Telecom Italia lancia TIM Cloud e apre la Nuvola Italiana al mercato consumer. Grazie a questo innovativo servizio, da oggi i clienti TIM possono usufruire gratuitamente fino ad 1 GB di memoria per archiviare foto, playlist musicali e video con il vantaggio di averli sempre disponibili su una molteplicità di device (PC e Smartphone ) e di poterli condividere in mobilità con la propria rete di amici, anche sui social network. Grazie al cloud computing della Nuvola Italiana, infatti, i contenuti digitali saranno ospitati e resi disponibili, con elevati standard di sicurezza, sui Data Center di Telecom Italia.
Per attivare TIM Cloud è necessario scaricare l’applicazione sul proprio smartphone – Android o Symbian - dall’Android Market, dal TIM Appstore, dal Samsung Apps e dall’OVI Store. Dopo aver scaricato l’applicazione e effettuato la registrazione, TIM Cloud consentirà ai clienti di salvare sulla “nuvola personale” (1GB ) i propri contenuti multimediali, che potranno essere organizzati in cartelle, album e playlist.
Una volta installata l’applicazione sul proprio smartphone, TIM Cloud interagisce con la rubrica indicando i contatti che utilizzano già il servizio. E’ anche possibile invitare altri amici a scaricare l’applicazione, in modo da creare una vera e propria rete personale di contatti. Quando uno dei contatti effettua l’upload di un nuovo contenuto nel suo spazio, TIM Cloud avvisa gli appartenenti alla rete con una notifica.
In questo modo i clienti TIM possono ascoltare sempre e ovunque in streaming la musica preferita, guardare le foto e i video presenti sulla nuvola, salvati direttamente o dai propri amici. Con TIM Cloud è inoltre possibile pubblicare i contenuti direttamente su Facebook e Twitter.
L’attivazione del servizio TIM Cloud è gratuita. Il traffico dati mobile per caricare o condividere in mobilità i contenuti e visualizzare in streaming i contenuti propri e degli amici, verrà invece tariffato secondo l’offerta dati attiva sulla propria linea o, in assenza, secondo la tariffa base di navigazione.
Roma, 23 dicembre 2011