L’emergenza che stiamo ancora vivendo ha trasformato le abitazioni in uffici, aule per la didattica e perfino in palestre dove poter svolgere attività fisica. La casa è dunque tornata in cima alle nostre priorità, e quasi la metà degli italiani non è pienamente soddisfatto della propria abitazione.
Secondo il report appena pubblicato dal Centro Studi TIM, quasi un quarto degli italiani considera ideale una casa tecnologica, con un collegamento Internet Wifi veloce e stabile, controllabile dall’esterno attraverso lo smartphone, con sistemi di sicurezza avanzati e rilevatori di malfunzionamenti e perdite. E per dotare gli spazi domestici di oggetti smart, ma anche per migliorarne l’efficienza energetica, si è pronti a ripensare integralmente gli spazi.
La punta più avanzata del fenomeno sono poi i cosiddetti “smart working villages”, i borghi in cui le amministrazioni comunali hanno stanziato agevolazioni economiche per attrarre nuclei familiari interessati a trasferirsi e svolgere la propria attività professionale a distanza, grazie alla diffusione della banda larga e dello smart working.
La casa intelligente: un mercato in grande crescita
Il mercato italiano della smart home vale attualmente 566 milioni di euro e arriverà a quota un miliardo nel 2023.
A fare da traino, per la loro utilità immediata, sono indubbiamente gli smart speaker, altoparlanti dotati di assistenti vocali che hanno registrato una vertiginosa crescita negli ultimi due anni. Ma anche gli altri elettrodomestici collegati alla rete stanno popolando le nostre abitazioni: quelli per l’automazione e il controllo dei consumi energetici della casa, i gateway, gli hub, le lampadine e prese smart. Senza dimenticare le telecamere, i sensori e gli altri sistemi di sicurezza e protezione, e naturalmente i sistemi per l’intrattenimento.
Una casa intelligente è poi una casa che acquista valore sul mercato immobiliare, come mostrano le esperienze di paesi precursori in questo campo, come USA e Regno Unito.
Unico freno, i timori sulla privacy: più di un italiano su due è restio a condividere i propri dati personali, anche quando si tratta di rendere più smart la propria casa. La risposta, ovviamente, risiede in soluzioni di sicurezza informatica più performanti ma anche in campagne di informazione per sviluppare un uso più consapevole di questi strumenti.
Smart Home significa anche sostenibilità
È bene sottolineare che i vantaggi della smart home non si limitano a un miglioramento della nostra esperienza tra le mura domestiche. Puntare sull’utilizzo di oggetti smart aiuta a ridurre in maniera significativa il consumo energetico, e quindi le emissioni di CO2. Contribuisce quindi a prenderci cura dell’ambiente e del mondo in cui viviamo. L’utilizzo di sistemi di energy management può portare a una riduzione dei consumi energetici del 10-15% annuo a livello nazionale, con un risparmio di 3-3,5 miliardi di euro. E, al tempo stesso, ridurre le emissioni CO2 di circa 1,7- 2,5 milioni di tonnellate l’anno.