L’esigenza di una mobilità sempre più sostenibile nelle aree urbane porta la tecnologia a individuare soluzioni innovative, in grado di coniugare l’efficienza con la sicurezza e il rispetto dell’ambiente. In questa direzione vanno le piattaforme di Smart Mobility e Smart City di TIM, che grazie alla sensoristica e all’infrastruttura 5G, fanno largo affidamento allo scambio di dati tra veicoli e l’ambiente circostante.
La sperimentazione condotta negli scorsi mesi dal TIM Innovation Lab di Roma ha coinvolto una navetta a guida autonoma di ultima generazione, la Autonom Shuttle sviluppata da Navya, con l’obiettivo di testare le tecnologie per lo scambio in tempo reale di informazioni di contesto tra il veicolo e l’ambiente che lo circonda, come ostacoli nascosti, interruzioni alla viabilità, cantieri in corso. Inoltre, per la prima volta in Italia, grazie alle applicazioni sviluppate dal Gruppo TIM e al 5G, è stato sperimentato lo scambio bidirezionale di dati tra una navetta autonoma e gli altri soggetti che si muovono in strada, come i pedoni, le biciclette, i monopattini, una funzionalità essenziale per garantire la massima sicurezza nei cosiddetti “contesti urbani a mobilità mista”.
Lo Shuttle, prodotto dall’azienda specializzata francese Navya, è completamente elettrico, con circa 9 ore di autonomia. Può muoversi su un percorso prestabilito di guida autonoma con un livello di complessità intermedio (livello 3), che gli permette di riconoscere le fermate, prenotabili dai pedoni mediante una semplice app. E’ inoltre in grado di attribuire un particolare significato ad alcuni ostacoli anche mobili, come una palla che lascia prevedere il possibile attraversamento di un bambino, e naturalmente di modificare la sua traiettoria rispetto al percorso prestabilito, per evitare per esempio un'eventuale auto parcheggiata sulla direttrice di marcia.
L'ultimo miglio come banco di prova
La navetta utilizzata nel test è destinata alla mobilità su percorsi brevi, all’interno di zone a traffico limitato, porti ed aeroporti, impianti industriali fino agli ospedali e ai campus universitari. Questo tipo di percorsi, definiti “di ultimo miglio”, rappresentano il primo naturale banco di prova di queste tecnologie, in vista di una maggiore diffusione delle flotte autonome nelle nostre aree urbane.
Durante la sperimentazione il veicolo opera con un supervisor a bordo che interviene in caso di necessità, ma le sue attività alla guida poggiano su un solido database di conoscenze: oltre 3 milioni di chilometri di guida autonoma percorsi in Europa, oltre che sulle più recenti tecnologie della rete mobile 5G di TIM, l’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT). I sistemi veicolari possono quindi dialogare con un’infrastruttura estremamente veloce e dotata di una notevole potenza di calcolo, a vantaggio di sicurezza ed efficienza del sistema complessivo.
Il ruolo chiave del 5G e dell'Edge Computing
In questo contesto la rete 5G viene valorizzata al massimo, fornendo una connessione a bassissima latenza ed elevata affidabilità verso un ambiente di Edge Computing. Combinate, queste due tecnologie permettono di analizzare il traffico stradale, grazie a tempestive e accurate segnalazioni provenienti dai veicoli anche in situazioni critiche come quelle di scarsa visibilità o in presenza di ostacoli.
Ma i vantaggi di queste innovazioni vanno oltre il tema della sicurezza stradale, e abbracciano anche il tema della salvaguardia dell’ambiente. Quando le flotte di veicoli a guida autonoma presenti sulle strade aumenteranno, esse infatti contribuiranno a superare - in contesti urbani - la congestione del traffico, ridurre l’incidentalità e i livelli di inquinamento.
Si tratta di tecnologie dove TIM esprime una riconosciuta leadership a livello internazionale. Il rinnovato impegno del Gruppo nella diffusione di mezzi a guida autonoma testimonia l’interesse strategico dell’azienda nello sviluppo delle piattaforme di Smart City e Smart Mobility, la cui adozione è crescente presso le amministrazioni pubbliche nazionali e locali.