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Redazione ufficio stampa

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IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI TIM APPROVA IL RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 30 SETTEMBRE 2018

SOLIDI RISULTATI OPERATIVI RAFFORZANO LA LEADERSHIP DI TIM IN UN MERCATO ALTAMENTE COMPETITIVO E REGOLAMENTATO

  • Ricavi di Gruppo: 14,2 miliardi di euro, +1,1% YoY (su base organica)
  • EBITDA di Gruppo: 6,2 miliardi di euro, stabile YoY (su base organica e al netto degli oneri non ricorrenti e dei “one-off”)
  • EBITDA – CAPEX: 3,6 miliardi di euro (+15,7% YoY)
  • Svalutazione dell’avviamento per complessivi 2 miliardi di euro
  • Utile di Gruppo: 1,2 miliardi di euro (+19,1% YoY); per effetto della citata svalutazione il dato passa in negativo per circa 800 milioni di euro 
  • Indebitamento finanziario netto rettificato di Gruppo: 25.190 milioni di euro (-118 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 e -1,0 miliardi di € rispetto al 30 settembre 2017)

08/11/2018 - 22:28

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi oggi sotto la presidenza di Fulvio Conti, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2018.  

Si segnala, in particolare, la progressiva crescita dei ricavi da servizi di Gruppo che nei primi 9 mesi aumentano dell’1,2% su base organica (13,2 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente, grazie alla stabilità delle attività domestiche (+0,2%) e alla forte crescita in Brasile (+5,1%).

In Italia, il segmento fisso beneficia del lancio di nuove offerte premium e del forte incremento degli accessi in fibra quasi raddoppiati rispetto all’anno precedente (+2,3 milioni di linee), che sostengono i ricavi retail e wholesale (+1% e +2% rispettivamente nell’ultimo trimestre) e permettono di riassorbire in parte gli effetti del ritorno alla fatturazione a 30 giorni.  
Nel segmento mobile TIM si conferma l’operatore con maggiore resilienza della base clienti rispetto all’ingresso del nuovo gestore (-1,7% rispetto al Q2); anche il dato relativo alla portabilità (MNP) mostra una solida tenuta, attestandosi a sole -39mila linee da inizio anno.
Grazie al posizionamento premium, unito a rinnovate azioni commerciali - anche con il second brand Kena - e di fidelizzazione della clientela, TIM porta al 40% la quota dei clienti “n-play”, ovvero quelli che usufruiscono dell’intera offerta TIM: voce, dati, fisso, mobile e entertainment.

 

 

L’EBITDA organico dei nove mesi si attesta a 6,2 miliardi di euro e risulta stabile rispetto allo stesso periodo del 2017 (al netto della componente non ricorrente e degli altri “one-off”). Tale risultato beneficia dell’effetto positivo della crescita del Brasile (+12,5%) e sconta una contenuta flessione della componente Domestic (-2,3%).

L’utile netto si attesta a 1,2 miliardi di euro prima della svalutazione dell’avviamento domestico, a seguito della quale il dato risulta negativo per 0,8 miliardi di euro. Tale svalutazione, decisa a seguito del processo di impairment test, non ha impatti sui flussi di cassa ed è dovuta al deterioramento del quadro competitivo e regolatorio ed ai più alti tassi di interesse. La svalutazione non modifica le priorità strategiche del Piano triennale e non tiene conto delle revisioni che saranno prossimamente sottoposte all’approvazione del Consiglio di Amministrazione con l’obiettivo di un continuo miglioramento della performance operativa e finanziaria della Società.

Prosegue l’implementazione del Piano Strategico DigiTIM, i cui effetti positivi sono registrati in particolare nella gestione efficiente dei CAPEX di Gruppo pari a 2,6 miliardi nel periodo. Gli investimenti della Business Unit Domestic si attestano a 2 miliardi di euro (-572 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2017), al netto dell’investimento di 630 milioni di euro per il rinnovo delle frequenze 2G sostenuto nel terzo trimestre 2017, e portano il rapporto CAPEX/Sales al 17,5%, in coerenza con gli obiettivi di lungo termine del Piano che prevedono il dato al di sotto del 20%.

Particolarmente positivo l’indicatore EBITDA - CAPEX organico di Gruppo, che si attesta a 3,6 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2018, con un incremento a doppia cifra rispetto all’analogo periodo del 2017 (+15,7%).

Si conferma positivo anche l’andamento del flusso di cassa, con un Operating Free Cash-Flow di 1,5 miliardi di euro, in incremento di 459 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2017.

La Posizione Finanziaria Netta si attesta a 25,2 miliardi di euro, con una riduzione rispetto a fine 2017 di 118 milioni di euro e di oltre un miliardo di euro rispetto al 30 settembre 2017.

Nonostante un quadro macro-economico e di mercato complesso e sfidante, i primi nove mesi dell’esercizio mostrano un solido andamento della gestione operativa. Particolare attenzione è rivolta all’evoluzione della tecnologia 5G che rappresenterà una leva fondamentale di creazione di valore; lo scorso 2 ottobre TIM si è aggiudicata, infatti, lotti di grande valore strategico su tutte le frequenze disponibili nelle bande 700 MHz e 3.7 e 26 GHz, consolidando la propria leadership nel settore.

 

***

 

I risultati dei primi nove mesi del 2018 verranno illustrati alla comunità finanziaria durante una conference call che si svolgerà il 9 novembre alle ore 14:00 (ora italiana). I giornalisti potranno seguire telefonicamente lo svolgimento della presentazione, senza facoltà di effettuare domande, collegandosi ai numeri +39.06.33485042 o +39.06.33486868.

Le slide della presentazione saranno disponibili al link https://www.telecomitalia.com/3Q2018/ita.


TIM redige e pubblica in via volontaria i Resoconti Intermedi di Gestione del primo e del terzo trimestre di ciascun esercizio.I dati consolidati inclusi nel Resoconto Intermedio di Gestione al 30 settembre 2018 del Gruppo TIM sono stati predisposti in conformità ai principi contabili IFRS emessi dallo IASB e recepiti dalla UE; detti dati non sono sottoposti a revisione contabile.I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2017, ai quali si rimanda, fatta eccezione per l’adozione dei nuovi principi contabili adottati a partire dal 1° gennaio 2018 i cui effetti sono illustrati nel capitolo “Gruppo TIM - Adozione dei nuovi principi IFRS 9 e IFRS 15” riportato in allegato e a cui si fa rimando per ulteriori dettagli.Per permettere la comparabilità delle risultanze economico-patrimoniali dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2018 con i corrispondenti periodi dell’esercizio precedente, nel presente comunicato sono esposti i dati economici e i saldi patrimoniali “confrontabili”, predisposti secondo i precedenti principi contabili (IAS 39, IAS 18, IAS 11 e relative Interpretazioni).Il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS, alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell’andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria. In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica dei ricavi, dell’EBITDA e dell’EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; indebitamento finanziario netto contabile e rettificato. Il significato e il contenuto di tali indicatori sono illustrati in allegato.Si segnala inoltre che il capitolo “Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2018” contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore del presente comunicato non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo.

 

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Non si sono verificate variazioni significative del perimetro di consolidamento né nei primi nove mesi del 2018 né nell’analogo periodo del 2017.

 

RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER I PRIMI NOVE MESI DEL 2018

I ricavi dei primi nove mesi del 2018 ammontano a 14.077 milioni di euro.

I ricavi confrontabili a parità di principi contabili dei primi nove mesi del 2018 ammontano a 14.217 milioni di euro, in calo del 3,1% rispetto ai primi nove mesi del 2017 (14.679 milioni di euro): alla sostanziale stabilità dei ricavi della Business Unit Domestic si è contrapposta la riduzione della Business Unit Brasile (-460 milioni di euro) interamente correlata alla svalutazione del real brasiliano, di oltre il 20% rispetto ai primi nove mesi del 2017. In assenza dell’effetto cambio negativo, l’andamento dei ricavi della Business Unit Brasile è positivo e pari a 139 milioni di euro (+5,0%) e la variazione organica dei ricavi consolidati di Gruppo registra un incremento dell’1,1% (+153 milioni di euro).

L’analisi dei ricavi dei primi nove mesi del 2018, a parità di principi contabili, ripartiti per settore operativo, in confronto ai primi nove mesi del 2017, è la seguente:

(milioni di euro)

1.1-30.9 2018 confrontabile

1.1-30.9 2017

Variazioni

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica

Domestic

11.311

79,6

11.312

77,1

(1)

-

0,1

Core Domestic

10.58374,410.50071,5830,80,8

International Wholesale

919

6,5

995

6,8

(76)

(7,6)

(6,1)

Brasile

2.929

20,6

3.389

23,1

(460)

(13,6)

5,0

Altre Attività

-

-

-

  

Rettifiche ed elisioni

(23)(0,2)     

Totale consolidato

14.217

100,0

14.679

100,0

(462)

(3,1)

1,1

L’EBITDA dei primi nove mesi del 2018 è pari a 5.778 milioni di euro.

L’EBITDA confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 6.030 milioni di euro (6.213 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017) e si riduce di 183 milioni di euro (-2,9%) con un’incidenza sui ricavi del 42,4% (42,3% nei primi nove mesi del 2017; +0,1 punti percentuali).

L’EBITDA organico evidenzia una variazione positiva per 27 milioni di euro (+0,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2017, con un’incidenza sui ricavi in riduzione di 0,3 punti percentuali, passando dal 42,7% dei primi nove mesi del 2017 al 42,4% dei primi nove mesi del 2018.

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente e degli altri “one-off”, si attesta a 6.158 milioni di euro e risulta in linea con il dato dei primi nove mesi del 2017.  

Il Gruppo TIM ha registrato nei primi nove mesi del 2018 oneri operativi non ricorrenti per complessivi 128 milioni di euro (155 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, a parità di tassi di cambio e comprensivi di alcuni “one-off”).

In particolare, le partite non ricorrenti dei primi nove mesi del 2018 comprendono principalmente l’accantonamento a fronte della sanzione di 74,3 milioni di euro, irrogata per l’asserita violazione dell’articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto “Golden Power”) con provvedimento dell’8 maggio 2018. La Società ha presentato ricorso al TAR Lazio, con richiesta di sospensione in via cautelare. Con ordinanza del luglio 2018, il TAR ha accolto l’istanza e sospeso il pagamento della sanzione fissando la data per l’udienza di merito.

Gli oneri non ricorrenti dei primi nove mesi del 2018 comprendono, inoltre, circa 54 milioni di euro di oneri connessi a processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, oneri conseguenti ad altri contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a passività correlate ai suddetti oneri, oneri per vertenze con ex personale dipendente e passività con fornitori.

Ai soli fini comparativi e per fornire una migliore comprensione dell’andamento del business nel periodo corrente è esposta la crescita organica dell’EBITDA e dell’EBIT, calcolata escludendo oltre alle partite non ricorrenti anche quelle partite organiche che per loro natura si manifestano in maniera non lineare o non ripetitiva, nel periodo corrente o in quello posto a confronto (“one-off”). Tali partite attengono esclusivamente al mercato Domestico e il dato non deve essere considerato sostitutivo delle informazioni economiche finanziarie di cui fornisce una riclassifica ed è prodotto a soli fini esplicativi.

In particolare nell’EBITDA dei primi nove mesi del 2017 sono evidenziati 67 milioni di euro relativi agli impatti differenziali conseguenti alla revisione di stima del presumibile valore di regolazione di alcune passività contrattuali verso clienti e fornitori, come già esposti nel Bilancio 2017.

Il dettaglio dell’EBITDA confrontabile, a parità di principi contabili, ripartito per settore operativo dei primi nove mesi del 2018 in confronto con i primi nove mesi del 2017, e l’incidenza percentuale del margine sui ricavi sono i seguenti:

(milioni di euro)

1.1-30.9 2018

Confrontabile

1.1-30.9 2017

Variazione

 

 

peso %

 

peso %

assolute

%

% organica

Domestic

4.958

82,2

5.055

81,4

(97)

(1,9)

(1,8)

% sui Ricavi

43,8

 

44,7

 

 

(0,9) pp

(0,9) pp

Brasile

1.084

18,0

1.170

18,8

(86)

(7,4)

12,5

% sui Ricavi

37,0

 

34,5

 

 

2,5 pp

2,5 pp

Altre Attività

(12)

(0,2)

(12)

(0,2)

 

 

Rettifiche ed elisioni

 

 

Totale consolidato

6.030

100,0

6.213

100,0

(183)

(2,9)

0,4

% sui Ricavi

42,4

 

42,3

 

 

0,1 pp

(0,3) pp

L’EBIT dei primi nove mesi del 2018 è pari a 617 milioni di euro.

L’EBIT confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 762 milioni di euro (2.834 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017) in riduzione di 2.072 milioni di euro (-73,1%) rispetto ai primi nove mesi del 2017 con un’incidenza sui ricavi del 5,4% (19,3% nei primi nove mesi del 2017).

L’EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 2.011 milioni di euro (-72,5%) con un’incidenza sui ricavi pari al 5,4% (19,7% nei primi nove mesi del 2017).

L’EBIT dei primi nove mesi del 2018 sconta 2.000 milioni di euro relativi alla svalutazione dell’avviamento attribuito a Core Domestic, nonché l’impatto negativo di altri oneri non ricorrenti (128 milioni di euro, 185 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, a parità di tasso di cambio e tenuto conto dei “one-off” inclusi nell’EBITDA). In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata negativa per 68 milioni di euro (-2,3%), con un’incidenza sui ricavi del 20,3% (21,0% nei primi nove mesi del 2017).

Il risultato netto consolidato dei primi nove mesi del 2018 attribuibile ai Soci della Controllante è negativo per 868 milioni di euro e sconta la citata svalutazione dell’avviamento. In termini comparabili – escludendo l’impatto degli oneri netti non ricorrenti - il risultato netto consolidato è superiore a 1,2 miliardi di euro in linea con quello dell’anno precedente.  

Il personale del Gruppo TIM al 30 settembre 2018 è pari a 59.124 unità, di cui 49.349 in Italia (59.429 unità al 31 dicembre 2017, di cui 49.689 in Italia).

Gli investimenti industriali, pari a 2.460 milioni di euro, sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro)

1.1 - 30.9 2018

1.1 - 30.9 2018

confrontabile

1.1 - 30.9 2017

Variazione

 

 

peso %

(a)

peso %

(b)

peso %

(a-b)

Domestic

1.887

76,7

1.975

76,8

3.177

81,9

(1.202)

Brasile

573

23,3

598

23,2

704

18,1

(106)

Rettifiche ed elisioni

Totale consolidato

2.460

100,0

2.573

100,0

3.881

100,0

(1.308)

% sui Ricavi

17,5

 

18,1

 

26,4

 

(8,3) pp

A parità di principi contabili applicati, nei primi nove mesi del 2018 gli investimenti industriali sono pari a 2.573 milioni di euro (3.881 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017).

In particolare:

  • la Business Unit Domestic presenta investimenti pari a 1.975 milioni di euro, in diminuzione di 572 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente (al netto dell’impatto del rinnovo della licenza GSM per 630 milioni di euro del settembre 2017), per lo più ascrivibile alle reti fisse e mobili in considerazione dei livelli di coverage già raggiunti;
  • la Business Unit Brasile registra investimenti nei primi nove mesi del 2018 pari a 598 milioni di euro, in riduzione di 106 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2017. Escludendo l’impatto dovuto alla dinamica dei tassi di cambio (-125 milioni di euro) gli investimenti sono in crescita di 19 milioni di euro e sono stati indirizzati principalmente al rafforzamento dell’infrastruttura della rete Ultra BroadBand mobile e allo sviluppo del business fisso BroadBand di TIM Live.

 

Il flusso di cassa della gestione operativa di Gruppo è positivo per 1.457 milioni di euro (positivo per 998 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017), tale generazione di cassa operativa è stata assorbita dal fabbisogno netto derivante principalmente dal pagamento di dividendi per 239 milioni di euro, dal versamento di imposte sul reddito per 325 milioni di euro e dalle componenti della gestione finanziaria (circa 1.000 milioni di euro nei primi nove mesi del 2018 e circa 1.200 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017).

L’indebitamento finanziario netto rettificato ammonta a 25.190 milioni di euro al 30 settembre 2018, in diminuzione di 118 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2017 (25.308 milioni di euro).

Nel terzo trimestre 2018 l’indebitamento finanziario netto rettificato è aumentato di 49 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2018 (25.141 milioni di euro): i versamenti relativi alle imposte sul reddito hanno sostanzialmente assorbito la positiva generazione di cassa della dinamica operativo-finanziaria.

L’indebitamento finanziario netto contabile al 30 settembre 2018 è pari a 26.127 milioni di euro (26.091 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Il margine di liquidità è pari a 8.603 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la “Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti” e i “Titoli correnti diversi dalle partecipazioni” per complessivi 3.603 milioni di euro (4.568 milioni di euro al 31 dicembre 2017);

  • l’ammontare della nuova Revolving Credit Facility stipulata a gennaio 2018, pari a 5.000 milioni di euro.

Tale margine consente una copertura delle passività finanziarie di Gruppo in scadenza per i prossimi 24-36 mesi.

 

RISULTATI DEL GRUPPO TIM PER IL TERZO TRIMESTRE 2018

I ricavi consolidati del terzo trimestre 2018 ammontano a 4.666 milioni di euro.

I ricavi confrontabili del terzo trimestre 2018 ammontano a 4.705 milioni di euro, in riduzione di 202 milioni di euro rispetto al terzo trimestre 2017 (-4,1%); in termini organici, la variazione percentuale, escludendo l’effetto cambio relativo alla Business Unit Brasile, è positiva e pari al +0,2%.

L’EBITDA del terzo trimestre 2018 ammonta a 2.045 milioni di euro.

L’EBITDA confrontabile del terzo trimestre 2018 ammonta a 2.112 milioni di euro, in miglioramento di 13 milioni di euro (+0,6%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (2.099 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 44,9% (42,8% nel terzo trimestre 2017).

L’EBIT consolidato del terzo trimestre 2018 è pari a -997 milioni di euro.

L’EBIT confrontabile ammonta a -966 milioni di euro (963 milioni di euro nel terzo trimestre 2017).

 

I RISULTATI DELLE BUSINESS UNIT

 

DOMESTIC

I ricavi dei primi nove mesi del 2018 sono pari a 11.182 milioni di euro.

A parità di principi contabili, i ricavi confrontabili dei primi nove mesi del 2018 ammontano a 11.311 milioni di euro, in linea con i primi nove mesi del 2017. Nel terzo trimestre i ricavi registrano un decremento di 25 milioni di euro (-0,7% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente).

I ricavi da servizi sono pari a 10.397 milioni di euro, in lieve crescita rispetto ai primi nove mesi del 2017 (+0,2%, a parità di tasso di cambio) e beneficiano del costante sviluppo della customer base BroadBand sia Mobile sia Fisso, nonché della tenuta dei livelli di ARPU Human Mobile e ARPU Fisso, conseguente all’incremento della penetrazione dei servizi di connettività Ultra BroadBand (fissa e mobile), dei servizi digitali e ICT.

In dettaglio:

  • i ricavi da servizi del mercato Fisso sono pari a 7.394 milioni di euro stabili rispetto ai primi nove mesi del 2017 (-0,2%), nonostante un contesto competitivo più acceso. Contribuiscono alla suddetta stabilizzazione l’incremento dell’ARPU retail, dei ricavi da soluzioni ICT (+70 milioni di euro, +14,6%) e dei servizi innovativi per connettività dati (+214 milioni di euro, +13,6%), trainati dalla crescita dei clienti UltraBroadBand (+1,2 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2017), che raggiungono i 3,0 milioni (4,9 milioni includendo le linee wholesale). Tale dinamica compensa la fisiologica contrazione dei ricavi da servizi tradizionali voce (-237 milioni di euro), conseguente alla diminuzione degli accessi tradizionali e alla riduzione dei prezzi regolamentati su alcuni servizi wholesale (-49 milioni di euro);

  • i ricavi da servizi del mercato Mobile, pari a 3.434 milioni di euro, risultano in linea con i primi nove mesi del 2017 nonostante uno sfidante scenario regolatorio e competitivo (ingresso del quarto operatore mobile).

I ricavi da vendita prodotti, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 914 milioni di euro nei primi nove mesi del 2018 (-5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente).

 

►    Ricavi Core Domestic

I ricavi Core Domestic sono pari a 10.583 milioni di euro e si incrementano dello 0,8% (10.500 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017).

Relativamente ai segmenti di mercato si segnalano le seguenti dinamiche rispetto ai primi nove mesi del 2017:

Consumer: i ricavi dei primi nove mesi del 2018 del segmento Consumer sono pari a 5.677 milioni di euro e risultano sostanzialmente stabili rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente (-36 milioni di euro; -0,6 %) pur presentando segnali di rallentamento rispetto al trend di crescita osservato nel corso del 2017 per effetto del mutato contesto competitivo e regolatorio (ingresso quarto operatore, tariffazione a 30 giorni). La stessa dinamica osservata sui ricavi complessivi è presente anche sui ricavi da servizi, che sono pari a 5.125 milioni di euro, con una diminuzione dello 0,6% rispetto ai primi nove mesi del 2017 (pari a -32 milioni di euro).

In particolare:

  • i ricavi del Mobile sono pari a 2.870 milioni di euro (+1,2% rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente); i ricavi da servizi registrano un leggero decremento di 23 milioni di euro (-0,9 % rispetto ai primi nove mesi del 2017) con un rallentamento più accentuato nel terzo trimestre rispetto a quanto osservato nell’esercizio precedente, imputabile alla mutata dinamica regolatoria;

  • i ricavi del Fisso sono pari a 2.777 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio precedente (-2,6% sui ricavi complessivi del Fisso, -0,5% sui ricavi da servizi), con un andamento principalmente riconducibile alla dinamica degli accessi, parzialmente compensato da un incremento dei livelli di ARPU.

Business: i ricavi del segmento Business sono pari a 3.457 milioni di euro con un incremento di 59 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2017 (+1,8%, +2,2% sui ricavi da servizi).

In particolare:

  • i ricavi del Mobile evidenziano una performance positiva rispetto ai primi nove mesi del 2017 (+4,7%), principalmente dovuta alla crescita dei ricavi da servizi (+3,6%) e, in particolare, alla crescita dei nuovi servizi digitali (+6,7% rispetto ai primi nove mesi del 2017);

  • i ricavi del Fisso crescono di 19 milioni di euro (+0,7% rispetto ai primi nove mesi del 2017), grazie alla componente servizi (+1,7%), per la quale la contrazione dei prezzi e dei ricavi relativi ai servizi tradizionali (derivante dalla sostituzione tecnologica verso sistemi e soluzioni VoIP) è stata più che compensata dal costante incremento dei ricavi da servizi ICT (+14,4%).

Wholesale: il segmento Wholesale presenta nei primi nove mesi del 2018 ricavi pari a 1.314 milioni di euro, in crescita rispetto ai primi nove mesi del 2017 di 56 milioni di euro (+4,5%). La riduzione dei prezzi regolamentati, pari a -49 milioni di euro, è compensata prevalentemente dalla crescita degli accessi trainata dal comparto Ultra BroadBand.

 

►    Ricavi International Wholesale – gruppo Telecom Italia Sparkle

I ricavi dei primi nove mesi del 2018 del gruppo Telecom Italia Sparkle - International Wholesale sono pari a 919 milioni di euro, in riduzione di 76 milioni di euro (-7,6%) rispetto ai primi nove mesi del 2017. Tale risultato è determinato principalmente dalla scadenza di contratti pluriennali afferenti il bacino del Mediterraneo e dalla svalutazione del dollaro rispetto all’euro che incide sensibilmente sui Ricavi IP/Data e Fonia.

L’EBITDA della Business Unit Domestic nei primi nove mesi del 2018 è pari a 4.739 milioni di euro.

L’EBITDA confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 4.958 milioni di euro in diminuzione di 97 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2017 (-1,9%), con un’incidenza sui ricavi pari al 43,8% (-0,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).

L’EBITDA organico evidenzia una variazione negativa per 93 milioni di euro (-1,8%) rispetto ai primi nove mesi del 2017, con un’incidenza sui ricavi in riduzione di 0,9 punti percentuali, passando dal 44,7% dei primi nove mesi del 2017 al 43,8% dei primi nove mesi del 2018, scontando gli effetti del già citato scenario regolatorio/competitivo (ingresso quarto operatore, ripristino della tariffazione a 30 giorni, riduzione dei prezzi di alcuni servizi wholesale).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente e di altri “one-off”, è pari a 5.085 milioni di euro e presenta una variazione negativa del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2017.

La Business Unit Domestic ha registrato nei primi nove mesi del 2018 oneri operativi non ricorrenti per complessivi 127 milioni di euro (154 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, a parità di tassi di cambio e comprensivo di alcuni “one-off”), principalmente riferibili al citato accantonamento a fronte della sanzione di 74,3 milioni di euro, irrogata per l’asserita violazione dell’articolo 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (cosiddetto decreto Golden Power).

Nel terzo trimestre 2018 l’EBITDA organico è pari a 1.758 milioni di euro e registra un incremento di 63 milioni di euro (+3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2017, con un’incidenza sui ricavi in crescita di 1,9 punti percentuali, passando dal 44,4% del terzo trimestre 2017 al 46,3% dello stesso periodo del 2018.

L’EBITDA organico nel terzo trimestre 2018, al netto di oneri non ricorrenti, è pari a 1.764 milioni di euro (-1,6% rispetto allo stesso periodo del 2017).

L’EBIT dei primi nove mesi del 2018 della Business Unit Domestic è pari a 251 milioni di euro e sconta la citata svalutazione di 2 miliardi dell’avviamento attribuito a Core Domestic.

L’EBIT confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 393 milioni di euro (2.507 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017), con una diminuzione di 2.114 milioni di euro (-84,3%).

L’EBIT organico evidenzia una variazione negativa di 2.113 milioni di euro (-84,3%).

L’EBIT dei primi nove mesi del 2018 sconta sia la citata svalutazione che l’impatto negativo di altri oneri non ricorrenti (127 milioni di euro; 184 milioni di euro nei primi nove mesi del 2017, a parità di tasso di cambio e tenuto conto dei “one-off” citati ai fini dell’EBITDA). In assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBIT sarebbe risultata negativa per 170 milioni di euro (-6,3%), con un’incidenza sui ricavi del 22,3% (23,8% nei primi nove mesi del 2017).

Il personale, pari a 49.532 unità, è diminuito di 319 unità rispetto al 31 dicembre 2017.

 

BRASILE (cambio medio real/euro 4,29236)

I ricavi del gruppo TIM Brasil dei primi nove mesi del 2018 sono pari a 12.524 milioni di reais. I ricavi confrontabili dei primi nove mesi del 2018 ammontano a 12.571 milioni di reais, e risultano in aumento di 594 milioni di reais (+5,0%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.

I ricavi da servizi, a parità di principi contabili, si attestano a 11.980 milioni di reais, con un incremento di 581 milioni di reais rispetto agli 11.399 milioni di reais dei primi nove mesi del 2017 (+5,1%).

I ricavi da vendita di prodotti, a parità di principi contabili, si attestano a 591 milioni di reais (578 milioni di reais nei primi nove mesi del 2017; +2,2%). L’aumento riflette il cambiamento della politica commerciale, focalizzata più sul valore che sull’incremento dei volumi venduti, i cui principali obiettivi sono lo sviluppo dell’acquisto dei nuovi terminali abilitanti alla fruizione dei servizi BroadBand sulle reti 3G/4G da parte dei clienti TIM e il supporto alle nuove offerte di fidelizzazione sulla clientela post-pagato a più alto valore.

L’ARPU mobile dei primi nove mesi del 2018, a parità di principi contabili, è pari a 22,1 reais e risulta in crescita del +12,8% rispetto al valore registrato nei primi nove mesi del 2017 (19,6 reais).

Le linee complessive al 30 settembre 2018 sono pari a 56,2 milioni e presentano un decremento di 2,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2017 (58,6 milioni). Tale riduzione è riconducibile interamente al segmento prepagato (-4,2 milioni) ed è solo in parte compensata dalla crescita sul segmento post-pagato (+1,8 milioni), anche per effetto del consolidamento in atto sul mercato delle seconde SIM. I clienti post-paid rappresentano il 34,9% della base clienti al 30 settembre 2018, con un incremento di 4,5 punti percentuali rispetto a dicembre 2017 (30,4%).

I ricavi del terzo trimestre 2018 ammontano a 4.242 milioni di reais. I ricavi confrontabili sono pari a 4.261 milioni di reais in aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (4.083 milioni di reais).

L’EBITDA dei primi nove mesi del 2018 è pari a 4.509 milioni di reais.

L’EBITDA confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 4.652 milioni di reais e risulta in crescita di 516 milioni di reais rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (+12,5%). La crescita dell’EBITDA è attribuibile sia al positivo andamento dei ricavi, sia ai benefici derivanti dai progetti di efficienza sulla struttura dei costi operativi.

L’EBITDA margin, a parità di principi contabili, è pari al 37,0% con un incremento di 2,5 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2017.

L’EBITDA del terzo trimestre 2018 è pari a 1.594 milioni di reais. A parità di principi contabili si attesta a 1.644 milioni di reais, in miglioramento di 132 milioni di reais rispetto al terzo trimestre 2017; l’EBITDA margin del terzo trimestre 2018 è pari al 38,6%, in aumento di 1,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (37,0%).

L’EBIT dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 1.621 milioni di reais. L’EBIT confrontabile dei primi nove mesi del 2018 ammonta a 1.636 milioni di reais con un miglioramento di 434 milioni di reais (+36,1%) rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (1.202 milioni di reais). Tale risultato beneficia principalmente della maggiore contribuzione dell’EBITDA (+516 milioni di reais) a fronte di una lieve crescita degli ammortamenti (80 milioni di reais).

L’EBIT del terzo trimestre 2018 ammonta a 579 milioni di reais. A parità di principi contabili si attesta a 586 milioni di reais, in crescita di 53 milioni di reais rispetto al terzo trimestre 2017 (+9,9%); l’EBIT margin del terzo trimestre 2018 è pari al 13,8%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (13,1%).

Il personale è pari a 9.533 unità (9.508 unità al 31 dicembre 2017).

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EVENTI SUCCESSIVI AL 30 SETTEMBRE 2018

Aggiudicazione frequenze 5G

Si vedano i relativi Comunicati Stampa del 13 settembre e del 2 ottobre 2018.

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EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L’ESERCIZIO 2018

In considerazione di numerosi fattori fra cui, a titolo non esaustivo, la multa connessa al procedimento Golden Power, il consolidamento di un contesto competitivo avverso e le tensioni in ambito regolatorio nel mercato Domestico, nonché l’indebolimento del tasso di cambio del Real brasiliano, la Società non conferma il rapporto fra Indebitamento finanziario netto rettificato ed EBITDA a circa 2,7x a fine 2018, ante fabbisogni finanziari per l’acquisizione dello spettro.

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OPERAZIONI STRAORDINARIE

Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto dell’avanzamento del processo di valorizzazione di Persidera S.p.A., oggetto di mandato all’Amministratore Delegato, con una trattativa in esclusiva in corso per la dismissione della quota in portafoglio di TIM, fermo l’impegno al rispetto dei diritti del consocio, come da patti e Statuto.

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Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Piergiorgio Peluso, dichiara ai sensi del comma 2 dell’art.154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

 

Roma, 8 novembre 2018

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