Telecom Italia comunica che in data odierna è stato siglato con le Organizzazioni Sindacali FISTel-CISL, UILCOM-UIL e UGL Telecomunicazioni, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l’accordo quadro conclusivo relativo agli interventi sui livelli occupazionali del Gruppo finalizzato all’adeguamento degli organici e alla sostenibilità del costo del lavoro in alcune funzioni aziendali.
L’intesa raggiunta permetterà di gestire i 3.000 esuberi individuati nel Gruppo attraverso i contratti di solidarietà. In particolare alle 1.700 eccedenze individuate dall’azienda prevalentemente nelle aree di Staff, nelle Attività di Cross Activities di Open Access e in alcuni ambiti della società Telecom Italia Information Technology, si aggiungono ulteriori 1.300 esuberi riguardanti la Divisione Caring Services.
Le Parti si impegnano pertanto a raggiungere specifiche intese a livello aziendale, entro un mese da oggi, che riguarderanno anche l’utilizzo dell’ articolo 4 della Legge Fornero, riconversione professionale e interventi sulla produttività. Strumenti che consentiranno di gestire tutti gli esuberi e assicurare la sostenibilità del costo del lavoro salvaguardando, al contempo, l’occupazione.
In particolare, sulla base di quanto previsto dal decreto attuativo della Legge delega n. 183/14 in materia di ammortizzatori sociali, si prevede l’applicazione per un periodo di tre anni del contratto di solidarietà a 2.800 eccedenze nell’ambito di Telecom Italia S.p.A. e a 200 unità eccedenti nella società Telecom Italia Information Technology S.r.l..
L’accordo prevede inoltre di applicare l’uscita anticipata e volontaria (ex lege 223/1991) per 330 lavoratori di Telecom Italia S.p.A..
Telecom Italia conferma, inoltre, la disponibilità a rivedere modalità e strumenti adottati per favorire lo sviluppo sostenibile del business qualora l’evoluzione del quadro legislativo metta a disposizione nuovi istituti che favoriscano anche il ricambio generazionale e il remix professionale, come emerso durante la trattativa presso il Ministero dello Sviluppo Economico a cui va riconosciuto il massimo impegno per il raggiungimento dell’accordo odierno.
Roma, 7 settembre 2015