Una tecnologia in grado di risolvere, da sola, la crisi ambientale che attanaglia il nostro pianeta non è ancora stata inventata. Eppure, utilizzare nel modo migliore una vasta gamma di tecnologie rende possibile già oggi ridurre la nostra impronta ecologica e di conseguenza aiutare l’ambiente. Da questo punto di vista, la vera protagonista è la Internet of Things, l’innovazione che consente di collegare tutti gli oggetti alla rete; trasformandoli in dispositivi smart che possono essere costantemente monitorati, analizzati e ottimizzati. Nelle città, una novità che potrebbe risolvere l’annoso problema della raccolta dei rifiuti è per esempio quella dello “smart waste”. Grazie a dei sensori – posizionati nei cassonetti e connessi alla rete – è possibile avere sempre sotto controllo quale sia il loro livello di riempimento, consentendo di intervenire solo quando necessario e di ottimizzare la pulizia delle strade; riducendo i tempi e i costi, e scongiurando che i cassonetti e le isole ecologiche si saturino.
Rispamiare acqua e sfruttare al meglio le rinnovabili
Un sistema simile potrebbe anche aiutarci a preservare uno dei beni più preziosi in assoluto: l’acqua. La Internet of Things trova applicazione anche su questo fronte: sensori disposti lungo le reti di distribuzione dell’acqua riescono ad identificare così le perdite che avvengono nell’acquedotto, consentendo di intervenire in maniera precisa e puntuale e ridurre drasticamente la quantità di acqua che ogni giorno viene sprecata (e che in Italia supera anche il 40%, pari a 6,5 milioni di litri al minuto).
Anche risparmiare energia, però, è estremamente importante. A questo scopo, si possono sfruttare i sistemi denominati “smart grid”: reti intelligenti che associano la distribuzione di elettricità a un alto grado di tecnologia e informazione. Grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, diventa così possibile pianificare nel modo migliore l’utilizzo delle varie fonti di energia; ottimizzando l’impiego delle rinnovabili (anche in base alle condizioni meteorologiche) e integrandole con l’energia prodotta da combustibile solo nel momento in cui dovesse risultare necessario. È grazie a strumenti di questo tipo, per fare solo un esempio, che Google sta riuscendo a sfruttare in maniera sempre più efficace l’energia eolica. Ma tutte queste innovazioni stanno diventando protagoniste anche nelle smart city italiane. Merito di progetti come l’europeo REPLICATE, in corso a Firenze e che – grazie anche alla partnership tecnologica con TIM – si focalizza su soluzioni di smart energy, smart mobility e smart waste e sullo sviluppo di piattaforme IoT per la gestione della distribuzione dell’acqua e del waste management; a Torino sempre TIM ha firmato un protocollo di intesa con il comune per l’utilizzo delle tecnologie 5G per lo sviluppo di servizi di smart city sostenibili. Affinché una città sia veramente sostenibile, però, è fondamentale ridurre anche il traffico e le emissioni di sostanze inquinanti da parte dei veicoli. Da questo punto di vista, la tecnologia che – nei prossimi anni – ci permetterà di diminuire drasticamente la CO2 immessa nell’atmosfera è quella delle auto autonome. Secondo un recente studio condotto dall’università di Camden (Philadelphia), il dispiego delle self driving cars nelle grandi città è in grado di rendere il traffico estremamente più scorrevole; riducendo il consumo di carburante anche del 40%.
Tecnologia sostenibile, dalle nostre case fino alle foreste
In attesa che queste innovazioni diventino realtà e si diffondano nelle città, ognuno di noi può comunque dare il suo contributo alla causa ambientale utilizzando altri dispositivi tecnologici che permettono di ridurre i consumi in maniera significativa. È il caso degli Smart Meter: una nuova generazione di contatori connessi a internet e quindi in grado di scambiare informazioni in rete; tenendo sempre sotto controllo i consumi energetici, individuando la presenza di dispersioni, ottimizzando l’utilizzo degli elettrodomestici in base al costo dell’energia e al proprio piano tariffario. In questo modo, si riduce l’energia utilizzata e si risparmia sulla bolletta. La soluzione di Olivetti in questo campo è M2M Smart, una sim intelligente che può essere inserita nel contatore del gas per scambiare le informazioni con un altro dispositivo in grado di analizzarle. Ma le applicazioni di questo strumento non si limitano ai contatori intelligenti. Possono infatti essere impiegate anche nell’agricoltura di precisione, utilizzando sensori che monitorano le condizioni ambientali per ottimizzare l’impiego dell’irrigazione, gestirlo da remoto (anche via smartphone) e consumare quindi meno acqua. Ogni tipo di ambiente può beneficiare dell’utilizzo delle nuove tecnologie, compresi quelli in cui gli esseri umani non abitano neanche. Il World Resource Institute ha da poco sviluppato Forest Watcher, un sistema di monitoraggio online delle foreste che permette a chiunque di tenere sotto controllo – attraverso una semplice app per smartphone – lo stato di salute delle foreste e inviare automaticamente dei report alle autorità. Il WWF, invece, sta sfruttando l’intelligenza artificiale per proteggere le tigri selvatiche della Cina e il loro habitat. Attraverso telecamere dotate di riconoscimento immagini, sarà infatti possibile tenere sempre sotto controllo la distribuzione e numerosità di questa specie a rischio; automatizzando un lavoro che, fino a oggi, veniva svolto manualmente e aveva un’efficacia molto ridotta. Contatori intelligenti, smart agriculture, intelligenza artificiale e altro ancora. Tecnologie che sfruttano sistemi diversi, che sono già diventate realtà o che devono ancora diffondersi, utilizzate nelle città o nelle foreste. Ma che hanno tutte un obiettivo comune: preservare la salute del nostro pianeta.