Il Gruppo TIM guarda al futuro. Il nuovo piano industriale triennale presentato dall’Amministratore Delegato Pietro Labriola rappresenta un punto di svolta, il trampolino per cogliere nuove opportunità all’interno di un mercato complesso.
Così, partendo da un piano di azioni immediate per migliorare competitività ed efficienza, si arriva a una trasformazione profonda.
Due le direttrici di attività, suddivise in quattro business unit, in cui verranno concentrate le attività alla fine del processo evolutivo. Da una parte la rete fissa e il wholesale nazionale e internazionale - con FiberCop e Sparkle - riunite nella business unit NetCo. Dall’altra la rete mobile, le piattaforme di servizio e i data center di ServCo, ovvero le attività della business unit Consumer, di quella Enterprise – con Noovle, Olivetti e Telsy – e di TIM Brasil, che accelera il suo percorso di crescita grazie alle sinergie e alla integrazione con Oi.
Superando il modello di integrazione verticale, il nuovo piano permette di sprigionare ed esaltare il valore di tutte le business unit, di semplificare l’impatto della regolamentazione e di focalizzare meglio gli investimenti, producendo così più redditività. Amplia inoltre il ventaglio delle opzioni strategiche e permette di attrarre nuovi partner e investitori finanziari.
Il nuovo piano industriale, infine, accelera sugli obiettivi di sviluppo sostenibile, e pone obiettivi nuovi e più ambiziosi per quanto riguarda i target ESG. Entro il 2040 il Gruppo si propone di raggiungere le zero emissioni nette, ed entro il 2030 la carbon neutrality. Saranno rafforzate anche le azioni a supporto dell’economia circolare e gli obiettivi di gender equality e inclusione digitale.
Con questo piano scriviamo una nuova pagina della storia del Gruppo, una pagina che ci permetterà di esprimere al meglio il valore di tutte le realtà che lo compongono.