Primo giorno di scuola per “e-Rob”, il progetto di e-learning per la Robotica Educativa messo a punto dall’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa) e finanziato dalla Fondazione TIM. Con lo squillo della campanella, “e-Rob” è entrato nell’attività didattica di 13 prime classi delle scuole primarie di Pisa. Complessivamente l’iniziativa coinvolge ben 250 bambini, di cui 20 con disabilità/BES. Il Comune di Pisa ha dato un contributo significativo al progetto, interessando la maggior parte degli istituti comprensivi pubblici- ne partecipano 6 sugli 8 presenti in città - e una scuola paritaria, consentendo ai “primini” di Pisa di promuovere funzioni cognitive superiori giocando con i robot.
Per far conoscere il progetto al mondo della scuola e a tutti i genitori, presso la scuola elementare Cambini dell’Istituto Comprensivo Toniolo di via Niosi 4, a Pisa, si è svolto oggi l’incontro “La Robotica educativa nelle scuole primarie di Pisa: un ponte tra la ricerca scientifica e l’intervento educativo”, con la partecipazione di tutti i protagonisti di “e-Rob”.
Dopo i saluti delle Assessore Cristina Grieco e Maria Luisa Chiofalo (rispettivamente con delega a Istruzione Formazione e Politiche socio-educative e scolastiche), sono intervenuti il prof. Paolo Dario e l’ing. Francesca Cecchi dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sul tema “La rete della robotica educativa”; hanno successivamente preso la parola i componenti dell’équipe del IRCCS Fondazione Stella Maris, il prof. Giovanni Cioni, la dr.ssa Giuseppina Sgandurra e la dr.ssa Emanuela Inguaggiato sui contenuti del “Progetto e-Rob”.
La mattinata si è conclusa con una breve dimostrazione pratica dei laboratori di e-Rob insieme agli alunni e alle insegnanti delle scuole primarie di Pisa, a cura delle équipe della Stella Maris e del Sant’Anna. Per l’occasione sono state utilizzate circa 50 apine-robot, le simpatiche Bee-Bot, robot dall’aspetto amichevole pensate per il primo approccio dei piccoli studenti alla robotica. La piccola ape-robot possiede infatti sul dorso dei comandi che le consentono di muoversi su un percorso, memorizzando fino a 40 disposizioni. Nel corso del gioco è stato chiesto ai piccoli di pianificare e programmare il percorso delle Bee-Bot.
I laboratori si terranno due volte alla settimana, dai primi di ottobre sino ad aprile. I bimbi saranno organizzati in due gruppi e svolgeranno i laboratori per una durata complessiva di tre mesi ciascuno. Entrambi i gruppi svolgeranno il programma curriculare previsto dalla scuola.
Il progetto “e-Rob” , in collaborazione con la Fondazione TIM, è stato ideato nel Laboratorio di Tecnologie Robotiche e Biomeccatroniche in Riabilitazione diretto dal professor Giovanni Cioni, Direttore Scientifico della Fondazione Stella Maris e responsabile del progetto stesso. Ad esso collabora il gruppo di ricerca di robotica educativa dell'Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna, diretto dal prof. Paolo Dario, per l’adattamento dei robot alle esigenze dei bambini, e il Comune di Pisa, che contribuisce alla pianificazione progettuale operativa al fine di favorire il buon andamento del progetto e dei suoi obiettivi e che sostiene l’acquisto delle apine modificate per le bimbe e i bimbi diversamente abili. Il Comune di Pisa inoltre segue tutto il percorso dell’iniziativa attraverso il settore delle politiche educative scolastiche, particolarmente attento all’innovazione dei processi di apprendimento e dello sviluppo della ricerca didattica.
“I nostri luoghi educativi diventano laboratori in cui la ricerca scientifica d'eccellenza, di cui la nostra Città è centro indiscusso a livello internazionale - ha sottolineato l’assessora Marilù Chiofalo - viene applicata allo sviluppo dell'innovazione e della ricerca didattica sui processi di apprendimento, per ritagliare l'intervento educativo sui talenti di ciascuno e incrementare il patrimonio di capacità umane della nostra comunità: azioni di ricerca didattica che il Comune promuove e supporta anche finanziariamente”.
“Fondazione TIM crede fortemente che la tecnologia debba avere un ruolo centrale per portare innovazione e inclusione sociale nel Paese – ha commentato Marcella Logli, Direttore Generale di Fondazione TIM – Per questo motivo lavoriamo insieme alle eccellenze italiane nel campo della ricerca e del terzo settore, come in questo caso l’IRCCS Fondazione Stella Maris e l’Istituto Sant’Anna di Pisa, sempre più co-progettando con gli enti partner soluzioni tecnologiche in risposta ai bisogni del nostro stakeholder più importante: il Sistema Italia.
“Con il conforto dei dati che verranno raccolti in questo anno – ha concluso la dott.ssa Logli - “e-Rob” potrà essere replicato ovunque, consentendo alla Robotica Educativa di diventare, in un futuro prossimo, una pratica diffusa in tutta Italia e a livello internazionale”.
“La Robotica Educativa – ha spiegato spiega Giuseppina Sgandurra, neuropsichiatra infantile della Stella Maris - prevede l’impiego di robot come strumento per la promozione dell’apprendimento disciplinare e dello sviluppo cognitivo e socio-relazionale. Ai bambini coinvolti saranno proposte attività di gioco specifiche, disegnate ad hoc da un team di esperti psicologi e neuropsichiatri, che prevedono l'impiego del simpatico gioco-robot. Queste attività saranno utilizzate come catalizzatore di esperienze concrete atte a favorire e sostenere, in tutti i bambini, l'apprendimento curriculare, lo sviluppo cognitivo, la collaborazione e il lavoro di gruppo, la motivazione al compito e la regolazione emotiva”.
“Il primo obiettivo del progetto – prosegue la dr.ssa Sgandurra - è quello di valutare l’efficacia della Robotica Educativa sullo sviluppo di alcune operazioni cognitive che ci permettono di prendere decisioni, di selezionare quali processi attivare al fine di mettere in atto comportamenti coerenti diretti verso uno scopo specifico,come ad esempio la pianificazione di un compito e l' inibizione di una risposta automatica, la memoria di lavoro e la flessibilità cognitiva (ossia la capacità di adattare una risposta a nuove situazioni) e sugli aspetti socio-relazionali, come ad esempio il lavoro di gruppo e la regolazione emotiva e comportamentale. Secondariamente ci si propone, sfruttando l’adattabilità delle interfacce e delle piattaforme tecnologiche, di facilitare l’inclusione dei bambini con bisogni educativi speciali (BES) o disabilità nei programmi di apprendimento. Si vuole quindi promuovere, in una fascia di età dove l’uso della tecnologia è talvolta considerato non funzionale, un uso consapevole delle nuove tecnologie valorizzandone il ruolo formativo nel processo educativo anche come supporto alle situazioni di disagio, come nel caso dei bisogni educativi speciali (BES). Infine, sfruttando un sistema di e-learning, il progetto si propone di diffondere la cultura tecnico-scientifica raggiungendo un numero ampio di beneficiari”.
Pisa, 15 settembre 2016