- Proseguono gli approfondimenti sulla possibile operazione con Hutchison Whampoa per l’aggregazione con 3 Italia
- L’esame del progetto di separazione della rete di accesso sarà concluso il 23 maggio
- Ricavi: 6.796 milioni di euro, -8,1% rispetto al primo trimestre 2012; -3,2% in termini organici
- EBITDA: 2.672 milioni di euro, -10,1% rispetto al primo trimestre 2012; -6,4% in termini organici
- EBIT: 1.282 milioni di euro, -21,1% rispetto al primo trimestre 2012; -11,4% in termini organici
- Utile netto: 364 milioni di euro, rispetto a 605 milioni di euro del primo trimestre 2012
- Indebitamento finanziario netto rettificato: 28.767 milioni di euro, in aumento di 493 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012 (28.274 milioni di euro)
- Margine di liquidità al 31 marzo 2013: 13,9 miliardi di euro, permette una copertura delle scadenze oltre i prossimi 24 mesi
- Confermati per il 2013 i principali target economico-finanziari già annunciati al mercato
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I risultati dei primi tre mesi del 2013 verranno illustrati alla comunità finanziaria durante una conference call che si svolgerà domani alle ore 12:00 (ora italiana). I giornalisti potranno seguire telefonicamente lo svolgimento della presentazione, senza facoltà di effettuare domande, collegandosi al numero: +39 06 33168.
Per coloro che non potranno collegarsi in diretta sarà possibile riascoltare la presentazione, fino a giovedì 16 maggio collegandosi al numero: +39 06 334843 (codice di accesso #519970).
Il Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2013 del Gruppo Telecom Italia è stato redatto nel rispetto dell’art. 154–ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche e integrazioni nonché della Comunicazione Consob n. DEM/8041082 del 30 aprile 2008 (Informativa societaria trimestrale degli emittenti azioni quotate aventi l'Italia come Stato membro di origine).
Il presente Resoconto Intermedio di Gestione non è sottoposto a revisione ed è stato predisposto applicando i Principi Contabili Internazionali emessi dall’International Accounting Standards Board e omologati dall’Unione Europea (“IFRS”).
Nella redazione di detto resoconto sono stati adottati gli stessi criteri contabili e principi di consolidamento utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo Telecom Italia al 31 dicembre 2012, ai quali si rimanda. I nuovi Principi / Interpretazioni applicabili a partire dal 1° gennaio 2013 verranno adottati dal Gruppo a partire dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2013.
A seguito dell’applicazione in via anticipata, a partire dal 1° semestre 2012, della versione rivista del principio IAS 19 (Benefici per i dipendenti) al Trattamento di Fine Rapporto, i dati del conto economico separato consolidato del 1° trimestre 2012 sono stati rideterminati (Restated). In particolare, ciò ha comportato la riclassifica da Costi del personale a Oneri finanziari della componente del “time value” nei calcoli attuariali pari a 10 milioni di euro.
Come più oltre illustrato, il primo trimestre 2013 è stato caratterizzato, in particolare sul mercato domestico, da un inasprimento del livello competitivo e da una significativa pressione sui prezzi: tale quadro si è negativamente riflesso sull’andamento delle principali variabili economico finanziarie del primo trimestre 2013. Peraltro, il Gruppo, sulla base delle informazioni al momento disponibili, conferma per l’intero anno 2013 i principali target economico-finanziari già comunicati al mercato e assunti a base del Piano 2013 - 2015.
Alla luce di quanto sopra, la Società – pur in tale quadro di incertezza di scenario e di prospettive che, ove confermate dall’evoluzione futura, sarebbero potenzialmente suscettibili di determinare effetti svalutativi – ha ritenuto, sulla base degli elementi attualmente disponibili, di non effettuare ai fini del Resoconto Intermedio di Gestione al 31 marzo 2013 l’aggiornamento della verifica di recuperabilità del valore dell’avviamento (Impairment test), già effettuato in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo Telecom Italia al 31 dicembre 2012, tenuto anche conto che tale aggiornamento verrà operato – come da prassi – in sede di Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2013.
Il Gruppo Telecom Italia, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, utilizza alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica dei ricavi, dell’EBITDA e dell’EBIT; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. Per maggiori dettagli su tali indicatori si veda l’allegato “Indicatori alternativi di performance”.
Si segnala inoltre che il paragrafo “Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2013” contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.
Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Franco Bernabè per l’approvazione dei dati trimestrali, ha esaminato l’ipotesi di aggregazione con 3 Italia e il progetto di separazione della rete.
Operazioni strategiche
Con riferimento a 3 Italia, è stata autorizzata la prosecuzione degli approfondimenti in merito alla possibile operazione con Hutchison Whampoa.
Come noto, in data 11 aprile u.s. il Consiglio di Amministrazione ha costituito un comitato endoconsiliare con il mandato ad esaminare in via preliminare la viabilità (regolatoria e antitrust) e l’interesse complessivo (industriale ed economico) dell’operazione, per riferirne poi al Consiglio, con una raccomandazione non vincolante sull’opportunità per la Società di approfondire la possibile operazione al fine di verificarne l’effettiva fattibilità.
Nello svolgere le sue attività, il Comitato si è avvalso del supporto del management e dei consulenti finanziari, fiscali e legali di Telecom Italia, acquisendo la consulenza specifica di Credit Suisse. L’istruttoria ha riguardato essenzialmente le seguenti aree:
- operazioni di aggregazione comparabili nel settore delle telecomunicazioni mobili;
- dati di bilancio storici di 3 Italia;
- obiettivi industriali di 3 Italia;
- potenziali sinergie derivanti dall’operazione;
- aspetti fiscali connessi all’operazione;
- tematiche regolamentari e anti-trust;
- valutazioni preliminari delle società coinvolte.
Sulla scorta del lavoro svolto, basato su informazioni preliminari e limitate, il Comitato:
- non ha ravvisato la presenza di impedimenti all’apertura di un tavolo di discussione con la controparte in vista dell’eventuale realizzazione dell’operazione;
- ha suggerito di dare mandato al Top Management di effettuare una verifica con la controparte, per accertare l’esistenza di margini di negoziazione realistici ed idonei ad addivenire a un contemperamento delle rispettive posizioni sui valori delle due società, raccomandando la conclusione di questa seconda fase di approfondimenti entro un termine di 30 giorni.
Alle valutazioni preliminari sopra riepilogate si sono aggiunte le analisi – altrettanto preliminari – del Comitato dei Consiglieri indipendenti, che si è attivato a seguito dell’applicazione in via volontaria al progetto di presidi procedurali analoghi a quelli propri delle operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza. Come tale, il Comitato dei Consiglieri indipendenti (composto a questo fine dal Lead Independent Director Luigi Zingales e dai Consiglieri Lucia Calvosa, Massimo Egidi e Mauro Sentinelli) è chiamato a considerare l’interesse della Società al compimento dell’operazione nonché la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni.
Il Comitato dei Consiglieri indipendenti, che ha selezionato quale advisor Greenhill & Co. International LLP, ha condiviso la raccomandazione di prosecuzione degli approfondimenti che il plenum consiliare ha fatto propria.
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Per quanto attiene al progetto di separazione della rete di accesso, l’esame delle risultanze dell’istruttoria del management avviata con mandato conferito dal Consiglio di Amministrazione l’11 aprile 2013, è stato avviato in data odierna per essere completato in apposita riunione consiliare programmata per il giorno 23 maggio 2013.
In funzione della definizione di un percorso operativo di fattibilità di separazione delle infrastrutture di accesso, le attività e gli approfondimenti a cura del management e dei loro advisor riguardano:
- l’assetto regolamentare competitivo della rete di accesso in Italia rispetto al restante panorama europeo;
- il perimetro oggetto di potenziale separazione;
- le modalità della separazione, con una valutazione comparativa degli effetti che ne potrebbero derivare per Telecom Italia, in prospettiva di value creation;
- i financials e la tempistica dell’operazione.
Si precisa che gli effetti del progetto non sono, ad oggi, recepiti dal Piano industriale per il triennio 2013-2015, il cui aggiornamento è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione l’8 febbraio 2013, e dunque neppure sono stati considerati nelle guidances economico-finanziarie annunciate al mercato nella stessa data.
Le analisi in corso sono monitorate dal Comitato per il controllo e i rischi, che si avvale del supporto consulenziale di Barclays.
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Gli impatti sulla sostenibilità dell’indebitamento finanziario dell’ipotesi d’integrazione di 3 Italia in Telecom Italia e del progetto di separazione della rete potranno essere quantificati solo una volta definite le corrispondenti iniziative in tutti i necessari dettagli; ogni valutazione al riguardo risulterebbe dunque, a oggi, prematura. Per l’intanto, alla luce dei risultati trimestrali approvati così come delle prospettive di evoluzione del business, il Consiglio di Amministrazione conferma la sostenibilità dell’indebitamento finanziario del Gruppo nell’orizzonte di Piano 2013-2015. In particolare, dato il margine di liquidità al 31 marzo 2013, pari a 13,9 miliardi di euro (composto da 7,2 miliardi di euro di cassa e altre disponibilità liquide nonché da 6,7 miliardi di euro di linee bancarie irrevocabili non utilizzate), ne risulta infatti la piena copertura delle scadenze contrattuali delle passività finanziarie su un orizzonte superiore ai prossimi 24 mesi.
Le informazioni di cui sopra sono fornite anche su richiesta di Consob.
Resoconto Intermedio di Gestione
Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia ha inoltre esaminato e approvato il Resoconto Intermedio di Gestione del Gruppo al 31 marzo 2013.
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo Telecom Italia
Nel corso del primo trimestre 2013 non sono intervenute variazioni del perimetro di consolidamento.
Nel corso del 2012, si erano verificate le seguenti variazioni:
- Matrix – Altre attività: la società è stata ceduta il 31 ottobre 2012, ed è conseguentemente uscita dal perimetro di consolidamento.
Gruppo Telecom Italia
I ricavi nel primo trimestre 2013 ammontano a 6.796 milioni di euro, in calo dell’8,1% rispetto ai 7.392 milioni di euro del primo trimestre 2012 (-596 milioni di euro). In termini di variazione organica i ricavi consolidati sono in riduzione del 3,2% (-227 milioni di euro).
In dettaglio, la variazione organica dei ricavi è calcolata escludendo:
- l’effetto delle variazioni dei cambi pari a -360 milioni di euro, relativo alla Business Unit Brasile (-234 milioni di euro) e alla Business Unit Argentina (-126 milioni di euro);
- l’effetto della variazione del perimetro di consolidamento (-9 milioni di euro), conseguente alla cessione della società Matrix (Altre Attività) avvenuta il 31 ottobre 2012.
Il dettaglio dei ricavi ripartiti per settore operativo è il seguente:
Gli investimenti industriali della Business Unit Domestic sono sostanzialmente in linea con l’analogo periodo dell’esercizio precedente: all’incremento connesso alla prosecuzione dei piani realizzativi delle reti di nuova generazione (rete LTE e fibra) si è contrapposto il minor fabbisogno per attività di delivery su nuovi impianti, in relazione al rallentamento delle dinamiche commerciali sugli accessi del Fisso.
Gli investimenti industriali della Business Unit Brasile registrano un decremento di 56 milioni di euro (comprensivo di un effetto cambio negativo per 28 milioni di euro); la riduzione è principalmente attribuibile a un temporaneo rallentamento degli investimenti relativi al network a causa di ritardi nella definizione dei contratti con i principali fornitori, parzialmente compensato da maggiori investimenti negli sviluppi IT.
Gli investimenti industriali della Business Unit Argentina sono sostanzialmente in linea con il primo trimestre del precedente esercizio (-9 milioni di euro, già comprensivo di una differenza cambio negativa pari a 17 milioni di euro). Oltre che ai costi di acquisizione della clientela, gli investimenti sono stati indirizzati all’ampliamento e all’upgrade dei servizi a banda larga al fine di migliorare la capacità trasmissiva e aumentare la velocità d’accesso offerta ai clienti, all’accesso fisso tradizionale per soddisfare la domanda e al Backhauling per sostenere lo sviluppo dell’accesso mobile. Inoltre, Telecom Personal ha investito principalmente nell’aumento di capacità e nell’ampliamento della rete 3G per sostenere la crescita di Internet mobile.
Il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 137 milioni di euro (626 milioni di euro nel primo trimestre 2012) e risente in misura maggiore rispetto al primo trimestre 2012 della stagionale dinamica degli esborsi relativi al fatturato passivo dell’ultimo trimestre dell’esercizio precedente.
L’indebitamento finanziario netto rettificato al 31 marzo 2013 è pari a 28.767 milioni di euro ed aumenta di 493 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012 (28.274 milioni di euro), risentendo della dinamica della generazione del flusso di cassa della gestione operativa.
L’indebitamento finanziario netto contabile è pari a 29.516 milioni di euro (29.053 milioni di euro al 31 dicembre 2012).
Il margine di liquidità al 31 marzo 2013 è pari a 13,91 miliardi di euro (16,14 miliardi di euro al 31 dicembre 2012) ed è costituito da liquidità per 7,21 miliardi di euro (8,19 miliardi di euro al 31 dicembre 2012) e da linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo di 6,70 miliardi di euro (7,95 miliardi di euro al 31 dicembre 2012). Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza oltre i prossimi 24 mesi.
Il personale del Gruppo al 31 marzo 2013 è pari a 82.941 unità (83.184 al 31 dicembre 2012), di cui 54.311 in Italia (54.419 al 31 dicembre 2012).
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I risultati delle Business Unit
I dati al 31 marzo 2013 di Telecom Italia Media sono riportati nel comunicato stampa che è stato diramato il 6 maggio a valle del Consiglio di Amministrazione della Società.
Domestic
I ricavi Domestic, pari a 4.024 milioni di euro (4.477milioni di euro nel primo trimestre 2012), si riducono del 10,1% sia in termini reported che in termini organici.
In uno scenario congiunturale in peggioramento e in un contesto di mercato caratterizzato da una sempre più accesa competizione, con forti dinamiche di riduzione dei prezzi (in particolare sul mobile e sui servizi tradizionali), la flessione dei ricavi risente sensibilmente anche di alcuni fattori di discontinuità di natura regolatoria e di calendario.
I ricavi organici da servizi sono pari a 3.886 milioni di euro e registrano, rispetto al corrispondente periodo del 2012, una contrazione del 10,4%. In particolare, i ricavi da servizi del Mobile sono pari a 1.292 milioni di euro (1.573 milioni di euro nel primo trimestre 2012) e presentano una riduzione di 281 milioni di euro (-17,9% rispetto al corrispondente periodo del 2012). Su questo dato ha agito l’entrata in vigore dei nuovi prezzi di terminazione (MTR), con una riduzione del 72% rispetto allo stesso periodo del 2012 (1,5 centesimi di euro rispetto a 5,3 centesimi). Escludendo l’impatto della riduzione del nuovo listino di terminazione, pari a 117 milioni di euro, la performance dei ricavi del primo trimestre 2013 sarebbe pari a -7,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se a questo si aggiungono le citate disomogeneità con il calendario del 2012, che presentava un maggior numero di giorni in quanto anno bisestile, e l’introduzione a livello europeo da luglio 2012 di un cap sul prezzo del traffico roaming, la flessione percentuale risulterebbe sostanzialmente in linea con quella dell’ultimo trimestre del 2012.
I ricavi da servizi del Fisso sono pari a 2.924 milioni di euro (3.161 milioni di euro nel primo trimestre 2012) e risultano in contrazione per 237 milioni di euro (-7,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012).
Nel dettaglio:
Ricavi Core Domestic
I ricavi Core Domestic sono pari a 3.832 milioni di euro e si riducono del 9,7% (4.244 milioni di euro nei primi tre mesi del 2012), con identica percentuale di flessione in termini organici.
Relativamente ai segmenti di mercato si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al corrispondente periodo del 2012:
- Consumer: i ricavi del segmento Consumer sono complessivamente pari a 1.986 milioni di euro, con una riduzione di 194 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2012 (-8,9%); l’andamento risulta in flessione rispetto all’esercizio 2012 (che presentava una riduzione del 3,6% rispetto al 2011 e del 4,5% nel solo quarto trimestre), ed è attribuibile in particolare alla forte erosione dei ricavi sul Mobile (-14,7% rispetto a -5,4% nell’esercizio 2012 e –7,0% nell’ultimo trimestre 2012), dovuta alle accese dinamiche competitive, alla conseguente perdita di Customer Base (-4,1% rispetto al 31 marzo 2012 e -1,8% rispetto al 31 dicembre 2012) ed all’impatto negativo della riduzione delle tariffe di terminazione (-104 milioni di euro nel primo trimestre sul Mobile). La diminuzione dei ricavi è interamente attribuibile ai ricavi da servizi (-201 milioni di euro, pari a -9,6%), in particolare sui servizi tradizionali di Fonia Mobile (-160 milioni di euro, in gran parte conseguenti alla citata introduzione del nuovo listino di terminazione -MTR), Fonia Fisso (-53 milioni di euro) e Messaging (-17 milioni di euro), solo in parte compensata dallo sviluppo dei ricavi Internet Mobile (+9 milioni di euro) e da Broadband Fisso (+8 milioni di euro).
- Business: il segmento Business, che da gennaio 2013 comprende anche il segmento Top, registra nel primo trimestre 2013 ricavi per 1.305 milioni di euro con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2012 di 197 milioni di euro (-13,1%). La flessione riguarda prevalentemente i ricavi da servizi (-188 milioni di euro), di cui -109 milioni di euro sul Mobile (-23,9%) e -88 milioni di euro sul Fisso (-8,7%). In particolare, sul Mobile tale contrazione è principalmente attribuibile alla flessione dei ricavi da traffico voce, a seguito della citata riduzione del nuovo listino di terminazione su rete mobile, ma anche alla perdita di customer base human (-2,2% rispetto al 31 marzo 2012 e –0,8% rispetto al 31 dicembre 2012), in particolare sul segmento Soho e SME, in cui si osserva una contrazione della customer base media human pari a -6,8%. Sul Fisso, seppur con performance in recupero rispetto all’ultimo trimestre 2012 (in particolare sul segmento Top), continua ad influire l’effetto del raffreddamento della domanda dovuto al negativo contesto congiunturale.
- National Wholesale: il segmento Wholesale presenta nel primo trimestre 2013 ricavi per complessivi 499 milioni di euro, con una riduzione rispetto allo stesso periodo del 2012 di 19 milioni di euro (-3,7%), determinata in misura prevalente dai minori ricavi dei servizi di trasporto ed interconnessione.
Ricavi International Wholesale
I ricavi del primo trimestre 2013 di International Wholesale sono pari a 283 milioni di euro, in riduzione per 64 milioni di euro (-18,4%) rispetto ai primi tre mesi del 2012. La contrazione si registra in particolare sui servizi Fonia (-53,6 milioni di euro; -22%), a seguito dell’annuale revisione dei rapporti bilaterali e della componente transiti, con la conseguente focalizzazione sui rinnovi degli accordi a più alta marginalità. Risultano in contrazione i ricavi per i servizi IP/Data (-4,4 milioni di euro, -6%), a fronte dell’incremento della banda totale venduta e della contrazione dei prezzi, in particolare sulla componente del mercato captive. Tale maggior focalizzazione sulle direttrici di traffico internazionale a più alta marginalità ha consentito nel trimestre di generare un EBITDA pari a 47 milioni di euro, in linea in termini organici con il risultato dello stesso periodo del 2012 e con un incremento della marginalità di circa 3 punti percentuali.
L’EBITDA della Business Unit Domestic del primo trimestre 2013 è pari a 1.973 milioni di euro e registra una riduzione di 242 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2012 (-10,9%). L’incidenza sui ricavi è pari al 49%, in leggera flessione rispetto al medesimo periodo del 2012 (-0,5 punti percentuali). Sul risultato incide la contrazione dei ricavi da servizi (-451 milioni di euro rispetto al medesimo periodo del 2012), solo in parte recuperata dalla riduzione delle quote da riversare a favore degli altri operatori, attribuibile prevalentemente alla riduzione delle tariffe di terminazione, e dalle dinamiche di efficienza ottenute attraverso un selettivo controllo e contenimento dei costi operativi.
L’EBITDA organico del primo trimestre 2013 è pari a 2.000 milioni di euro (-218 milioni di euro, -9,8% rispetto al primo trimestre 2012), con un’incidenza sui ricavi pari al 49,7%, in lieve miglioramento rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (+0,2 punti percentuali).
L’EBIT della Business Unit Domestic è pari a 1.093 milioni di euro con una riduzione di 211 milioni di euro (-16,2%) rispetto al primo trimestre 2012 (1.304 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 27,2% (29,1% nel primo trimestre del 2012).
L’EBIT organico è pari a 1.120 milioni di euro, con una flessione di 187 milioni di euro (-14,3%) rispetto allo stesso periodo del 2012 (1.307 milioni di euro); l’incidenza sui ricavi è passata dal 29,2% del primo trimestre 2012 al 27,8% del primo trimestre 2013.
Il personale, pari a 53.147 unità, è diminuito di 77 unità rispetto al 31 dicembre 2012.
Brasile
(cambio medio real/euro 2,63739)
I ricavi del gruppo Tim Brasil nel primo trimestre 2013 sono pari a 4.711 milioni di reais, superiori di 243 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2012 (+5,4%). I ricavi da servizi si attestano a 4.087 milioni di reais, in crescita rispetto ai 4.015 milioni di reais del primo trimestre 2012 (+1,8%). I ricavi da vendita di prodotti aumentano dai 453 milioni di reais del primo trimestre 2012 ai 624 milioni di reais del primo trimestre 2013 (+37,7%). L’ARPU mobile (Average Revenue Per User) del primo trimestre 2013 è pari a 18,5 reais a fronte dei 19,1 reais dell’analogo periodo del 2012. Le linee complessive al 31 marzo 2013 sono pari a 71,2 milioni, in aumento dell’ 1,2% rispetto al 31 dicembre 2012, corrispondenti ad una market share sulle linee del 27%.
L’EBITDA, pari a 1.221 milioni di reais, è superiore di 51 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2012 (+4,4%). L’incremento dell’EBITDA è sostenuto dall’incremento dei ricavi, principalmente VAS, parzialmente controbilanciato dal maggior costo di terminazione dovuto all’aumento dei volumi di traffico e dai costi industriali e del personale. L’EBITDA margin è pari al 25,9%, inferiore di 0,3% punti percentuali rispetto all’analogo periodo del 2012.
L’EBIT è pari a 552 milioni di reais con un miglioramento di 13 milioni di reais rispetto al primo trimestre 2012. Tale risultato è attribuibile alla maggior contribuzione dell’EBITDA, parzialmente controbilanciata dall’aumento degli ammortamenti per 39 milioni di reais (668 milioni di reais nel primo trimestre 2013, rispetto a 629 milioni di reais nell’analogo periodo del 2012).
Il personale è pari a 11.549 unità (11.622 al 31 dicembre 2012).
Argentina
(cambio medio peso/euro 6,61552)
I ricavi del primo trimestre 2013 sono pari a 6.064 milioni di pesos, con un incremento di 938 milioni di pesos (+18,3%) rispetto al primo trimestre 2012 (5.126 milioni di pesos) grazie alla crescita delle basi clienti del Broadband e del Mobile, nonché dell’ARPU (Average Revenue Per User). La principale fonte di ricavi è rappresentata dalla telefonia mobile, che concorre per circa il 73% ai ricavi consolidati della Business Unit e che ha realizzato un incremento di oltre il 20% rispetto all’analogo periodo del 2012.
La consistenza delle linee fisse al 31 marzo 2013 è rimasta pressoché costante rispetto alla chiusura del 2012 (circa 4,1 milioni di linee). Ancorché i servizi regolamentati di telefonia fissa in Argentina continuino a essere influenzati dal congelamento tariffario imposto dalla Legge di Emergenza Economica del Gennaio 2002, l’ARBU (Average Revenue Billed per User) presenta una crescita del 5,5% rispetto al primo trimestre 2012, grazie all’incremento dei servizi addizionali e alla diffusione dei piani di traffico.
Il portafoglio linee broadband complessivo di Telecom Argentina al 31 marzo 2013 si attesta a 1.626 migliaia di accessi, sostanzialmente in linea rispetto a fine 2012. L’ARPU è aumentato del 20,2% raggiungendo i 114,9 pesos (95,6 pesos nel primo trimestre 2012), principalmente grazie a una strategia upselling e ad adeguamenti di prezzo.
La base clienti di Personal in Argentina è cresciuta di 139 mila unità rispetto a fine 2012, arrivando a un totale di 19.114 migliaia di linee, il 33% delle quali con un contratto postpagato. Contestualmente, grazie all’acquisizione di clienti ad alto valore e alla leadership nel segmento degli Smartphones, l’ARPU è aumentato del 13,1% raggiungendo i 62,1 pesos (54,9 pesos nel primo trimestre 2012). Gran parte di tale crescita è riconducibile ai Servizi a Valore Aggiunto (SMS e Internet), che complessivamente rappresentano il 55% circa dei ricavi per servizi di telefonia mobile del primo trimestre 2013.
In Paraguay la base clienti di Núcleo presenta una crescita dell’1,5% circa rispetto al 31 dicembre 2012, raggiungendo le 2.335 migliaia di linee, delle quali il 19% con contratto postpagato.
L’EBITDA raggiunge i 1.796 milioni di pesos, evidenziando una crescita di 152 milioni di pesos (+9,2%). L’incidenza sui ricavi è pari al 29,6%, inferiore di 2,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2012, principalmente per la maggiore incidenza dei costi per acquisti di materie e servizi, dei costi del personale e degli altri costi operativi.
L’EBIT del primo trimestre 2013 si attesta a 849 milioni di pesos, contro gli 816 milioni di pesos registrati nell’analogo periodo dell’esercizio precedente (+33 milioni di pesos). L’incremento è sostanzialmente dovuto al miglioramento dell’EBITDA, in parte compensato da maggiori ammortamenti per 125 milioni di pesos conseguenti anche alla riduzione delle vite utili delle Customer Relationship effettuata a fine 2012. L’incidenza sui ricavi è pari al 14,0% (-1,9 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2012).
Il personale è pari a 16.748 unità (16.803 al 31 dicembre 2012).
Olivetti
I ricavi del primo trimestre 2013 ammontano a 52 milioni di euro e registrano un peggioramento di 7 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2012. La flessione dei ricavi è legata principalmente a minori vendite in Italia per 3 milioni di euro sul canale diretto e indiretto, i cui clienti sono più esposti all’attuale crisi di mercato; per circa 3 milioni di euro a minori forniture di prodotti a Telecom Italia: per 2 milioni di euro a minori vendite nelle aree America Latina ed Europa, parzialmente compensate da maggiori ricavi sul canale International Sales.
L’EBITDA è negativo per 19 milioni di euro, in peggioramento di 6 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2012. Sul risultato influiscono oneri per complessivi 9 milioni di euro, a seguito dell’incendio che il 19 marzo 2013 ha completamente distrutto il magazzino ricambi. Le merci erano coperte da adeguate coperture assicurative e si attende entro l’esercizio in corso la ricezione dell’indennizzo pari ad almeno il totale del danno citato. Escludendo questa componente, la variazione dell’EBITDA è positiva per 3 milioni di euro (+23,1%), grazie sia alla tenuta della marginalità percentuale, sia alla riduzione dei costi fissi (che beneficiano degli effetti della chiusura nel 2012 del settore ink-jet). Questi due fenomeni più che compensano la minore marginalità assoluta legata al calo delle vendite.
L’EBIT è negativo per 20 milioni di euro, in peggioramento di 5 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2012, negativo per 15 milioni di euro. Sul risultato hanno influito gli eventi precedentemente descritti a proposito dell’andamento dell’EBITDA; escludendo le perdite derivanti dalla distruzione del magazzino ricambi, l’EBIT presenta un miglioramento di 4 milioni di euro (+26,7%), passando dai -15 milioni di euro del primo trimestre 2012 a -11 milioni di euro del primo trimestre 2013.
Il personale è pari 762 unità, in riduzione di 16 unità rispetto alle 778 unità del 31 dicembre 2012.
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Eventi successivi al 31 marzo 2013
Cessione La7 S.r.l.
In data 30 aprile 2013, dopo aver ricevuto le autorizzazioni previste dalla normativa applicabile, Telecom Italia Media ha perfezionato la cessione di La7 S.r.l. a Cairo Communication, secondo i termini e le condizioni già comunicati al mercato nel marzo 2013.
In particolare il corrispettivo per la cessione è stato pari a 1 milione di euro circa. Prima del trasferimento della partecipazione, La7 S.r.l. è stata ricapitalizzata da parte di Telecom Italia Media S.p.A. per un importo tale da garantire, alla data del perfezionamento, una posizione finanziaria netta positiva non inferiore a 88 milioni di euro. Tale ricapitalizzazione ha contribuito altresì al raggiungimento del livello di patrimonio netto concordato, pari a 138 milioni di euro.
Nell’ambito dell’operazione, Telecom Italia S.p.A. ha rinunciato a crediti finanziari vantati nei confronti di Telecom Italia Media S.p.A. per un importo complessivo pari a 100 milioni di euro.
Sulla base di tali accordi, e tenendo anche conto dell’andamento economico di La7 S.r.l. sino alla data di cessione, si prevedono impatti economici negativi per l’esercizio 2013 pari a circa 130 milioni di euro, prima della quota di competenza degli azionisti di minoranza.
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Scissione parziale di Telecom Italia Sparkle
Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la scissione parziale di Telecom Italia Sparkle S.p.A., mediante trasferimento alla controllante totalitaria Telecom Italia del ramo d’azienda “Network Operations” che assicura: (i) per la rete Sparkle il delivery, l’esercizio e la gestione dei servizi e dell’assistenza tecnica alla clientela nonché la gestione delle reti dipartimentali e dei sistemi di Network & Service Management; (ii) il presidio delle relazioni con l’Autorità Giudiziaria e la realizzazione delle relative prestazioni per i servizi internazionali.
Si prevede che il processo di scissione possa concludersi entro il terzo trimestre 2013.
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Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2013
Per quanto riguarda l’andamento del Gruppo Telecom Italia per l’esercizio in corso, gli obiettivi legati ai principali indicatori economici e finanziari, così come definiti dal Piano Industriale 2013-2015, prevedono, per l’intero anno 2013:
- Ricavi sostanzialmente stabili rispetto al 2012;
- Riduzione percentuale dell’EBITDA “low-single digit”;
- Posizione finanziaria netta rettificata inferiore a 27 miliardi di euro.
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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Piergiorgio Peluso dichiara ai sensi del comma 2, articolo 154-bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.