad alcune operazioni poste in essere dalla controllata Telecom Italia Sparkle, per le quali sono stati notificati alla stessa Telecom Italia Sparkle il 23 febbraio 2010 specifici provvedimenti giudiziali emessi nell’ambito di un procedimento penale tuttora in corso. I predetti provvedimenti (“Ordinanza”) hanno ad oggetto la contestazione da parte della Procura della Repubblica di Roma (“Procura”) a taluni ex-amministratori, ex-dipendenti e dipendenti di Telecom Italia Sparkle dei reati di associazione a delinquere transnazionale, evasione fiscale, riciclaggio transnazionale, reinvestimento di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni. I reati contestati di associazione a delinquere transnazionale, riciclaggio transnazionale e reinvestimento di proventi illeciti costituiscono anche reati-presupposto della responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.
Le operazioni commerciali di cui sopra, effettuate negli anni 2005-2007 con alcuni operatori minori del settore delle telecomunicazioni residenti nell'Unione Europea, si riferiscono a servizi di telecomunicazione di tipo "Premium", transitati sulla rete di Telecom Italia Sparkle.
Analisi interna – 2007
Nel novembre 2006, l’Autorità Giudiziaria ha sentito, quali persone informate dei fatti, alcuni funzionari, dirigenti e dipendenti di Telecom Italia Sparkle, con riferimento all'inchiesta allora in corso e relativa ad una possibile frode IVA, ascritta ad alcuni operatori di telecomunicazioni italiani, tra cui gli stessi clienti e fornitori individuati nell’Ordinanza. In seguito a ciò, nel gennaio 2007 è stata avviata un'analisi interna con particolare riferimento ai contratti ed ai rapporti commerciali con i medesimi clienti e fornitori. A seguito delle analisi interne effettuate con l'assistenza di consulenti fiscali indipendenti, nel giugno 2007 sono stati interrotti – a scopo cautelativo - i rapporti commerciali con i suddetti soggetti.
Nell'ambito delle analisi, Telecom Italia ha valutato la propria posizione IVA, con particolare riferimento all’imposta corrisposta in relazione alle operazioni commerciali sopra descritte e, sulla base delle informazioni al tempo note, ha concluso che la detrazione dell’IVA su tali acquisti fosse un comportamento legittimo.
Elementi successivi
L’analisi e le informazioni acquisite dall’Ordinanza in poi hanno fornito elementi valutativi aggiuntivi rispetto ai fatti oggetto di indagine già analizzati nel passato, integrandone la conoscenza con aspetti ignoti in precedenza, risultanti dall’azione investigativa attuata dall’Autorità Giudiziaria avvalendosi di poteri e facoltà ad essa propri.
Analisi Interna – 2010
A seguito della notifica dell’Ordinanza, sono state attivate specifiche consulenze legali e contabili indipendenti per lo svolgimento di una documentary investigation sulle attività del periodo 2005-2009. L'analisi ha riguardato i contratti ed i rapporti di Telecom Italia Sparkle, diversi da quelli oggetto dell’Ordinanza, con particolare riferimento alle controparti diverse dai principali operatori di telecomunicazioni e dalle altre società del Gruppo Telecom Italia. L’analisi ha altresì riguardato i dati di traffico, i relativi ricavi, costi e pagamenti.
A seguito di richiesta della Consob in data 22 aprile 2010, ai sensi dell’art. 114, comma 5, del D.Lgs. n. 58/1998, si forniscono le seguenti ulteriori precisazioni.
1. Le sanzioni tributarie oggetto di accantonamento in relazione alle predette operazioni sono state determinate sulla base dell’ipotesi che la società addivenga ad una definizione precontenziosa delle contestazioni ai fini IVA che potrebbero essere elevate dall’Agenzia delle Entrate in merito alla cosiddetta “frode carosello” in cui Telecom Italia Sparkle si è trovata coinvolta.
Per quanto riguarda la definizione precontenziosa si fa riferimento all’istituto denominato “accertamento con adesione” previsto dall’art. 6, comma 2 del D.Lgs. n. 218 del 1997; detto istituto prevede la possibilità che ufficio e contribuente pervengano ad una definizione concordata delle maggiori imposte dovute dopo l’emissione dell’avviso di accertamento. In questo caso le sanzioni amministrative sono ridotte ad ¼ del minimo.
Le violazioni che si ritiene possano con ogni probabilità essere contestate dall’Agenzia delle Entrate sono le seguenti:
a) indebita detrazione IVA per circa 298 milioni di euro, ai sensi dell’art. 6, comma 6 del D.Lgs. n. 471 del 1997, che comporterebbe una sanzione amministrativa da un minimo del 100% ad una massimo del 200% dell’IVA illegittimamente detratta;
b) infedele dichiarazione annuale ai fini IVA, ai sensi dell’art. 5, comma 4 del D.Lgs. n. 471 del 1997, che comporterebbe una sanzione amministrativa da un minimo del 100% ad un massimo del 200% della minore IVA dichiarata rispetto a quella dovuta.
Ai fini dell’eventuale applicazione delle suddette sanzioni si precisa che, in caso di più violazioni, varrebbe il principio del cosiddetto “cumulo giuridico” che prevede la comminazione della sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata del 25%.
Tenuto conto di quanto precede, qualora si addivenisse alla formalizzazione dell’accertamento con adesione, le sanzioni complessive ammonterebbero ad un totale di circa 93 milioni di euro.
Si segnala che, a seconda dell’effettiva articolazione dell’attività di verifica fiscale da parte dei competenti organi, sarebbe possibile che la società accedesse ad una diversa e più favorevole forma di definizione precontenziosa, nota come “adesione al processo verbale di constatazione”, prevista dall’art. 5-bis del D.Lgs. n. 218 del 1997. Questa norma prevede l’applicazione delle sanzioni nella misura ridotta di 1/8 del minimo, nel caso il contribuente accetti integralmente le contestazioni elevate tramite il processo verbale di constatazione.
In questo caso le sanzioni a carico della società ammonterebbero a circa 46 milioni di euro.
Si è ritenuto comunque opportuno accantonare la più elevata sanzione comminabile in base all’istituto dell’accertamento con adesione, in quanto ritenuta più probabile.
In merito alla ripartizione per anno delle imposte e delle sanzioni accantonate si fornisce il seguente dettaglio in milioni di euro:
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
15 febbraio 2008 |
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
15 febbraio 2008 |
In relazione a dichiarazioni apparse su alcune agenzie di stampa in seguito ad un incontro tenuto oggi con le rappresentanze sindacali dall’Amministratore Delegato Franco Bernabé, Telecom Italia smentisce fermamente che nel corso dell’incontro sia stato fatto alcun riferimento da parte dello stesso Amministratore Delegato alla politica dei dividendi, ad aumenti di capitale o alla sostenibilità del debito.
15 febbraio 2008 |