Nel mondo del lavoro, la presenza femminile si è incrementata ma c’è ancora strada da fare.
La parità di genere nei Consigli di Amministrazione è lontana. A livello globale, le donne occupano il 16,9% dei posti nei CdA, secondo il sesto report Global's Women in the Boardroom di Deloitte. In Italia, la percentuale di donne consigliere di amministrazione è arrivata al 29% grazie alla legge Golfo-Mosca 120/2011 che ha reso obbligatorie le quote rosa.
Le aziende che analizzano cosa succede nelle organizzazioni quando la presenza femminile cresce, dicono da tempo che l'inclusione delle donne porta un incremento del ROE del 7% e dell’EBIT del 6% (fonte: Mac Kinsey).
A fine 2019, con la pubblicazione del “Global Gender Gap Index” del World Economic Forum, nasce lo strumento più accreditato per misurare il progresso, nei diversi paesi del mondo, della parità di genere. L’indice si focalizza sul divario tra donne e uomini in tema di salute e benessere, educazione e istruzione, politica e le forme di partecipazione economica. Le stime del 2019 prospettano che, allo stato attuale, saranno necessari quasi 100 anni per il raggiungimento della parità fra uomini e donne.
Fortunatamente però i percorsi di accelerazione dell'uguaglianza di genere stanno andando avanti velocemente e, le aziende sono sempre più attente e attive con iniziative che vanno in questa direzione.
TIM ha avviato, simbolicamente dall’8 marzo 2020, il “Progetto Donna, un’iniziativa di inclusione per tutti” con un Manifesto, che sancisce un impegno preciso dell’azienda, e un piano di miglioramento, nato da una fase di ascolto che ha evidenziato le aree di intervento prioritario.