La Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 3.900 milioni di euro in aumento di 1.117 milioni di euro rispetto all’esercizio 2014. Su tale incremento incidono in particolare: l’accelerazione e la crescita degli investimenti innovativi dedicati allo sviluppo di reti e servizi di nuova generazione (+788 milioni di euro), che raggiungono il 44% degli investimenti complessivi (33% nel 2014); l’aggiudicazione dei diritti d’uso delle frequenze della banda L (231 milioni di euro) e l’esborso connesso alla proroga per tre anni della licenza GSM (117 milioni di euro).
La Business Unit Brasile registra una riduzione di 906 milioni di euro (comprensivi di un effetto cambio negativo pari a 341 milioni di euro) rispetto all’esercizio 2014; tali investimenti sono stati indirizzati principalmente all’evoluzione dell’infrastruttura industriale e alle piattaforme di supporto alle vendite. Si rammenta che nel 2014 gli investimenti includevano l’acquisizione della licenza 700 MHz per un valore di circa 936 milioni di euro.
Il flusso di cassa della gestione operativa di Gruppo è positivo per 1.974 milioni di euro (positivo per 3.174 milioni di euro nell’esercizio 2014).
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 27.278 milioni di euro al 31 dicembre 2015, in aumento di 627 milioni di euro rispetto a fine 2014 (26.651 milioni di euro). L’incremento del debito, nonostante la positiva dinamica della gestione operativa e finanziaria, degli incassi derivanti dall’I.P.O. di INWIT sul mercato domestico e dalla cessione della proprietà delle torri in Brasile, è dovuto agli effetti di iscrizione di un maggior indebitamento per leasing finanziari connessi al progetto immobiliare e alla retro-locazione di quota parte delle torri in Brasile, nonché all’impatto netto negativo indotto dalle operazioni di riacquisto di obbligazioni proprie, i cui benefici in termini di indebitamento si manifesteranno negli esercizi successivi attraverso minori oneri finanziari.
L’indebitamento finanziario netto contabile al 31 dicembre 2015 è pari a 28.475 milioni di euro (28.021 milioni di euro al 31 dicembre 2014).
Nel quarto trimestre 2015 l’indebitamento finanziario netto rettificato è aumentato di 474 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2015 (26.804 milioni di euro): nel trimestre oltre ai consueti pagamenti fiscali vi sono stati in particolare gli esborsi per l’utilizzo delle frequenze Banda L (231 milioni di euro), l’acquisizione di due immobili considerati strategici e l’incremento di debito per leasing finanziari, nell’ambito del progetto immobiliare.
Il margine di liquidità al 31 dicembre 2015 è pari a 12.047 milioni di euro (già escludendo 202 milioni di euro relativi al gruppo Sofora – Telecom Argentina, classificato come Discontinued Operations), equivalente alla somma della “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e dei “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 5.047 milioni di euro (6.112 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e delle linee di credito committed non utilizzate per un importo complessivo pari a 7.000 milioni di euro. Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza almeno per i prossimi 24 mesi.
Il personale del Gruppo al 31 dicembre 2015, escludendo le 16.228 unità relative al gruppo Sofora – Telecom Argentina classificato come Discontinued Operations, è pari a 65.867 unità, di cui 52.555 in Italia (66.025 unità al 31 dicembre 2014, di cui 52.882 in Italia).
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I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT
DOMESTIC
I risultati dell’esercizio 2015 evidenziano la continua ripresa nel corso dell’anno della performance domestica. In questo scenario, l’andamento per trimestre conferma il trend di recupero in particolare sui ricavi da servizi (-1,1% nel quarto trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014; -1,5% nel terzo trimestre 2015; -1,7% nel secondo trimestre 2015; -3,3% nel primo trimestre 2015). Tale recupero di performance è attribuibile a un miglioramento dello scenario competitivo, che ha determinato un’accelerazione dello sviluppo sui servizi per connettività e contenuti su reti broadband e ultrabroadband, una tenuta delle market share e un progressivo rallentamento delle dinamiche di erosione dell’ARPU sui servizi tradizionali, prevalentemente sul Mobile su cui infatti si evidenzia, nel quarto trimestre 2015, una performance positiva sia sui ricavi totali, con un +0,7%, sia sui ricavi da servizi, con un +0,1%, rispetto allo stesso periodo del 2014.
L’esercizio 2015 presenta una flessione dei ricavi totali, rispetto al 2014, di 302 milioni di euro (-2%, da 15.303 milioni di euro del 2014 a 15.001 milioni di euro nel 2015).
Più in dettaglio:
I ricavi da servizi domestici - pari nell’esercizio 2015 a 14.058 milioni di euro - registrano una flessione di 276 milioni di euro (-1,9% rispetto all’anno precedente). L’andamento per trimestre conferma il citato trend di recupero, rafforzato rispetto ai periodi precedenti: -1,1% nel quarto trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014; -1,5% nel terzo trimestre 2015; -1,7% nel secondo trimestre 2015; -3,3% nel primo trimestre 2015. In particolare:
- i ricavi da servizi del mercato Fisso sono pari nell’anno a 10.372 milioni di euro e risultano in contrazione per 300 milioni di euro rispetto al 2014 (-2,8%);
- i ricavi da servizi del mercato Mobile sono pari a 4.517 milioni di euro e presentano una riduzione di 91 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (-2,0%); l’andamento per trimestre contribuisce alla tendenza al miglioramento con un positivo +0,1% nel quarto trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014, a fronte di -1,5% nel terzo trimestre 2015; -2,5% nel secondo trimestre 2015; -4,2% nel primo trimestre 2015.
I ricavi da vendita prodotti, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 943 milioni di euro nell’esercizio 2015 (-26 milioni di euro rispetto al 2014), in crescita nel Mobile per 68 milioni di euro, grazie al continuo aumento della domanda di terminali evoluti (smartphone) ed in contrazione nel Fisso a seguito di una razionalizzazione del portafoglio prodotti.
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La Business Unit Domestic opera in maniera distinta su tre diversi ambiti di riferimento, di seguito l’analisi dei ricavi separata fra le tre Cash Generating Unit:
I ricavi Core Domestic sono pari a 13.858 milioni di euro e si riducono del 2,4% (14.205 milioni di euro nel 2014).
Relativamente ai segmenti di mercato si segnalano le seguenti dinamiche rispetto al 2014:
- Consumer: i ricavi del 2015 del segmento Consumer sono pari a 7.267 milioni di euro, con una riduzione di 82 milioni di euro (-1,1%) rispetto al 2014, evidenziando un trend di recupero sostenuto, in particolare, dal progressivo e strutturale recupero sul Mobile, grazie alla tenuta della market share ed alla stabilizzazione dei livelli di ARPU.
In particolare:
- i ricavi del Mobile sono pari a 3.599 milioni di euro e presentano una dinamica in leggera crescita rispetto al 2014 (+29 milioni di euro, +0,8%), confermando il positivo andamento da due trimestri consecutivi (quarto trimestre 2015 +2,5%; terzo trimestre: +3,3%; secondo trimestre -1,6%; primo trimestre -1,5%). I ricavi da servizi registrano una riduzione di 39 milioni di euro (-1,2% rispetto al 2014), evidenziando peraltro un trend di significativo recupero (quarto trimestre 2015: +1,5%; terzo trimestre: -0,3%; secondo trimestre: -2,1%; primo trimestre: -4,3%), attribuibile alla dinamica di raffreddamento della pressione competitiva, alla progressiva stabilizzazione della market share e alla costante crescita dell’Internet mobile e dei servizi digitali a supporto della stabilizzazione dell’ARPU;
- i ricavi del Fisso sono pari a 3.705 milioni di euro, con una diminuzione di 112 milioni di euro rispetto al 2014 (-2,9%) e presentano un rallentamento nell’ultimo trimestre del 2015 (-6,7%) rispetto a un trend di miglioramento, registrato a partire dalla seconda metà del 2014, grazie alle azioni di sviluppo ARPU intraprese negli ultimi mesi dell’anno (repricing, flattizzazione, sviluppo bundle).
- Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 4.600 milioni di euro con una riduzione di 224 milioni di euro rispetto al 2014 (-4,6%). I ricavi da servizi (4.232 milioni di euro, -204 milioni di euro rispetto al 2014) confermano il trend di stabilizzazione avviato nel corso del 2014 (-4,7% nel quarto trimestre 2015). In particolare:
- i ricavi dei servizi Mobile registrano una flessione di -66 milioni di euro (-5,5% rispetto al 2014): alla performance positiva dei nuovi servizi digitali ed in particolare alla componente Internet Mobile (+38 milioni di euro, +9% rispetto al 2014), si è contrapposta la contrazione dei servizi mobili tradizionali relativi alla voce uscente e al messaging (-109 milioni di euro), per effetto della dinamica di riposizionamento dei clienti su formule bundle a minor livello complessivo di ARPU;
- i ricavi da servizi del Fisso si riducono di 141 milioni di euro (-4,3% rispetto al 2014): nonostante la costante crescita dei ricavi da servizi ICT (+5,7%), in particolare sui servizi Cloud (+26% rispetto al 2014), il segmento continua a risentire negativamente della lenta ripresa del contesto congiunturale, della contrazione dei prezzi sui servizi tradizionali voce e dati e della sostituzione tecnologica verso sistemi VoIP.
- National Wholesale: il segmento Wholesale presenta nell’esercizio 2015 ricavi pari a 1.785 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 2014 (-8 milioni di euro, -0,4%). Infatti, l’impatto sul 2015 della revisione dei prezzi regolamentati è di entità analoga a quello rilevato nel 2014 per effetto della modifica retroattiva dei prezzi di accesso wholesale per il periodo 2010/2012.
- Ricavi International Wholesale – gruppo Telecom Italia Sparkle
I ricavi del 2015 del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale sono pari a 1.314 milioni di euro, in significativo aumento rispetto al 2014 (+70 milioni di euro, +5,6%). Tale incremento è relativo in particolare ai ricavi per i servizi Fonia (+39 milioni di euro, +4,3%) e ai ricavi per i servizi IP/Data (+33 milioni di euro, +12,8%). Restano sostanzialmente stabili gli altri segmenti di business (-2 milioni di euro, -2,2%).
I ricavi delle linee di business definite Core (Office, Retail e Sistemi ed Advanced Caring) nel 2015 sono pari a 172 milioni di euro. Si segnalano in particolare nel segmento Office maggiori ricavi relativi alla cessione di prodotti multifunzionali oggetto di contratti di noleggio a lungo termine (+15 milioni di euro rispetto al 2014) e in ambito Advanced Caring un incremento dei ricavi per servizi di oltre 6 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente.
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L’EBITDA della Business Unit Domestic nel 2015 è pari a 5.567 milioni di euro e registra una riduzione di 1.431 milioni di euro rispetto al 2014 (-20,4%) con un’incidenza sui ricavi pari al 37,1% (-8,6 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente). L’EBITDA del 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 1.028 milioni di euro. In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBITDA sarebbe risultata pari a -4,9%, con un’incidenza sui ricavi del 44%, in riduzione di 1,2 punti percentuali rispetto al 2014. In particolare nel costo del lavoro sono stati iscritti oneri, accantonamenti a Fondi per il personale e altre partite varie, di natura non ricorrente, per complessivi 429 milioni di euro, relativi per 422 milioni di euro alla Capogruppo Telecom Italia S.p.A., connessi principalmente ai già citati accordi con le rappresentanze sindacali.
Gli Acquisti di materie e servizi e gli altri oneri e accontamenti comprendono oneri non ricorrenti per complessivi 599 milioni di euro, relativi ad accantonamenti e costi connessi a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate a tali contenziosi, ad alcuni oneri per specifiche transazioni effettuate con clienti e fornitori, a costi correlati a importanti progetti non ricorrenti e ad oneri per vertenze con ex dipendenti.
L’EBIT del 2015 della Business Unit Domestic è pari a 2.359 milioni di euro (3.738 milioni di euro nel 2014) e si riduce di 1.379 milioni di euro (-36,9%) rispetto al 2014, con un’incidenza sui ricavi del 15,7% (24,4% nel 2014). L’andamento dell’EBIT riflette la contrazione dell’EBITDA precedentemente illustrata, parzialmente compensata dalla riduzione degli ammortamenti per 85 milioni di euro. Si ricorda che l’EBIT del 2014 comprendeva l’effetto positivo della rilevazione della plusvalenza di 38 milioni di euro a seguito della cessione di un immobile di proprietà sito a Milano.
L’EBIT del 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 1.028 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione organica sarebbe risultata pari a -6,7% con un’incidenza sui ricavi del 24,4%.
Il personale, pari a 52.644 unità, è diminuito di 432 unità rispetto al 31 dicembre 2014.
BRASILE (cambio medio real/euro 3,69727)
I ricavi del gruppo Tim Brasil per l’esercizio 2015 sono pari a 17.139 milioni di reais e risultano in calo del 12,1% rispetto all’esercizio 2014 (-2.359 milioni di reais). Il minor fatturato è da attribuirsi sia alla componente dei ricavi da traffico entrante SMS e mobile (-1.005 milioni di reais, -40,2%), a causa della riduzione della tariffa di terminazione mobile (MTR) e dei minori volumi, sia al traffico uscente voce e SMS (-1.216 milioni di reais, -13,4%); tali effetti sono solo parzialmente compensati dall’incremento di fatturato della componente innovativa, dei dati mobile e dei contenuti VAS (+1.213 milioni di reais,+35,0%).
I ricavi da vendita di prodotti si attestano a 1.755 milioni di reais (3.173 milioni di reais nel 2014; -44,7%), riflettendo l’impatto della crisi economica brasiliana sulla propensione alla spesa delle famiglie.
L’ARPU mobile del 2015 è pari a 16,7 reais, a fronte dei 17,7 reais del 2014 (-5,6%).
Le linee complessive al 31 dicembre 2015 sono pari a 66.234 migliaia, in riduzione del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2014 e corrispondenti a una market share sulle linee di circa il 25,7% (27% al 31 dicembre 2014).
L’EBITDA è pari a 5.358 milioni di reais, inferiore di 183 milioni di reais rispetto al 2014 (-3,3%). La flessione dell’EBITDA è attribuibile alla contrazione dei ricavi, solo parzialmente compensata dal dispiegarsi di alcuni interventi di efficienza sulle voci di costo e dalle riduzioni dei Costi per quote da riversare ad altri operatori e del costo del venduto; si incrementano invece i costi del personale anche a causa dell’adeguamento dei salari all’inflazione, sono inoltre presenti oneri non ricorrenti per 53 milioni di reais.
L’EBITDA margin è pari al 31,3%, superiore di 2,9 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente.
L’EBIT ammonta a 2.351 milioni di reais con un peggioramento di 132 milioni di reais rispetto al 2014. Tale risultato, sconta, oltre alla minor contribuzione dell’EBITDA, la svalutazione dell’Avviamento allocato alla Business Unit pari a 887 milioni di reais (240 milioni di euro) ma beneficia degli impatti positivi derivanti dalla conclusione delle prime tre tranches di cessione di torri di telecomunicazione ad American Tower do Brasil. Più precisamente, all’atto delle vendite, la plusvalenza generatasi sugli attivi ceduti ammonta a 1.211 milioni di reais ed è già al netto degli oneri accessori.
Il personale è pari a 13.042 unità (12.841 unità al 31 dicembre 2014).
MEDIA
Si rammenta che il 30 settembre 2015 si è perfezionata la fusione per incorporazione di Telecom Italia Media S.p.A. in Telecom Italia S.p.A.. L’operazione ha avuto effetti contabili a far data dal 1° gennaio 2015. La business unit Media ha operato nel 2015 attraverso Persidera nella gestione dei Multiplex Digitali, nonché nell’offerta di servizi accessori e piattaforme di trasmissione del segnale digitale a soggetti terzi.
I ricavi dell’Operatore di Rete del 2015 ammontano a 82 milioni di euro, con un incremento di 11 milioni di euro (+15,5%) rispetto ai 71 milioni di euro del 2014. Su tale variazione ha inciso positivamente l’integrazione delle attività ex Rete A a partire dal 30 giugno 2014. Includendo le attività ex Rete A dei primi sei mesi del 2014, la variazione organica dei ricavi risulta positiva per l’1,2%.
L’EBITDA del 2015 è risultato positivo per 37 milioni di euro e migliora di 12 milioni di euro (+48%) rispetto al 2014 (25 milioni di euro). Su tale andamento ha influito positivamente il citato incremento dei ricavi, parzialmente compensato da un incremento dei costi operativi, principalmente attribuibili ai costi rivenienti dalle attività ex Rete A non presenti nei primi sei mesi del 2014. In termini organici l’EBITDA risulta in aumento del 5,7% rispetto al 2014.
L’EBIT è positivo per 14 milioni di euro, con un incremento di 8 milioni di euro rispetto all’esercizio 2014 (6 milioni di euro).
Il personale è pari a 64 unità (89 unità al 31 dicembre 2014).
RISULTATI DI TELECOM ITALIA S.p.A.
I ricavi sono pari a 13.797 milioni di euro, in diminuzione di 356 milioni di euro (-2,5%) rispetto all’esercizio 2014. I risultati nel 2015 confermano il trend di recupero del fatturato e il progressivo e strutturale miglioramento sul Mobile, grazie alla tenuta della market share, alla stabilizzazione dei livelli di ARPU e alla costante crescita dell’Internet mobile. Nell’ambito dei segmenti commerciali, si conferma la progressiva stabilizzazione dei risultati nei segmenti Consumer (-1,0% rispetto a -8,7% nel 2014), Business (-4,8% rispetto a -7,5%) e National Wholesale (-0,4% rispetto a -5,9%).
L’EBITDA è pari a 5.266 milioni di euro (6.739 milioni di euro nell’esercizio 2014) e si riduce di 1.473 milioni di euro rispetto all’esercizio 2014 con un’incidenza sui ricavi del 38,2% (47,6% nel 2014).
L’EBITDA del 2015 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 1.021 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione dell’EBITDA sarebbe risultata pari a -6,8%, con un’incidenza sui ricavi del 45,6%, in riduzione di 2,1 punti percentuali rispetto all’esercizio 2014.
L’EBIT è pari a 2.188 milioni di euro, con una diminuzione di 1.392 milioni di euro rispetto al 2014 (3.580 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi passa dal 25,3% del 2014 al 15,9% del 2015.
L’EBIT del 2015 sconta l’impatto negativo di oneri netti non ricorrenti per complessivi 1.021 milioni di euro, in assenza dei quali la variazione dell’EBIT sarebbe risultata pari a -9,6% con un’incidenza sui ricavi del 23,3%.
La Perdita dell’esercizio di Telecom Italia S.p.A. si attesta a 456 milioni di euro (utile di 636 milioni di euro nell’esercizio 2014) e sconta, oltre a oneri netti non ricorrenti, l’impatto negativo delle operazioni di riacquisto delle obbligazioni proprie effettuate nella prima parte dell’anno, nonché di alcune partite aventi natura meramente valutativa e contabile che non generano alcuna regolazione finanziaria, connesse in particolare alla valutazione al fair value dell’opzione implicita inclusa nel prestito obbligazionario a conversione obbligatoria emesso a fine 2013, con durata triennale. In assenza di tali impatti il risultato dell’esercizio 2015 della Società sarebbe stato positivo per oltre 900 milioni di euro.
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EVENTI SUCCESSIVI AL 31 DICEMBRE 2015
Emissione obbligazionaria a 8 anni per 750 milioni di euro
Si veda il comunicato stampa di pari oggetto emesso il 13 gennaio 2016.
Perfezionata la vendita della partecipazione in Sofora – Telecom Argentina
Si veda il comunicato stampa di pari oggetto emesso l’8 marzo 2016.
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In relazione alla annunciata operazione di valorizzazione di una quota del capitale di Inwit, il Consiglio di Amministrazione ha dato ampio mandato al management di approfondire e negoziare al meglio le due offerte vincolanti pervenute da Cellnex/F2I ed EI Towers.
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L’ESERCIZIO 2016
Come previsto nel Piano Industriale, e in continuità con quanto realizzato nell’esercizio 2015, nel 2016 sul perimetro Domestic si prevede un’accelerazione degli investimenti, con l’obiettivo primario di garantire costanti progressi nella performance operativa e la crescita di lungo periodo del Gruppo. E’ il miglioramento del contesto di mercato registrato nel corso del 2015 a sostenere questa opportunità, che si traduce in un aumento del passo dei relativi investimenti triennali
2016-2018 di quasi 2 miliardi di euro rispetto a quanto indicato in occasione della presentazione del Piano 2015-2017. Tale differenza verrà finanziata dalla generazione di cassa operativa sottostante. Al contempo, a livello di Gruppo viene indicato un percorso di riduzione dell’indebitamento finanziato soprattutto dalla conversione del Mandatory Convertible Bond -contrattualmente prevista nel novembre del 2016 per 1,3 miliardi di euro – e dalle operazioni di cessione della quota residua di Telecom Argentina (perfezionata l’8marzo 2016) e di una parte significativa di quella di INWIT. Alla fine del 2018 si prevede che il rapporto Debito Netto Adjusted/EBITDA reported si collocherà sotto a 3X.
Gli investimenti Domestic nel triennio 2016-2018 raggiungeranno dunque quasi i 12 miliardi di euro, di cui circa 6,7 miliardi di euro dedicati alla componente innovativa (NGN; LTE; Cloud, Piattaforme, Sparkle e Trasformazione) con l’obiettivo a fine 2018 di raggiungere – tra l’altro - una copertura del Paese con reti di nuova generazione pari all’84% della popolazione con reti in fibra ottica e al 98% della popolazione con la rete mobile LTE (4G), confermando il ruolo di leader nello sviluppo infrastrutturale e nella digitalizzazione del Paese.
Le principali aree di sviluppo delle tecnologie innovative sono:
- l’accelerazione dello sviluppo della banda ultralarga fissa in fibra ottica, a cui saranno dedicati 3,6 miliardi di euro;
- la banda ultralarga mobile LTE, per la quale sono previsti 1,2 miliardi di euro;
- l’ulteriore sviluppo del Cloud, delle Piattaforme e delle iniziative di Trasformazione (quali il passaggio a una “All-IP Network” e il decommissioning di alcuni segmenti di Rete) con investimenti relativi di 1,2 miliardi di euro;
- Telecom Italia Sparkle, per lo sviluppo delle cui attività internazionali saranno investiti circa 400 milioni di euro.
TIM prosegue nel percorso di trasformazione e transizione da Telco tradizionale a Digital Telco & Platform Company, abilitatrice della vita digitale del Paese: un modello di business basato su infrastrutture innovative e un servizio di elevata qualità al cliente, che punta sempre più sulla diffusione di servizi e contenuti digitali premium offerti all’interno di una piattaforma personalizzabile, fruibili ovunque e su qualsiasi dispositivo.
In particolare, nel segmento Mobile Domestico, in un contesto competitivo dove si sta conseguendo un progressivo raffreddamento della leva prezzo, maggiore attenzione al livello del servizio e una forte continua crescita del consumo di dati, TIM punterà sulla sempre maggiore adozione del 4G da parte della propria clientela, incoraggiata dalla crescente penetrazione degli smartphones e di offerte bundle con contenuti digitali distintivi. Questo le consentirà di aumentare l’ARPU e di rafforzarsi come leader di mercato.
Nel segmento Fisso Domestico TIM prevede di ridurre la contrazione del numero di clienti già dal 2016, grazie all'accelerazione nella diffusione della fibra, della convergenza e del rafforzamento del posizionamento sul Multimedia Entertainment che comprende le attività nel campo Video, Music, Gaming e Publishing. TIM continuerà altresì ad affiancare le imprese italiane nel loro percorso di trasformazione digitale con i propri servizi ICT e Cloud, mediante un approccio differenziato a seconda delle caratteristiche della clientela, traguardando un posizionamento distintivo sui mercati verticali ritenuti di maggior interesse.
Le suddette dinamiche di investimento, sviluppo commerciale e posizionamento competitivo, accompagnate da rigorose azioni e programmi di trasformazione e di efficienza sui costi, rappresentano le basi per un ulteriore miglioramento della performance operativa, con l’obiettivo di stabilizzare l’EBITDA già nel 2016.
In Brasile il Piano tiene conto e risente delle profonde modifiche di contesto macroeconomico, politico e di mercato, intervenute negli ultimi mesi.
Le ultime stime sull’andamento dell’economia mostrano infatti un ulteriore progressivo deterioramento per tutto il 2016 dei suoi principali indicatori. In particolare si prevede una flessione del GDP di quasi il 3%, e un tasso di inflazione - anche a seguito di una serie d’interventi al rialzo sulle tariffe in settori regolamentati – sempre elevato e con grande volatilità. L'accelerazione dell'inflazione potrà avere un impatto sempre più importante sul potere di acquisto delle famiglie, con conseguente peggioramento delle condizioni economiche, in particolare per le fasce a più basso reddito. Inoltre il tasso di cambio con il dollaro ha raggiunto e superato quota 4,0 real/USD nel corso del 2015, con previsioni di crescita nel corso del Piano fino a 4,20 real/USD.
L’intero comparto delle telecomunicazioni (in particolare quello Mobile prepagato) è risultato molto esposto a tale scenario, con una contrazione del valore complessivo del mercato anche per effetto di una sua sostanziale maturità e saturazione.
Inoltre, si sta osservando in Brasile un trend di costante e forte crescita dell'utilizzo dei dati, con una intensità anche maggiore rispetto a quanto registrato negli altri maggiori Paesi. Questo fenomeno è accompagnato da una contemporanea riduzione del traffico voce e del messaging, guidato dall’obiettivo di ottimizzazione e riduzione della spesa da parte dei clienti, che stanno privilegiando l'utilizzo dei servizi offerti dagli OTT (in particolare Whatsapp) come alternativa alle modalità tradizionali di fruizione dei servizi.
In tale contesto TIM Brasil si pone l’obiettivo di crescere in termini di market share sui ricavi e di miglioramento di redditività (EBITDA Margin) grazie al suo importante piano di investimenti - che nel triennio 2016-2018 sfiorerà i 14 miliardi di reais – e a un rinnovato posizionamento commerciale, competitivo in termini di offerta e di customer experience. Anche in Brasile, TIM punta sul 4G dove già oggi è leader, sviluppando di conseguenza una sempre maggiore qualità del servizio, con un approccio di “mobile challenger” che ha ancora una volta dimostrato giocando d’anticipo sulle offerte simmetriche “on/off net”. Al contempo, una grande attenzione sarà rivolta all’efficienza, come elemento strutturale e necessario a dare equilibrio e sostenibilità finanziaria al Piano.
CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti per il giorno 25 maggio 2016 (unica convocazione) presso l’auditorium di Rozzano (Milano), viale Toscana n°3.
All’Assemblea saranno proposte:
- l’approvazione del bilancio d’esercizio;
- la distribuzione del solo dividendo privilegiato alle azioni di risparmio, in ragione di 2,75 eurocent per azione mediante utilizzo di riserve;
- l’approvazione della relazione sulla remunerazione, nella sezione relativa alla politica di remunerazione per l’anno 2016;
- l’integrazione della denominazione della Società, mediante modifica dell’art. 1 dello Statuto sociale.
L’integrazione della denominazione sociale è funzionale a consentire l’allineamento della denominazione al brand, conservando la denominazione istituzionale consolidata, ma introducendo la possibilità di utilizzare la forma sintetica TIM S.p.A..
L’avviso di convocazione sarà diffuso nei prossimi giorni, mentre la pubblicazione della documentazione pre-assembleare avverrà nel rispetto dei termini di cui alla disciplina applicabile.
Gli importi a titolo di dividendo saranno messi in pagamento a favore degli aventi diritto a partire dal 22 giugno 2016 (payment date), sulla scorta delle evidenze dei conti di deposito titoli al termine della giornata contabile del 21 giugno 2016 (record date); la data di stacco cedola sarà il 20 giugno 2016.
TEMATICHE DI CORPORATE GOVERNANCE
Il Consiglio di Amministrazione ha accertato la permanenza dei requisiti in capo all’organo nella sua collegialità, oltre che dei requisiti qualificati d’indipendenza ai sensi del Codice di Borsa Italiana in capo ai Consiglieri Benello, Calvosa, Cattaneo, Cioli, Cornelli, Gallo, Herzog, Kingsmill, Marzotto e Valerio; dei requisiti legali d’indipendenza in capo agli stessi Consiglieri, nonché al Consigliere Fitoussi.
Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato una serie di modifiche ai Principi di Autodisciplina della Società volte a:
- aggiornare i riferimenti al Codice di Borsa Italiana, con richiamo della versione di tempo in tempo in vigore;
- formalizzare il superamento del Comitato Esecutivo come forma di articolazione organizzativa standard del Consiglio di Amministrazione;
- semplificare le previsioni riguardanti il Comitato per il controllo e i rischi e il Comitato per le nomine e la remunerazione, mediante rinvio agli appositi regolamenti,
oltre che ad apportare minori modifiche formali.
Il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato per il controllo e i rischi, ha approvato infine alcune modifiche alla Procedura per la gestione delle operazioni con parti correlate, essenzialmente nella parte riguardante la dispensa delle “operazioni infragruppo” dall’applicazione del Regolamento Consob n. 17221/2010. In particolare è stato precisato che esclude il trattamento agevolato la presenza di un interesse rilevante della parte correlata terza, e che si considera interesse rilevante una partecipazione della parte correlata terza al capitale della parte correlata infragruppo in misura superiore al 5% del capitale.
Le versioni aggiornate dei Principi e della Procedura saranno rese disponibili sul sito internet della Società all’indirizzo www.telecomitalia.com, sezione Il Gruppo, canale Sistema di Governance.
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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Piergiorgio Peluso, dichiara ai sensi del comma 2 dell’art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.